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GEOmedia_2_2021

THE ITALIAN MAGAZINE ON GEOMATICS

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Rivista bimestrale - anno XXV - Numero - 2/<strong>2021</strong> - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma<br />

TERRITORIO CARTOGRAFIA<br />

GIS<br />

CATASTO<br />

3D<br />

INFORMAZIONE GEOGRAFICA<br />

FOTOGRAMMETRIA<br />

URBANISTICA<br />

EDILIZIA<br />

GNSS<br />

BIM<br />

RILIEVO TOPOGRAFIA<br />

CAD<br />

REMOTE SENSING SPAZIO<br />

WEBGIS<br />

UAV<br />

SMART CITY<br />

AMBIENTE<br />

NETWORKS<br />

LiDAR<br />

BENI CULTURALI<br />

LBS<br />

Mar/Apr <strong>2021</strong> anno XXV N°2<br />

Geolocalizzare<br />

i Numeri civici<br />

CENSIRE AREE A PASCOLO<br />

CON INTELLIGENZA<br />

ARTIFICIALE E ORTOFOTO<br />

UNA GRANDE MAPPA PER<br />

UNA PICCOLA ISOLA<br />

GNSS E DRONI AEREI:<br />

UN CONNUBIO VINCENTE


Droni e Vertiport<br />

Il Commercial UAV Expo Europe, che si tiene normalmente ad Amsterdam, è stato posticipato<br />

al gennaio 2022 a causa del COVID-19. E’ un evento che normalmente si tiene in Dicembre<br />

e attira molti visitatori anche per il periodo pre-natalizio particolarmente interessante ad<br />

Amsterdam, oltre che essere collocato insieme alla Amsterdam Drone Week (ADW) e all'EASA<br />

High Level Conference.<br />

Un elemento interessante in questa Expo sarà la conferenza di alto livello dell'EASA (European<br />

Union Aviation Safety Agency), che avrà come tema principale quello della Mobilità Aerea<br />

Urbana, con il motto "UAM Becoming a Reality". Si parlerà infatti di governance multilivello dei<br />

cieli urbani e dei punti di atterraggio verticali, i vertiport.<br />

Fantasia dei fans degli UAV? Sicuramente no, se si pensa che tutto ciò è stato già pubblicamente<br />

annunciato dall’amministratore della NASA James Bridenstine, che nel mentre ricordava<br />

al pubblico che la prima "A" della NASA sta per "aeronautica", evidenziava come e perché<br />

l'amministrazione da lui diretta non si rivolge solo agli obiettivi spaziali, ma anche all'aviazione,<br />

sia con equipaggio che senza equipaggio.<br />

"Gli UAV e la mobilità aerea urbana (UAM) sono il futuro, ma prima di raggiungere quel futuro<br />

dobbiamo lavorare sodo per perfezionare i sistemi di gestione del traffico aereo e risolvere i problemi<br />

di infrastruttura e certificazione", ha detto Bridenstine alla folla che ha partecipato all’ultimo<br />

Commercial UAV Expo America, poco tempo fa.<br />

Ha anche spiegato in dettaglio come la NASA stia lavorando con l'industria dei droni e il<br />

mondo accademico per sviluppare aerodinamica e prestazioni, ma anche per rilevare ed evitare<br />

ostacoli con sistemi DAA (Detect and Avoid Systems for Unmanned Aircraft ) basati su nuova<br />

tecnologia radar.<br />

Si apre con questo un interessante mercato per la geomatica e in particolare per il rilievo e la<br />

determinazione di ostacoli con informazioni simili a quelle che vengono inserite oggi nelle<br />

attuali Carte Ostacoli aeroportuali, mantenute e aggiornate dalle istituzioni dedicate delle<br />

singole nazioni con metodi e standard armonizzati ai vari livelli competenza.<br />

Tutti gli elementi che concorrono consentiranno l'integrazione del nostro attuale controllo<br />

del traffico aereo con un sistema di gestione del traffico senza pilota che rappresenta oggi una<br />

delle più grandi sfide della NASA, un’agenzia spaziale che comincia a dirigere i suoi budget<br />

anche su progetti come questo, molto terrestre. Bridenstine ha previsto l’operatività della UAM<br />

per il 2028 in contemporanea alla previsione di ritorno degli Americani sulla Luna, ma il suo<br />

Presidente lo ha obbligato a stringere i tempi per la Luna al 2024.<br />

Per il momento ci limitiamo ad osservare che le necessità del controllo aereo dei droni a<br />

guida automatica, contribuiranno alla crescita del settore geomatico non solo come un<br />

avanzamento degli strumenti di ripresa aerea per consentire semplici ma ridotte applicazioni<br />

fotogrammetriche, ma sarà elemento portante per la creazione di modelli digitali della realtà<br />

che ci circonda. Uno dei trend più forti del momento, di cui parlano spesso i gestori delle<br />

Smart City, che promuovono le Digital Twin per la realizzazione di piattaforme di controllo e<br />

simulazione di eventi, mentre ovviamente nella navigazione aerea la conoscenza digitale della<br />

realtà in cui ci si cala o viene conosciuta prima (3DCity) o si rileva al momento. L’importante,<br />

per evitare l’ostacolo, è necessario che le due posizioni Drone-Ostacolo siano reciprocamente<br />

ben conosciute ed accurate anche in relazione al tempo, come richiede la prassi della ricerca nel<br />

PNT (Positioning, Navigation and Timing).<br />

Buona lettura,<br />

Renzo Carlucci


FOCUS<br />

iN questo<br />

Numero...<br />

focus<br />

report<br />

iNtervista<br />

iNtelliGeNza artificiale<br />

e ortofoto per il<br />

ceNsimeNto e la GestioNe<br />

delle aree pascolabili iN<br />

ambieNte alpiNo<br />

DI LUCA BERGAMASCO, FRANCESCA<br />

BOVOLO, MARCO CRISTOFORETTI,<br />

ANDREA GOBBI, DANIELE LEO, PIETRO<br />

MOLFETTA, RICCARDO PASI,<br />

PAOLA ROGANI<br />

6<br />

LE RUBRICHE<br />

24 IMMAGINE ESA<br />

38 MERCATO<br />

42 AUGMENTED REALITY<br />

46 AGENDA<br />

14<br />

iNtervista a valerio<br />

zuNiNo della studio<br />

sit srl<br />

A CURA DI RENZO CARLUCCI<br />

Nell'immagine di copertina<br />

osserviamo l'area metropolitana<br />

di Roma: i puntini rossi indicano<br />

la copertura del rilevamento<br />

dei numeri civici nel territorio<br />

comunale.<br />

GNss e droNi aerei:<br />

uN coNNubio viNceNte<br />

per applicazioNi di<br />

telerilevameNto,<br />

sorveGliaNza,<br />

sicurezza e loGistica<br />

DI MARCO LISI, ALBERTO<br />

MENNELLA, MARCO NISI<br />

18<br />

geomediaonline.it<br />

4 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong><br />

<strong>GEOmedia</strong>, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica.<br />

Da più di 20 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei<br />

processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati,<br />

in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre.<br />

In questo settore <strong>GEOmedia</strong> affronta temi culturali e tecnologici<br />

per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi<br />

geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia,<br />

della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e<br />

spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo.


INSERZIONISTI<br />

26<br />

uNa GraNde mappa<br />

per uNa piccola<br />

isola: il rilevameNto<br />

delle isole faroe<br />

DI ELOISE MITCHELL<br />

Codevintec 45<br />

Datronix 37<br />

Epsilon 39<br />

ESRI 48<br />

Geomax 41<br />

GIS3W 22<br />

Gter 36<br />

Planetek Italia 47<br />

Stonex 29<br />

NoN solo dal cielo.<br />

“the WiNeGrover”<br />

DI EDUARDO DE FRANCESCO<br />

30<br />

StrumentiTopografici 2<br />

TechnologyforAll 45<br />

Teorema 46<br />

ESA - Space Coast, Florida<br />

(17 aprile <strong>2021</strong>)<br />

Cape Canaveral è un promontorio<br />

ed una città nella contea<br />

di Brevard, nella Florida<br />

centro-orientale. Andando da<br />

est verso ovest il promontorio<br />

è separato dalla terraferma<br />

dal fiume Banana, dall’isola<br />

di Merritt e dal fiume India.<br />

34<br />

il droNe a supporto<br />

della piaNificazioNe<br />

deGli scavi Nella cava di<br />

sabbia della “moNtaGNa<br />

biaNca” iN poloNia<br />

DI TOPCON POSITIONING GROUP<br />

L’area è parte della regione<br />

nota come Space Coast<br />

ed ospita il Kennedy Space<br />

Center, che include l’infrastruttura<br />

di atterraggio dello<br />

Space Shuttle, un centro per<br />

i visitatori, la Cape Canaveral<br />

Air Force Station ed un edificio<br />

per l’assemblamento dei<br />

veicoli spaziali in costruzione.<br />

La piattaforma di lancio<br />

Complex 39A, visibile lungo<br />

la costa, è quella dove il razzo<br />

Saturno V che trasportava<br />

l’Apollo 11 - con a bordo Neil<br />

Armstrong, Michael Collins<br />

ed Edwin ‘Buzz’ Aldrin - iniziò<br />

il suo viaggio verso la<br />

Luna nel 1969.<br />

Crediti:<br />

ESA - Image of the week.<br />

Traduzione: Gianluca Pititto<br />

una pubblicazione<br />

Science & Technology Communication<br />

<strong>GEOmedia</strong>, la prima rivista italiana di geomatica.<br />

ISSN 1128-8132<br />

Reg. Trib. di Roma N° 243/2003 del 14.05.03<br />

Direttore<br />

RENZO CARLUCCI, direttore@rivistageomedia.it<br />

Comitato editoriale<br />

Vyron Antoniou, Fabrizio Bernardini, Mario Caporale,<br />

Roberto Capua, Luigi Colombo, Mattia Crespi, Luigi Di<br />

Prinzio, Michele Dussi, Michele Fasolo, Marco Lisi, Flavio<br />

Lupia, Luigi Mundula, Beniamino Murgante, Aldo Riggio,<br />

Mauro Salvemini, Attilio Selvini, Donato Tufillaro<br />

Direttore Responsabile<br />

FULVIO BERNARDINI, fbernardini@rivistageomedia.it<br />

Redazione<br />

VALERIO CARLUCCI, GIANLUCA PITITTO,<br />

redazione@rivistageomedia.it<br />

Diffusione e Amministrazione<br />

TATIANA IASILLO, diffusione@rivistageomedia.it<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

DANIELE CARLUCCI, dcarlucci@rivistageomedia.it<br />

Editore<br />

MediaGEO soc. coop.<br />

Via Palestro, 95 00185 Roma<br />

Tel. 06.64871209 - Fax. 06.62209510<br />

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Stampa: System Graphics Srl<br />

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qualsiasi forma e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico, ivi inclusi i<br />

sistemi di archiviazione e prelievo dati, senza il consenso scritto dell’editore.<br />

Rivista fondata da Domenico Santarsiero.<br />

Numero chiuso in redazione il 30 maggio <strong>2021</strong>.


FOCUS<br />

Intelligenza artificiale e ortofoto per<br />

il censimento e la gestione delle<br />

aree pascolabili in ambiente alpino<br />

di Luca Bergamasco, Francesca Bovolo, Marco Cristoforetti, Andrea Gobbi, Daniele Leo,<br />

Pietro Molfetta, Riccardo Pasi, Paola Rogani<br />

Viene presentato un sistema<br />

automatico per il censimento di<br />

aree pascolabili basato sull’uso<br />

di ortofoto e dell’intelligenza<br />

artificiale. Il sistema migliora le<br />

capacità di cura, preservazione<br />

e valorizzazione del territorio<br />

montano, è stato validato con<br />

successo sul territorio della<br />

Provincia Autonoma di Trento<br />

(PAT) ed è esportabile ad altri<br />

ambienti alpini.<br />

Fig. 1 - Griglia delle ortofoto AGEA 2017.<br />

La superficie dei pascoli<br />

alpini trentini ammonta<br />

ad almeno 50 mila ettari,<br />

di cui oltre il 90% di proprietà<br />

pubblica (comunale o frazionale):<br />

per questo territorio è<br />

particolarmente importante<br />

preservare i sistemi zootecnici<br />

e garantire una gestione<br />

sostenibile e multifunzionale,<br />

che consideri aspetti ecologici,<br />

ambientali, paesaggistici,<br />

storico-culturali ed economici.<br />

Se un tempo il problema era il<br />

sovraccarico dei pascoli, negli<br />

ultimi decenni si è fatto sempre<br />

più evidente il problema del<br />

sottocarico, con il conseguente<br />

degrado delle superfici pascolive.<br />

Per coordinare le previsioni<br />

della pianificazione forestale,<br />

tra il 2015 ed il 2018, la Giunta<br />

della Provincia Autonoma di<br />

Trento (PAT) ha approvato lo<br />

Schedario provinciale dei pascoli<br />

– che con le unità di pascolo<br />

(UPAS) identifica le zone<br />

ammissibili al pascolamento<br />

all’interno di ciascuna proprietà<br />

assestata. Insieme al sistema<br />

dei procedimenti amministrativi<br />

per le richieste di aiuti o<br />

agevolazioni legate alla Politica<br />

Agricola Comunitaria (PAC),<br />

questo permette di semplificare<br />

i procedimenti e di gestire<br />

correttamente gli interventi a<br />

sostegno del mantenimento di<br />

pascoli e malghe.<br />

Lo Schedario provinciale dei<br />

pascoli, che è stato integrato<br />

all’interno del Sistema Informativo<br />

Agricolo Provinciale<br />

(SIAP), si compone di tre basi<br />

di dati georeferenziate:<br />

1. il Catasto dei pascoli: individua<br />

– in armonia con la<br />

pianificazione forestale – le<br />

aree potenzialmente pascolabili<br />

(UPAS);<br />

2. il Catasto delle malghe:<br />

individua e classifica le malghe<br />

intese come edifici funzionalmente<br />

legati ad una o<br />

più UPAS;<br />

3. il Catasto delle superfici<br />

pascolabili: quantifica all’interno<br />

di ciascuna UPAS<br />

la consistenza delle superfici<br />

pascolabili secondo la<br />

classificazione – basata sul<br />

criterio della tara – stabilita<br />

dall’Agenzia per le Erogazioni<br />

in Agricoltura (AGEA)<br />

per le superfici eleggibili ai<br />

fini delle domande di aiuto.<br />

6 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


FOCUS<br />

Quest’ultimo strato informativo<br />

è stato prodotto manualmente<br />

dai tecnici di APPAG (Agenzia<br />

Provinciale per i Pagamenti in<br />

Agricoltura) mediante fotointerpretazione<br />

dell’ortofoto AGEA<br />

2017. Il processo di censimento<br />

per fotointerpretazione si è rivelato<br />

soggetto ad errori dovuti<br />

alla soggettività degli operatori,<br />

in particolare per quelle classi di<br />

tara intermedie la cui assegnazione<br />

risulta più aleatoria e per<br />

le quali soltanto il controllo in<br />

campo tramite sopralluogo può<br />

considerarsi dirimente.<br />

Al fine di limitare la necessità di<br />

sopralluoghi, ridurre i costi ed i<br />

tempi di gestione – nonché dei<br />

futuri aggiornamenti previsti a<br />

cadenza triennale – del Catasto<br />

delle superfici pascolabili, si è<br />

sviluppato un sistema per il censimento<br />

automatico dei compendi<br />

malghivi del Trentino.<br />

L’iniziativa ha previsto lo studio<br />

e la messa a punto di nuovi strumenti<br />

di intelligenza artificiale<br />

(Artificial Intelligence - AI) che<br />

classifichino automaticamente<br />

le aree pascolabili e non in zone<br />

prevalentemente alpine quali<br />

quelle del Trentino. Le mappe<br />

tematiche sono accessibili tramite<br />

un plugin QGis (QGis.org<br />

<strong>2021</strong>) che offre la possibilità di<br />

interrogare e rielaborare la mappa<br />

di classificazione rimuovendo<br />

eventuali artefatti, filtrando<br />

aree troppo impervie, lisciando<br />

i contorni dei poligoni ottenuti<br />

e modificando i criteri di eleggibilità.<br />

Di seguito sono descritti la definizione<br />

dei requisiti e la creazione<br />

del dataset, l’allenamento e la<br />

validazione del sistema di AI, la<br />

classificazione delle superfici pascolabili<br />

all’interno delle UPAS<br />

e la realizzazione degli strumenti<br />

di Data Science e geoinformatica;<br />

e sono documentati i risultati<br />

di classificazione e il funzionamento<br />

del plugin QGis.<br />

Fig. 2 - UPAS del Trentino in verde. L’ambito 2 (nord-est) e le aree in rosso sono rimosse<br />

dall’addestramento del sistema in quanto considerate poco attendibili dai fotointerpreti.<br />

Formulazione del problema<br />

di classificazione delle aree<br />

a pascolo e dati<br />

Ai fini delle domande di aiuto<br />

legate alla PAC, le aree adibite a<br />

pascolo si distinguono sulla base<br />

della loro percentuale di tara (il<br />

contenuto non erbaceo e quindi<br />

di fatto non pascolabile). Tanto<br />

più la percentuale di tara è bassa,<br />

tanto più è pregiato il pascolo.<br />

Distinguere classi di pascolo<br />

per la sola percentuale di tara<br />

tramite un algoritmo automatico<br />

di elaborazione immagini<br />

telerilevate è molto complesso<br />

poiché tali classi hanno una<br />

risposta spettrale molto simile.<br />

Ci si è quindi focalizzati sulle<br />

sole aree all’interno delle UPAS;<br />

la classificazione dei suoli in<br />

esse contenuta, frutto della fotointerpretazione<br />

dei tecnici di<br />

APPAG, è stata utilizzata come<br />

riferimento per l’allenamento<br />

e la validazione del sistema (ad<br />

eccezione delle aree dell’ambito<br />

2 e di quelle in rosso in Fig. 2,<br />

la cui fotointerpretazione è stata<br />

ritenuta meno affidabile dai<br />

tecnici di APPAG). Nelle aree<br />

identificate esistono 14 classi:<br />

alcune non sono significative<br />

rispetto al problema considerato<br />

(es., corsi d’acqua, manufatti)<br />

e sono state quindi mascherate<br />

ed escluse; le restanti classi sono<br />

state analizzate più approfonditamente<br />

e aggregate in funzione<br />

del significato semantico, della<br />

similarità spettrale, spaziale e<br />

temporale. Il censimento dei<br />

pascoli è quindi definito come<br />

segue [i numeri tra parentesi<br />

indicano i codici attribuiti da<br />

AGEA alle classi di superfici<br />

eleggibili e non:<br />

Prato permanente tara 0<br />

(638): tara dallo 0 al 5%;<br />

Prato permanente tara 20<br />

(659): tara dal 5 al 20%;<br />

Prato permanente tara 50<br />

(654): tara dal 20 al 50%<br />

Bosco (650/656): definita<br />

come accorpamento di Bosco<br />

(650) e tara 70 (656);<br />

Aree non pascolabili<br />

(770/780): definita come accorpamento<br />

di Aree non coltivabili<br />

(770) e Tare (780).<br />

Nel Catasto delle superfici pascolabili<br />

la proporzione relativa<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 7


FOCUS<br />

delle cinque classi ottenuta sulla<br />

base della fotointerpretazione è<br />

leggermente sbilanciata:<br />

Tara 0: 12.87% (6706 ha),<br />

Tara 20: 16.22% (84.50 ha),<br />

Tara 50: 25.51% (13291 ha),<br />

Bosco: 27.80% (14485 ha), e<br />

Non pascolabile: 17.60%<br />

(9168 ha).<br />

Il sistema di AI per il censimento<br />

si avvale: i) delle ortofoto<br />

AGEA 2017 (canali spettrali<br />

RGB) acquisite nell’autunno<br />

2017 con 20 cm di risoluzione<br />

spaziale (riportati qui alla risoluzione<br />

spaziale di 1 m), ii) del<br />

canale del Vicino-Infrarosso<br />

(NIR) che fornisce informazioni<br />

sulla presenza di vegetazione, e<br />

iii) della mappa delle pendenze<br />

ricavata dal Modello Digitale<br />

del Terreno (DTM). Per l’addestramento<br />

sono escluse le aree<br />

con una pendenza tra i 50° e i<br />

90°. Indipendentemente dalla<br />

tara, esse non sono eleggibili<br />

come pascolabili poiché la pendenza<br />

ne impedisce l’accesso<br />

e/o la fruizione e sono quindi<br />

equiparate alla classe “Non<br />

pascolabile”. I dati disponibili<br />

sono organizzati in 470 tile (secondo<br />

l’organizzazione originale<br />

dell’ortofoto - Fig. 1).<br />

Il problema è altamente complesso<br />

poiché presenta:<br />

classi molto simili (tutte associate<br />

alla presenza di erba);<br />

limitata informazione<br />

spettrale (solo quattro canali<br />

spettrali) in relazione<br />

alla tipologia di classi e in<br />

funzione della data di acquisizione<br />

(la classe erba nei<br />

canali spettrali e nella data –<br />

autunno – di acquisizione è<br />

poco marcata);<br />

l’assenza di informazione<br />

multitemporale (l’andamento<br />

temporale della firma<br />

spettrale delle aree adibite a<br />

pascolo è diverso da quelle<br />

non eleggibili e ne faciliterebbe<br />

l’identificazione);<br />

l’elevata risoluzione geometrica.<br />

Il sistema basato su AI per<br />

l’identificazione dei pascoli<br />

Uno dei più recenti sistemi di<br />

AI è il Deep Learning (DL).<br />

Qui proponiamo l’uso di DL<br />

per la segmentazione di immagini<br />

formulato in funzione della<br />

complessità del problema e produciamo<br />

una mappa che associa<br />

a ciascun pixel una classe.<br />

Il modello si basa su una Residual<br />

Neural Network (ResNet)<br />

(He 2016) ovvero una Convolutional<br />

Neural Network<br />

(CNN) (LeCun 1995) caratterizzata<br />

da collegamenti che uniscono<br />

gli output di due diversi<br />

layer convoluzionali. Questo<br />

collegamento facilita l’allenamento<br />

del modello, che impara<br />

solo la differenza d’informazione<br />

tra gli output di due layer<br />

connessi riducendo la quantità<br />

d’informazione da imparare e<br />

il numero di patch per l’allenamento.<br />

L’insieme dei layer convoluzionali<br />

che sono collegati<br />

dallo stesso shortcut è chiamato<br />

blocco residuale. Qui sono usati<br />

63 layer convoluzionali suddivisi<br />

in 20 blocchi residuali,<br />

ognuno composto da 3 layer<br />

convoluzionali, con dimensioni<br />

del filtro convoluzionale pari<br />

a 1x1, 3x3, e 1x1 e seguito da<br />

un layer di normalizzazione e<br />

da una funzione di attivazione.<br />

Il modello può essere diviso in<br />

due parti principali: compressione<br />

(40 layer convoluzionali),<br />

Fig. 3 - Grafico della ResNet a 50 layer.<br />

8 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


FOCUS<br />

Fig. 4 - Schema a blocchi dell’allenamento della rete e del processo di classificazione.<br />

sta della classe rappresentata<br />

limitando così l’influenza<br />

della soggettività della fotointerpretazione<br />

nelle zone<br />

di transizione da una classe<br />

all’altra.<br />

Le patch sono leggermente sovrapposte<br />

e hanno una dimensione<br />

di 128x128 pixel selezionata<br />

per massimizzare il numero<br />

di patch per tile. Il modello così<br />

addestrato può essere utilizzato<br />

per censire le aree pascolabili del<br />

Trentino (Fig. 4).<br />

Settaggio sperimentale<br />

e risultati<br />

Il modello è stato allenato per<br />

un massimo di 200 epoche (si<br />

definisce epoca l’utilizzo di tutte<br />

le patch contenute nel dataset<br />

per l’allenamento del modello),<br />

utilizzando 65.179 patch di<br />

allenamento. All’inizio di ogni<br />

epoca le patch di allenamento<br />

sono mescolate e incrementate<br />

secondo un paradigma di<br />

augmentation: le patch sono<br />

specchiate da destra a sinistra<br />

e/o dall’alto in basso, e possono<br />

essere ruotate di 90, 180, 270<br />

gradi in modo aleatorio. L’informazione<br />

di allenamento continua<br />

così a cambiare riducendo<br />

l’overfitting. Le patch sono<br />

suddivise in gruppi di 80, per<br />

stabilizzare il processo secondo<br />

pratiche note (Ruder 2016). Il<br />

modello è ottimizzato utilizzando<br />

ADAM, un algoritmo allo<br />

stato dell’arte, con learning rate<br />

e decompressione (23 layer)<br />

(Fig. 3). In fase di compressione<br />

la rete dimezza le dimensioni<br />

dell’input e incrementa il numero<br />

di feature estratte ad ogni<br />

passo e la ResNet impara feature<br />

molto complesse. In fase di<br />

decompressione, le feature vengono<br />

aggregate per ottenerne di<br />

nuove e più complesse, e le loro<br />

dimensioni vengono incrementate<br />

fino a ricostruire le dimensioni<br />

delle immagini in input.<br />

Il risultato di questa operazione<br />

viene classificato dal layer finale<br />

della rete.<br />

Durante la fase di training, il<br />

modello di DL impara a classificare<br />

le patch di allenamento<br />

minimizzando l’errore di classificazione<br />

tra la predizione e la<br />

classe reale nel dataset di allenamento<br />

e validazione. Quest’ultimo<br />

è costituito da un insieme<br />

di patch quali unità base per<br />

l’allenamento e la validazione.<br />

Tra tutte le patch disponibili è<br />

stato selezionato un sottoinsieme<br />

rappresentativo che include<br />

patch:<br />

provenienti dalle sole UPAS<br />

la cui classificazione per<br />

fotointerpretazione è considerata<br />

affidabile (Fig. 2).<br />

contenenti una delle classi<br />

definite sopra.<br />

posizionate ai bordi delle<br />

UPAS per garantire una<br />

maggior continuità dell’informazione<br />

spaziale.<br />

omogenee dal punto di vipari<br />

a 0.0001 (Kingma 2014).<br />

Per classificare tutta la superficie<br />

delle UPAS della Provincia<br />

Autonoma di Trento, l’ortofoto<br />

è suddivisa in patch di dimensione<br />

leggermente maggiore<br />

rispetto a quelle usate per l’allenamento<br />

(192x192 pixel) per<br />

analizzare un’area più ampia<br />

più velocemente e ottenere una<br />

classificazione più coerente dal<br />

punto di vista spaziale. Per ogni<br />

patch sistema (Fig. 4) assegna<br />

un’etichetta ad ogni pixel e le<br />

mappe di classificazione ottenute<br />

per ciascuna patch sono<br />

aggregate in una mappa di tutte<br />

le UPAS.<br />

Risultati<br />

Di seguito si riportano l’analisi<br />

qualitativa e quantitativa delle<br />

mappe di classificazione prodotte<br />

dal sistema di AI per le UPAS<br />

usando come riferimento la<br />

fotointerpretazione. Come per<br />

il dataset d’allenamento anche<br />

per quello di validazione sono<br />

rimosse le UPAS appartenenti<br />

all’ambito 2 (Fig. 2) e le aree<br />

considerate poco affidabili (in<br />

rosso - Fig. 2). Inoltre, è stata<br />

pesata l’affidabilità delle etichette<br />

assegnate alle zone di confine<br />

tra una classe di tara e l’altra<br />

(in particolare tra tara 20 e 50)<br />

dove le classi sono molto simili<br />

e predomina la soggettività del<br />

fotointerprete. In tali situazioni<br />

le matrici di confusione risultano<br />

meno significative in termini<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 9


FOCUS<br />

Classificato<br />

Tara 0 Tara 20 Tara 50 Bosco Non pasc. PA<br />

Fotointerpretato Tara 0 54.70 5.10 3.76 2.61 0.89 81.57%<br />

Tara 20 9.91 44.02 16.69 6.41 7.48 52.09%<br />

Tara 50 4.49 12.73 76.83 20.23 18.63 57.8%<br />

Bosco 2.13 2.40 16.37 117.26 6.70 80.85%<br />

Non pasc. 1.04 4.26 7.05M 9.50 69.83 76.16%<br />

UA 75.69% 64.25% 63.66% 75.16% 67.44% OA = 69.6%<br />

Tab. 1 - Matrice di confusione totale su UPAS (in Milioni di pixel).<br />

di valori assoluti e l’analisi dei<br />

risultati è supportata da considerazioni<br />

qualitative. Tale attività<br />

può essere svolta da tecnici<br />

esperti con l’ausilio del plugin<br />

descritto nel seguito.<br />

L’analisi quantitativa è stata sviluppata:<br />

i) a livello di PAT e per<br />

tile; ii) considerando la mappa<br />

a cinque classi prodotta dal sistema<br />

di AI e studiandola a tre<br />

scale di dettaglio:<br />

scala a 5 classi (Tara 0, 20,<br />

50, Bosco, Non Pascolabile)<br />

quella nativa prodotta dal<br />

sistema di AI. Analizza le<br />

prestazioni nel risolvere il<br />

problema del censimento<br />

nella sua maggior complessità.<br />

scala a 3 classi (Tara 0, 20,<br />

50). Analizza la capacità<br />

del sistema rispetto alle sole<br />

classi eleggibili.<br />

scala a 2 classi per le classi<br />

raggruppate in eleggibili<br />

(Tara 0, 20, 50) e non<br />

eleggibili (Bosco, Non<br />

Pascolabile). È quella con<br />

minor dettaglio e analizza le<br />

prestazioni rispetto alle due<br />

classi semantiche di maggior<br />

rilevanza e criticità.<br />

Le tre scale consentono di<br />

analizzare il comportamento<br />

del sistema in funzione della<br />

Fig. 5 - Istogrammi delle accuratezze della classificazione per tile valutata sulla scala a 5 classi (a), 2<br />

classi (b), e 3 classi (c).<br />

tipologia di errore e dalla loro<br />

rilevanza. Inoltre, sono analizzate<br />

nel dettaglio due aree del<br />

Trentino selezionate da APPAG<br />

per la loro complessità e rilevanza:<br />

i) malga Cioca (a nordovest<br />

di Trento, tra Pinzolo e<br />

Madonna di Campiglio) e ii)<br />

un’area nei pressi di passo Vezzena<br />

(a sud-est di Trento, vicino<br />

a Levico-Terme). I risultati sono<br />

analizzati quantitativamente<br />

considerando l’accuratezza totale<br />

(Overall Accuracy - OA),<br />

l’accuratezza dell’utente (User<br />

Accuracy - UA), e l’accuratezza<br />

del produttore (Producer Accuracy<br />

- PA).<br />

Analisi quantitativa<br />

Il sistema proposto raggiunge<br />

una buona accuratezza totale<br />

(OA) di circa il 70% rispetto<br />

alla fotointerpretazione. Si può<br />

osservare (Tab. 1) che la classificazione<br />

produce ottimi risultati<br />

nell’identificazione delle classi<br />

di Tara 0, Bosco e non pascolabile,<br />

con, rispettivamente, una<br />

PA del 81.57%, del 80.57%,<br />

e del 76.16% e una UA del<br />

75.69%, del 75.16%, del<br />

67.44%. Come atteso, le classi<br />

Tara 20 e Tara 50 sono meno<br />

accurate delle altre in quanto la<br />

differenza tra Tara 20-Tara 50 e<br />

tra Tara 50-Bosco è complessa<br />

da modellare. Ciò è confermato<br />

nella matrice di confusione<br />

dove si osservano errori tendenzialmente<br />

concentrati tra Tara<br />

20, Tara 50, e Bosco.<br />

10 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


FOCUS<br />

OA scala a 5 classi 66.53%<br />

OA scala a 3 classi 74.12%<br />

OA scala a 2 classi 81.78%<br />

Estensione totale UPAS 823.25 ha<br />

Tab. 2 - (a) OA sulle 5, 3, 2 classi. (b) Confronto tra le estensioni in ettari<br />

delle classi nel fotointerpretato e nella mappa prodotta dal sistema di AI –<br />

area della malga Cioca.<br />

a)<br />

Tara 0 Tara 20 Tara 50 Non eleggibile<br />

Foto-interpretato 247.01 ha 102.18 ha 105.43 ha 368,64 ha<br />

Classificato 254.1 ha 53.15 ha 139.94 ha 376.06 ha<br />

b)<br />

Ciò conferma che la<br />

maggior parte degli<br />

errori di classificazione<br />

avvengono tra classi<br />

molto simili tra di loro e<br />

complesse da distinguere.<br />

Allo stesso tempo, gli<br />

errori tra queste classi<br />

sono meno critici ai fini<br />

dell’applicazione. L’accuratezza<br />

tra le sole classi<br />

eleggibili è molto buona,<br />

circa il 77%.<br />

Fig. 6 - Fotointerpretato (a sinistra) e classificazione prodotta dal sistema AI – area della malga<br />

Cioca (tile 059021w, 059022w, 059023w, 059024w, 059061w).<br />

La Fig. 5 mostra gli istogrammi<br />

delle accuratezze per tile (ogni<br />

barra specifica quante tile hanno<br />

raggiunto il livello di accuratezza<br />

indicato sull’asse delle<br />

ascisse). L’accuratezza media di<br />

classificazione rispetto al fotointerpretato<br />

a 5 classi (Fig. 5.a) è<br />

di circa il 70% con una variabilità<br />

di circa il 10%. La scala a 2<br />

classi mostra un’accuratezza media<br />

molto superiore, circa l’83%<br />

(Fig. 5.b). Ovvero focalizzando<br />

sulle classi di maggior rilevanza<br />

e criticità (eleggibile e non), il<br />

sistema ha elevate performance.<br />

Analisi qualitativa e<br />

quantitativa di aree selezionate<br />

Per l’analisi di dettaglio<br />

della zona di malga Cioca<br />

e della zona immediatamente<br />

a sud del passo<br />

Vezzena, si confrontano<br />

le mappe di classificazione<br />

prodotte in automatico<br />

dal sistema proposto<br />

con quelle ottenute per fotointerpretazione.<br />

Entrambe sono<br />

rappresentate su uno sfondo<br />

realizzato con l'ortofoto a colori<br />

naturali (RGB).<br />

Nella zona di Malga Cioca<br />

l’accuratezza è elevata, in<br />

OA scala a 5 classi 74.57%<br />

OA scala a 3 classi 77.24%<br />

OA scala a 2 classi 87.54%<br />

Estensione totale UPAS 500.77 ha<br />

a)<br />

Tara 0 Tara 20 Tara 50 Non eleggibile<br />

Foto-interpretato 189.33 ha 63.24 ha 59.59 ha 188.61 ha<br />

Classificato 219.21 ha 13.03 ha 87.99 ha 180.54 ha<br />

b)<br />

Tab. 3 - (a) OA 5, 3, 2 classi. (b) Confronto tra le estensioni in ettari delle<br />

varie classi del fotointerpretato e sistema AI - area a sud del passo Vezzena<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 11


FOCUS<br />

su quella delle pendenze),<br />

applicare algoritmi di smoothing<br />

per lisciare i contorni<br />

dei poligoni relativi alle aree<br />

pascolabili,<br />

personalizzare i criteri di eleggibilità<br />

tramite parametri di<br />

prossimità (distanza da strade<br />

o da altre aree eleggibili).<br />

Fig. 7 - Foto-interpretato (a sinistra) e mappa di classificazione prodotta dal sistema AI (a destra) -<br />

area a sud presso passo Vezzena (tile 081042w, 082012w, 082013w, 082014w, 081081w, 082054w).<br />

Con Bosco<br />

particolare alla scala 2 classi è<br />

pari OA=81.78% (Tab. 2). Le<br />

estensioni delle classi stimate<br />

dal classificatore sono in linea<br />

con le superfici identificate per<br />

fotointerpretazione. Ciò è particolarmente<br />

vero per Tara 0 e<br />

non eleggibile, mentre Tara 20<br />

viene sottostimata per lo più a<br />

vantaggio della Tara 50. Ovvero<br />

la sottostima si manifesta come<br />

errore poco critico. Il sistema<br />

proposto classifica in modo soddisfacente<br />

anche dettagli molto<br />

piccoli (es., in Fig. 6, le piste da<br />

sci che durante il periodo estivo<br />

vengono usate come pascoli e<br />

sono estremamente piccole e<br />

sottili).<br />

Nella zona a sud del passo Vezzena<br />

i risultati sono in linea con<br />

la fotointerpretazione (Fig. 7).<br />

Il sistema discrimina accuratamente<br />

classi eleggibili e non<br />

(OA=87.54%), mentre la Tara<br />

20 viene sottostimata a favore<br />

di Tara 0 e 50.<br />

Plug in<br />

A corredo del modello AI è stato<br />

sviluppato un Plugin python<br />

per sistema operativo Linux e<br />

Windows che utilizza librerie<br />

per l’elaborazione di dati geografici<br />

quali rasterstats, geopandas,<br />

rtree, rasterio, fiona e gdal.<br />

Esso permette di rielaborare le<br />

mappe ottenute dal modello<br />

congiuntamente ad altri layer<br />

informativi per identificare i<br />

poligoni eleggibili in base a<br />

criteri definiti da esperti e parametrizzati<br />

nell’interfaccia del<br />

plugin. È possibile:<br />

selezionare un’area da analizzare<br />

tramite bounding box<br />

(BB), estensione attuale o poligono<br />

presente nel progetto<br />

corrente di QGis,<br />

personalizzare la maschera di<br />

pendenza per escludere zone<br />

impervie,<br />

applicare dei filtri di sieve per<br />

rimuovere artefatti (sia sulla<br />

mappa di classificazione che<br />

Risoluzione<br />

1m 4m 20m<br />

Con enriching 1026 s 703 s 813 s<br />

Senza enriching 707 s 385 s 372 s<br />

Con enriching 1277 s 830 s 918 s<br />

Senza enriching 864 s 463 s 489 s<br />

Tab. 4 - Tempi di computazione del plugin utilizzando diverse configurazioni.<br />

Le operazioni descritte si avvalgono<br />

di layer informativi:<br />

la distanza dalle strade/sentieri<br />

e malghe, la mappa delle pendenze<br />

e i poligoni di strade e<br />

laghi. Per una zona selezionata<br />

il plugin produce una mappa<br />

poligonale (Fig. 8 a destra) e per<br />

ogni poligono le variabili riportate<br />

in Fig. 8 (in basso a destra).<br />

I tempi di esecuzione ed eventuali<br />

messaggi vengono mostrati<br />

nel box presente nella parte<br />

inferiore dell’interfaccia (Fig. 8<br />

a sinistra). È previsto un sistema<br />

di caricamento/salvataggio<br />

delle impostazioni per facilitare<br />

la riproducibilità dei risultati e<br />

tracciare gli esperimenti.<br />

In Tab. 4 sono riportati i tempi<br />

di esecuzione per un’area di<br />

circa 60km² con il sistema di<br />

coordinate di riferimento EPSG<br />

25832 considerando 4 risoluzioni<br />

(1, 4 e 20 metri) nel caso<br />

di presenza/assenza della classe<br />

bosco (650) e utilizzando o<br />

meno le operazioni di enriching<br />

(per riportare la percentuale<br />

delle varie classi nei poligoni a<br />

seguito delle operazioni di sieve,<br />

non indispensabili per la definizione<br />

della eleggibilità).<br />

Si nota che i tempi si riducono<br />

molto passando da 1 a 4 m<br />

di risoluzione. La riduzione è<br />

meno significativa passando da<br />

4 a 20 m perché la parte computazionalmente<br />

più pesante è<br />

a valle della generazione dei poligoni<br />

(che non dipende troppo<br />

dalla risoluzione se applica un<br />

sieve importante sulla mappa di<br />

classificazione). I tempi aumentano<br />

di circa il 12% se si separa<br />

12 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


FOCUS<br />

Fig. 8 - Interfaccia del plugin (sinistra), raster generato dal modello AI (in alto a destra) e<br />

poligonale generata dal plugin con le informazioni associate ai poligoni (in basso a destra).<br />

la parte boschiva dalla classe 770<br />

(dipende quindi dalla mappa di<br />

classificazione utilizzata inizialmente).<br />

Conclusioni e sviluppi futuri<br />

È stato sviluppato un sistema<br />

automatico basato su intelligenza<br />

artificiale e concetti di deep<br />

learning per il censimento delle<br />

aree a pascolo in zone alpine<br />

secondo il criterio della tara,<br />

come previsto da AGEA per la<br />

determinazione della superficie<br />

eleggibile netta da ammettere a<br />

contributo; il sistema interagisce<br />

con un plug-in GIS per l’accesso<br />

e l’elaborazione dei dati. I risultati<br />

ottenuti costituiscono un<br />

utile riferimento oggettivo per i<br />

tecnici della PAT sia per validare<br />

il lavoro di fotointerpretazione<br />

svolto all’interno delle UPAS,<br />

sia per ottenere una prima classificazione<br />

speditiva di tutte le<br />

aree potenzialmente pascolabili<br />

(anche fuori UPAS). Infine –<br />

posto che le prossime ortofoto<br />

AGEA (2020, 2023, etc.) non si<br />

discostino troppo da quella del<br />

2017 per caratteristiche spettrali<br />

e geometriche – il sistema potrà<br />

costituire un utile supporto<br />

anche per l’aggiornamento periodico<br />

dell’eleggibilità dei suoli<br />

dello Schedario dei pascoli. Il<br />

sistema può essere impiegato in<br />

aree alpine con caratteristiche<br />

assimilabili a quella qui considerata,<br />

prevedendo eventualmente<br />

minimi adattamenti (tuning<br />

dell’addestramento).<br />

Il sistema si dimostra preciso,<br />

con accuratezze medie tra il<br />

70% e l’83% a seconda della<br />

complessità del problema e<br />

picchi a seconda della tile al di<br />

sopra del 90%. Nel caso più<br />

complesso a 5 classi, dove la<br />

somiglianza semantica e il grado<br />

di frammentazione delle classi<br />

sono elevati, si osserva una tendenza<br />

alla sottostima della classe<br />

Tara 20 a favore della Tara 50.<br />

Le mappe sono consultabili tramite<br />

un sistema di Data science<br />

che elabora dinamicamente le<br />

mappe di classificazione. È possibile<br />

personalizzare il processo<br />

di generazione dei poligoni<br />

della classificazione automatica,<br />

permettendo l’adattamento<br />

della classificazione alle diverse<br />

caratteristiche fisiche, geomorfologiche,<br />

di accessibilità, etc. dei<br />

diversi contesti territoriali.<br />

Come sviluppo futuro si prevede<br />

di introdurre l’informazione<br />

temporale impiegando ortofoto<br />

acquisite in diverse stagioni<br />

(se disponibili) o di immagini<br />

satellitari (es. le immagini della<br />

missione ESA - European Space<br />

Agency Sentinel-2). È inoltre<br />

possibile estendere il sistema<br />

sviluppato e arricchire il plugin<br />

per la generazione e gestione di<br />

prodotti per altri ambiti quali<br />

l’agricoltura, le foreste.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

He, K., Zhang, X., Ren, S. and Sun, J., 2016.<br />

Deep residual learning for image recognition.<br />

In Proceedings of the IEEE conference on<br />

computer vision and pattern recognition, pp.<br />

770-778.<br />

Le Cun, Y. and Bengio, Y., 1995. Convolutional<br />

networks for images, speech, and time<br />

series. The handbook of brain theory and<br />

neural networks, 3361(10), p.1995.<br />

Ruder, S., 2016. An overview of gradient descent<br />

optimization algorithms. arXiv preprint<br />

arXiv:1609.04747.<br />

Kingma, D.P. and Ba, J., 2014. Adam: A<br />

method for stochastic optimization. arXiv<br />

preprint arXiv:1412.6980.<br />

QGIS.org, <strong>2021</strong>. QGIS Geographic Information<br />

System. QGIS Association. http://www.<br />

qgis.org<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Intelligenza Artificiale; Sistemi Informativi;<br />

Ortofoto; Pascoli; Gestione<br />

Montana<br />

ABSTRACT<br />

Mountain areas include precious environments<br />

like pastures that require preservation<br />

strategies by the appointed authorities. Here<br />

we present a system that processes orthophotos<br />

acquired by Agenzia per le Erogazioni in<br />

Agricoltura using Artificial Intelligence to reduce<br />

the time and costs of human inspection<br />

in pasture management activities. The system<br />

is trained to automatically classify multiple<br />

kinds of pasture and no-pasture areas. A user<br />

interface allows to query and refine the pasture<br />

maps. The map can be updated as new<br />

orthophotos come in. The system achieves<br />

good performance in the Provincia Autonoma<br />

di Trento (PAT), but it is suitable for similar<br />

mountain areas as well.<br />

AUTORE<br />

Luca Bergamasco<br />

lbergamasco@fbk.eu<br />

Fondazione Bruno Kessler – www.fbk.eu<br />

Università degli Studi di Trento – www.<br />

unitn.it<br />

Francesca Bovolo<br />

bovolo@fbk.eu<br />

Marco Cristoforetti<br />

mcristofo@fbk.eu<br />

Andrea Gobbi<br />

agobbi@fbk.eu<br />

Fondazione Bruno Kessler – www.fbk.eu<br />

Daniele Leo<br />

daniele.leo@provincia.tn.it<br />

Pietro Molfetta<br />

pietro.molfetta@provincia.tn.it<br />

Riccardo Pasi<br />

riccardo.pasi@provincia.tn.it<br />

Paola Rogani<br />

paola.rogani@provincia.tn.it<br />

Provincia Autonoma di Trento, APPAG -<br />

http://www.appag.provincia.tn.it/<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 13


INTERVISTA<br />

Intervista a<br />

Valerio Zunino<br />

della Studio SIT Srl<br />

a cura di Renzo Carlucci<br />

Tempo fa nessuno avrebbe pensato che il<br />

“numero civico” sarebbe potuto diventare nel<br />

tempo un importante oggetto geografico, tale<br />

da generare oggi una attività di rilevamento<br />

non trascurabile.<br />

L’evoluzione dell’utilizzo commerciale<br />

e industriale della posizione del numero<br />

civico cominciò a prendere forma agli inizi<br />

degli anni 90 quando in America e in Europa<br />

rispettivamente apparvero due piccole realtà,<br />

Navteq e Teleatlas, quest'ultima in particolare<br />

veniva finanziata nell’ambito dei progetti di<br />

ricerca europei Eureka (EU 145 – Teleatlas,<br />

electronic publishing of cartographic and<br />

geographic daabases, Belgium, Netherlands),<br />

e diede inizio alla costruzione del database<br />

dei grafi stradali Teleatlas, una realtà che<br />

avrebbe dato il via ad una continua evoluzione<br />

fino alla acquisizione (2008) da parte della<br />

attuale TomTom, un brand il cui nome è<br />

diventato l’acronimo per eccellenza del<br />

navigatore stradale.<br />

Il numero civico<br />

prestandosi ad essere<br />

un elemento<br />

distintivo “stabile” e<br />

identificativo della posizione<br />

di un punto di<br />

interesse di qualsia-si<br />

tipo sul territorio, è il<br />

fulcro oggi di una serie<br />

di sistemi informativi<br />

che basano su di<br />

esso importantissime<br />

attività che vanno dalla<br />

semplice consegna<br />

di merci alla liceità di<br />

un allaccio di fornitura<br />

energetica, al punto<br />

tale che in certe municipalità<br />

non si procede<br />

a dare nuove utenze se<br />

non si ha contezza del<br />

civico certificato.<br />

E la certificazione<br />

della toponomastica<br />

e del civico diventa<br />

elemento importante<br />

della nostra economia<br />

sempre più sensibile<br />

al valore dell'informazione<br />

geolocalizzata in<br />

un numero esponenzialmente<br />

crescente di<br />

ambiti e servizi<br />

Ma come vengono<br />

acquisite oggi tali<br />

posizioni? Nei primi<br />

grafi Teleatlas si trovava<br />

un valore del civico<br />

all’inizio e alla fine del<br />

grafo determinandolo<br />

dalla semplice distribuzione<br />

media della<br />

quantità di civici sulla<br />

lunghezza del grafo.<br />

Ciò portava una approssimazione<br />

anche<br />

di qualche decina di<br />

metri e forse bastava<br />

anche, ma oggi si sta<br />

arrivando ad approssimazioni<br />

sempre<br />

migliori e molti di noi<br />

avranno notato l’incremento<br />

di precisione<br />

nel tempo dei navigatori<br />

stradali.<br />

A questo proposito<br />

abbiamo incontrato<br />

recentemente nella<br />

nostra Redazione<br />

14 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


INTERVISTA<br />

Valerio Zunino CEO<br />

della Studio SIT srl,<br />

una società che da<br />

più di 30 anni opera<br />

nel settore dell’informazione<br />

geografica e<br />

che recentemente ha<br />

avuto una importante<br />

crescita nel settore<br />

della geolocalizzazione<br />

dei numeri civici.<br />

Abbiamo chiesto al<br />

nostro ospite quale è<br />

la situazione italiana<br />

in questo settore e<br />

quale futuro si stia<br />

prospettando per gli<br />

operatori del settore.<br />

Intervista al CEO<br />

di StudioSIT<br />

<strong>GEOmedia</strong>: La sua società<br />

vanta una riconosciuta<br />

posizione predominante<br />

nel settore della<br />

geolocalizzazione<br />

dei numeri civici,<br />

ma quale è la situazione<br />

di riferimento<br />

del suo mercato?<br />

Valerio Zunino:<br />

STUDIO SIT srl è<br />

attualmente partner<br />

di riferimento delle<br />

principali major internazionali<br />

del segmento<br />

di mercato<br />

che fino a qualche<br />

anno fa veniva agevolmente<br />

battezzato<br />

“della navigazione<br />

per auto”.<br />

Le attività da noi<br />

‟<br />

‟Tempo fa nessuno<br />

avrebbe pensato che<br />

il “numero civico”<br />

sarebbe potuto<br />

diventare un importante<br />

oggetto geografico<br />

realizzate, anche a<br />

beneficio di questi<br />

grandi gruppi si svolgono<br />

in buona parte<br />

nell'ambito del rilevamento<br />

e mappatura<br />

della numerazione<br />

civica dell’intero<br />

territorio nazionale,<br />

compito in relazione<br />

al quale riteniamo di<br />

posizionarci in uno<br />

scenario all'interno<br />

del quale accuratezza<br />

geografica, completezza<br />

e aggiornamento<br />

del dato siano<br />

elementi cruciali,<br />

ma nonostante ciò<br />

piuttosto difficili da<br />

riscontrare altrove.<br />

G: Nell’ambito della<br />

espansione in atto<br />

della vostra attività<br />

in Italia quale futuro<br />

intravedete?<br />

VZ: In questi ultimi<br />

anni la nostra attività,<br />

inizialmente focalizzata<br />

sui numerosi<br />

aspetti dell’informazione<br />

e dei sistemi<br />

geografici, è andata<br />

sempre più specializzandosi<br />

su pochi<br />

livelli informativi e<br />

paradossalmente, in<br />

questa concentrazione,<br />

sono aumentate<br />

le commesse: mentre<br />

le tipologie di attività<br />

diminuivano, il<br />

numero dei clienti è<br />

andato aumentando.<br />

G: Quali sono i<br />

clienti a cui dedicate<br />

attualmente la vostra<br />

produzione?<br />

VZ: I nostri principali<br />

clienti sono oggi<br />

le grandi multinazio-<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 15


INTERVISTA<br />

nali che affrontano,<br />

con esclusività di<br />

attenzioni o meno, la<br />

grande offerta dell'automatizzazione<br />

della<br />

guida, rivolta oggi<br />

naturalmente non più<br />

soltanto all'automobilista,<br />

ma ad una serie<br />

di soggetti, ivi compresi<br />

turisti e pedoni<br />

affezionati o coinvolti<br />

dall'ampliamento<br />

delle funzionalità dei<br />

propri smartphones,<br />

che propongono una<br />

concreta facilitazione<br />

dei loro viaggi e<br />

trasporti, per le varie<br />

necessità esistenziali e<br />

professionali.<br />

G: E' possibile quantificare<br />

i territori di<br />

cui disponete di dati<br />

toponomastici civici<br />

georiferiti con accuratezza?<br />

VZ: In pratica possiamo<br />

affermare di aver<br />

acquisito la posizione<br />

geografica di quasi<br />

tutto il territorio<br />

italiano, tranne una<br />

residua porzione di<br />

comuni montani. La<br />

percentuale di copertura<br />

raggiunge oggi<br />

il 96% della popolazione<br />

ed il 92% dei<br />

numeri civici, la cui<br />

numerosità complessiva<br />

da noi stimata<br />

si attesta intorno ai<br />

23,5 milioni, al netto<br />

dei duplicati e delle<br />

incongruenze riscontrate<br />

sul campo.<br />

G: Sarebbe interessante<br />

conoscere con<br />

che tipo di concorrenza<br />

vi dovete confrontare,<br />

chi sono<br />

eventualmente i vostri<br />

competitors.<br />

VZ: Come ho riferito<br />

poc'anzi, ad oggi nel<br />

nostro segmento tutto<br />

è diventato sempre<br />

I puntini rossi indicano la copertura del rilevamento nel centro storico di Roma<br />

più funzione diretta<br />

del grado di qualità<br />

geografica, completezza<br />

ed aggiornamento<br />

realizzato sul<br />

dato prodotto; di<br />

conseguenza in linea<br />

di massima i nostri<br />

concorrenti sono in<br />

prevalenza gli stessi<br />

nostri clienti, in<br />

competizione dei<br />

quali difficilmente<br />

riteniamo di volerci<br />

schierare a meno che<br />

la richiesta che ci<br />

pervenga sia disallineata<br />

dalle applicazioni<br />

standard.<br />

G: È necessario procedere<br />

ad un aggiornamento<br />

costante di<br />

questi dati?<br />

VZ: Assolutamente<br />

si, è oggi senza dubbio<br />

l'elemento più<br />

rilevante. Facendo<br />

riferimento alla sola<br />

città metropolitana di<br />

Interessante e curiosa è<br />

anche la diffusione dei vari<br />

toponimi sul territorio<br />

nazionale, dove i primi<br />

quindici, nell'ordine, sono<br />

i seguenti:<br />

ROMA<br />

GIUSEPPE GARIBALDI<br />

GUGLIELMO MARCONI<br />

GIUSEPPE MAZZINI<br />

GIACOMO MATTEOTTI<br />

DANTE ALIGHIERI<br />

UMBERTO I<br />

VITTORIO VENETO<br />

ANTONIO GRAMSCI<br />

GIUSEPPE VERDI<br />

CESARE BATTISTI<br />

TRIESTE<br />

VITTORIO EMANUELE<br />

ALDO MORO<br />

ALESSANDRO MANZONI<br />

Roma, disponiamo ad<br />

esempio del supporto<br />

di quattro professionisti<br />

in pianta stabile<br />

che aggiornano costantemente<br />

i nostri<br />

dati. Chiaramente<br />

maggiore è il grado<br />

di urbanizzazione,<br />

maggiore sarà la frequenza<br />

di updating<br />

richiesta da qualsiasi<br />

tipologia di cliente,<br />

ma con riferimento<br />

alle grandi città e ad<br />

una popolazione costituita<br />

da quasi 10<br />

milioni di abitanti,<br />

abbiamo attiva una<br />

procedura di aggiornamento<br />

costante del<br />

nostro dato geografico<br />

toponomastico<br />

civico. In alcuni rari<br />

ma significativi casi,<br />

utilizziamo e normalizziamo<br />

la mappatura<br />

messa a disposizione<br />

16 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


INTERVISTA<br />

in Open Data da<br />

alcune realtà locali ,<br />

le quali hanno realizzato<br />

una procedura<br />

corrente e collaudata<br />

- per conseguenza divenuta<br />

affidabile - di<br />

questo livello informativo;<br />

si distinguono<br />

fra queste la provincia<br />

autonoma di<br />

Bolzano, alcuni tra i<br />

principali comuni capoluogo<br />

di provincia<br />

delle regioni Veneto,<br />

Emilia Romagna,<br />

Lombardia e Toscana,<br />

nonché altre città<br />

come Cagliari,<br />

Alessandria, Asti,<br />

Trieste, Macerata,<br />

Pesaro, Terni, e me<br />

ne dimentico sicuramente<br />

qualcuna,<br />

scusandomi. In linea<br />

generale però, il rilascio<br />

in Open Data<br />

non è affatto sinonimo<br />

di qualità, specie<br />

nel nostro ambito di<br />

lavoro, ma quando<br />

lo diventa come nei<br />

casi suesposti, quasi<br />

sempre lo fa grazie<br />

alla sopravvenuta<br />

presa di coscienza di<br />

quelle amministrazioni<br />

zelanti che hanno<br />

compreso l'importanza<br />

della numerazione<br />

civica georiferita e del<br />

relativo dinamismo.<br />

G: Quale è l’accuracy<br />

standard che potete<br />

offrire? E la toponomastica<br />

risponde?<br />

VZ: A Roma e a<br />

Milano centro offriamo<br />

1-2 metri di<br />

accuratezza della posizione<br />

del civico, misurati<br />

sulla proiezione<br />

dell'apertura (ingresso<br />

residenziale o esercizio<br />

commerciale) in<br />

corrispondenza del<br />

fronte bordo marciapiede.<br />

Altrove e<br />

su tutto il territorio<br />

nazionale, compreso<br />

l'extraurbano, garantiamo<br />

un'accuracy indicativa<br />

di 2-3 metri.<br />

Sui toponimi siamo<br />

costantemente<br />

allineati all'ufficialità<br />

dello stradario<br />

comunale. Le amministrazioni<br />

oggi<br />

devono inviare dati<br />

corretti all’Anagrafe<br />

Nazionale dei Numeri<br />

Civici delle Strade<br />

Urbane (ANNCSU)<br />

e la problematica<br />

più importante è la<br />

denominazione toponomastica,<br />

la normalizzazione<br />

del nome.<br />

Anche in relazione<br />

a questo, la nostra<br />

esperienza ci ha portato<br />

a constatare che<br />

il Paese è diviso in 3<br />

macroaree, con un<br />

Sud che spesso non<br />

procede ad una numerazione<br />

analitica<br />

di tutti gli ingressi<br />

delle abitazioni e<br />

della attività commerciali<br />

e dove sovente<br />

non è stata assegnata<br />

alcuna numerazione<br />

civica alle abitazioni<br />

insistenti nelle contrade,<br />

un'area centrale<br />

della penisola dove si<br />

assiste alla presenza<br />

di una numerazione<br />

di variabile qualità e<br />

quantità, ed un Nord<br />

dove a latere di una<br />

copertura (anche di<br />

targhette) invidiabile,<br />

si incontrano numerazioni<br />

chilometriche<br />

o suddivise per destinazione<br />

d'uso, come<br />

nei casi di Genova,<br />

Firenze e Savona, ove<br />

il civico rosso fa riferimento<br />

ai negozi,<br />

quello nero alle entrate<br />

residenziali.<br />

G: Sicuramente avrete<br />

una serie di aneddoti<br />

da raccontare in merito<br />

alle attività di rilevamento<br />

sul campo.<br />

Ce ne può raccontare<br />

uno?<br />

VZ: I nostri collaboratori,<br />

circa cinquanta<br />

distribuiti sull'intero<br />

territorio italiano, ce<br />

ne descrivono molti.<br />

Uno dei tanti: qualche<br />

tempo fa, nell'immediato<br />

entroterra<br />

di Salerno, un nostro<br />

professionista nel<br />

chiedere la numerazione<br />

civica di un'area<br />

caratterizzata da una<br />

ventina di edifici ubicati<br />

sul versante in<br />

favore di visuale della<br />

collina retrostante, si<br />

è sentito rispondere:<br />

“Qui è tutto 6”!<br />

G: Jack Dangermond<br />

e Esri stanno guardando<br />

alla Scienza del<br />

Dove (The Science of<br />

Where) come qualcosa<br />

che va ben oltre<br />

il mondo dei GIS di<br />

una volta, lei come<br />

vede il futuro dell’informazione<br />

geografica?<br />

VZ: Noi ci stiamo attrezzando<br />

verso l’analisi<br />

del “dentro” (The<br />

Science of Inside),<br />

quella informazione<br />

geografica che ad<br />

esempio comincia a<br />

guidare l’automobilista<br />

nei parcheggi. Ma<br />

stiamo guardando anche<br />

all’Osservazione<br />

della Terra in modo<br />

particolare per individuare<br />

i cambiamenti<br />

dell’urbanizzazione.<br />

Abbiamo a questo<br />

scopo acquistato da<br />

AirBus / Planetek numerose<br />

aree di change<br />

detection edilizio, in<br />

modo da disporre rapidamente<br />

di uno dei<br />

tre segnali più importanti<br />

di cambiamento<br />

sul territorio, capace<br />

di generare nuova toponomastica<br />

e nuovi<br />

numeri civici.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

studiosit, geolocalizzazione,<br />

numeri civici, toponomastica,<br />

navigatori per auto, geopositioning,<br />

accuracy, tomtom<br />

ABSTRACT<br />

Interview with Valerio Zunino,<br />

CEO of Studio Sit srl,<br />

a company operating in the<br />

geographic information field<br />

since more than 30 years. Recently<br />

experiencing a significant<br />

growth in the geolocation of<br />

streets numbers.<br />

AUTORE<br />

a cura di Renzo Carlucci<br />

redazione@rivistageomedia.it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 17


REPORT<br />

GNSS e droni aerei:<br />

un connubio vincente<br />

per applicazioni di<br />

telerilevamento,<br />

sorveglianza,<br />

sicurezza e logistica<br />

di Marco Lisi, Alberto Mennella, Marco Nisi<br />

Fig. 1 - Il concetto di sistema del progetto Easy-PV.<br />

Le applicazioni tecnologicamente<br />

più avanzate e<br />

ad alto valore aggiunto<br />

(cioè in grado di fornire servizi<br />

che soddisfano esigenze fondamentali<br />

degli utenti) derivano<br />

dall’integrazione sinergica fra<br />

quattro grandi “motori” tecnologici:<br />

1) il telerilevamento, cioè la capacità<br />

di raccogliere informazioni<br />

attraverso sensori sempre<br />

più sofisticati sulla realtà<br />

che ci circonda, estendendo<br />

i nostri cinque sensi e potenziandone<br />

la capacità. Questa<br />

tecnologia, limitata in passato<br />

ai satelliti ed alle prospezioni<br />

aeree, si è oggi potentemente<br />

estesa attraverso i sensori<br />

miniaturizzati (IoT e “smart<br />

dust”) ed i droni aerei;<br />

2) la referenziazione geografica<br />

e temporale, per lo più<br />

basata sui sistemi GNSS<br />

(“Global Navigation Satellite<br />

Systems”), cioè la capacità di<br />

associare le informazioni fornite<br />

dai sensori ad un luogo<br />

ed un tempo specifici, ad un<br />

preciso “qui ed ora”;<br />

3) le telecomunicazioni, soprattutto<br />

quelle “wireless”, perché<br />

ubique, cioè in grado di raccogliere<br />

dati da sensori ovunque<br />

posizionati, sulla terra e<br />

nello spazio, e di diffondere<br />

poi, dopo un adeguato processamento<br />

dei dati grezzi, informazioni<br />

e conoscenza agli<br />

utenti finali, quelli per i quali<br />

applicazioni e servizi sono<br />

concepiti;<br />

4) i centri di processamento<br />

dei dati, basati su potenti<br />

capacità di calcolo e sempre<br />

più su agenti “intelligenti”<br />

(Intelligenza Artificiale,<br />

“Machine learning”, “Deep<br />

Learning”), che elaborano<br />

l’enorme, spesso non strutturata,<br />

mole di dati raccolti per<br />

derivarne informazione e conoscenza,<br />

che l’utente medio<br />

(agricoltore, architetto, operatore<br />

della logistica o marinaio<br />

che sia) sia in grado di usare a<br />

proprio vantaggio.<br />

In particolare, negli ultimi anni<br />

si è fatta sempre più evidente<br />

la sinergia fra la tecnologia di<br />

localizzazione basata sui satelliti<br />

(GPS, Galileo) e quella dei<br />

droni aerei o UAV (“Unmanned<br />

Aerial Vehicles”).<br />

Il ruolo dei droni aerei nelle<br />

applicazioni di telerilevamento,<br />

sorveglianza, sicurezza e<br />

logistica<br />

Si definisce come drone aereo<br />

(in inglese UAV, “Unmanned<br />

Aerial Vehicle”) un aeromobile<br />

senza pilota a bordo. Si possono<br />

a questo punto dare due casi:<br />

che il velivolo sia pilotato da<br />

un essere umano da remoto (ed<br />

in questo caso si parla più correttamente<br />

di RPA, “Remotely<br />

Piloted Aircraft”), ovvero che sia<br />

in grado di volare con un grado<br />

più o meno alto di autonomia.<br />

Il secondo caso, quello cioè<br />

della guida autonoma, è particolarmente<br />

importante in quelle<br />

applicazioni nelle quali il drone<br />

opera al di là della visuale ottica<br />

del pilota (in inglese “Beyond<br />

Visual Line of Sight”, BVLOS).<br />

Per gli UAV che operano in<br />

BVLOS, piattaforme di navigazione<br />

che integrino un ricevito-<br />

18 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

re GNSS sono essenziali perché<br />

in quasi tutte le applicazioni si<br />

richiede una georeferenziazione<br />

molto accurata delle immagini;<br />

inoltre il drone, non direttamente<br />

visibile dal suo operatore,<br />

ha bisogno di un’elevata capacità<br />

in termini di posizionamento<br />

e navigazione, così da mantenere<br />

la propria traiettoria, anche<br />

in aree abitate, mantenendosi a<br />

distanza di sicurezza da eventuali<br />

ostacoli ed evitando collisioni.<br />

Nelle operazioni BVLOS è ovviamente<br />

anche necessario un<br />

sistema di telecomunicazione<br />

“wireless” (eventualmente basato<br />

su network sia terrestri che<br />

satellitari) molto affidabile e ad<br />

alto “data rate”.<br />

Sviluppati originariamente per<br />

applicazioni militari, gli UAV<br />

si stanno espandendo rapidamente<br />

ad un’ampia gamma di<br />

applicazioni civili, tanto che<br />

oggigiorno il numero di UAV<br />

civili è di gran lunga maggiore<br />

di quelli militari. Tra le applicazioni<br />

civili tipiche degli UAV ci<br />

sono:<br />

• Sorveglianza;<br />

• Rilevamento topografico;<br />

• Monitoraggio dell’ambiente;<br />

• Disastri naturali ed emergenze;<br />

Fig. 2 - architettura di sistema del progetto AMPERE<br />

• Trasporto di prodotti o pacchi<br />

postali;<br />

• Fotografia aerea;<br />

• Agricoltura;<br />

• Raccolta di dati (IoT);<br />

• Manutenzione di infrastrutture<br />

distribuite<br />

I droni in applicazioni di manutenzione<br />

e logistica: i progetti<br />

Easy-PV e AMPERE<br />

Un primo esempio di applicazione<br />

dei droni aerei e della<br />

georeferenziazione tramite<br />

GNSS è quello del progetto<br />

Easy-PV, finanziato dalla GSA<br />

(ora “European Union Space<br />

Programs Agency”, EUSPA)<br />

nell’ambito del programma<br />

della Commissione Europea<br />

Horizon 2020 e già positivamente<br />

conclusosi.<br />

Il problema al quale Easy-PV<br />

si rivolge è quello della manutenzione<br />

di grandi installazioni<br />

per la produzione di energia fotovoltaica,<br />

nelle quali i pannelli<br />

fotovoltaici, esposti all’aperto ed<br />

alle escursioni termiche, sono<br />

soggetti a degradazioni o rotture<br />

Fig. 3 - Il drone “tethered” del progetto SARA.<br />

Fig. 4 - architettura del sistema SARA.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 19


REPORT<br />

Fig. 5 - Drone “tethered” per le riprese aeree di eventi sportivi.<br />

dei loro elementi, difficili da<br />

individuare.<br />

La soluzione proposta da Easy-<br />

PV (figura 1) si basa su un sistema<br />

automatico per acquisire,<br />

geo-referenziare e processare<br />

immagini ottiche e termiche<br />

raccolte da un drone (più precisamente<br />

un RPA) mentre sorvola<br />

il campo fotovoltaico.<br />

Il progetto AMPERE, sempre<br />

finanziato da EUSPA in<br />

Horizon 2020, applica un approccio<br />

simile a quello di Easy-<br />

Fig. 6 - Architettura di sistema del progetto PASSport.<br />

PV (drone dotato di fotocamere<br />

nel visibile e nell’infrarosso,<br />

nonché di radar ottico 3D in<br />

tecnologia LIDAR) per affrontare<br />

il problema della mappatura<br />

e quello della prevenzione di<br />

potenziali guasti nelle reti aeree<br />

per la distribuzione dell’energia<br />

elettrica (figura 2). Questo progetto,<br />

tuttora in corso, prevede<br />

una sperimentazione sul campo<br />

nella Repubblica Dominicana,<br />

attraverso l’università UNPHU<br />

di Santo Domingo.<br />

Gli UAV nelle applicazioni di<br />

sorveglianza aerea: il progetto<br />

SARA<br />

Sono molto numerosi i casi nei<br />

quali si richiede la sorveglianza<br />

continua, diurna e notturna, di<br />

una certa area, attraverso sensori<br />

nei campi visibile ed infrarosso.<br />

Le circostanze possono essere le<br />

più varie: dalla protezione di un<br />

perimetro da intrusioni dall’esterno<br />

alla supervisione di operazioni<br />

complesse, per esempio<br />

di logistica, ovvero alla gestione<br />

coordinata dei soccorsi in caso<br />

di emergenze (per esempio,<br />

salvataggi in mare) e disastri<br />

naturali (incendi, inondazioni,<br />

terremoti).<br />

I droni aerei forniscono soluzioni<br />

molto efficienti ed efficaci,<br />

nonché molto meno costose<br />

di altri mezzi, per esempio gli<br />

elicotteri.<br />

Partendo dalla specifica esigenza<br />

di supportare le operazioni<br />

di salvataggio (“Search and<br />

Rescue”, SAR) in mare, particolarmente<br />

durante le ore notturne,<br />

è stata sviluppata la tecnologia<br />

dei droni “tethered”, cioè<br />

alimentati e comandati tramite<br />

un cavo elettrico fino ad altezze<br />

di cento e più metri attraverso<br />

il progetto Horizon 2020 denominato<br />

SARA (“Search And<br />

Rescue Aid”) (figura 3).<br />

SARA è un sistema semi-automatizzato<br />

composto da un drone<br />

“vincolato” e dal suo hangar,<br />

collegato saldamente all’imbarcazione<br />

grazie ad un cavo molto<br />

resistente rivestito in kevlar, che<br />

viene utilizzato sia per l’alimentazione<br />

che per la trasmissione<br />

dati (figura 4).<br />

Il principale vantaggio rispetto<br />

ad altri droni presenti sul mercato<br />

è la possibilità di dispiegare<br />

in pochissimo tempo un<br />

“Traliccio Virtuale” fino a 100<br />

metri sulla superficie dell’imbarcazione.<br />

Inoltre il sistema<br />

SARA abilita le operazioni di<br />

volo in condizioni di scarsa<br />

20 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

visibilità grazie all’avanzato uso<br />

del posizionamento satellitare<br />

e quelle di avvistamento grazie<br />

all’impiego di un payload con<br />

camere ottiche e termiche (ad<br />

infrarossi).<br />

Pur se originariamente sviluppato<br />

per applicazioni marittime,<br />

il concetto del drone “tethered”<br />

può essere ovviamente esteso a<br />

molte altre situazioni, generalmente<br />

ogni qual volta sia necessaria<br />

la sorveglianza di una certa<br />

area da grande altezza e su tempi<br />

relativamente lunghi (come,<br />

ad esempio, le riprese aeree di<br />

avvenimenti sportivi, figura 5).<br />

Fig. 7 - Droni sottomarini a guida autonoma (Università di Firenze).<br />

Sicurezza e gestione delle<br />

infrastrutture di trasporto<br />

e logistiche: il progetto<br />

PASSport<br />

Nei mesi passati la pandemia da<br />

Covid-19 ha messo in evidenza<br />

l’importanza strategica per l’economia<br />

delle infrastrutture di<br />

trasporto e di logistica, specialmente<br />

in periodi di crisi.<br />

Le varie tipologie di trasporto<br />

condividono esigenze in larga<br />

parte comuni: la sicurezza in<br />

senso lato, sia intesa come protezioni<br />

da azioni malevoli di<br />

varia origine, sia come prevenzione<br />

di incidenti che possano<br />

mettere a rischio la vita delle<br />

persone ed i beni trasportati.<br />

Vale qui la pena di ricordare<br />

che molto spesso tali incidenti<br />

portano, se non alla perdita di<br />

vite umane, a gravi conseguenze<br />

sull’ecosistema (a causa, per<br />

esempio, di sversamenti sulla<br />

terra o in mare di sostanze chimiche<br />

nocive).<br />

Il progetto PASSport, anch’esso<br />

finanziato dalla Commissione<br />

Europea nell’ambito del programma<br />

Horizon 2020 ed<br />

ancora in corso, propone un<br />

sistema integrato di droni aerei<br />

e sottomarini, tutti assistiti dai<br />

più recenti servizi offerti dal sistema<br />

GNSS europeo, Galileo,<br />

per dare pratica implementazione<br />

alle stringenti direttive<br />

europee in tema di sicurezza dei<br />

trasporti marittimi e dei complessi<br />

portuali (figura 6).<br />

Il sistema di sorveglianza e<br />

controllo PASSport è destinato<br />

alle infrastrutture complesse<br />

in senso lato, quindi anche<br />

ad aeroporti, linee ferroviarie,<br />

grandi complessi autostradali.<br />

Fondamentale nella sua filosofia<br />

è l’integrazione e fusione<br />

di dati provenienti da svariate<br />

tipologie di sensori, non esclusi<br />

quelli provenienti da satelliti<br />

di osservazione della Terra<br />

(Copernicus). La quantità dei<br />

dati ingestiti e la complessità<br />

delle azioni di controllo da<br />

Fig. 8 - Il parco archeologico di Paestum e Velia.<br />

prendere tempestivamente<br />

(quindi in modo spesso autonomo)<br />

richiederanno un utilizzo<br />

massivo di tecnologie avanzate<br />

di processamento, quali<br />

“Artificial Intelligence” (AI) e<br />

“Deep Learning”.<br />

Integrazione di satelliti, droni<br />

e sensori “in situ” per la salvaguardia<br />

del patrimonio artistico:<br />

il progetto VESTA<br />

ll progetto VESTA<br />

(Acronimo di Valorizzazione E<br />

Salvaguardia del paTrimonio<br />

culturAle attraverso l’utilizzo<br />

di tecnologie innovative) si<br />

propone di offrire servizi atti<br />

a migliorare la salvaguardia e<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 21


REPORT<br />

la conservazione preventive e<br />

programmate del patrimonio<br />

culturale.<br />

Sebbene il parco archeologico<br />

di Paestum e Velia sia stato<br />

scelto come sito pilota (figura<br />

8), il progetto ha come principali<br />

oggetti tutti quei beni<br />

culturali che sono strategici, da<br />

preservare e valorizzare, beni<br />

ritenuti estremamente fragili ed<br />

a rischio di deterioramento con<br />

ricadute in termini di perdita<br />

della memoria del patrimonio<br />

storico-artistico nonché di perdite<br />

economiche per l’industria<br />

del turismo.<br />

A tale scopo, utilizza nuovi<br />

strumenti di conservazione<br />

preventiva e pianificata al fine<br />

di assicurare valutazioni e monitoraggi<br />

efficaci e sistematici<br />

sui siti.<br />

Il sistema VESTA è un ottimo<br />

esempio d’integrazione di varie<br />

tecnologie di “sensing” con il<br />

posizionamento accurato offerto<br />

dalla tecnologia GNSS.<br />

In termini di sensori, il sistema<br />

prevede l’integrazione di dati<br />

provenienti da quattro tipologie<br />

di sensori, parte remoti e parte<br />

“in situ” (figura 9):<br />

1. Satelliti (“Syntethic Aperture<br />

Radar” ed ottici, per esempio<br />

COSMO-Skymed ed i<br />

vari Copernicus), usati per<br />

Fig. 9 - In senso orario, dall’alto: satelliti, droni, GPR ed ERT<br />

l’individuazione su vasta<br />

scala di criticità, naturali e<br />

antropiche, che coinvolgono<br />

i beni culturali e il loro<br />

intorno;<br />

2. Droni, dotati di sensoristica<br />

ottica multispettrale, termica<br />

e radar. Sono usati per<br />

analisi di dettaglio di suolo e<br />

strutture murarie;<br />

3. GPR (“Ground Penetrating<br />

Radar”), ad alta e a bassa<br />

frequenza, sono usati per<br />

ispezioni, rispettivamente,<br />

delle strutture murarie e del<br />

sottosuolo;<br />

4. ERT (“Electrical Resistivity<br />

Tomography”), sensoristica<br />

usata per l'investigazione del<br />

sottosuolo.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

GNSS; Galileo; droni; UAV; RPA; mapping; sorveglianza;<br />

SARA; PASSport; AMPERE; VESTA; EUSPA<br />

ABSTRACT<br />

GNSS and Unmanned Aerial Systems (UASs) are a<br />

winning synergy in many applications: remote sensing,<br />

security, mapping, surveillance, and logistics.<br />

AUTORE<br />

Dott. ing. Marco Lisi<br />

ingmarcolisi@gmail.com<br />

Independent Consultant<br />

Aerospace & Defense<br />

Ing. Alberto Mennella<br />

alberto.mennella@topview.it<br />

Topview srl co-founder and Innovation Manager<br />

Ing. Marco Nisi<br />

marco.nisi@grupposistematica.it<br />

TheSaraProject Srl, CEO<br />

22 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


MERCATO<br />

24 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


MERCATO<br />

Earth from Space,<br />

baia di Laizhou (25 aprile <strong>2021</strong>)<br />

La missione Copernicus Sentinel-2 ci porta sulle acque<br />

macchiate dai sedimenti della baia di Laizhou, che si trova lungo<br />

le rive meridionali del Mar di Bohai, sulla costa orientale della Cina continentale.<br />

La baia è la più piccola delle tre più importanti baie del Mar di Bohai<br />

e prende il nome dalla città di Laizhou, visibile ad est. Grandi quantità di sedimenti<br />

trasportate dal fiume Giallo - visibile alla sinistra dell’immagine - alterano il colore delle<br />

acque facendole apparire di colore turchese. In questa immagine il sedimento può essere osservato<br />

all’interno delle acque anche lontano dalla costa. Il fiume Giallo è il secondo fiume della<br />

Cina in termini di lunghezza, percorre oltre 5400 km ed è superato solo dal fiume Yangtze. Il fiume<br />

nasce sulle montagne di Bayan Har nella Cina occidentale e scorre attraverso nove province prima di<br />

sfociare nella baia di Laizhou. Il suo bacino di drenaggio è il terzo più grande della nazione, con un’area<br />

di circa 750 000 kmq. Si stima che il fiume trasporti annualmente 1.6 miliardi di tonnellate di limo, la<br />

maggior parte del quale viene riversato in mare. A causa di questo elevato carico di limo il fiume giallo<br />

deposita terreno a tratti ed in definitiva viene alzato il livello del letto del fiume. Rilevanti depositi di sedimento<br />

hanno innalzato il letto del fiume di diversi metri rispetto al terreno circostante, causando in alcune<br />

circostanze dannose alluvioni. Sulle rive meridionali della baia di Laizhou, nella parte bassa dell’immagine,<br />

sono visibili campi allagati e si tratta molto probabilmente di allevamenti ittici artificiali. La città di Dongying<br />

si può osservare sulla sinistra dell’immagine: è sede del secondo più vasto giacimento petrolifero<br />

della Cina. Questa immagine è stata acquisita il 26 febbraio 2020 ed è stata processata in modo da<br />

includere il canale dell’infrarosso vicino, che fa apparire la vegetazione di color rosso brillante. La<br />

vegetazione lussureggiante può essere distinta dai campi di colore marrone, in cui la raccolta non<br />

è stata ancora effettuata o la crescita non è ancora completa. Copernicus Sentinel-2 è una<br />

missione a due satelliti. Ciascun satellite trasporta una camera da ripresa ad alta risoluzione<br />

che riprende immagini della Terra in 13 differenti bande spettrali. La missione è<br />

primariamente utilizzata per monitorare i cambiamenti nell’uso del suolo e lo<br />

stato di salute della vegetazione.<br />

Crediti: ESA - Image of the week<br />

Traduzione: Gianluca Pititto<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 25


REPORT<br />

Una grande mappa per una<br />

piccola isola: il rilevamento<br />

delle isole Faroe<br />

di Eloise Mitchell<br />

Le isole Faroe sono una serie di<br />

isole a 300 chilometri a nord-ovest<br />

della Scozia. Le Faroe fanno parte<br />

della Danimarca e lavorano con le<br />

autorità danesi. Hanno un clima<br />

subpolare e una popolazione di<br />

52.000 persone. Poiché le isole<br />

sono sviluppate e cambiano<br />

con nuovi edifici e agricoltura,<br />

le autorità hanno bisogno di<br />

mappe aggiornate delle isole. La<br />

Umhvørvisstovan usa Pix4Dmatic<br />

per la mappatura su larga scala<br />

del territorio per mantenere le<br />

registrazioni recenti. Hanno<br />

raccolto oltre 2.000 immagini per<br />

rilevare 2,3 chilometri quadrati.<br />

È stato un progetto di rilievo di<br />

successo con un ortomosaico ad<br />

accesso aperto come risultato.<br />

Le autorità locali hanno<br />

usato i droni per superare<br />

le sfide dettate dal<br />

maltempo e dagli improvvisi<br />

cambiamenti meteorologici per<br />

il rilevamento dell'uso del suolo<br />

e la mappatura delle coste<br />

nelle isole Faroe.<br />

Con una popolazione globale<br />

di 7,8 miliardi di persone, e<br />

il 55% di esse che vive in aree<br />

urbane, il mondo si sta rapidamente<br />

spostando dall'essere<br />

principalmente in zone rurali<br />

alle città edificate. Questo sta<br />

accadendo ovunque - da paesi<br />

enormi come la Cina, alle più<br />

piccole nazioni insulari, come<br />

le isole Faroe.<br />

Le isole Faroe, nel nord-ovest<br />

dell'Oceano Atlantico, hanno<br />

solo 52.967 abitanti distribuiti<br />

su 18 isole - e più pecore<br />

che persone! Ci sono 120 aree<br />

urbane sparse su queste isole.<br />

Mappare e tracciare lo sviluppo<br />

urbano è la chiave per aiutare<br />

a registrare l'uso del suolo nel<br />

territorio, così come i cambiamenti<br />

della vicina linea costiera<br />

che è frequente nei territori<br />

insulari.<br />

L'Agenzia per l'ambiente delle<br />

Faroe, o Umhvørvisstovan, si<br />

occupa della mappatura e del<br />

monitoraggio dei cambiamenti<br />

nelle isole, compresa la mappatura<br />

della linea costiera. Queste<br />

mappe sono usate per la pianificazione<br />

del territorio e per<br />

il registro catastale nazionale.<br />

Tuttavia, essendo nel mezzo<br />

dell'Atlantico, la mappatura<br />

aerea delle isole è rara e difficile.<br />

Dal 2017, Umhvørvisstovan<br />

ha raccolto 117.130 immagini<br />

al ritmo di circa 30.000 all'anno.<br />

Ci sono solo 6 dipendenti<br />

per svolgere tutte le responsabilità<br />

di un'agenzia governativa.<br />

Tre lavorano a terra con<br />

il rilevamento e la mappatura,<br />

mentre altri tre lavorano alle<br />

carte nautiche per le navi e i<br />

traghetti.<br />

Nel 2015, Umhvørvisstovan<br />

ha scelto di lavorare con i<br />

droni invece che con gli aerei.<br />

Quando i dipendenti hanno<br />

iniziato a usare i droni per la<br />

mappatura, hanno studiato i<br />

punti di forza della fotogrammetria<br />

di questi nuovi strumenti.<br />

Parte del fascino è che<br />

le mappe potevano generare<br />

ortofoto con meno sforzo e<br />

fatica rispetto alla fotogrammetria<br />

basata su aerei. Per quanto<br />

riguarda la scelta del giusto software<br />

di mappatura per droni,<br />

con un progetto su larga scala,<br />

26 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

Dettagli del progetto<br />

Località: Svínoy, Isole Faroe,<br />

Danimarca<br />

Utente: Agenzia per l'ambiente<br />

delle Faroe<br />

Area indagata: 2,341 chilometri<br />

quadrati (578 acri)<br />

Software: "Pix4Dmatic<br />

Esri ArcGIS"<br />

Hardware: ""eBee X RTK<br />

Macchina fotografica Aeria X""<br />

Hardware di elaborazione:<br />

Intel (R) Xeon CPU E5-1650<br />

v4 Immagini totali: 1,997<br />

Tempo di elaborazione:<br />

10 ore e 30 minuti<br />

GSD: 3,12 cm (1,2 pollici)<br />

Fig. 1 - Le isole Faroe sono caratterizzate da terre bellissime ma scarsamente popolate (Crediti: Jógvan Horn).<br />

la potenza e la velocità di<br />

Pix4Dmatic è stata scelta in<br />

quanto perfettamente adatta<br />

a produrre una mappa accurata<br />

e di larga scala delle Isole<br />

Faroe.<br />

Perché la mappatura con il<br />

drone è la scelta migliore<br />

Svínoy è una piccola isola,<br />

con solo 31 abitanti. Tuttavia,<br />

l'ultima volta che l'isola è stata<br />

mappata è stato nel 2009.<br />

Era da tempo che si attendeva<br />

un'indagine aggiornata.<br />

Diverse sfide significative<br />

sono presenti con la mappatura<br />

aerea di luoghi remoti.<br />

Le isole hanno un terreno<br />

montuoso con forti venti. Il<br />

tempo nelle isole Faroe è notoriamente<br />

imprevedibile. Gli<br />

aerei fanno fatica a penetrare<br />

la copertura nuvolosa e i rischi<br />

di volare sotto le nuvole<br />

con un terreno così aspro<br />

rendono molto difficile volare<br />

in sicurezza per la mappatura<br />

aerea.<br />

Il vantaggio dei droni è già<br />

chiaro: possono essere impiegati<br />

con meno preavviso<br />

e pianificazione di un aereo,<br />

e sfruttare brevi intervalli di<br />

tempo con meteo favorevole.<br />

Inoltre, i droni volano sotto<br />

le nuvole, il che è un vantaggio<br />

in quanto la loro visibilità<br />

non è impedita dalla copertura<br />

nuvolosa, e i continui<br />

cieli grigi causano una luce<br />

costante e diffusa che non<br />

cambia drasticamente, il che<br />

è ideale per la raccolta di dati<br />

di fotogrammetria. Tuttavia, i<br />

droni ad ala fissa a volte hanno<br />

difficoltà operative a causa<br />

del terreno irregolare che rende<br />

difficile trovare luoghi appropriati<br />

per decollare e atterrare.<br />

Rilievo del terreno su un'isola<br />

remota<br />

Quando il pilota dell'agenzia<br />

dell'ambiente ha volato, la<br />

missione di raccolta dati è stata<br />

separata in 3 voli che hanno<br />

raccolto un totale di 1.997 immagini.<br />

Questa attenta pianifi-<br />

Fig. 2 - Gli output di Pix4Dmatic sono chiari e dettagliati (Crediti: Umhvørvisstovan).<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 27


REPORT<br />

cazione del volo può far risparmiare<br />

ai piloti molto tempo<br />

quando volano su siti grandi o<br />

complicati. Fortunatamente,<br />

quel giorno il vento era leggero.<br />

Ci sono state alcune turbolenze<br />

e difficoltà dovute alla<br />

conformazione del terreno, anche<br />

se fortunatamente l'isola di<br />

Svínoy ha alcuni spazi piatti da<br />

cui l'eBee X ha potuto decollare<br />

e atterrare in sicurezza.<br />

I dati sono stati poi elaborati in<br />

Pix4Dmatic, impiegando poco<br />

più di dieci ore per analizzare<br />

l'intero set di dati. La mappa<br />

finale è stata poi modificata e<br />

annotata per aggiungere dettagli<br />

importanti, tra cui:<br />

• Linee costiere<br />

• Abitazioni (compresi i<br />

nomi delle strade e gli indirizzi)<br />

• Pascoli e appezzamenti<br />

agricoli<br />

Questa mappa è fornita come<br />

una risorsa ad accesso aperto e<br />

gratuito che chiunque può scaricare,<br />

anche se è in danese. Le<br />

mappe aperte sono una risorsa<br />

utile, che permette a tutti di<br />

capire meglio la situazione del<br />

territorio.<br />

Vantaggi del rilievo<br />

a distanza<br />

Questa transizione per avere<br />

registri aggiornati è molto preziosa<br />

per il governo. Sebbene<br />

sia scaricabile gratuitamente<br />

per il pubblico, offre una visione<br />

del progresso e dello<br />

sviluppo delle isole Faroe,<br />

anche nelle isole più piccole.<br />

La varietà dei risultati di<br />

Pix4Dmatic significa anche che<br />

Umhvørvisstovan può usarli<br />

per la mappatura o la pianificazione<br />

di ulteriori sviluppi.<br />

Pix4Dmatic è ancora più facile<br />

da usare di Pix4Dmapper<br />

e il tempo di elaborazione è<br />

stato più veloce. Quindi, se il<br />

tempo è un fattore importante<br />

nei vostri progetti, è possibile<br />

accelerarne la consegna<br />

utilizzando Pix4Dmatic. -<br />

Andreas Arnbjerg è pilota per<br />

Umhvørvisstovan.<br />

Lavorando con i droni<br />

e la fotogrammetria,<br />

Umhvørvisstovan può risparmiare<br />

i costi dell'uso degli aerei<br />

per raccogliere i dati, oltre ad<br />

essere più flessibile in base alle<br />

condizioni meteorologiche,<br />

in quanto non ha bisogno di<br />

utilizzare un volo più impegnativo.<br />

Gli UAV tagliano i costi<br />

delle ore trascorse sul campo e<br />

la potenza di elaborazione di<br />

Pix4Dmatic rende risultati incredibilmente<br />

dettagliati di cui<br />

beneficiano sia le autorità che i<br />

membri della comunità.<br />

Pix4D attualmente fornisce<br />

Pix4Dmapper, Pix4Dfields e<br />

Pix4Dcloud in italiano.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Mappe; mappatura aerea; droni;<br />

fotogrammetria; ortofoto;<br />

software; dati<br />

ABSTRACT<br />

The Faroe Islands are a series of islands<br />

300 kilometers North-West<br />

of Scotland. The Faroes are part of<br />

Denmark and work with the Danish<br />

authorities. They have a subpolar<br />

climate, and a population of 52,000<br />

people. As the islands are developed<br />

and change with new buildings and<br />

agriculture, the authorities need<br />

up-to-date maps of the islands. The<br />

Umhvørvisstovan use Pix4Dmatic<br />

for large scale mapping on of the<br />

land to maintain recent records.<br />

They gathered over 2,000 images to<br />

survey 2.3 square kilometers. It was<br />

a successful surveying project with<br />

an open-access orthomosaic as an<br />

output.<br />

AUTORE<br />

Eloise Mitchell<br />

eloise.mitchell@pix4d.com<br />

Fig. 3 - Una vista completa dell'isola di Svínoy renderizzata in Pix4Dmatic (Image credit: Umhvørvisstovan).<br />

28 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

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<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 29


REPORT<br />

Non solo dal cielo.<br />

di Eduardo de Francesco<br />

“The Winegrover”<br />

Fig. 1 - Il Rover nel 2018 (Agrivision).<br />

In questo articolo introduciamo a livello<br />

teorico e generico un approccio in cui,<br />

sfruttando la collaborazione di un drone<br />

aereo e del nostro drone, si possono<br />

aggiungere alle mappe aeree layer<br />

che contengono informazioni rilevabili<br />

soltanto da terra. In questo contesto il<br />

Rover che proponiamo potrebbe essere<br />

utilizzato come carrier di sensori di<br />

diversa natura (georadar, nasi elettronici,<br />

camere multispettrali, ecc…) che<br />

potrebbe registrare informazioni a terra<br />

e legarle alle immagini aeree. Il rover che<br />

proponiamo, avendo capacità anfibie<br />

potrebbe essere utilizzato anche per<br />

rilevazioni in zone umide, fiumi, laghi e in<br />

mare aperto. Chiunque sviluppi tecnologie<br />

di rilevamento e sensori di qualsiasi natura<br />

potrebbe utilizzare la nostra piattaforma<br />

come carrier teleguidato per mappare le<br />

informazioni di interesse in specifiche aree.<br />

L'<br />

agricoltura di precisione<br />

è significativamente<br />

influenzata dall’uso dei<br />

droni aerei e dalla loro capacità<br />

di interpretare lo stato della vegetazione.<br />

Le tecniche di analisi<br />

sono adeguatamente mature,<br />

derivando dall’algoritmica sviluppata<br />

per le analisi da satellite,<br />

modelli poi modificati ed adattati<br />

per una visione ripresa da<br />

una quota molto più bassa. Sono<br />

significativamente cresciute le<br />

capacità dei sensori e dei sistemi<br />

di posizionamento, ma nella<br />

sostanza, tuttavia, gli algoritmi<br />

che sono alla base degli indici<br />

vegetativi, sono rimasti legati alla<br />

capacità di interpretare la visione<br />

dall'alto.<br />

Il progetto Agridrone Vision<br />

conclusosi con successo a fine<br />

2019, basato su un veicolo<br />

terrestre di nuova generazione<br />

(Rover), ha avuto tra i suoi principali<br />

obiettivi il tema dell’osservazione<br />

in orizzontale (vista<br />

corrispondente al tradizionale<br />

punto di vista dell’agricoltore)<br />

la cui algoritmica non risulta al<br />

momento trattata in modo così<br />

esaustivo come quella verticale<br />

da drone.<br />

Va infatti considerato che ogni<br />

pianta non è soltanto un puntino<br />

dall'alto, ma ha un suo sviluppo<br />

verticale derivato dallo stato del<br />

terreno, dalla vegetazione alla<br />

base della pianta, dalla parte bassa<br />

del tronco, dalla parte bassa<br />

della chioma, da quella media e<br />

da quella alta.<br />

Ogni parte contribuisce in modo<br />

diverso alla salute della pianta<br />

e l'osservazione delle differenti<br />

parti può permettere un’analisi<br />

più completa ed arrivare a sintesi<br />

difficilmente realizzabili con la<br />

sola osservazione dall'alto.<br />

Va inoltre considerato che mentre<br />

dall'alto è possibile effettuare<br />

solo osservazioni diurne, perché<br />

è necessaria un’illuminazione<br />

che non può essere altro che<br />

quella solare (assunzione vera se<br />

si escludono infrarosso termico e<br />

dati radar), dal basso si può fare<br />

anche una osservazione notturna<br />

andando ad esaminare caratteristiche<br />

che sono vere od osservabili<br />

solo in assenza di radiazione<br />

solare (ad esempio la bioluminescenza).<br />

In alcuni casi l'osservazione aerea<br />

non è per altro effettuabile<br />

come nel caso di uve a tendone,<br />

nel sotto chioma boschivo, nelle<br />

serre, ed in generale in tutti quei<br />

casi in cui la chioma della pianta<br />

copre il terreno.<br />

30 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

Funzionamento<br />

Il funzionamento del Rover è<br />

basato su un principio molto<br />

semplice.<br />

Due grandi ruote contengono<br />

al proprio interno dei pendoli,<br />

che ruotano intorno ad un'asse<br />

centrale. Spostando il pendolo<br />

si sposta il baricentro della ruota<br />

che di conseguenza si muove per<br />

recuperare il nuovo equilibrio.<br />

Elemento centrale è il pendolo<br />

che è allo stesso tempo elemento<br />

motore e carico utile del veicolo.<br />

Nel pendolo sono contenuti i<br />

motori che provvedono a farlo<br />

ruotare rispetto alla ruota e le<br />

batterie che alimentano i motori.<br />

In questo senso, elementi tipicamente<br />

negativi dei veicoli quali<br />

il peso del motore, della trasmissione<br />

e delle batterie, diventano<br />

elementi positivi perché contribuiscono<br />

alla spinta.<br />

Le dimensioni delle ruote sono<br />

tali da permettere il galleggiamento<br />

dell'intero insieme e<br />

quindi il nuovo veicolo può operare<br />

sia su terreno che in acqua,<br />

senza cambiare assetto. Inoltre,<br />

caratteristica fondamentale,<br />

può operare su qualsiasi tipo di<br />

superficie mista intermedia: acquitrino,<br />

neve, fango, offrendo<br />

quindi una capacità di movimentazione<br />

in ambienti difficili<br />

normalmente vietati ai veicoli,<br />

se non estremamente specializzati.<br />

Il Rover non ha necessità di<br />

cambiare assetto o di essere dotato<br />

di particolari dispositivi per<br />

operare in tali ambienti.<br />

Le proporzioni dell'intero veicolo<br />

sono scalabili in funzione<br />

dell'ambiente previsto, ciò senza<br />

variarne il principio di funzionamento.<br />

L'attuale versione, ottimizzata<br />

per operare all'interno<br />

delle vigne, ha una ruota da 120<br />

cm di diametro ed una larghezza<br />

di 130 cm.<br />

Carichi utili<br />

Il Rover ha la possibilità di portare<br />

carichi utili quali sensori o<br />

merci in tre aree:<br />

1. Nel corpo centrale tra le due<br />

ruote<br />

2. Lateralmente alle due ruote<br />

3. Nei pendoli all’interno delle<br />

ruote<br />

La soluzione migliore è la terza<br />

(nei pendoli) poiché in questo<br />

caso il carico contribuisce alla<br />

spinta e quindi al movimento.<br />

È da considerare che le grandi<br />

ruote sono realizzate in polimero<br />

e pertanto operano come una<br />

sorta di “Radome” per tutti i<br />

sensori e gli apparati basati sulla<br />

radiofrequenza proteggendoli<br />

al contempo dalle aggressioni<br />

ambientali esterne (chimiche,<br />

biologiche, termiche).<br />

La prima e la seconda ipotesi si<br />

usano tipicamente nei casi in cui<br />

Fig. 2 - Elementi principali del Rover.<br />

il sensore è di tipo visuale o si è<br />

in presenza di un attuatore.<br />

Le aree interne possono operare<br />

anche come contenitori per<br />

la raccolta di materiali esterni<br />

come, ad esempio, macchie di<br />

petrolio in mare derivanti da<br />

perdite di petroliere o da disastri<br />

ecologici.<br />

Caratteristica anfibia<br />

Le due grandi ruote, che forniscono<br />

la spinta di galleggiamento,<br />

sono dotate di lame<br />

di plastica o pseudopinne che<br />

permettono una propulsione e<br />

quindi il movimento in acqua.<br />

Le ruote si muovono indipendentemente<br />

permettendo quindi<br />

di far ruotare il Rover e dirigere<br />

la spinta dove richiesto. Questa<br />

caratteristica è fondamentale per<br />

orientare il Rover in direzione<br />

Fig. 3 - Il Rover con carico utile laterale.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 31


REPORT<br />

Fig. 4 - Il Rover con carico utile centrale.<br />

Fig. 6 - La fusione dei dati (Orizzontale/Verticale).<br />

opposta allo scarroccio (ossia al<br />

vettore combinato composto dal<br />

vento e dalle correnti) e permettergli<br />

di mantenere il punto in<br />

acqua con la precisione ottenuta<br />

dal sistema di geolocalizzazione<br />

(tipicamente il GPS stesso).<br />

Le ruote proteggono gli apparati<br />

interni dall’ambiente marino.<br />

Principali caratteristiche<br />

• Caratteristiche anfibie senza<br />

cambiare assetto<br />

• Basso impatto al suolo: le<br />

grandi ruote garantiscono<br />

un largo appoggio su terreni<br />

molli o cedevoli, il fattore galleggiamento<br />

interviene negli<br />

ambienti acquitrinosi riducendo<br />

l’impatto sul materiale<br />

biologico sottostante.<br />

• Capacità di antiribaltamento<br />

derivante dal bassissimo baricentro<br />

• Ecologico perché basato su<br />

propulsione elettrica<br />

Fig. 5 - Il Rover nel 2020 (Winegrover).<br />

• Ecologico in quanto non sversa:<br />

tutto è contenuto all’interno<br />

• Elevata autonomia dovuta al<br />

bassissimo consumo energetico<br />

richiesto per spostarsi<br />

• Elevatissima mobilità: può<br />

ruotare su se stesso sia su terra<br />

che in acqua<br />

• All terrain: due grandi ruote,<br />

entrambe motrici e sterzanti<br />

combinate con il basso impatto<br />

al suolo gli permettono di<br />

affrontare terreni complessi<br />

• Ognitempo: non risente di<br />

fenomeni meteorologici quali<br />

pioggia, grandine, nebbia o<br />

neve. Data la leggerezza e la<br />

dimensione è però più sensibile<br />

al vento di altri veicoli.<br />

• Protegge i suoi sensori ponendoli<br />

all’interno delle ruote<br />

• Sostenibile, bassa manutenzione<br />

• Economico rispetto a veicoli<br />

con caratteristiche equivalenti<br />

Il Rover è coperto da tre brevetti<br />

di una società del gruppo, e per<br />

la sola componente agricola è<br />

oggi battezzato “Winegrover”<br />

(the Wine Green Rover) parafrasando<br />

la parola inglese<br />

Winegrover che significa “coltivatore<br />

di vino” o vignaiolo in<br />

italiano.<br />

Il nome è anche il titolo di un<br />

progetto europeo LIFE2020 in<br />

atto per la sperimentazione del<br />

veicolo in campo agricolo.<br />

Droni aerei e droni terrestri<br />

I droni aerei ed il Rover terrestre<br />

condividono molti aspetti tecnologici.<br />

Entrambi hanno la necessità<br />

di navigare usando il GPS<br />

e quindi la georeferenziazione è<br />

un tema comune ad entrambi.<br />

Nel caso dei Rover terrestri la<br />

georeferenziazione ha probabilmente<br />

più challenging in<br />

quanto il Rover si deve muovere<br />

in ambienti più ristretti quale<br />

ad esempio il filare di una vigna<br />

dove l'errore di pochi decimetri<br />

può comportare l'impatto del<br />

Rover sulle piante. L’affidabilità<br />

dell'informazione GPS è pertanto<br />

centrale nelle applicazioni dei<br />

robot terrestri.<br />

Riprendendo il tema “non solo<br />

dal cielo”, sfruttando la collaborazione<br />

di un drone aereo e di<br />

rover, si possono aggiungere alle<br />

mappe aeree dei layer tematici<br />

che contengono informazioni<br />

rilevabili soltanto da terra.<br />

Una opportuna algoritmica per<br />

coordinare i due sistemi di geolocalizzazione<br />

(Drone e Rover)<br />

minimizzando gli errori è in fase<br />

di sviluppo in collaborazione<br />

con l’Università di Roma 3.<br />

Alcuni dei possibili layer sono:<br />

1. Visione RGB orizzontale<br />

2. Visione NIR orizzontale<br />

3. Infrarosso termico orizzontale<br />

4. Visione notturna su specifici<br />

spettri di illuminazione<br />

32 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

5. Stimolazione in notturna di<br />

bioluminescenza<br />

6. Layer chimico<br />

a. Analisi di campioni delle<br />

piante<br />

b. Analisi di campioni del suolo<br />

c. Analisi delle componenti<br />

gassose<br />

7. Layer Fisico<br />

a. Pendenza del terreno e sue<br />

variazioni nel tempo<br />

b. Consistenza del terreno<br />

c. Rilevazioni delle temperature<br />

puntuali<br />

8. Layer elettrico<br />

a. Conducibilità<br />

b. Reattanza alle varie frequenze<br />

9. Analisi stratificata del terreno<br />

a. Georadar<br />

b. Carotaggio<br />

c. Echosounding<br />

10. Analisi campi magnetici<br />

a. Microdevianze degli headings<br />

b. Presenza di sostanze ferromagnetiche<br />

nel suolo<br />

c. Ritrovamento mine o ordigni<br />

bellici<br />

11. Ambienti fluviali e palustri<br />

a. Analisi chimica e delle temperature<br />

b. Analisi degli inquinanti<br />

12. Ambienti costieri<br />

a. Acquacoltura, analisi dei patogeni<br />

b. Acquacoltura analisi dei nutrienti<br />

13. Etc…<br />

È facile intuire che il rover può<br />

affrontare ed essere l’elemento<br />

abilitante per la ricerca su vari<br />

temi dei quali e’ fatto accenno<br />

nella figura sottostante.<br />

Una volta acquisite le nuove<br />

informazioni si pone il problema<br />

della loro integrazione (data<br />

fusion), in una tematica che può<br />

essere analizzata in una visione<br />

di “Big data” al crescere del numero<br />

di layer di cui tener conto,<br />

delle dimensioni dell’area da<br />

classificare e del periodo temporale<br />

di analisi.<br />

Si realizza una matrice multidimensionale<br />

e si pone la<br />

Fig. 7 - La capacità anfibia.<br />

necessità di individuare nuovi<br />

indici sintetici. Il numero di<br />

dati potenzialmente raccolti dal<br />

Rover è elevatissimo, questi dati<br />

strutturati per layer, si possono<br />

assumere a valori di terabyte.<br />

Risulta evidente che questi dati<br />

non sono trasferibili in tempo reale<br />

dal Rover a unità di processo<br />

poste a terra in quanto il sistema<br />

di comunicazioni non sostiene<br />

e non può sostenere il flusso di<br />

dati che sarebbe richiesto per trasferire<br />

continuamente i dati dai<br />

sensori ad un'area attrezzata per<br />

il calcolo. Anche le promesse del<br />

5G non sono sufficienti a sostenere<br />

questo tipo di comunicazione<br />

che in ogni caso risulterebbe<br />

estremamente onerosa da un<br />

punto di vista economico. Non<br />

è quindi possibile effettuare questo<br />

calcolo a distanza ed occorre<br />

sintetizzare sul posto e quindi sul<br />

Rover stesso le informazioni tramite<br />

opportuni algoritmi.<br />

A questa sfida il Rover, differentemente<br />

da un drone aereo, può<br />

rispondere con la sua capacità<br />

fisica di disporre di spazio, di<br />

capacità di carico e di potenza<br />

elettrica per ospitare e sostenere<br />

la capacità di calcolo necessaria,<br />

caratteristica che gli permette di<br />

affrontare il calcolo “in situ” realizzando<br />

un'analisi in realtime e<br />

non solo “ex post”.<br />

Questa funzione è fondamentale<br />

poiché, parafrasando il<br />

linguaggio del mondo medico,<br />

permette di potere far coincidere<br />

il momento della diagnosi con<br />

quello di una potenziale terapia.<br />

La terapia almeno in campo agricolo,<br />

sfrutta ancora una volta la<br />

capacità del Rover di trasportare<br />

risorse (tipicamente chimica allo<br />

stato liquido) capaci di realizzare<br />

una prima pronta risposta alla<br />

causa del danno che spesso è un<br />

agente patogeno.<br />

Questa capacità oggi potrebbe<br />

essere anche una risposta ad<br />

eventuali nuove pandemie, realizzando<br />

una nuova strategia<br />

di sanificazione delle aree, soprattutto<br />

quelle critiche come<br />

ospedali, impianti sportivi, aree<br />

di aggregazione.<br />

Questa è la sfida e l’opportunità<br />

che il nuovo Rover pone nella<br />

sua ottica “non solo dal cielo”.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Agricoltura di precisione; droni; geo<br />

ABSTRACT<br />

We present an approach in which, by exploiting the collaboration<br />

of an aerial drone and our autonomous amphibious Rover,<br />

data layers containing information detectable only from the<br />

ground can be added to the aerial maps detected by an aerial<br />

drone. In this context, the Rover could be used as a carrier of<br />

sensors of different nature (georadar, electronic noses, multispectral<br />

cameras, etc ...) which could record information on the<br />

ground and link them to aerial images. The rover, having amphibious<br />

capabilities, could also be used for surveys in wetlands,<br />

rivers, lakes and in the open sea. Anyone who develops sensing<br />

technologies and sensors could use this platform as a remotecontrolled<br />

carrier to collect and map information of amphibious<br />

or unsafe (chemical, biological, termal, nuclear, even social ….)<br />

areas. We call it the Horizontal/Vertical data integration.<br />

AUTORE<br />

Eduardo De Francesco<br />

e.defrancesco@setelgroup.it<br />

Setel group<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 33


REPORT<br />

Il drone a supporto della pianificazione<br />

degli scavi nella cava di sabbia della<br />

“Montagna Bianca” in Polonia<br />

di Topcon Positioning Group<br />

La fotogrammetria da drone, la<br />

soluzione scelta per il rilievo di<br />

un’importante cava di sabbia in<br />

Polonia che fornisce un prodotto<br />

siliceo di altissima qualità, ha<br />

garantito risultati di elevata<br />

precisione e affidabilità e un<br />

notevole risparmio dei tempi,<br />

in uno scenario che, data la<br />

mutevole geometria, poneva sfide<br />

impegnative da affrontare.<br />

TKSM Biala Góra, conosciuta<br />

anche come<br />

la “cava di sabbia della<br />

montagna bianca”, è il più<br />

grande fornitore di sabbia<br />

d’Europa. Situata a Biala Góra,<br />

una località nel cuore della<br />

Polonia a circa 100 km a sud di<br />

Varsavia, è famosa per la qua-<br />

lità della sua sabbia, impiegata<br />

per diversi scopi importanti,<br />

come la produzione di vetro.<br />

La cava è di proprietà di<br />

Quarzwerke Group, un noto<br />

produttore di minerali grezzi.<br />

Questa azienda a conduzione<br />

familiare vanta la combinazione<br />

di materie prime di alta qualità<br />

Fig. 1 - La White Mountain Sand Mine è il più grande fornitore europeo di sabbia di alta qualità.<br />

con tecnologie di lavorazione<br />

moderne ed efficienti, al fine<br />

di garantire risultati precisi<br />

nel modo più sostenibile possibile.<br />

Ispezione accurata<br />

Poiché una cava è in costante<br />

cambiamento ed evoluzione,<br />

l’ispezione accurata delle<br />

scorte è fondamentale. È<br />

per questo che Quarzwerke<br />

Group ha deciso di esplorare<br />

nuovi orizzonti della tecnologia.<br />

Grazie al drone Intel<br />

Falcon 8+ di Topcon per<br />

l’ispezione delle scorte della<br />

cava, l’azienda è in grado di<br />

raccogliere dati precisi ed efficienti<br />

in tempo reale, che a<br />

loro volta consentono di programmare<br />

gli scavi in modo<br />

adeguato.<br />

La vasta gamma di prodotti<br />

provenienti dalla cava include<br />

la sabbia silicea, che viene<br />

sottoposta a un lungo processo<br />

meccanico per un’ampia<br />

serie di applicazioni. Queste<br />

34 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


REPORT<br />

Elaborazione efficiente<br />

dei dati<br />

La chiave per il successo del<br />

flusso di lavoro topografico<br />

è rappresentata da Bentley<br />

ContextCapture. Questo software<br />

è in grado di produrre<br />

rapidamente anche i modelli<br />

3D più impegnativi delle condizioni<br />

esistenti per progetti<br />

infrastrutturali di tutti i tipi,<br />

derivati da semplici fotografie<br />

o nuvole di punti. Senza dover<br />

ricorrere ad attrezzature costose<br />

e specializzate, è possibile creare<br />

rapidamente e utilizzare mesh<br />

3D di elevato dettaglio di rapsabbie<br />

silicee raffinate e<br />

di alta qualità di TKSM<br />

Biala Góra vengono fornite<br />

principalmente all’industria<br />

chimica, del vetro, della<br />

fonderia e della chimica delle<br />

costruzioni. L’eccezionale<br />

qualità della materia prima<br />

assicura l’utilizzabilità universale<br />

del prodotto finale,<br />

ma per ottenere questo<br />

risultato di alta qualità i volumi<br />

devono essere misurati<br />

con precisione al millimetro.<br />

Ispezionare una cava così<br />

grande non è un’impresa<br />

facile, così nel giugno 2019<br />

l’appaltatore indipendente<br />

Paweł Grad, che esegue rilievi<br />

della cava dal 2013, ha<br />

deciso di avvalersi dell’aiuto<br />

di Topcon.<br />

Paweł ha dichiarato:<br />

“L’ispezione della cava è<br />

un lavoro estremamente<br />

impegnativo, complesso<br />

e dispendioso in termini<br />

di tempo e spesso siamo<br />

soggetti a enormi vincoli<br />

temporali, dal momento<br />

che di solito abbiamo solo<br />

pochi giorni a disposizione<br />

prima di presentare i dati<br />

a Quarzwerke Group. Il<br />

proprietario è impegnato<br />

attivamente nell’ispezione<br />

della cava e siamo alla continua<br />

ricerca di soluzioni<br />

per ottimizzare il processo<br />

e renderlo il più efficiente<br />

possibile. Per questo investire<br />

nel Falcon 8+ è stata una<br />

decisione comune”.<br />

Piotr Matyjasek, manager<br />

di Topcon Positioning<br />

Poland, ha commentato: “Il<br />

drone Falcon 8+ fornisce<br />

immagini precise ad alta<br />

risoluzione in spazi ristretti<br />

e ambienti difficili, il che lo<br />

rende lo strumento ideale<br />

per eseguire calcoli volumetrici<br />

e ispezioni fotografiche<br />

della cava.”<br />

Fig. 2 - Utilizzando il drone Intel Falcon 8+ di Topcon per ispezionare le scorte nella cava, i cavatori<br />

sono ora in grado di raccogliere dati accurati ed efficienti in tempo reale.<br />

Massima sicurezza<br />

Falcon 8+ è dotato dei migliori<br />

sensori del settore, di smorzamento<br />

attivo delle vibrazioni e<br />

di un camera mount stabilizzato<br />

automaticamente per prestazioni<br />

affidabili su qualsiasi terreno.<br />

Il sistema aereo a pilotaggio<br />

remoto (SAPR) ad ala rotante è<br />

inoltre in grado di acquisire immagini<br />

da tutte le prospettive,<br />

fornendo al contempo la flessibilità<br />

necessaria per un decollo<br />

immediato e un atterraggio<br />

morbido.<br />

Paweł ha aggiunto: “La sicurezza<br />

era una grande priorità per<br />

noi, dal momento che la cava è<br />

molto vicina a una base militare<br />

dove opera l’aeronautica polacca.<br />

Ci sono spesso elicotteri<br />

che vanno avanti e indietro, per<br />

questo abbandonare le tecniche<br />

di rilevamento tradizionali in<br />

favore di una soluzione APR<br />

rappresentava una prospettiva<br />

poco praticabile per noi, ma il<br />

team tecnico di Topcon è stato<br />

di grandissimo supporto. Ha<br />

reso questa transizione davvero<br />

facile, offrendoci formazione su<br />

ogni aspetto, dalla piattaforma<br />

al software, dal flusso di lavoro<br />

alle normative: ora siamo in<br />

possesso di una licenza di pilota<br />

APR.<br />

“Dall’ottenimento dei dati fotografici<br />

iniziali alla presentazione<br />

delle informazioni topografiche<br />

all’investitore, l’intero processo<br />

è ora semplice ed efficiente.<br />

Questa soluzione ha completamente<br />

rivoluzionato il nostro<br />

flusso di lavoro. Inoltre, Falcon<br />

8+ è molto facile da utilizzare<br />

ed è caratterizzato da bassa rumorosità<br />

ed emissioni ridotte,<br />

per questo il nostro impatto<br />

sull’ambiente circostante è minimo”.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 35


TELERILEVAMENTO<br />

REPORT<br />

Paweł conclude: “La combinazione<br />

della tecnologia Topcon<br />

e del costante supporto del<br />

team hanno completamente<br />

cambiato la nostra modalità di<br />

esecuzione dei rilievi topografici:<br />

il flusso di lavoro ora è più<br />

efficiente e i risultati più precisi.<br />

Continueremo a utilizzare<br />

queste soluzioni nella cava e nei<br />

progetti in tutta Europa per gli<br />

anni a venire”.<br />

Per maggiori informazioni su<br />

Topcon, visitare la pagina web<br />

www.topconpositioning.com/it.<br />

Fig. 3 - Il Falcon 8+ è dotato di sensori di prima classe, smorzamento attivo delle vibrazioni e camera<br />

mount stabilizzato automaticamente per prestazioni solide su qualsiasi terreno.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

droni; apr; survey; photogrammetry; accuracy<br />

presentazione della realtà, fornendo<br />

così un contesto preciso<br />

del mondo reale di supporto<br />

alla progettazione, alla costruzione<br />

e alle decisioni operative,<br />

per tutta la durata del progetto.<br />

Ciò comporta numerosi benefici<br />

per Quarzwerke Group e<br />

per l’appaltatore. L’elaborazione<br />

ibrida in ContextCapture consente<br />

la creazione di modelli<br />

mesh della cava immediatamente<br />

utilizzabili in fase di<br />

progettazione, che combinano<br />

il meglio di entrambi i mondi,<br />

con la versatilità e la praticità<br />

della fotografia ad alta risoluzione<br />

integrate, dove necessario,<br />

dall’ulteriore precisione delle<br />

nuvole di punti risultanti dalla<br />

scansione laser.<br />

Nel complesso, Falcon 8+ e<br />

Bentley ContextCapture hanno<br />

consentito di ridurre il tempo<br />

di acquisizione e di elaborazione<br />

dei dati provenienti dalla<br />

cava. L’intero processo è ora<br />

almeno due volte più rapido,<br />

mentre la precisione e la qualità<br />

dei dati sono notevolmente<br />

superiori grazie alla capacità<br />

dell’apparecchiatura di misurare<br />

milioni di punti di un singolo<br />

oggetto.<br />

ABSTRACT<br />

The challenge of measuring with constant accuracy,<br />

a changing and constantly evolving natural<br />

scenario, such as a sand mine can be. Quarzwerke<br />

Group, the company that owns the quarry,<br />

however, has clear ideas in this regard: rely on a<br />

partner, not only serious and reliable, but also<br />

technologically advanced, who immediately sees<br />

in drone photogrammetry the fastest, most effective,<br />

but above all high precision, and with the<br />

support of TPI, Topcon's Polish dealer for more<br />

than 30 years, the new inspection techniques<br />

of the sand mine, famous for the quality of the<br />

supplied product, have guaranteed the mutual<br />

satisfaction of client and contractor.<br />

AUTORE<br />

Topcon Positioning Group<br />

tpi-info@topcon.com<br />

MONITORAGGIO 3D<br />

GIS E WEBGIS<br />

www.gter.it info@gter.it<br />

36 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong><br />

GNSS<br />

FORMAZIONE<br />

RICERCA E INNOVAZIONE


REPORT<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 37


MERCATO<br />

RILASCIATA IN OPEN DATA LA CARTA<br />

NAZIONALE DEGLI AGGREGATI<br />

STRUTTURALI<br />

E’ stata rilasciata da Protezione Civile un carta digitale<br />

di livello nazionale a grande dettaglio realizzata prevalentemente<br />

a partire dalla classe dell’edificato dei database<br />

geotopografici regionali, integrando in alcuni casi con<br />

la mappa Catastale, ripartita poi sulla base dei confini<br />

delle unità amministrative ISTAT aggiornati al <strong>2021</strong>. Il<br />

grande lavoro effettuato nell’ambito del Dipartimento,<br />

che ha voluto così colmare le lacune di conoscenza del<br />

territorio che tanto gravemente hanno influito negli<br />

ultimi terremoti, è stato condotto con l’evidente intenzione<br />

di porre fine al problema della eterogeneità dei<br />

dati provenienti dalle Regioni italiane, che hanno agito<br />

anche in questo settore di rilevanza nazionale, in piena<br />

autonomia.<br />

Così partendo dai dati di origine relativi all’edificato,<br />

eterogenei per le loro provenienze e modalità di realizzazione<br />

- anche dal punto di vista temporale -, il prodotto<br />

finale derivato ritrova quella necessaria armonizzazione<br />

a livello nazionale delle informazioni e dei contenuti generati.<br />

Un importante lavoro, purtroppo stimolato da eventi<br />

catastrofici, che ha portato a dimostrare l’importanza<br />

della disponibilità in formati standard e armonizzati non<br />

solo tra Regioni Italiane ma verso l’intera Europa.<br />

L’opera di armonizzazione compiuta ci riporta a pensare<br />

a quale debba essere il futuro della realizzazione e aggiornamento<br />

della cartografia, nella speranza che per tutte le<br />

Regioni si provveda a legiferare in armonia con direttive<br />

dello Stato inserite nel quadro europeo.<br />

L’occasione dimostra ancora la necessità di una<br />

Istituzione preposta alla uniformazione dei dati cartografici<br />

italiani, visto che le varie strutture create dopo<br />

l’abolizione della Commissione preposta, non hanno<br />

prodotto la necessaria standardizzazione, che molto<br />

avrebbe facilitato questa nuova Carta Nazionale.<br />

Dobbiamo comunque essere lieti del fatto che il dataset<br />

verrà rilasciato con licenza Open CC-BY 4.05 per il<br />

libero riutilizzo di tutti gli interessati e si integrerà con<br />

le analoghe cartografie già realizzate a livello locale a seguito<br />

dei più importanti sismi occorsi a partire da quello<br />

che colpì la provincia de L’Aquila nel 2009.<br />

Il dataset costituirà una base cartografica comune sulla<br />

quale far convergere tutte le informazioni relative al danneggiamento<br />

del patrimonio edilizio generatosi a causa<br />

di un sisma o di altri eventi calamitosi, e alle relative<br />

attività di ricognizione anche svolte dal CNVVF, nonché<br />

ai conseguenti interventi da parte dei sindaci.<br />

E’ compreso l’edificato (chiese e palazzi) di interesse<br />

culturale, soggetti a tutela da parte del Ministero della<br />

Cultura. Esso potrà rappresentare altresì la base dati<br />

di riferimento per la gestione dell’intero percorso della<br />

ricostruzione, nonché uno strumento molto importante<br />

per la pianificazione di emergenza a partire dal<br />

livello comunale, comprese analisi di scenario con relative<br />

raccolte dati speditive di vulnerabilità, analisi della<br />

Condizione Limite per l’Emergenza e la pianificazione<br />

di settore di protezione civile (ad es. per la salvaguardia<br />

dei Beni Culturali).<br />

E' presente un quadro riepilogativo della cartografia ove<br />

per ciascuna regione è riportata la tipologia di fonte del<br />

dato cartografico con il relativo aggiornamento e sistema<br />

di riferimento.<br />

Per cartografia, nel caso dei database geotopografici si<br />

intende lo strato “Immobili e antropizzazioni” e le classi<br />

“Edifici”, “Edifici minori” e “Manufatti industriali”. Per<br />

ciascuna classe sono stati selezionati i poligoni afferenti<br />

alle tipologie e destinazione d’uso compatibili con le attività<br />

di rilievo del danno e verifica dell’agibilità.<br />

Come si osserva, in talune regioni, in tutto o in parte del<br />

territorio, è stato necessario utilizzare il dato cartografico<br />

dei fabbricati catastali fornito dall’Agenzia delle Entrate.<br />

E’ incredibile notare in quale stato di eterogeneità ci si<br />

trovi anche e specialmente per il problema relativo alle<br />

date di aggiornamento ed ai sistemi di riferimento geografici<br />

utilizzati. Oltre tutto in diversi casi i dati non<br />

erano resi disponibili e liberamente scaricabili ed è stato<br />

necessario procedere con delle richieste formali.<br />

I dati acquisiti dalle regioni e province autonome sono<br />

stati elaborati in forma automatica per provincia con<br />

una procedura automatizzata per la generazione degli aggregati<br />

strutturali in formato shapefile per ciascuno dei<br />

comuni ISTAT <strong>2021</strong> della medesima provincia.<br />

I dati elaborati finali ottenuti sono stati sottoposti ad<br />

una analisi di qualità a tappeto.<br />

Più in generale, l’auspicio è che la base dati cartografica<br />

in aggregati/unità strutturali possa diventare il riferimento<br />

anche per altre tipologie di rischio ed attività<br />

connesse.<br />

Infine non possiamo che apprezzare l’enorme lavoro<br />

svolto dal gruppo che lo ha realizzato, sotto il coordinamento<br />

di Pierluigi Cara, per cercare di dare finalmente<br />

una svolta alla necessaria uniformità del dato cartografico<br />

del paese, che se ancora non si ritiene indispensabile per<br />

la gestione urbanistica e infrastrutturale (considerata la<br />

disattenzione generale delle Regioni in proposito), venga<br />

almeno realizzato per la prevenzione e la protezione per<br />

evitare i danni e i dissesti sia naturali che antropici.<br />

http://www.geoforall.it/ky388<br />

38 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


MERCATO<br />

PRIME IMMAGINI DETTAGLIATE<br />

DAL SATELLITE PLÉIADES NEO 3<br />

Airbus ha rilasciato una prima raccolta di immagini a<br />

una risoluzione nativa di 30 cm dal satellite Pléiades<br />

Neo 3, lanciato di recente. Le acquisizioni di successo<br />

e la consegna di queste prime immagini sono l'inizio<br />

di una nuova era per le applicazioni geospaziali sia<br />

commerciali che governative che richiedono un alto<br />

livello di precisione e la capacità di vedere i dettagli più<br />

fini. Le immagini di Pléiades Neo 3, che coprono una<br />

varietà di località globali e presentano diversi angoli di<br />

acquisizione, forniscono un livello di dettaglio impressionante.<br />

Queste immagini già molto nitide sono state acquisite<br />

prima del completamento delle calibrazioni radiometriche<br />

e del sistema e la qualità continuerà a migliorare<br />

nei prossimi mesi. Le immagini di Pléiades Neo 3 dovrebbero<br />

diventare disponibili in commercio nel terzo<br />

trimestre del <strong>2021</strong>, una volta completate queste fasi di<br />

calibrazione.<br />

Con la piena capacità del satellite disponibile per uso<br />

commerciale, le immagini di Pléiades Neo 3 ad altissima<br />

risoluzione e geometricamente coerenti forniranno<br />

agli analisti un alto livello di dettaglio, inclusa una<br />

maggiore visibilità di piccoli oggetti, come veicoli e<br />

segnaletica orizzontale. Questo livello di rilevamento,<br />

riconoscimento e identificazione degli oggetti fornisce<br />

più verità di base per gli analisti di immagini e migliora<br />

l'affidabilità delle capacità di apprendimento<br />

automatico. La nuova costellazione fornirà anche una<br />

maggiore precisione di geolocalizzazione e informazioni<br />

sulla banda spettrale più profonde, consentendo di<br />

ricavare più informazioni per varie applicazioni.<br />

La costellazione delle Pléiades Neo sarà composta da<br />

quattro satelliti identici e molto agili, che offriranno<br />

compiti reattivi e rivisitazione intraday di qualsiasi<br />

punto della Terra. Completamente finanziato, progettato,<br />

prodotto, posseduto e gestito da Airbus, ogni<br />

satellite aggiungerà mezzo milione di km² al giorno a<br />

una risoluzione nativa di 30 cm.<br />

La prossima pietra miliare del programma Pléiades<br />

Neo è il lancio di Pléiades Neo 4, che è già sul sito di<br />

lancio a Kourou, nella Guyana francese, ed è previsto<br />

nell'estate del <strong>2021</strong>, seguito dal lancio di Pléiades Neo<br />

5 e 6, nel 2022.<br />

http://www.geoforall.it/ky3ha<br />

C’è vita nel nostro mondo.<br />

Trasformazione e pubblicazione di dati<br />

territoriali in conformità a INSPIRE<br />

Assistenza su Hight Value Datasets,<br />

APIs, Location Intelligence, Data Spaces<br />

INSPIRE Helpdesk<br />

We support all INSPIRE implementers<br />

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Viale della oncordia, <br />

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www.epsilon-italia.it<br />

www.inspire-helpdesk.eu<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 39


MERCATO<br />

CUBERT ULTRIS X20: LA<br />

NUOVA CAMERA IPERSPET-<br />

TRALE UV-VIS-NIR DA<br />

DRONE!<br />

3D TARGET presenta la pluripremiata<br />

camera iperspettrale Cubert ULTRIS<br />

X20, con tecnologia light field global<br />

shutter: con una lunghezza d'onda<br />

compresa tra i tra i 350 e i 1000 nm,<br />

che consente di coprire i campi UV<br />

VIS NIR! Aumentano le bande spettrali,<br />

portate a 164 e aumenta la risoluzione<br />

spaziale, con un'immagine<br />

nativa di 410 x 410 pixel. Nonostante<br />

le importanti innovazioni, il peso resta<br />

inferiore ai 350 grammi, consentendo<br />

così alla camera ULTRIS X 20 di rimanere<br />

la soluzione ideale per qualsiasi<br />

applicazione, dal laboratorio al rilievo<br />

con UAV.<br />

ULTRIS X20 supporta completamente<br />

per Class Mira, un software per l’elaborazione<br />

delle immagini iperspettrali<br />

ed è completamente compatibile con<br />

il software di controllo della fotocamera<br />

Cubert Utils.<br />

Per soddisfare anche i requisiti di ambiti<br />

industriali, è stato creato uno speciale<br />

alloggiamento robusto e con protezione<br />

IP, così come è disponibile un<br />

case impermeabile IP 68, utilizzabile<br />

sott'acqua fino a una profondità di 10<br />

m.<br />

La camera ULTRIS X20 può essere facilmente<br />

collegata a un comune drone,<br />

con un payload inferiore a 2 kg. Il tempo<br />

per preparare e calibrare la camera<br />

sul campo è inferiore ai 15 min. Al<br />

termine del volo, serviranno meno di 5<br />

minuti per trasferire i dati sul proprio<br />

pc, senza necessità di ulteriori elaborazioni.<br />

3D Target srl è importatore unico in<br />

Italia per il marchio Cubert. Visitate<br />

la nostra pagina dedicata per maggiori<br />

dettagli: ultrisx20.3dtarget.it<br />

Per maggiori informazioni scrivere<br />

a info@3dtarget.it o telefonare a<br />

+39 02 00614452.<br />

CHC NAV I73, L’UNICO<br />

GNSS RTK TASCABILE.<br />

UN CONCENTRATO DI<br />

PURA TECNOLOGIA.<br />

L’attitudine di alcuni produttori<br />

è spesso rivolta verso progressi<br />

della tecnologia fini a se stessi:<br />

si creano bisogni poco significativi<br />

ma di tendenza come la<br />

competizione sul numero di<br />

canali, la rincorsa all’illusione<br />

della maggior precisione della<br />

quinta cifra decimale e simili<br />

velleità tecnologiche con poco<br />

riguardo al reale benessere degli<br />

utenti ed all’efficienza del lavoro.<br />

Con l’introduzione di i73<br />

GNSS RTK IMU l’attenzione<br />

è stata spostata sull’innovazione<br />

verso l’utente, per offrirgli risultati<br />

migliori e ottenibili con<br />

meno fatica.<br />

Tutto concentrato in 730 grammi!<br />

Allo stesso tempo il software<br />

Landstar 7 è diventato ancora<br />

più intuitivo e semplice da utilizzare<br />

nonostante le numerose<br />

funzionalità che sono state aggiunte<br />

nelle ultime versioni.<br />

Un sistema GNSS RTK con un<br />

avanzatissimo ricevitore multifrequenza<br />

dotato di un numero<br />

più che sufficiente di canali<br />

(624), batteria integrata per 15<br />

ore di lavoro, radio UHF per<br />

l’utilizzo dove non è presente<br />

una rete GPS;<br />

Con IMU integrata, che compensa<br />

fino a 45° di inclinazione<br />

della palina ed elimina l’impossibilità<br />

di misurare punti<br />

inaccessibili o pericolosi da raggiungere,<br />

lasciando al topografo<br />

la necessaria concentrazione<br />

sul rilievo e riducendo il tempo<br />

per le misurazioni dei punti ed<br />

il picchettamento anche oltre<br />

il 30%; con un potente cuore<br />

multifrequenza di i73 che garantisce<br />

il tracciamento ottimale<br />

di tutti i segnali GNSS disponibili<br />

anche in ambienti difficili,<br />

consentendo di effettuare rilievi<br />

GNSS in qualunque condizione,<br />

in quanto è sempre garantito<br />

il tracciamento di un numero<br />

eccezionalmente alto di satelliti.<br />

Dopo una giornata di lavoro<br />

ringrazierete i73 per non avervi<br />

affaticato con un pesante fardello:<br />

il corpo in lega di magnesio<br />

rende l’i73 il più leggero della<br />

sua classe, oltre il 40% in meno<br />

rispetto a qualunque altro ricevitore<br />

GNSS (solo 0,73 kg inclusa<br />

la batteria).<br />

GNSS SURVEYING, IL TUO<br />

MODO DI LAVORARE<br />

Distribuito da DATRONIX<br />

Srls – Lissone (MB)<br />

www.datronix.it<br />

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40 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


MERCATO<br />

TERREMOTI E MARE-<br />

MOTI. COME CONO-<br />

SCERLI E RIDURRE I<br />

RISCHI<br />

Dal 4 giugno, il libro Terremoti<br />

e Maremoti. Come conoscerli e<br />

ridurre i rischi, edito dall’Istituto<br />

Nazionale di Geofisica e<br />

Vulcanologia (INGV), è disponibile<br />

sul sito web dell’INGV<br />

e sul blog INGVterremoti.<br />

Completamente rinnovato nei<br />

contenuti e nella grafica, il testo<br />

ha visto la sua prima edizione<br />

nel 2008. Oggi, i ricercatori<br />

dell’INGV hanno voluto riprogettare<br />

il messaggio divulgativo<br />

inserendo informazioni originali,<br />

frutto dell’elaborazione scientifica<br />

sui terremoti e sui maremoti<br />

di quest’ultimo decennio.<br />

Terremoti e Maremoti. Come<br />

conoscerli e ridurre i rischi, infatti,<br />

è un viaggio alla scoperta di<br />

questi fenomeni naturali affascinanti<br />

e, allo stesso tempo, temibili,<br />

allo scopo di capire insieme<br />

i processi che li determinano e<br />

soffermandosi sulle costanti attività<br />

di sorveglianza sismica e<br />

di monitoraggio del livello del<br />

mare.<br />

• Perché e dove avvengono i<br />

terremoti e i maremoti?<br />

• Come si misurano?<br />

• Quali sono stati quelli più<br />

forti in Italia e nel mondo?<br />

• Qual è la pericolosità del<br />

nostro territorio e delle nostre<br />

coste?<br />

• Come possiamo difenderci?<br />

Queste le domande cui tutti<br />

coloro che hanno vissuto direttamente<br />

o indirettamente un<br />

evento sismico si sono posti almeno<br />

una volta.<br />

A quarant’anni dal terremoto<br />

dell’Irpinia del 23 novembre<br />

1980, questo volume, nella<br />

sua veste aggiornata e arricchita,<br />

vuole proporre risposte ai<br />

lettori e portare un contributo<br />

nel percorso di consapevolezza<br />

dei rischi del territorio in cui<br />

viviamo, per la necessaria cultura<br />

della prevenzione che deve<br />

infondersi in ogni cittadino, anche<br />

e soprattutto partendo dalle<br />

nuove generazioni.<br />

Il libro è composto di due parti.<br />

Nella prima parte, sono descritti<br />

i terremoti che hanno<br />

interessato il nostro territorio<br />

negli ultimi 20 anni evidenziando<br />

gli strumenti di comunicazione<br />

creati dal gruppo<br />

INGVterremoti a partire dal<br />

2010 e volti a informare capillarmente<br />

il pubblico sulla sismicità<br />

in corso, in tempo reale. La<br />

seconda parte descrive il fenomeno<br />

dei maremoti affrontando<br />

la loro pericolosità per le coste<br />

italiane e nel Mediterraneo,<br />

con un focus sul Centro Allerta<br />

Tsunami dell’INGV che, operativo<br />

dal 2017, svolge il costante<br />

servizio di monitoraggio dei terremoti<br />

nel Mar Mediterraneo,<br />

del livello del mare e di allerta<br />

tsunami.<br />

Il libro, interamente curato<br />

nei contenuti e nella grafica<br />

dall’INGV, rientra nella nuova<br />

attività dell’Istituto come editore<br />

di opere divulgative.<br />

Terremoti e Maremoti. Come<br />

conoscerli e ridurre i rischi è<br />

sfogliabile e anche scaricabile<br />

sul sito dell’INGV nelle pagine<br />

Educational (INGV.it-><br />

Comunicazione e Divulgazione<br />

->Educational) e sul blog<br />

INGVterremoti.<br />

Nella sua versione cartacea verrà<br />

distribuito alle scuole nelle prossime<br />

occasioni di visita presso le<br />

sedi dell’Istituto. Inoltre, nei limiti<br />

delle copie disponibili, sarà<br />

distribuito al pubblico in occasione<br />

di eventi istituzionali.<br />

Venerdì 4 giugno <strong>2021</strong> il libro<br />

è stato presentato con un evento<br />

streaming sul canale YouTube<br />

INGV Eventi, in collaborazione<br />

con una scuola di Roma.<br />

Works when you do<br />

X-PAD Ultimate<br />

Tutto in un unico software<br />

X-PAD Ultimate è un software modulare, facile da usare per lavori<br />

topografici e del cantiere, come rilievi, tracciamenti, catasto,<br />

controlli BIM, strade, mappe, batimetria e GIS.<br />

Il software è disponibile sulla piattaforma Android e porta le<br />

migliori tecnologie direttamente in campo nella tua mano: una<br />

completa visualizzazione 3D ed un sistema CAD per visualizzare e<br />

modificare i disegni, integrazione dei tuoi dati con tutte le tipologie<br />

di mappe, supporti per la realtà aumentata e molto altro.<br />

XPad Ultimate ti assicura la produttività e ti permette di avere una<br />

perfetta integrazione con tutti gli strumenti.<br />

Disponibile in due versioni, una dedicata a chi lavora nel campo<br />

della topografia ed una dedicata alle imprese di costruzioni,<br />

offrendo ad entrambi delle caratteristiche dedicate.<br />

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©2020 <strong>GEOmedia</strong> Hexagon AB n°2-<strong>2021</strong> and/or its subsidiaries 41<br />

and affiliates. All rights reserved.


AUGMENTED REALITY<br />

INDUSTRY 4.0 E TECNOLOGIE<br />

VISUALI INTERATTIVE<br />

XR 2020:<br />

News & Events<br />

a cura di<br />

Tiziana Primavera<br />

Innovative Tech<br />

Evangelist - AR/VR<br />

senior expert<br />

In questo contesto economico di<br />

Industry 4.0 post-Covid assistiamo<br />

ad un particolare fermento che<br />

Coinvolgerà togli secondo accento’<br />

ineluttabilmente l’adozione delle tecnologie<br />

di nuova generazione, certamente<br />

mature dal punto di vista della<br />

strumentazione, Hardware, software<br />

e dei workflow operativi. Sicurezza,<br />

Efficienza e Produttività costituiscono<br />

i parametri evolutivi principalmente<br />

interessati dai processi di rinnovamento<br />

effettuati con tecnologie XR.<br />

Ma soffermiamoci e riflettiamo<br />

su come, nello specifico, le tecnologie<br />

afferenti alla cosiddetta<br />

Extended Reality, potranno influire<br />

ed in qualche misura riconfigurare<br />

profondamente gli<br />

scenari dei luoghi di lavoro, i<br />

protocolli operativi/esecutivi o i<br />

processi propedeutici di formazione<br />

in ambito entreprise.<br />

Disconnessione – Ripetitività -<br />

Laboriosità da intendersi quale<br />

hard-working - tempi lunghi di<br />

apprendimento, momenti di<br />

formazione ed esercizio - affiancamento<br />

per acquisire skills<br />

capacità operative, hanno caratterizzato<br />

certamente il mondo<br />

lavorativo, gli scenari di molte<br />

imprese e settori esecutivi sino<br />

ad oggi.<br />

Ma tali caratteristiche sembrano<br />

essere in gran parte desuete,<br />

appartengono a paradigmi di<br />

gestione d’impresa non più particolarmente<br />

concorrenziali: siamo<br />

realmente giunti alle soglie<br />

di declinazione di nuovi processi,<br />

cosa sta accadendo esattamente?<br />

L’avvento del 5G, fattore cardine<br />

per la trasmissibilità non solo di<br />

dati, ma anche di erogazione di<br />

servizi, renderà i contesti operativi<br />

dei settori produttivi altamente<br />

connessi, aumentandone<br />

considerevolmente l’efficienza,<br />

ma non solo.<br />

Le operazioni da svolgere, eseguire,<br />

potranno essere meglio<br />

definite, più determinate e certe,<br />

accuratamente descritte, gli<br />

operatori verranno in qualche<br />

misura potenziati nello svolgimento<br />

delle proprie mansioni,<br />

affiancati da tecnologie in grado<br />

di garantire un superamento<br />

sensoriale, un vero e proprio<br />

processo di “empowering della<br />

forza lavoro” e da non trascurare,<br />

anche l’efficientamento della potenzialità<br />

di fruizione dei processi<br />

di conoscenza e/o formazione<br />

certamente sempre necessari.<br />

Volendo sintetizzare questa rapida<br />

analisi degli scenari, una triade<br />

di valori caratterizzerà i nuovi<br />

processi, grazie alle tecnologie<br />

XR (Augmented Reality/Virtual<br />

Reality) di nuova generazione,<br />

traducibili nell’ incremento della<br />

Sicurezza, dell’Efficienza e pertanto<br />

conseguentemente, della<br />

Produttività.<br />

Il lavoro, divenuto così ‘altamente’<br />

collaborativo, sarà sempre più<br />

una matrice cardine, sulla quale<br />

ridefinire tutti i processi.<br />

Ma non credo si possa ignorare la<br />

reale conseguenza di un fenomeno<br />

così rilevante, se considerato<br />

non soltanto dal punto di vista<br />

inerente ai contesti puramente<br />

produttivi, ma anche relativamente<br />

a ciò che esso induce, ovvero<br />

al rinnovamento potenziale<br />

di natura socioculturale, ad esso<br />

intrinsecamente connesso.<br />

Come è noto infatti: “if you<br />

change the way a person work, you<br />

can change their entire life”.<br />

42 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


AUGMENTED REALITY<br />

Opportuno sottolineare che il<br />

fine unico e prevalente della<br />

tecnologia dell’Augmented e<br />

della Mixed Reality, è quello di<br />

fornire un’esperienza percettiva<br />

dei contesti d’uso, quanto più<br />

esaustiva ed aggiungerei più<br />

funzionale possibile.<br />

La finalità è fondamentalmente<br />

quella di accelerare ogni<br />

processo decisionale, o rendere<br />

certa ed accurata qualsivoglia<br />

operazione esecutiva.<br />

D’altronde lo stesso termine di<br />

“Augmented Reality” fu coniato<br />

molti anni fa per un’applicazione<br />

dedicata ad agevolare<br />

la realizzazione dei cablaggi di<br />

Boing 747, nel lontano 1990,<br />

applicazione scaturita dall’esigenza<br />

di una consegna considerevole<br />

in tempi ridotti.<br />

Già dagli anni ‘80 il colosso aeronautico<br />

statunitense conduceva<br />

ricerche per la risoluzione<br />

pratica dell’impiego di complessi<br />

diagrammi di cablaggio<br />

e schemi elettrici cartacei degli<br />

aerei, che i tecnici e gli operai<br />

erano costretti a consultare durante<br />

il loro lavoro, portandoli<br />

con sé e potendoli però consultare<br />

con estrema difficoltà,<br />

soprattutto per via degli spazi<br />

lavorativi in cui erano tenuti<br />

ad intervenire, particolarmente<br />

angusti e stretti.<br />

I ricercatori Thomas Caudell e<br />

David Mizell pensarono di risolvere<br />

tali criticità e sostituire<br />

l’indispensabile documentazione<br />

cartacea con un wearable<br />

computer, in grado di proiettare<br />

i diagrammi di assemblaggio<br />

sulla scena dello spazio reale<br />

osservata.<br />

Il sistema era in grado di eseguire<br />

il tracciamento del punto<br />

di vista dell’operaio che indossava<br />

l’headset, “comprendere”<br />

cosa stesse osservando e provvedere<br />

all’invio automatico sul<br />

visore dello schema di montaggio<br />

appropriato.<br />

Il ricercatore Thomas Preston<br />

Caudell della Boeing ideò pertanto<br />

pionieristicamente il primo<br />

sistema HMD in ambito<br />

enterprise, che mostrava direttamente<br />

gli schemi di assemblaggio<br />

dei sistemi di cablaggio sulle<br />

parti interessate del velivolo, sostituendo<br />

con esso i meno pratici<br />

ed ingombranti elaborati grafici<br />

che descrivevano le necessarie<br />

procedure.<br />

La strategia adottata nel 1992,<br />

pur geniale, incontrava degli<br />

ostacoli oggettivi per un suo<br />

più ampio recepimento, seppur<br />

comprovatane l’efficacia.<br />

Ma nell’ultima decade degli anni<br />

Novanta, soltanto ostacoli tecnici<br />

legati alle batterie, dimensioni<br />

e vincoli di rete, ne impedirono<br />

allora una diffusione pervasiva.<br />

Attualmente l’evoluzione di<br />

quella felice e geniale intuizione<br />

definisce un approccio smart<br />

non soltanto per quanto concerne<br />

informazioni “statiche” definite<br />

in un database, ma grazie<br />

alla attuale possibilità di incorporare<br />

la sensoristica nei sistemi<br />

complessi AR, è altresì possibile<br />

trasmettere/visualizzare in modalità<br />

real-time, comodamente,<br />

dati istantaneamente rilevati onsite.<br />

Seppur innegabile il considerevole<br />

incremento di Efficienza /<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong> 43


AUGMENTED REALITY<br />

Produttività, evidenzierei anche<br />

il rilevante incremento possibile<br />

della “Sicurezza sul luogo del<br />

lavoro”.<br />

Si pensi infatti semplicisticamente<br />

alla possibilità di un operatore<br />

tecnico anche neofita, di<br />

individuare prontamente eventuali<br />

pericoli nel contesto in cui<br />

si accinge ad operare, grazie alla<br />

segnaletica e/o simboli di attenzione<br />

digitali sovraimposti direttamente<br />

alla scena osservata.<br />

Le tecnologie XR sono pertanto<br />

oramai considerabili come un<br />

considerevole ausilio alle procedure<br />

operative, ma anche nel<br />

supporto alla diagnostica, nel<br />

supporto alla manutenzione,<br />

con assistenza remota o nella formazione<br />

/o training on the job.<br />

Capitolo a parte meriterebbe infine<br />

l’integrazione delle ultime<br />

potenzialità offerte dall’intelligenza<br />

artificiale nei sistemi XR.<br />

Si prevedono applicazioni sempre<br />

più sofisticate nel settore ed<br />

una crescita esponenziale sino al<br />

2025, che ha avuto il suo incipit<br />

già nel 2018.<br />

Certamente l’integrazione di architetture<br />

informatiche di A.I. al<br />

mix AR/VR aumenta considerevolmente<br />

la produttività, guidando<br />

il personale attraverso le<br />

attività in modo ottimale.<br />

L’iniezione nel sociale di tecnologie<br />

così fortemente impattanti<br />

nella daily life, necessitano<br />

di visioni olistiche dei processi,<br />

competenze specifiche per il loro<br />

controllo al fine di perseguire e<br />

raggiungere le più adatte e corrette<br />

finalità, in ottica custom<br />

taylor nei diversi contesti e specificità<br />

esigenziali.<br />

Sicuramente stiamo vivendo<br />

un’epoca particolarmente tumultuosa,<br />

di grandi processi di<br />

rinnovamento, è pertanto doveroso<br />

approcciare queste nuove<br />

tecnologie con consapevolezza e<br />

soprattutto preparazione tecnica<br />

per innescare circoli virtuosi, destinati<br />

a delineare un reale progresso<br />

di natura sociale nel suo<br />

complesso.<br />

I rischi sono quelli connessi all’adozione<br />

impropria dei sistemi.<br />

Non dimentichiamo che le declinazioni<br />

di ciascuna tecnologia,<br />

seppur estremamente sofisticata,<br />

sono sempre affidate all’uomo.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Augmented reality; virtual reality;<br />

industry 4.0; tecnologie visuali<br />

interattive<br />

ABSTRACT<br />

In this economic context of Industry<br />

4.0 post-Covid we are witnessing a<br />

particular ferment that will inevitably<br />

involve the adoption of new generation<br />

technologies, certainly mature<br />

from the point of view of instrumentation,<br />

hardware, software and operational<br />

workflows. Safety, Efficiency<br />

and Productivity are the evolutionary<br />

parameters mainly affected by the<br />

renewal processes carried out with XR<br />

technologies.<br />

AUTORE<br />

Tiziana Primavera<br />

tiziana.primavera@unier.it<br />

AR Advisor, Ph.D.<br />

Speaker VR/AR Global Summit<br />

44 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2021</strong>


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Conference<br />

Cagliari<br />

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27 – 30 Settembre<br />

GIScience <strong>2021</strong><br />

<strong>2021</strong> Poznan (Poland)<br />

www.geoforall.it/kfrkk<br />

21 - 23 Settembre<br />

INTERGEO <strong>2021</strong><br />

Hannover (Germany)<br />

www.intergeo.de<br />

5-7 Ottobre <strong>2021</strong><br />

TechnologyForAll <strong>2021</strong><br />

(data non confermata)<br />

Roma<br />

www.technologyforall.it<br />

6 - 8 Ottobre <strong>2021</strong><br />

DRONITALY -<br />

Working<br />

with Drones<br />

Bologna (Italy)<br />

www.geoforall.it/kfy44<br />

24-25 Novembre <strong>2021</strong><br />

GEO Business <strong>2021</strong><br />

London (UK)<br />

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18 - 21 Dicembre <strong>2021</strong><br />

ICC- International<br />

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Conference<br />

Firenze<br />

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<strong>2021</strong><br />

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