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ANNO 5
NUMERO 16
www.calcioinrosa.it
PAGINA
16
info@calcioinrosa.it
Mister Genovese: «In Italia le barriere
mentali sono più pericolose di quelle
architettoniche»
MARIANO
VENTRELLA
Subito dopo le dichiarazioni choc
rilasciate da Coach Carolina Morace
abbiamo contattato il mister in
carrozzina Antonio Genovese per sapere la
sua in proposito…ecco le sue dichiarazioni al
veleno.
Salve mister Genovese, un suo giudizio in
merito alle accuse di razzismo e omofobia
lanciate dal coach Carolina Morace
«Purtroppo ha ragione, sull’omofobia credo
di sì ma non ho termini di paragone con altri
Paesi per poterlo affermare con certezza…
certo, avendo vissuto cinque mesi a Londra e
confrontandomi con persone anche in altri
Paesi, sulla presenza del razzismo non posso
che confermare».Logicamente non bisogna
fare di tutta un’erba un fascio però...
«Ci tengo a precisare che per razzismo non si
debba intendere solo chi discrimina una
persona per il colore della pelle ma…vi sono
diversi i tipi di discriminazione e, mi vorrei
soffermare su ciò che … in Italia… vivo in prima
persona…la discriminazione per chi viene
considerato “diverso”… chi parla, si veste,
cammina “diversamente” o.. nel mio caso, non
cammina più. In un Paese civile non dovrebbero
esserci differenze e dovremmo essere Tutti
uguali ma all’atto pratico così non è».
Ritiene che l’ingerenza delle società
maschili nel femminile abbia portato degli
svantaggi?
«Sicuramente ha aiutato e molto in termini di
visibilità, riconoscimenti verso un movimento,
calciatrici ed alcuni mister, troppo declassato
sino a poco tempo fa ma, ha anche portato
degli svantaggi come la svalutazione di diversi
allenatori da anni operanti nel femminile a
favore di alcuni Mister provenienti dal maschile
con zero o poca esperienza nel femminile; certo
anche qui le eccezioni ci sono…un esempio ne
è Ganz col Milan che tanto bene sta facendo
da quando ha sostituito Coach Morace e
Piovani che benissimo sta operando a
Sassuolo e benissimo aveva fatto prima a
Brescia».
Si è mai chiesto come mai dopo aver toccato
l’apice della sua carriera con la promozione
in A con l’Empoli, non l’abbiano più richiamata
ad allenare?
«Sinceramente questa domanda vorrei farla a
chi mi fa tanti complimenti a voce, scritti ma
poi… quando è il momento di cambiare una
guida tecnica non mi chiama e molti di questi
li conosco da diverso tempo ma poi…
Neanche diciottenne iniziai a lavorare come
Osservatore per il Settore Giovanile maschile
dell’F.C. Internazionale dove vi restai dal ’96 al
2006, nella stagione 2011-2012 stesso ruolo
per il Monza…in mezzo a questo periodo ho
anche iniziato parallelamente ad allenare la
rappresentativa nel torneo di classe (giungendo
con una prima classe al secondo posto
contro una quinta con alunni/giocatori di
almeno 4 anni più grandi), tornei amatoriali di
calcio a 7 …amatoriali perché tutti mi dicevano
che essendo in carrozzina non potevo essere
un allenatore e, questo mi venne detto anche
da esponenti della FIGC…
Questo sino all’estate del 2010 perché ho un
difetto, o pregio dipende dai punti di vista, non
arrendermi mai e lottare per ciò in cui credo …
lottare DA SOLO SENZA MAI, ribadisco MAI,
chiedere favori. Quell’estate lessi tutti i bandi
dei corsi indetti dal Settore Tecnico della FIGC e
scoprii che a novembre sarebbe uscito a