09.09.2021 Views

Vie&trasporti n. 852 settembre 2021

Cover 26 Big Benz ha detto Volt. Tutto sul nuovo Mercedes-Benz eActros pronto al debutto ufficiale Esclusivo 30 La nuova generazione Daf. Come la Casa olandese ha sfruttato, per prima, le potenzialità offerte dalla normativa Ue 2015/719 Prove 16 Scania 540 S Active Prediction Euro VI D alla sbarra. Consumi e comfort ai vertici della categoria 38 Test della strada per Fiat Ducato 35 2.3 Multi Jet 2 140 Cv At9. Come si diventa leader nel segmento Prodotto 28 Prova di forza. Le proposte Man per il cantiere 34 Renault Trucks TCK. Chiamala evoluzione 36 Nuovo Fiat Ducato. Sono unico (per il momento) 54 Le novità Chereau. L’arte del freddo Attualità 8 Io fleet manager la penso così. Sicurezza al volante, una priorità per pochi 12 Proposte per svecchiare il circolante. Anfia, Unrae e Federauto insieme per il rilancio del trasporto merci 46 La strategia di HYVIA. Idrogeno chiavi in mano 56 Persone&Poltrone 56 Si dice che... Reti&Service 50 Il parere legale. Se il veicolo è rubato va denunciato 51 La proposta UPO per diventare super manager del service 52 Con Battery Finder la batteria non si sbaglia 52 Ford Telematics Essentials. In officina quando serve davvero 53 Diesel Technic. Ricambi just in time Rubriche 4 Diamo i numeri 48 Associazioni&dintorni 48 Motori spenti 64 Promozioni 66 Tutte le prove 71 In vetrina

Cover
26 Big Benz ha detto Volt. Tutto sul nuovo Mercedes-Benz eActros pronto al debutto ufficiale
Esclusivo
30 La nuova generazione Daf. Come la Casa olandese ha sfruttato, per prima, le potenzialità offerte dalla normativa Ue 2015/719
Prove
16 Scania 540 S Active Prediction Euro VI D alla sbarra. Consumi e comfort ai vertici della categoria
38 Test della strada per Fiat Ducato 35 2.3 Multi Jet 2 140 Cv At9. Come si diventa leader nel segmento
Prodotto
28 Prova di forza. Le proposte Man per il cantiere
34 Renault Trucks TCK. Chiamala evoluzione
36 Nuovo Fiat Ducato. Sono unico (per il momento)
54 Le novità Chereau. L’arte del freddo
Attualità
8 Io fleet manager la penso così. Sicurezza al volante, una priorità per pochi
12 Proposte per svecchiare il circolante. Anfia, Unrae e Federauto insieme per il rilancio del trasporto merci
46 La strategia di HYVIA. Idrogeno chiavi in mano
56 Persone&Poltrone
56 Si dice che...
Reti&Service
50 Il parere legale. Se il veicolo è rubato va denunciato
51 La proposta UPO per diventare super manager del service
52 Con Battery Finder la batteria non si sbaglia
52 Ford Telematics Essentials. In officina quando serve davvero
53 Diesel Technic. Ricambi just in time
Rubriche
4 Diamo i numeri
48 Associazioni&dintorni
48 Motori spenti
64 Promozioni
66 Tutte le prove
71 In vetrina

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Litio<br />

una battaglia persa?<br />

Editoriale<br />

Disastro ecologico in Cile, ma non solo.<br />

La fame del prezioso materiale<br />

indispensabile per le batterie<br />

ricaricabili sta creando e creerà<br />

gravi danni ambientali.<br />

Sale la protesta anche in Portogallo<br />

L’estrazione del litio dal terreno può avvenire in due modi:<br />

con l’attività mineraria e con la salamoia delle saline, cioè<br />

per affioramento.<br />

In entrambi i casi, si tratta di attività dal forte impatto ambientale,<br />

come testimonia una inchiesta del Guardian, ripresa<br />

da Internazionale, su quanto sta avvenendo in Cile, il Paese<br />

con le più grandi riserve mondiali del materiale indispensabile<br />

per costruire le batterie ricaricabili e al secondo posto,<br />

dietro l’Australia, per produzione annua (poi c’è la Cina, che<br />

quindi ha tutto da guadagnare dal crescere della domanda<br />

di litio). Già evaporati, letteralmente, oltre 455 miliardi di litri<br />

d’acqua, soltanto in Cile, ma le prospettive parlano in breve<br />

di 1.500 miliardi di litri in un sito, il deserto di Atacama (Solar<br />

di Atacama), che è il posto più arido del mondo.<br />

Ecco perché Volkswagen e Daimler mettono le mani avanti,<br />

insieme a Basf e a Fairphone, dando vita a una associazione<br />

di imprese nota come Responsible<br />

Lithium Partnership. Lo scorso anno<br />

il primo risultato è stata un’indagine<br />

in territorio cileno, dove un’anziana<br />

ma indomita ambientalista, Sonya<br />

Ramos, si batte con la sua gente per<br />

salvare il deserto da morte sicura, ottenendo<br />

significativi risultati.<br />

L’ecosistema locale, come del resto chiarisce al riguardo<br />

Volkswagen, è estremamente fragile. Nel frattempo, a quanto<br />

pare, è stato scoperto un grande giacimento proprio in<br />

Germania, enorme, sotto la valle del Reno, ma anche in questo<br />

caso si parla di grandi rischi ambientali.<br />

Il problema riguarda tutti i produttori di dispositivi che usano<br />

batterie ricaricabili, non solo le auto ma anche tablet, cellulari,<br />

computer e via dicendo. Un problema globale, di portata<br />

enorme, destinato a modificare più di un asset energetico,<br />

come ha fatto il petrolio dalla fine del 1800.<br />

Il litio, al momento attuale, è indispensabile, parte essenziale<br />

dell’elettrificazione dei <strong>trasporti</strong> e della connettività, e una<br />

estrazione sostenibile deve passare da una piena intesa<br />

con le autorità locali che dovrebbero, quando si parla di Sud<br />

America e Governi locali il condizionale è d’obbligo, salvaguardare<br />

gli interessi delle popolazioni indigene.<br />

Sappiamo bene che ciò puntualmente non si verifica: già<br />

nel 1600 si estrasse tanto argento dalla zona di Potosì, in<br />

Bolivia, da, si diceva, poter costruire un ponte fino all’Europa.<br />

Di questi abomini ce ne sono stati molti, e continuano ad<br />

essercene. Terre rare e minerali preziosi sono oggi al centro<br />

delle guerre finto religiose in Africa, delle dittature nel sud<br />

est asiatico, dell’impudico sfruttamento del territorio in<br />

Europa come in Australia o negli Stati Uniti.<br />

Nel frattempo, si continua a estrarre carbone, il cui prezzo<br />

è alle stelle, perché senza il carbone (e il nucleare) non si<br />

potrebbe produrre l’energia necessaria per muovere l’ipocrisia<br />

occidentale dell’auto a impatto zero. Figuriamoci al<br />

crescere della domanda.<br />

Per quanto riguarda il litio, la soluzione suggerita dalle quattro<br />

multinazionali si chiama GIZ - Deutsche Gesellschaft für<br />

Internationale Zusammenarbeit (Società tedesca per la cooperazione<br />

internazionale) - “un’agenzia che opera nell’ambito<br />

dello sviluppo e coordinerà la partnership tra le aziende, trovando<br />

un terreno d'azione comune e costruendo una piattaforma<br />

multi-stakeholder tra tutti i soggetti interessati nell’area<br />

del Salar de Atacama: rappresentanti della società<br />

civile, comprese le comunità indigene, istituzioni governative,<br />

compagnie minerarie e altri. Il compito di questa piattaforma<br />

sarà quello di facilitare la comprensione comune dello status<br />

quo e di definire una visione condivisa per le saline del Salar<br />

de Atacama, sviluppando un piano d'azione congiunto.<br />

L’obiettivo è migliorare la gestione delle risorse naturali a<br />

lungo termine e portare avanti le prime fasi di attuazione”.<br />

Così recita un comunicato Volkswagen, Gruppo al quale, insieme<br />

a Mercedes, va riconosciuto il value di non far finta<br />

di niente.<br />

Lo scetticismo, alimentato da cinque secoli di proditorio e<br />

indiscriminato sfruttamento minerario del Sudamerica è legittimo,<br />

anche perché in questo caso la tematica ambientalista<br />

si scontra con una identica ma di verso opposto (e<br />

molto, più potente), ovvero l’elettrificazione del mondo.<br />

08/09 <strong>2021</strong> - 1

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!