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Casa ed Eleganza N.3 | 2021

Gli inglesi lo chiamano Glamour, noi lo chiamiamo Fascino, una parola con una derivazione apparentemente lontana dal significato che gli diamo oggi, qualcosa di più simile alla maledizione che alla bellezza. Per i romani, infatti, fascinus erano sia il maleficio sia l’amuleto – un simbolo fallico – che ne scongiurava l’essenza. Quindi il bello e l’invidia per esso: questo in sostanza il fascino nella storia delle parole. È difficile descrivere cosa sia il fascino nella nostra epoca. Quando si usa questa parola è facile essere spostati idealmente in un’epoca differente, negli anni in cui un vestito, un gioiello o una capigliatura potevano essere considerati icona di stile, quando il danzare in un film segnava la nostra memoria in un modo indelebile.

Gli inglesi lo chiamano Glamour, noi lo chiamiamo Fascino, una parola con una derivazione apparentemente lontana dal significato che gli diamo oggi, qualcosa di più simile alla maledizione che alla bellezza. Per i romani, infatti, fascinus erano sia il maleficio sia l’amuleto – un simbolo fallico – che ne scongiurava l’essenza.

Quindi il bello e l’invidia per esso: questo in sostanza il fascino nella storia delle parole.

È difficile descrivere cosa sia il fascino nella nostra epoca. Quando si usa questa parola è facile essere spostati idealmente in un’epoca differente, negli anni in cui un vestito, un gioiello o una capigliatura potevano essere considerati icona di stile, quando il danzare in un film segnava la nostra memoria in un modo indelebile.

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Chiara Del Vecchio (Milano,<br />

1985).<br />

Artista da oltre 10 anni, vive<br />

e lavora tra Milano e New York,<br />

dove ha fondato una sua galleria.<br />

Artista poli<strong>ed</strong>rica, le sue opere<br />

variano notevolmente nel motivo,<br />

ma le accomuna la continua<br />

ricerca <strong>ed</strong> esplorazione sulla<br />

standardizzazione dell’essere<br />

umano.<br />

L’aerografo è il suo strumento<br />

artistico, il tratto sfuocato è la<br />

chiave per suscitare emozioni in<br />

una società dei consumi sottomessa<br />

dall’apatia dei dettagli.<br />

Dove e quando nasce la tua<br />

passione per l’arte ?<br />

“Sono nata con la matita in<br />

mano” diceva mio nonno. Figlia<br />

e nipote di bancari, il mio percorso<br />

è stato inusuale, infatti in famiglia<br />

tutti speravano in un lavoro<br />

stabile, ma fin da bambina avevo<br />

le idee chiare: volevo essere<br />

un’artista e lo sarei diventata.<br />

Dipingo da quando ne ho memoria,<br />

ricordo che il mio negozio<br />

preferito da piccola era proprio<br />

il colorificio sotto casa dove mi<br />

perdevo per ore tra i colori e le<br />

tele, poi tornavo a casa e ogni<br />

occasione era una scusa buona<br />

per dipingere.<br />

La piccola gallerista che c’era<br />

in me, riusciva già da piccolissima<br />

a far appendere i suoi quadri<br />

anche tra i banchi di scuola.<br />

C’è una persona o un’artista<br />

che è stato determinante in nella<br />

tua carriera ?<br />

Non c’è una corrente artistica<br />

che mi ha appassionata più di<br />

un’altra, nasco da autodidatta,<br />

sono curiosa, mi perdo nelle<br />

opere, sono in costante ricerca<br />

di ispirazione.<br />

<strong>Casa</strong> <strong>ed</strong> <strong>Eleganza</strong><br />

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