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Casa ed Eleganza N.3 | 2021

Gli inglesi lo chiamano Glamour, noi lo chiamiamo Fascino, una parola con una derivazione apparentemente lontana dal significato che gli diamo oggi, qualcosa di più simile alla maledizione che alla bellezza. Per i romani, infatti, fascinus erano sia il maleficio sia l’amuleto – un simbolo fallico – che ne scongiurava l’essenza. Quindi il bello e l’invidia per esso: questo in sostanza il fascino nella storia delle parole. È difficile descrivere cosa sia il fascino nella nostra epoca. Quando si usa questa parola è facile essere spostati idealmente in un’epoca differente, negli anni in cui un vestito, un gioiello o una capigliatura potevano essere considerati icona di stile, quando il danzare in un film segnava la nostra memoria in un modo indelebile.

Gli inglesi lo chiamano Glamour, noi lo chiamiamo Fascino, una parola con una derivazione apparentemente lontana dal significato che gli diamo oggi, qualcosa di più simile alla maledizione che alla bellezza. Per i romani, infatti, fascinus erano sia il maleficio sia l’amuleto – un simbolo fallico – che ne scongiurava l’essenza.

Quindi il bello e l’invidia per esso: questo in sostanza il fascino nella storia delle parole.

È difficile descrivere cosa sia il fascino nella nostra epoca. Quando si usa questa parola è facile essere spostati idealmente in un’epoca differente, negli anni in cui un vestito, un gioiello o una capigliatura potevano essere considerati icona di stile, quando il danzare in un film segnava la nostra memoria in un modo indelebile.

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i cibi locali. Non sono uno di quelli che vuole<br />

solo ristoranti italiani quando va all’estero,<br />

anche se una pizza ogni tanto fa sempre<br />

piacere».<br />

Spotti è un padrone di casa magnifico e<br />

ha una quantità infinita di an<strong>ed</strong>doti sulla sua<br />

carriera, considerando che ha lavorato con<br />

persone come Abbado, Ettore Scola, Franco<br />

Zeffirelli, Terry Gilliam e moltissimi altri<br />

ancora. «Zeffirelli era un personaggio unico<br />

per un certo tipo di teatro, è stato stimolante<br />

lavorare con lui, come lo è stato farlo con<br />

Terry Gilliam. Zeffirelli era maniacale nella<br />

ricerca della rappresentazione realista,<br />

aveva un approccio cinematografico anche<br />

a teatro. Lavorava molto sul personaggio.<br />

Gilliam è un maniaco folle, in scena tutto<br />

doveva muoversi come una meccanismo<br />

dove gli ingranaggi erano gli stessi attori.<br />

Tutto doveva essere perfetto e lui ha dimostrato<br />

nello spettacolo che ho fatto, Benvenuto<br />

Cellini, di essere geniale e di avere<br />

delle intuizioni uniche. Ho amato lavorare<br />

con entrambi, anche se erano agli estremi».<br />

Aida - Ramfis<br />

Arena di Verona<br />

Dalla memoria escono altri momenti,<br />

come alcuni che hanno lasciato una profonda<br />

traccia nell’anima dell’uomo Spotti:<br />

«Il luogo più particolare dove ho lavorato<br />

è stato allo stadio di Francia, ero lì per<br />

una rappresentazione dell’Aida, ma in quei<br />

giorni, era il 2001, ci fu l’attentato alle torri<br />

gemelle. Ho vissuto con molta tensione quei<br />

momenti, sia per l’impatto emotivo dell’evento<br />

sia per la paura che potesse accadere<br />

qualcosa. Era uno spettacolo che avrebbe<br />

portato allo stadio oltre 80mila persone».<br />

Ancora oggi, dopo tanti anni, la voce è rotta<br />

dall’emozione mentre ricorda questo episodio<br />

della sua vita.<br />

Prima di accomiatarci ci siamo fatti dire<br />

quali opere devono essere ascoltate almeno<br />

una volta nella vita: «Molto Verdi e altri autori<br />

del repertorio italiano, ma anche lavori<br />

nati all’estero soprattutto t<strong>ed</strong>eschi e russi.<br />

Personalmente amo molto Boris Godunov di<br />

Musorgskij». Quest’ultima è stata la colonna<br />

sonora per il viaggio di rientro da Parma e<br />

Marco Spotti aveva ragione sulla bellezza<br />

di questo lavoro.<br />

marco_spotti_artistalirico<br />

Boris Godunov - Pimen<br />

Foto di Studio Massimo Palermo - Teatro Massimo Palermo<br />

54 <strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong>

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