ICF Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica - n° 4 Settembre /Ottobre 2021
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ANNOXII NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE<strong>2021</strong><br />
ATTUALITÀ<br />
La cosmetica italiana<br />
pronta a ripartire<br />
www.interprogettied.com<br />
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MACCHINE<br />
COMPONENTI<br />
Una soluzione Guarnizioni per applicazioni<br />
all-in-one per lotti R&D<br />
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DELL’<br />
RIVISTA<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
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ATTUALITÀ<br />
La cosmetica italiana<br />
pronta a ripartire<br />
MACCHINE<br />
Una soluzione<br />
all-in-one per lotti R&D<br />
RIVISTA<br />
DELL’<br />
COMPONENTI<br />
Guarnizioni per applicazioni<br />
a valore aggiunto<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE<br />
70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00<br />
Sommario<br />
RIVISTA<br />
DELL’ INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
icf<br />
ANNOXII NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE<strong>2021</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
icf<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
<br />
<br />
<br />
4Editoriale<br />
Perché la lotta al climate<br />
change ha bisogno<br />
della chimica<br />
6Attualità<br />
“La transizione ecologica?<br />
Irrealizzabile senza<br />
la chimica”<br />
18<br />
Attualità<br />
La cosmetica italiana<br />
pronta a ripartire<br />
22<br />
Appuntamenti<br />
A Milano l’intera supply<br />
chain della farmaceutica<br />
26<br />
Industria farmaceutica<br />
28<br />
Ricerca<br />
32<br />
Ingegneria<br />
Un approccio<br />
multidisciplinare al processo<br />
10<br />
Attualità<br />
24<br />
Appuntamenti<br />
36<br />
Convalida<br />
Competenza e affidabilità<br />
al servizio del processo<br />
Sommario<br />
2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sommario<br />
SETT/OTT <strong>2021</strong> NUMERO 4<br />
40<br />
Macchine<br />
Soluzione “all-in-one”<br />
per lotti R&D<br />
44<br />
Macchine<br />
46<br />
Macchine<br />
Rivestimento compresse per<br />
lotti di dimensioni variabili<br />
50<br />
Sicurezza<br />
Specializzazione, struttura<br />
e convergenza di obiettivi: così<br />
si sceglie il partner antincendio<br />
54<br />
Sicurezza<br />
56<br />
Componenti<br />
Guarnizioni per applicazioni<br />
a valore aggiunto<br />
60<br />
Componenti<br />
62<br />
Componenti<br />
Filtrazione di processo<br />
ad alta tecnologia<br />
68<br />
Strumentazione<br />
Le tecnologie obsolete<br />
hanno un costo superiore<br />
alle alternative moderne<br />
70<br />
Strumentazione<br />
73<br />
Logistica<br />
74<br />
Indagine di mercato<br />
<strong>Chimica</strong> e farmaceutica:<br />
settori top per le guarnizioni<br />
80<br />
Elenco inserzionisti<br />
Colophon<br />
“L’industria chimica ha tutti i requisiti per affrontare le sfide future: in tema di<br />
sostenibilità ambientale, sociale ed economica, le nostre aziende sono già in linea<br />
con gli obiettivi UE sui cambiamenti climatici al 2030 e hanno più che dimezzato,<br />
in meno di 30 anni, le emissioni di gas serra”.<br />
Paolo Lamberti, presidente di Federchimica, pagina 7<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3
Editoriale<br />
Perché la lotta al climate change<br />
ha bisogno della chimica<br />
chimica ha contribuito a sostenere<br />
l’economia del Paese nel tempo della<br />
pandemia, non solo nelle applicazioni<br />
farmaceutiche e sanitarie, ma anche per<br />
la sua ramificata presenza nei diversi settori<br />
manifatturieri del made in Italy. In<br />
L’industria<br />
Italia la chimica non ha smesso di investire<br />
negli impianti nemmeno nel terribile 2020 e ha<br />
assunto oltre 5000 persone negli ultimi quattro anni.<br />
È riuscita dunque a “tenere botta” nonostante sia<br />
stata anch’essa colpita dalla crisi generalizzata della<br />
domanda a valle. Occorre ricordare che la chimica<br />
rappresenta il sesto settore industriale dell’Italia, che<br />
a sua volta è terza nella produzione chimica europea,<br />
dopo Germania e Francia.<br />
Dopo aver affrontato la più grande emergenza dal Dopoguerra,<br />
l’industria chimica si trova ora pienamente<br />
coinvolta nella transizione ecologica volta contenere<br />
gli effetti del cambiamento climatico. In occasione<br />
dell’assemblea di Federchimica, il presidente (riconfermato<br />
fino al 2023) Paolo Lamberti ha chiesto che<br />
al comparto venga riconosciuto un ruolo essenziale<br />
nella questione ambientale. La chimica infatti è parte<br />
cruciale in molte tecnologie sostenibili per l’industria,<br />
nell’efficienza energetica degli edifici, nella<br />
mobilità elettrica, nel riciclo e nel recupero<br />
di scarti industriali, nella produzione di<br />
energie rinnovabili, nell’economia dell’idrogeno.<br />
Inoltre le aziende chimiche hanno<br />
dimostrato, dati alla mano, di aver drasticamente<br />
ridotto le emissioni negli ultimi<br />
30 anni e di essere in piena tabella di<br />
marcia verso gli obiettivi Ue al 2030.<br />
È chiaro che per porsi come traino<br />
della ripresa italiana e come attrice<br />
di primo piano della transizione<br />
ecologica, l’industria chimica deve<br />
continuare a investire in sostenibilità, tecnologie e<br />
prodotti avanzati, sempre più sicuri per i lavoratori,<br />
l’ambiente e la popolazione. Per questo sarà importante<br />
rendere via via marginali i prodotti di vecchia<br />
generazione e con cicli di vita dal pesante impatto<br />
ambientale e legati alle fonti fossili. È un percorso<br />
tanto lungo quanto urgente, ma che la chimica italiana<br />
ed europea hanno intrapreso con netto anticipo<br />
rispetto ad altri settori industriali.<br />
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4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Attualità<br />
“La transizione ecologica?<br />
Irrealizzabile senza chimica”<br />
L’industria chimica chiuderà il <strong>2021</strong> in pieno recupero dei<br />
livelli pre-crisi e con previsioni di crescita per l’anno prossimo.<br />
Confermato alla presidenza Paolo Lamberti: “Il nostro settore<br />
ha tante soluzioni per contrastare il cambiamento climatico<br />
e la scarsità delle risorse, senza sacrificare il benessere”.<br />
Paolo Lamberti,<br />
presidente<br />
di Federchimica<br />
di Federchimica ha<br />
riconfermato Paolo Lamberti<br />
alla presidenza per il prossimo<br />
biennio e descrive un settore<br />
dimostratosi essenziale, L’Assemblea<br />
anche per affrontare la pandemia. “Le<br />
istituzioni, il legislatore, le imprese a<br />
valle e i consumatori hanno compreso,<br />
in modo tangibile, come sarebbe il<br />
mondo senza la chimica e i suoi prodotti”,<br />
ha dichiarato Lamberti.<br />
“Per perseguire concretamente la<br />
transizione ecologica è ora il mo-<br />
mento di far evidenziare con chiarezza<br />
il ruolo chiave della chimica,<br />
con le sue tante soluzioni tecnologiche<br />
per contrastare il cambiamento<br />
climatico e la scarsità delle risorse,<br />
senza sacrificare il benessere. Penso<br />
ad esempio alle tecnologie innovative<br />
per l’efficienza energetica degli<br />
edifici, per una mobilità ecosostenibile,<br />
per il riciclo chimico, per il riutilizzo<br />
della CO 2<br />
e per l’idrogeno pulito.<br />
“Ma serve concretezza: a garanzia<br />
della continuità e della ricerca e<br />
sviluppo, fino a quando l’innovazione<br />
non sarà sviluppata in modo sufficiente<br />
alle esigenze di mercato, vanno<br />
evitati atteggiamenti inutilmente<br />
punitivi nei confronti dei prodotti o<br />
processi di precedente generazione”.<br />
L’industria chimica in Italia – oltre<br />
2.800 imprese e 3.300 insediamenti<br />
attivi sul territorio– è il terzo produttore<br />
europeo e il sesto settore industriale<br />
del Paese; impiega direttamente<br />
111 mila addetti, oltre 270 mila<br />
considerando l’indotto. La rapida ri-<br />
6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Attualità<br />
partenza della produzione consentirà<br />
di chiudere il <strong>2021</strong> con pieno recupero<br />
dei livelli pre-crisi, con un incremento<br />
della produzione pari all’8,5%, che<br />
ripianerà le perdite del 2020 (-7,7%)<br />
superando, già nell’anno in corso, il<br />
fatturato pre-pandemia (56 miliardi<br />
nel 2019). Determinante il traino<br />
dell’export (+8,7% in valore nei primi<br />
sette mesi rispetto allo stesso periodo<br />
del 2019).<br />
Pur con l’incognita delle elevate criticità<br />
relative a disponibilità e costi di<br />
numerose materie prime e all’aggravarsi<br />
delle tensioni sul fronte energetico,<br />
la ripresa potrà consolidarsi nel 2022,<br />
con una previsione del +3,0%.<br />
“È essenziale però – ha sottolineato<br />
Lamberti – che la ripresa sia accompagnata<br />
da una solida prospettiva di attuazione<br />
del PNRR e da provvedimenti<br />
specifici, a sostegno di un settore che<br />
ha le caratteristiche per essere trainante<br />
nella ripresa”.<br />
“La nostra industria ha tutti i requisiti<br />
per affrontare le sfide future: in tema<br />
di sostenibilità ambientale, sociale<br />
ed economica, le nostre aziende sono<br />
già in linea con gli obiettivi UE sui<br />
cambiamenti climatici al 2030 e hanno<br />
più che dimezzato, in meno di 30 anni,<br />
le emissioni di gas serra.<br />
“Quanto alle relazioni industriali, og-<br />
gi più che mai fattore strategico per<br />
una ripresa stabile, equa e duratura, la<br />
chimica è considerata un modello: grazie<br />
al dialogo costruttivo e alla credibilità<br />
tra le parti, consolidata nel tempo<br />
e fondata su scelte coerenti e realistiche,<br />
i rinnovi contrattuali di settore<br />
sono sempre stati sottoscritti entro<br />
la scadenza e senza un’ora di sciopero.<br />
“Con la costituzione del tavolo per la<br />
chimica, il governo ha dimostrato attenzione<br />
e riconoscimento del ruolo<br />
della nostra industria”, ha proseguito<br />
Lamberti. “In un documento congiunto,<br />
predisposto con le parti sindacali,<br />
abbiamo ribadito le nostre proprità:<br />
• la semplificazione normativa e amministrativa:<br />
è prioritario garantire tempi<br />
certi e compatibili con le logiche di<br />
mercato alle autorizzazioni per i nuovi<br />
impianti o loro ampiamenti, i nuovi<br />
prodotti o per il riutilizzo dei rifiuti;<br />
semplificare le norme e rendere più<br />
efficiente la Pubblica amministrazione<br />
è un fattore strategico di competitività:<br />
oggi è inaccettabile attendere due/<br />
tre anni per un’Autorizzazione integrata<br />
ambientale, quando negli altri Paesi<br />
della UE la si ottiene in pochi mesi:<br />
• il supporto alla transizione ecologica:<br />
va riconosciuto il ruolo della chimica<br />
come infrastruttura tecnologica; il<br />
PNRR valorizza alcuni importanti ambiti<br />
del nostro settore, come il riciclo<br />
chimico delle plastiche e l’idrogeno,<br />
ma permangono incertezze su provvedimenti<br />
inutili e dannosi, come la la<br />
Plastica Tax:<br />
• la riduzione dei costi dell’energia: per<br />
i settori energy intensive come la chimica<br />
i costi elevati sono molto penalizzanti;<br />
sono necessarie nuove infrastrutture<br />
e normative di bilanciamento<br />
a livello europeo dei costi di trasmissione<br />
del gas naturale, che sarà il vettore<br />
energetico della transizione. Serve<br />
anche una riforma del mercato elettrico<br />
nazionale che faciliti l’introduzione<br />
delle fonti rinnovabili. Infine, anche in<br />
Italia va finalmente introdotta la compensazione<br />
dei “costi indiretti” legati al<br />
pagamento dei permessi per le emissioni<br />
di CO 2<br />
nella generazione elettrica.<br />
Anche su questo aspetto il divario<br />
di competitività rispetto agli altri produttori<br />
europei è insostenibile.<br />
“Ci auguriamo – ha concluso Lamberti –<br />
che prosegua efficacemente l’interlocu-<br />
Lamberti: “Le nostre aziende<br />
sono già in linea con gli obiettivi UE<br />
sui cambiamenti climatici al 2030<br />
e hanno più che dimezzato, in meno<br />
di 30 anni, le emissioni di gas serra”<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 7
Attualità<br />
zione col Ministero dello Sviluppo Economico<br />
e con tutti i Dicasteri competenti<br />
per sciogliere, al più presto, i nodi<br />
che ostacolano lo sviluppo di un settore<br />
trainante per tutta la nostra economia.<br />
E che avrà modo, anche in questa<br />
fase cruciale per lo sviluppo del Paese,<br />
di dimostrarsi ancor più componente<br />
essenziale”.<br />
Deciso recupero della chimica in Italia,<br />
ma crescono le tensioni sulle materie<br />
prime<br />
La produzione chimica in Italia, dopo<br />
aver subito in misura più contenuta rispetto<br />
alla media manifatturiera gli effetti<br />
del grande lockdown, ha sperimentato<br />
una rapida ripartenza (+10,5% su<br />
base annua nei primi sette mesi) che ha<br />
portato l’attività su livelli complessivamente<br />
non lontani dal pre-crisi (-1,5%<br />
rispetto al 2019).<br />
L’andamento si presenta, tuttavia, disomogeneo<br />
in relazioni ai settori clienti<br />
e alle applicazioni: la ripartenza della<br />
domanda risulta vigorosa per i comparti<br />
connessi alla casa (non solo costruzioni,<br />
ma anche elettrodomestici e<br />
arredamento), vincolata dalla carenza<br />
di chip per l’auto, ancora stentata per<br />
il sistema moda. Si mantiene sostenuta<br />
la domanda di tutti i prodotti chimici<br />
indispensabili per l’igiene e la sicu-<br />
rezza così come delle materie<br />
plastiche impiegate sia per i<br />
dispositivi di protezione individuale<br />
sia per garantire ottimali<br />
condizioni di trasporto e<br />
conservazione, anche in relazione<br />
al diffondersi dei servizi<br />
di e-commerce e delivery.<br />
L’export chimico italiano ha<br />
già ampiamente superato i livelli<br />
pre-crisi (+8,7% in valore<br />
nei primi sette mesi rispetto<br />
allo stesso periodo del<br />
2019) e la crescita si va estendendo<br />
a buona parte dei mercati<br />
esteri. La ripresa si sta,<br />
tuttavia, rivelando altamente<br />
volatile e discontinua a causa delle persistenti<br />
criticità in relazione alla disponibilità<br />
e ai costi di numerose materie<br />
prime, aggravate dalle crescenti tensioni<br />
anche sul fronte energetico.<br />
Nel 2022 il settore consoliderà la<br />
crescita<br />
In presenza di effetti via via meno dirompenti<br />
della pandemia, si prevede<br />
che l’industria chimica in Italia chiuda il<br />
<strong>2021</strong> con un incremento della produzione<br />
pari all’8,5% che consentirà di ripianare<br />
le perdite subite nel 2020 (-7,7%)<br />
superando, già nell’anno in corso, il fatturato<br />
pre-pandemia (56 miliardi nel<br />
2019). I livelli di attività si confermeranno,<br />
però, diversificati tra settori e<br />
singole imprese e i margini risentiranno<br />
dei diffusi rincari delle materie prime,<br />
soprattutto laddove la domanda a valle<br />
risulta ancora fragile. Dopo il rimbalzo,<br />
per certi versi, fisiologico dell’anno in<br />
corso, la ripresa potrà consolidarsi nel<br />
2022 (+3% previsto) a condizione che<br />
l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa<br />
e Resilienza non subisca rallentamenti.<br />
Nell’ipotesi di un allentamento<br />
dei vincoli di offerta, la domanda industriale<br />
si presenterà meno frammentaria<br />
e più corale. A fronte del miglioramento<br />
atteso anche nei settori più penalizzati<br />
dal distanziamento sociale (quali<br />
la moda e la cosmetica), la domanda<br />
dei beni più strettamente connessi<br />
all’emergenza sanitaria mostrerà inevitabilmente<br />
un rallentamento assestandosi,<br />
tuttavia, su livelli in molti casi superiori<br />
al pre-crisi. Anche l’export potrà<br />
confermarsi in espansione (+2,5% previsto<br />
dopo il +8,0% del <strong>2021</strong>) beneficiando<br />
di una ripresa diffusa ai principali<br />
mercati di destinazione.<br />
Questo scenario potrà concretizzarsi a<br />
condizione che il PNRR si inserisca in<br />
un sistema normativo – a livello italiano<br />
ed europeo – stabile, coerente e favorevole<br />
agli investimenti tecnologici<br />
essenziali per affrontare con successo<br />
la transizione ambientale.<br />
L’industria chimica continua a investire<br />
La crisi sanitaria non ha compromesso<br />
la capacità di sviluppo dell’industria<br />
chimica in Italia e la sua proiezione verso<br />
il futuro. Grazie alla sua solidità finanziaria<br />
e alla natura essenziale dei<br />
suoi prodotti, non solo per affrontare<br />
l’emergenza sanitaria ma anche per garantire<br />
il benessere di ogni giorno, la<br />
chimica ha mostrato una tenuta migliore<br />
della media manifatturiera nel 2020<br />
e una più rapida ripartenza nel <strong>2021</strong>.<br />
Anche in un anno terribile come il 2020,<br />
le imprese chimiche hanno continuato<br />
a investire a fronte di una tendenza diffusa<br />
al rinvio e alla compressione degli<br />
investimenti nell’industria italiana. Le<br />
imprese del settore sono, infatti, consapevoli<br />
che la sfida di uno sviluppo<br />
rispettoso dell’ambiente e socialmente<br />
inclusivo richiede un forte impegno con<br />
investimenti su molteplici fronti.<br />
Negli ultimi 4 anni il settore ha generato<br />
oltre 5.000 nuovi posti di lavoro<br />
e, dopo la sostanziale tenuta evidenziata<br />
nel 2020, nell’anno in corso le<br />
attese sull’occupazione si sono riportate<br />
in territorio positivo, segno che<br />
le imprese stanno investendo sulle risorse<br />
umane anche per dotarsi di nuove<br />
competenze.<br />
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8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Attualità<br />
Cyril Perducat direttore tecnico di Rockwell Automation<br />
Rockwell Automation, società<br />
internazionale attiva nel settore<br />
dell’automazione industriale<br />
e della trasformazione digitale,<br />
ha annunciato l’ingresso<br />
in azienda di Cyril Perducat e la<br />
sua nomina a vice presidente senior<br />
e direttore tecnico. Suo referente<br />
diretto sarà il presidente<br />
e CEO di Rockwell Blake Moret.<br />
Perducat si unisce a Rockwell<br />
dopo 25 anni di carriera in Schneider<br />
Electric, dove ha ricoperto<br />
recentemente la carica di vicepresidente<br />
esecutivo, Internet<br />
of things e offerte digitali.<br />
Perducat ha avuto una lunga<br />
carriera come Technology Strategist,<br />
in particolare nell’ambito<br />
di sistemi, software, reti e soluzioni<br />
aziendali.“Cyril porta in<br />
Rockwell passione per l’innovazione<br />
e la creazione di squadre,<br />
oltre a una spinta per il raggiungimento<br />
di risultati di successo<br />
partendo da una vera gestione<br />
del cambiamento”, ha dichiarato<br />
Moret. “La sua carriera è incentrata<br />
sullo sviluppo di soluzioni<br />
innovative per migliorare<br />
le tecnologie di produzione<br />
e siamo sicuri che la sua leadership<br />
aiuterà Rockwell a creare<br />
valore per i nostri clienti e<br />
partner”.<br />
“Rockwell è da decenni azienda<br />
leader del settore e motore<br />
di innovazione”, ha affermato<br />
Perducat. “L’innovativo team<br />
di tecnici aziendali è impegnato<br />
nella crescita dell’offerta tecnologica,<br />
già ampia, e per la massima<br />
espansione possibile dello<br />
spazio dell’automazione industriale”.<br />
Alfasigma: a Pomezia il centro di ricerca intitolato al fondatore<br />
A Pomezia Alfasigma ha inaugurato il Labio<br />
4.0 Marino Golinelli con il taglio del<br />
nastro e un evento che ha ospitato numerosi<br />
ospiti esterni tra giornalisti, clinici,<br />
associazioni pazienti, industriali e rappresentanti<br />
delle istituzioni. Presente lo stesso<br />
fondatore, Marino Golinelli, cui è stato<br />
intitolato il centro. Dopo la presentazione<br />
da parte del top management di Alfasigma<br />
con Pier Vincenzo Colli, Giampaolo<br />
Girotti e Stefano Golinelli, si è tenuto<br />
un approfondimento sui temi innovazione<br />
e salute. Il dibattito ha ospitato Enrica<br />
Giorgetti, direttore generale di Farmindustria,<br />
Giuseppe Ippolito, neo direttore della<br />
Ricerca del Ministero della salute, Giovanni<br />
Tria, consigliere economico del MISE<br />
e Emilio Merlo Pich di Alfasigma. Interventi<br />
molto apprezzati anche quelli di Beatrice<br />
Lorenzin, deputata e già Ministro della<br />
Salute, Nicola Zingaretti, presidente della<br />
Regione Lazio, Alessio D’Amato e il sindaco<br />
di Pomezia Adriano Zuccalà.<br />
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi,<br />
ha così salutato il progetto in una lettera<br />
di augurio: “La decisione di investire nella<br />
ricerca e nell’innovazione tecnologica in<br />
Italia è quel che l’intero Paese chiede alle<br />
sue menti più innovative”.<br />
“II centro di ricerca e sviluppo di Pomezia,<br />
Labio 4.0, è stato intestato al nostro<br />
fondatore, Marino Golinelli – ha dichiarato<br />
l’ingegner Stefano Golinelli, presidente<br />
di Alfasigma – perché ci ha insegnato<br />
e ci insegna ancora oggi, a oltre 100 anni,<br />
ad avere fiducia nel futuro e nell’innovazione.<br />
Noi crediamo nella ricerca farmaceutica<br />
e in questa storia di successo<br />
tutta italiana: lo dimostriamo con il nostro<br />
investimento in R&D, ma anche con<br />
il potenziamento degli impianti produttivi<br />
e nell’acquisizione di nuove molecole e<br />
nuovi progetti”.<br />
All’interno del neonato centro polivalente<br />
sono presenti i laboratori di sviluppo<br />
di formulazioni innovative, i laboratori di<br />
chimica analitica e il nuovo impianto pilota,<br />
cui si aggiungeranno i laboratori di biotecnologie<br />
e nanotecnologie. Proprio questo<br />
impianto rappresenta una delle peculiarità<br />
di Labio 4.0: è in grado di calibrare<br />
produzioni di lotti clinici-sperimentali<br />
per nuove specialità in forma orale (granulati,<br />
compresse rivestite e non, capsule,<br />
cronoidi/minitabs) operando su una scala<br />
intermedia tra il Kilolab (la dimensione<br />
del laboratorio di sviluppo tecnologico)<br />
e la produzione semi-industriale. Attraverso<br />
il nuovo impianto pilota, sarà possibile<br />
accelerare gli step intermedi tra la fase<br />
ideativa e quella realizzativa, cioè eseguire<br />
micro-produzioni con forme farmaceutiche<br />
innovative in Scale-Up (scalabilità da<br />
piccolo a grande) e in Scale-Down (scalabilità<br />
da grande a piccolo) sfruttando appunto<br />
le potenzialità della scala intermedia.<br />
L’obiettivo è di ottimizzare i processi<br />
esistenti, caratterizzare al meglio quelli<br />
sviluppati nei laboratori tecnologici prima<br />
della fase di industrializzazione, con un<br />
conseguente impatto in termini di risorse<br />
e tempistiche.<br />
10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Antares Vision investe 6 milioni<br />
di euro per ampliare la sede<br />
Antares Vision Spa ha ampliato gli spazi nella sede di Travagliato<br />
(BS), che consentiranno di creare circa 200 nuove postazioni. Si tratta<br />
di una superficie complessiva di circa 3.000 m 2 , di cui la metà dedicata<br />
ad area di collaudo e laboratori e per la restante parte ad uffici.<br />
I nuovi spazi esprimono la volontà di creare un ambiente di<br />
comfort che possa contribuire al benessere e alla crescita delle<br />
persone promuovendo la collaborazione e il team working con<br />
postazioni pensate per essere flessibili e incentivare il lavoro<br />
agile. È stata inoltre posta una grande attenzione alla sostenibilità,<br />
tema di grande valore per la società, insieme alla trasparenza<br />
che resta uno dei driver fondamentali che si ritrova anche<br />
nel design della gestione degli spazi.<br />
L’investimento complessivo per la ristrutturazione è stato di circa<br />
6 milioni di euro, oltre i 3 milioni di euro di acquisto, e rappresenta<br />
un passo importante per continuare il percorso di crescita<br />
che ha visto approdare il Gruppo al segmento Star di Borsa<br />
Italiana, lo scorso 14 maggio.<br />
“La volontà di accrescere i nostri spazi s’inserisce in un percorso di<br />
consolidamento, dopo una forte crescita e nel contempo rafforza<br />
il nostro legame con il nostro territorio, pur nella consapevolezza<br />
che la crescita passi da un confronto leale e onesto con realtà diverse,<br />
per continuare a migliorare e a rafforzare il nostro business”,<br />
dichiara Emidio Zorzella, presidente e amministratore delegato di<br />
Antares Vision Group “. Questo traguardo dimostra la nostra volontà<br />
nell’affrontare questo momento di ripartenza, decidendo di investire<br />
nella valorizzazione delle persone e di nuovi spazi”.<br />
Antares Vision Group punta a essere riconosciuto come abilitatore<br />
di innovazione, grazie alla tecnologia, per migliorare la qualità della<br />
vita, proteggendo prodotti, persone, brand e il pianeta attraverso<br />
un portafoglio completo di tecnologie per il controllo qualità, la<br />
trasparenza della filiera e la raccolta e la gestione dei dati.<br />
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<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong>
Attualità<br />
IBSA rafforza la presenza in Francia<br />
IBSA Institut Biochimique SA, la<br />
multinazionale farmaceutica con sede<br />
a Lugano, ha acquisito il 100%<br />
del capitale sociale del suo distributore<br />
francese Laboratoires Genevrier<br />
SAS. II contratto di acquisto e stato<br />
concluso alia fine di luglio <strong>2021</strong><br />
e l’azienda francese prenderà il nome<br />
di IBSA Pharma SAS.<br />
”IBSA e Laboratoires Genevrier vantano<br />
una collaborazione proficua<br />
e di successo da oltre 30 anni”, spiega<br />
Arturo Licenziati, presidente e CEO<br />
di IBSA Group. “Questa acquisizione<br />
rientra nella strategia del Gruppo<br />
tendente a rafforzare lo strumento<br />
commerciale attraverso l’apertura<br />
di proprie filiali, e rappresenta la<br />
possibilità concreta di una crescita<br />
continua per IBSA nel mercato francese,<br />
che da sempre costituisce un’area<br />
cruciale per il nostro Gruppo”.<br />
Laboratoires Genevrier è il distributore<br />
sul mercato francese dal 1987<br />
dei prodotti farmaceutici IBSA, in<br />
particolare per le aree terapeutiche<br />
osteoarticolare, dolore e infiammazione,<br />
medicina della riproduzione,<br />
endocrinologia e dermatologia.<br />
A breve IBSA Pharma SAS lancerà anche<br />
propri prodotti nella medicinaestetica.<br />
Con l’acquisizione da parte di un<br />
affermato player internazionale del<br />
mercato farmaceutico quale IBSA,<br />
Laboratoires Genevrier avrà l‘opportunità<br />
di sviluppare ulteriormente il<br />
proprio business.<br />
“Lavoreremo in sinergia con il Gruppo<br />
svizzero, condividendo nuovo knowhow<br />
e mettendo in comune risorse da<br />
entrambe le parti“, afferma Fabrice<br />
Jover, direttore generale di Laboratoires<br />
Genevrier, che continuerà a ricoprire<br />
il ruolo di direttore generale di<br />
IBSA Pharma SAS. “Ciò ci permetterà<br />
di rafforzare e ampliare il nostro portfolio<br />
prodotti per soddisfare al meglio<br />
le esigenze di pazienti e professionisti<br />
sanitari sul mercato francese“.<br />
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Attualità<br />
Bio-propanolo da scarti industriali: la tecnologia<br />
sostenibile di Eni e BASF<br />
Eni e BASF hanno firmato un accordo<br />
strategico per un’iniziativa<br />
congiunta di ricerca e sviluppo<br />
finalizzata a ridurre l’impatto<br />
ambientale del settore trasporti.<br />
La cooperazione mira a sviluppare<br />
una nuova tecnologia per produrre<br />
bio-propanolo “avanzato”<br />
dalla glicerina che deriva dalla<br />
produzione del biodiesel FAME<br />
(Fatty Acid Methil Esters, esteri<br />
metilici di acidi grassi), che Eni<br />
acquisterà da produttori europei.<br />
La tecnologia in corso di sviluppo<br />
prevede la conversione di glicerina<br />
in propanolo tramite un<br />
processo di idrotrattamento catalitico<br />
innovativo e consiste<br />
in un‘idrogenazione ad elevata<br />
pressione con l’utilizzo di un catalizzatore<br />
commerciale BASF, in<br />
modo tale da produrre bio-propanolo<br />
a elevato rendimento e purezza,<br />
minimizzando la produzione<br />
di sottoprodotti.<br />
Il propanolo ottenuto tramite<br />
questo nuovo procedimento<br />
può essere aggiunto direttamente<br />
come componente bio,<br />
nella formulazione di carburanti.<br />
Grazie alle migliori proprietà<br />
chimico-fisiche rispetto al convenzionale<br />
bio-etanolo e a un<br />
numero di ottano elevato, il<br />
bio-propanolo risulta essere un<br />
componente di grande valore<br />
nella formulazione di benzine<br />
premium e può potenzialmente<br />
ridurre le emissioni di gas serra<br />
in una percentuale compresa tra<br />
il 65 e il 75% rispetto ai carburanti<br />
fossili.<br />
Oltre la metà della produzione<br />
mondiale di glicerina deriva<br />
dall’industria del biodiesel:<br />
ogni tonnellata di biodiesel origina<br />
circa il 10% in peso di glicerina.<br />
A seguito dell’aumento<br />
di produzione di biodiesel a livello<br />
mondiale, anche la glicerina<br />
ha registrato una crescita record:<br />
da 200.000 tonnellate annue<br />
nel 2003 a circa 5.000.000<br />
nel 2020. In quanto residuo vegetale,<br />
la glicerina è classificata<br />
come bio-materia prima avanzata,<br />
secondo la direttiva europea<br />
RED II (Direttiva Energie Rinnovabili,<br />
Allegato IX parte A).<br />
“Siamo orgogliosi di supportare<br />
lo sviluppo di bio-propanolo<br />
avanzato contribuendo al processo<br />
con il miglior catalizzatore,<br />
in grado di assicurare sia grande<br />
efficienza, sia lunga durata.<br />
L’opportunità di collaborare con<br />
un partner industriale solido come<br />
Eni è per noi un importante<br />
motore di innovazione e crescita”,<br />
commenta Detlef Ruff, Senior<br />
Vice President, Process Catalysts<br />
in BASF.<br />
“La tecnologia che permette la<br />
trasformazione di glicerina in<br />
bio-propanolo è parte del grande<br />
impegno della ricerca e sviluppo<br />
di Eni per la decarbonizzazione”,<br />
dichiara Luisa Lavagnini,<br />
Responsabile Research<br />
and Technological Innovation<br />
di Eni. “Questa collaborazione,<br />
che ci consente di velocizzare<br />
l’innovazione e ridurre sensibilmente<br />
il time to market, è in linea<br />
con la strategia Eni per lo<br />
sviluppo di filiere dei biocombustibili<br />
di generazione avanzata,<br />
ovvero biocombustibili prodotti<br />
a partire da feedstock che<br />
non entrano in competizione<br />
con le filiere della produzione<br />
alimentare”.<br />
John Sewell segretario generale di Chemical Recycling Europe<br />
Chemical Recycling Europe ha nominato John<br />
Sewell nuovo segretario generale. Sewell porta<br />
quasi 30 anni di esperienza nell’industria<br />
delle materie plastiche, dalla R&S di processo,<br />
allo sviluppo di prodotti e business, alla<br />
leadership di mercato e alle licenze tecnologiche.<br />
Subentra a Mohammad Hayatifar.<br />
“Sono grato a Mohammad per le fondamenta<br />
che ha gettato insieme ai membri del CRE<br />
e per il suo sostegno durante questo passaggio<br />
di consegne. Sono onorato di assumere<br />
questo ruolo con Chemical Recycling Europe.<br />
Avendo una lunga carriera nell’industria della<br />
plastica, riconosco il valore di questo materiale.<br />
Le sfide presentate dalla perdita di plastica<br />
nell’ambiente e la necessità di ridurre<br />
l’impronta di carbonio sono altrettanto chiare<br />
per me. Il riciclo chimico è una parte essenziale<br />
della soluzione per il futuro e la continua<br />
diffusione delle tecnologie dedicate sono<br />
essenziali per l’Europa per raggiungere gli<br />
obiettivi di riciclo fissati per il 2025, 2030 e<br />
oltre. Mi impegno a fare del mio meglio per<br />
aiutare il settore del riciclo chimico a raggiungere<br />
il suo pieno potenziale”.<br />
Il signor Sewell accetta questa sfida in un<br />
momento importante per l’industria della plastica<br />
e in particolare per il riciclo chimico.<br />
“Grazie a Mohammad Hayatifar per la sua leadership<br />
in questi ultimi due anni e mezzo”,<br />
ha commentato Carlos Monreal, presidente di<br />
Chemical Recycling Europe. “È stato un grande<br />
viaggio. Non vedo l’ora di lavorare con<br />
John mentre Chemical Recycling Europe continuerà<br />
a promuovere il valore e l’importanza<br />
delle tecnologie per raggiungere gli obiettivi<br />
che ci attendono”.<br />
“Il riciclo chimico è essenziale<br />
per il futuro dell’industria plastica<br />
europea e per la riduzione<br />
del suo impatto ambientale”<br />
14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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impregnati durante la trecciatura<br />
con PTFE, esente da PFOA, e<br />
lubrificanti esenti silicone. Molto<br />
flessibile ed elastica, si adatta<br />
bene nelle camere stoppa, non<br />
inquina e non macchia.<br />
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e di componenti dotati di potere<br />
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alla treccia un’elevata conducibilità<br />
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chimici e all’invecchiamento.<br />
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Attualità<br />
Polo di Terni: le aziende acquirenti manterranno la destinazione industriale<br />
Si è concluso l’iter di vendita del<br />
complesso immobiliare dell’area<br />
del Polo chimico di Terni di proprietà<br />
Basell. L’acquisto, coordinato<br />
dalla Sezione di Terni<br />
di Confindustria Umbria, è stato<br />
realizzato da quattro aziende<br />
del territorio: Novamont, Gruppo<br />
Bernardini, Ceplast e Mirachrome.<br />
Le aziende hanno confermato<br />
l’intenzione di mantenere<br />
la destinazione industriale<br />
e produttiva del sito.<br />
“La riqualificazione del polo chimico<br />
rappresenta una leva fondamentale<br />
per lo sviluppo economico<br />
del territorio”, sottolinea<br />
il presidente di Confindustria<br />
Umbria Antonio Alunni.<br />
“Si tratta, più in generale, di un<br />
segnale importante in direzione<br />
della ripresa economica della<br />
nostra regione”.<br />
La trattativa per recuperare gli<br />
spazi della Basell è durata alcuni<br />
anni ed è stata coordinata<br />
dal Past president della Sezione<br />
di Terni Giammarco Urbani.<br />
“È stato un percorso lungo<br />
e complesso, la cui definizione<br />
ci riempie di soddisfazione,<br />
ringrazio in particolare la struttura<br />
di Confindustria Umbria e<br />
i tecnici che hanno lavorato<br />
con grande dedizione e professionalità”,<br />
commenta Urbani.<br />
“Questa operazione di rilancio<br />
del polo chimico, che conferma<br />
la centralità del ruolo di Confindustria,<br />
darà nuovo impulso ad<br />
un asset strategico come quello<br />
della chimica verde. Un ringraziamento,<br />
infine, ai rappresentanti<br />
delle imprese acquirenti<br />
che, oltre al ruolo fondamentale<br />
che hanno svolto, sono stati<br />
una fonte di arricchimento<br />
umano e professionale”.<br />
L’impegno delle imprese coinvolte<br />
riguarda una riconversione<br />
di tipo industriale e prevede<br />
investimenti per lo sviluppo<br />
e l’ampliamento delle proprie attività<br />
produttive con l’obiettivo<br />
di determinare benefici per l’occupazione.<br />
Francesca Buzzella (Coim) presidente<br />
di Confindustria Lombardia<br />
Il Consiglio di presidenza<br />
di Confindustria Lombardia<br />
ha eletto con consenso<br />
unanime Francesco<br />
Buzzella presidente per<br />
il quadriennio <strong>2021</strong>-25.<br />
Buzzella nel corso delle<br />
consultazioni dei componenti<br />
del Consiglio, svolte<br />
dalla Commissione di<br />
designazione (composta dagli ultimi<br />
tre Past President di Confindustria<br />
Lombardia), era stato individuato<br />
come candidato unico.<br />
Nato nel 1968 a Crema, Francesco<br />
Buzzella, laureato in Economia<br />
presso l’Università Bocconi, è amministratore<br />
di Coim e presidente di<br />
Green Oleo, aziende chimiche con<br />
un fatturato superiore ad un miliardo<br />
di euro e con 1250 dipendenti,<br />
operanti nella chimica dei poliuretani<br />
e nella chimica verde da fonti<br />
rinnovabili. Presidente dell’Associazione<br />
Industriali della Provincia di<br />
Cremona dal 2017 al giugno <strong>2021</strong>,<br />
Buzzella dal 2014 è membro della<br />
giunta di Federchimica e dal luglio<br />
2017 membro del Consiglio<br />
di presidenza di<br />
Federchimica.<br />
“Ringrazio i colleghi del<br />
Consiglio di presidenza<br />
per la fiducia riposta<br />
in me”, ha dichiarato<br />
Buzzella. “Rappresentare<br />
tutta l’industria lombarda,<br />
in una fase storica<br />
così decisiva per il futuro economico e<br />
sociale della nostra regione e dell’Italia,<br />
è un grandissimo onore e una forte<br />
responsabilità. Per affrontare le sfide<br />
e i cambiamenti che ci attendono le<br />
peculiarità che contraddistinguono la<br />
nostra industria - laboriosità, qualità,<br />
capitale umano, collaborazione pubblico-privato,<br />
fiducia nei giovani – devono<br />
continuare ad essere il nostro punto<br />
di forza. Queste sono caratteristiche<br />
che hanno fatto grande l’industria lombarda<br />
e che continueranno a guidarci<br />
negli anni a venire, anni che vorrei<br />
fossero all’insegna del più puro orgoglio<br />
lombardo” ha concluso il neo eletto<br />
presidente di Confindustria Lombardia<br />
Buzzella.<br />
Eigenmann & Veronelli<br />
distribuisce BeDimensional<br />
Eigenmann & Veronelli, azienda leader nella<br />
distribuzione di specialità chimiche e ingredienti<br />
alimentari, e BeDimensional, la startup<br />
che nasce come spin-off dell’Istituto Italiano<br />
di Tecnologia di Genova, specializzata<br />
nella produzione di cristalli bidimensionali<br />
a pochi strati atomici (ISO/TS 80004-<br />
13:2017), hanno sottoscritto un accordo<br />
esclusivo per la commercializzazione in Italia<br />
di prodotti innovativi a base di cristalli<br />
bidimensionali utilizzati nella produzione di<br />
vernici e compositi polimerici ad alta performance.<br />
“In particolare, si tratta di prodotti molto<br />
efficienti nell’anticorrosione e nel management<br />
termico ed elettrico, e di compositi<br />
polimerici che coniugano rigidità e resistenza<br />
all’impatto decisamente superiori rispetto<br />
allo standard”, dichiara Andrea Gamucci,<br />
direttore tecnico di BeDimensional.<br />
“Questo accordo costituisce un tassello importante<br />
nella nostra strategia commerciale<br />
e siamo entusiasti che BeDimensional abbia<br />
deciso di affidarci questo mandato”, commenta<br />
Mauro Avidano, direttore commerciale<br />
di Eigenmann & Veronelli.<br />
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Attualità<br />
La cosmetica italiana<br />
pronta a ripartire<br />
Il settore ha subito un calo nel periodo<br />
di emergenza, ma già nel 2022 prevede<br />
di ritornare ai livelli pre-Covid. Renato<br />
Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia:<br />
“Non ci siamo mai fermati, però ora serve<br />
un piano di rilancio del Made in Italy per<br />
favorire le esportazioni”.<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
Eletto Cavaliere del Lavoro dal<br />
Presidente Sergio Mattarella,<br />
Renato Ancorotti rappresenta<br />
un simbolo per la cosmetica<br />
italiana. Nel 2009 fonda la<br />
Ancorotti Cosmetics, società operante<br />
nel settore dell’R&D e nella produzione<br />
di cosmetici per conto terzi, una delle<br />
tante che ha subito le conseguenze<br />
del Covid-19 e del lockdown senza<br />
però mai arrendersi e mostrando tutta<br />
la sua resilienza.<br />
Sebbene nel 2020 il fatturato dell’industria<br />
cosmetica abbia subito un calo<br />
di 12 punti percentuali rispetto all’anno<br />
precedente, le aziende del settore<br />
sono già pronte a ripartire e, soprattutto,<br />
sono desiderose di farlo. Gli<br />
imprenditori non si sono mai fermati,<br />
neanche nei mesi più duri, dando<br />
invece il proprio contributo alla gestione<br />
dell’emergenza: hanno convertito<br />
le loro linee produttive per fabbricare<br />
grandi quantità di prodotti fondamentali,<br />
come i gel igienizzanti per<br />
le mani, e li hanno donati e distribuiti<br />
a strutture sanitarie e intere fasce<br />
di popolazione.<br />
“Ciò che occorre adesso è un adeguato<br />
supporto istituzionale alla ripartenza”,<br />
sostiene Ancorotti che, grazie<br />
al suo rinnovato incarico di presiden-<br />
“Le nostre imprese cosmetiche investono in<br />
ricerca e innovazione circa il 6% del fatturato,<br />
il doppio degli altri settori manifatturieri”<br />
Renato Ancorotti,<br />
Presidente<br />
di Ancorotti Cosmetics<br />
e Cosmetica Italia<br />
18 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Attualità<br />
te di Cosmetica Italia, si è posto come<br />
obiettivi primari quello di rimanere<br />
al fianco delle imprese e una maggiore<br />
attenzione ai giovani, che sono<br />
il futuro e la nuova linfa del settore.<br />
Renato Ancorotti, si aspettava la nomina<br />
a Cavaliere del lavoro? Quale<br />
contributo pensa di aver dato alla<br />
cosmetica italiana?<br />
Ricevere questa onorificenza mi ha<br />
profondamente commosso. La mia attività<br />
è nata nel 1984 in un piccolo laboratorio<br />
semi-artigianale con la collaborazione<br />
di soli tre dipendenti. In<br />
breve tempo siamo diventati la seconda<br />
azienda in Europa, contribuendo alla<br />
diffusione dei prodotti Made in Italy<br />
nel mondo. Nel 2009 ho fondato Ancorotti<br />
Cosmetics, società con base a Crema<br />
operante nel settore dell’R&D e nella<br />
produzione di cosmetici per conto<br />
terzi. A distanza di oltre 10 anni dalla<br />
sua fondazione, Ancorotti Cosmetics<br />
vanta collaborazioni con i maggiori<br />
brand internazionali, oltre 300 dipendenti,<br />
e una crescita esponenziale in<br />
termini di fatturato. Il riconoscimento<br />
per aver contributo all’occupazione<br />
nazionale e all’esportazione dell’eccellenza<br />
italiana nel mondo mi riempie di<br />
orgoglio e grande soddisfazione.<br />
Dopo oltre un anno e mezzo dall’inizio<br />
dell’emergenza sanitaria in che<br />
situazione si trovano le industrie<br />
italiane del comparto cosmetico?<br />
Il settore cosmetico, da sempre, si distingue<br />
per la sua aciclicità e, anche<br />
in questo scenario macroeconomico<br />
particolarmente incerto, ha avuto una<br />
tenuta migliore rispetto a gran parte<br />
dei comparti del manifatturiero, dimostrando<br />
una forte capacità di reazione<br />
e dando luce alla positiva risposta delle<br />
imprese alle mutate modalità di acquisto<br />
e di consumo. Certamente, gli<br />
effetti della crisi si sono fatti sentire<br />
e le difficoltà non sono mancate:<br />
nel 2020 il fatturato ha subito un calo<br />
di 12 punti percentuali rispetto all’anno<br />
precedente, e le esportazioni hanno<br />
registrato una contrazione ancora<br />
superiore, del 16,7%. Non fa eccezione<br />
il mercato interno, sceso del 9,6%.<br />
Le previsioni per il prossimo futuro,<br />
però, danno importanti segnali di ripresa<br />
e già nel 2022 si potrà tornare<br />
ai valori pre-Covid.<br />
Cosa è cambiato per il settore cosmetico<br />
in questo <strong>2021</strong>? Oltre alle<br />
diverse modalità di distribuzione<br />
e acquisto, sono nate delle nuove<br />
tendenze?<br />
La pandemia ha impattato molto sulle<br />
abitudini dei consumatori per tanti<br />
motivi diversi. È sicuramente cresciuta<br />
l’attenzione all’igiene personale.<br />
Basta pensare che il primo comportamento<br />
per il contenimento dei contagi<br />
indicato da tutte le autorità sanitarie,<br />
a partire dall’OMS, è stato proprio<br />
il lavaggio delle mani. Abbiamo,<br />
quindi, visto un aumento esponenziale<br />
della richiesta di prodotti con questa<br />
finalità: i consumi di saponi liquidi,<br />
per esempio, sono aumentati del<br />
35%. Altri elementi determinanti sono<br />
la riduzione delle occasioni di socialità<br />
e l’utilizzo costante della mascherina.<br />
Inevitabilmente, abbiamo assistito<br />
a importanti contrazioni nelle vendite<br />
di alcune referenze, come i prodotti<br />
per il trucco viso (-28,9%) o la profumeria<br />
alcolica (-21,5%). Inoltre, la<br />
prolungata chiusura dei centri estetici<br />
ha portato a un crollo dei consumi<br />
nei canali professionali, con una conseguente<br />
crescita di prodotti “sostitutivi”,<br />
come quelli depilatori da utilizzare<br />
a casa (+8,3%). Per il prossimo<br />
futuro, ci auguriamo che le misure<br />
di contenimento dell’emergenza siano<br />
sempre meno necessarie e che si raggiunga<br />
il prima possibile una condizione<br />
di nuova normalità, che consenta<br />
l’apertura stabile di tutti gli esercizi<br />
e il ritorno a una vita sociale attiva<br />
per tutti noi.<br />
“Abbiamo creato un nuovo Gruppo<br />
per i giovani imprenditori under 40, a cui<br />
il mio programma dà grande attenzione”<br />
Su cosa stanno investendo le industrie<br />
italiane del settore in questo<br />
periodo?<br />
Le nostre imprese da sempre sono impegnate<br />
nella ricerca e nell’innovazione,<br />
a cui destinano investimenti pari<br />
a circa il 6% del fatturato. Il doppio<br />
rispetto alla media degli altri comparti<br />
del manifatturiero, che si aggira<br />
attorno al 3%. In questo particolare<br />
momento, in più, c’è sicuramente una<br />
grande attenzione a tre ambiti: la digitalizzazione,<br />
l’internazionalizzazione e<br />
la sostenibilità.<br />
Nello specifico, in che modo la sua<br />
azienda, Ancorotti Cosmetics, ha reagito<br />
alla crisi sanitaria e quali sono<br />
gli obiettivi per il prossimo futuro?<br />
La chimica cosmetica è una delle industrie<br />
più preparate a rispettare stringenti<br />
protocolli di sicurezza. Mascherine,<br />
impianti di aerazione, igienizzazione<br />
degli ambienti sono la norma<br />
per noi, come da Good Manufacturing<br />
Practices. Per questo, già dal primo<br />
giorno, siamo stati in grado di fornire<br />
immediatamente dispositivi di<br />
Nel periodo<br />
più duro<br />
dell’emergenza,<br />
un’azienda<br />
cosmetica<br />
su quattro ha<br />
convertito le<br />
proprie linee<br />
produttive per<br />
fabbricare grandi<br />
quantità di<br />
prodotti per la<br />
protezione dal<br />
contagio, come<br />
i gel igienizzanti<br />
per le mani<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 19
Attualità<br />
protezione individuale<br />
ai collaboratori la cui<br />
mansione ancora non lo<br />
richiedeva; i reparti produttivi<br />
ne erano chiaramente<br />
già provvisti. Quindi<br />
tutto il personale è stato da<br />
subito messo in sicurezza.<br />
Fortunatamente, i consumi cosmetici<br />
reggono tradizionalmente bene<br />
anche in congiunture di mercato non<br />
favorevoli, e questo ha probabilmente<br />
consentito alla nostra azienda di accusare<br />
in misura minore le ripercussioni<br />
economiche della pandemia. Non nego<br />
però che, soprattutto durante il periodo<br />
di lockdown, abbiamo registrato<br />
un calo delle vendite; sono comunque<br />
ottimista e nutro una grande fiducia<br />
non solo nella mia azienda, ma anche<br />
in tutto il comparto della cosmesi<br />
italiana conto terzi, nella sua resilienza.<br />
Già dal secondo semestre dell’anno<br />
scorso, comunque, constatiamo risultati<br />
in ripresa.<br />
Per quanto riguarda il futuro, i nostri<br />
obiettivi sono volti a soddisfare i nuovi<br />
trend di mercato (dinamiche già in<br />
atto nell’industria cosmetica, ma accelerate<br />
dall’emergenza): l’incremento<br />
della domanda di prodotti skincare,<br />
la maggiore richiesta di packaging in<br />
formato “touchless”, la ridistribuzione<br />
delle vendite sul canale e-commerce.<br />
Investimenti nell'innovazione, qualità<br />
del prodotto e qualificazione<br />
unita alla formazione del personale<br />
sono elementi indispensabili per la<br />
ripresa del settore e per un’adeguata<br />
competitività sui mercati. Pensa<br />
che le aziende cosmetiche siano<br />
pronte a ripartire e siano adeguatamente<br />
supportate in questo senso?<br />
Le aziende cosmetiche sono assolutamente<br />
pronte a ripartire e, soprattutto,<br />
sono desiderose di farlo. I nostri imprenditori<br />
non si sono mai fermati, neanche<br />
nei mesi di lockdown più duro,<br />
e hanno fatto tutto ciò che era in loro<br />
potere per dare il proprio contributo alla<br />
gestione dell’emergenza. Una azienda<br />
cosmetica su quattro ha convertito<br />
le proprie linee produttive per fabbricare<br />
grandi quantità di prodotti fondamentali,<br />
come i gel igienizzanti per<br />
le mani, che sono poi stati donati e distribuiti<br />
a strutture sanitarie e intere fasce<br />
di popolazione. La voglia di fare e la<br />
propensione a cambiare e ad adattarci,<br />
dunque, non ci manca. Ciò che occorre<br />
adesso è la spinta di un adeguato supporto<br />
istituzionale alla ripartenza. Un<br />
tassello fondamentale è senz’altro un<br />
piano di rilancio per il Made in Italy, per<br />
favorire e facilitare le esportazioni, che<br />
per il nostro settore coprono il 39% del<br />
valore complessivo del fatturato.<br />
“Serve un piano di rilancio<br />
per il Made in Italy, per<br />
favorire e facilitare le<br />
esportazioni, che per<br />
il settore cosmetico<br />
rappresentano il 39%<br />
del fatturato”<br />
Cosmetica Italia realizza, ormai<br />
da molti anni, in collaborazione<br />
con GREEN – Università Bocconi, il<br />
Progetto “Sostenibilità in Azienda”,<br />
con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza<br />
e le competenze delle imprese<br />
sulle opportunità legate ad una<br />
gestione sostenibile delle proprie attività.<br />
Quanto conta la sostenibilità<br />
per un’azienda cosmetica? E quanto<br />
sta facendo la ricerca a riguardo?<br />
La sostenibilità è uno dei temi centrali<br />
che guidano l’evoluzione della cosmesi<br />
al giorno d’oggi. L’industria cosmetica<br />
e tutta la filiera nel suo complesso<br />
si muovono in questa direzione<br />
a più livelli. Lo sforzo enorme che<br />
le aziende stanno facendo in questo<br />
momento, infatti, è quello di migliorare<br />
le loro performance nell’ambito<br />
della sostenibilità lungo tutto il ciclo<br />
di vita del prodotto, non solo su<br />
singoli aspetti. Si va dalla progettazione<br />
ai processi produttivi, fino allo<br />
smaltimento finale. È un lavoro lungo<br />
e complesso, ma è un cammino che<br />
abbiamo tutti intrapreso con entusiasmo<br />
e responsabilità, perché crediamo<br />
che la sostenibilità sia un obiettivo<br />
importantissimo da perseguire.<br />
Quali obiettivi si è posto per il suo<br />
rinnovato incarico di presidente Cosmetica<br />
Italia?<br />
In un momento storico come questo,<br />
il primo impegno per la nostra Associazione<br />
non può che essere quello<br />
di rimanere costantemente al fianco<br />
delle imprese per supportarle nella ripartenza.<br />
Riavviare i circuiti fieristici,<br />
ridare impulso alle esportazioni,<br />
dialogare costantemente con le istituzioni<br />
e il mondo politico per agevolare<br />
chi fa impresa, offrendo ricchezza<br />
al sistema economico nazionale e<br />
posti di lavoro ai cittadini sono i nostri<br />
impegni quotidiani. Ci piace dire<br />
che siamo un’industria che fa bene<br />
al Paese e faremo di tutto per continuare<br />
a essere all’altezza di questa<br />
affermazione. Un aspetto in particolare<br />
che desidero sottolineare, tra i<br />
punti del mio programma, è la grande<br />
attenzione ai giovani, che sono il<br />
futuro e la nuova linfa del settore.<br />
Per questo abbiamo creato un nuovo<br />
Gruppo Giovani Imprenditori all’interno<br />
di Cosmetica Italia, che mira<br />
a rappresentare, dare voce e coinvolgere<br />
sempre più nella vita associativa<br />
gli imprenditori under 40. <br />
20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Appuntamenti<br />
A Milano l’intera supply chain<br />
della farmaceutica<br />
Torna in presenza CPhI Worldwide, che accoglierà nei padiglioni del centro<br />
espositivo di Rho le eccellenze dell’industria farmaceutica, dai principi attivi<br />
alle tecnologie, fino ai prodotti finiti.<br />
Foto freepik.com<br />
CPhI Worldwide, il più grande<br />
appuntamento mondiale<br />
dedicato all’industria farmaceutica<br />
e chimico-farmaceutica,<br />
torna a Fiera Milano<br />
(Rho) dal 9 all’11 novembre <strong>2021</strong>.<br />
L’evento è organizzato da Informa,<br />
uno dei più grandi gruppi internazionali<br />
di eventi e ricerca accademica.<br />
CPhI Worldwide, che quest’anno dopo<br />
lo stop imposto dalla pandemia<br />
giungerà alla sua trentesima edizione,<br />
copre l’intera supply chain<br />
dell’industria farmaceutica.<br />
Il pharma e il suo indotto formano in<br />
Italia un network di eccellenza internazionale<br />
altamente innovativo, che<br />
contribuisce allo sviluppo economico<br />
dei territori dove le imprese operano.<br />
La Lombardia, in particolare, si conferma<br />
al top dell’industria farmaceutica a<br />
livello europeo, distinguendosi per capacità,<br />
competitività e apertura internazionale.<br />
Oltre ad essere la prima re-<br />
gione in Italia per investimenti in ricerca<br />
e sviluppo, che ammontano a oltre<br />
400 milioni di euro, la Lombardia<br />
può vantare un valore di export manifatturiero<br />
pari a 8,2 miliardi (il 24%<br />
dell’intero settore).<br />
“Con l’industria fieristica e congressuale<br />
in costante ripresa a livello globale,<br />
Milano si appresta nuovamente ad<br />
ospitare grandi eventi che metteranno<br />
la città sotto i riflettori mondiali<br />
da qui ai prossimi anni”, dice Luca Palermo,<br />
amministratore delegato e direttore<br />
generale di Fiera Milano. “Con<br />
CPhI Worldwide abbiamo l’occasione<br />
di consolidare il nostro posizionamento<br />
in Europa come hub principale per le<br />
grandi manifestazioni internazionali”.<br />
Un evento cruciale per supportare la<br />
crescita del settore<br />
“Il ritorno in presenza di un evento di<br />
questa portata è fondamentale”, dice<br />
Orhan Caglayan, brand director di CPhI<br />
Worldwide. “Le aziende farmaceutiche<br />
e biotecnologiche hanno ripreso a pianificare<br />
le loro attività sul lungo periodo<br />
e sono alla ricerca costante di partner<br />
secondari, terziari e persino quaternari.<br />
Per la community CDMO (aziende<br />
che sviluppano e producono farmaci<br />
per conto delle grandi multinazionali),<br />
la fornitura di vaccini, unita a una ripresa<br />
degli investimenti nella pipeline di<br />
sviluppo, indica che i prossimi 12 me-<br />
22 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Appuntamenti<br />
si saranno probabilmente i più redditizi<br />
in termini di incontro di nuovi clienti<br />
anche per i piccoli player. Questo è<br />
quindi un momento favorevole per CPhI<br />
Worldwide che sarà in grado di garantire<br />
un volume di affari considerevole per i<br />
prossimi anni. La chiave per supportare<br />
la crescita del settore è ovviamente incontrare<br />
i partner strategici, per questo<br />
riteniamo che la manifestazione possa<br />
avere un ruolo cruciale”.<br />
“La Lombardia e Milano sono un hub riconosciuto<br />
per le Scienze della Vita”, ha<br />
dichiarato Sergio Dompé, vicepresidente<br />
di Assolombarda con delega alle Life<br />
Sciences e Chair della Task Force Health<br />
& Life Sciences del B20. “Basti pensare<br />
che in quest’area si concentrano il<br />
35,4% delle imprese farmaceutiche a livello<br />
italiano e più del 50% della sperimentazione<br />
clinica nazionale, con investimenti<br />
che triplicano il loro impatto<br />
grazie ai costi evitati per il Sistema<br />
Sanitario Nazionale. Ora occorre continuare<br />
a lavorare per stimolare la crescita<br />
della filiera e del settore farmaceutico<br />
lombardo e la strada da seguire<br />
è quella di una maggiore cooperazione<br />
tra pubblico e privato. Lo stesso Mario<br />
Draghi, in qualità di Chair del G20,<br />
ha pochi giorni fa sottolineato l’importanza<br />
della cooperazione tra governi e<br />
imprese per garantire la salute dei cittadini.<br />
In questa direzione, CPhI rappresenta<br />
una straordinaria occasione<br />
per attrarre nuovi investimenti, realtà<br />
produttive ad alto contenuto innovativo<br />
e valorizzare centri di eccellenza<br />
come MIND”.<br />
“È davvero significativo che, dopo la<br />
lunga pausa per la pandemia, Milano<br />
accolga in Fiera tutti i professionisti<br />
del settore per un evento internazionale<br />
che copre l’intera supply chain<br />
dell’industria farmaceutica e che rappresenta<br />
il punto di riferimento più<br />
completo per il farma globale”, dice<br />
Diana Bracco, componente del comitato<br />
esecutivo di Fondazione Fiera Milano.<br />
“Per tutte le aziende del comparto,<br />
partecipare a questa manifestazione è<br />
anche un modo per avere una visione<br />
globale aggiornata dello scenario<br />
chimico-farmaceutico, da cui derivare<br />
considerazioni strategiche ed eventualmente<br />
nuove opportunità di crescita<br />
o di collaborazione. L’edizione di<br />
quest’anno a Milano è particolarmente<br />
interessante anche perché l’industria<br />
farmaceutica lombarda è un’eccellenza<br />
a livello europeo, distinguendosi per la<br />
propria capacità competitività e apertura<br />
internazionale”.<br />
“La Lombardia si conferma un’eccellenza<br />
dell’industria farmaceutica a livello<br />
europeo, distinguendosi per la<br />
propria capacità competitività e apertura<br />
internazionale”, dice Letizia Moratti,<br />
vicepresidente e assessore al<br />
Welfare Regione Lombardia. “Milano,<br />
in particolare, si conferma il cuore pulsante<br />
di questo settore”.<br />
“L'Italia è il primo Paese europeo sia per<br />
fatturato, con oltre 4,8 miliardi di euro,<br />
sia per numero di imprese produttrici<br />
di principi attivi farmaceutici, con oltre<br />
72 aziende per 109 siti produttivi e<br />
una quota export pari all'85%”, afferma<br />
Paolo Russolo, presidente di Aschimfarma,<br />
associazione di settore di Federchimica<br />
che rappresenta i produttori di<br />
principi attivi e intermedi farmaceutici.<br />
“Qualità e sicurezza nella produzione,<br />
attività di ricerca e innovazione superiore<br />
alla media manifatturiera, rispetto<br />
dell'ambiente sono sempre stati i criteri<br />
distintivi dei produttori italiani. Il<br />
CPhI Worldwide – prosegue Russolo – è<br />
la fiera più importante per il settore. La<br />
presenza come espositori delle imprese<br />
italiane è sempre stata molto rilevante.<br />
Negli ultimi anni la nostra associazione<br />
ha lavorato con determinazione per<br />
ottenere che la manifestazione si svolgesse<br />
a Milano e che soprattutto questa<br />
non fosse una decisione sporadica,<br />
ma che Milano rientrasse nella lista delle<br />
città europee dove svolgere con cadenza<br />
regolare il CPhI. Purtroppo, l’emergenza<br />
Covid-19 non ha consentito<br />
ad Aschimfarma di dare all’evento l’importanza<br />
che le imprese avrebbero voluto,<br />
organizzando eventi a supporto. Che<br />
Milano e la Lombardia siano particolarmente<br />
importanti per il settore – conclude<br />
il presidente – lo dimostra il fatto<br />
che il 55% degli impianti del settore<br />
sono situati nell’area lombarda”.<br />
“CPhI è una grande opportunità per<br />
l’Italia e la Lombardia, prima regione<br />
farmaceutica per presenza industriale,<br />
con oltre 100 aziende, 24.000 addetti<br />
diretti e oltre 28 mila nell’indotto”,<br />
commenta Giorgio Bruno, presidente<br />
del Gruppo CDMO - Specialisti<br />
della manifattura farmaceutica di Farmindustria.<br />
“Con 34,3 miliardi di produzione<br />
totale, sia per principi attivi<br />
sia per prodotti finiti, nel 2020 il<br />
nostro Paese si conferma tra i grandi<br />
poli farmaceutici in Ue, insieme a<br />
Francia e Germania, grazie a un export<br />
crescente (+74% tra il 2015 e il 2020)<br />
che ne testimonia la qualità. Ed è addirittura<br />
al primo posto in Europa per<br />
produzione conto terzi (CDMO), con<br />
2,3 miliardi. Un comparto, il CDMO,<br />
innovativo e flessibile, che conta a<br />
livello nazionale 11.500 addetti, che<br />
investe sempre di più (il 17% del fatturato<br />
nel 2020 il doppio rispetto al<br />
2015) anche nel digitale e nel green<br />
e che ha nella filiera uno dei fattori<br />
strategici di sviluppo”. <br />
Foto Dara Pharma<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 23
Appuntamenti<br />
L’AGENDA<br />
Farmaforum<br />
3-4 novembre <strong>2021</strong><br />
Madrid, Spagna<br />
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Bio Asia-Taiwan<br />
4-7 novembre <strong>2021</strong><br />
Taipei, Taiwan<br />
www.expo.bioasiataiwan.com/en/<br />
CphI Worlwide<br />
9-11 novembre <strong>2021</strong><br />
Milano<br />
www.cphi.com<br />
Mecspe<br />
23-25 novembre <strong>2021</strong><br />
Bologna<br />
www.mecspe.com<br />
SPS<br />
23-25 novembre<br />
Norimberga, Germania<br />
www.sps.mesago.com<br />
Pharmtech & Ingredients<br />
23-26 novembre <strong>2021</strong><br />
Mosca, Russia<br />
www.pharmtech-expo.ru<br />
mcT Petrolchimico<br />
25 novembre <strong>2021</strong><br />
Milano<br />
www.mctpetrolchimico.com<br />
Making Cosmetics<br />
25-26 novembre <strong>2021</strong><br />
Milano<br />
www.making-cosmetics.it<br />
Phamexpo<br />
26-28 novembre <strong>2021</strong><br />
Napoli<br />
www.pharmexpo.it<br />
Mecfor<br />
24-26 febbraio 2022<br />
Parma<br />
www.mecforparma.it<br />
Cosmopack<br />
10-13 marzo 2022<br />
Bologna<br />
www.cosmoprof.com<br />
Cosmoprof Worldwide<br />
10-14 marzo 2022<br />
Bologna<br />
www.cosmoprof.com<br />
Achema<br />
4-8 aprile 2022<br />
Francoforte sul Meno, Germania<br />
www.achema.de<br />
Pharmintech<br />
3-6 maggio 2022<br />
Milano<br />
www.pharmintech.it<br />
Packaging Première<br />
24-26 maggio 2022<br />
Milano<br />
www.packagingpremiere.it<br />
SPS Italia<br />
24-26 maggio 2022<br />
Parma<br />
www.spsitalia.it<br />
IVS<br />
25-26 maggio 2022<br />
Bergamo<br />
www.industrialvalvesummit.com<br />
Analytica<br />
21-24 giugno 2022<br />
Monaco di Baviera, Germania<br />
www.analytica.de<br />
Powtech<br />
30 agosto - 1 settembre 2022<br />
Norimberga, Germania<br />
www.powtech.de<br />
Chemtech Eurasia<br />
24-26 novembre 2022<br />
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Industria farmaceutica<br />
Entro il 2023 i terzisti rappresenteranno il 30% del mercato pharma<br />
Entro il 2023 il mercato farmaceutico<br />
terzista coprirà circa il 30% del fabbisogno<br />
produttivo complessivo. A dirlo<br />
le stime di Grand View Research.<br />
Oggi l’industria farmaceutica terzista<br />
sta affrontando eccellenti opportunità<br />
di crescita in un contesto di mercato<br />
in cui l’utilizzo di servizi di outsourcing<br />
sta diventando la nuova norma. Il<br />
ridimensionamento delle big pharma e<br />
l’ascesa di piccole e medie aziende biotech<br />
virtuali nel mercato farmaceutico<br />
stanno contribuendo ad aumentare<br />
ulteriormente il trend di penetrazione<br />
dell’outsourcing, allargando la strada<br />
per la crescita dell’industria CDMO<br />
(Contract Development Manufacturing<br />
Organization).<br />
Secondo l’analisi di Grand View Research<br />
il mercato farmaceutico terzista vale<br />
oggi circa 90 miliardi di dollari e prospetta<br />
una crescita di circa 117,3 miliardi<br />
di dollari entro il 2023 con un<br />
tasso annuo di crescita composto (CA-<br />
GR) del +7%.<br />
I CDMO che desiderano migliorare la<br />
loro crescita hanno due opzioni strategiche:<br />
possono integrarsi verticalmente<br />
offrendo nuovi servizi per forme<br />
di dosaggio esistenti o produzione<br />
di API (Active Pharmaceutical Ingredient)<br />
o integrarsi orizzontalmente<br />
offrendo servizi esistenti per nuove<br />
forme di dosaggio. Tuttavia, la situazione<br />
sta iniziando a cambiare poiché<br />
nel settore CDMO si verificano sempre<br />
più fusioni e acquisizioni, con un<br />
significativo consolidamento previsto<br />
nei prossimi anni. Ciò è in linea con<br />
le preferenze di molte aziende farmaceutiche<br />
di lavorare con CDMO che offrono<br />
una completa gamma di servizi,<br />
piuttosto che lavorare con multi-fornitori<br />
di nicchia.<br />
Sebbene la scelta di M&A sia fortemente<br />
legata ai mezzi finanziari del<br />
singolo CDMO, in cui i fondi richiesti<br />
spesso superano il capitale azionario<br />
che un CDMO ha a sua disposizione,<br />
la strategia risulta essere l’opzione<br />
più vantaggiosa.<br />
Il ridimensionamento dei big pharma<br />
favorisce la crescita dei CDMO<br />
Un altro aspetto che sta giocando un<br />
ruolo sempre più importante nel consolidamento<br />
della strategia M&A nel<br />
settore CDMO è il fatto che le big pharma<br />
continuino a cedere asset nel tentativo<br />
di ridurre la loro impronta manifatturiera.<br />
I disinvestimenti di attività<br />
farmaceutiche sono visti come un’interessante<br />
opportunità di acquisizione<br />
da molti CDMO, poiché le strutture di<br />
produzione ex-farmaceutiche sono generalmente<br />
di alta qualità con una forza<br />
lavoro di grande esperienza.<br />
L’attuale tendenza del mercato dell’outsourcing<br />
farmaceutico sta creando opportunità<br />
per la crescita del business.<br />
C’è una certa preoccupazione, tuttavia,<br />
che il crescente consolidamento<br />
del mercato rappresenti un grave rischio<br />
per molte realtà CDMO. Le realtà<br />
più piccole, in particolar modo, potrebbero<br />
non essere in grado di competere<br />
su costi, tecnologia o gamma di<br />
servizi con il numero crescente di CD-<br />
MO di grandi dimensioni che ampliano<br />
costantemente i propri servizi e capacità<br />
tecnologiche, acquisite da altri<br />
partecipanti di mercato. Queste realtà<br />
potrebbero anche dover affrontare<br />
la problematica di non essere in grado<br />
di attrarre dipendenti qualificati.<br />
Scienziati qualificati e project manager<br />
esperti sono molto richiesti dalle<br />
aziende di tutto il settore e i CDMO devono<br />
quindi non solo competere per il<br />
talento con i loro immediati concorrenti,<br />
ma anche con le grandi aziende farmaceutiche<br />
globali. Le aziende farmaceutiche<br />
stanno esternalizzando sempre<br />
più produzioni/formulazioni a basso<br />
volume, come farmaci di nicchia e<br />
orfani, che comportano rischi elevati<br />
e bassi ricavi. L’attuale elevato livello<br />
di frammentazione del mercato implica<br />
che alcuni CDMO debbano fare affidamento<br />
solo su uno o più clienti per<br />
gran parte dei loro ricavi. Questa dipendenza<br />
è pericolosa e crea molto potere<br />
negoziale per il cliente per esercitare<br />
una pressione al ribasso sui prezzi.<br />
“L’industria CDMO è attualmente uno<br />
spazio molto frammentato. In futuro,<br />
il successo dell’industria farmaceutica<br />
sarà definito dalla sua capacità<br />
di consolidare e combinare un modello<br />
di business CRO (Contract Research<br />
Organization) e CDMO mirato alla<br />
creazione di un nuovo standard di<br />
mercato globale basato sul concetto<br />
di CRDMO”, afferma Jacopo Buzzanca,<br />
Custom Synthesis Manager di Angelini<br />
Fine Chemicals (Business Unit di Angelini<br />
Pharma SpA). “La ‘R’ di CRDMO<br />
si riferisce alla ricerca interna come<br />
metrica chiave per garantire una connessione<br />
di successo tra R&S e produzione,<br />
con l’obiettivo di diventare<br />
uno ‘one-stop-shop’ in grado di supportare<br />
progetti di outsourcing durante<br />
l’intero ciclo di vita dello sviluppo<br />
del farmaco, dalla scoperta fino alla<br />
commercializzazione della molecola”.<br />
26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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perfetta, proprio quella che stai cercando: funzionale,<br />
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Ricerca<br />
Studio incoraggiante per chi soffre di bronchiectasie<br />
Buone notizie per chi soffre di bronchiectasie<br />
non legate alla fibrosi cistica (Non-Cystic<br />
Fibrosis Bronchiectasis - NCFB). Lo<br />
studio di fase 3 PROMIS 1 condotto dall’azienda<br />
farmaceutica italiana Zambon, presentato<br />
al meeting annuale della European<br />
Respiratory Society (ERS), ha ottenuto<br />
risultati incoraggianti per la cura di questa<br />
patologia respiratoria cronica che colpisce<br />
da 486 a 1.106 ogni 100.000 persone,<br />
con un’incidenza maggiore tra le donne<br />
e gli anziani. Spesso causate ad infezioni<br />
da parte del batterio Pseudomonas aeruginosa,<br />
le bronchiectasie provocano infiammazioni<br />
dei polmoni che comportano sintomi<br />
come tosse, espettorato e dispnea,<br />
ma sono comuni anche rinosinusite, affaticamento,<br />
emottisi e dolore toracico. Questi<br />
sintomi hanno un impatto significativo<br />
sulle persone affette da bronchiectasie,<br />
provocando problemi respiratori e fisici,<br />
come difficoltà a camminare. Si tratta<br />
di una malattia cronica, che inficia la<br />
qualità della vita dei pazienti, con un aumento<br />
della mortalità.<br />
Attualmente non esiste una terapia inalatoria<br />
approvata per questa malattia. Lo studio<br />
sostenuto da Zambon, che ha raggiunto<br />
tutti gli obiettivi, apre finalmente alla<br />
possibilità di una nuova terapia nei soggetti<br />
con NCFB cronicamente affetti da Pseudomonas<br />
aeruginosa grazie al colistimetato<br />
di sodio (CMS), profarmaco dell’antibiotico<br />
colistina. Somministrato due volte al<br />
giorno per via inalatoria tramite l’innovativo<br />
inalatore I-neb®, il trattamento ha mostrato<br />
di ridurre rispetto al placebo la frequenza<br />
ed il numero di esacerbazioni, anche<br />
quelle gravi, ritardandone nel contempo<br />
la comparsa e migliorando la qualità della<br />
vita del paziente. Il trattamento con CMS<br />
I-neb si è dimostrato ben tollerato e la statunitense<br />
FDA (Federal Drug Agency) ha assegnato<br />
allo stesso lo status di Qualified Infectious<br />
Disease Product Designation, garantendo<br />
un fast track – corsia preferenziale<br />
– per la valutazione dei dati. Lo studio è<br />
stato condotto su 377 pazienti.<br />
Ridurre tempi e costi dello sviluppo di farmaci<br />
Innovazione e tecnologia all’avanguardia<br />
per ridurre tempi e costi di ricerca e sviluppo:<br />
InSilicoTrials, azienda con ampia esperienza<br />
in simulazione computazionale, soluzioni<br />
informatiche e cloud per il settore healthcare,<br />
e Galileo Research hanno dato il<br />
via a una partnership con l’obiettivo di applicare<br />
metodi in silico alle attività di drug<br />
repurposing e di fornire supporto reciproco<br />
nelle attività di Modeling and Simulation.<br />
“L’obiettivo di questa partnership con Galileo<br />
Research è sfruttare la simulazione ingegneristica<br />
per innovare la ricerca e lo sviluppo”,<br />
dichiara Luca Emili, CEO e fondatore di<br />
InSilicoTrials. “La nostra piattaforma di simulazione<br />
è in grado di elaborare un numero<br />
enorme di composti in pochi minuti anziché<br />
in mesi, riducendo notevolmente i costi<br />
e aumentando le conoscenze sulla sicurezza<br />
dei medicinali, secondo le linee guida degli<br />
organismi di regolamentazione”.<br />
“Il successo di InSilicoTrials è racchiuso<br />
in un’eccezionale capacità di ‘triple threat’<br />
che include prodotti di simulazione online<br />
unici, una rete di prim’ordine di partner<br />
scientifici e l’esperienza di ingegneria<br />
computazionale e software per progettare<br />
e sviluppare la soluzione in silico di cui si<br />
ha bisogno”, afferma Roberta Bursi, Executive<br />
VP R&D di InSilicoTrials.<br />
“Gli approcci in silico dovrebbero crescere<br />
nei prossimi anni, diventando altamente<br />
raccomandati in termini di normative, ma<br />
hanno ancora bisogno di dati sperimentali<br />
di supporto”, afferma Alberto Bresci, CEO<br />
di Galileo Research. “Riteniamo che questa<br />
partnership possa aiutare la R&D a massimizzare<br />
i risultati riducendo costi, tempi e<br />
tassi di abbandono”.<br />
“Abbiamo sempre cercato di ridurre al minimo<br />
i test sugli animali”, afferma Silvia<br />
Trasciatti, CSO di Galileo Research. “Grazie<br />
ai metodi in silico forniti da InSilico-<br />
Trials, possiamo continuare a concentrarci<br />
sullo sviluppo di procedure alternative e<br />
implementare nuove strategie per valutare<br />
la sicurezza e l’efficacia dei farmaci non solo<br />
attraverso i tradizionali studi sperimentali<br />
sugli animali, ma preferibilmente attraverso<br />
indagini biologiche in vitro basate su<br />
target specifici, accelerando anche la R&S”.<br />
L’accordo è stato studiato per combinare il<br />
know-how e i servizi di entrambe le società,<br />
per sfruttare i loro punti di forza utilizzando,<br />
da un lato, l’esperienza, le conoscenze e<br />
le competenze di Galileo Research necessarie<br />
per portare sul mercato farmaci, dispositivi<br />
medici, integratori alimentari e cosmetici;<br />
dall’altro, l’elevata competenza di In-<br />
SilicoTrials, con la sua vasta esperienza in<br />
simulazione computazionale, soluzioni IT e<br />
cloud nel settore Life Sciences.<br />
Il primo passo di questa collaborazione prevede<br />
il riposizionamento di molecole esistenti<br />
in nuove aree e indicazioni terapeutiche<br />
(drug repurposing), grazie alle soluzioni<br />
di InSilicoTrials disponibili sulla sua<br />
piattaforma online. Galileo Research utilizzerà<br />
i risultati raccolti per sviluppare studi<br />
proof of concept e test in vitro, secondo i<br />
requisiti normativi e scientifici.<br />
28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Nanoparticelle d’oro rallentano<br />
l’atassia di Friedreich<br />
Dalle alghe una cura per<br />
l’infiammazione dell’intestino<br />
Una risposta efficace alla malattia cronica infiammatoria dell’intestino,<br />
nota anche come inflammatory bowel desease, potrebbe<br />
arrivare dalle acque dei nostri oceani, fiumi e laghi. O meglio<br />
dalle alghe in essi presenti.<br />
Per questo motivo, lo studio delle alghe e dei loro composti<br />
sarà al centro della ricerca Algae4IBD (Algae for Inflammatory<br />
Bowel Desease) all’interno del progetto Horizon 2020 finanziato<br />
dall’Unione Europea coordinato dall’Istituto di Ricerca Migal<br />
(Israele), per il quale è previsto lo stanziamento di 7,5 milioni<br />
di euro per i prossimi quattro anni.<br />
Partita a giugno <strong>2021</strong> e finanziata dall’Unione Europea, la ricerca<br />
Algae4IBD coinvolge 21 partner internazionali e ha come<br />
obiettivo lo studio e lo sviluppo di alimenti funzionali e<br />
prodotti farmaceutici ricavati dai composti delle alghe, come<br />
trattamento per l’IBD, l’Inflammatory Bowel Desease o malattia<br />
infiammatoria dell’intestino.<br />
Tra i 21 partner coinvolti, anche l’azienda italiana di biotecnologie<br />
Solaris Biotech di Porto Mantovano (Mantova), che fornirà<br />
il proprio supporto tecnico attraverso la progettazione e<br />
la realizzazione dei bioreattori necessari alla sperimentazione<br />
sulle alghe.<br />
Per l’industria farmaceutica le alghe sono di notevole interesse<br />
grazie al loro contenuto di acidi grassi polinsaturi ad elevato<br />
valore fisiologico, come ad esempio l’Epa (acido eicosapentaenoico)<br />
e il Dha (acido docosaesaenoico), per i loro potenziali<br />
effetti antitumorali e antiinfiammatori. Inoltre la coltivazione<br />
di queste piante, già utilizzate per produrre biocarburanti,<br />
è estremamente economica, dato che necessitano soltanto di<br />
sole e anidride carbonica. Le alghe sono quindi la nuova frontiera<br />
della ricerca su farmaci e integratori alimentari.<br />
Nanoparticelle composte da clusters<br />
di atomi d’oro migliorano<br />
la funzionalità mitocondriale<br />
e riducono il danno ossidativo<br />
nei pazienti affetti dall’atassia di<br />
Friedreich, una malattia neurodegenerativa<br />
causata da un’anomalia<br />
del gene che codifica per una<br />
proteina e che colpisce principalmente<br />
il sistema nervoso centrale<br />
e periferico: lo studio è stato<br />
pubblicato di recente su Science<br />
Translational Medicine.<br />
La ricerca è iniziata nel 2019<br />
da Chiara Villa, ricercatrice dell’Università<br />
Statale di Milano, afferente<br />
al Laboratorio di cellule<br />
staminali del “Centro Dino Ferrari”<br />
Fondazione IRCCS Ca’ Granda -<br />
Ospedale Maggiore Policlinico, diretto<br />
da Yvan Torrente, docente di<br />
Neurologia della Statale, con l’obiettivo<br />
di indagare il ruolo di nanoparticelle<br />
di atomi d’oro nel trattamento<br />
dell’Atassia di Friedreich<br />
(FRDA). Questo studio nasce da<br />
una collaborazione tra i gruppi di<br />
ricerca dell’Università di Milano -<br />
Bicocca, dell’Università di Torino e<br />
dell’Università di Miami.<br />
La FRDA è una malattia neurodegenerativa<br />
causata da un’anomalia<br />
del gene che codifica per una<br />
proteina denominata fratassina<br />
(FXN). Questa patologia colpisce<br />
principalmente il sistema nervoso<br />
centrale e periferico ed insorge<br />
generalmente nell’età della<br />
pubertà manifestandosi con atassia<br />
degli arti e della marcia, una<br />
neuropatia sensoriale assonale,<br />
disartria e debolezza. Tra i sintomi<br />
non neurologici vi sono una cardiomiopatia<br />
progressiva con aritmie<br />
connesse ed il diabete. Non<br />
esiste una terapia risolutiva per<br />
la FRDA, il quadro sintomatologico<br />
viene oggi trattato in maniera<br />
multidisciplinare.<br />
“Nonostante la fratassina sia una<br />
proteina ben caratterizzata la sua<br />
funzione non è ancora stata delucidata<br />
in maniera esaustiva”,<br />
spiega Yvan Torrente. “Dalla letteratura<br />
sappiamo che la fratassina<br />
è importante per il corretto<br />
funzionamento mitocondriale<br />
ed ha un ruolo fondamentale<br />
nell’omeostasi del ferro a livello<br />
intracellulare. La mancanza<br />
di FXN determina una maggiore<br />
esposizione allo stress ossidativo<br />
con un conseguente accumulo<br />
di metalli ed una ridotta attività<br />
della catena respiratoria mitocondriale.<br />
Questo processo aumenta<br />
la generazione di radicali<br />
liberi provocando la morte delle<br />
cellule neuronali e la neurodegenerazione<br />
attraverso meccanismi<br />
differenti. I tessuti neurali<br />
e il cuore sono suscettibili allo<br />
stress ossidativo, ed un accumulo<br />
di ferro è stato trovato nella maggior<br />
parte dei tessuti dei modelli<br />
animali e dei pazienti con FRDA”.<br />
“In questo lavoro – spiega Chiara<br />
Villa – è stato dimostrato che<br />
la somministrazione di nanoparticelle<br />
composte da clusters di atomi<br />
di oro comporta una riduzione<br />
del danno ossidativo e miglioramento<br />
della funzionalità mitocondriale<br />
sia su cellule di soggetti affetti<br />
da FRDA che in modelli murini<br />
della FRDA (YG8sR). I risultati<br />
ci hanno permesso di identificare<br />
un miglioramento significativo<br />
delle funzioni neuromotorie e cardiache<br />
dei modelli YG8sR diversi<br />
mesi dopo una singola somministrazione<br />
di nanoparticelle”.<br />
30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
S4<br />
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Ingegneria<br />
Un approccio<br />
multidisciplinare al processo<br />
Chemprod accompagna il committente dallo studio di fattibilità fino<br />
all’ingegneria di dettaglio e all’assistenza in fase di costruzione.<br />
In oltre 25 anni ha sviluppato competenze in molteplici discipline<br />
e su diversi processi, con un’importante crescita nel settore farmaceutico.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Profondamente radicata nell’ingegneria<br />
di processo, l’attività<br />
di Chemprod ha sviluppato<br />
nel tempo robuste ramificazioni,<br />
che rappresentano le competenze<br />
nelle diverse discipline tecniche<br />
necessarie alla progettazione e allo<br />
sviluppo di impianti.<br />
Impegnata su numerosi settori –<br />
dall’oil&gas alla petrolchimica, dalla<br />
chimica fine alla farmaceutica, fino al<br />
trattamento acque – Chemprod è da<br />
oltre 25 anni un partner specializzato<br />
nel processo e in grado di accompagnare<br />
il committente dallo studio di<br />
fattibilità fino all’ingegneria di dettaglio<br />
e all’assistenza in fase di costruzione.<br />
Abbiamo incontrato Dario Morandi,<br />
Account Manager e Responsabile<br />
Commerciale di Chemprod, che rappresenta<br />
la seconda generazione della<br />
famiglia alla guida dell’azienda, fondata<br />
nel 1995 dal padre, il Presidente Daniele<br />
Morandi.<br />
Dario Morandi, perché è importante<br />
puntare su un approccio multidisciplinare?<br />
Anzitutto perché, inevitabilmente, la<br />
progettazione e lo sviluppo di un im-<br />
Dario Morandi,<br />
Account e<br />
Sales Manager<br />
di Chemprod<br />
pianto richiedono competenze di discipline<br />
diverse. Si parte dall’ingegneria di<br />
processo, che definisce come dovrà essere<br />
realizzato l’intero impianto: dall’ingresso<br />
all’uscita, dalla materia prima al<br />
prodotto finale. Dopo questa prima fase<br />
specificamente ingegneristica, si arriva<br />
a configurare il processo e a progettare<br />
l’intera opera con il contributo essenziale<br />
delle altre discipline, che interessano<br />
per esempio il piping, la meccanica,<br />
la parte elettrica, la strumentazione<br />
di controllo, l’automazione.<br />
Noi siamo partiti oltre 25 anni fa come<br />
società di ingegneria di processo. Nel<br />
tempo, seguendo le richieste che venivano<br />
dal mercato, abbiamo ampliato<br />
le competenze nelle diverse discipline<br />
necessarie a gestire un progetto<br />
completo, potenziando in particolar<br />
modo il know how nella strumentazione<br />
e nel piping.<br />
32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Oltre alle competenze interne avete<br />
ampliato anche i settori di riferimento?<br />
Sì, fin da subito abbiamo considerato<br />
strategico variare i campi di applicazione,<br />
per crescere nella conoscenza<br />
dei mercati, ma anche per non essere<br />
danneggiati dalle crisi periodiche che<br />
alcuni di essi possono attraversare.<br />
Quali sono i vostri principali interlocutori?<br />
Lavoriamo molto con le grandi società<br />
di ingegneria, ma anche con gli utenti<br />
finali, tra cui una notevole importanza<br />
rivestono i produttori farmaceutici.<br />
Al fianco di questi ultimi, seguiamo<br />
tutta la commessa, dallo studio<br />
di fattibilità fino all’ingegneria di<br />
dettaglio finalizzata alla costruzione<br />
dell’impianto.<br />
La vostra presenza nell’industria<br />
chimica e farmaceutica è cresciuta<br />
negli ultimi anni?<br />
Non c’è una tendenza lineare, dipende<br />
dall’andamento dei mercati. Per esempio<br />
nel 2017 il pharma risultò un settore<br />
cruciale per noi. Nel 2020 invece<br />
esso ha contenuto gli investimenti<br />
tecnologici, da un lato per limitare<br />
l’accesso di operatori esterni nei propri<br />
stabilimenti, in funzione delle norme<br />
anti-contagio, e dall’altro perché i produttori<br />
hanno sfruttato a pieno regime<br />
le linee esistenti senza avere il tempo<br />
di fermarsi per ampliarle o ammodernarle.<br />
Recentemente, tuttavia, questa<br />
situazione è cambiata e si sono liberati<br />
tempi e risorse per avviare interventi<br />
e adeguare finalmente le produzioni.<br />
Per contro, oggi a subire un calo sono<br />
soprattutto le società di ingegneria.<br />
“Siamo partiti oltre 25 anni fa come società<br />
di ingegneria di processo. Nel tempo,<br />
abbiamo ampliato le competenze<br />
nelle diverse discipline necessarie<br />
a gestire un progetto completo”<br />
La pandemia sembra aver accelerato<br />
la trasformazione di alcuni mercati.<br />
Una nostra prerogativa è quella di saperci<br />
adattare rapidamente ai cambiamenti<br />
in corso, a nuove tipologie di<br />
clienti e di attività. La nostra storia,<br />
radicata nell’ingegneria di processo, ci<br />
mette a disposizione la completezza e<br />
la versatilità per affrontare più facilmente<br />
problemi e applicazioni diverse.<br />
Nell’ultimo anno, quale quota del<br />
vostro business hanno rappresentato<br />
gli end user?<br />
È stata intorno al 30%. È una percentuale<br />
che desideriamo aumentare, an-<br />
Infinito futuro: progettare e costruire oggi il domani<br />
Chemprod, che di recente ha festeggiato<br />
i 25 anni di attività, collabora con<br />
Cittadellarte - Fondazione Pistoletto a-<br />
dottando il simbolo del “Terzo Paradiso”<br />
di Michelangelo Pistoletto. Esso,<br />
infatti, contiene una visione del mondo<br />
che rispecchia i valori che da sempre i-<br />
spirano Chemprod, primi fra tutti la tecnica<br />
e l’etica. Nell’ambito della tecnica,<br />
eclettismo e flessibilità progettuali sono<br />
i punti di forza dell’azienda, che oggi si<br />
occupa di progettazione di impianti per<br />
tutti i settori della chimica, con un approccio<br />
rigoroso, rivolto alle tecnologie<br />
più avanzate e attento alle tematiche e-<br />
cologiche e ambientali.<br />
Per Chemprod, tuttavia, la tecnica non<br />
ha ragion d’essere senza l’etica. Qualità<br />
dei progetti e affidabilità, dunque, sono<br />
le sue priorità, effetti di una concezione<br />
del lavoro che vede al centro la persona.<br />
Anche in questo momento così critico<br />
per l’economia, Chemprod ha scelto<br />
di investire nel lavoro, salvaguardando<br />
i livelli occupazionali e le competenze<br />
aziendali, per garantire sempre il meglio<br />
ai clienti.<br />
“Il ‘Terzo Paradiso’ è il grande mito che<br />
porta ognuno ad assumere una personale<br />
responsabilità nella visione globale”,<br />
ha scritto il Maestro Pistoletto nel<br />
2003. “Il termine paradiso deriva dall’antica<br />
lingua persiana e significa ‘giardino<br />
protetto’. Noi siamo i giardinieri che devono<br />
proteggere questo pianeta e curare<br />
la società umana che lo abita”.<br />
Le scelte di oggi sono cruciali per il futuro<br />
dell’uomo e del mondo: tecnica ed<br />
etica devono trovare una nuova sintesi<br />
per migliorare le condizioni di vita di<br />
tutti. È una questione di responsabilità.<br />
Questi sono i valori e la visione che<br />
Chemprod proietta su un mondo in<br />
continuo cambiamento: un approccio<br />
etico, ecologico e sostenibile per un<br />
modello di sviluppo virtuoso in cui creatività<br />
e tecnologia insieme portino ad<br />
una rinnovata dimensione della vita.<br />
Il senso della partecipazione e del sostegno<br />
di Chemprod alle attività svolte<br />
da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto<br />
sta nella condivisione degli ideali,<br />
nella ricerca di nuovi stimoli e di occasioni<br />
per riflettere sul proprio operare.<br />
Secondo Daniele Morandi, Fondatore e<br />
Presidente di Chemprod, “il ‘Terzo Paradiso’<br />
di Michelangelo Pistoletto è una<br />
mirabile sintesi delle sfide che dobbiamo<br />
affrontare nel nostro presente, il desiderio<br />
e la necessità di progredire costruendo<br />
una migliore armonia fra tecnologia<br />
e ambiente. L’una non esclude<br />
l’altra, e la prima non deve prevalere<br />
sulla seconda. È da sempre la nostra<br />
filosofia, oggi più che mai”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 33
Ingegneria<br />
che perché lavorare con l’utilizzatore finale<br />
è spesso creativo e appagante, rispetto<br />
a inserirsi in progetti ingegneristici<br />
già impostati dalle grandi compagnie.<br />
Confrontandosi con le esigenze<br />
dell’end user, Chemprod può mettere in<br />
campo in modo più evidente la propria<br />
identità, già dal primo incontro in sala<br />
riunioni fino alla fase di costruzione in<br />
loco. Siamo un’azienda che tiene molto<br />
anche alla cura del dettaglio, agli<br />
aspetti formali e legati alla documentazione.<br />
I nostri standard, per esempio<br />
sui simboli grafici e sui termini relativi<br />
all’impianto, vengono spesso apprezzati<br />
e infine adottati dal cliente stesso.<br />
Lavorare con l’utilizzatore richiede<br />
inoltre una presenza assidua nello stabilimento,<br />
dove ci relazioniamo con i<br />
partner tecnici che si occupano della<br />
costruzione, intervenendo con i nostri<br />
specialisti per correggere eventuali loro<br />
errori in fase di montaggio.<br />
Quali sono le difficoltà che si incontrano<br />
oggi nella progettazione di un<br />
impianto?<br />
I tempi di consegna sono sempre più<br />
stretti, ma la nostra struttura e l’efficienza<br />
organizzativa ci consentono<br />
di rispettarli. Inoltre, occorre a<br />
volte molto impegno in fase iniziale<br />
per raccogliere la documentazione<br />
necessaria a impostare correttamente<br />
il lavoro. Anche su questo Chemprod<br />
è molto rigorosa.<br />
“Una nostra prerogativa<br />
è quella di saperci<br />
adattare rapidamente<br />
ai cambiamenti in corso,<br />
a nuove tipologie<br />
di clienti e di attività”<br />
Come sta impattando sulla vostra<br />
attività la transizione ecologica ed<br />
energetica?<br />
Nel settore ambientale siamo impegnati<br />
da tempo: per esempio con progetti<br />
per il trattamento delle acque reflue<br />
industriali, che registra una domanda in<br />
costante aumento. Ma sono in crescita<br />
anche le richieste nell’ambito dello<br />
smaltimento dei rifiuti, della riduzione<br />
delle emissioni, dello stoccaggio della<br />
CO 2<br />
, del recupero di calore e dell’efficienza<br />
energetica. Sono tutti punti che<br />
oggi vengono affrontati in modo attento<br />
fin dalla discussione preliminare di<br />
un progetto. La sostenibilità è un tema<br />
sensibile, che riguarda anche l’immagine<br />
che l’azienda vuole offrire di sé.<br />
Avete avvertito la mancanza di<br />
eventi e fiere?<br />
Ci sono mancati i rapporti umani,<br />
che sono centrali nelle relazioni con<br />
i mercati. Le fiere stimolano a creare<br />
contatti, a innovare, a sperimentare<br />
nuove partnership. Diversamente<br />
si rischia di rimanere fermi solo su<br />
ciò che è già noto.<br />
C’è qualcosa che vorrebbe migliorare?<br />
C’è sempre da migliorare. Avendo come<br />
obiettivo un maggiore impegno a<br />
fianco degli end user, vorremmo aumentare<br />
ulteriormente il peso specifico<br />
di alcune discipline chiave, come il<br />
piping, e continuare a sviluppare competenze<br />
sui software e le tecnologie<br />
più innovative: penso ai laser scanner<br />
che hanno sostituito i rilievi manuali<br />
velocizzando drasticamente i tempi, o<br />
alla modellazione in 3D, che permette<br />
di verificare già nella fase di progettazione<br />
cosa accadrà nel futuro impianto<br />
quando entrerà in funzione. <br />
34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
MA UNA BEUTA<br />
COSA C’ENTRA?<br />
SGS COMUNICAZIONE - MILANO<br />
Quando si parla di prevenzione antincendio<br />
nel settore chimico farmaceutico,<br />
anche la beuta, ma non solo quella, c’entra.<br />
Infatti un incendio può cancellare<br />
in un istante anni di duro lavoro,<br />
i beni, le infrastrutture e gli strumenti utilizzati,<br />
con danni materiali consistenti.<br />
Mozzanica da oltre 30 anni<br />
è il punto di riferimento nel settore<br />
della protezione antincendio<br />
e può suggerirti la soluzione<br />
più adeguata per proteggere dai rischi<br />
di incendio la tua attività, i tuoi beni<br />
e anche le tue beute!<br />
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Convalida<br />
Competenze e affidabilità<br />
al servizio del processo<br />
PVS Group continua a crescere sia in termini<br />
di commesse sia di organico, grazie anche<br />
alla formazione di un team esperto e in grado<br />
di intervenire sul campo con un approccio<br />
multidisciplinare. E l’azienda diventa così<br />
il punto di riferimento nella gestione<br />
operativa della strumentazione in ambito<br />
di convalide e qualifiche a carattere GxP.<br />
a cura di Alessandro Bignami<br />
Verifica della<br />
distribuzione<br />
della temperatura<br />
in un liostato<br />
La costruzione del rapporto di fiducia<br />
con il cliente è uno dei fattori<br />
principali della crescita di<br />
PVS Group, che si è confermata<br />
ogni anno in doppia cifra dalla<br />
fondazione del 2013, anche in piena<br />
emergenza sanitaria. L’industria farmaceutica,<br />
d’altronde, ha continuato a investire<br />
in nuovi progetti, chiedendo ai<br />
fornitori tempi di risposta sempre più<br />
stretti e totale affidabilità. Caratteristiche<br />
che PVS (Process Validation Service)<br />
ha saputo garantire in modo eccellente<br />
su tutta la gamma dei servizi offerta<br />
nell’ambito della qualifica e della<br />
convalida a carattere GxP: dal Risk<br />
Assessment ai processi di GAP Analysis,<br />
dal supporto sull’automazione (con<br />
ampie competenze su DCS e SCADA) alla<br />
gestione completa della strumentazione<br />
(incluse taratura on site e mappature<br />
termiche) fino alla consulenza e<br />
alla convalida su analizzatori TOC. Ser-<br />
36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Convalida<br />
vizi che richiedono elevate competenze<br />
multidisciplinari, capacità di adattamento<br />
a scenari diversi e complessi,<br />
oltre a una forte presenza sul campo,<br />
dentro gli stabilimenti. Per questo PVS<br />
Group si è concentrata sulla formazione<br />
di un team di operatori tecnici esperti<br />
ed affiatati. L’organico aziendale aumenta<br />
mediamente di cinque persone<br />
all’anno e ha raggiunto oggi le 40 unità,<br />
dislocate su tre sedi: la principale a<br />
Milano, a cui si aggiungono i siti operativi<br />
di Vicenza e Latina. Per comprendere<br />
meglio come sta evolvendo l’attività<br />
di PVS Group in una fase così importante<br />
per il settore delle scienze della vita,<br />
abbiamo parlato a microfono aperto<br />
con alcuni esponenti dell’azienda: Nicolas<br />
Livraghi e Fabio Salaro dell’area PVS<br />
Operations, Stefano Moltani e Manfredi<br />
Musmarra del PVS Sales Department.<br />
Come sta andando la vostra attività<br />
negli ultimi mesi?<br />
Stefano Moltani: Molto bene; stiamo<br />
continuando la crescita a doppia cifra<br />
che ci ha costantemente accompagnato<br />
da quando è stata costituita<br />
la società. Siamo veramente contenti<br />
ed abbiamo anche la soddisfazione<br />
di poter accompagnare questa crescita<br />
con ulteriori investimenti ed adeguando<br />
la struttura alle nuove richieste,<br />
che non arrivano solo dai clienti<br />
consolidati, ma anche da nuove realtà.<br />
Verso quali delle vostre attività sono<br />
aumentate le richieste e da quali<br />
tipologie di produzione principalmente?<br />
Manfredi Musmarra: Ad un primo<br />
sguardo si può affermare che le ri-<br />
Manfredi Musmarra:<br />
“Siamo una società con un alto tasso<br />
di scolarizzazione, ma anche<br />
con una forte vocazione al lavoro<br />
diretto sugli impianti”<br />
chieste correlate con le nuove installazioni<br />
hanno subito un forte incremento,<br />
ma, guardando bene i dati, si<br />
nota che è la totalità dei nostri servizi<br />
che ha riscontrato una progressiva<br />
crescita. L’aspetto del nostro lavoro<br />
che ha subito un maggiore cambiamento<br />
è legato non tanto ai volumi,<br />
bensì alla modalità d’intervento: con<br />
tempi di progetto molto più serrati. I<br />
clienti hanno bisogno di reagire alle<br />
richieste del mercato in maniera rapida,<br />
dinamica e questo si sposa con<br />
la nostra caratteristica principale che<br />
è quella di essere una società con un<br />
alto tasso di scolarizzazione (la maggioranza<br />
del nostro organico è costituita<br />
da laureati), ma anche con una<br />
forte vocazione al lavoro direttamente<br />
sugli impianti: questo si traduce<br />
in un servizio caratterizzato da un’alta<br />
competenza, in grado di operare in<br />
campo con propria strumentazione e<br />
rispettando i tempi richiesti.<br />
Come è strutturata la vostra offerta?<br />
Nicolas Livraghi: Il “cuore” della nostra<br />
proposta è sostanzialmente legato<br />
ai servizi tecnici in ambienti altamente<br />
“normati”; quindi, non solo<br />
in ambito farmaceutico,<br />
ma anche cosmetico,<br />
alimentare, ecc. Siamo riconosciuti<br />
come un supporto<br />
tecnico specializzato<br />
che aiuta i dipartimenti<br />
di un’azienda, non solo<br />
integrando le attività sulla<br />
documentazione, ma anche eseguendo<br />
materialmente i controlli, le verifiche<br />
e convalide su sistemi di controllo,<br />
impianti ed equipment, soprattutto<br />
su quelli di rilevanza GMP.<br />
In che direzione sono cambiati nel<br />
tempo i vostri servizi?<br />
Fabio Salaro: Nel corso degli anni<br />
(alcuni di noi operano in questo settore<br />
da oltre venti anni), abbiamo<br />
visto cambiare sensibilmente le necessità<br />
e le richieste. Se inizialmente<br />
il rapporto tra un nostro tecnico<br />
ed il cliente era visto come semplicemente<br />
basato sull’esecuzione di una<br />
Stefano Moltani: “Stiamo continuando<br />
la crescita a doppia cifra che ci ha<br />
costantemente accompagnato da quando<br />
è stata costituita la società”<br />
prestazione contrattuale, oggi molte<br />
aziende mirano ad instaurare un rapporto<br />
di collaborazione basato sulla<br />
fiducia: uno degli elementi principali<br />
del nostro modo di lavorare.<br />
Questo ha avuto diversi effetti positivi:<br />
ha aiutato tutti noi a crescere,<br />
non solo nell’evoluzione tecnica e<br />
nell’ampiamento del parco strumenti,<br />
ma anche sotto gli aspetti di consapevolezza<br />
nei propri mezzi e predisposizione<br />
alla gestione di scenari<br />
più complessi. Nel corso degli anni<br />
è aumentata l’esperienza, la capacità<br />
Manfredi<br />
Musmarra<br />
(a sinistra)<br />
e Stefano<br />
Moltani, Sales<br />
Department<br />
di PVS Group<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 37
Convalida<br />
Attività di conta<br />
particellare<br />
dedicata, sempre operativa e con funzioni<br />
chiave con oltre 20 anni di esperienza<br />
su questa particolare tecnologia.<br />
Esperti, affidabili e con un approccio<br />
“tailor made”, è la sintesi di come<br />
viene svolto il nostro servizio.<br />
di intervenire con una visione multidisciplinare.<br />
Al giorno d’oggi, lavorare<br />
in ambienti fortemente sottoposti<br />
a controlli normativi, ci consente<br />
di avere una visione che tenga conto<br />
anche di aspetti Regolatori, di Qualità<br />
e di Produzione; non ci si può<br />
più permettere di essere “meri” esecutori,<br />
slegati dal contesto generale<br />
nel quale ci inseriamo ed andiamo<br />
ad intervenire.<br />
Nicola Livraghi: “Il nostro supporto<br />
tecnico specializzato aiuta i dipartimenti<br />
di un’azienda, non solo integrando<br />
le attività sulla documentazione,<br />
ma anche eseguendo materialmente<br />
i controlli, le verifiche e convalide<br />
su sistemi di controllo, impianti<br />
ed equipment, soprattutto su quelli<br />
di rilevanza GMP”<br />
Da tempo avete introdotto l’attività<br />
dedicata agli analizzatori di<br />
TOC. Anche su questo argomento<br />
avete riscontrato le evoluzioni descritte<br />
prima?<br />
Salaro: In linea generale, anche in questo<br />
ambito, l’evoluzione del mercato e<br />
delle richieste dei clienti ha subito le<br />
stesse dinamiche che si sono riscontrate<br />
sui servizi. Il mondo degli analizzatori<br />
di TOC è però caratterizzato da<br />
aspettative peculiari. Si tratta di apparecchiature<br />
che lavorano in continuo<br />
ed “in diretta” sul processo produttivo<br />
(oltre che con funzioni analitiche<br />
nei reparti di Quality Control); pertanto,<br />
i TOC si possono certamente definire<br />
come elementi critici del sistema<br />
produttivo. Un loro malfunzionamento<br />
rappresenta un evento su cui intervenire<br />
con particolare attenzione e rapidità.<br />
Tradotto nel nostro operato, significa<br />
avere a disposizione una divisione<br />
Quanto ha inciso il periodo di pandemia<br />
sul vostro lavoro?<br />
Moltani: Indubbiamente l’ultimo periodo<br />
ha influito sulla vita di tutti, ma<br />
a livello aziendale ha solo incrementato<br />
il ricorso ad accorgimenti tecnologici<br />
e lavorativi che eravamo già pronti<br />
a sfruttare, in quanto già operativi<br />
da tempo. Dal punto di vista dell’organizzazione<br />
interna dell’azienda, non ha<br />
creato grandi problemi: il fatto di avere<br />
tre sedi in Italia – a Milano, Vicenza<br />
e Latina – ci ha visto semplicemente<br />
utilizzare con maggiore frequenza i sistemi<br />
e le piattaforme di comunicazione<br />
che già utilizzavamo e che ci hanno<br />
permesso di lavorare da remoto o fare<br />
riunioni a distanza. Per quanto riguarda<br />
gli aspetti di erogazione del servizio<br />
Operatore<br />
con una<br />
bombola<br />
di azoto<br />
38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Convalida<br />
Qui a fianco<br />
e a sinistra,<br />
mappatura<br />
di un magazzino<br />
a temperatura<br />
controllata<br />
all’esterno dell’azienda, oltre ad ottemperare<br />
a tutto quel complesso di regole<br />
e comportamenti richieste dall’emergenza<br />
e dai DPCM in merito, abbiamo<br />
ulteriormente ridotto i rischi di contagio<br />
riorganizzando, di concerto con i<br />
clienti, le attività e le squadre dei tecnici,<br />
così da operare con organici quanto<br />
più ridotti possibile (principalmente<br />
con tecnici singoli) ed evitando i contatti<br />
interpersonali sia in ufficio che<br />
presso i cantieri di lavoro. La scelta,<br />
fatta già a suo tempo, di avere un organico<br />
esperto, con pochi junior, ha<br />
completato il successo di questa operazione,<br />
consentendoci non solo di mantenere<br />
gli impegni presi, ma addirittura<br />
di aumentare le commesse di lavoro,<br />
sulle quali allocare tecnici che, seppur<br />
in numero ridotto o da soli, erano<br />
comunque in grado di portare avanti i<br />
progetti in autonomia.<br />
Le piattaforme digitali continueranno<br />
a costituire un aiuto almeno<br />
per certe operazioni del servizio di<br />
convalida e qualifica?<br />
Musmarra: Crediamo proprio di sì.<br />
Se proprio vogliamo trovare aspetti<br />
positivi in questo evento nefasto<br />
e tanto doloroso per molti di noi,<br />
lo possiamo ritrovare nella “scoperta”<br />
di supporti tecnologici che possono<br />
aiutare nella gestione delle attività<br />
lavorative. In passato il ricorso<br />
a questi mezzi ha sempre riscontrato<br />
una certa ritrosia, anche a causa<br />
delle caratteristiche, di noi latini,<br />
che ci fanno preferire il rapporto diretto,<br />
dal “vivo” con i propri interlocutori.<br />
Oggi, invece, è diventato<br />
normale ricorrere ad alternative che<br />
consentono di gestire da remoto attività<br />
in cui non è necessaria la presenza<br />
fisica.<br />
Fabio Salaro: “Lavorare in ambienti fortemente<br />
sottoposti a controlli normativi, ci consente<br />
di avere una visione che tenga conto anche<br />
di aspetti Regolatori, di Qualità e di Produzione”<br />
Quali tracce lascerà la pandemia nel<br />
settore farmaceutico e cosa vi augurate<br />
per il futuro della vostra attività?<br />
Livraghi: Per il nostro tipo di attività<br />
le tracce sono state avvertite in maniera<br />
indiretta. Noi facciamo parte di<br />
quella porzione del sistema dedicata al<br />
controllo del processo produttivo, siamo<br />
quindi a “valle” di tutta la fase di<br />
ricerca e sviluppo che precede la produzione<br />
del vaccino. Malgrado ciò, siamo<br />
comunque stati testimoni di questo<br />
evento e ne abbiamo percepito l’impatto<br />
nelle strutture dei nostri clienti.<br />
In generale non si può che riconoscere<br />
lo straordinario sforzo fatto: il settore<br />
dell’healthcare, quindi non solo<br />
farmaceutico, ma anche il mondo della<br />
ricerca, dei dispositivi medici ecc.<br />
ha dimostrato grande efficienza, rispondendo<br />
alla pandemia in tempi rapidissimi.<br />
Per il nostro settore, spero<br />
che tutto questo si traduca in un incremento<br />
degli investimenti volti al<br />
miglioramento delle strutture, sia a<br />
livello di risorse umane che impiantistico:<br />
la nostra azienda ha dato un<br />
contributo in tal senso ed è pronta a<br />
confermare il suo impegno. <br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 39
Macchine<br />
Soluzione “all-in-one”<br />
per lotti R&D<br />
Al CPhI Worldwide <strong>2021</strong>, quest’anno a Milano, sarà in mostra<br />
per la prima volta una tecnologia innovativa e molto compatta per il<br />
riempimento e la chiusura di flaconi pre-sterilizzati. Il sistema è frutto<br />
della collaborazione fra Steriline, ARaymondLife e Stevanato Group.<br />
di Alessandro Bignami<br />
In occasione dell’edizione<br />
<strong>2021</strong> del CPhI Worldwide,<br />
Steriline Srl, produttore italiano<br />
leader di apparecchiature<br />
per il riempimento sterile<br />
di farmaci iniettabili,<br />
presenta per la prima<br />
volta dal vivo un’innovativa<br />
macchina riempitrice<br />
in nest super-compatta.<br />
Originariamente<br />
destinata al solo riempimento<br />
di siringhe, la nuova versione della<br />
macchina (RNFM for LAB) è stata<br />
sviluppata utilizzando la soluzione<br />
RayDyLyo®, il sistema di chiusura<br />
all-in-one di ARaymondLife che<br />
integra un tappo push-fit in plastica,<br />
come alternativa ai tappi classici<br />
in alluminio, ed i flaconi in nest<br />
SG EZ-fill® pre-sterilizzati forniti da<br />
Stevanato Group.<br />
Le caratteristiche del sistema di<br />
chiusura RayDyLyo sono specifica-<br />
tamente adatte alla produzione di<br />
piccoli e medi volumi dei laboratori<br />
di ricerca e sviluppo o delle linee<br />
pilota. I clienti generalmente<br />
richiedono apparecchiature flessibili<br />
e ad alta velocità per i processi di<br />
ricerca e sviluppo e questa soluzione<br />
ha superato le aspettative grazie<br />
a cambi semplici, rapidi ed eseguibili<br />
in un lasso di tempo ragionevole.<br />
Ne abbiamo parlato con Federico<br />
Fumagalli, Direttore Commerciale<br />
di Steriline.<br />
Federico<br />
Fumagalli,<br />
Direttore<br />
Commerciale<br />
di Steriline<br />
40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Macchine<br />
La nuova soluzione sviluppata con<br />
la ARaymond e Stevanato sarà presentata<br />
per la prima volta a CPhI<br />
Milano?<br />
Sì, in effetti non era stata ancora<br />
esposta al pubblico dal vivo, essendo<br />
CPhI la prima grande fiera a cui<br />
partecipiamo, dopo l’attesa riapertura<br />
degli eventi in presenza. Abbiamo<br />
però già avuto modo di mostrare<br />
questa tecnologia a diverse aziende<br />
in modalità remota. Va anche detto<br />
che una prima unità è già stata acquistata<br />
e installata presso un produttore<br />
farmaceutico di Taiwan.<br />
Come è nata la collaborazione con<br />
Stevanato e ARaymond e quali<br />
obiettivi si è posta?<br />
Con Stevanato avevamo già avuto<br />
diverse occasioni di collaborazione.<br />
Quando ARaymond ci ha contattato<br />
per testare i loro sistemi di chiusura,<br />
abbiamo creato un gruppo di lavoro<br />
sinergico fra le tre aziende. L’obiettivo<br />
era applicare gli innovativi tappi<br />
push-fit in plastica di ARaymond<br />
sui flaconi in nest SG EZ-fill pre-sterilizzati<br />
di Stevanato.<br />
Per quale tipo di applicazioni è<br />
pensata la RNFM Lab?<br />
Anzitutto per produzioni a bassa velocità<br />
e lotti ridotti. Il vantaggio<br />
principale offerto da questa tecnologia<br />
è quello di poter chiudere il<br />
flacone direttamente all’interno della<br />
macchina (o nel liofilizzatore nel<br />
caso venga trattato un prodotto liofilizzato).<br />
In pratica, viene superato<br />
l’uso della ghieratrice, che in questo<br />
caso non è più necessaria. Le caratteristiche<br />
di RayDyLyo sono infatti<br />
in linea con la crescente domanda di<br />
unità altamente flessibili per lotti di<br />
capacità e volume ridotti che utilizzano<br />
contenitori in vetro e sistemi<br />
di chiusura pronti all’uso.<br />
Riempire i flaconi, invece che le si-<br />
ringhe per cui la macchina era stata<br />
inizialmente impiegata, ha richiesto<br />
delle modifiche importanti?<br />
In realtà, la RNFM Lab è progettata<br />
per tutti i tipi di contenitori in nest.<br />
Per questo, adattarla al riempimento<br />
dei flaconi non è stato complesso. È<br />
stato sufficiente apportare delle lievi<br />
modifiche sul sistema di tappatura.<br />
Ora infatti la stessa macchina<br />
può applicare sia i tappi tradizionali<br />
sia le innovative chiusure RayDyLyo.<br />
L’integrazione delle soluzioni delle<br />
tre aziende ha creato qualche difficoltà?<br />
Sotto l’aspetto meccanico, nessuna.<br />
L’unica importante differenza rispetto<br />
alla nostra tecnologia originaria<br />
riguarda la chiusura totale del flacone<br />
dopo il riempimento del liquido,<br />
che richiede di misurare con precisione<br />
la forza applicata. Solo sopra<br />
una certa forza, infatti, possiamo<br />
avere la sicurezza della corretta<br />
chiusura. Per questa esigenza è stato<br />
sufficiente aggiungere un sensore<br />
di controllo al sistema di tappatura,<br />
sistema che ora stiamo anche<br />
brevettando.<br />
A quale richiesta del mercato risponde<br />
la nuova macchina?<br />
Nell’ambito delle produzioni di piccoli<br />
lotti ad alto valore aggiunto, le case<br />
farmaceutiche preferiscono riempire<br />
i flaconi che arrivano pre-sterilizzati<br />
nel nest. La tappatura con chiusure<br />
tradizionali richiede la ghieratura<br />
nel nest, operazione non semplice,<br />
o il trasferimento su una ghieratrice<br />
separata. Invece con il tappo ARaymond<br />
avviene tutto in un unico passaggio,<br />
all-in-one. Se è un liquido,<br />
applicando la forza corretta il contenitore<br />
viene chiuso in condizione di<br />
sterilità. Nel caso dei prodotti liofilizzati,<br />
è possibile finalizzare la chiusura<br />
dei flaconi in un ambiente sterile e<br />
minimizzare quindi i rischi di contaminazione<br />
legati alle operazioni manuali,<br />
con i vantaggi di un ingombro<br />
ridotto della linea e di spese d’investimento<br />
inferiori.<br />
Il maggior utilizzo avverrà nei laboratori<br />
di ricerca e sviluppo e nelle<br />
linee pilota?<br />
Principalmente sì. Però sono già<br />
emerse richieste per velocità superiori<br />
a quelle tipiche della R&D, in particolare<br />
dagli Stati Uniti. Al momento<br />
siamo concentrati sulle basse veloci-<br />
Robotic Nest<br />
Filling Machine<br />
for LAB di<br />
Steriline (RNFM<br />
for LAB)<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 41
Macchine<br />
La collaborazione con ARaymond e<br />
Stevanato conoscerà ulteriori sviluppi?<br />
Le tre aziende resteranno del tutto<br />
indipendenti e libere da rapporti di<br />
esclusività. Non nascondo però che<br />
ci siano altri progetti su cui stiamo<br />
lavorando insieme.<br />
Sopra: i tappi<br />
RayDyLyo ® nella<br />
tazza vibrante<br />
della RNFM for<br />
LAB di Steriline<br />
In alto a destra:<br />
dettaglio<br />
della fase di<br />
riempimento<br />
La nuova sede di<br />
Steriline a Como<br />
tà, ma ciò non toglie la possibilità di<br />
configurare la macchina per standard<br />
più vicini a quelli industriali. Questo<br />
è il nostro modo di lavorare. Iniziamo<br />
dallo sviluppo di una macchina pilota<br />
o di un prototipo per basse velocità,<br />
in modo da sperimentare i nuovi concetti<br />
tecnologici in un contesto meno<br />
stressante e complesso. A quel punto<br />
si può alzare l’asticella delle prestazioni<br />
fino a rispondere alle esigenze<br />
delle linee industriali.<br />
Quali problemi avreste potuto incontrare,<br />
in questo caso, affrontando<br />
subito le alte velocità?<br />
Avrebbero riguardato per esempio<br />
l’alimentazione dei tappi, che sono<br />
più grandi di quelli tradizionali, alla<br />
riempitrice. Va infatti tenuto conto<br />
che l’orientatore ha una velocità li-<br />
mitata e al contempo non può essere<br />
troppo grande, altrimenti non può<br />
operare in autoclave o in condizioni<br />
sterili. Ciò dimostra come le sfide<br />
tecniche non impattino solo noi,<br />
in questo singolo caso, ma eventuali<br />
altri costruttori coinvolti nella linea<br />
di produzione.<br />
I destinatari principali di questa<br />
soluzione saranno le grandi aziende<br />
farmaceutiche?<br />
Sono interessate in particolare le<br />
aziende che hanno un’area di ricerca<br />
e sviluppo ben strutturata: per esempio<br />
produttori di farmaci oncologici,<br />
di anticorpi monoclonali – la cui<br />
importanza sta crescendo grazie alle<br />
sperimentazioni terapeutiche contro<br />
il coronavirus – di biosimilari, di terapie<br />
cellulari ecc.<br />
Dalla fiera internazionale CPhI,<br />
che quest’anno si svolgerà in Italia,<br />
cosa si aspetta?<br />
È difficile dirlo, dopo un periodo così<br />
lungo senza fiere. Spero intanto che<br />
si possa svolgere in un clima di serenità<br />
e fiducia. Immagino che sarà uno<br />
show principalmente europeo, visto<br />
che permangono le difficoltà di spostamento<br />
fra i continenti. È un appuntamento<br />
a cui teniamo molto, anche<br />
perché a Milano, e che in una<br />
situazione normale avremmo vissuto<br />
con più enfasi abbinandogli anche<br />
delle iniziative collaterali. Sono certo<br />
comunque che incontreremo diversi<br />
clienti importanti, molti dei quali<br />
saranno fra gli stessi espositori.<br />
La domanda tecnologica da parte<br />
dei produttori di vaccini vi consente<br />
di prevedere una forte crescita<br />
nel 2022?<br />
Stiamo crescendo rapidamente e abbiamo<br />
già in casa un numero consistente<br />
di ordini da gestire per il<br />
prossimo anno. Parliamo di quasi il<br />
doppio degli ordini dell’intero 2019,<br />
che fu già un anno positivo. Ma questo<br />
fermento non si deve soltanto alla<br />
produzione dei vaccini. Se infatti<br />
la domanda calasse una volta finita<br />
l’emergenza, non sarebbero giustificabili<br />
i forti investimenti che stiamo<br />
sostenendo per il potenziamento<br />
della nostra struttura. La verità è<br />
che l’incremento degli ordini riguarda<br />
quasi tutte le soluzioni che abbiamo<br />
in portfolio. E questo ci fa guardare<br />
al futuro con senso di responsabilità<br />
e con fiducia.<br />
<br />
42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
ygienic<br />
design<br />
Design igienico, in conformità alle<br />
buone norme di fabbricazione<br />
per macchine destinate ai settori<br />
alimentare e farmaceutico.<br />
La prima pompa a girante flessibile con<br />
sistema di drenaggio per la sanificazione.<br />
WWW.WOLHFARTH.IT<br />
igh quality<br />
materials<br />
Materiali di alta qualità, idonei<br />
all’uso a contatto di alimenti.<br />
yper<br />
versatility<br />
La stessa pompa può trattare<br />
prodotti liquidi e anche molto densi,<br />
dall’acqua alle creme e gel.
Macchine<br />
Riempimento di capsule in un ingombro ridotto<br />
Riunire le funzionalità avanzate delle sue riempitrici<br />
di capsule di fascia alta nella nuova<br />
ADAPTA 50 ha presentato sfide completamente<br />
nuove per IMA Active in termini di intelligenza<br />
decentralizzata, sincronizzazione del<br />
controllo del movimento ed elaborazione intensiva<br />
dei dati. In stretta collaborazione con<br />
il partner di automazione B&R, lo specialista<br />
farmaceutico di dosi orali solide ha creato<br />
una nuova riempitrice di capsule compatta,<br />
ma completa in grado di offrire una densità<br />
di produzione senza precedenti.<br />
ADAPTA 50 garantisce lo stesso controllo totale<br />
in-process, precisione impeccabile e flessibilità<br />
di dosaggio della più grande ADAPTA<br />
100/200 su un ingombro inferiore di un terzo.<br />
“Il design estremamente compatto ha richiesto<br />
una profonda risoluzione dei problemi<br />
in molti aspetti della soluzione di automazione”,<br />
afferma Marco Minardi, manager di IMA<br />
Active Automation. “Grazie alla proficua collaborazione<br />
con gli esperti di B&R, siamo stati<br />
in grado di affrontare sfide specifiche come<br />
la dissipazione del calore e l’elaborazione ad<br />
alta intensità di dati, mantenendo allo stesso<br />
tempo un approccio olistico al concetto generale.<br />
Nel settore farmaceutico, le prestazioni<br />
sono in ultima analisi una questione di sicurezza<br />
del paziente”, afferma Minardi. “Quindi,<br />
per una linea di prodotti best-in-class come<br />
ADAPTA, ogni aspetto deve soddisfare i<br />
requisiti più elevati in assoluto, in particolare<br />
la tecnologia di automazione”. Dai PC industriali<br />
al controllo del movimento e alla visione<br />
artificiale, i componenti di automazione<br />
di B&R hanno aiutato IMA a racchiudere<br />
prestazioni eccellenti in spazi ristretti. L’intera<br />
soluzione B&R è collegata da una rete<br />
Powerlink con un tempo di ciclo di soli 400<br />
microsecondi e configurata nell’ambiente di<br />
progettazione universale di B&R.<br />
“Il nostro rapporto con B&R non si basa solo<br />
sulla tecnologia”, sottolinea il manager di<br />
IMA Active Automation. “È facile parlare con<br />
loro, sono rapidi nel comprendere le nostre<br />
esigenze e pronti a risolvere le sfide in ogni<br />
fase del progetto”. Un altro fattore decisivo è<br />
la forte presenza globale di B&R, particolarmente<br />
importante per un’azienda come IMA<br />
che vende il 90% delle sue macchine all’estero.<br />
“Apprezziamo molto l’attenzione che<br />
B&R riserva al cliente in tutti gli aspetti del<br />
suo modo di operare”, aggiunge Minardi, citando<br />
fattori come la disponibilità a lungo<br />
termine dei prodotti B&R e un settore ricerca<br />
e sviluppo all’avanguardia.<br />
Print&check per rispondere alle esigenze della tracciabilità<br />
In occasione di CPhI Worldwide a Milano, Marchesini Group esporrà al<br />
padiglione 10 la macchina print&check BL-A418 CW con selezionatrice<br />
ponderale integrata: questa soluzione per le esigenze di Track&Trace è<br />
stata sviluppata dalla Neri, divisione del Gruppo Marchesini specializzata<br />
nella produzione di macchine per etichettare e tracciare astucci.<br />
All’interno dello stand sarà presente anche Sea Vision, partner del<br />
Gruppo specializzato in sistemi di visione, che negli stessi giorni,<br />
in occasione della fiera, aprirà le porte del suo nuovo stabilimento<br />
di Pavia.<br />
La BL-A418 CW è una macchina print&check<br />
con selezionatrice ponderale integrata,<br />
progettata per soddisfare le esigenze<br />
di Track&Trace delle aziende farmaceutiche<br />
di tutto il mondo.<br />
Il modello esposto, che può processare<br />
fino a 400 astucci al minuto, ha una<br />
cella di carico completamente integrata<br />
nel sistema di trasporto a passo. Questa<br />
soluzione è molto più compatta rispetto<br />
a quella classica (dove la bilancia è accoppiata<br />
in linea) e alle versioni dei principali<br />
concorrenti presenti sul mercato, che offrono soluzioni dotate<br />
di bilance provviste di un proprio sistema di trasporto indipendente.<br />
Gli astucci vengono alimentati e accumulati in linea sul nastro di ingresso<br />
per garantire un flusso continuo di prodotti, anche ad alte velocità.<br />
Un gruppo spaziatore posiziona e distanzia correttamente gli<br />
astucci l’uno dall’altro: la sua particolarità è quella di essere sincronizzato<br />
con la velocità dell’intero sistema di trasporto, senza necessità<br />
di regolare il cambio formato.<br />
L’integrazione della cella di carico nel sistema<br />
a cinghie dentate della BL-A418<br />
CW fa sì che questa unità sia in grado<br />
di verificare la posizione degli astucci in<br />
ogni momento: se il peso risulta essere<br />
corretto, sul prodotto vengono eseguite<br />
anche le operazioni successive (serializzazione<br />
e marcatura), quindi esso viene<br />
avviato alla macchina a valle; se invece<br />
non risulta corretto, non vengono effettuate<br />
le operazioni successive e viene<br />
messo in scarto, secondo la logica di lavoro<br />
di tipo “Fail Safe”.<br />
44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Macchine<br />
Rivestimento compresse per<br />
lotti di dimensioni variabili<br />
Romaco ha sviluppato<br />
una innovativa<br />
tecnologia di<br />
rivestimento compresse<br />
con possibilità di<br />
regolazione delle<br />
dimensioni di lotto<br />
tra il 10 e il 100%<br />
e con un elevato livello<br />
di automazione.<br />
Il design in-wall<br />
del sistema<br />
di rivestimento<br />
(conforme alle<br />
norme GMP)<br />
garantisce<br />
una netta<br />
separazione<br />
tra l’area<br />
tecnologica e<br />
l’area produttiva<br />
di Jordi Carrera, Responsabile<br />
vendite, Romaco Tecpharm,<br />
jordi.carrera@romaco.com<br />
Quando si tratta di produrre<br />
rivestimenti per compresse,<br />
gran parte delle aziende<br />
dei settori farmaceutico<br />
e alimentare concentrano<br />
la loro attenzione su due obiettivi<br />
principali. Il primo è la variabilità<br />
delle dimensioni dei lotti, per rispondere<br />
in maniera veloce e flessibile ai<br />
requisiti dei clienti e ai trend di mercato.<br />
Il secondo, invece, è quello di<br />
avere un livello di automazione il più<br />
elevato possibile, per poter garantire<br />
una qualità sistematicamente alta di<br />
prodotto abbinata a tempi di processo<br />
più brevi.<br />
La precedente generazione di sistemi<br />
di rivestimento per compresse per-<br />
metteva di gestire dimensioni di lotti<br />
variabili solo tramite la sostituzione<br />
del tamburo; un’attività, questa, che<br />
richiede tempo. Oggigiorno è possibile<br />
disporre di un range più ampio di dimensioni<br />
di lotto con un unico tamburo;<br />
ma numerose tecnologie richiedono<br />
comunque interventi manuali per<br />
raggiungere buoni risultati. Il TP R Optima<br />
di Romaco Tecpharm è un sistema<br />
di rivestimento per compresse di<br />
nuovo sviluppo che consente una regolazione<br />
completamente automatica<br />
di tutti i parametri durante il processo<br />
di rivestimento; il tutto con un range<br />
di dimensioni di lotto con volumi effettivi<br />
di riempimento pari a 10-100%<br />
e con un unico tamburo.<br />
Vi sono svariati motivi per rivestire<br />
una compressa. Per citarne solo alcuni,<br />
il rivestimento agevola la deglutizione<br />
della compressa, la protegge<br />
da luce, aria e umidità e ne copre l’eventuale<br />
sapore sgradevole. Inoltre,<br />
i rivestimenti con pellicola vengono<br />
impiegati per ritardare il rilascio del<br />
principio attivo nel corpo.<br />
Il nuovo sistema di rivestimento per<br />
compresse TP R Optima permette la<br />
produzione completamente automatica<br />
di tutte le tipologie di rivestimenti<br />
per compresse per varie dimensioni<br />
di lotto. L’operatore richiama dal pannello<br />
di controllo la ricetta che successivamente<br />
viene eseguita in automatico.<br />
Parametri come la distanza o<br />
l’angolo di spruzzatura non vengono<br />
più settati (o ri-settati) manualmente<br />
così come i flussi di aria di scarico.<br />
Questi parametri vengono monitorati<br />
costantemente durante il processo<br />
di rivestimento delle compresse,<br />
e vengono adeguati in automatico<br />
dal sistema in base alla ricetta. Non<br />
46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Macchine<br />
è quindi più necessario che il personale<br />
operativo sia sempre presente e<br />
gli operatori possono dunque svolgere<br />
altre mansioni.<br />
L’elevato livello di automazione del sistema<br />
di rivestimento garantisce risultati<br />
riproducibili con esattezza e<br />
un’alta sicurezza di processo, in quanto<br />
la produzione non richiede alcun intervento<br />
manuale. Inoltre, è possibile<br />
prelevare dei campioni durante il processo<br />
di rivestimento, senza dover fermare<br />
o aprire la macchina.<br />
Un sistema sonar rileva il volume<br />
del lotto e l’angolo di inclinazione<br />
del letto delle compresse<br />
Con l’innovativa tecnologia di TP R<br />
Optima, la regolazione completamente<br />
automatica dei parametri di processo<br />
durante la fase di rivestimento delle<br />
compresse avviene grazie all’impiego<br />
di un sonar. I sensori a ultrasuoni<br />
rilevano costantemente l’intero letto<br />
delle compresse, determinando così il<br />
volume del lotto. Anche l’angolo di inclinazione<br />
del letto delle compresse,<br />
che dipende dalla velocità di rotazione<br />
del sistema di rivestimento a tamburo,<br />
viene rilevato allo stesso modo.<br />
Pertanto, il sistema di Romaco<br />
Tecpharm garantisce un’applicazione<br />
estremamente precisa delle soluzioni<br />
da nebulizzare sull’intero range di<br />
dimensioni di lotto di 10-100%. Ciò<br />
è reso possibile dall’interazione tra i<br />
dati in tempo reale prodotti dal sonar<br />
e un innovativo braccio di nebulizzazione<br />
con estensione a tre punti,<br />
il quale adatta automaticamente<br />
l’angolo e la distanza di nebulizzazione<br />
durante il processo di rivestimento<br />
delle compresse. L’ampia portata<br />
del braccio di nebulizzazione assicura<br />
che la sospensione venga sempre<br />
applicata sulle compresse esattamente<br />
secondo quanto specificato in<br />
ricetta, anche quando la dimensione<br />
del lotto è minima.<br />
Efficienti nebulizzazione e asciugatura<br />
riducono i tempi di produzione<br />
Un’importante fase del processo di<br />
rivestimento delle compresse è rappresentata<br />
dall’asciugatura della sospensione<br />
che comincia già durante<br />
l’applicazione della soluzione liquida<br />
da nebulizzare. La giusta quantità e<br />
la corretta temperatura dell’aria immessa<br />
ed emessa, nonché il corretto<br />
andamento del flusso di aria in funzione<br />
della dimensione del lotto sono<br />
aspetti fondamentali per garantire<br />
l’efficienza del processo di nebulizzazione<br />
e asciugatura. Solo in questo<br />
modo è possibile applicare la sospensione<br />
senza quasi registrare perdite<br />
e ottenere un’asciugatura rapida. Anche<br />
la regolazione dell’aria di asciugatura<br />
è importante, al fine di evitare<br />
che le compresse presenti nel sistema<br />
di rivestimento non diventino troppo<br />
umide e che, di conseguenza, si attacchino<br />
le une alle altre.<br />
Nel sistema di rivestimento per compresse<br />
TP R Optima, l’aria di processo<br />
convogliata all’interno viene regolata<br />
tramite un bypass. Il vuoto realizzato<br />
all’interno del tamburo, regolabile<br />
in modo variabile in funzione della<br />
dimensione di lotto da produrre, rende<br />
costante il flusso di aria e convoglia<br />
l’aria in direzione delle valvole di<br />
sfiato automatiche. Le aperture delle<br />
suddette valvole, regolabili singolarmente<br />
e in modo continuo e mirato,<br />
garantiscono che l’aria di processo<br />
venga direzionata direttamente attraverso<br />
il prodotto. Il sistema di rivestimento<br />
per compresse raggiunge<br />
così un’elevata efficienza di nebulizzazione<br />
e asciugatura che si traduce in<br />
tempi di processo brevi, quantificabili<br />
in un range da una a tre ore a seconda<br />
del prodotto, nonché in un minor<br />
fabbisogno energetico.<br />
Inoltre, la regolazione precisa del<br />
flusso di aria all’interno del tamburo<br />
fa sì che la sospensione venga assorbita<br />
nel migliore dei modi con qualsiasi<br />
volume di lotto compreso tra il<br />
10 e il 100%. In questo modo si evita<br />
che la sospensione scivoli via sopra<br />
le compresse o che venga scartata.<br />
Tale caratteristica, insieme all’alta<br />
precisione di nebulizzazione garantita<br />
dalla regolazione automatica<br />
del braccio, richiede un fabbisogno<br />
nettamente minore di sospensione rispetto<br />
agli altri procedimenti di rivestimento;<br />
in funzione dell’applicazio-<br />
A sinistra:<br />
il braccio di<br />
nebulizzazione<br />
apribile<br />
automaticamente<br />
è dotato di ugelli<br />
nebulizzatori<br />
autoregolanti<br />
e consente<br />
di lavorare<br />
dimensioni<br />
di lotto variabili<br />
di 10-100%<br />
A destra:<br />
le valvole di<br />
sfiato ad apertura<br />
continua regolano<br />
il flusso e la<br />
direzione dell’aria,<br />
consentendo<br />
così di ottenere<br />
processi precisi<br />
di rivestimento<br />
e asciugatura<br />
in base alla<br />
dimensione<br />
del lotto<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 47
Macchine<br />
Le otturazioni<br />
degli ugelli<br />
nebulizzatori<br />
vengono rilevate<br />
automaticamente<br />
e subito eliminate<br />
Sistemi<br />
periferici del<br />
sistema di<br />
rivestimento per<br />
compresse per<br />
l’aspirazione<br />
e lo sfiato, così<br />
come per la<br />
pulizia<br />
ne, il risparmio di materiale può raggiungere<br />
anche il 60%.<br />
pa. Se la cella di pesatura registra una<br />
carenza del getto di nebulizzazione in<br />
un determinato ugello, il sistema di rivestimento<br />
tenta di rimuovere l’otturazione<br />
nell’ugello in questione, generando<br />
una pressione massima. Se<br />
questa misura si dimostrasse inefficace,<br />
entra in funzione un meccanismo<br />
che può essere configurato individualmente.<br />
A seconda del prodotto in lavorazione<br />
può verificarsi che il processo<br />
di rivestimento continui e il sistema<br />
emetta solo un messaggio di avvertimento<br />
oppure che il processo di<br />
rivestimento venga immediatamente<br />
interrotto. Ciò consente di adattare in<br />
modo ottimale la reazione del sistema<br />
di rivestimento a tamburo al prodotto<br />
che viene lavorato in quel momento.<br />
In-wall design conforme alle norme<br />
GMP<br />
Il sistema di rivestimento a tamburo<br />
TP R Optima è stato sviluppato in conformità<br />
alle norme GMP (Good Manufacturing<br />
Practice). Tutti i componenti<br />
interni al sistema, che entrano a contatto<br />
con il prodotto, sono facili da pu-<br />
Rilevamento e rimozione automatica<br />
di otturazioni negli ugelli nebulizzatori<br />
L’innovativa tecnologia di rivestimento<br />
per compresse di Romaco Tecpharm<br />
include anche un sistema per il rilevamento<br />
automatico e la rimozione delle<br />
otturazioni negli ugelli nebulizzatori.<br />
Il rischio di otturazione è nella realtà<br />
molto basso, ma aumenta quanto più<br />
è viscosa la sospensione utilizzata.<br />
L’innovativo sistema di rivestimento<br />
è dotato di una cella di pesatura, posizionata<br />
direttamente a valle della<br />
pompa peristaltica, che pesa la quantità<br />
di soluzione liquida da nebulizzare<br />
trasportata dalla suddetta pomlire<br />
(WIP, Washing in Place) e ben visibili<br />
dall’esterno. Ciò consente di validare<br />
facilmente la procedura di pulizia.<br />
Il sistema è stato progettato senza<br />
punti morti, ovvero senza zone in cui si<br />
possano formare depositi di prodotto<br />
e che pertanto possano causare contaminazioni.<br />
In particolare, nella fase<br />
di costruzione del braccio di nebulizzazione<br />
apribile e chiudibile si è prestata<br />
particolare attenzione a evitare<br />
la presenza di eventuali punti morti.<br />
Il design in-wall del sistema di rivestimento<br />
a tamburo permette una separazione<br />
netta tra l’area tecnologica<br />
e l’area produttiva nella camera bianca.<br />
In tal modo è possibile eseguire i<br />
lavori di manutenzione senza accedere<br />
alla camera bianca che altrimenti<br />
dovrebbe essere poi sottoposta a decontaminazione.<br />
Dopo un intervento<br />
di manutenzione o riparazione nell’area<br />
tecnologica non occorre rimuovere<br />
necessariamente il lotto in produzione<br />
e la sua lavorazione può procedere<br />
una volta terminato l’intervento.<br />
Un nuovo livello di automazione di<br />
processo<br />
Il nuovo sistema di rivestimento a<br />
tamburo di Romaco Tecpharm unisce<br />
un alto grado di flessibilità ad una la<br />
migliore qualità di prodotto e un livello<br />
di automazione senza precedenti<br />
nel settore dei rivestimenti. Il braccio<br />
di nebulizzazione con estensione a<br />
tre punti è brevettato.<br />
Al contempo, il sistema offre anche la<br />
possibilità di regolare manualmente i<br />
singoli parametri. Il sistema di rivestimento<br />
per compresse TP R Optima, disponibile<br />
in sette misure, è l’ideale per<br />
lo sviluppo produttivo di dimensioni di<br />
lotto in scala da laboratorio, così come<br />
per lo scale-up di volumi produttivi<br />
maggiori. Inoltre, il sistema di rivestimento<br />
rappresenta la soluzione ottimale<br />
per il produttore per conto terzi,<br />
il quale nel suo impianto deve lavorare<br />
le più svariate dimensioni di lotto. <br />
48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sicurezza<br />
Specializzazione, struttura e<br />
convergenza di obiettivi: così<br />
si sceglie il partner antincendio<br />
In un mercato non regolato nel settore antincendio come quello<br />
italiano, non è semplice individuare un fornitore di qualità.<br />
Ne abbiamo parlato con Natale Mozzanica: “È fondamentale valutare<br />
la documentazione completa sui lavori già svolti dall’appaltatore<br />
e le qualifiche della sua manodopera”.<br />
Oggi i committenti che devono<br />
affidare ad un’azienda<br />
specializzata la realizzazione<br />
o la manutenzione<br />
dei propri sistemi antincendio,<br />
siano essi impianti fissi di spegnimento,<br />
sistemi di rivelazione, estintori,<br />
compartimentazioni o dispositivi<br />
di protezione individuali, si trovano<br />
di fronte alla difficoltà di scegliere<br />
il giusto interlocutore, in un mercato<br />
il cui accesso non è regolato. Esistono<br />
strumenti e “trucchi” per ovviare all’opacità<br />
del mercato e individuare il partner<br />
giusto. Ne parliamo con Natale<br />
Mozzanica, CEO di Mozzanica & Mozzanica<br />
nonché Presidente per 4 anni<br />
e Past President da 3 anni di UMAN,<br />
l’associazione, federata Anima - Confindustria,<br />
che riunisce i fabbricanti<br />
di materiale per la sicurezza e l’antincendio<br />
e le aziende che garantiscono<br />
il funzionamento efficiente dei sistemi<br />
impiegati.<br />
Il mercato dell’antincendio è stato<br />
funestato da vari scandali. Come<br />
fa un committente a proteggersi da<br />
50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sicurezza<br />
truffe o comunque da realizzazioni<br />
di scarsa qualità?<br />
In un mercato non regolamentato come<br />
quello italiano, effettuare scelte che<br />
non abbiamo quale elemento prioritario<br />
il “prezzo”, non è facile. Un utile suggerimento<br />
ci arriva dagli Enti Terzi di Certificazione<br />
di livello internazionale, che<br />
da sempre nelle loro analisi valutano tre<br />
elementi fondamentali:<br />
- il livello di specializzazione dell’azienda<br />
in esame, in funzione delle attività<br />
per cui è richiesta l’abilitazione;<br />
- la struttura, l’esperienza, la preparazione<br />
ingegneristica e l’organizzazione<br />
preposta alla realizzazione dei sistemi<br />
antincendio;<br />
- la struttura, l’esperienza, il livello qualitativo,<br />
la preparazione e la formazione<br />
continua del personale addetto ai servizi<br />
di manutenzione.<br />
Con la certificazione di questi elementi<br />
il committente estero si tutela, senza<br />
queste certificazioni ogni strada è preclusa.<br />
Questo è il primo suggerimento<br />
che mi sento di dare: la valutazione in<br />
questi termini del “potenziale fornitore”<br />
è fondamentale.<br />
Quindi ci sta dicendo che un capitolato<br />
“blindato” non basta.<br />
Esatto, anche se un buon capitolato è<br />
sicuramente uno strumento utile, deve<br />
esserci sempre un’assunzione di responsabilità<br />
da parte del committente<br />
fin dalla scelta delle regole di ingaggio.<br />
L’esempio più eclatante sono le gare<br />
d’appalto al “massimo ribasso” per<br />
le attività di manutenzione; pensare di<br />
scaricare tutta la responsabilità sull’appaltatore<br />
è una pia illusione. Infatti, in<br />
presenza di un fatto funesto, il committente<br />
che ha scelto il massimo ribasso<br />
rischierà sempre la “culpa in eligendo”,<br />
ovvero la responsabilità civile, prevista<br />
dall’articolo 2049 c.c. di chi ha una possibile<br />
colpa nella scelta.<br />
Anche dal lato della domanda c’è<br />
quindi un limite culturale; è questo<br />
che intende dire?<br />
Esattamente. Il cliente, dovrebbe mirare<br />
ad assolvere la sua vera esigenza<br />
di sicurezza, perché così facendo potrà<br />
definire il suo vero livello di rischio e<br />
di conseguenza scegliere il miglior partner,<br />
scartando soluzioni che possano<br />
condurre a prestazioni “virtuali”. È in<br />
questa dimensione che la Gestione della<br />
Sicurezza Antincendio, nel Codice di<br />
Prevenzione Incendi, è assurta a livello<br />
primario.<br />
Rimane comunque spesso un oggettivo<br />
vincolo economico che controbilancia<br />
l’esigenza di massima sicurezza.<br />
Come si risolve?<br />
La realizzazione di un impianto antincendio<br />
e il suo mantenimento nel tempo<br />
nasce sempre quale elemento “correttivo”<br />
della “valutazione del rischio”,<br />
che il Tecnico Abilitato ha previsto nello<br />
sviluppo del Progetto VVF dell’attività<br />
in esame. Nel pensiero comune l’impianto<br />
antincendio è un bene che ognuno<br />
si augura non debba mai intervenire<br />
e nella maggior parte dei casi, fortunatamente,<br />
è così. È la conoscenza<br />
del rischio e la cultura del Committente<br />
nella Gestione della Sicurezza Antincendio<br />
che arriveranno a definire il giusto<br />
equilibrio tra investimento ed efficienza<br />
nella scelta del sistema. Gli incendi<br />
sono relativamente pochi: questo<br />
aspetto, se da un lato potrebbe essere<br />
imputato all’efficacia dei sistemi tecnici<br />
e gestionali di prevenzione (GSA),<br />
dall’altro potrebbe produrre dei risvolti<br />
tendenti a ridurre l’attenzione verso la<br />
sicurezza. Se quindi non sarà un’analisi<br />
a definire il livello del rischio, la prescrizione<br />
di un sistema di protezione sarà<br />
sempre vista come un obbligo a cui ottemperare,<br />
ovviamente al minor costo,<br />
“perché così vogliono i Vigili del Fuoco”.<br />
Sarà poi l’evento funesto, che drammaticamente<br />
definirà il “reale livello di sicurezza”<br />
applicato. Il recente incendio<br />
della Torre dei Moro a Milano e le perizie<br />
in corso ci daranno conferma di ciò.<br />
Quindi l’unica scelta per un committente<br />
è diventare un esperto di<br />
antincendio, per essere in grado di<br />
valutare il proprio fornitore, e prepararsi<br />
a pagare i giusti costi di Gestione<br />
della Sicurezza Antincendio?<br />
Non è necessario diventare un “esperto<br />
antincendio”, ma è necessario essere<br />
un acquisitore preparato, abituato<br />
a dialogare con la propria struttura<br />
aziendale preposta alla Gestione della<br />
Sicurezza Antincendio, per la scelta<br />
del fornitore competente, sulla base<br />
di valutazioni tecniche ed economiche<br />
congrue. Dico “congrue”, perché<br />
nello stato di fatto il committente<br />
ha a disposizione svariati strumenti<br />
di verifica, che gli consentono di operare<br />
le giuste scelte.<br />
Si riferisce a quanto diceva poc’anzi<br />
riguardo ai capitolati d’appalto?<br />
Certamente. Le norme tecniche sono<br />
la base da cui estrapolare i capitolati,<br />
ma ad eccezione di poche norme che<br />
dettagliano in modo specifico le operazioni<br />
da eseguire, le altre norme si<br />
limitano a elencare le “operazioni minime”<br />
da prevedere.<br />
Natale<br />
Mozzanica<br />
è CEO di<br />
Mozzanica &<br />
Mozzanica.<br />
È inoltre Past<br />
President<br />
di UMAN,<br />
l’associazione<br />
federata Anima<br />
- Confindustria,<br />
di cui è stato<br />
Presidente per<br />
4 anni<br />
“Nella Gestione della Sicurezza Antincendio<br />
il committente non è solo. Oltre alla<br />
sua struttura può disporre dei progettisti,<br />
dei professionisti antincendio e delle<br />
associazioni di categoria che lo possono<br />
aiutare nella scelta dell’azienda specializzata”<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 51
Sicurezza<br />
Di conseguenza la capacità di un fornitore<br />
di rispondere al capitolato scomponendo<br />
nel dettaglio quelle “operazioni<br />
minime”, proponendo delle<br />
“check list” operative è sicuramente<br />
uno degli elementi tecnici qualificanti<br />
che l’acquisitore e il gestore della Sicurezza<br />
Antincendio devono considerare.<br />
Mi permetto di tornare sul tema delicato<br />
del confine della responsabilità<br />
tra committente e appaltatore.<br />
Lei ci descrive degli strumenti –<br />
capitolati operativi, check list ecc.<br />
– per la cui valutazione è necessaria<br />
una competenza tecnica che non<br />
sempre chi acquisisce il servizio<br />
possiede.<br />
Nella Gestione della Sicurezza Antincendio<br />
il committente non è solo. Oltre<br />
alla sua struttura aziendale può disporre<br />
dei progettisti, dei professionisti<br />
antincendio e delle associazioni di<br />
“In Mozzanica impieghiamo almeno un anno<br />
per formare un tecnico di manutenzione<br />
estintori e attrezzature e fino a due/tre anni<br />
per formare un tecnico<br />
per la manutenzione degli impianti”<br />
categoria che lo possono aiutare nella<br />
scelta “dell’azienda specializzata”.<br />
UMAN, la nostra associazione di categoria,<br />
ad esempio, ha emesso una Linea<br />
Guida – alla cui realizzazione ho<br />
attivamente partecipato – per la stesura<br />
dei capitolati d’appalto, liberamente<br />
scaricabile dal sito dell’associazione<br />
che raccoglie molte utili indicazioni<br />
in merito.<br />
Inoltre, capire il livello di preparazione<br />
dell’azienda in esame è più semplice<br />
di quanto non possa sembrare.<br />
Vi è un aspetto fondamentale nella<br />
Gestione della Sicurezza Antincendio,<br />
vera e propria cartina di tornasole,<br />
in grado di aiutare il committente<br />
nella scelta dell’appaltatore, ed è la<br />
capacità dell’appaltatore di documentare<br />
e certificare tutte le attività<br />
svolte. Una documentazione completa<br />
e corretta assicura il committente<br />
(e l’asseveratore) sulla regolare esecuzione<br />
dei lavori eseguiti e permette<br />
all’azienda di manutenzione di testimoniare<br />
il suo buon lavoro. Un’azienda<br />
di manutenzione che non sa<br />
supportare in modo congruo i lavori<br />
eseguiti probabilmente non dispone<br />
della giusta preparazione che l’incarico<br />
richiede.<br />
Questo della documentazione è un<br />
aspetto interessante e relativamente<br />
facile da valutare, anche solo per<br />
un confronto, in fase di selezione<br />
dei soggetti da far accedere alle fasi<br />
più avanzate delle trattative. Ci sono<br />
altri aspetti che il committente<br />
può usare come indicatori della qualità<br />
del soggetto che sta valutando?<br />
La quotazione della manodopera. Per<br />
diventare “tecnico antincendio” preparato<br />
occorre tempo, le competenze<br />
necessarie non si sviluppano per grazia<br />
infusa, sono necessarie una buona<br />
base scolastica e una formazione continua.<br />
Noi in Mozzanica impieghiamo<br />
almeno un anno per formare un tecnico<br />
di manutenzione estintori e attrezzature<br />
e fino a due/tre anni per formarne<br />
un tecnico per la manutenzione<br />
degli impianti. Il tecnico di manutenzione<br />
estintori e attrezzature deve<br />
avere una buona manualità, deve saper<br />
operare in officina, il tecnico di<br />
manutenzione delle porte/portoni tagliafuoco<br />
deve avere una formazione<br />
da serramentista. Al tecnico di manutenzione<br />
impianti è richiesto il possesso<br />
di un diploma di scuola a indirizzo<br />
tecnico (preferibilmente elettrotecnica),<br />
deve conoscere la chimica e fisica<br />
dell’incendio, le norme tecniche e le<br />
procedure gestionali oltre che i sistemi<br />
su cui deve intervenire, che sono spesso<br />
di tipo con tecnologie proprietarie.<br />
In Italia il quadro di riferimento normativo,<br />
che inequivocabilmente delinei<br />
tutti i requisiti minimi dei tecnici,<br />
è ancora in itinere, oggi esistono solo<br />
le certificazioni volontarie emesse da<br />
Enti Terzi di Certificazione. Di conseguenza<br />
la quotazione della manodopera<br />
applicata potrà essere utilizzata<br />
come elemento indicatore delle capacità<br />
dei tecnici che l’azienda di manutenzione<br />
saprà mettere in campo. Avere<br />
tecnici formati e preparati consentirà<br />
sì di affrontare attività impegnative,<br />
ma di contro ci troveremo con figure<br />
professionali che avranno un costo<br />
52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Sicurezza<br />
superiore alla media. Il nostro personale,<br />
ad esempio, oltre alle attività ordinarie<br />
è in grado di fornire prestazioni<br />
specialistiche di manutenzione preventiva<br />
e predittiva. Di pari passo saranno<br />
necessarie dotazioni strumentali<br />
importanti. Quindi, l’elenco delle<br />
dotazioni che l’azienda di manutenzione<br />
potrà rendere disponibile diventerà<br />
un ulteriore elemento discriminatorio<br />
nella valutazione. Gli elementi esposti,<br />
unitamente alle specializzazioni che<br />
il fornitore potrà proporre, aiuteranno<br />
l’acquisitore nella scelta dell’azienda<br />
più vicina agli obiettivi di sicurezza<br />
che la Gestione della Sicurezza Antincendio<br />
della sua azienda si è data.<br />
Abbiamo parlato della certificazione<br />
delle competenze e delle qualifiche.<br />
Esistono delle altre certificazioni<br />
che possono aiutare il committente<br />
nella scelta?<br />
Certamente, le certificazioni di Ente<br />
Terzo sono estremamente importanti<br />
nella scelta del fornitore. Noi in Mozzanica<br />
ne possediamo diverse sia di tipo<br />
nazionale, che di tipo internazionale<br />
per le attività all’estero. Ulteriore<br />
elemento valutativo di fondamentale<br />
importanza è la “gestione del rifiuto”.<br />
Tutte le operazioni di manutenzione<br />
generano “rifiuti”, per i quali la normativa<br />
cogente stabilisce rigorosi percorsi<br />
per lo smaltimento o il recupero,<br />
per noi tutti rigorosamente tracciati.<br />
Lo smaltimento è oneroso per chi<br />
lo svolge, quindi il committente deve<br />
attendersi di pagare questo servizio<br />
e di ricevere evidenza dell’avvenuto<br />
trattamento, non solo perché testimonia<br />
una qualità e un’attenzione<br />
all’ambiente da parte del fornitore, ma<br />
perché esistono precise responsabilità<br />
amministrative e penali, anche in capo<br />
al committente, che devono essere<br />
rispettate.<br />
ICIM, in collaborazione con UMAN, ha<br />
sviluppato uno schema di certificazione,<br />
di cui la nostra azienda è dotata,<br />
Le qualifiche del personale Mozzanica<br />
9 tecnici qualificati UNI 9994-2 per il controllo estintori;<br />
6 tecnici qualificati ICIM per il controllo idranti;<br />
8 tecnici qualificati UNI 11473-3 per il controllo porte;<br />
6 tecnici qualificati IMQ per il controllo<br />
di impianti FIRE and EVAC;<br />
5 tecnici qualificati UNI 9494-2 per il controllo<br />
dei sistemi di evacuazione fumi/calore;<br />
2 tecnici qualificati F-GAS.<br />
che, tra gli altri aspetti, si concentra<br />
proprio sul confronto tra materiale acquistato,<br />
materiale fornito e materiale<br />
smaltito. La mancata coerenza tra questi<br />
tre valori denuncia una fraudolenta<br />
gestione delle manutenzioni.<br />
La responsabilità ambientale, tuttavia,<br />
non si esaurisce col rispetto puntuale<br />
della norma. L’avvio al recupero<br />
delle polveri estinguenti come fertilizzanti<br />
in agricoltura, la scelta di<br />
tecnologie che minimizzano l’impatto<br />
ambientale – Mozzanica ad esempio<br />
sviluppa sistemi ORS, watermist e<br />
Inergen – rappresentano un indicatore<br />
indiretto della qualità di un’azienda.<br />
Essere impegnati su questi fronti<br />
richiede una cultura aziendale incompatibile<br />
con atteggiamenti accondiscendenti<br />
nei confronti di pratiche<br />
al limite della correttezza o addirittura<br />
fraudolenti.<br />
Torniamo quindi, in chiusura, da dove<br />
siamo partiti. Si dovrebbe scegliere la<br />
cultura del fornitore prima ancora delle<br />
sue prestazioni.<br />
Mi spingerei oltre e rispondo meglio a<br />
una delle domande iniziali, ovvero: come<br />
si bilancia il vincolo economico del<br />
committente con l’esigenza di massima<br />
sicurezza? L’azienda preparata, che<br />
opera nel mercato dell’antincendio, di<br />
fronte a questi ostacoli, risponde utilizzando<br />
le sue risorse tecniche, commerciali<br />
e finanziarie per pianificare un<br />
rapporto a medio/lungo termine che<br />
consenta al committente di ottenere<br />
la giusta protezione e, a se stessa,<br />
di trarne il giusto profitto. È chiaro<br />
che quello che sto delineando non<br />
è un rapporto standard cliente/fornitore,<br />
ma è un rapporto di partnership.<br />
Un rapporto di questo tipo non si limita<br />
a richiedere una convergenza di<br />
interessi, ma implica una convergenza<br />
culturale e di obiettivi. <br />
Flotta di<br />
automezzi di<br />
Mozzanica &<br />
Mozzanica,<br />
società<br />
specializzata<br />
in tecniche<br />
e sistemi<br />
antincendio<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 53
Sicurezza<br />
Soluzioni certificate contro<br />
gli sversamenti inquinanti<br />
Oggi il mercato offre molteplici<br />
soluzioni per lo<br />
stoccaggio e la prevenzione<br />
di sversamenti indesiderati<br />
di liquidi inquinanti.<br />
Tuttavia, le diverse caratteristiche<br />
delle sostanze<br />
e la varietà dei prodotti<br />
disponibili non rende sempre<br />
facile identificare la soluzione<br />
ottimale per la propria<br />
azienda. In tal caso,<br />
i suggerimenti di tecnici<br />
qualificati possono essere<br />
di grande aiuto.<br />
La normativa<br />
Se si ospitano in azienda<br />
liquidi potenzialmente<br />
inquinanti, è fondamentale<br />
rispettare il D.Lgs.<br />
19/05/1999 n. 152 (tutela<br />
delle acque) modificato dal<br />
D.Lgs. 2000 n. 258, il quale<br />
afferma che i bacini di<br />
contenimento devono avere<br />
una capacità minima pari<br />
almeno al più grande dei<br />
contenitori stoccati e non<br />
inferiore ad un terzo del volume<br />
totale stoccato.<br />
Inoltre, qualora lo stoccaggio<br />
delle sostanze si trovasse<br />
in una zona di tutela della<br />
falda idrica, tutto il volume<br />
stoccato deve poter essere<br />
contenuto nella vasca<br />
di raccolta (100%). Tale regola<br />
non si applica al contenimento<br />
dell’olio esausto,<br />
per il quale, invece, la<br />
legge impone che la capacità<br />
di contenimento della<br />
vasca di raccolta sia sempre<br />
uguale al totale della quantità<br />
di olio stoccato.<br />
A seconda della natura del<br />
liquido da stoccare, la vasca<br />
di ritenzione dovrà essere<br />
in: polietilene, acciaio<br />
galvanizzato o acciaio verniciato.<br />
Il polietilene è la soluzione<br />
ideale per realizzare vasche<br />
di ritenzione adatte a<br />
contenere acqua e soluzioni<br />
acquose, acidi e basi, alcali,<br />
sostanze chimiche non<br />
infiammabili.<br />
Le vasche in acciaio galvanizzato<br />
possono essere usate<br />
per contenere acqua e<br />
soluzioni acquose, idrocarburi<br />
e solventi, oli e prodotti<br />
infiammabili.<br />
Le vasche di ritenzione in<br />
acciaio verniciato sono invece<br />
ideali per contenere<br />
acqua e soluzioni acquose,<br />
idrocarburi, oli e derivati<br />
del petrolio.<br />
Oltre alla capacità e alla tipologia<br />
di materiale della<br />
vasca, vanno scelti numerosi<br />
altri accessori di<br />
protezione a corredo, dalle<br />
piattaforme di sostegno<br />
agli armadi di protezione<br />
per l’installazione in ambienti<br />
esterni. Ad esempio,<br />
nel caso di utilizzo di container,<br />
le sostanze pericolose<br />
devono essere protette<br />
da sbalzi di temperatura,<br />
eventualmente integrando<br />
il sistema di protezione antigelo<br />
con l‘aria condizionata<br />
o con un‘attrezzatura<br />
termica completa.<br />
In alcuni casi, l’autorità locale<br />
competente potrebbe<br />
aver stabilito sull’area di riferimento<br />
dei criteri più restrittivi,<br />
ad esempio relativi<br />
allo stoccaggio di sostanze<br />
infiammabili. In definitiva,<br />
sono tanti i parametri che<br />
entrano in gioco, pertanto<br />
va posta grande attenzione<br />
a ogni singolo particolare,<br />
onde evitare rischi inutili o<br />
l’adozione di provvedimenti<br />
da parte dell’Autorità.<br />
Vasche di contenimento<br />
certificate<br />
Quando si acquista un prodotto<br />
per la tutela dell’ambiente<br />
e per la sicurezza<br />
della propria azienda, è indispensabile<br />
affidarsi a prodotti<br />
di qualità e certificati.<br />
Non si tratta certo di un<br />
vezzo, ma di una scelta responsabile<br />
ben precisa, che<br />
garantisce la massima protezione<br />
a tutela di tutti gli<br />
attori coinvolti.<br />
Le vasche di contenimento<br />
certificate vengono prodotte<br />
con la massima attenzione<br />
e cura dei particolari,<br />
dalla progettazione alla<br />
verniciatura, e sono sottoposte<br />
a controlli non distruttivi<br />
per garantirne la<br />
tenuta stagna.<br />
Ogni vasca, il cui volume<br />
di raccolta è conforme alla<br />
normativa vigente, deve essere<br />
provvista di griglia superiore<br />
rimovibile, cartelli<br />
monitori, targhetta identificativa<br />
e, ove previsto, di<br />
targhetta che riporta i riferimenti<br />
della certificazione.<br />
Le migliori vasche di ritenzione<br />
offerte da Manutan<br />
sono tutte certificate<br />
StawaR, una norma tedesca<br />
estremamente severa<br />
che impone la produzione<br />
di vasche con caratteristiche<br />
ben precise, quali uno<br />
spessore della lamiera non<br />
inferiore a 3 mm, l’esecuzione<br />
di test su ogni singolo<br />
prodotto fabbricato e<br />
la tracciabilità del lotto di<br />
produzione di ogni vasca.<br />
Nello specifico, ogni vasca<br />
è sottoposta a controlli<br />
non distruttivi per garantire<br />
la tenuta stagna in caso<br />
di sversamenti, in conformità<br />
alla norma UNI EN<br />
ISO 3834-3:2006. Questo<br />
processo è applicato secondo<br />
le norme UNI EN ISO<br />
9712:2012 (qualificazione e<br />
certificazione degli addetti<br />
alle prove non distruttive),<br />
UNI EN ISO 3452-1-2013<br />
(esame con liquidi penetranti),<br />
UNI EN 13018:2004<br />
(esame visivo), UNI EN ISO<br />
23277:2010 (controllo delle<br />
saldature non distruttivo e<br />
mediante liquidi penetranti)<br />
e UNI EN ISO 5817:2014<br />
(saldatura, giunti saldati e<br />
loro qualità).<br />
54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Componenti<br />
Guarnizioni per applicazioni<br />
a valore aggiunto<br />
L’ampia gamma di guarnizioni in PTFE di FF.GI.<br />
è fortemente richiesta nell’ambito dei processi<br />
farmaceutici esigenti. L’azienda sta assecondando<br />
la propria costante crescita investendo su persone,<br />
tecnologie e servizi logistici.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Il fondatore di<br />
FF.GI. Natalino<br />
Fedrighini,<br />
seduto al<br />
centro tra i figli<br />
Roberto, CEO<br />
e Responsabile<br />
della<br />
produzione,<br />
e Laura,<br />
Responsabile<br />
amministrativa e<br />
membro<br />
del Cda<br />
FF.GI. ha festeggiato i suoi primi<br />
40 anni registrando nuovi<br />
dati di crescita. Fondata a<br />
Grumello del Monte, in provincia<br />
di Bergamo, da Natalino<br />
Fedrighini, l’azienda è un punto<br />
di riferimento nella produzione di<br />
guarnizioni industriali per i settori<br />
chimica fine e farmaceutica, food &<br />
beverage, oil&gas, energia e navale.<br />
Alla gestione della società partecipa<br />
oggi la seconda generazione<br />
della famiglia, costituita da Roberto<br />
Fedrighini, CEO e Responsabile della<br />
produzione, e da Laura Fedrighini,<br />
Responsabile amministrativa e membro<br />
del Cda.<br />
Per conoscere meglio i fattori che<br />
hanno consentito a FF.GI. di crescere<br />
in modo costante e ordinato<br />
abbiamo intervistato presso la<br />
sede il CEO Roberto Fedrighini e il<br />
Direttore Commerciale Diego Fumagalli.<br />
E abbiamo raccolto un commento<br />
da parte del fondatore Natalino<br />
Fedrighini.<br />
56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti<br />
Il vostro quarantesimo anniversario<br />
è capitato in una fase certo non<br />
facile per il Paese. FF.GI. come ha<br />
affrontato e vissuto la lunga emergenza<br />
sanitaria?<br />
Roberto Fedrighini: Abbiamo compiuto<br />
i primi 40 anni in un periodo<br />
segnato dalla pandemia, ma questo<br />
non ci toglie la grande soddisfazione<br />
per il traguardo raggiunto. Non sono<br />
molte le aziende familiari che arrivano<br />
alla seconda generazione con<br />
i nostri risultati e la nostra determinazione.<br />
Persino nel 2020 abbiamo<br />
registrato un incremento. Non ci<br />
siamo mai fermati, a parte una decina<br />
di giorni all’inizio dell’emergenza<br />
che in quella primavera colpì terribilmente<br />
il nostro territorio. Ci sono<br />
stati momenti duri, ma abbiamo avu-<br />
to la forza di restare compatti e di<br />
andare avanti anche nel corso dell’epidemia.<br />
Diego Fumagalli: L’anno scorso il<br />
fatturato è aumentato dell’11,7%<br />
sul 2019, che era già stato un anno<br />
positivo con un +5%. La nostra crescita<br />
è costante, tanto che a luglio<br />
siamo stati invitati a partecipare al<br />
convegno on line Controvento organizzato<br />
da Cribis e Nomisma, essendo<br />
fra le 4200 aziende italiane con i<br />
migliori dati di incremento. E per il<br />
<strong>2021</strong> prevediamo una crescita ancora<br />
più sostenuta.<br />
Quali sono i fattori principali di<br />
questa crescita?<br />
Diego Fumagalli: Abbiamo adottato<br />
diverse scelte strategiche che ci han-<br />
no consentito di compiere un balzo<br />
in avanti. Una di queste è stato<br />
lo sviluppo di una forte specializzazione<br />
nel settore farmaceutico, anche<br />
con gli investimenti nelle spe-<br />
Guarnizioni<br />
a busta in PTFE<br />
Il fondatore Natalino Fedrighini: “Da 40 anni<br />
curiamo ogni dettaglio per fare qualità”<br />
Verso la fine dell’incontro con Roberto<br />
Fedrighini e Diego Fumagalli,<br />
ci hanno raggiunto il fondatore Natalino<br />
Fedrighini e la figlia Laura, Responsabile<br />
amministrativa.<br />
“Mi piace ancora venire in azienda,<br />
perché è una parte fondamentale<br />
della mia vita”, commenta il fondatore.<br />
“E mi dà gioia verificare che il lavoro<br />
procede alacremente e che i miei<br />
figli stanno portando avanti con successo<br />
i valori e le esperienze che ho<br />
cercato di trasmettere”.<br />
“Sono stati 40 anni di obbiettivi mirati<br />
– aggiunge Laura Fedrighini – d’impegno<br />
costante e tante soddisfazioni,<br />
considerati come punto di partenza e<br />
non un punto di arrivo. Abbiamo tante<br />
tappe da raggiungere sempre con<br />
lo stesso entusiasmo che ci caratterizza<br />
e che ci ha motivato fin dagli inizi”.<br />
“Questi 40 anni sono volati”, riprende<br />
Natalino Fedrighini. “Proprio recentemente<br />
si è ritirato in pensione<br />
il mio primo collaboratore, che decise<br />
di seguirmi in questa impresa: una<br />
persona che considero di famiglia, o-<br />
nesto, capace, che ha dato tanto a F-<br />
F.GI. e verso il quale siamo molto riconoscenti.<br />
Oggi, dopo anni di continuo<br />
miglioramento e di crescita, siamo u-<br />
na squadra di 25 persone”.<br />
Fedrighini ebbe l’intuizione di dedicarsi<br />
a un prodotto, le guarnizioni<br />
piane e a busta in PTFE, dove spesso<br />
a fare la differenza è l’alta qualità.<br />
“Negli anni Ottanta sugli ordini si poteva<br />
ancora leggere ‘guarnizioni fatte<br />
ad opera d’arte’, perché erano sostanzialmente<br />
fatte a mano”, prosegue<br />
il fondatore. “A noi non interessa<br />
lottare su prezzi o vendere milioni<br />
di pezzi. Preferiamo concentrarci su<br />
lotti minori, ma destinati ad applicazioni<br />
a valore aggiunto, per esempio<br />
per valvole d’alta gamma in acciaio<br />
inox lucidato. Il nostro è un target di<br />
primo livello, che ha bisogno di guarnizioni<br />
che pochi sanno realizzare”.<br />
Riflette ancora Fedrighini: “Credo di<br />
aver seminato bene, a giudicare dai<br />
risultati che stiamo raccogliendo. E<br />
sono orgoglioso di aver saputo appassionare<br />
i miei figli, Laura e Roberto,<br />
che dimostrano una grande dedizione<br />
al lavoro”.<br />
Fedrighini non smette di guardare al<br />
futuro: “Per quanto mi riguarda, sto<br />
ancora imparando. Adoro imparare.<br />
Cerco di ascoltare i consigli. Per<br />
esempio ho capito dai più giovani<br />
quanto la digitalizzazione fosse indispensabile<br />
per agevolare, ottimizzare<br />
e tracciare ogni processo”.<br />
Alla fine ciò che conta è la qualità:<br />
“L’importante è non cedere mai sul<br />
fronte della qualità o farsi incantare<br />
dalle sirene di chi ti offre materiali a<br />
prezzi ribassati”, conclude il patron di<br />
FF.GI. “Curiamo ogni dettaglio, dalla<br />
lavorazione della materia prima fino<br />
alla scatola con cui il prodotto viene<br />
confezionato e spedito. Tutto, se fatto<br />
nel modo giusto e con passione,<br />
contribuisce a fare qualità”.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 57
Componenti<br />
Qui sopra:<br />
componenti<br />
per impianti<br />
in vetro<br />
Nella foto<br />
in alto:<br />
tenute<br />
per valvole<br />
asettiche<br />
cifiche certificazioni di prodotto,<br />
tra cui FDA, 3A, EC 1935/2004, USP<br />
class VI. L’industria farmaceutica è in<br />
un momento di espansione, sta investendo<br />
in nuovi impianti ed è diventata<br />
un campo di applicazione ideale<br />
per le nostre guarnizioni, che sono<br />
coinvolte a partire dalla produzione<br />
dei principi attivi fino alle linee<br />
di confezionamento finale. Inoltre da<br />
alcuni anni stiamo sviluppando con<br />
maggiore slancio i contatti con l’estero,<br />
con il potenziamento del team<br />
commerciale dedicato. L’anno scorso<br />
le nostre esportazioni sono aumentate<br />
del 35% e oggi rappresentano il<br />
25% del fatturato. L’obiettivo è portare<br />
la quota estera al 40%, con una<br />
maggiore presenza anche al di fuori<br />
dell’Europa.<br />
Oggi la farmaceutica che quota<br />
rappresenta del vostro fatturato?<br />
Diego Fumagalli: <strong>Chimica</strong> fine e farmaceutica<br />
raggiungono ormai il 50%<br />
del volume d’affari. È un comparto<br />
che ci sta dando ottime soddisfazioni<br />
e crediamo che possa avere un grandissimo<br />
margine di crescita. Un altro<br />
settore rilevante è quello alimentare,<br />
con una quota del 30%, anch’esso in<br />
crescita grazie allo sviluppo di nuovi<br />
materiali “Metal e X-Ray detectable”,<br />
oltre alle classiche certificazioni richieste<br />
per il Food Contact.<br />
Per crescere nel pharma avete dovuto<br />
sviluppare nuovi prodotti e<br />
materiali?<br />
Diego Fumagalli: Più che altro abbiamo<br />
adattato e modificato, in conformità<br />
alle norme GMP, prodotti già<br />
presenti nella gamma ma utilizzati<br />
prevalentemente per altre applicazioni.<br />
Il materiale più utilizzato per<br />
il campo farmaceutico è il PTFE vergine,<br />
affiancato dalle varianti modificate<br />
che esaltano certe caratteristiche:<br />
per esempio per le zone a rischio<br />
di esplosione è molto richiesto il PTFE<br />
conduttivo con certificazione ATEX.<br />
Avete investito anche nelle tecnologie<br />
produttive?<br />
Roberto Fedrighini: Sì, abbiamo aggiornato<br />
il parco macchine, utensili e<br />
attrezzature, sulla spinta degli incentivi<br />
per l’Industria 4.0: dai centri di<br />
tornitura e fresatura CNC coadiuvati<br />
da sistemi CAD-CAM al taglio con tecnologia<br />
Water-jet corredati con i più<br />
sofisticati software di nesting, dalle<br />
saldatrici per eseguire la giunzione<br />
del PTFE fino a calandre, bordatrici e<br />
fustellatrici. Inoltre stiamo predisponendo,<br />
per i prossimi anni, l’aumento<br />
della superficie produttiva e logistica.<br />
Ma gli investimenti hanno riguardato<br />
anche il personale: negli ultimi tre<br />
anni abbiamo progressivamente rafforzato<br />
tutti i reparti. Crediamo molto<br />
nella formazione, che gestiamo con<br />
il supporto di consulenti e organizzazioni<br />
esterne, come l’Istituto Italiano<br />
dei Plastici.<br />
La crescita va dunque supportata<br />
con l’adeguamento della struttura…<br />
Roberto Fedrighini: È fondamentale<br />
che la crescita venga regolamentata<br />
e livellata con un continuo rafforzamento<br />
organizzativo, oltre che produttivo.<br />
Tutti sono contenti di crescere,<br />
ma se non si controlla questo<br />
processo, si creano inevitabilmente<br />
dei colli di bottiglia e si corrono dei<br />
rischi. Ecco perché puntiamo sull’incremento<br />
delle competenze e delle<br />
persone in ogni reparto e a tutti livelli,<br />
dai vertici al giovane appena<br />
arrivato dalla scuola.<br />
Diego Fumagalli: Un punto chiave<br />
su cui abbiamo lavorato molto per<br />
sostenere questa crescita è il magazzino,<br />
che è il perno del nostro servizio<br />
di pronta consegna. Abbiamo<br />
dedicato ampi spazi ai semilavorati<br />
e abbiamo installato due magazzini<br />
automatici verticali per il prodotto<br />
finito. Il che ci mette a disposizione<br />
grandi volumi di guarnizioni<br />
standardizzate, ottimizzando lavorazione<br />
e consegne. Con i clienti<br />
puntiamo a stabilire delle partnership<br />
solide con accordi quadro, spesso<br />
annuali, in modo da produrre in<br />
anticipo, stoccare e consegnare di<br />
volta in volta, su chiamata, gli articoli<br />
commissionati.<br />
Roberto Fedrighini: Il servizio è determinante.<br />
Il fornitore deve essere<br />
in grado di risolvere i problemi del<br />
cliente, anche nei momenti di emergenza.<br />
Così si costruisce un rapporto<br />
di fiducia reciproca, che a lungo termine<br />
avvantaggia entrambi.<br />
58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti<br />
Potete descrivere un esempio di<br />
un problema da risolvere che vi ha<br />
sottoposto un cliente?<br />
Roberto Fedrighini: Tempo fa si è rivolto<br />
a noi un importante produttore<br />
di componentistica che aveva bisogno<br />
di cambiare il materiale di un<br />
prodotto da proporre all’industria farmaceutica,<br />
passando dalla gomma al<br />
PTFE. Un passaggio tutt’altro che banale,<br />
poiché il PTFE è più rigido, avendo<br />
caratteristiche di elasticità molto<br />
Gli stabilimenti<br />
di FF.GI.<br />
a Grumello<br />
del Monte (BG).<br />
A fianco:<br />
uno dei reparti<br />
di produzione<br />
diverse. Abbiamo comunque preso in<br />
carico e risolto il problema, partendo<br />
dalla progettazione fino all’esecuzione<br />
di tutti i test tecnici. Ben poche<br />
aziende delle nostre dimensioni sono<br />
in grado di fornire un servizio del genere,<br />
che implica un importante trasferimento<br />
di know-how. Supportiamo<br />
il committente nella realizzazione<br />
delle sue idee, che spesso si rivelano<br />
per noi sfide appassionanti.<br />
Diego Fumagalli: Un’altra sfida recente<br />
ha riguardato la fornitura di<br />
supporti delle lampade di un reattore<br />
che sfrutta la luce per innescare<br />
reazioni di fotosintesi. I supporti<br />
vengono realizzati in PTFE, grazie<br />
alla sua inerzia e all’ottima resistenza<br />
chimica alle sostanze aggressive<br />
impiegate nei processi farmaceutici.<br />
Chi sono i principali destinatari<br />
delle vostre tenute e guarnizioni?<br />
Diego Fumagalli: Costruttori di impianti,<br />
fornitori di materiali per l’industria,<br />
rivenditori e sempre più utilizzatori<br />
finali.<br />
La vostra gamma di prodotti è stata<br />
sempre così ampia o si è articolata<br />
nel tempo?<br />
Roberto Fedrighini: Negli ultimi anni<br />
il portafoglio prodotti si è notevolmente<br />
ampliato, grazie anche agli stimoli di<br />
Diego Fumagalli che nel 2015 è approdato<br />
in FF.GI. portando la sua profonda<br />
conoscenza dei mercati di nostro interesse.<br />
Ha immediatamente capito che<br />
qui c’era terreno fertile per sviluppare<br />
soluzioni innovative. Molti clienti sono<br />
passati così da ordini di qualche articolo<br />
all’anno a partnership fidelizzate.<br />
Diego Fumagalli: Quando arrivai mi<br />
stupii dei numeri che l’azienda riusciva<br />
a generare con una struttura contenuta.<br />
Mi resi conto che c’erano grandi potenzialità<br />
e che un approccio commerciale<br />
più aperto, rivolto anche agli utilizzatori<br />
finali, avrebbe potuto spingere<br />
la crescita dell’azienda.<br />
L’aumento del costo delle materie<br />
prime e dell’energia può impattare<br />
negativamente sulla vostra attività?<br />
Diego Fumagalli: Siamo abbastanza<br />
tranquilli. Stiamo affrontando il problema<br />
puntando ancora una volta su<br />
un’attenta gestione logistica. Ci siamo<br />
approvvigionati del materiale per tutto<br />
il prossimo anno e stocchiamo le scorte<br />
di semilavorati per due mesi e mezzo,<br />
chiedendo ai nostri fornitori di fare<br />
altrettanto. Per contenere l’impatto<br />
commerciale dell’aumento dei prezzi<br />
cerchiamo inoltre di venire incontro<br />
al committente, avvisandolo in anticipo,<br />
proponendo modalità di pagamento<br />
vantaggiose e sfruttando la disponibilità<br />
del magazzino. <br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 59
Componenti<br />
Scambiatori in PTFE armato per l’industria dei principi attivi<br />
Il progetto Guardian, che iniziò a<br />
essere sviluppato quasi 20 anni fa,<br />
combina l’esperienza maturata dall’azienda<br />
nella trasformazione del PTFE<br />
con la conoscenza dei processi produttivi<br />
per la realizzazione dell’armatura<br />
interna in acciaio. Quest’ultima,<br />
centrata e calibrata in modo ottimale<br />
rispetto ai fori di passaggio dei<br />
tubi in carburo di silicio, consente<br />
una maggiore resistenza rispetto alla<br />
piastre alle sollecitazioni termiche<br />
e meccaniche. Gli scambiatori sono<br />
equipaggiati con un eccellente materiale<br />
per guarnizioni, il Kaflon 79P,<br />
mentre le boccole filettate sono realizzate<br />
in Guaflon, un PTFE caricato<br />
barite con un alto modulo elastico.<br />
Nelle ultime settimane, Mauro Guastallo,<br />
direttore tecnico della divisione<br />
HPTFE di Fluortecno, ha annunciato<br />
l’acquisizione di un’importante<br />
commessa in Italia di scambiatori<br />
Guardian in PTFE armato con tubi<br />
Hexoloy in SiC da installare presso<br />
un produttore di principi attivi farmaceutici.<br />
Tale commessa non mancherà di avere<br />
una ricaduta positiva sul mercato<br />
italiano e sul livello di servizio<br />
che la società è in grado di offrire. A<br />
fronte di tale commessa, per garantire<br />
la ricambistica necessaria, l’azienda<br />
ha creato presso la propria sede<br />
di Bergamo un’importante scorta di<br />
tubi in SiC. Di tale magazzino logistico<br />
potranno beneficiare anche gli<br />
utilizzatori italiani (anche per scambiatori<br />
di calore in PTFE tradizionale),<br />
avvantaggiandosi così di tempi<br />
di consegna ridotti.<br />
Pompa di processo resistente all’abrasione<br />
La pompa di processo PA5000 di SMC, grazie al corpo in<br />
polipropilene, è in grado di resistere a processi produttivi<br />
gravosi, oltre agli effetti corrosivi dell’acqua in movimento,<br />
degli acidi e dei fluidi alcalini. È così resistente<br />
all’abrasione che raggiunge una vita utile di almeno<br />
50 milioni di cicli.<br />
Presenta un design intelligente caratterizzato dall’assenza<br />
di parti scorrevoli nelle aree a contatto con i liquidi,<br />
che non solo riduce la generazione di particelle, ma la<br />
rende facile da pulire, veloce da manutenere, risparmiando<br />
sia tempo sia denaro.<br />
Inoltre, la pompa di processo PA5000 utilizza fino al 53%<br />
in meno di aria consentendo di ottenere un risparmio<br />
energetico.<br />
“In SMC siamo sempre alla ricerca del modo di migliorare<br />
le nostre soluzioni per offrire maggiori prestazioni ed<br />
affidabilità”, sottolinea Dafne Parigi, Product Manager di<br />
SMC Italia. “La nuova pompa di processo fa proprio questo:<br />
è durevole e robusta, offre efficienza e flessibilità di<br />
lunga durata in condizioni operative difficili”.<br />
La PA5000 è la soluzione ideale per una vasta gamma di<br />
settori industriali, tra i quali il trattamento delle acque,<br />
la produzione di carta, il settore chimico, i semiconduttori,<br />
le macchine utensili e le applicazioni di stampa, pittura<br />
e vernici. È compatta e leggera, ma raggiunge un alto<br />
volume di erogazione ed è autoadescante, rendendola<br />
un componente flessibile ed affidabile a tutto tondo.<br />
SMC è sinonimo di innovazione nel settore dei componenti<br />
pneumatici per l’automazione industriale. Con 12.000<br />
prodotti base e più di 700.000 varianti, dal trattamento<br />
aria alla strumentazione, alle valvole e attuatori, offre soluzioni<br />
d’avanguardia per l’industria Life Science, alimentare,<br />
automobilistica ed elettronica. Lo sviluppo tecnologico<br />
costante, l’efficienza nella produzione e distribuzione,<br />
la formazione continua sono i presupposti sui quali si<br />
basa l’attenzione e vicinanza al cliente in tutti i processi<br />
produttivi, per garantire sempre le migliori soluzioni.<br />
60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti<br />
Filtrazione di processo<br />
ad alta tecnologia<br />
Le competenze, i sistemi automatici a valore aggiunto, la diversificazione<br />
dei settori di riferimento contribuiscono a far crescere Asco Filtri sui mercati<br />
internazionali. E ora l’azienda guarda con attenzione alle applicazioni<br />
nell’industria farmaceutica e a quelle legate alla transizione ecologica.<br />
di Alessandro Bignami<br />
62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti<br />
Nessun calo nel 2020, ottime<br />
prospettive per la chiusura<br />
del <strong>2021</strong>. Asco Filtri<br />
ha accelerato il passo in<br />
questa fase di intensa ripresa<br />
dell’economia internazionale,<br />
consolidando la sua posizione fra le<br />
società più avanzate e specializzate<br />
nei sistemi filtranti automatici ad<br />
alta tecnologia per il processo. L’azienda,<br />
a un anno dal suo primo ventennale,<br />
segue con attenzione l’evoluzione<br />
dello scenario, guardando<br />
non solo ad oil&gas e petrolchimica,<br />
ma anche a farmaceutica e produzioni<br />
energetiche sostenibili. Abbiamo<br />
incontrato il General Manager<br />
Massimo Mascheroni, cofondatore<br />
dell’azienda insieme a Ennio Michelini,<br />
con cui condivide le fortissime<br />
competenze nelle tecnologie per la<br />
filtrazione di processo.<br />
Massimo Mascheroni, qual è la situazione<br />
dell’azienda a quasi due<br />
anni dall’inizio della pandemia?<br />
La nostra produzione non si è mai<br />
fermata. Dopo la prima settimana<br />
di lockdown, a fine febbraio 2020,<br />
operatori e tecnici hanno sempre lavorato<br />
in sede a pieno regime, mentre<br />
le attività d’ufficio, gestite in<br />
smart working durante il lockdown<br />
sono attualmente gestite totalmente<br />
in presenza. In questo modo abbiamo<br />
potuto soddisfare le richieste<br />
che provenivano dai settori petrolchimico,<br />
farmaceutico e alimentare.<br />
I mondi a cui ci rivolgiamo sono<br />
infatti diversi. Il 70% della nostra<br />
produzione è destinato a oil&gas,<br />
petrolchimica e chimica, includendo<br />
in quest’ultima anche la trasformazione<br />
di intermedi e bulk per la<br />
farmaceutica. La restante quota è<br />
dedicata soprattutto all’alimentare,<br />
ad altre produzioni farmaceutiche,<br />
al trattamento delle acque industriali<br />
e a grandi impianti per la<br />
dissalazione.<br />
Qual è stato l’impatto di questa<br />
lunga emergenza sulla vostra<br />
struttura?<br />
Abbiamo contenuto il contagio, adottando<br />
tutte le misure di sicurezza, dai<br />
DPI al distanziamento. Sui circa 60<br />
addetti di Asco Filtri si sono verificati<br />
solo tre casi di positività, ma estranei<br />
all’attività aziendale. Sotto il profilo<br />
del business abbiamo proseguito<br />
la crescita. Nel 2020, nonostante sia<br />
stato l’anno con le maggiori restrizioni<br />
per il Covid, siamo andati vicini alle<br />
previsioni fatte prima della pandemia<br />
e abbiamo persino superato i dati<br />
del 2019. Anche il <strong>2021</strong> sta andando<br />
bene, gli ordini in ingresso a fine<br />
giugno superavano del 10% le proiezioni<br />
iniziali. Oggi è difficile immaginare<br />
quale sarà il risultato di fine<br />
anno, ma le prospettive sono davvero<br />
ottime. Tutto ciò appare sorprendente,<br />
soprattutto pensando a quello<br />
che ci si aspettava all’inizio di questa<br />
terribile emergenza.<br />
I mercati farmaceutico e alimentare,<br />
che non hanno subito gravi<br />
flessioni, hanno contribuito a<br />
mantenere questo trend positivo?<br />
I grandi numeri li facciamo ancora<br />
con oil&gas e petrolchimica, ma la<br />
richiesta da parte dell’industria farmaceutica<br />
è effettivamente cresciuta,<br />
tanto che la divisione dedicata, che<br />
segue in particolare le tecnologie di<br />
microfiltrazione, si è rafforzata. È anche<br />
l’unico ambito in cui proponiamo<br />
un prodotto non a nostro marchio, essendo<br />
distributori di una delle poche<br />
aziende al mondo qualificate per fornire<br />
prodotti filtranti negli ambienti<br />
più critici del pharma. Hanno sofferto<br />
invece le grandi aziende dell’automotive,<br />
che noi seguiamo indirettamente,<br />
con i filtri per gli impianti di<br />
verniciatura, per la lavorazione meccanica<br />
della componentistica, per la<br />
produzione di materiali plastici e altre<br />
applicazioni.<br />
Siete presenti anche nel settore<br />
dei principi attivi?<br />
Mi aspettavo una maggiore accelerazione<br />
del mercato API. Ci interessa<br />
molto e vogliamo penetrarvi con<br />
più determinazione, portando delle<br />
tecnologie più evolute di quelle ora<br />
in uso. Mi riferisco in particolare alle<br />
soluzioni per il recupero dei catalizzatori<br />
e dei carboni attivi utilizzati<br />
per la decolorazione nella lavorazione<br />
dei principi attivi. È un settore<br />
che, soprattutto in Italia, ha bisogno<br />
di introdurre tecnologie più avanzate<br />
per i sistemi di filtrazione. Si impiegano<br />
ancora troppo i filtri pressa,<br />
i sacchi filtranti e in genere i sistemi<br />
che espongono l’operatore al contatto<br />
con il prodotto. Le tecnologie innovative<br />
consentono invece non solo<br />
di diminuire le operazioni manuali<br />
e di proteggere l’operatore, grazie<br />
a sistemi chiusi completamente automatizzati,<br />
ma anche di contenere<br />
I fondatori di<br />
Asco Filtri:<br />
da sinistra,<br />
il Presidente<br />
Ennio Michelini<br />
e il General<br />
Manager<br />
Massimo<br />
Mascheroni<br />
Nella foto<br />
d’apertura: filtro<br />
autopulente<br />
per off-shore<br />
interamente<br />
in Super Duplex<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63
Componenti<br />
Sistema filtrante<br />
LSI per recupero<br />
catalizzatori<br />
da slurry oil<br />
gli smaltimenti e di recuperare con<br />
maggiore efficienza i materiali preziosi<br />
di cui sono costituiti i catalizzatori.<br />
Il nostro sistema LSI (Liquid<br />
Solid Internal) ha visto circa 700 installazioni<br />
nel mondo, e là dove è in<br />
funzione, l’operatore lavora in piena<br />
sicurezza e si verifica un’alta efficienza<br />
nel recupero del catalizzatore.<br />
La vostra tecnologia per il recupero<br />
dei catalizzatori viene utilizzata<br />
anche in altri processi?<br />
Sì, viene usata molto nelle raffinerie,<br />
per recuperare il catalizzatore<br />
dal fondo dell’impianto FCC (Fluid<br />
Catalytic Cracking), dove si deposita<br />
un olio pesante contaminato da<br />
1000 a 10 mila ppm di catalizzatore.<br />
In questo caso, eliminando il catalizzatore,<br />
il prodotto può essere riutilizzato<br />
negli impianti per la produzione<br />
di carbon black destinato al<br />
mercato degli pneumatici per auto.<br />
O ancora, dal prodotto senza catalizzatore<br />
è possibile ottenere dei fuel<br />
per navi che consentono di rispettare<br />
i requisiti delle normative IMO<br />
(Organizzazione Marittima Internazionale).<br />
Il sistema LSI viene realizzato<br />
in collaborazione con Mott Corporation,<br />
che è la più importante società<br />
specializzata nei materiali sinterizzati<br />
per la filtrazione.<br />
In quali aree del mondo ci sono i progetti<br />
maggiori che vi coinvolgono?<br />
Abbiamo stipulato alcuni contratti quadro<br />
per i componenti e i ricambi di raffinerie<br />
e complessi petrolchimici italiani<br />
ed esteri. Abbiamo lavorato inoltre, in<br />
modo diretto o tramite EPC, su progetti<br />
in Medio Oriente, in Russia e in India.<br />
In Cina avete partecipato a delle<br />
commesse?<br />
Non molte. Ci è capitato di fornire<br />
sistemi per un impianto di ammoniaca<br />
e per uno dedicato alla produzione<br />
di PET, ma indirettamente,<br />
cioè attraverso clienti che esportavano<br />
in Cina. Al momento crediamo<br />
non sia utile andare a competere con<br />
i produttori locali, anche se le loro<br />
tecnologie non sono paragonabili alle<br />
nostre: mi riferisco in particolare<br />
ai filtri automatici che proteggono i<br />
reattori, che solo quattro o cinque<br />
aziende al mondo, oltre a noi, sono<br />
in grado di produrre. Resto convinto<br />
che, per operare in quel mercato,<br />
occorra aprire una filiale locale: un<br />
passo al momento prematuro per noi.<br />
Però avete delle filiali all’estero…<br />
Una è stata aperta in Messico nel<br />
2005, al fine di seguire da vicino alcune<br />
grandi commesse e di costruire<br />
in sito, coinvolgendo le officine<br />
meccaniche locali, filtri e sistemi<br />
che sarebbe stato complesso e<br />
oneroso trasportare dall’Italia. Negli<br />
anni la filiale ha continuato a dare<br />
buoni risultati ed anzi è stata finora<br />
una protagonista della nostra crescita<br />
nel <strong>2021</strong>. Oggi il paese si è rimesso<br />
in moto e ha la necessità di<br />
ammodernare le raffinerie esistenti,<br />
che hanno tecnologie datate e insufficienti<br />
persino a soddisfare il merca-<br />
64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti<br />
Gas-liquid<br />
coalescer ad<br />
alta efficienza<br />
per off-shore<br />
to interno. Il governo messicano ha<br />
avviato la costruzione di una nuova<br />
raffineria, un progetto nel quale siamo<br />
coinvolti con varie commesse per<br />
un valore di oltre 4 milioni di euro.<br />
Abbiamo poi una filiale in Francia,<br />
soprattutto commerciale, che segue<br />
principalmente il mercato della chimica,<br />
una ad Abu Dhabi e una nel<br />
South Carolina, negli Stati Uniti.<br />
Producete anche in altri paesi, oltre<br />
che in Messico?<br />
In Medio Oriente, sempre con il supporto<br />
delle officine locali. È una presenza<br />
finalizzata a far parte delle<br />
vendor list di alcune grandi società<br />
energetiche e dell’oil&gas di Arabia<br />
Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Inoltre<br />
la filiale locale ci consente di essere<br />
coinvolti nei nuovi impianti su<br />
cui i paesi del Golfo stanno investendo<br />
per ampliare la loro filiera e il loro<br />
know-how produttivo, dato che nel<br />
lungo periodo l’esportazione di petrolio<br />
diventerà meno strategica.<br />
Le fonti energetiche pulite apriranno<br />
nuovi scenari per le vostre<br />
tecnologie?<br />
Da tempo poniamo molta attenzione<br />
a quei settori che saranno sempre<br />
più determinanti nel prossimo futuro,<br />
come l’idrolisi per la produzione<br />
di idrogeno, la pirolisi delle biomasse,<br />
la produzione di combustibili da<br />
scarti agroalimentari. Abbiamo partecipato<br />
ai test sulle tecnologie di<br />
recupero oli da rifiuto organico e abbiamo<br />
fornito filtri in diversi impianti<br />
per la produzione di biocarburanti<br />
di nuova generazione. Ci interessa<br />
entrare sempre di più nei mercati<br />
della transizione ecologica, dalle<br />
energie rinnovabili all’idrogeno, fino<br />
alla produzione delle batterie.<br />
La filtrazione può dunque dare un<br />
contributo significativo alla transizione<br />
ecologica e all’industria<br />
del domani?<br />
I dati sembrano confermarlo, visto che<br />
i filtri per il processo industriale stanno<br />
registrando una crescita media annua<br />
del 7-8%. I sistemi filtranti diventano<br />
sempre più importanti per i processi,<br />
in quanto le tecnologie aumentano<br />
la loro complessità e la qualità<br />
richiesta per il prodotto finale è ogni<br />
giorno più alta. Inoltre le materie prime<br />
devono essere sempre più pulite,<br />
al fine di proteggere impianti, catalizzatori<br />
e apparecchiature sofisticate. Di<br />
fronte a questa evoluzione, da tempo<br />
abbiamo cercato, oltre che di stringere<br />
partnership internazionali come quella<br />
con Mott, di spostare il focus sui nostri<br />
prodotti ad alto valore aggiunto.<br />
Mi riferisco al recupero dei catalizzatori<br />
sia dalle fasi liquide che gassose,<br />
alla protezione di reattori di cracking,<br />
alle cartucce coalescenti liquido-gas e<br />
liquido-liquido, ai sistemi automatici.<br />
Oggi, quello che conta è fornire soluzioni,<br />
più che singoli prodotti.<br />
In questo modo siete riusciti a differenziarvi<br />
sul mercato…<br />
Sì, tanto da trovarci costantemente in<br />
diretta concorrenza con grandi multinazionali<br />
e società di primo livello.<br />
È un confronto impegnativo ma<br />
anche qualificante, perché ci consente<br />
di non dover lottare solo sui prezzi.<br />
Grazie a questa differenziazione,<br />
quest’anno aumenteremo significativamente<br />
il fatturato, pertanto, ora bisogna<br />
adeguare la struttura organizzativa,<br />
con l’inserimento di nuove figure,<br />
soprattutto tecniche.<br />
Ma l’oil&gas e il petrolchimico<br />
cresceranno ancora a breve-medio<br />
termine?<br />
In Europa il settore conoscerà un lento<br />
declino: molte raffinerie verranno trasformate<br />
in bioraffinerie, come già successo<br />
con ENI a Marghera e Gela. In altre<br />
aree del mondo, come Medio Oriente,<br />
Russia, Stati Uniti e India, l’industria<br />
del petrolio continuerà invece, necessariamente,<br />
ad attrarre investimenti ancora<br />
per molto tempo. Ed è lì che stiamo<br />
continuando a fornire sistemi filtranti<br />
ad elevato contenuto tecnologico,<br />
a partire da quelli automatici destinati<br />
agli impianti FCC, per i quali siamo<br />
fra i massimi specialisti al mondo.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 65
Componenti<br />
Sopra: sistema<br />
filtrante<br />
automatico<br />
modulare per<br />
hydrotreater<br />
e hydrocracker<br />
A fianco:<br />
sistema filtrante<br />
automatico<br />
rotativo per<br />
hydrotreater<br />
e hydrocracker<br />
C’è un obiettivo che tiene a raggiungere<br />
nei prossimi mesi?<br />
Ci siamo già presi alcune soddisfazioni<br />
con l’intensa crescita delle vendite<br />
e con la ripartenza delle commesse in<br />
Messico. Anche il mercato francese,<br />
che ha subito le restrizioni dell’emergenza<br />
sanitaria in modo ancora più<br />
drammatico dell’Italia sta ripartendo<br />
e contiamo di includere nel parco<br />
clienti tutta quella fascia di aziende<br />
che operano nella chimica fine più<br />
pregiata grazie al recente inserimento<br />
di una risorsa qualificata. Stiamo<br />
ampliando le produzioni interne, incluse<br />
quelle di filtri di piccole e medie<br />
dimensioni, in modo da contare<br />
su una gamma più ampia e flessibile,<br />
indispensabile per rispondere in<br />
tempi stretti alle richieste delle società<br />
di ingegneria. Abbiamo allargato<br />
il reparto per la produzione delle<br />
cartucce filtranti metalliche raddoppiando<br />
la superficie produttiva, e per<br />
fine anno sarà operativo un ulteriore<br />
capannone. Stiamo investendo inoltre<br />
in tecnologie per automatizzare<br />
alcune lavorazioni ed aggiungerne di<br />
nuove. Inoltre ci interessa estendere<br />
lo sguardo anche oltre la filtrazione<br />
vera e propria: per esempio proponiamo<br />
i setti porosi metallici come<br />
elementi di sfiato e polmonazione.<br />
Altre applicazioni nuove per noi,<br />
a cui stiamo guardando con attenzione,<br />
riguardano la regolazione di<br />
flusso con setti porosi metallici sia<br />
di gas sia di liquidi che ci permette<br />
di estendere la nostra presenza anche<br />
nel mondo dei semiconduttori o<br />
dell’aerospaziale. Ad eccezione di alcune<br />
nicchie specifiche, dove ci avvaliamo<br />
della partnership con Mott,<br />
produciamo sempre di più su nostro<br />
disegno, proponendoci con un ventaglio<br />
di soluzioni, un livello di competenze<br />
e una struttura organizzativa<br />
che, al netto delle differenze di<br />
dimensioni, ci rendono paragonabili<br />
alle multinazionali del settore. <br />
66 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
THINKING<br />
Process Service srl è una società di ingegneria, che dal 1986, opera nell’erogazione<br />
di servizi di consulenza e progettazione, con una elevata specializzazione negli<br />
impianti chimici e farmaceutici. Process Service è in grado di accompagnare il cliente<br />
lungo tutto il corso di un progetto sia nuovo che di revamping.<br />
Sviluppo del processo e dell’ingegneria di base-Ingegneria di dettaglio-Supporto al<br />
procurement-Gestione cantiere-Precommissioning-Commissioning e avviamento.<br />
Via Alcide De Gasperi 111 20017 Rho (MI) Tel: 02 939 09 272 Fax: +39 02 939 06 328<br />
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www.process-service.it
Strumentazione<br />
Le tecnologie obsolete<br />
hanno un costo superiore<br />
alle alternative moderne<br />
Grazie alle nuove tecnologie<br />
aumentano l’accuratezza<br />
e la disponibilità e, nel<br />
lungo periodo, i costi di<br />
manutenzione si riducono.<br />
Ecco come gli strumenti<br />
Endress+Hauser di ultima<br />
generazione aiutano<br />
a centrare gli obiettivi<br />
di produttività e costi.<br />
Le tecnologie obsolete possono<br />
compromettere sia l'efficienza<br />
che la disponibilità della produzione.<br />
Le tecnologie di misura<br />
di vecchia generazione, comprendenti<br />
componenti meccanici, sono<br />
meno accurate e richiedono interventi<br />
di manutenzione più pesanti degli equivalenti<br />
moderni per assicurare la continuità<br />
della produzione. Chi oggi investe<br />
per sostituire i vecchi dispositivi<br />
meccanici otterrà notevoli vantaggi<br />
economici nel lungo periodo, derivanti<br />
sia dall'aumento della produttività sia<br />
dai risparmi sui costi di manutenzione.<br />
Le tecnologie Endress+Hauser di ultima<br />
generazione aiutano a centrare gli<br />
obiettivi di produttività e costi, indipendentemente<br />
dal processo o dall'applicazione,<br />
poiché garantiscono misure<br />
accurate, permettendo di ridurre la<br />
manutenzione e i tempi di fermo per<br />
interventi di taratura e test di verifica<br />
funzionale. I team commerciali e di<br />
assistenza di Endress+Hauser, inoltre,<br />
sono presenti in tutto il mondo per<br />
offrire un supporto a 360°, dalla scelta<br />
dei sensori più adatti alle esigenze<br />
del cliente alla sostituzione dei dispositivi<br />
di vecchia generazione, fino alla<br />
progettazione di soluzioni di manutenzione<br />
personalizzate.<br />
Tra i punti di forza delle tecnologie Endress+Hauser:<br />
68 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Strumento<br />
di misura radar<br />
Micropilot<br />
FMR67<br />
• Maggiore sicurezza nelle operazioni di<br />
pulizia e taratura di processo, più funzioni<br />
di autodiagnostica e verifica funzionale<br />
semplificate grazie alla Heartbeat<br />
Technology integrata<br />
• Diagnostica avanzata per la prevenzione<br />
di fermi produzione non pianificati<br />
• Disponibilità immediata dei dati trasmessi<br />
dai dispositivi da campo grazie<br />
a tag RFID che permettono di accedere<br />
in mobilità alle informazioni sugli asset<br />
• Piattaforme unificate per i trasmettitori<br />
a supporto di un approccio di<br />
manutenzione mirato, basato sull'affidabilità<br />
• Una strumentazione perfettamente in<br />
linea con le esigenze, a sicurezza intrinseca<br />
e ad elevata precisione, per affidabilità<br />
dei dati e sicurezza dei processi.<br />
La misura di livello nei solidi<br />
Due strumenti evoluti nella misura di<br />
livello di solidi sono: Misura radar Micropilot<br />
FMR67 e Misura a vibrazione<br />
Soliphant FTM51.<br />
Micropilot FMR67, il sensore standard<br />
per la misura di livello nei<br />
solidi sfusi in condizioni<br />
estreme, è il primo radar con frequenza<br />
da 80 GHz sviluppato secondo<br />
la direttiva internazionale<br />
IEC 61508 sulla sicurezza<br />
funzionale. Offre la massima<br />
affidabilità grazie<br />
all'antenna drip-off, una<br />
migliore concentrazione e<br />
angoli di emissione molto<br />
ridotti, ideali per la misura<br />
in sili sottili. FMR67 viene utilizzato<br />
per la misura di livello continua, non<br />
a contatto di prodotti solidi in polvere<br />
o granulari. FMR67 è inoltre provvisto<br />
di Heartbeat Technology con funzionalità<br />
smart del sensore.<br />
Vantaggi evidenti sono:<br />
• Hardware e software sviluppati in<br />
base allo standard IEC 61508 fino a<br />
SIL3 in ridondanza omogenea<br />
• Heartbeat Technology, per un funzionamento<br />
dell'impianto sicuro ed efficiente<br />
dal punto di vista dei costi durante<br />
l'intero ciclo di vita<br />
• Concetto di gestione dei dati mediante<br />
HistoROM per semplificare e velocizzare<br />
messa in servizio, manutenzione<br />
e diagnostica<br />
• Massima affidabilità anche in presenza<br />
di ostruzioni nei recipienti grazie<br />
all'angolo di emissione ridotto e alla<br />
valutazione Multi-Echo Tracking<br />
• Antenna drip-off innovativa in<br />
PTFE per la massima disponibilità<br />
del sistema<br />
• Riduzione del lavoro tecnico grazie a<br />
una semplice integrazione dello stru-<br />
mento radar da 80 GHz nel processo<br />
• I test funzionali più semplici al mondo<br />
per SIL consentono di risparmiare<br />
tempo e denaro.<br />
Soliphant FTM51 è l’interruttore di livello<br />
universale per solidi a granulometria<br />
fine, anche per area a rischio<br />
di esplosione. Soliphant M è un interruttore<br />
di livello robusto per impieghi<br />
in sili con solidi a granulometria fine<br />
o polverosi, anche con solidi a bassa<br />
densità. Adatto per un'ampia gamma<br />
di applicazioni, con certificati internazionali<br />
per uso in area con gas o polveri<br />
infiammabili. Disponibile con forcella<br />
lucidata e custodia in acciaio inox<br />
con Tri-Clamp o con custodia in alluminio<br />
e forcella rivestita. Non richiede<br />
manutenzione, per applicazioni tipiche<br />
con pigmenti, coloranti, additivi,<br />
prodotti chimici in polvere, gesso.<br />
Vantaggi evidenti sono:<br />
• SIL2 secondo IEC 61508<br />
• Assenza di parti meccaniche in movimento:<br />
nessuna usura, lunga vita<br />
operativa<br />
• Insensibile a vibrazioni esterne e depositi:<br />
funzionamento che non richiede<br />
manutenzione, indipendente dai solidi<br />
• Vari inserti elettronici: ad esempio<br />
NAMUR, relè, tristore e uscite del segnale<br />
PFM per un perfetto allineamento<br />
con il sistema di controllo dell'impianto<br />
• Indicazione di depositi e abrasione,<br />
impostazione di densità e ritardo di<br />
commutazione selezionabile<br />
• Disponibilità di sensori rivestiti e<br />
lucidati<br />
• Leader di mercato nel settore del<br />
controllo di livello per prodotti solidi,<br />
con applicazioni dal 1967. <br />
Strumento<br />
di misura a<br />
vibrazione<br />
Soliphant FTM51<br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 69
Automazione/Strumentazione<br />
Visione artificiale basata sul deep learning<br />
SICK ha implementato l’innovativa SensorApp Intelligent<br />
Inspection, una soluzione di visione artificiale basata<br />
su Deep Learning per l’intera famiglia di camere<br />
2D InspectorP6xx.<br />
Intelligent Inspection permette agli utenti di risolvere<br />
ancora più facilmente complessi compiti di ispezione,<br />
controllo qualità e classificazione per prodotti cresciuti<br />
in natura o con forme irregolari, che in precedenza<br />
erano difficilmente gestibili con classici algoritmi<br />
di visione basati su regole, a causa della loro variabilità<br />
intrinseca.<br />
La SensorApp Intelligent Inspection di SICK, basata<br />
su Deep Learning, può essere eseguita direttamente a<br />
bordo di tutte le camere 2D della famiglia Inspector-<br />
P6xx, come semplice espansione della SensorApp Quality<br />
Inspection, preinstallata di default. Combinando<br />
gli strumenti classici di analisi dell’immagine basati su<br />
regole con la nuova potente funzionalità di classificazione<br />
basata su Deep Learning, agli utilizzatori di Intelligent<br />
Inspection si aprono nuove possibilità di automatizzare<br />
operazioni di ispezione complesse, che finora<br />
non erano possibili.<br />
Ispezioni intelligenti<br />
Applicazioni di visione che sfruttano l’Intelligenza artificiale<br />
possono ora essere predisposte facilmente ed<br />
eseguite sull’intera gamma dei sensori di visione InspectorP6xx<br />
di SICK. Il nuovo, ultracompatto InspectorP61x<br />
è attualmente il più piccolo sensore di visione<br />
in cui gli algoritmi di Deep Learning eseguono direttamente<br />
a bordo del dispositivo, ma le possibilità di un’ispezione<br />
intelligente si estendono a tutta la famiglia,<br />
fino al robusto InspectorP65x, che garantisce risoluzione<br />
particolarmente elevata e campi inquadrati più ampi.<br />
Applicazioni, per le quali finora era molto difficile ottenere<br />
controlli qualità robusti e ripetibili, possono ora essere<br />
risolte grazie alla Intelligent Inspection SensorApp<br />
di SICK in modo semplice e con elevata affidabilità. In<br />
tal modo anche operazioni di analisi di oggetti che presentano<br />
caratteristiche variabili risultano semplici e accessibili.<br />
Tra queste vi sono, per esempio, applicazioni<br />
complesse come la verifica dell’orientamento di assi di<br />
legno mediante il rilevamento della struttura ad anello<br />
annuale, l’ispezione di superfici altamente riflettenti,<br />
che cambiano aspetto a seconda dell’incidenza della<br />
luce, la classificazione di oggetti con caratteristiche intrinsecamente<br />
variabili, come gli alimenti o le saldature.<br />
“Estendendo la Intelligent Inspection SensorApp a tutte<br />
le telecamere InspectorP6xx di SICK, gli utenti possono<br />
selezionare il sensore di visione con le caratteristiche<br />
più adatte, in termini di dimensione, risoluzione,<br />
ottiche ed illuminazione, per acquisire un’immagine ottimale<br />
e poi implementare facilmente ispezioni di visione<br />
complesse grazie all’Intelligenza artificiale”, spiega<br />
Fredrik Nilsson, responsabile della Business Unit Machine<br />
Vision di Sick. “Gli utenti vengono guidati attraverso<br />
un processo intuitivo che, nel cloud, insegna al sistema<br />
attraverso immagini di esempio come distinguere<br />
fra oggetti conformi e non conformi, istruendo le reti<br />
neurali di SICK specificamente ottimizzate”.<br />
Con lo strumento “Image collection” della Intelligent<br />
Inspection, gli utenti raccolgono innanzitutto immagini<br />
esemplificative del prodotto nelle condizioni di produzione<br />
reali. Le caricano poi facilmente in dStudio, il<br />
servizio digitale di SICK basato su cloud, che permette<br />
di eseguire il training della rete neurale. Con un processo<br />
graduale, grazie a questo strumento, la rete neurale<br />
viene istruita affinché sia in grado di soddisfare i<br />
requisiti necessari all’ispezione. All’occorrenza è possibile<br />
aggiungere ulteriori immagini, per perfezionare<br />
ulteriormente il training.<br />
Non appena l’utente è soddisfatto del risultato, può<br />
scaricare la rete neurale istruita dal cloud e caricarla<br />
sulla camera InspectorP6xx di SICK, dove potrà prendere<br />
autonomamente decisioni, senza che occorra un<br />
ulteriore collegamento al cloud.<br />
“Poiché l’Intelligent Inspection SensorApp di SICK esegue<br />
direttamente sui sensori di visione InspectorP6xx<br />
di SICK, non occorre hardware supplementare”, afferma<br />
Anders Gibeck, Product Manager Machine Vision 2D<br />
di SICK. “Così l’utente è in grado di implementare complesse<br />
ispezioni di visione a costi di esercizio notevolmente<br />
ridotti”.<br />
70 icf CHIMICA E
RIVISTA<br />
DELL’<br />
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE<br />
70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00<br />
ANNO IX - NUMERO 1 - FEBBRAIO/MARZO 2020<br />
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icf<br />
APPUNTAMENTI<br />
ENERGIA<br />
SPS Italia: 10 temi per L’industria chimica<br />
per il 2020 un dialogo fra uomo e tecnologia punta a ridurre i consumi<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
ANNOXI NUMERO1 FEBBRAIO/MARZO2020<br />
PRODUZIONE CHIMICA<br />
Le previsioni<br />
POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00<br />
Il mercato globale<br />
degli emulsionanti<br />
RIVISTA DELLE<br />
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Gli investimenti nell’efficienza Materiali e certificazioni<br />
energetica della produzione alimentare per il packaging sostenibile<br />
SISTEMI PER PRODURRE<br />
POSTE ITALIANE SPA • SPED. IN ABB. POSTALE • 70% • L0/MI • COSTO COPIA € 8,00<br />
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la ubfornitura<br />
Bimestrale - anno XI - <strong>n°</strong>1 gennaio/febbraio 2020<br />
Pag. 10<br />
Pag. 20<br />
Pag. 32<br />
PMI<br />
SPS<br />
MACCHINE UTENSILI<br />
L’eccellenza dell’imprenditoria Se uomo e tecnologia Maggiore produttività nelle<br />
italiana<br />
dialogano sul futuro lavorazioni complesse<br />
ARCOPLEX GROUP<br />
“Le imprese italiane<br />
supereranno l’emergenza”<br />
ATTUALITÀ<br />
Plastic tax: una misura<br />
che fa discutere<br />
VERSALIS<br />
Opzioni per una<br />
circolarità virtuosa<br />
la<br />
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plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
ANNOXXXI N.1 GENNAIO/FEBBRAIO 2020<br />
INSIEME<br />
CE LA FAREMO<br />
GUARDIAN TM<br />
<strong>ICF</strong> - <strong>Rivista</strong> <strong>dell'Industria</strong> <strong>Chimica</strong><br />
e <strong>Farmaceutica</strong> è la nuova rivista di<br />
Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />
esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />
settori di riferimento, rappresenta uno<br />
strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />
una presentazione completa dell'innovazione<br />
tecnologica ad essi dedicata.<br />
Tecnologie Alimentari, la rivista<br />
tecnico-scientifica di riferimento per<br />
i tecnologi alimentari, illustra le reali<br />
innovazioni, con i contributi dei massimi<br />
esperti dei diversi comparti del<br />
settore. Ingredienti macchine e attrezzature<br />
per ottenere l'eccellenza<br />
del prodotto alimentare.<br />
La Subfornitura, la rivista che presenta<br />
l'attuale realtà della lavorazione<br />
per conto terzi, i cui protagonisti<br />
hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />
e collaborano con il<br />
committente per la messa a punto<br />
del prodotto finito.<br />
La Plastica Oggi e Domani rivista<br />
dedicata al settore materie plastiche<br />
che fornisce, un’informazione esaustiva<br />
sulle nuove tecnologie, i materiali<br />
e le applicazioni.<br />
icf<br />
RIVISTA<br />
DELL’ INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 40,00 €<br />
❏ contrassegno 43,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
❏ contrassegno 65,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />
Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />
Nome ..............................................................................................<br />
Cognome........................................................................................<br />
Ditta/ente ........................................................................................<br />
Via...................................................................................................<br />
Città ...............................................................................................<br />
Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />
Tel. ..................................................................................................<br />
e-mail .............................................................................................<br />
Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />
ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />
ed alla comunicazione degli stessi.<br />
Firma ...............................................................................................<br />
Modalità di pagamento:<br />
❏<br />
Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />
❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />
❏<br />
Carta di credito:<br />
❏<br />
❏<br />
Scadenza ..................................................................................<br />
Italia: ❏ spedizione ordinaria 45,00 €<br />
❏ contrassegno 48,00 €<br />
Estero: ❏ spedizione ordinaria 60,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />
❏ spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />
n. carta<br />
Titolare carta .............................................................................<br />
Firma ...............................................................................................<br />
Servizio abbonamenti<br />
Interprogetti Editori Srl - Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />
Tel/fax +39 039 5153705 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com
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Da oltre 30 anni le riviste<br />
di riferimento nel B2B<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA<br />
e a crescere,<br />
le incertezze<br />
INDUSTRIA<br />
FARMACEUTICA<br />
Il mercato italiano<br />
dei generici<br />
ROBOTICA<br />
Automatizzare<br />
il trasporto nella zona<br />
di produzione<br />
RIVISTA<br />
DELL’<br />
INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
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icf<br />
RIVISTA DELLE<br />
SISTEMI PER PRODURRE<br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
la ubfornitura<br />
Lavorazioni conto terzi<br />
Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />
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Logistica<br />
Nasce il Biopharma Network<br />
Eurodifarm, società del Gruppo<br />
Deutsche Post DHL specializzata<br />
nella logistica distributiva di<br />
prodotti farmaceutici, diagnostici<br />
e biomedicali a temperatura controllata,<br />
ha investito in un nuovo<br />
e innovativo servizio dedicato al<br />
trasporto e consegna di prodotti<br />
Biotecnologici Life Sciences &<br />
Healthcare refrigerati a 2/8°C denominato<br />
“Biopharma Network”.<br />
Il progetto integra soluzioni innovative<br />
quali il monitoraggio in<br />
real time della temperatura del<br />
prodotto durante il trasporto dai<br />
magazzini centrali ai clienti finali<br />
attraverso un sistema integrato<br />
monitorato da una Quality Control<br />
Tower, presidiata da un team dedicato<br />
di esperti, capace di tracciare<br />
la temperatura di ogni singolo<br />
collo lungo tutto il processo<br />
distributivo.<br />
Un unico sistema di monitoraggio<br />
della temperatura garantisce<br />
una governance IT su tutto il processo.<br />
Il sistema, inoltre, è validato<br />
in conformità alle più stringenti<br />
normative del sistema farmaceutico<br />
CFR21 part 11 e GMP<br />
Vol4 Annex 11.<br />
Oltre ciò il servizio garantisce<br />
un’elevata sostenibilità ambientale<br />
in quanto il processo riduce<br />
drasticamente l’utilizzo di imballi<br />
isotermici in polistirolo, e materiale<br />
refrigerante, per il confezionamento<br />
secondario.<br />
I prodotti farmaceutici che richiedono<br />
una temperatura controllata<br />
compresa tra i 2 e gli 8°C rappresentano<br />
un segmento di mercato<br />
in forte espansione, come testimoniano<br />
i dati elaborati dall’Osservatorio<br />
del Politecnico di Milano<br />
che evidenziano come i flussi<br />
di trasporto relativi a questa fascia<br />
di temperatura siano in costante<br />
crescita dal 2018. Gli investimenti<br />
in ricerca farmacologica,<br />
infatti, sono attualmente molto<br />
focalizzati sulle terapie geniche<br />
che puntano ad una tipologia<br />
di cure mediche molto personalizzata<br />
che prevede l’utilizzo di farmaci<br />
biotecnologici.<br />
Grazie alla forza e alla capillarità<br />
del suo network, nell’ultimo<br />
anno Eurodifarm ha consegnato<br />
oltre 44 milioni di colli a farmacie,<br />
distributori intermedi, strutture<br />
ospedaliere, ASL, laboratori<br />
di analisi, pazienti dislocati<br />
sul territorio nazionale, ha effettuato<br />
4,3 milioni di spedizioni<br />
per conto delle principali aziende<br />
farmaceutiche, diagnostiche, biomedicali,<br />
sanitarie e ospedaliere e<br />
trasportato oltre 164 milioni di kg<br />
di prodotti.<br />
“La pandemia ci ha lasciato la<br />
consapevolezza della centralità<br />
del comparto logistico in ambito<br />
healthcare, sia a livello distributivo<br />
che di stoccaggio”, commenta<br />
Aldo Soffientini, amministratore<br />
delegato di Eurodifarm. “Il<br />
settore Life Sciences e Healthcare<br />
sta vivendo una rapida trasformazione<br />
della Supply Chain, una<br />
maggiore necessità di efficienza<br />
e, in qualità di operatore di riferimento<br />
nel nostro mercato, abbiamo<br />
il dovere di investire in questa<br />
direzione per poter assicurare un<br />
servizio ad alto valore per questi<br />
prodotti altamente termosensibili,<br />
la cui sicurezza è garantita solo<br />
se le oscillazioni termiche sono<br />
vicine allo zero”.<br />
Doppio premio per Mammoet Italy<br />
Doppia colpo per Mammoet Italy all’edizione<br />
<strong>2021</strong> degli Italian Lifting &<br />
Transportation Awards, lo speciale<br />
evento dedicato all’eccellenza del sollevamento<br />
e dei trasporti eccezionali<br />
in Italia collaterale alla fiera GIS di<br />
Piacenza, tenutasi a ottobre.<br />
La società si è infatti aggiudicata il<br />
primo premio nella categoria “Sollevamento<br />
con gru a braccio tralicciato<br />
con carro cingolato” per i sollevamenti<br />
effettuati nell’ambito del progetto<br />
di revamping della raffineria SA-<br />
RAS Sarlux di Sarroch, nei pressi di<br />
Cagliari, avvenuta nel 2020 in piena<br />
pandemia.<br />
Riconoscendo la cura messa da Mammoet<br />
Italy nella sua candidatura agli<br />
ILTA, la giuria ha inoltre deciso di<br />
assegnare a Mammoet Italy anche il<br />
primo premio per la documentazione<br />
di progetto del lavoro effettuato<br />
a Sarroch.<br />
“Questo doppio premio è soprattutto<br />
un riconoscimento a tutti coloro<br />
che, operando in e per Mammoet Italy,<br />
non si sono mai fermati, nonostante<br />
la pandemia e le difficoltà aggiuntive<br />
di garantire un ambiente di lavoro<br />
funzionale e sicuro”, ha commentato<br />
Alberto Galbiati, CEO della società.<br />
La commessa Sarroch è stata eccezionale<br />
per il numero di impianti contemporaneamente<br />
coinvolti nei lavori,<br />
che hanno riguardato le unità FCC<br />
(Fluid Catalytic Cracking), Topping e<br />
alchilazione. Gli interventi erano sfidanti<br />
per doversi effettuare, secondo<br />
articolate sequenze esecutive, in<br />
un ambiente industriale con spazi ristretti,<br />
caratterizzato da impianti<br />
compatti, sviluppati prevalentemente<br />
in altezza. Per fare solo un esempio,<br />
gli sbracci delle gru hanno sfiorato i<br />
70 metri. Per operare in parallelo sui<br />
tre punti, Mammoet ha utilizzato una<br />
gru a traliccio cingolata per ognuno di<br />
essi, dimensionata sulla base dei pesi<br />
dei componenti e degli sbracci richiesti:<br />
Liebherr LR13000 con portata<br />
di 3000 tonnellate, la più grande<br />
cingolata a braccio singolo esistente<br />
al mondo e per la prima volta in opera<br />
in Italia; Liebherr LR11350 cingolata<br />
da 1.350 tonnellate di portata;<br />
Demag CC2800 da 600 tonnellate di<br />
portata massima.<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 73
Indagine di mercato<br />
Foto Industrial Seals<br />
<strong>Chimica</strong> e farmaceutica:<br />
settori primari per le guarnizioni<br />
Il business mondiale delle<br />
guarnizioni ha raggiunto nel<br />
2020 il valore di 59 miliardi di<br />
dollari, di cui il settore chimicofarmaceutico<br />
rappresenta<br />
il 31,4%. La Cina è il<br />
maggiore mercato, anche se<br />
in ambito pharma l’industria<br />
nordamericana resta la<br />
principale destinazione.<br />
di Giuseppe Tamburini<br />
Le guarnizioni sono componenti<br />
che vengono interposti<br />
tra due superfici, in movimento<br />
o non in movimento, allo<br />
scopo di evitare il passaggio<br />
di un fluido (sia esso liquido o gas)<br />
tra di esse. Se le due superfici tra le<br />
quali viene interposta la guarnizione<br />
sono ferme, la guarnizione è classificata<br />
per impiego “statico”; se invece<br />
sono in movimento relativo tra<br />
loro, allora la guarnizione è classificata<br />
per impiego “dinamico”.<br />
Le guarnizioni devono rispondere a<br />
determinati requisiti tecnici:<br />
• essere fatte di un materiale sufficientemente<br />
morbido, tale da poter<br />
essere compresso, adattandosi alle<br />
irregolarità superficiali, in modo tale<br />
da impedire in maniera totale il<br />
passaggio del fluido;<br />
• devono avere adeguata resistenza<br />
chimica nei confronti del fluido<br />
da contenere;<br />
• devono resistere a compressioni<br />
anche molto elevate senza subire<br />
deformazioni;<br />
• devono resistere alle alte e basse<br />
temperature di esercizio, e in generale<br />
agli stress termici;<br />
• se usate in modalità “dinamica”,<br />
devono generare poco attrito, ed<br />
74 icf CHIMICA E
Indagine di mercato<br />
Figura 1 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria chimico – farmaceutica:<br />
anno 2020<br />
Tabella 1 - Mercato mondiale delle guarnizioni per<br />
industria chimico - farmaceutica: anno 2020<br />
Settore di impiego Miliardi $<br />
Industria chimica, di cui: 14,2<br />
. Petrolchimica 3,75<br />
. <strong>Chimica</strong> inorganica di base 1,95<br />
. Specialità chimiche 3,77<br />
. Industria dei polimeri 3,07<br />
. <strong>Chimica</strong> di consumo 1,66<br />
Industria farmaceutica 4,30<br />
Totale 18,50<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />
Foto Technetics<br />
usurarsi il meno possibile.<br />
Le guarnizioni trovano impiego in<br />
numerosissimi settori industriali:<br />
industria automobilistica, industria<br />
meccanica e metalmeccanica, industria<br />
elettrica ed elettronica, impianti<br />
di incenerimento rifiuti e termovalorizzatori,<br />
industria chimica, petrolchimica<br />
e farmaceutica, industria<br />
aerospaziale, settore quest’ultimo<br />
particolarmente importante negli<br />
Usa, edilizia (idrosanitaria, guarnizioni<br />
di tenuta per porte e finestre<br />
ecc.), industria del trattamento acque,<br />
distribuzione idrica.<br />
Il mercato mondiale delle guarnizioni<br />
ha raggiunto nel 2020 il valore di<br />
59 miliardi di dollari, di cui il settore<br />
chimico-farmaceutico rappresenta il<br />
31,4%, cioè 18,5 miliardi di dollari;<br />
il tasso di crescita nell’ultimo decennio<br />
è stato del 3,6% medio annuo.<br />
Questo settore, a sua volta, può essere<br />
così suddiviso:<br />
• industria petrolchimica: produzione<br />
di etilene, propilene, butadiene,<br />
benzene, xilene, toluene, metanolo,<br />
ed altri derivati della petrolchimica;<br />
• chimica di base: comprende i prodotti<br />
inorganici di base (soda, cloro,<br />
gas industriali, ecc): nell’industria<br />
chimica è il settore di impiego<br />
più consistente;<br />
• industria delle specialità chimiche<br />
(specialty chemicals): additivi<br />
per industria delle materie plastiche<br />
e gomma, industria tessile, industria<br />
cartaria, industria del cuoio,<br />
pigmenti e coloranti, inchiostri, altre<br />
specialità chimiche (per esempio<br />
prodotti per il trattamento acque,<br />
ausiliari di processo ecc);<br />
• industria dei polimeri: produzione<br />
di materie plastiche, gomma sintetica,<br />
fibre chimiche;<br />
• chimica di consumo: prodotti per<br />
la detergenza e la cura del corpo,<br />
prodotti chimici per la cura della casa,<br />
coadiuvanti di lavaggio, preparati<br />
disinfettanti, preparati antitarmici,<br />
ecc.;<br />
• industria farmaceutica: produzione<br />
di principi attivi farmaceutici, eccipienti<br />
e formulati. È un settore a<br />
se stante e ad alto valore aggiunto,<br />
in quanto sono richieste guarnizioni<br />
con caratteristiche particolarmente<br />
stringenti e in materiali particolari,<br />
quali PTFE: questo materiale<br />
garantisce un’elevata resistenza agli<br />
agenti chimici, caratteristici dei processi<br />
di sanificazione, igienizzazione<br />
e sterilizzazione.<br />
Con riferimento alla sola industria<br />
chimica (esclusa farmaceutica)<br />
il mercato delle guarnizioni è<br />
valutato in 14,2 miliardi di dollari,<br />
mentre con riferimento all’industria<br />
farmaceutica 4,3 miliardi di<br />
dollari (tabella 1).<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
CHIMICA E icf 75
Indagine di mercato<br />
Figura 2 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria chimica e farmaceutica:<br />
2010 - 2020<br />
IMA% (Incremento medio annuo percentuale 2010 – 2020:<br />
- industria chimica: + 3,7<br />
- industria farmaceutica: + 5,2<br />
- totale chimica + farmaceutica: + 4,0<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />
Tabella 2 - Mercato mondiale delle guarnizioni per area<br />
geografica (industria chimica + farmaceutica): anno 2020<br />
Area geografica / paese Milioni $<br />
Nord America, di cui: 3.868<br />
. USA 3.550<br />
. Canada 318<br />
America Latina, di cui: 791<br />
. Brasile 270<br />
. altri paesi 521<br />
Europa Occidentale 2.468<br />
Europa dell’Est 356<br />
CSI, di cui: 485<br />
. Russia 345<br />
. altri paesi 140<br />
Asia - Pacifico, di cui: 10.050<br />
. Giappone 940<br />
. Cina 6.215<br />
. India 425<br />
. Sud Corea 521<br />
. altri paesi 1.949<br />
Africa 163<br />
Medio Oriente 319<br />
Totale mondo 18.500<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />
Le tenute<br />
devono essere<br />
in grado di<br />
resistere<br />
a diverse<br />
sostanze<br />
chimiche per<br />
pompe, valvole<br />
e compressori.<br />
Tra i materiali<br />
più utilizzati<br />
nel settore<br />
chimico si<br />
trova un’ampia<br />
gamma di<br />
materiali<br />
elastomerici,<br />
quali mescole<br />
ad elevate<br />
prestazioni<br />
Il mercato globalmente considerato<br />
nell’arco dell’ultimo decennio ha registrato<br />
un tasso di crescita medio<br />
annuo del 4%, con un rallentamento<br />
negli ultimi due-tre anni, in relazione<br />
all’innescarsi della nota crisi<br />
economica globale, e con un tasso<br />
di crescita più dinamico per l’industria<br />
farmaceutica rispetto all’industria<br />
chimica (figura 2). Il settore<br />
che più ha risentito della crisi è stato<br />
soprattutto quello chimico, mentre<br />
quello farmaceutico, meno ciclico,<br />
ne ha risentito meno.<br />
La Cina è il maggior mercato mon-<br />
Foto Apex Industrial<br />
diale considerando industria chimica+farmaceutica;<br />
ma mentre per il<br />
settore chimico si conferma decisamente<br />
il mercato dominante, nel settore<br />
farmaceutico il mercato di maggiori<br />
dimensioni è quello nord americano<br />
(tabelle 2, 3 e 4).<br />
Gli Usa sono il maggior produttore<br />
al mondo di farmaci, con un orientamento<br />
più marcato rispetto ad altre<br />
regioni verso farmaci innovativi<br />
e alto-potenti (high potent drugs),<br />
compresa produzione customizzata<br />
(custom synthesis di principi attivi<br />
farmaceutici); inoltre l’industria farmaceutica<br />
statunitense investe notevoli<br />
risorse in attività di ricerca e<br />
sviluppo (gli Usa contribuiscono per<br />
oltre il 50% agli investimenti mondiali<br />
in ricerca e sviluppo di nuovi<br />
farmaci e nuove tecnologie di processo<br />
farmaceutico), svolgendo attività<br />
di ricerca anche su contratto<br />
di società estere; le società farmaceutiche<br />
statunitensi sono all’avanguardia<br />
nell’ingegneria di processo,<br />
nell’offerta di innovative tecnologie<br />
di produzione, nella fornitura di servizi<br />
analitici, nella testatura e caratterizzazione<br />
di materiali, servizi di<br />
farmacocinetica. Tali attività ovviamente<br />
richiedono l’impiego di guarnizioni<br />
e anelli di tenuta all’avanguardia,<br />
realizzati con materiali speciali<br />
ad alto valore aggiunto.<br />
La predominanza della Cina nel mercato<br />
mondiale delle guarnizioni per<br />
l’industria chimica e petrolchimica<br />
è giustificata dal fatto che in questo<br />
paese si concentra poco meno del<br />
50% della produzione chimica mondiale;<br />
nell’arco dell’ultimo decennio<br />
76 icf CHIMICA E
Tabella 3 - Mercato delle guarnizioni per industria chimica<br />
per area geografica: anno 2020<br />
Area geografica / paese Milioni $<br />
Nord America, di cui: 2.090<br />
. USA 1.910<br />
. Canada 180<br />
America Latina 570<br />
Europa Occidentale 1.840<br />
Europa dell’Est 300<br />
CSI, di cui: 415<br />
. Russia 290<br />
. altri paesi 125<br />
Asia - Pacifico, di cui: 8.625<br />
. Giappone 650<br />
. Cina 5.760<br />
. India 355<br />
. Sud Corea 460<br />
. altri paesi 1.400<br />
Africa 100<br />
Medio Oriente 260<br />
Totale mondo 14.200<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />
Tabella 4 - Mercato delle guarnizioni per industria<br />
farmaceutica per area geografica: anno 2020<br />
Area geografica / paese Milioni $<br />
Nord America, di cui: 1.778<br />
. USA 1.640<br />
. Canada 138<br />
America Latina 221<br />
Europa Occidentale 628<br />
Europa dell’Est 56<br />
CSI, di cui: 70<br />
. Russia 55<br />
. altri paesi 15<br />
Asia - Pacifico, di cui: 1.425<br />
. Giappone 290<br />
. Cina 455<br />
. India 70<br />
. Sud Corea 61<br />
. altri paesi 549<br />
Africa 63<br />
Medio Oriente 59<br />
Totale mondo 4.300<br />
Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />
gli investimenti nel settore chimico<br />
e petrolchimico in Cina sono aumentati<br />
ad un tasso medio annuo del 13%<br />
contro una media mondiale dell’8,3%:<br />
se nel 2010 il 30% degli investimenti<br />
mondiali nell’industria chimica e petrolchimica<br />
veniva realizzato in Cina,<br />
nel 2020 la Cina incideva per ben il<br />
45% degli investimenti mondiali.<br />
I principali centri cinesi di estrazione<br />
petrolifera si trovano a Daping<br />
(Heilogjjang), Yumen (Gansu), Karamay,<br />
Tuha e Dushanzi (Xinijang),<br />
Qaidam (Qinghai), Liaohe (Liaoning),<br />
Renqiu (Hebei), Zhongyuan<br />
(Henan) e nel bacino del fiume Jialing<br />
(Sichuan). L’industria chimica di<br />
base è concentrata a Daqin, Dushanzi,<br />
Fishun, Anshan, Lanzhou, Hangzhou,<br />
Maoming, Nancino, Lenghu,<br />
Nanchong, Qilu, Pechino, Shengli,<br />
Shanghai, Urumqi, Yumen, Yanshan.<br />
I materiali per guarnizioni e anelli<br />
di tenuta<br />
La scelta dei materiali per guarnizioni<br />
e anelli di tenuta (O-Ring) per industria<br />
chimico-farmaceutica è spesso<br />
critica, in quanto il materiale deve<br />
rispondere a determinate certificazioni<br />
e omologazioni. Oltre alle omologazioni<br />
e norme sui materiali, quali le<br />
pubblicazioni internazionali FDA (Food<br />
and Drug Administration) o USP<br />
(Farmacopea <strong>Farmaceutica</strong> degli Usa),<br />
e numerose normative nazionali e comunitarie,<br />
quale il Regolamento UE n.<br />
1935/2004, devono poi essere osservate<br />
le norme relative alla costruzione<br />
Indagine di mercato<br />
Figura 3 - Mercato mondiale delle guarnizioni per area geografica (industria<br />
chimica + farmaceutica) in %: anno 2020<br />
Figura 4 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria chimica<br />
per area geografica (in %): anno 2020<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong> CHIMICA E icf 77
Indagine di mercato<br />
Figura 5 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria farmaceutica per area<br />
geografica (in %): anno 2020<br />
Tabella 5 - Previsioni di sviluppo del mercato mondiale<br />
delle guarnizioni: 2020 - 2025 (1)<br />
Miliardi $ IMA% (2)<br />
2020 2025<br />
Industria chimica 14,2 17,33 + 4,1<br />
Industria farmaceutica 4,3 5,72 + 5,9<br />
Totale 18,50 23,05 + 4,5<br />
(1)<br />
Tutti i dati sono a $ costante 2020<br />
(2)<br />
MA% = Incremento medio annuo percentuale 2020 – 2025<br />
Fonte: consensus industria produttrice di guarnizioni – industria chimica<br />
e farmaceutica<br />
Foto Eriks<br />
Altri materiali<br />
per le<br />
guarnizioni<br />
sono i polimeri<br />
PEEK, PPS,<br />
POM, PTFE. Il<br />
PTFE (Teflon)<br />
e il PPS hanno<br />
una eccezionale<br />
resistenza<br />
chimica, che<br />
ne consente<br />
l’utilizzo in<br />
ambienti gravosi<br />
degli impianti e all’uso dei componenti<br />
necessari alla costruzione, riguardanti<br />
in particolare gli aspetti relativi all’<br />
Hygienic Design.<br />
Le tenute devono essere in grado di<br />
resistere a diverse sostanze chimiche<br />
per pompe, valvole e compressori. Tra i<br />
materiali più utilizzati nel settore chimico<br />
si trova un’ampia gamma di materiali<br />
elastomerici, quali mescole ad<br />
elevate prestazioni. La soluzione più<br />
idonea da adottare per il materiale che<br />
costituisce la guarnizione o l’anello di<br />
tenuta viene in genere co-progettata<br />
direttamente da un team di tecnici tra<br />
azienda produttrice delle guarnizioni e<br />
azienda utilizzatrice delle stesse, sulla<br />
base delle caratteristiche delle condizioni<br />
operative dell’impianto.<br />
Tra i materiali elastomerici e tecnopolimeri<br />
più utilizzati nel settore<br />
chimico-farmaceutico figurano, oltre<br />
ai siliconi:<br />
• NBR: conosciuta anche come Buna<br />
– N, è il copolimero acrilonitrile-butadiene.<br />
Anche se le sue proprietà<br />
chimiche e fisiche sono molto<br />
dipendenti dalla composizione dei<br />
polimeri di nitrile, la gomma NBR è<br />
generalmente resistente alle sostanze<br />
chimiche in genere e agli idrocarburi;<br />
più nitrile è presente, più alta<br />
è la resistenza agli idrocarburi, a<br />
scapito però delle flessibilità del materiale.<br />
Rispetto alla gomma naturale<br />
la gomma nitrile è molto più resistente<br />
agli oli e agli acidi, ma offre<br />
una minore resistenza alle sollecitazioni<br />
meccaniche;<br />
• EPDM: elastomero a base di gomma<br />
etilene-propilene-diene, flessibile<br />
per un’ampia gamma di applicazioni:<br />
è caratterizzato da buona resistenza<br />
ad acqua bollente e al vapore, buona<br />
resistenza all’invecchiamento e all’ozono,<br />
ed è particolarmente idoneo per<br />
molti fluidi CIP (Clean in Place), utilizzati<br />
nella rimozione di residui da<br />
precedenti cicli di lavorazione;<br />
• EPM: elastomero a base etilene-propilene,<br />
idoneo per tutte le applicazioni<br />
non oleose ove siano presenti<br />
acqua calda e vapore: è caratterizzato<br />
da buona resistenza ad acidi<br />
ed alcali, a molti fluidi CIP, eccellente<br />
resistenza ad acqua bollente e<br />
vapore, e buona resistenza ai raggi<br />
UV, all’ozono, e all’invecchiamento;<br />
• FKM: gomma fluorurata, resistente<br />
ad oli, grassi, solventi, con ridotta<br />
permeabilità ai gas, resistente al<br />
vapore anche oltre i 150°C;<br />
• FEPM: gomma fluorurata Viton® Extreme-ETP:<br />
utilizzabile in un range<br />
di temperature da -10°C a +230°C.<br />
Questo materiale trova impiego in<br />
tutti gli ambiti che richiedono un'elevata<br />
resistenza a sostanze chimiche<br />
aggressive, ad oli essenziali, sostanze<br />
grasse e oleose. Un altro nome<br />
commerciale è Aflas®, uno speciale<br />
preparato appartenente ai fluoroelastomeri<br />
di nuova generazione.<br />
Gli O-Ring in Aflas presentano una<br />
resistenza eccellente a un gran numero<br />
di fluidi e sostanze chimiche<br />
quali: acqua bollente, vapore<br />
acqueo, acidi, liscivie, ammoniaca,<br />
candeggina, solfuro d'idrogeno, oli<br />
e ammine, in particolare fluidi con<br />
additivi contenenti ammine e inibitori<br />
di corrosione.<br />
Altri materiali usati per le guarnizioni<br />
sono i polimeri PEEK, PPS, POM,<br />
PTFE. Il PTFE (Teflon) e il PPS vengono<br />
spesso usati per le applicazioni<br />
di tenuta grazie alla loro eccezionale<br />
resistenza chimica, che ne consente<br />
l’utilizzo in ambienti particolarmente<br />
gravosi; tuttavia, nelle applicazioni<br />
in cui lo scorrimento è un<br />
fattore importante, il PEEK potrebbe<br />
essere più idoneo del PTFE, che ha un<br />
78 icf CHIMICA E
Indagine di mercato<br />
basso coefficiente di attrito.<br />
Il PEEK è solitamente preferito per le<br />
applicazioni di tenuta perché resiste<br />
a temperature estreme e agli agenti<br />
chimici.<br />
Il POM (polimetilossido), comunemente<br />
chiamato resina acetalica, è caratterizzato<br />
da ottime proprietà di rigidezza,<br />
elevata resistenza all’urto e alla<br />
fatica, alto modulo elastico, ottima<br />
stabilità dimensionale (non essendo<br />
igroscopico). Si utilizza al naturale<br />
per accoppiamenti con metalli teneri<br />
come alluminio o ottone. A seconda<br />
delle caratteristiche che si vogliono<br />
ottenere, si possono anche aggiungere<br />
diversi additivi in diverse quantità.<br />
Per esempio, il POM per le fasce di<br />
guida a contatto con superfici in acciaio<br />
è caricato con fibra di vetro; il<br />
PTFE caricato con filler riduce l’attrito<br />
ed offre un’elevata resistenza agli<br />
agenti chimici utilizzati nei processi<br />
di igienizzazione e sanificazione.<br />
L’industria farmaceutica e biotecnologica<br />
richiedono requisiti particolarmente<br />
stringenti per anelli e componenti<br />
di tenuta rispetto all’industria<br />
alimentare; sul materiale della guarnizione<br />
esercita una forte sollecitazione<br />
l’interazione con detergenti e<br />
disinfettanti molto aggressivi e con<br />
il processo di sterilizzazione che utilizza<br />
vapore d’acqua rovente; si aggiunga<br />
inoltre l’interazione di acqua<br />
purificata che sollecita le guarnizioni<br />
in modo anche più estremo. Un altro<br />
aspetto molto importante nei processi<br />
farmaceutici è il dover evitare<br />
la contaminazione da parte dei materiali<br />
che costituiscono le guarnizioni<br />
e gli anelli di tenuta; infatti, oltre<br />
al polimero o elastomero di base<br />
la guarnizione è costituita anche da<br />
una serie di altri componenti e additivi<br />
(per esempio plastificanti o coadiuvanti<br />
di processo); la migrazione<br />
di tali componenti può avere conseguenze<br />
molto gravi, arrivando perfino<br />
a poter modificare il principio attivo<br />
farmaceutico. Soltanto un’attenta<br />
scelta del materiale, dopo una serie<br />
di numerosi opportuni test, può ridurre<br />
al minimo questo rischio.<br />
In alcuni processi di produzione di<br />
farmaci o di colture cellulari esiste<br />
anche un problema di contaminazione<br />
da parte di microbi; in tale contesto<br />
risulta di particolare importanza<br />
la finitura delle superfici degli anelli<br />
di tenuta: può infatti risultare non<br />
facile produrre tenute il più possibile<br />
lisce e chiuse che riducano al minimo<br />
il rischio contaminazione.<br />
Esistono infine, per assicurare la sicurezza<br />
dei materiali delle tenute, opportuni<br />
test di tossicità (ISO 10993).<br />
Tabella 6 - Previsioni di sviluppo del mercato mondiale delle<br />
guarnizioni per industria chimico - farmaceutica per area<br />
geografica: 2020 - 2025 (1) Miliardi $ IMA% (2)<br />
2020 2025<br />
USA 3.550 4.405 + 4,4<br />
Europa Occidentale 2.468 2.695 + 1,8<br />
Giappone 940 990 + 1,0<br />
Cina 6.215 8.710 + 7,0<br />
India 425 570 + 6,0<br />
Brasile 270 300 + 2,1<br />
Russia 345 385 + 2,2<br />
Medio Oriente 319 395 + 4,4<br />
Resto mondo 3.968 4.600 + 3,0<br />
Totale 18.500 23.050 + 4,5<br />
(1)<br />
Tutti i dati sono a $ costante 2020<br />
(2)<br />
MA% = Incremento medio annuo percentuale 2020 - 2025<br />
Fonte: consensus industria produttrice di guarnizioni - industria chimica e<br />
farmaceutica<br />
Prevista una crescita del 4,5%<br />
media annua<br />
Diversi fattori incideranno sull’evoluzione<br />
del mercato delle guarnizioni:<br />
• innanzitutto il trend dei due settori<br />
di utilizzo: quello chimico e quello farmaceutico:<br />
l’industria chimica, dopo la<br />
crisi da Covid, continuerà a crescere a<br />
ritmi moderati e discontinui: l’industria<br />
farmaceutica proseguirà il suo trend di<br />
crescita costante, tipico di un settore<br />
anti-ciclico, con tassi di crescita più<br />
elevati rispetto all’industria chimica;<br />
• va poi considerato il trend della sostituzione:<br />
la generale tendenza è verso<br />
l’adozione di materiali e design che<br />
prolunghino la vita media delle guarnizioni;<br />
ciò comporta magari un costo<br />
iniziale più elevato della guarnizione,<br />
compensato però ampiamente da minori<br />
costi di manutenzione: se una guarnizione<br />
dura di più, saranno meno frequenti<br />
le sostituzioni;<br />
• esiste un potenziale fattore di concorrenza<br />
alle guarnizioni per assicurare<br />
la tenuta: le cosiddette tenute meccaniche,<br />
nelle quali si accoppiano due<br />
superfici tanto perfette e lisce da assicurare<br />
una tenuta eccellente, che non<br />
permette il passaggio del fluido stesso.<br />
Tale soluzione però nella pratica è molto<br />
difficile e costosa da realizzare, e pone<br />
seri vincoli al progettista, tanto da<br />
renderla poco conveniente;<br />
• si va sempre più ampliando e diversificando<br />
la gamma di guarnizioni commercialmente<br />
disponibili, con l’utilizzo<br />
di materiali innovativi, e l’intervento<br />
di nuove tecnologie di prototipazione<br />
e produzione: ad esempio, la stampa<br />
3D consente di progettare e realizzare<br />
guarnizioni a design customizzato a<br />
seconda delle condizioni operative del<br />
processo, ampliando quindi sempre di<br />
più le possibili applicazioni con soluzioni<br />
innovative.<br />
Come risultato delle precedenti considerazioni<br />
si può prevedere una crescita<br />
positiva del mercato delle guarnizioni<br />
per industria chimica-farmaceutica,<br />
ipotizzando un ragionevole tasso di<br />
crescita composito del 4,5% medio annuo<br />
nell’arco dei prossimi quattro-cinque<br />
anni, per arrivare ad attestarsi a<br />
23,05 miliardi di dollari nel 2025.<br />
Il settore chimico registrerà un tasso di<br />
crescita più basso della domanda rispetto<br />
al settore farmaceutico (tabella 5).<br />
Il tasso di crescita più elevato sarà ancora<br />
nell’area asiatica, in particolare in<br />
Cina, che è divenuta leader mondiale<br />
nella produzione di macchinari per industria,<br />
seguita da India, Usa e Medio<br />
Oriente (tabella 6).<br />
<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />
CHIMICA E icf 79
In questo numero<br />
abbiamo parlato di…<br />
In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie:<br />
ALFASIGMA ........................................................................... 10<br />
ANCOROTTI COSMETICS ............................................................ 18<br />
ANGELINI PHARMA ................................................................. 26<br />
ANTARES VISION .................................................................... 11<br />
ARAYMONDLIFE ...................................................................... 40<br />
ASCO FILTRI........................................................................... 62<br />
B&R...................................................................................... 44<br />
BEA TECHNOLOGIES ..............................................................45<br />
BEDIMENSIONAL .................................................................... 16<br />
BRUNO WOLHFARTH..............................................................43<br />
CHEMICAL RECYCLING EUROPE ................................................. 14<br />
CHEMPROD ............................................................................ 32<br />
CO.RA. ...........................................................................4A COP<br />
CONFINDUSTRIA LOMBARDIA ................................................... 16<br />
CONFINDUSTRIA UMBRIA ........................................................ 16<br />
COSMETICA ITALIA .................................................................. 18<br />
CPHI WORLDWIDE .................................................................. 22<br />
CSV LIFE SCIENCE .......................................................... 1A COP.<br />
EFFEBI ..................................................................................61<br />
EIGENMANN & VERONELLI ....................................................... 16<br />
ELLAB ..................................................................................25<br />
ENDRESS+HAUSER............................................................. 1, 66<br />
ENI ....................................................................................... 14<br />
EURODIFARM ......................................................................... 73<br />
FARAVELLI ............................................................................27<br />
FEDERCHIMICA .........................................................................6<br />
FF.GI. ............................................................................. 29, 56<br />
FLUORTECNO ..........................................................60, INSERTO<br />
IBSA ..................................................................................... 12<br />
IMA ...................................................................................... 44<br />
INSILICO TRIALS .................................................................... 28<br />
ITELYUM ...............................................................................49<br />
LABORATOIRES GENEVRIER ...................................................... 12<br />
LIFEBEE ................................................................................21<br />
MAMMOET ITALY ..................................................................... 73<br />
MANUTAN .............................................................................. 54<br />
MARCHESINI GROUP ............................................................... 44<br />
MONTENEGRO .......................................................................24<br />
MOZZANICA&MOZZANICA ................................................ 35, 50<br />
NUOVA GUSEO ......................................................................55<br />
POMPETRAVAINI....................................................................13<br />
PRECISION FLUID CONTROLS ......................................... 3A COP.<br />
PROCESS SERVICE ..................................................................67<br />
PVS .................................................................................. 9, 36<br />
ROCKWELL AUTOMATION .......................................................... 10<br />
ROMACO ................................................................................ 46<br />
S4S ......................................................................................31<br />
SICK ..................................................................................... 70<br />
SMC ...................................................................................... 60<br />
SNAM RENOVIT ............................................................. 2A COP.<br />
SOLARIS BIOTECH ................................................................... 30<br />
STERILINE ...................................................................... 11, 40<br />
STEVANATO GROUP.................................................................. 40<br />
STUVEX ................................................................................17<br />
SWAN ANALITICA ..................................................................12<br />
TEXPACK ...............................................................................15<br />
TM.I.P. ........................................................... BATTENTE 1A COP.<br />
VEGA ......................................................................................5<br />
ZAMBON ................................................................................ 28<br />
RIVISTA<br />
DELL’ INDUSTRIA<br />
CHIMICA E<br />
FARMACEUTICA<br />
NUMERO4<br />
SETT/OTT<strong>2021</strong><br />
icfANNOXII<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />
Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />
GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Jordi Carrera, Giuseppe Tamburini<br />
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80 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
<strong>ICF</strong> - RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA<br />
<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong> N. 4<br />
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Interprogetti Editori S.r.l.
guastallo.com<br />
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P r o d u z i o n e