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ICF Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica - n° 4 Settembre /Ottobre 2021

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ANNOXII NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE<strong>2021</strong><br />

ATTUALITÀ<br />

La cosmetica italiana<br />

pronta a ripartire<br />

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MACCHINE<br />

COMPONENTI<br />

Una soluzione Guarnizioni per applicazioni<br />

all-in-one per lotti R&D<br />

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DELL’<br />

RIVISTA<br />

INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

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ATTUALITÀ<br />

La cosmetica italiana<br />

pronta a ripartire<br />

MACCHINE<br />

Una soluzione<br />

all-in-one per lotti R&D<br />

RIVISTA<br />

DELL’<br />

COMPONENTI<br />

Guarnizioni per applicazioni<br />

a valore aggiunto<br />

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE<br />

70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00<br />

Sommario<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

icf<br />

ANNOXII NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE<strong>2021</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

icf<br />

INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

<br />

<br />

<br />

4Editoriale<br />

Perché la lotta al climate<br />

change ha bisogno<br />

della chimica<br />

6Attualità<br />

“La transizione ecologica?<br />

Irrealizzabile senza<br />

la chimica”<br />

18<br />

Attualità<br />

La cosmetica italiana<br />

pronta a ripartire<br />

22<br />

Appuntamenti<br />

A Milano l’intera supply<br />

chain della farmaceutica<br />

26<br />

Industria farmaceutica<br />

28<br />

Ricerca<br />

32<br />

Ingegneria<br />

Un approccio<br />

multidisciplinare al processo<br />

10<br />

Attualità<br />

24<br />

Appuntamenti<br />

36<br />

Convalida<br />

Competenza e affidabilità<br />

al servizio del processo<br />

Sommario<br />

2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sommario<br />

SETT/OTT <strong>2021</strong> NUMERO 4<br />

40<br />

Macchine<br />

Soluzione “all-in-one”<br />

per lotti R&D<br />

44<br />

Macchine<br />

46<br />

Macchine<br />

Rivestimento compresse per<br />

lotti di dimensioni variabili<br />

50<br />

Sicurezza<br />

Specializzazione, struttura<br />

e convergenza di obiettivi: così<br />

si sceglie il partner antincendio<br />

54<br />

Sicurezza<br />

56<br />

Componenti<br />

Guarnizioni per applicazioni<br />

a valore aggiunto<br />

60<br />

Componenti<br />

62<br />

Componenti<br />

Filtrazione di processo<br />

ad alta tecnologia<br />

68<br />

Strumentazione<br />

Le tecnologie obsolete<br />

hanno un costo superiore<br />

alle alternative moderne<br />

70<br />

Strumentazione<br />

73<br />

Logistica<br />

74<br />

Indagine di mercato<br />

<strong>Chimica</strong> e farmaceutica:<br />

settori top per le guarnizioni<br />

80<br />

Elenco inserzionisti<br />

Colophon<br />

“L’industria chimica ha tutti i requisiti per affrontare le sfide future: in tema di<br />

sostenibilità ambientale, sociale ed economica, le nostre aziende sono già in linea<br />

con gli obiettivi UE sui cambiamenti climatici al 2030 e hanno più che dimezzato,<br />

in meno di 30 anni, le emissioni di gas serra”.<br />

Paolo Lamberti, presidente di Federchimica, pagina 7<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3


Editoriale<br />

Perché la lotta al climate change<br />

ha bisogno della chimica<br />

chimica ha contribuito a sostenere<br />

l’economia del Paese nel tempo della<br />

pandemia, non solo nelle applicazioni<br />

farmaceutiche e sanitarie, ma anche per<br />

la sua ramificata presenza nei diversi settori<br />

manifatturieri del made in Italy. In<br />

L’industria<br />

Italia la chimica non ha smesso di investire<br />

negli impianti nemmeno nel terribile 2020 e ha<br />

assunto oltre 5000 persone negli ultimi quattro anni.<br />

È riuscita dunque a “tenere botta” nonostante sia<br />

stata anch’essa colpita dalla crisi generalizzata della<br />

domanda a valle. Occorre ricordare che la chimica<br />

rappresenta il sesto settore industriale dell’Italia, che<br />

a sua volta è terza nella produzione chimica europea,<br />

dopo Germania e Francia.<br />

Dopo aver affrontato la più grande emergenza dal Dopoguerra,<br />

l’industria chimica si trova ora pienamente<br />

coinvolta nella transizione ecologica volta contenere<br />

gli effetti del cambiamento climatico. In occasione<br />

dell’assemblea di Federchimica, il presidente (riconfermato<br />

fino al 2023) Paolo Lamberti ha chiesto che<br />

al comparto venga riconosciuto un ruolo essenziale<br />

nella questione ambientale. La chimica infatti è parte<br />

cruciale in molte tecnologie sostenibili per l’industria,<br />

nell’efficienza energetica degli edifici, nella<br />

mobilità elettrica, nel riciclo e nel recupero<br />

di scarti industriali, nella produzione di<br />

energie rinnovabili, nell’economia dell’idrogeno.<br />

Inoltre le aziende chimiche hanno<br />

dimostrato, dati alla mano, di aver drasticamente<br />

ridotto le emissioni negli ultimi<br />

30 anni e di essere in piena tabella di<br />

marcia verso gli obiettivi Ue al 2030.<br />

È chiaro che per porsi come traino<br />

della ripresa italiana e come attrice<br />

di primo piano della transizione<br />

ecologica, l’industria chimica deve<br />

continuare a investire in sostenibilità, tecnologie e<br />

prodotti avanzati, sempre più sicuri per i lavoratori,<br />

l’ambiente e la popolazione. Per questo sarà importante<br />

rendere via via marginali i prodotti di vecchia<br />

generazione e con cicli di vita dal pesante impatto<br />

ambientale e legati alle fonti fossili. È un percorso<br />

tanto lungo quanto urgente, ma che la chimica italiana<br />

ed europea hanno intrapreso con netto anticipo<br />

rispetto ad altri settori industriali.<br />

di Alessandro Bignami<br />

4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

“La transizione ecologica?<br />

Irrealizzabile senza chimica”<br />

L’industria chimica chiuderà il <strong>2021</strong> in pieno recupero dei<br />

livelli pre-crisi e con previsioni di crescita per l’anno prossimo.<br />

Confermato alla presidenza Paolo Lamberti: “Il nostro settore<br />

ha tante soluzioni per contrastare il cambiamento climatico<br />

e la scarsità delle risorse, senza sacrificare il benessere”.<br />

Paolo Lamberti,<br />

presidente<br />

di Federchimica<br />

di Federchimica ha<br />

riconfermato Paolo Lamberti<br />

alla presidenza per il prossimo<br />

biennio e descrive un settore<br />

dimostratosi essenziale, L’Assemblea<br />

anche per affrontare la pandemia. “Le<br />

istituzioni, il legislatore, le imprese a<br />

valle e i consumatori hanno compreso,<br />

in modo tangibile, come sarebbe il<br />

mondo senza la chimica e i suoi prodotti”,<br />

ha dichiarato Lamberti.<br />

“Per perseguire concretamente la<br />

transizione ecologica è ora il mo-<br />

mento di far evidenziare con chiarezza<br />

il ruolo chiave della chimica,<br />

con le sue tante soluzioni tecnologiche<br />

per contrastare il cambiamento<br />

climatico e la scarsità delle risorse,<br />

senza sacrificare il benessere. Penso<br />

ad esempio alle tecnologie innovative<br />

per l’efficienza energetica degli<br />

edifici, per una mobilità ecosostenibile,<br />

per il riciclo chimico, per il riutilizzo<br />

della CO 2<br />

e per l’idrogeno pulito.<br />

“Ma serve concretezza: a garanzia<br />

della continuità e della ricerca e<br />

sviluppo, fino a quando l’innovazione<br />

non sarà sviluppata in modo sufficiente<br />

alle esigenze di mercato, vanno<br />

evitati atteggiamenti inutilmente<br />

punitivi nei confronti dei prodotti o<br />

processi di precedente generazione”.<br />

L’industria chimica in Italia – oltre<br />

2.800 imprese e 3.300 insediamenti<br />

attivi sul territorio– è il terzo produttore<br />

europeo e il sesto settore industriale<br />

del Paese; impiega direttamente<br />

111 mila addetti, oltre 270 mila<br />

considerando l’indotto. La rapida ri-<br />

6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

partenza della produzione consentirà<br />

di chiudere il <strong>2021</strong> con pieno recupero<br />

dei livelli pre-crisi, con un incremento<br />

della produzione pari all’8,5%, che<br />

ripianerà le perdite del 2020 (-7,7%)<br />

superando, già nell’anno in corso, il<br />

fatturato pre-pandemia (56 miliardi<br />

nel 2019). Determinante il traino<br />

dell’export (+8,7% in valore nei primi<br />

sette mesi rispetto allo stesso periodo<br />

del 2019).<br />

Pur con l’incognita delle elevate criticità<br />

relative a disponibilità e costi di<br />

numerose materie prime e all’aggravarsi<br />

delle tensioni sul fronte energetico,<br />

la ripresa potrà consolidarsi nel 2022,<br />

con una previsione del +3,0%.<br />

“È essenziale però – ha sottolineato<br />

Lamberti – che la ripresa sia accompagnata<br />

da una solida prospettiva di attuazione<br />

del PNRR e da provvedimenti<br />

specifici, a sostegno di un settore che<br />

ha le caratteristiche per essere trainante<br />

nella ripresa”.<br />

“La nostra industria ha tutti i requisiti<br />

per affrontare le sfide future: in tema<br />

di sostenibilità ambientale, sociale<br />

ed economica, le nostre aziende sono<br />

già in linea con gli obiettivi UE sui<br />

cambiamenti climatici al 2030 e hanno<br />

più che dimezzato, in meno di 30 anni,<br />

le emissioni di gas serra.<br />

“Quanto alle relazioni industriali, og-<br />

gi più che mai fattore strategico per<br />

una ripresa stabile, equa e duratura, la<br />

chimica è considerata un modello: grazie<br />

al dialogo costruttivo e alla credibilità<br />

tra le parti, consolidata nel tempo<br />

e fondata su scelte coerenti e realistiche,<br />

i rinnovi contrattuali di settore<br />

sono sempre stati sottoscritti entro<br />

la scadenza e senza un’ora di sciopero.<br />

“Con la costituzione del tavolo per la<br />

chimica, il governo ha dimostrato attenzione<br />

e riconoscimento del ruolo<br />

della nostra industria”, ha proseguito<br />

Lamberti. “In un documento congiunto,<br />

predisposto con le parti sindacali,<br />

abbiamo ribadito le nostre proprità:<br />

• la semplificazione normativa e amministrativa:<br />

è prioritario garantire tempi<br />

certi e compatibili con le logiche di<br />

mercato alle autorizzazioni per i nuovi<br />

impianti o loro ampiamenti, i nuovi<br />

prodotti o per il riutilizzo dei rifiuti;<br />

semplificare le norme e rendere più<br />

efficiente la Pubblica amministrazione<br />

è un fattore strategico di competitività:<br />

oggi è inaccettabile attendere due/<br />

tre anni per un’Autorizzazione integrata<br />

ambientale, quando negli altri Paesi<br />

della UE la si ottiene in pochi mesi:<br />

• il supporto alla transizione ecologica:<br />

va riconosciuto il ruolo della chimica<br />

come infrastruttura tecnologica; il<br />

PNRR valorizza alcuni importanti ambiti<br />

del nostro settore, come il riciclo<br />

chimico delle plastiche e l’idrogeno,<br />

ma permangono incertezze su provvedimenti<br />

inutili e dannosi, come la la<br />

Plastica Tax:<br />

• la riduzione dei costi dell’energia: per<br />

i settori energy intensive come la chimica<br />

i costi elevati sono molto penalizzanti;<br />

sono necessarie nuove infrastrutture<br />

e normative di bilanciamento<br />

a livello europeo dei costi di trasmissione<br />

del gas naturale, che sarà il vettore<br />

energetico della transizione. Serve<br />

anche una riforma del mercato elettrico<br />

nazionale che faciliti l’introduzione<br />

delle fonti rinnovabili. Infine, anche in<br />

Italia va finalmente introdotta la compensazione<br />

dei “costi indiretti” legati al<br />

pagamento dei permessi per le emissioni<br />

di CO 2<br />

nella generazione elettrica.<br />

Anche su questo aspetto il divario<br />

di competitività rispetto agli altri produttori<br />

europei è insostenibile.<br />

“Ci auguriamo – ha concluso Lamberti –<br />

che prosegua efficacemente l’interlocu-<br />

Lamberti: “Le nostre aziende<br />

sono già in linea con gli obiettivi UE<br />

sui cambiamenti climatici al 2030<br />

e hanno più che dimezzato, in meno<br />

di 30 anni, le emissioni di gas serra”<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 7


Attualità<br />

zione col Ministero dello Sviluppo Economico<br />

e con tutti i Dicasteri competenti<br />

per sciogliere, al più presto, i nodi<br />

che ostacolano lo sviluppo di un settore<br />

trainante per tutta la nostra economia.<br />

E che avrà modo, anche in questa<br />

fase cruciale per lo sviluppo del Paese,<br />

di dimostrarsi ancor più componente<br />

essenziale”.<br />

Deciso recupero della chimica in Italia,<br />

ma crescono le tensioni sulle materie<br />

prime<br />

La produzione chimica in Italia, dopo<br />

aver subito in misura più contenuta rispetto<br />

alla media manifatturiera gli effetti<br />

del grande lockdown, ha sperimentato<br />

una rapida ripartenza (+10,5% su<br />

base annua nei primi sette mesi) che ha<br />

portato l’attività su livelli complessivamente<br />

non lontani dal pre-crisi (-1,5%<br />

rispetto al 2019).<br />

L’andamento si presenta, tuttavia, disomogeneo<br />

in relazioni ai settori clienti<br />

e alle applicazioni: la ripartenza della<br />

domanda risulta vigorosa per i comparti<br />

connessi alla casa (non solo costruzioni,<br />

ma anche elettrodomestici e<br />

arredamento), vincolata dalla carenza<br />

di chip per l’auto, ancora stentata per<br />

il sistema moda. Si mantiene sostenuta<br />

la domanda di tutti i prodotti chimici<br />

indispensabili per l’igiene e la sicu-<br />

rezza così come delle materie<br />

plastiche impiegate sia per i<br />

dispositivi di protezione individuale<br />

sia per garantire ottimali<br />

condizioni di trasporto e<br />

conservazione, anche in relazione<br />

al diffondersi dei servizi<br />

di e-commerce e delivery.<br />

L’export chimico italiano ha<br />

già ampiamente superato i livelli<br />

pre-crisi (+8,7% in valore<br />

nei primi sette mesi rispetto<br />

allo stesso periodo del<br />

2019) e la crescita si va estendendo<br />

a buona parte dei mercati<br />

esteri. La ripresa si sta,<br />

tuttavia, rivelando altamente<br />

volatile e discontinua a causa delle persistenti<br />

criticità in relazione alla disponibilità<br />

e ai costi di numerose materie<br />

prime, aggravate dalle crescenti tensioni<br />

anche sul fronte energetico.<br />

Nel 2022 il settore consoliderà la<br />

crescita<br />

In presenza di effetti via via meno dirompenti<br />

della pandemia, si prevede<br />

che l’industria chimica in Italia chiuda il<br />

<strong>2021</strong> con un incremento della produzione<br />

pari all’8,5% che consentirà di ripianare<br />

le perdite subite nel 2020 (-7,7%)<br />

superando, già nell’anno in corso, il fatturato<br />

pre-pandemia (56 miliardi nel<br />

2019). I livelli di attività si confermeranno,<br />

però, diversificati tra settori e<br />

singole imprese e i margini risentiranno<br />

dei diffusi rincari delle materie prime,<br />

soprattutto laddove la domanda a valle<br />

risulta ancora fragile. Dopo il rimbalzo,<br />

per certi versi, fisiologico dell’anno in<br />

corso, la ripresa potrà consolidarsi nel<br />

2022 (+3% previsto) a condizione che<br />

l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa<br />

e Resilienza non subisca rallentamenti.<br />

Nell’ipotesi di un allentamento<br />

dei vincoli di offerta, la domanda industriale<br />

si presenterà meno frammentaria<br />

e più corale. A fronte del miglioramento<br />

atteso anche nei settori più penalizzati<br />

dal distanziamento sociale (quali<br />

la moda e la cosmetica), la domanda<br />

dei beni più strettamente connessi<br />

all’emergenza sanitaria mostrerà inevitabilmente<br />

un rallentamento assestandosi,<br />

tuttavia, su livelli in molti casi superiori<br />

al pre-crisi. Anche l’export potrà<br />

confermarsi in espansione (+2,5% previsto<br />

dopo il +8,0% del <strong>2021</strong>) beneficiando<br />

di una ripresa diffusa ai principali<br />

mercati di destinazione.<br />

Questo scenario potrà concretizzarsi a<br />

condizione che il PNRR si inserisca in<br />

un sistema normativo – a livello italiano<br />

ed europeo – stabile, coerente e favorevole<br />

agli investimenti tecnologici<br />

essenziali per affrontare con successo<br />

la transizione ambientale.<br />

L’industria chimica continua a investire<br />

La crisi sanitaria non ha compromesso<br />

la capacità di sviluppo dell’industria<br />

chimica in Italia e la sua proiezione verso<br />

il futuro. Grazie alla sua solidità finanziaria<br />

e alla natura essenziale dei<br />

suoi prodotti, non solo per affrontare<br />

l’emergenza sanitaria ma anche per garantire<br />

il benessere di ogni giorno, la<br />

chimica ha mostrato una tenuta migliore<br />

della media manifatturiera nel 2020<br />

e una più rapida ripartenza nel <strong>2021</strong>.<br />

Anche in un anno terribile come il 2020,<br />

le imprese chimiche hanno continuato<br />

a investire a fronte di una tendenza diffusa<br />

al rinvio e alla compressione degli<br />

investimenti nell’industria italiana. Le<br />

imprese del settore sono, infatti, consapevoli<br />

che la sfida di uno sviluppo<br />

rispettoso dell’ambiente e socialmente<br />

inclusivo richiede un forte impegno con<br />

investimenti su molteplici fronti.<br />

Negli ultimi 4 anni il settore ha generato<br />

oltre 5.000 nuovi posti di lavoro<br />

e, dopo la sostanziale tenuta evidenziata<br />

nel 2020, nell’anno in corso le<br />

attese sull’occupazione si sono riportate<br />

in territorio positivo, segno che<br />

le imprese stanno investendo sulle risorse<br />

umane anche per dotarsi di nuove<br />

competenze.<br />

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8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

Cyril Perducat direttore tecnico di Rockwell Automation<br />

Rockwell Automation, società<br />

internazionale attiva nel settore<br />

dell’automazione industriale<br />

e della trasformazione digitale,<br />

ha annunciato l’ingresso<br />

in azienda di Cyril Perducat e la<br />

sua nomina a vice presidente senior<br />

e direttore tecnico. Suo referente<br />

diretto sarà il presidente<br />

e CEO di Rockwell Blake Moret.<br />

Perducat si unisce a Rockwell<br />

dopo 25 anni di carriera in Schneider<br />

Electric, dove ha ricoperto<br />

recentemente la carica di vicepresidente<br />

esecutivo, Internet<br />

of things e offerte digitali.<br />

Perducat ha avuto una lunga<br />

carriera come Technology Strategist,<br />

in particolare nell’ambito<br />

di sistemi, software, reti e soluzioni<br />

aziendali.“Cyril porta in<br />

Rockwell passione per l’innovazione<br />

e la creazione di squadre,<br />

oltre a una spinta per il raggiungimento<br />

di risultati di successo<br />

partendo da una vera gestione<br />

del cambiamento”, ha dichiarato<br />

Moret. “La sua carriera è incentrata<br />

sullo sviluppo di soluzioni<br />

innovative per migliorare<br />

le tecnologie di produzione<br />

e siamo sicuri che la sua leadership<br />

aiuterà Rockwell a creare<br />

valore per i nostri clienti e<br />

partner”.<br />

“Rockwell è da decenni azienda<br />

leader del settore e motore<br />

di innovazione”, ha affermato<br />

Perducat. “L’innovativo team<br />

di tecnici aziendali è impegnato<br />

nella crescita dell’offerta tecnologica,<br />

già ampia, e per la massima<br />

espansione possibile dello<br />

spazio dell’automazione industriale”.<br />

Alfasigma: a Pomezia il centro di ricerca intitolato al fondatore<br />

A Pomezia Alfasigma ha inaugurato il Labio<br />

4.0 Marino Golinelli con il taglio del<br />

nastro e un evento che ha ospitato numerosi<br />

ospiti esterni tra giornalisti, clinici,<br />

associazioni pazienti, industriali e rappresentanti<br />

delle istituzioni. Presente lo stesso<br />

fondatore, Marino Golinelli, cui è stato<br />

intitolato il centro. Dopo la presentazione<br />

da parte del top management di Alfasigma<br />

con Pier Vincenzo Colli, Giampaolo<br />

Girotti e Stefano Golinelli, si è tenuto<br />

un approfondimento sui temi innovazione<br />

e salute. Il dibattito ha ospitato Enrica<br />

Giorgetti, direttore generale di Farmindustria,<br />

Giuseppe Ippolito, neo direttore della<br />

Ricerca del Ministero della salute, Giovanni<br />

Tria, consigliere economico del MISE<br />

e Emilio Merlo Pich di Alfasigma. Interventi<br />

molto apprezzati anche quelli di Beatrice<br />

Lorenzin, deputata e già Ministro della<br />

Salute, Nicola Zingaretti, presidente della<br />

Regione Lazio, Alessio D’Amato e il sindaco<br />

di Pomezia Adriano Zuccalà.<br />

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi,<br />

ha così salutato il progetto in una lettera<br />

di augurio: “La decisione di investire nella<br />

ricerca e nell’innovazione tecnologica in<br />

Italia è quel che l’intero Paese chiede alle<br />

sue menti più innovative”.<br />

“II centro di ricerca e sviluppo di Pomezia,<br />

Labio 4.0, è stato intestato al nostro<br />

fondatore, Marino Golinelli – ha dichiarato<br />

l’ingegner Stefano Golinelli, presidente<br />

di Alfasigma – perché ci ha insegnato<br />

e ci insegna ancora oggi, a oltre 100 anni,<br />

ad avere fiducia nel futuro e nell’innovazione.<br />

Noi crediamo nella ricerca farmaceutica<br />

e in questa storia di successo<br />

tutta italiana: lo dimostriamo con il nostro<br />

investimento in R&D, ma anche con<br />

il potenziamento degli impianti produttivi<br />

e nell’acquisizione di nuove molecole e<br />

nuovi progetti”.<br />

All’interno del neonato centro polivalente<br />

sono presenti i laboratori di sviluppo<br />

di formulazioni innovative, i laboratori di<br />

chimica analitica e il nuovo impianto pilota,<br />

cui si aggiungeranno i laboratori di biotecnologie<br />

e nanotecnologie. Proprio questo<br />

impianto rappresenta una delle peculiarità<br />

di Labio 4.0: è in grado di calibrare<br />

produzioni di lotti clinici-sperimentali<br />

per nuove specialità in forma orale (granulati,<br />

compresse rivestite e non, capsule,<br />

cronoidi/minitabs) operando su una scala<br />

intermedia tra il Kilolab (la dimensione<br />

del laboratorio di sviluppo tecnologico)<br />

e la produzione semi-industriale. Attraverso<br />

il nuovo impianto pilota, sarà possibile<br />

accelerare gli step intermedi tra la fase<br />

ideativa e quella realizzativa, cioè eseguire<br />

micro-produzioni con forme farmaceutiche<br />

innovative in Scale-Up (scalabilità da<br />

piccolo a grande) e in Scale-Down (scalabilità<br />

da grande a piccolo) sfruttando appunto<br />

le potenzialità della scala intermedia.<br />

L’obiettivo è di ottimizzare i processi<br />

esistenti, caratterizzare al meglio quelli<br />

sviluppati nei laboratori tecnologici prima<br />

della fase di industrializzazione, con un<br />

conseguente impatto in termini di risorse<br />

e tempistiche.<br />

10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Antares Vision investe 6 milioni<br />

di euro per ampliare la sede<br />

Antares Vision Spa ha ampliato gli spazi nella sede di Travagliato<br />

(BS), che consentiranno di creare circa 200 nuove postazioni. Si tratta<br />

di una superficie complessiva di circa 3.000 m 2 , di cui la metà dedicata<br />

ad area di collaudo e laboratori e per la restante parte ad uffici.<br />

I nuovi spazi esprimono la volontà di creare un ambiente di<br />

comfort che possa contribuire al benessere e alla crescita delle<br />

persone promuovendo la collaborazione e il team working con<br />

postazioni pensate per essere flessibili e incentivare il lavoro<br />

agile. È stata inoltre posta una grande attenzione alla sostenibilità,<br />

tema di grande valore per la società, insieme alla trasparenza<br />

che resta uno dei driver fondamentali che si ritrova anche<br />

nel design della gestione degli spazi.<br />

L’investimento complessivo per la ristrutturazione è stato di circa<br />

6 milioni di euro, oltre i 3 milioni di euro di acquisto, e rappresenta<br />

un passo importante per continuare il percorso di crescita<br />

che ha visto approdare il Gruppo al segmento Star di Borsa<br />

Italiana, lo scorso 14 maggio.<br />

“La volontà di accrescere i nostri spazi s’inserisce in un percorso di<br />

consolidamento, dopo una forte crescita e nel contempo rafforza<br />

il nostro legame con il nostro territorio, pur nella consapevolezza<br />

che la crescita passi da un confronto leale e onesto con realtà diverse,<br />

per continuare a migliorare e a rafforzare il nostro business”,<br />

dichiara Emidio Zorzella, presidente e amministratore delegato di<br />

Antares Vision Group “. Questo traguardo dimostra la nostra volontà<br />

nell’affrontare questo momento di ripartenza, decidendo di investire<br />

nella valorizzazione delle persone e di nuovi spazi”.<br />

Antares Vision Group punta a essere riconosciuto come abilitatore<br />

di innovazione, grazie alla tecnologia, per migliorare la qualità della<br />

vita, proteggendo prodotti, persone, brand e il pianeta attraverso<br />

un portafoglio completo di tecnologie per il controllo qualità, la<br />

trasparenza della filiera e la raccolta e la gestione dei dati.<br />

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<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong>


Attualità<br />

IBSA rafforza la presenza in Francia<br />

IBSA Institut Biochimique SA, la<br />

multinazionale farmaceutica con sede<br />

a Lugano, ha acquisito il 100%<br />

del capitale sociale del suo distributore<br />

francese Laboratoires Genevrier<br />

SAS. II contratto di acquisto e stato<br />

concluso alia fine di luglio <strong>2021</strong><br />

e l’azienda francese prenderà il nome<br />

di IBSA Pharma SAS.<br />

”IBSA e Laboratoires Genevrier vantano<br />

una collaborazione proficua<br />

e di successo da oltre 30 anni”, spiega<br />

Arturo Licenziati, presidente e CEO<br />

di IBSA Group. “Questa acquisizione<br />

rientra nella strategia del Gruppo<br />

tendente a rafforzare lo strumento<br />

commerciale attraverso l’apertura<br />

di proprie filiali, e rappresenta la<br />

possibilità concreta di una crescita<br />

continua per IBSA nel mercato francese,<br />

che da sempre costituisce un’area<br />

cruciale per il nostro Gruppo”.<br />

Laboratoires Genevrier è il distributore<br />

sul mercato francese dal 1987<br />

dei prodotti farmaceutici IBSA, in<br />

particolare per le aree terapeutiche<br />

osteoarticolare, dolore e infiammazione,<br />

medicina della riproduzione,<br />

endocrinologia e dermatologia.<br />

A breve IBSA Pharma SAS lancerà anche<br />

propri prodotti nella medicinaestetica.<br />

Con l’acquisizione da parte di un<br />

affermato player internazionale del<br />

mercato farmaceutico quale IBSA,<br />

Laboratoires Genevrier avrà l‘opportunità<br />

di sviluppare ulteriormente il<br />

proprio business.<br />

“Lavoreremo in sinergia con il Gruppo<br />

svizzero, condividendo nuovo knowhow<br />

e mettendo in comune risorse da<br />

entrambe le parti“, afferma Fabrice<br />

Jover, direttore generale di Laboratoires<br />

Genevrier, che continuerà a ricoprire<br />

il ruolo di direttore generale di<br />

IBSA Pharma SAS. “Ciò ci permetterà<br />

di rafforzare e ampliare il nostro portfolio<br />

prodotti per soddisfare al meglio<br />

le esigenze di pazienti e professionisti<br />

sanitari sul mercato francese“.<br />

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Attualità<br />

Bio-propanolo da scarti industriali: la tecnologia<br />

sostenibile di Eni e BASF<br />

Eni e BASF hanno firmato un accordo<br />

strategico per un’iniziativa<br />

congiunta di ricerca e sviluppo<br />

finalizzata a ridurre l’impatto<br />

ambientale del settore trasporti.<br />

La cooperazione mira a sviluppare<br />

una nuova tecnologia per produrre<br />

bio-propanolo “avanzato”<br />

dalla glicerina che deriva dalla<br />

produzione del biodiesel FAME<br />

(Fatty Acid Methil Esters, esteri<br />

metilici di acidi grassi), che Eni<br />

acquisterà da produttori europei.<br />

La tecnologia in corso di sviluppo<br />

prevede la conversione di glicerina<br />

in propanolo tramite un<br />

processo di idrotrattamento catalitico<br />

innovativo e consiste<br />

in un‘idrogenazione ad elevata<br />

pressione con l’utilizzo di un catalizzatore<br />

commerciale BASF, in<br />

modo tale da produrre bio-propanolo<br />

a elevato rendimento e purezza,<br />

minimizzando la produzione<br />

di sottoprodotti.<br />

Il propanolo ottenuto tramite<br />

questo nuovo procedimento<br />

può essere aggiunto direttamente<br />

come componente bio,<br />

nella formulazione di carburanti.<br />

Grazie alle migliori proprietà<br />

chimico-fisiche rispetto al convenzionale<br />

bio-etanolo e a un<br />

numero di ottano elevato, il<br />

bio-propanolo risulta essere un<br />

componente di grande valore<br />

nella formulazione di benzine<br />

premium e può potenzialmente<br />

ridurre le emissioni di gas serra<br />

in una percentuale compresa tra<br />

il 65 e il 75% rispetto ai carburanti<br />

fossili.<br />

Oltre la metà della produzione<br />

mondiale di glicerina deriva<br />

dall’industria del biodiesel:<br />

ogni tonnellata di biodiesel origina<br />

circa il 10% in peso di glicerina.<br />

A seguito dell’aumento<br />

di produzione di biodiesel a livello<br />

mondiale, anche la glicerina<br />

ha registrato una crescita record:<br />

da 200.000 tonnellate annue<br />

nel 2003 a circa 5.000.000<br />

nel 2020. In quanto residuo vegetale,<br />

la glicerina è classificata<br />

come bio-materia prima avanzata,<br />

secondo la direttiva europea<br />

RED II (Direttiva Energie Rinnovabili,<br />

Allegato IX parte A).<br />

“Siamo orgogliosi di supportare<br />

lo sviluppo di bio-propanolo<br />

avanzato contribuendo al processo<br />

con il miglior catalizzatore,<br />

in grado di assicurare sia grande<br />

efficienza, sia lunga durata.<br />

L’opportunità di collaborare con<br />

un partner industriale solido come<br />

Eni è per noi un importante<br />

motore di innovazione e crescita”,<br />

commenta Detlef Ruff, Senior<br />

Vice President, Process Catalysts<br />

in BASF.<br />

“La tecnologia che permette la<br />

trasformazione di glicerina in<br />

bio-propanolo è parte del grande<br />

impegno della ricerca e sviluppo<br />

di Eni per la decarbonizzazione”,<br />

dichiara Luisa Lavagnini,<br />

Responsabile Research<br />

and Technological Innovation<br />

di Eni. “Questa collaborazione,<br />

che ci consente di velocizzare<br />

l’innovazione e ridurre sensibilmente<br />

il time to market, è in linea<br />

con la strategia Eni per lo<br />

sviluppo di filiere dei biocombustibili<br />

di generazione avanzata,<br />

ovvero biocombustibili prodotti<br />

a partire da feedstock che<br />

non entrano in competizione<br />

con le filiere della produzione<br />

alimentare”.<br />

John Sewell segretario generale di Chemical Recycling Europe<br />

Chemical Recycling Europe ha nominato John<br />

Sewell nuovo segretario generale. Sewell porta<br />

quasi 30 anni di esperienza nell’industria<br />

delle materie plastiche, dalla R&S di processo,<br />

allo sviluppo di prodotti e business, alla<br />

leadership di mercato e alle licenze tecnologiche.<br />

Subentra a Mohammad Hayatifar.<br />

“Sono grato a Mohammad per le fondamenta<br />

che ha gettato insieme ai membri del CRE<br />

e per il suo sostegno durante questo passaggio<br />

di consegne. Sono onorato di assumere<br />

questo ruolo con Chemical Recycling Europe.<br />

Avendo una lunga carriera nell’industria della<br />

plastica, riconosco il valore di questo materiale.<br />

Le sfide presentate dalla perdita di plastica<br />

nell’ambiente e la necessità di ridurre<br />

l’impronta di carbonio sono altrettanto chiare<br />

per me. Il riciclo chimico è una parte essenziale<br />

della soluzione per il futuro e la continua<br />

diffusione delle tecnologie dedicate sono<br />

essenziali per l’Europa per raggiungere gli<br />

obiettivi di riciclo fissati per il 2025, 2030 e<br />

oltre. Mi impegno a fare del mio meglio per<br />

aiutare il settore del riciclo chimico a raggiungere<br />

il suo pieno potenziale”.<br />

Il signor Sewell accetta questa sfida in un<br />

momento importante per l’industria della plastica<br />

e in particolare per il riciclo chimico.<br />

“Grazie a Mohammad Hayatifar per la sua leadership<br />

in questi ultimi due anni e mezzo”,<br />

ha commentato Carlos Monreal, presidente di<br />

Chemical Recycling Europe. “È stato un grande<br />

viaggio. Non vedo l’ora di lavorare con<br />

John mentre Chemical Recycling Europe continuerà<br />

a promuovere il valore e l’importanza<br />

delle tecnologie per raggiungere gli obiettivi<br />

che ci attendono”.<br />

“Il riciclo chimico è essenziale<br />

per il futuro dell’industria plastica<br />

europea e per la riduzione<br />

del suo impatto ambientale”<br />

14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Baderne per pompe e valvole<br />

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È una treccia studiata apposta<br />

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amianto a un prezzo contenuto.<br />

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impregnati durante la trecciatura<br />

con PTFE, esente da PFOA, e<br />

lubrificanti esenti silicone. Molto<br />

flessibile ed elastica, si adatta<br />

bene nelle camere stoppa, non<br />

inquina e non macchia.<br />

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a base di grafite e un lubrificante<br />

esente da silicone per alte<br />

temperature.<br />

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composte da filati di PTFE espanso<br />

con particelle di grafite incapsulate<br />

e di componenti dotati di potere<br />

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Questi componenti conferiscono<br />

alla treccia un’elevata conducibilità<br />

termica, resistenza agli agenti<br />

chimici e all’invecchiamento.<br />

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Attualità<br />

Polo di Terni: le aziende acquirenti manterranno la destinazione industriale<br />

Si è concluso l’iter di vendita del<br />

complesso immobiliare dell’area<br />

del Polo chimico di Terni di proprietà<br />

Basell. L’acquisto, coordinato<br />

dalla Sezione di Terni<br />

di Confindustria Umbria, è stato<br />

realizzato da quattro aziende<br />

del territorio: Novamont, Gruppo<br />

Bernardini, Ceplast e Mirachrome.<br />

Le aziende hanno confermato<br />

l’intenzione di mantenere<br />

la destinazione industriale<br />

e produttiva del sito.<br />

“La riqualificazione del polo chimico<br />

rappresenta una leva fondamentale<br />

per lo sviluppo economico<br />

del territorio”, sottolinea<br />

il presidente di Confindustria<br />

Umbria Antonio Alunni.<br />

“Si tratta, più in generale, di un<br />

segnale importante in direzione<br />

della ripresa economica della<br />

nostra regione”.<br />

La trattativa per recuperare gli<br />

spazi della Basell è durata alcuni<br />

anni ed è stata coordinata<br />

dal Past president della Sezione<br />

di Terni Giammarco Urbani.<br />

“È stato un percorso lungo<br />

e complesso, la cui definizione<br />

ci riempie di soddisfazione,<br />

ringrazio in particolare la struttura<br />

di Confindustria Umbria e<br />

i tecnici che hanno lavorato<br />

con grande dedizione e professionalità”,<br />

commenta Urbani.<br />

“Questa operazione di rilancio<br />

del polo chimico, che conferma<br />

la centralità del ruolo di Confindustria,<br />

darà nuovo impulso ad<br />

un asset strategico come quello<br />

della chimica verde. Un ringraziamento,<br />

infine, ai rappresentanti<br />

delle imprese acquirenti<br />

che, oltre al ruolo fondamentale<br />

che hanno svolto, sono stati<br />

una fonte di arricchimento<br />

umano e professionale”.<br />

L’impegno delle imprese coinvolte<br />

riguarda una riconversione<br />

di tipo industriale e prevede<br />

investimenti per lo sviluppo<br />

e l’ampliamento delle proprie attività<br />

produttive con l’obiettivo<br />

di determinare benefici per l’occupazione.<br />

Francesca Buzzella (Coim) presidente<br />

di Confindustria Lombardia<br />

Il Consiglio di presidenza<br />

di Confindustria Lombardia<br />

ha eletto con consenso<br />

unanime Francesco<br />

Buzzella presidente per<br />

il quadriennio <strong>2021</strong>-25.<br />

Buzzella nel corso delle<br />

consultazioni dei componenti<br />

del Consiglio, svolte<br />

dalla Commissione di<br />

designazione (composta dagli ultimi<br />

tre Past President di Confindustria<br />

Lombardia), era stato individuato<br />

come candidato unico.<br />

Nato nel 1968 a Crema, Francesco<br />

Buzzella, laureato in Economia<br />

presso l’Università Bocconi, è amministratore<br />

di Coim e presidente di<br />

Green Oleo, aziende chimiche con<br />

un fatturato superiore ad un miliardo<br />

di euro e con 1250 dipendenti,<br />

operanti nella chimica dei poliuretani<br />

e nella chimica verde da fonti<br />

rinnovabili. Presidente dell’Associazione<br />

Industriali della Provincia di<br />

Cremona dal 2017 al giugno <strong>2021</strong>,<br />

Buzzella dal 2014 è membro della<br />

giunta di Federchimica e dal luglio<br />

2017 membro del Consiglio<br />

di presidenza di<br />

Federchimica.<br />

“Ringrazio i colleghi del<br />

Consiglio di presidenza<br />

per la fiducia riposta<br />

in me”, ha dichiarato<br />

Buzzella. “Rappresentare<br />

tutta l’industria lombarda,<br />

in una fase storica<br />

così decisiva per il futuro economico e<br />

sociale della nostra regione e dell’Italia,<br />

è un grandissimo onore e una forte<br />

responsabilità. Per affrontare le sfide<br />

e i cambiamenti che ci attendono le<br />

peculiarità che contraddistinguono la<br />

nostra industria - laboriosità, qualità,<br />

capitale umano, collaborazione pubblico-privato,<br />

fiducia nei giovani – devono<br />

continuare ad essere il nostro punto<br />

di forza. Queste sono caratteristiche<br />

che hanno fatto grande l’industria lombarda<br />

e che continueranno a guidarci<br />

negli anni a venire, anni che vorrei<br />

fossero all’insegna del più puro orgoglio<br />

lombardo” ha concluso il neo eletto<br />

presidente di Confindustria Lombardia<br />

Buzzella.<br />

Eigenmann & Veronelli<br />

distribuisce BeDimensional<br />

Eigenmann & Veronelli, azienda leader nella<br />

distribuzione di specialità chimiche e ingredienti<br />

alimentari, e BeDimensional, la startup<br />

che nasce come spin-off dell’Istituto Italiano<br />

di Tecnologia di Genova, specializzata<br />

nella produzione di cristalli bidimensionali<br />

a pochi strati atomici (ISO/TS 80004-<br />

13:2017), hanno sottoscritto un accordo<br />

esclusivo per la commercializzazione in Italia<br />

di prodotti innovativi a base di cristalli<br />

bidimensionali utilizzati nella produzione di<br />

vernici e compositi polimerici ad alta performance.<br />

“In particolare, si tratta di prodotti molto<br />

efficienti nell’anticorrosione e nel management<br />

termico ed elettrico, e di compositi<br />

polimerici che coniugano rigidità e resistenza<br />

all’impatto decisamente superiori rispetto<br />

allo standard”, dichiara Andrea Gamucci,<br />

direttore tecnico di BeDimensional.<br />

“Questo accordo costituisce un tassello importante<br />

nella nostra strategia commerciale<br />

e siamo entusiasti che BeDimensional abbia<br />

deciso di affidarci questo mandato”, commenta<br />

Mauro Avidano, direttore commerciale<br />

di Eigenmann & Veronelli.<br />

16 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

La cosmetica italiana<br />

pronta a ripartire<br />

Il settore ha subito un calo nel periodo<br />

di emergenza, ma già nel 2022 prevede<br />

di ritornare ai livelli pre-Covid. Renato<br />

Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia:<br />

“Non ci siamo mai fermati, però ora serve<br />

un piano di rilancio del Made in Italy per<br />

favorire le esportazioni”.<br />

a cura di Eva De Vecchis<br />

Eletto Cavaliere del Lavoro dal<br />

Presidente Sergio Mattarella,<br />

Renato Ancorotti rappresenta<br />

un simbolo per la cosmetica<br />

italiana. Nel 2009 fonda la<br />

Ancorotti Cosmetics, società operante<br />

nel settore dell’R&D e nella produzione<br />

di cosmetici per conto terzi, una delle<br />

tante che ha subito le conseguenze<br />

del Covid-19 e del lockdown senza<br />

però mai arrendersi e mostrando tutta<br />

la sua resilienza.<br />

Sebbene nel 2020 il fatturato dell’industria<br />

cosmetica abbia subito un calo<br />

di 12 punti percentuali rispetto all’anno<br />

precedente, le aziende del settore<br />

sono già pronte a ripartire e, soprattutto,<br />

sono desiderose di farlo. Gli<br />

imprenditori non si sono mai fermati,<br />

neanche nei mesi più duri, dando<br />

invece il proprio contributo alla gestione<br />

dell’emergenza: hanno convertito<br />

le loro linee produttive per fabbricare<br />

grandi quantità di prodotti fondamentali,<br />

come i gel igienizzanti per<br />

le mani, e li hanno donati e distribuiti<br />

a strutture sanitarie e intere fasce<br />

di popolazione.<br />

“Ciò che occorre adesso è un adeguato<br />

supporto istituzionale alla ripartenza”,<br />

sostiene Ancorotti che, grazie<br />

al suo rinnovato incarico di presiden-<br />

“Le nostre imprese cosmetiche investono in<br />

ricerca e innovazione circa il 6% del fatturato,<br />

il doppio degli altri settori manifatturieri”<br />

Renato Ancorotti,<br />

Presidente<br />

di Ancorotti Cosmetics<br />

e Cosmetica Italia<br />

18 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

te di Cosmetica Italia, si è posto come<br />

obiettivi primari quello di rimanere<br />

al fianco delle imprese e una maggiore<br />

attenzione ai giovani, che sono<br />

il futuro e la nuova linfa del settore.<br />

Renato Ancorotti, si aspettava la nomina<br />

a Cavaliere del lavoro? Quale<br />

contributo pensa di aver dato alla<br />

cosmetica italiana?<br />

Ricevere questa onorificenza mi ha<br />

profondamente commosso. La mia attività<br />

è nata nel 1984 in un piccolo laboratorio<br />

semi-artigianale con la collaborazione<br />

di soli tre dipendenti. In<br />

breve tempo siamo diventati la seconda<br />

azienda in Europa, contribuendo alla<br />

diffusione dei prodotti Made in Italy<br />

nel mondo. Nel 2009 ho fondato Ancorotti<br />

Cosmetics, società con base a Crema<br />

operante nel settore dell’R&D e nella<br />

produzione di cosmetici per conto<br />

terzi. A distanza di oltre 10 anni dalla<br />

sua fondazione, Ancorotti Cosmetics<br />

vanta collaborazioni con i maggiori<br />

brand internazionali, oltre 300 dipendenti,<br />

e una crescita esponenziale in<br />

termini di fatturato. Il riconoscimento<br />

per aver contributo all’occupazione<br />

nazionale e all’esportazione dell’eccellenza<br />

italiana nel mondo mi riempie di<br />

orgoglio e grande soddisfazione.<br />

Dopo oltre un anno e mezzo dall’inizio<br />

dell’emergenza sanitaria in che<br />

situazione si trovano le industrie<br />

italiane del comparto cosmetico?<br />

Il settore cosmetico, da sempre, si distingue<br />

per la sua aciclicità e, anche<br />

in questo scenario macroeconomico<br />

particolarmente incerto, ha avuto una<br />

tenuta migliore rispetto a gran parte<br />

dei comparti del manifatturiero, dimostrando<br />

una forte capacità di reazione<br />

e dando luce alla positiva risposta delle<br />

imprese alle mutate modalità di acquisto<br />

e di consumo. Certamente, gli<br />

effetti della crisi si sono fatti sentire<br />

e le difficoltà non sono mancate:<br />

nel 2020 il fatturato ha subito un calo<br />

di 12 punti percentuali rispetto all’anno<br />

precedente, e le esportazioni hanno<br />

registrato una contrazione ancora<br />

superiore, del 16,7%. Non fa eccezione<br />

il mercato interno, sceso del 9,6%.<br />

Le previsioni per il prossimo futuro,<br />

però, danno importanti segnali di ripresa<br />

e già nel 2022 si potrà tornare<br />

ai valori pre-Covid.<br />

Cosa è cambiato per il settore cosmetico<br />

in questo <strong>2021</strong>? Oltre alle<br />

diverse modalità di distribuzione<br />

e acquisto, sono nate delle nuove<br />

tendenze?<br />

La pandemia ha impattato molto sulle<br />

abitudini dei consumatori per tanti<br />

motivi diversi. È sicuramente cresciuta<br />

l’attenzione all’igiene personale.<br />

Basta pensare che il primo comportamento<br />

per il contenimento dei contagi<br />

indicato da tutte le autorità sanitarie,<br />

a partire dall’OMS, è stato proprio<br />

il lavaggio delle mani. Abbiamo,<br />

quindi, visto un aumento esponenziale<br />

della richiesta di prodotti con questa<br />

finalità: i consumi di saponi liquidi,<br />

per esempio, sono aumentati del<br />

35%. Altri elementi determinanti sono<br />

la riduzione delle occasioni di socialità<br />

e l’utilizzo costante della mascherina.<br />

Inevitabilmente, abbiamo assistito<br />

a importanti contrazioni nelle vendite<br />

di alcune referenze, come i prodotti<br />

per il trucco viso (-28,9%) o la profumeria<br />

alcolica (-21,5%). Inoltre, la<br />

prolungata chiusura dei centri estetici<br />

ha portato a un crollo dei consumi<br />

nei canali professionali, con una conseguente<br />

crescita di prodotti “sostitutivi”,<br />

come quelli depilatori da utilizzare<br />

a casa (+8,3%). Per il prossimo<br />

futuro, ci auguriamo che le misure<br />

di contenimento dell’emergenza siano<br />

sempre meno necessarie e che si raggiunga<br />

il prima possibile una condizione<br />

di nuova normalità, che consenta<br />

l’apertura stabile di tutti gli esercizi<br />

e il ritorno a una vita sociale attiva<br />

per tutti noi.<br />

“Abbiamo creato un nuovo Gruppo<br />

per i giovani imprenditori under 40, a cui<br />

il mio programma dà grande attenzione”<br />

Su cosa stanno investendo le industrie<br />

italiane del settore in questo<br />

periodo?<br />

Le nostre imprese da sempre sono impegnate<br />

nella ricerca e nell’innovazione,<br />

a cui destinano investimenti pari<br />

a circa il 6% del fatturato. Il doppio<br />

rispetto alla media degli altri comparti<br />

del manifatturiero, che si aggira<br />

attorno al 3%. In questo particolare<br />

momento, in più, c’è sicuramente una<br />

grande attenzione a tre ambiti: la digitalizzazione,<br />

l’internazionalizzazione e<br />

la sostenibilità.<br />

Nello specifico, in che modo la sua<br />

azienda, Ancorotti Cosmetics, ha reagito<br />

alla crisi sanitaria e quali sono<br />

gli obiettivi per il prossimo futuro?<br />

La chimica cosmetica è una delle industrie<br />

più preparate a rispettare stringenti<br />

protocolli di sicurezza. Mascherine,<br />

impianti di aerazione, igienizzazione<br />

degli ambienti sono la norma<br />

per noi, come da Good Manufacturing<br />

Practices. Per questo, già dal primo<br />

giorno, siamo stati in grado di fornire<br />

immediatamente dispositivi di<br />

Nel periodo<br />

più duro<br />

dell’emergenza,<br />

un’azienda<br />

cosmetica<br />

su quattro ha<br />

convertito le<br />

proprie linee<br />

produttive per<br />

fabbricare grandi<br />

quantità di<br />

prodotti per la<br />

protezione dal<br />

contagio, come<br />

i gel igienizzanti<br />

per le mani<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 19


Attualità<br />

protezione individuale<br />

ai collaboratori la cui<br />

mansione ancora non lo<br />

richiedeva; i reparti produttivi<br />

ne erano chiaramente<br />

già provvisti. Quindi<br />

tutto il personale è stato da<br />

subito messo in sicurezza.<br />

Fortunatamente, i consumi cosmetici<br />

reggono tradizionalmente bene<br />

anche in congiunture di mercato non<br />

favorevoli, e questo ha probabilmente<br />

consentito alla nostra azienda di accusare<br />

in misura minore le ripercussioni<br />

economiche della pandemia. Non nego<br />

però che, soprattutto durante il periodo<br />

di lockdown, abbiamo registrato<br />

un calo delle vendite; sono comunque<br />

ottimista e nutro una grande fiducia<br />

non solo nella mia azienda, ma anche<br />

in tutto il comparto della cosmesi<br />

italiana conto terzi, nella sua resilienza.<br />

Già dal secondo semestre dell’anno<br />

scorso, comunque, constatiamo risultati<br />

in ripresa.<br />

Per quanto riguarda il futuro, i nostri<br />

obiettivi sono volti a soddisfare i nuovi<br />

trend di mercato (dinamiche già in<br />

atto nell’industria cosmetica, ma accelerate<br />

dall’emergenza): l’incremento<br />

della domanda di prodotti skincare,<br />

la maggiore richiesta di packaging in<br />

formato “touchless”, la ridistribuzione<br />

delle vendite sul canale e-commerce.<br />

Investimenti nell'innovazione, qualità<br />

del prodotto e qualificazione<br />

unita alla formazione del personale<br />

sono elementi indispensabili per la<br />

ripresa del settore e per un’adeguata<br />

competitività sui mercati. Pensa<br />

che le aziende cosmetiche siano<br />

pronte a ripartire e siano adeguatamente<br />

supportate in questo senso?<br />

Le aziende cosmetiche sono assolutamente<br />

pronte a ripartire e, soprattutto,<br />

sono desiderose di farlo. I nostri imprenditori<br />

non si sono mai fermati, neanche<br />

nei mesi di lockdown più duro,<br />

e hanno fatto tutto ciò che era in loro<br />

potere per dare il proprio contributo alla<br />

gestione dell’emergenza. Una azienda<br />

cosmetica su quattro ha convertito<br />

le proprie linee produttive per fabbricare<br />

grandi quantità di prodotti fondamentali,<br />

come i gel igienizzanti per<br />

le mani, che sono poi stati donati e distribuiti<br />

a strutture sanitarie e intere fasce<br />

di popolazione. La voglia di fare e la<br />

propensione a cambiare e ad adattarci,<br />

dunque, non ci manca. Ciò che occorre<br />

adesso è la spinta di un adeguato supporto<br />

istituzionale alla ripartenza. Un<br />

tassello fondamentale è senz’altro un<br />

piano di rilancio per il Made in Italy, per<br />

favorire e facilitare le esportazioni, che<br />

per il nostro settore coprono il 39% del<br />

valore complessivo del fatturato.<br />

“Serve un piano di rilancio<br />

per il Made in Italy, per<br />

favorire e facilitare le<br />

esportazioni, che per<br />

il settore cosmetico<br />

rappresentano il 39%<br />

del fatturato”<br />

Cosmetica Italia realizza, ormai<br />

da molti anni, in collaborazione<br />

con GREEN – Università Bocconi, il<br />

Progetto “Sostenibilità in Azienda”,<br />

con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza<br />

e le competenze delle imprese<br />

sulle opportunità legate ad una<br />

gestione sostenibile delle proprie attività.<br />

Quanto conta la sostenibilità<br />

per un’azienda cosmetica? E quanto<br />

sta facendo la ricerca a riguardo?<br />

La sostenibilità è uno dei temi centrali<br />

che guidano l’evoluzione della cosmesi<br />

al giorno d’oggi. L’industria cosmetica<br />

e tutta la filiera nel suo complesso<br />

si muovono in questa direzione<br />

a più livelli. Lo sforzo enorme che<br />

le aziende stanno facendo in questo<br />

momento, infatti, è quello di migliorare<br />

le loro performance nell’ambito<br />

della sostenibilità lungo tutto il ciclo<br />

di vita del prodotto, non solo su<br />

singoli aspetti. Si va dalla progettazione<br />

ai processi produttivi, fino allo<br />

smaltimento finale. È un lavoro lungo<br />

e complesso, ma è un cammino che<br />

abbiamo tutti intrapreso con entusiasmo<br />

e responsabilità, perché crediamo<br />

che la sostenibilità sia un obiettivo<br />

importantissimo da perseguire.<br />

Quali obiettivi si è posto per il suo<br />

rinnovato incarico di presidente Cosmetica<br />

Italia?<br />

In un momento storico come questo,<br />

il primo impegno per la nostra Associazione<br />

non può che essere quello<br />

di rimanere costantemente al fianco<br />

delle imprese per supportarle nella ripartenza.<br />

Riavviare i circuiti fieristici,<br />

ridare impulso alle esportazioni,<br />

dialogare costantemente con le istituzioni<br />

e il mondo politico per agevolare<br />

chi fa impresa, offrendo ricchezza<br />

al sistema economico nazionale e<br />

posti di lavoro ai cittadini sono i nostri<br />

impegni quotidiani. Ci piace dire<br />

che siamo un’industria che fa bene<br />

al Paese e faremo di tutto per continuare<br />

a essere all’altezza di questa<br />

affermazione. Un aspetto in particolare<br />

che desidero sottolineare, tra i<br />

punti del mio programma, è la grande<br />

attenzione ai giovani, che sono il<br />

futuro e la nuova linfa del settore.<br />

Per questo abbiamo creato un nuovo<br />

Gruppo Giovani Imprenditori all’interno<br />

di Cosmetica Italia, che mira<br />

a rappresentare, dare voce e coinvolgere<br />

sempre più nella vita associativa<br />

gli imprenditori under 40. <br />

20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Appuntamenti<br />

A Milano l’intera supply chain<br />

della farmaceutica<br />

Torna in presenza CPhI Worldwide, che accoglierà nei padiglioni del centro<br />

espositivo di Rho le eccellenze dell’industria farmaceutica, dai principi attivi<br />

alle tecnologie, fino ai prodotti finiti.<br />

Foto freepik.com<br />

CPhI Worldwide, il più grande<br />

appuntamento mondiale<br />

dedicato all’industria farmaceutica<br />

e chimico-farmaceutica,<br />

torna a Fiera Milano<br />

(Rho) dal 9 all’11 novembre <strong>2021</strong>.<br />

L’evento è organizzato da Informa,<br />

uno dei più grandi gruppi internazionali<br />

di eventi e ricerca accademica.<br />

CPhI Worldwide, che quest’anno dopo<br />

lo stop imposto dalla pandemia<br />

giungerà alla sua trentesima edizione,<br />

copre l’intera supply chain<br />

dell’industria farmaceutica.<br />

Il pharma e il suo indotto formano in<br />

Italia un network di eccellenza internazionale<br />

altamente innovativo, che<br />

contribuisce allo sviluppo economico<br />

dei territori dove le imprese operano.<br />

La Lombardia, in particolare, si conferma<br />

al top dell’industria farmaceutica a<br />

livello europeo, distinguendosi per capacità,<br />

competitività e apertura internazionale.<br />

Oltre ad essere la prima re-<br />

gione in Italia per investimenti in ricerca<br />

e sviluppo, che ammontano a oltre<br />

400 milioni di euro, la Lombardia<br />

può vantare un valore di export manifatturiero<br />

pari a 8,2 miliardi (il 24%<br />

dell’intero settore).<br />

“Con l’industria fieristica e congressuale<br />

in costante ripresa a livello globale,<br />

Milano si appresta nuovamente ad<br />

ospitare grandi eventi che metteranno<br />

la città sotto i riflettori mondiali<br />

da qui ai prossimi anni”, dice Luca Palermo,<br />

amministratore delegato e direttore<br />

generale di Fiera Milano. “Con<br />

CPhI Worldwide abbiamo l’occasione<br />

di consolidare il nostro posizionamento<br />

in Europa come hub principale per le<br />

grandi manifestazioni internazionali”.<br />

Un evento cruciale per supportare la<br />

crescita del settore<br />

“Il ritorno in presenza di un evento di<br />

questa portata è fondamentale”, dice<br />

Orhan Caglayan, brand director di CPhI<br />

Worldwide. “Le aziende farmaceutiche<br />

e biotecnologiche hanno ripreso a pianificare<br />

le loro attività sul lungo periodo<br />

e sono alla ricerca costante di partner<br />

secondari, terziari e persino quaternari.<br />

Per la community CDMO (aziende<br />

che sviluppano e producono farmaci<br />

per conto delle grandi multinazionali),<br />

la fornitura di vaccini, unita a una ripresa<br />

degli investimenti nella pipeline di<br />

sviluppo, indica che i prossimi 12 me-<br />

22 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Appuntamenti<br />

si saranno probabilmente i più redditizi<br />

in termini di incontro di nuovi clienti<br />

anche per i piccoli player. Questo è<br />

quindi un momento favorevole per CPhI<br />

Worldwide che sarà in grado di garantire<br />

un volume di affari considerevole per i<br />

prossimi anni. La chiave per supportare<br />

la crescita del settore è ovviamente incontrare<br />

i partner strategici, per questo<br />

riteniamo che la manifestazione possa<br />

avere un ruolo cruciale”.<br />

“La Lombardia e Milano sono un hub riconosciuto<br />

per le Scienze della Vita”, ha<br />

dichiarato Sergio Dompé, vicepresidente<br />

di Assolombarda con delega alle Life<br />

Sciences e Chair della Task Force Health<br />

& Life Sciences del B20. “Basti pensare<br />

che in quest’area si concentrano il<br />

35,4% delle imprese farmaceutiche a livello<br />

italiano e più del 50% della sperimentazione<br />

clinica nazionale, con investimenti<br />

che triplicano il loro impatto<br />

grazie ai costi evitati per il Sistema<br />

Sanitario Nazionale. Ora occorre continuare<br />

a lavorare per stimolare la crescita<br />

della filiera e del settore farmaceutico<br />

lombardo e la strada da seguire<br />

è quella di una maggiore cooperazione<br />

tra pubblico e privato. Lo stesso Mario<br />

Draghi, in qualità di Chair del G20,<br />

ha pochi giorni fa sottolineato l’importanza<br />

della cooperazione tra governi e<br />

imprese per garantire la salute dei cittadini.<br />

In questa direzione, CPhI rappresenta<br />

una straordinaria occasione<br />

per attrarre nuovi investimenti, realtà<br />

produttive ad alto contenuto innovativo<br />

e valorizzare centri di eccellenza<br />

come MIND”.<br />

“È davvero significativo che, dopo la<br />

lunga pausa per la pandemia, Milano<br />

accolga in Fiera tutti i professionisti<br />

del settore per un evento internazionale<br />

che copre l’intera supply chain<br />

dell’industria farmaceutica e che rappresenta<br />

il punto di riferimento più<br />

completo per il farma globale”, dice<br />

Diana Bracco, componente del comitato<br />

esecutivo di Fondazione Fiera Milano.<br />

“Per tutte le aziende del comparto,<br />

partecipare a questa manifestazione è<br />

anche un modo per avere una visione<br />

globale aggiornata dello scenario<br />

chimico-farmaceutico, da cui derivare<br />

considerazioni strategiche ed eventualmente<br />

nuove opportunità di crescita<br />

o di collaborazione. L’edizione di<br />

quest’anno a Milano è particolarmente<br />

interessante anche perché l’industria<br />

farmaceutica lombarda è un’eccellenza<br />

a livello europeo, distinguendosi per la<br />

propria capacità competitività e apertura<br />

internazionale”.<br />

“La Lombardia si conferma un’eccellenza<br />

dell’industria farmaceutica a livello<br />

europeo, distinguendosi per la<br />

propria capacità competitività e apertura<br />

internazionale”, dice Letizia Moratti,<br />

vicepresidente e assessore al<br />

Welfare Regione Lombardia. “Milano,<br />

in particolare, si conferma il cuore pulsante<br />

di questo settore”.<br />

“L'Italia è il primo Paese europeo sia per<br />

fatturato, con oltre 4,8 miliardi di euro,<br />

sia per numero di imprese produttrici<br />

di principi attivi farmaceutici, con oltre<br />

72 aziende per 109 siti produttivi e<br />

una quota export pari all'85%”, afferma<br />

Paolo Russolo, presidente di Aschimfarma,<br />

associazione di settore di Federchimica<br />

che rappresenta i produttori di<br />

principi attivi e intermedi farmaceutici.<br />

“Qualità e sicurezza nella produzione,<br />

attività di ricerca e innovazione superiore<br />

alla media manifatturiera, rispetto<br />

dell'ambiente sono sempre stati i criteri<br />

distintivi dei produttori italiani. Il<br />

CPhI Worldwide – prosegue Russolo – è<br />

la fiera più importante per il settore. La<br />

presenza come espositori delle imprese<br />

italiane è sempre stata molto rilevante.<br />

Negli ultimi anni la nostra associazione<br />

ha lavorato con determinazione per<br />

ottenere che la manifestazione si svolgesse<br />

a Milano e che soprattutto questa<br />

non fosse una decisione sporadica,<br />

ma che Milano rientrasse nella lista delle<br />

città europee dove svolgere con cadenza<br />

regolare il CPhI. Purtroppo, l’emergenza<br />

Covid-19 non ha consentito<br />

ad Aschimfarma di dare all’evento l’importanza<br />

che le imprese avrebbero voluto,<br />

organizzando eventi a supporto. Che<br />

Milano e la Lombardia siano particolarmente<br />

importanti per il settore – conclude<br />

il presidente – lo dimostra il fatto<br />

che il 55% degli impianti del settore<br />

sono situati nell’area lombarda”.<br />

“CPhI è una grande opportunità per<br />

l’Italia e la Lombardia, prima regione<br />

farmaceutica per presenza industriale,<br />

con oltre 100 aziende, 24.000 addetti<br />

diretti e oltre 28 mila nell’indotto”,<br />

commenta Giorgio Bruno, presidente<br />

del Gruppo CDMO - Specialisti<br />

della manifattura farmaceutica di Farmindustria.<br />

“Con 34,3 miliardi di produzione<br />

totale, sia per principi attivi<br />

sia per prodotti finiti, nel 2020 il<br />

nostro Paese si conferma tra i grandi<br />

poli farmaceutici in Ue, insieme a<br />

Francia e Germania, grazie a un export<br />

crescente (+74% tra il 2015 e il 2020)<br />

che ne testimonia la qualità. Ed è addirittura<br />

al primo posto in Europa per<br />

produzione conto terzi (CDMO), con<br />

2,3 miliardi. Un comparto, il CDMO,<br />

innovativo e flessibile, che conta a<br />

livello nazionale 11.500 addetti, che<br />

investe sempre di più (il 17% del fatturato<br />

nel 2020 il doppio rispetto al<br />

2015) anche nel digitale e nel green<br />

e che ha nella filiera uno dei fattori<br />

strategici di sviluppo”. <br />

Foto Dara Pharma<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 23


Appuntamenti<br />

L’AGENDA<br />

Farmaforum<br />

3-4 novembre <strong>2021</strong><br />

Madrid, Spagna<br />

www.farmaforum.es<br />

Bio Asia-Taiwan<br />

4-7 novembre <strong>2021</strong><br />

Taipei, Taiwan<br />

www.expo.bioasiataiwan.com/en/<br />

CphI Worlwide<br />

9-11 novembre <strong>2021</strong><br />

Milano<br />

www.cphi.com<br />

Mecspe<br />

23-25 novembre <strong>2021</strong><br />

Bologna<br />

www.mecspe.com<br />

SPS<br />

23-25 novembre<br />

Norimberga, Germania<br />

www.sps.mesago.com<br />

Pharmtech & Ingredients<br />

23-26 novembre <strong>2021</strong><br />

Mosca, Russia<br />

www.pharmtech-expo.ru<br />

mcT Petrolchimico<br />

25 novembre <strong>2021</strong><br />

Milano<br />

www.mctpetrolchimico.com<br />

Making Cosmetics<br />

25-26 novembre <strong>2021</strong><br />

Milano<br />

www.making-cosmetics.it<br />

Phamexpo<br />

26-28 novembre <strong>2021</strong><br />

Napoli<br />

www.pharmexpo.it<br />

Mecfor<br />

24-26 febbraio 2022<br />

Parma<br />

www.mecforparma.it<br />

Cosmopack<br />

10-13 marzo 2022<br />

Bologna<br />

www.cosmoprof.com<br />

Cosmoprof Worldwide<br />

10-14 marzo 2022<br />

Bologna<br />

www.cosmoprof.com<br />

Achema<br />

4-8 aprile 2022<br />

Francoforte sul Meno, Germania<br />

www.achema.de<br />

Pharmintech<br />

3-6 maggio 2022<br />

Milano<br />

www.pharmintech.it<br />

Packaging Première<br />

24-26 maggio 2022<br />

Milano<br />

www.packagingpremiere.it<br />

SPS Italia<br />

24-26 maggio 2022<br />

Parma<br />

www.spsitalia.it<br />

IVS<br />

25-26 maggio 2022<br />

Bergamo<br />

www.industrialvalvesummit.com<br />

Analytica<br />

21-24 giugno 2022<br />

Monaco di Baviera, Germania<br />

www.analytica.de<br />

Powtech<br />

30 agosto - 1 settembre 2022<br />

Norimberga, Germania<br />

www.powtech.de<br />

Chemtech Eurasia<br />

24-26 novembre 2022<br />

Instanbul, Turchia<br />

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Industria farmaceutica<br />

Entro il 2023 i terzisti rappresenteranno il 30% del mercato pharma<br />

Entro il 2023 il mercato farmaceutico<br />

terzista coprirà circa il 30% del fabbisogno<br />

produttivo complessivo. A dirlo<br />

le stime di Grand View Research.<br />

Oggi l’industria farmaceutica terzista<br />

sta affrontando eccellenti opportunità<br />

di crescita in un contesto di mercato<br />

in cui l’utilizzo di servizi di outsourcing<br />

sta diventando la nuova norma. Il<br />

ridimensionamento delle big pharma e<br />

l’ascesa di piccole e medie aziende biotech<br />

virtuali nel mercato farmaceutico<br />

stanno contribuendo ad aumentare<br />

ulteriormente il trend di penetrazione<br />

dell’outsourcing, allargando la strada<br />

per la crescita dell’industria CDMO<br />

(Contract Development Manufacturing<br />

Organization).<br />

Secondo l’analisi di Grand View Research<br />

il mercato farmaceutico terzista vale<br />

oggi circa 90 miliardi di dollari e prospetta<br />

una crescita di circa 117,3 miliardi<br />

di dollari entro il 2023 con un<br />

tasso annuo di crescita composto (CA-<br />

GR) del +7%.<br />

I CDMO che desiderano migliorare la<br />

loro crescita hanno due opzioni strategiche:<br />

possono integrarsi verticalmente<br />

offrendo nuovi servizi per forme<br />

di dosaggio esistenti o produzione<br />

di API (Active Pharmaceutical Ingredient)<br />

o integrarsi orizzontalmente<br />

offrendo servizi esistenti per nuove<br />

forme di dosaggio. Tuttavia, la situazione<br />

sta iniziando a cambiare poiché<br />

nel settore CDMO si verificano sempre<br />

più fusioni e acquisizioni, con un<br />

significativo consolidamento previsto<br />

nei prossimi anni. Ciò è in linea con<br />

le preferenze di molte aziende farmaceutiche<br />

di lavorare con CDMO che offrono<br />

una completa gamma di servizi,<br />

piuttosto che lavorare con multi-fornitori<br />

di nicchia.<br />

Sebbene la scelta di M&A sia fortemente<br />

legata ai mezzi finanziari del<br />

singolo CDMO, in cui i fondi richiesti<br />

spesso superano il capitale azionario<br />

che un CDMO ha a sua disposizione,<br />

la strategia risulta essere l’opzione<br />

più vantaggiosa.<br />

Il ridimensionamento dei big pharma<br />

favorisce la crescita dei CDMO<br />

Un altro aspetto che sta giocando un<br />

ruolo sempre più importante nel consolidamento<br />

della strategia M&A nel<br />

settore CDMO è il fatto che le big pharma<br />

continuino a cedere asset nel tentativo<br />

di ridurre la loro impronta manifatturiera.<br />

I disinvestimenti di attività<br />

farmaceutiche sono visti come un’interessante<br />

opportunità di acquisizione<br />

da molti CDMO, poiché le strutture di<br />

produzione ex-farmaceutiche sono generalmente<br />

di alta qualità con una forza<br />

lavoro di grande esperienza.<br />

L’attuale tendenza del mercato dell’outsourcing<br />

farmaceutico sta creando opportunità<br />

per la crescita del business.<br />

C’è una certa preoccupazione, tuttavia,<br />

che il crescente consolidamento<br />

del mercato rappresenti un grave rischio<br />

per molte realtà CDMO. Le realtà<br />

più piccole, in particolar modo, potrebbero<br />

non essere in grado di competere<br />

su costi, tecnologia o gamma di<br />

servizi con il numero crescente di CD-<br />

MO di grandi dimensioni che ampliano<br />

costantemente i propri servizi e capacità<br />

tecnologiche, acquisite da altri<br />

partecipanti di mercato. Queste realtà<br />

potrebbero anche dover affrontare<br />

la problematica di non essere in grado<br />

di attrarre dipendenti qualificati.<br />

Scienziati qualificati e project manager<br />

esperti sono molto richiesti dalle<br />

aziende di tutto il settore e i CDMO devono<br />

quindi non solo competere per il<br />

talento con i loro immediati concorrenti,<br />

ma anche con le grandi aziende farmaceutiche<br />

globali. Le aziende farmaceutiche<br />

stanno esternalizzando sempre<br />

più produzioni/formulazioni a basso<br />

volume, come farmaci di nicchia e<br />

orfani, che comportano rischi elevati<br />

e bassi ricavi. L’attuale elevato livello<br />

di frammentazione del mercato implica<br />

che alcuni CDMO debbano fare affidamento<br />

solo su uno o più clienti per<br />

gran parte dei loro ricavi. Questa dipendenza<br />

è pericolosa e crea molto potere<br />

negoziale per il cliente per esercitare<br />

una pressione al ribasso sui prezzi.<br />

“L’industria CDMO è attualmente uno<br />

spazio molto frammentato. In futuro,<br />

il successo dell’industria farmaceutica<br />

sarà definito dalla sua capacità<br />

di consolidare e combinare un modello<br />

di business CRO (Contract Research<br />

Organization) e CDMO mirato alla<br />

creazione di un nuovo standard di<br />

mercato globale basato sul concetto<br />

di CRDMO”, afferma Jacopo Buzzanca,<br />

Custom Synthesis Manager di Angelini<br />

Fine Chemicals (Business Unit di Angelini<br />

Pharma SpA). “La ‘R’ di CRDMO<br />

si riferisce alla ricerca interna come<br />

metrica chiave per garantire una connessione<br />

di successo tra R&S e produzione,<br />

con l’obiettivo di diventare<br />

uno ‘one-stop-shop’ in grado di supportare<br />

progetti di outsourcing durante<br />

l’intero ciclo di vita dello sviluppo<br />

del farmaco, dalla scoperta fino alla<br />

commercializzazione della molecola”.<br />

26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Ricerca<br />

Studio incoraggiante per chi soffre di bronchiectasie<br />

Buone notizie per chi soffre di bronchiectasie<br />

non legate alla fibrosi cistica (Non-Cystic<br />

Fibrosis Bronchiectasis - NCFB). Lo<br />

studio di fase 3 PROMIS 1 condotto dall’azienda<br />

farmaceutica italiana Zambon, presentato<br />

al meeting annuale della European<br />

Respiratory Society (ERS), ha ottenuto<br />

risultati incoraggianti per la cura di questa<br />

patologia respiratoria cronica che colpisce<br />

da 486 a 1.106 ogni 100.000 persone,<br />

con un’incidenza maggiore tra le donne<br />

e gli anziani. Spesso causate ad infezioni<br />

da parte del batterio Pseudomonas aeruginosa,<br />

le bronchiectasie provocano infiammazioni<br />

dei polmoni che comportano sintomi<br />

come tosse, espettorato e dispnea,<br />

ma sono comuni anche rinosinusite, affaticamento,<br />

emottisi e dolore toracico. Questi<br />

sintomi hanno un impatto significativo<br />

sulle persone affette da bronchiectasie,<br />

provocando problemi respiratori e fisici,<br />

come difficoltà a camminare. Si tratta<br />

di una malattia cronica, che inficia la<br />

qualità della vita dei pazienti, con un aumento<br />

della mortalità.<br />

Attualmente non esiste una terapia inalatoria<br />

approvata per questa malattia. Lo studio<br />

sostenuto da Zambon, che ha raggiunto<br />

tutti gli obiettivi, apre finalmente alla<br />

possibilità di una nuova terapia nei soggetti<br />

con NCFB cronicamente affetti da Pseudomonas<br />

aeruginosa grazie al colistimetato<br />

di sodio (CMS), profarmaco dell’antibiotico<br />

colistina. Somministrato due volte al<br />

giorno per via inalatoria tramite l’innovativo<br />

inalatore I-neb®, il trattamento ha mostrato<br />

di ridurre rispetto al placebo la frequenza<br />

ed il numero di esacerbazioni, anche<br />

quelle gravi, ritardandone nel contempo<br />

la comparsa e migliorando la qualità della<br />

vita del paziente. Il trattamento con CMS<br />

I-neb si è dimostrato ben tollerato e la statunitense<br />

FDA (Federal Drug Agency) ha assegnato<br />

allo stesso lo status di Qualified Infectious<br />

Disease Product Designation, garantendo<br />

un fast track – corsia preferenziale<br />

– per la valutazione dei dati. Lo studio è<br />

stato condotto su 377 pazienti.<br />

Ridurre tempi e costi dello sviluppo di farmaci<br />

Innovazione e tecnologia all’avanguardia<br />

per ridurre tempi e costi di ricerca e sviluppo:<br />

InSilicoTrials, azienda con ampia esperienza<br />

in simulazione computazionale, soluzioni<br />

informatiche e cloud per il settore healthcare,<br />

e Galileo Research hanno dato il<br />

via a una partnership con l’obiettivo di applicare<br />

metodi in silico alle attività di drug<br />

repurposing e di fornire supporto reciproco<br />

nelle attività di Modeling and Simulation.<br />

“L’obiettivo di questa partnership con Galileo<br />

Research è sfruttare la simulazione ingegneristica<br />

per innovare la ricerca e lo sviluppo”,<br />

dichiara Luca Emili, CEO e fondatore di<br />

InSilicoTrials. “La nostra piattaforma di simulazione<br />

è in grado di elaborare un numero<br />

enorme di composti in pochi minuti anziché<br />

in mesi, riducendo notevolmente i costi<br />

e aumentando le conoscenze sulla sicurezza<br />

dei medicinali, secondo le linee guida degli<br />

organismi di regolamentazione”.<br />

“Il successo di InSilicoTrials è racchiuso<br />

in un’eccezionale capacità di ‘triple threat’<br />

che include prodotti di simulazione online<br />

unici, una rete di prim’ordine di partner<br />

scientifici e l’esperienza di ingegneria<br />

computazionale e software per progettare<br />

e sviluppare la soluzione in silico di cui si<br />

ha bisogno”, afferma Roberta Bursi, Executive<br />

VP R&D di InSilicoTrials.<br />

“Gli approcci in silico dovrebbero crescere<br />

nei prossimi anni, diventando altamente<br />

raccomandati in termini di normative, ma<br />

hanno ancora bisogno di dati sperimentali<br />

di supporto”, afferma Alberto Bresci, CEO<br />

di Galileo Research. “Riteniamo che questa<br />

partnership possa aiutare la R&D a massimizzare<br />

i risultati riducendo costi, tempi e<br />

tassi di abbandono”.<br />

“Abbiamo sempre cercato di ridurre al minimo<br />

i test sugli animali”, afferma Silvia<br />

Trasciatti, CSO di Galileo Research. “Grazie<br />

ai metodi in silico forniti da InSilico-<br />

Trials, possiamo continuare a concentrarci<br />

sullo sviluppo di procedure alternative e<br />

implementare nuove strategie per valutare<br />

la sicurezza e l’efficacia dei farmaci non solo<br />

attraverso i tradizionali studi sperimentali<br />

sugli animali, ma preferibilmente attraverso<br />

indagini biologiche in vitro basate su<br />

target specifici, accelerando anche la R&S”.<br />

L’accordo è stato studiato per combinare il<br />

know-how e i servizi di entrambe le società,<br />

per sfruttare i loro punti di forza utilizzando,<br />

da un lato, l’esperienza, le conoscenze e<br />

le competenze di Galileo Research necessarie<br />

per portare sul mercato farmaci, dispositivi<br />

medici, integratori alimentari e cosmetici;<br />

dall’altro, l’elevata competenza di In-<br />

SilicoTrials, con la sua vasta esperienza in<br />

simulazione computazionale, soluzioni IT e<br />

cloud nel settore Life Sciences.<br />

Il primo passo di questa collaborazione prevede<br />

il riposizionamento di molecole esistenti<br />

in nuove aree e indicazioni terapeutiche<br />

(drug repurposing), grazie alle soluzioni<br />

di InSilicoTrials disponibili sulla sua<br />

piattaforma online. Galileo Research utilizzerà<br />

i risultati raccolti per sviluppare studi<br />

proof of concept e test in vitro, secondo i<br />

requisiti normativi e scientifici.<br />

28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Ricerca<br />

Nanoparticelle d’oro rallentano<br />

l’atassia di Friedreich<br />

Dalle alghe una cura per<br />

l’infiammazione dell’intestino<br />

Una risposta efficace alla malattia cronica infiammatoria dell’intestino,<br />

nota anche come inflammatory bowel desease, potrebbe<br />

arrivare dalle acque dei nostri oceani, fiumi e laghi. O meglio<br />

dalle alghe in essi presenti.<br />

Per questo motivo, lo studio delle alghe e dei loro composti<br />

sarà al centro della ricerca Algae4IBD (Algae for Inflammatory<br />

Bowel Desease) all’interno del progetto Horizon 2020 finanziato<br />

dall’Unione Europea coordinato dall’Istituto di Ricerca Migal<br />

(Israele), per il quale è previsto lo stanziamento di 7,5 milioni<br />

di euro per i prossimi quattro anni.<br />

Partita a giugno <strong>2021</strong> e finanziata dall’Unione Europea, la ricerca<br />

Algae4IBD coinvolge 21 partner internazionali e ha come<br />

obiettivo lo studio e lo sviluppo di alimenti funzionali e<br />

prodotti farmaceutici ricavati dai composti delle alghe, come<br />

trattamento per l’IBD, l’Inflammatory Bowel Desease o malattia<br />

infiammatoria dell’intestino.<br />

Tra i 21 partner coinvolti, anche l’azienda italiana di biotecnologie<br />

Solaris Biotech di Porto Mantovano (Mantova), che fornirà<br />

il proprio supporto tecnico attraverso la progettazione e<br />

la realizzazione dei bioreattori necessari alla sperimentazione<br />

sulle alghe.<br />

Per l’industria farmaceutica le alghe sono di notevole interesse<br />

grazie al loro contenuto di acidi grassi polinsaturi ad elevato<br />

valore fisiologico, come ad esempio l’Epa (acido eicosapentaenoico)<br />

e il Dha (acido docosaesaenoico), per i loro potenziali<br />

effetti antitumorali e antiinfiammatori. Inoltre la coltivazione<br />

di queste piante, già utilizzate per produrre biocarburanti,<br />

è estremamente economica, dato che necessitano soltanto di<br />

sole e anidride carbonica. Le alghe sono quindi la nuova frontiera<br />

della ricerca su farmaci e integratori alimentari.<br />

Nanoparticelle composte da clusters<br />

di atomi d’oro migliorano<br />

la funzionalità mitocondriale<br />

e riducono il danno ossidativo<br />

nei pazienti affetti dall’atassia di<br />

Friedreich, una malattia neurodegenerativa<br />

causata da un’anomalia<br />

del gene che codifica per una<br />

proteina e che colpisce principalmente<br />

il sistema nervoso centrale<br />

e periferico: lo studio è stato<br />

pubblicato di recente su Science<br />

Translational Medicine.<br />

La ricerca è iniziata nel 2019<br />

da Chiara Villa, ricercatrice dell’Università<br />

Statale di Milano, afferente<br />

al Laboratorio di cellule<br />

staminali del “Centro Dino Ferrari”<br />

Fondazione IRCCS Ca’ Granda -<br />

Ospedale Maggiore Policlinico, diretto<br />

da Yvan Torrente, docente di<br />

Neurologia della Statale, con l’obiettivo<br />

di indagare il ruolo di nanoparticelle<br />

di atomi d’oro nel trattamento<br />

dell’Atassia di Friedreich<br />

(FRDA). Questo studio nasce da<br />

una collaborazione tra i gruppi di<br />

ricerca dell’Università di Milano -<br />

Bicocca, dell’Università di Torino e<br />

dell’Università di Miami.<br />

La FRDA è una malattia neurodegenerativa<br />

causata da un’anomalia<br />

del gene che codifica per una<br />

proteina denominata fratassina<br />

(FXN). Questa patologia colpisce<br />

principalmente il sistema nervoso<br />

centrale e periferico ed insorge<br />

generalmente nell’età della<br />

pubertà manifestandosi con atassia<br />

degli arti e della marcia, una<br />

neuropatia sensoriale assonale,<br />

disartria e debolezza. Tra i sintomi<br />

non neurologici vi sono una cardiomiopatia<br />

progressiva con aritmie<br />

connesse ed il diabete. Non<br />

esiste una terapia risolutiva per<br />

la FRDA, il quadro sintomatologico<br />

viene oggi trattato in maniera<br />

multidisciplinare.<br />

“Nonostante la fratassina sia una<br />

proteina ben caratterizzata la sua<br />

funzione non è ancora stata delucidata<br />

in maniera esaustiva”,<br />

spiega Yvan Torrente. “Dalla letteratura<br />

sappiamo che la fratassina<br />

è importante per il corretto<br />

funzionamento mitocondriale<br />

ed ha un ruolo fondamentale<br />

nell’omeostasi del ferro a livello<br />

intracellulare. La mancanza<br />

di FXN determina una maggiore<br />

esposizione allo stress ossidativo<br />

con un conseguente accumulo<br />

di metalli ed una ridotta attività<br />

della catena respiratoria mitocondriale.<br />

Questo processo aumenta<br />

la generazione di radicali<br />

liberi provocando la morte delle<br />

cellule neuronali e la neurodegenerazione<br />

attraverso meccanismi<br />

differenti. I tessuti neurali<br />

e il cuore sono suscettibili allo<br />

stress ossidativo, ed un accumulo<br />

di ferro è stato trovato nella maggior<br />

parte dei tessuti dei modelli<br />

animali e dei pazienti con FRDA”.<br />

“In questo lavoro – spiega Chiara<br />

Villa – è stato dimostrato che<br />

la somministrazione di nanoparticelle<br />

composte da clusters di atomi<br />

di oro comporta una riduzione<br />

del danno ossidativo e miglioramento<br />

della funzionalità mitocondriale<br />

sia su cellule di soggetti affetti<br />

da FRDA che in modelli murini<br />

della FRDA (YG8sR). I risultati<br />

ci hanno permesso di identificare<br />

un miglioramento significativo<br />

delle funzioni neuromotorie e cardiache<br />

dei modelli YG8sR diversi<br />

mesi dopo una singola somministrazione<br />

di nanoparticelle”.<br />

30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Un approccio<br />

multidisciplinare al processo<br />

Chemprod accompagna il committente dallo studio di fattibilità fino<br />

all’ingegneria di dettaglio e all’assistenza in fase di costruzione.<br />

In oltre 25 anni ha sviluppato competenze in molteplici discipline<br />

e su diversi processi, con un’importante crescita nel settore farmaceutico.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Profondamente radicata nell’ingegneria<br />

di processo, l’attività<br />

di Chemprod ha sviluppato<br />

nel tempo robuste ramificazioni,<br />

che rappresentano le competenze<br />

nelle diverse discipline tecniche<br />

necessarie alla progettazione e allo<br />

sviluppo di impianti.<br />

Impegnata su numerosi settori –<br />

dall’oil&gas alla petrolchimica, dalla<br />

chimica fine alla farmaceutica, fino al<br />

trattamento acque – Chemprod è da<br />

oltre 25 anni un partner specializzato<br />

nel processo e in grado di accompagnare<br />

il committente dallo studio di<br />

fattibilità fino all’ingegneria di dettaglio<br />

e all’assistenza in fase di costruzione.<br />

Abbiamo incontrato Dario Morandi,<br />

Account Manager e Responsabile<br />

Commerciale di Chemprod, che rappresenta<br />

la seconda generazione della<br />

famiglia alla guida dell’azienda, fondata<br />

nel 1995 dal padre, il Presidente Daniele<br />

Morandi.<br />

Dario Morandi, perché è importante<br />

puntare su un approccio multidisciplinare?<br />

Anzitutto perché, inevitabilmente, la<br />

progettazione e lo sviluppo di un im-<br />

Dario Morandi,<br />

Account e<br />

Sales Manager<br />

di Chemprod<br />

pianto richiedono competenze di discipline<br />

diverse. Si parte dall’ingegneria di<br />

processo, che definisce come dovrà essere<br />

realizzato l’intero impianto: dall’ingresso<br />

all’uscita, dalla materia prima al<br />

prodotto finale. Dopo questa prima fase<br />

specificamente ingegneristica, si arriva<br />

a configurare il processo e a progettare<br />

l’intera opera con il contributo essenziale<br />

delle altre discipline, che interessano<br />

per esempio il piping, la meccanica,<br />

la parte elettrica, la strumentazione<br />

di controllo, l’automazione.<br />

Noi siamo partiti oltre 25 anni fa come<br />

società di ingegneria di processo. Nel<br />

tempo, seguendo le richieste che venivano<br />

dal mercato, abbiamo ampliato<br />

le competenze nelle diverse discipline<br />

necessarie a gestire un progetto<br />

completo, potenziando in particolar<br />

modo il know how nella strumentazione<br />

e nel piping.<br />

32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Oltre alle competenze interne avete<br />

ampliato anche i settori di riferimento?<br />

Sì, fin da subito abbiamo considerato<br />

strategico variare i campi di applicazione,<br />

per crescere nella conoscenza<br />

dei mercati, ma anche per non essere<br />

danneggiati dalle crisi periodiche che<br />

alcuni di essi possono attraversare.<br />

Quali sono i vostri principali interlocutori?<br />

Lavoriamo molto con le grandi società<br />

di ingegneria, ma anche con gli utenti<br />

finali, tra cui una notevole importanza<br />

rivestono i produttori farmaceutici.<br />

Al fianco di questi ultimi, seguiamo<br />

tutta la commessa, dallo studio<br />

di fattibilità fino all’ingegneria di<br />

dettaglio finalizzata alla costruzione<br />

dell’impianto.<br />

La vostra presenza nell’industria<br />

chimica e farmaceutica è cresciuta<br />

negli ultimi anni?<br />

Non c’è una tendenza lineare, dipende<br />

dall’andamento dei mercati. Per esempio<br />

nel 2017 il pharma risultò un settore<br />

cruciale per noi. Nel 2020 invece<br />

esso ha contenuto gli investimenti<br />

tecnologici, da un lato per limitare<br />

l’accesso di operatori esterni nei propri<br />

stabilimenti, in funzione delle norme<br />

anti-contagio, e dall’altro perché i produttori<br />

hanno sfruttato a pieno regime<br />

le linee esistenti senza avere il tempo<br />

di fermarsi per ampliarle o ammodernarle.<br />

Recentemente, tuttavia, questa<br />

situazione è cambiata e si sono liberati<br />

tempi e risorse per avviare interventi<br />

e adeguare finalmente le produzioni.<br />

Per contro, oggi a subire un calo sono<br />

soprattutto le società di ingegneria.<br />

“Siamo partiti oltre 25 anni fa come società<br />

di ingegneria di processo. Nel tempo,<br />

abbiamo ampliato le competenze<br />

nelle diverse discipline necessarie<br />

a gestire un progetto completo”<br />

La pandemia sembra aver accelerato<br />

la trasformazione di alcuni mercati.<br />

Una nostra prerogativa è quella di saperci<br />

adattare rapidamente ai cambiamenti<br />

in corso, a nuove tipologie di<br />

clienti e di attività. La nostra storia,<br />

radicata nell’ingegneria di processo, ci<br />

mette a disposizione la completezza e<br />

la versatilità per affrontare più facilmente<br />

problemi e applicazioni diverse.<br />

Nell’ultimo anno, quale quota del<br />

vostro business hanno rappresentato<br />

gli end user?<br />

È stata intorno al 30%. È una percentuale<br />

che desideriamo aumentare, an-<br />

Infinito futuro: progettare e costruire oggi il domani<br />

Chemprod, che di recente ha festeggiato<br />

i 25 anni di attività, collabora con<br />

Cittadellarte - Fondazione Pistoletto a-<br />

dottando il simbolo del “Terzo Paradiso”<br />

di Michelangelo Pistoletto. Esso,<br />

infatti, contiene una visione del mondo<br />

che rispecchia i valori che da sempre i-<br />

spirano Chemprod, primi fra tutti la tecnica<br />

e l’etica. Nell’ambito della tecnica,<br />

eclettismo e flessibilità progettuali sono<br />

i punti di forza dell’azienda, che oggi si<br />

occupa di progettazione di impianti per<br />

tutti i settori della chimica, con un approccio<br />

rigoroso, rivolto alle tecnologie<br />

più avanzate e attento alle tematiche e-<br />

cologiche e ambientali.<br />

Per Chemprod, tuttavia, la tecnica non<br />

ha ragion d’essere senza l’etica. Qualità<br />

dei progetti e affidabilità, dunque, sono<br />

le sue priorità, effetti di una concezione<br />

del lavoro che vede al centro la persona.<br />

Anche in questo momento così critico<br />

per l’economia, Chemprod ha scelto<br />

di investire nel lavoro, salvaguardando<br />

i livelli occupazionali e le competenze<br />

aziendali, per garantire sempre il meglio<br />

ai clienti.<br />

“Il ‘Terzo Paradiso’ è il grande mito che<br />

porta ognuno ad assumere una personale<br />

responsabilità nella visione globale”,<br />

ha scritto il Maestro Pistoletto nel<br />

2003. “Il termine paradiso deriva dall’antica<br />

lingua persiana e significa ‘giardino<br />

protetto’. Noi siamo i giardinieri che devono<br />

proteggere questo pianeta e curare<br />

la società umana che lo abita”.<br />

Le scelte di oggi sono cruciali per il futuro<br />

dell’uomo e del mondo: tecnica ed<br />

etica devono trovare una nuova sintesi<br />

per migliorare le condizioni di vita di<br />

tutti. È una questione di responsabilità.<br />

Questi sono i valori e la visione che<br />

Chemprod proietta su un mondo in<br />

continuo cambiamento: un approccio<br />

etico, ecologico e sostenibile per un<br />

modello di sviluppo virtuoso in cui creatività<br />

e tecnologia insieme portino ad<br />

una rinnovata dimensione della vita.<br />

Il senso della partecipazione e del sostegno<br />

di Chemprod alle attività svolte<br />

da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto<br />

sta nella condivisione degli ideali,<br />

nella ricerca di nuovi stimoli e di occasioni<br />

per riflettere sul proprio operare.<br />

Secondo Daniele Morandi, Fondatore e<br />

Presidente di Chemprod, “il ‘Terzo Paradiso’<br />

di Michelangelo Pistoletto è una<br />

mirabile sintesi delle sfide che dobbiamo<br />

affrontare nel nostro presente, il desiderio<br />

e la necessità di progredire costruendo<br />

una migliore armonia fra tecnologia<br />

e ambiente. L’una non esclude<br />

l’altra, e la prima non deve prevalere<br />

sulla seconda. È da sempre la nostra<br />

filosofia, oggi più che mai”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 33


Ingegneria<br />

che perché lavorare con l’utilizzatore finale<br />

è spesso creativo e appagante, rispetto<br />

a inserirsi in progetti ingegneristici<br />

già impostati dalle grandi compagnie.<br />

Confrontandosi con le esigenze<br />

dell’end user, Chemprod può mettere in<br />

campo in modo più evidente la propria<br />

identità, già dal primo incontro in sala<br />

riunioni fino alla fase di costruzione in<br />

loco. Siamo un’azienda che tiene molto<br />

anche alla cura del dettaglio, agli<br />

aspetti formali e legati alla documentazione.<br />

I nostri standard, per esempio<br />

sui simboli grafici e sui termini relativi<br />

all’impianto, vengono spesso apprezzati<br />

e infine adottati dal cliente stesso.<br />

Lavorare con l’utilizzatore richiede<br />

inoltre una presenza assidua nello stabilimento,<br />

dove ci relazioniamo con i<br />

partner tecnici che si occupano della<br />

costruzione, intervenendo con i nostri<br />

specialisti per correggere eventuali loro<br />

errori in fase di montaggio.<br />

Quali sono le difficoltà che si incontrano<br />

oggi nella progettazione di un<br />

impianto?<br />

I tempi di consegna sono sempre più<br />

stretti, ma la nostra struttura e l’efficienza<br />

organizzativa ci consentono<br />

di rispettarli. Inoltre, occorre a<br />

volte molto impegno in fase iniziale<br />

per raccogliere la documentazione<br />

necessaria a impostare correttamente<br />

il lavoro. Anche su questo Chemprod<br />

è molto rigorosa.<br />

“Una nostra prerogativa<br />

è quella di saperci<br />

adattare rapidamente<br />

ai cambiamenti in corso,<br />

a nuove tipologie<br />

di clienti e di attività”<br />

Come sta impattando sulla vostra<br />

attività la transizione ecologica ed<br />

energetica?<br />

Nel settore ambientale siamo impegnati<br />

da tempo: per esempio con progetti<br />

per il trattamento delle acque reflue<br />

industriali, che registra una domanda in<br />

costante aumento. Ma sono in crescita<br />

anche le richieste nell’ambito dello<br />

smaltimento dei rifiuti, della riduzione<br />

delle emissioni, dello stoccaggio della<br />

CO 2<br />

, del recupero di calore e dell’efficienza<br />

energetica. Sono tutti punti che<br />

oggi vengono affrontati in modo attento<br />

fin dalla discussione preliminare di<br />

un progetto. La sostenibilità è un tema<br />

sensibile, che riguarda anche l’immagine<br />

che l’azienda vuole offrire di sé.<br />

Avete avvertito la mancanza di<br />

eventi e fiere?<br />

Ci sono mancati i rapporti umani,<br />

che sono centrali nelle relazioni con<br />

i mercati. Le fiere stimolano a creare<br />

contatti, a innovare, a sperimentare<br />

nuove partnership. Diversamente<br />

si rischia di rimanere fermi solo su<br />

ciò che è già noto.<br />

C’è qualcosa che vorrebbe migliorare?<br />

C’è sempre da migliorare. Avendo come<br />

obiettivo un maggiore impegno a<br />

fianco degli end user, vorremmo aumentare<br />

ulteriormente il peso specifico<br />

di alcune discipline chiave, come il<br />

piping, e continuare a sviluppare competenze<br />

sui software e le tecnologie<br />

più innovative: penso ai laser scanner<br />

che hanno sostituito i rilievi manuali<br />

velocizzando drasticamente i tempi, o<br />

alla modellazione in 3D, che permette<br />

di verificare già nella fase di progettazione<br />

cosa accadrà nel futuro impianto<br />

quando entrerà in funzione. <br />

34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


MA UNA BEUTA<br />

COSA C’ENTRA?<br />

SGS COMUNICAZIONE - MILANO<br />

Quando si parla di prevenzione antincendio<br />

nel settore chimico farmaceutico,<br />

anche la beuta, ma non solo quella, c’entra.<br />

Infatti un incendio può cancellare<br />

in un istante anni di duro lavoro,<br />

i beni, le infrastrutture e gli strumenti utilizzati,<br />

con danni materiali consistenti.<br />

Mozzanica da oltre 30 anni<br />

è il punto di riferimento nel settore<br />

della protezione antincendio<br />

e può suggerirti la soluzione<br />

più adeguata per proteggere dai rischi<br />

di incendio la tua attività, i tuoi beni<br />

e anche le tue beute!<br />

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Convalida<br />

Competenze e affidabilità<br />

al servizio del processo<br />

PVS Group continua a crescere sia in termini<br />

di commesse sia di organico, grazie anche<br />

alla formazione di un team esperto e in grado<br />

di intervenire sul campo con un approccio<br />

multidisciplinare. E l’azienda diventa così<br />

il punto di riferimento nella gestione<br />

operativa della strumentazione in ambito<br />

di convalide e qualifiche a carattere GxP.<br />

a cura di Alessandro Bignami<br />

Verifica della<br />

distribuzione<br />

della temperatura<br />

in un liostato<br />

La costruzione del rapporto di fiducia<br />

con il cliente è uno dei fattori<br />

principali della crescita di<br />

PVS Group, che si è confermata<br />

ogni anno in doppia cifra dalla<br />

fondazione del 2013, anche in piena<br />

emergenza sanitaria. L’industria farmaceutica,<br />

d’altronde, ha continuato a investire<br />

in nuovi progetti, chiedendo ai<br />

fornitori tempi di risposta sempre più<br />

stretti e totale affidabilità. Caratteristiche<br />

che PVS (Process Validation Service)<br />

ha saputo garantire in modo eccellente<br />

su tutta la gamma dei servizi offerta<br />

nell’ambito della qualifica e della<br />

convalida a carattere GxP: dal Risk<br />

Assessment ai processi di GAP Analysis,<br />

dal supporto sull’automazione (con<br />

ampie competenze su DCS e SCADA) alla<br />

gestione completa della strumentazione<br />

(incluse taratura on site e mappature<br />

termiche) fino alla consulenza e<br />

alla convalida su analizzatori TOC. Ser-<br />

36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Convalida<br />

vizi che richiedono elevate competenze<br />

multidisciplinari, capacità di adattamento<br />

a scenari diversi e complessi,<br />

oltre a una forte presenza sul campo,<br />

dentro gli stabilimenti. Per questo PVS<br />

Group si è concentrata sulla formazione<br />

di un team di operatori tecnici esperti<br />

ed affiatati. L’organico aziendale aumenta<br />

mediamente di cinque persone<br />

all’anno e ha raggiunto oggi le 40 unità,<br />

dislocate su tre sedi: la principale a<br />

Milano, a cui si aggiungono i siti operativi<br />

di Vicenza e Latina. Per comprendere<br />

meglio come sta evolvendo l’attività<br />

di PVS Group in una fase così importante<br />

per il settore delle scienze della vita,<br />

abbiamo parlato a microfono aperto<br />

con alcuni esponenti dell’azienda: Nicolas<br />

Livraghi e Fabio Salaro dell’area PVS<br />

Operations, Stefano Moltani e Manfredi<br />

Musmarra del PVS Sales Department.<br />

Come sta andando la vostra attività<br />

negli ultimi mesi?<br />

Stefano Moltani: Molto bene; stiamo<br />

continuando la crescita a doppia cifra<br />

che ci ha costantemente accompagnato<br />

da quando è stata costituita<br />

la società. Siamo veramente contenti<br />

ed abbiamo anche la soddisfazione<br />

di poter accompagnare questa crescita<br />

con ulteriori investimenti ed adeguando<br />

la struttura alle nuove richieste,<br />

che non arrivano solo dai clienti<br />

consolidati, ma anche da nuove realtà.<br />

Verso quali delle vostre attività sono<br />

aumentate le richieste e da quali<br />

tipologie di produzione principalmente?<br />

Manfredi Musmarra: Ad un primo<br />

sguardo si può affermare che le ri-<br />

Manfredi Musmarra:<br />

“Siamo una società con un alto tasso<br />

di scolarizzazione, ma anche<br />

con una forte vocazione al lavoro<br />

diretto sugli impianti”<br />

chieste correlate con le nuove installazioni<br />

hanno subito un forte incremento,<br />

ma, guardando bene i dati, si<br />

nota che è la totalità dei nostri servizi<br />

che ha riscontrato una progressiva<br />

crescita. L’aspetto del nostro lavoro<br />

che ha subito un maggiore cambiamento<br />

è legato non tanto ai volumi,<br />

bensì alla modalità d’intervento: con<br />

tempi di progetto molto più serrati. I<br />

clienti hanno bisogno di reagire alle<br />

richieste del mercato in maniera rapida,<br />

dinamica e questo si sposa con<br />

la nostra caratteristica principale che<br />

è quella di essere una società con un<br />

alto tasso di scolarizzazione (la maggioranza<br />

del nostro organico è costituita<br />

da laureati), ma anche con una<br />

forte vocazione al lavoro direttamente<br />

sugli impianti: questo si traduce<br />

in un servizio caratterizzato da un’alta<br />

competenza, in grado di operare in<br />

campo con propria strumentazione e<br />

rispettando i tempi richiesti.<br />

Come è strutturata la vostra offerta?<br />

Nicolas Livraghi: Il “cuore” della nostra<br />

proposta è sostanzialmente legato<br />

ai servizi tecnici in ambienti altamente<br />

“normati”; quindi, non solo<br />

in ambito farmaceutico,<br />

ma anche cosmetico,<br />

alimentare, ecc. Siamo riconosciuti<br />

come un supporto<br />

tecnico specializzato<br />

che aiuta i dipartimenti<br />

di un’azienda, non solo<br />

integrando le attività sulla<br />

documentazione, ma anche eseguendo<br />

materialmente i controlli, le verifiche<br />

e convalide su sistemi di controllo,<br />

impianti ed equipment, soprattutto<br />

su quelli di rilevanza GMP.<br />

In che direzione sono cambiati nel<br />

tempo i vostri servizi?<br />

Fabio Salaro: Nel corso degli anni<br />

(alcuni di noi operano in questo settore<br />

da oltre venti anni), abbiamo<br />

visto cambiare sensibilmente le necessità<br />

e le richieste. Se inizialmente<br />

il rapporto tra un nostro tecnico<br />

ed il cliente era visto come semplicemente<br />

basato sull’esecuzione di una<br />

Stefano Moltani: “Stiamo continuando<br />

la crescita a doppia cifra che ci ha<br />

costantemente accompagnato da quando<br />

è stata costituita la società”<br />

prestazione contrattuale, oggi molte<br />

aziende mirano ad instaurare un rapporto<br />

di collaborazione basato sulla<br />

fiducia: uno degli elementi principali<br />

del nostro modo di lavorare.<br />

Questo ha avuto diversi effetti positivi:<br />

ha aiutato tutti noi a crescere,<br />

non solo nell’evoluzione tecnica e<br />

nell’ampiamento del parco strumenti,<br />

ma anche sotto gli aspetti di consapevolezza<br />

nei propri mezzi e predisposizione<br />

alla gestione di scenari<br />

più complessi. Nel corso degli anni<br />

è aumentata l’esperienza, la capacità<br />

Manfredi<br />

Musmarra<br />

(a sinistra)<br />

e Stefano<br />

Moltani, Sales<br />

Department<br />

di PVS Group<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 37


Convalida<br />

Attività di conta<br />

particellare<br />

dedicata, sempre operativa e con funzioni<br />

chiave con oltre 20 anni di esperienza<br />

su questa particolare tecnologia.<br />

Esperti, affidabili e con un approccio<br />

“tailor made”, è la sintesi di come<br />

viene svolto il nostro servizio.<br />

di intervenire con una visione multidisciplinare.<br />

Al giorno d’oggi, lavorare<br />

in ambienti fortemente sottoposti<br />

a controlli normativi, ci consente<br />

di avere una visione che tenga conto<br />

anche di aspetti Regolatori, di Qualità<br />

e di Produzione; non ci si può<br />

più permettere di essere “meri” esecutori,<br />

slegati dal contesto generale<br />

nel quale ci inseriamo ed andiamo<br />

ad intervenire.<br />

Nicola Livraghi: “Il nostro supporto<br />

tecnico specializzato aiuta i dipartimenti<br />

di un’azienda, non solo integrando<br />

le attività sulla documentazione,<br />

ma anche eseguendo materialmente<br />

i controlli, le verifiche e convalide<br />

su sistemi di controllo, impianti<br />

ed equipment, soprattutto su quelli<br />

di rilevanza GMP”<br />

Da tempo avete introdotto l’attività<br />

dedicata agli analizzatori di<br />

TOC. Anche su questo argomento<br />

avete riscontrato le evoluzioni descritte<br />

prima?<br />

Salaro: In linea generale, anche in questo<br />

ambito, l’evoluzione del mercato e<br />

delle richieste dei clienti ha subito le<br />

stesse dinamiche che si sono riscontrate<br />

sui servizi. Il mondo degli analizzatori<br />

di TOC è però caratterizzato da<br />

aspettative peculiari. Si tratta di apparecchiature<br />

che lavorano in continuo<br />

ed “in diretta” sul processo produttivo<br />

(oltre che con funzioni analitiche<br />

nei reparti di Quality Control); pertanto,<br />

i TOC si possono certamente definire<br />

come elementi critici del sistema<br />

produttivo. Un loro malfunzionamento<br />

rappresenta un evento su cui intervenire<br />

con particolare attenzione e rapidità.<br />

Tradotto nel nostro operato, significa<br />

avere a disposizione una divisione<br />

Quanto ha inciso il periodo di pandemia<br />

sul vostro lavoro?<br />

Moltani: Indubbiamente l’ultimo periodo<br />

ha influito sulla vita di tutti, ma<br />

a livello aziendale ha solo incrementato<br />

il ricorso ad accorgimenti tecnologici<br />

e lavorativi che eravamo già pronti<br />

a sfruttare, in quanto già operativi<br />

da tempo. Dal punto di vista dell’organizzazione<br />

interna dell’azienda, non ha<br />

creato grandi problemi: il fatto di avere<br />

tre sedi in Italia – a Milano, Vicenza<br />

e Latina – ci ha visto semplicemente<br />

utilizzare con maggiore frequenza i sistemi<br />

e le piattaforme di comunicazione<br />

che già utilizzavamo e che ci hanno<br />

permesso di lavorare da remoto o fare<br />

riunioni a distanza. Per quanto riguarda<br />

gli aspetti di erogazione del servizio<br />

Operatore<br />

con una<br />

bombola<br />

di azoto<br />

38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Convalida<br />

Qui a fianco<br />

e a sinistra,<br />

mappatura<br />

di un magazzino<br />

a temperatura<br />

controllata<br />

all’esterno dell’azienda, oltre ad ottemperare<br />

a tutto quel complesso di regole<br />

e comportamenti richieste dall’emergenza<br />

e dai DPCM in merito, abbiamo<br />

ulteriormente ridotto i rischi di contagio<br />

riorganizzando, di concerto con i<br />

clienti, le attività e le squadre dei tecnici,<br />

così da operare con organici quanto<br />

più ridotti possibile (principalmente<br />

con tecnici singoli) ed evitando i contatti<br />

interpersonali sia in ufficio che<br />

presso i cantieri di lavoro. La scelta,<br />

fatta già a suo tempo, di avere un organico<br />

esperto, con pochi junior, ha<br />

completato il successo di questa operazione,<br />

consentendoci non solo di mantenere<br />

gli impegni presi, ma addirittura<br />

di aumentare le commesse di lavoro,<br />

sulle quali allocare tecnici che, seppur<br />

in numero ridotto o da soli, erano<br />

comunque in grado di portare avanti i<br />

progetti in autonomia.<br />

Le piattaforme digitali continueranno<br />

a costituire un aiuto almeno<br />

per certe operazioni del servizio di<br />

convalida e qualifica?<br />

Musmarra: Crediamo proprio di sì.<br />

Se proprio vogliamo trovare aspetti<br />

positivi in questo evento nefasto<br />

e tanto doloroso per molti di noi,<br />

lo possiamo ritrovare nella “scoperta”<br />

di supporti tecnologici che possono<br />

aiutare nella gestione delle attività<br />

lavorative. In passato il ricorso<br />

a questi mezzi ha sempre riscontrato<br />

una certa ritrosia, anche a causa<br />

delle caratteristiche, di noi latini,<br />

che ci fanno preferire il rapporto diretto,<br />

dal “vivo” con i propri interlocutori.<br />

Oggi, invece, è diventato<br />

normale ricorrere ad alternative che<br />

consentono di gestire da remoto attività<br />

in cui non è necessaria la presenza<br />

fisica.<br />

Fabio Salaro: “Lavorare in ambienti fortemente<br />

sottoposti a controlli normativi, ci consente<br />

di avere una visione che tenga conto anche<br />

di aspetti Regolatori, di Qualità e di Produzione”<br />

Quali tracce lascerà la pandemia nel<br />

settore farmaceutico e cosa vi augurate<br />

per il futuro della vostra attività?<br />

Livraghi: Per il nostro tipo di attività<br />

le tracce sono state avvertite in maniera<br />

indiretta. Noi facciamo parte di<br />

quella porzione del sistema dedicata al<br />

controllo del processo produttivo, siamo<br />

quindi a “valle” di tutta la fase di<br />

ricerca e sviluppo che precede la produzione<br />

del vaccino. Malgrado ciò, siamo<br />

comunque stati testimoni di questo<br />

evento e ne abbiamo percepito l’impatto<br />

nelle strutture dei nostri clienti.<br />

In generale non si può che riconoscere<br />

lo straordinario sforzo fatto: il settore<br />

dell’healthcare, quindi non solo<br />

farmaceutico, ma anche il mondo della<br />

ricerca, dei dispositivi medici ecc.<br />

ha dimostrato grande efficienza, rispondendo<br />

alla pandemia in tempi rapidissimi.<br />

Per il nostro settore, spero<br />

che tutto questo si traduca in un incremento<br />

degli investimenti volti al<br />

miglioramento delle strutture, sia a<br />

livello di risorse umane che impiantistico:<br />

la nostra azienda ha dato un<br />

contributo in tal senso ed è pronta a<br />

confermare il suo impegno. <br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 39


Macchine<br />

Soluzione “all-in-one”<br />

per lotti R&D<br />

Al CPhI Worldwide <strong>2021</strong>, quest’anno a Milano, sarà in mostra<br />

per la prima volta una tecnologia innovativa e molto compatta per il<br />

riempimento e la chiusura di flaconi pre-sterilizzati. Il sistema è frutto<br />

della collaborazione fra Steriline, ARaymondLife e Stevanato Group.<br />

di Alessandro Bignami<br />

In occasione dell’edizione<br />

<strong>2021</strong> del CPhI Worldwide,<br />

Steriline Srl, produttore italiano<br />

leader di apparecchiature<br />

per il riempimento sterile<br />

di farmaci iniettabili,<br />

presenta per la prima<br />

volta dal vivo un’innovativa<br />

macchina riempitrice<br />

in nest super-compatta.<br />

Originariamente<br />

destinata al solo riempimento<br />

di siringhe, la nuova versione della<br />

macchina (RNFM for LAB) è stata<br />

sviluppata utilizzando la soluzione<br />

RayDyLyo®, il sistema di chiusura<br />

all-in-one di ARaymondLife che<br />

integra un tappo push-fit in plastica,<br />

come alternativa ai tappi classici<br />

in alluminio, ed i flaconi in nest<br />

SG EZ-fill® pre-sterilizzati forniti da<br />

Stevanato Group.<br />

Le caratteristiche del sistema di<br />

chiusura RayDyLyo sono specifica-<br />

tamente adatte alla produzione di<br />

piccoli e medi volumi dei laboratori<br />

di ricerca e sviluppo o delle linee<br />

pilota. I clienti generalmente<br />

richiedono apparecchiature flessibili<br />

e ad alta velocità per i processi di<br />

ricerca e sviluppo e questa soluzione<br />

ha superato le aspettative grazie<br />

a cambi semplici, rapidi ed eseguibili<br />

in un lasso di tempo ragionevole.<br />

Ne abbiamo parlato con Federico<br />

Fumagalli, Direttore Commerciale<br />

di Steriline.<br />

Federico<br />

Fumagalli,<br />

Direttore<br />

Commerciale<br />

di Steriline<br />

40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

La nuova soluzione sviluppata con<br />

la ARaymond e Stevanato sarà presentata<br />

per la prima volta a CPhI<br />

Milano?<br />

Sì, in effetti non era stata ancora<br />

esposta al pubblico dal vivo, essendo<br />

CPhI la prima grande fiera a cui<br />

partecipiamo, dopo l’attesa riapertura<br />

degli eventi in presenza. Abbiamo<br />

però già avuto modo di mostrare<br />

questa tecnologia a diverse aziende<br />

in modalità remota. Va anche detto<br />

che una prima unità è già stata acquistata<br />

e installata presso un produttore<br />

farmaceutico di Taiwan.<br />

Come è nata la collaborazione con<br />

Stevanato e ARaymond e quali<br />

obiettivi si è posta?<br />

Con Stevanato avevamo già avuto<br />

diverse occasioni di collaborazione.<br />

Quando ARaymond ci ha contattato<br />

per testare i loro sistemi di chiusura,<br />

abbiamo creato un gruppo di lavoro<br />

sinergico fra le tre aziende. L’obiettivo<br />

era applicare gli innovativi tappi<br />

push-fit in plastica di ARaymond<br />

sui flaconi in nest SG EZ-fill pre-sterilizzati<br />

di Stevanato.<br />

Per quale tipo di applicazioni è<br />

pensata la RNFM Lab?<br />

Anzitutto per produzioni a bassa velocità<br />

e lotti ridotti. Il vantaggio<br />

principale offerto da questa tecnologia<br />

è quello di poter chiudere il<br />

flacone direttamente all’interno della<br />

macchina (o nel liofilizzatore nel<br />

caso venga trattato un prodotto liofilizzato).<br />

In pratica, viene superato<br />

l’uso della ghieratrice, che in questo<br />

caso non è più necessaria. Le caratteristiche<br />

di RayDyLyo sono infatti<br />

in linea con la crescente domanda di<br />

unità altamente flessibili per lotti di<br />

capacità e volume ridotti che utilizzano<br />

contenitori in vetro e sistemi<br />

di chiusura pronti all’uso.<br />

Riempire i flaconi, invece che le si-<br />

ringhe per cui la macchina era stata<br />

inizialmente impiegata, ha richiesto<br />

delle modifiche importanti?<br />

In realtà, la RNFM Lab è progettata<br />

per tutti i tipi di contenitori in nest.<br />

Per questo, adattarla al riempimento<br />

dei flaconi non è stato complesso. È<br />

stato sufficiente apportare delle lievi<br />

modifiche sul sistema di tappatura.<br />

Ora infatti la stessa macchina<br />

può applicare sia i tappi tradizionali<br />

sia le innovative chiusure RayDyLyo.<br />

L’integrazione delle soluzioni delle<br />

tre aziende ha creato qualche difficoltà?<br />

Sotto l’aspetto meccanico, nessuna.<br />

L’unica importante differenza rispetto<br />

alla nostra tecnologia originaria<br />

riguarda la chiusura totale del flacone<br />

dopo il riempimento del liquido,<br />

che richiede di misurare con precisione<br />

la forza applicata. Solo sopra<br />

una certa forza, infatti, possiamo<br />

avere la sicurezza della corretta<br />

chiusura. Per questa esigenza è stato<br />

sufficiente aggiungere un sensore<br />

di controllo al sistema di tappatura,<br />

sistema che ora stiamo anche<br />

brevettando.<br />

A quale richiesta del mercato risponde<br />

la nuova macchina?<br />

Nell’ambito delle produzioni di piccoli<br />

lotti ad alto valore aggiunto, le case<br />

farmaceutiche preferiscono riempire<br />

i flaconi che arrivano pre-sterilizzati<br />

nel nest. La tappatura con chiusure<br />

tradizionali richiede la ghieratura<br />

nel nest, operazione non semplice,<br />

o il trasferimento su una ghieratrice<br />

separata. Invece con il tappo ARaymond<br />

avviene tutto in un unico passaggio,<br />

all-in-one. Se è un liquido,<br />

applicando la forza corretta il contenitore<br />

viene chiuso in condizione di<br />

sterilità. Nel caso dei prodotti liofilizzati,<br />

è possibile finalizzare la chiusura<br />

dei flaconi in un ambiente sterile e<br />

minimizzare quindi i rischi di contaminazione<br />

legati alle operazioni manuali,<br />

con i vantaggi di un ingombro<br />

ridotto della linea e di spese d’investimento<br />

inferiori.<br />

Il maggior utilizzo avverrà nei laboratori<br />

di ricerca e sviluppo e nelle<br />

linee pilota?<br />

Principalmente sì. Però sono già<br />

emerse richieste per velocità superiori<br />

a quelle tipiche della R&D, in particolare<br />

dagli Stati Uniti. Al momento<br />

siamo concentrati sulle basse veloci-<br />

Robotic Nest<br />

Filling Machine<br />

for LAB di<br />

Steriline (RNFM<br />

for LAB)<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 41


Macchine<br />

La collaborazione con ARaymond e<br />

Stevanato conoscerà ulteriori sviluppi?<br />

Le tre aziende resteranno del tutto<br />

indipendenti e libere da rapporti di<br />

esclusività. Non nascondo però che<br />

ci siano altri progetti su cui stiamo<br />

lavorando insieme.<br />

Sopra: i tappi<br />

RayDyLyo ® nella<br />

tazza vibrante<br />

della RNFM for<br />

LAB di Steriline<br />

In alto a destra:<br />

dettaglio<br />

della fase di<br />

riempimento<br />

La nuova sede di<br />

Steriline a Como<br />

tà, ma ciò non toglie la possibilità di<br />

configurare la macchina per standard<br />

più vicini a quelli industriali. Questo<br />

è il nostro modo di lavorare. Iniziamo<br />

dallo sviluppo di una macchina pilota<br />

o di un prototipo per basse velocità,<br />

in modo da sperimentare i nuovi concetti<br />

tecnologici in un contesto meno<br />

stressante e complesso. A quel punto<br />

si può alzare l’asticella delle prestazioni<br />

fino a rispondere alle esigenze<br />

delle linee industriali.<br />

Quali problemi avreste potuto incontrare,<br />

in questo caso, affrontando<br />

subito le alte velocità?<br />

Avrebbero riguardato per esempio<br />

l’alimentazione dei tappi, che sono<br />

più grandi di quelli tradizionali, alla<br />

riempitrice. Va infatti tenuto conto<br />

che l’orientatore ha una velocità li-<br />

mitata e al contempo non può essere<br />

troppo grande, altrimenti non può<br />

operare in autoclave o in condizioni<br />

sterili. Ciò dimostra come le sfide<br />

tecniche non impattino solo noi,<br />

in questo singolo caso, ma eventuali<br />

altri costruttori coinvolti nella linea<br />

di produzione.<br />

I destinatari principali di questa<br />

soluzione saranno le grandi aziende<br />

farmaceutiche?<br />

Sono interessate in particolare le<br />

aziende che hanno un’area di ricerca<br />

e sviluppo ben strutturata: per esempio<br />

produttori di farmaci oncologici,<br />

di anticorpi monoclonali – la cui<br />

importanza sta crescendo grazie alle<br />

sperimentazioni terapeutiche contro<br />

il coronavirus – di biosimilari, di terapie<br />

cellulari ecc.<br />

Dalla fiera internazionale CPhI,<br />

che quest’anno si svolgerà in Italia,<br />

cosa si aspetta?<br />

È difficile dirlo, dopo un periodo così<br />

lungo senza fiere. Spero intanto che<br />

si possa svolgere in un clima di serenità<br />

e fiducia. Immagino che sarà uno<br />

show principalmente europeo, visto<br />

che permangono le difficoltà di spostamento<br />

fra i continenti. È un appuntamento<br />

a cui teniamo molto, anche<br />

perché a Milano, e che in una<br />

situazione normale avremmo vissuto<br />

con più enfasi abbinandogli anche<br />

delle iniziative collaterali. Sono certo<br />

comunque che incontreremo diversi<br />

clienti importanti, molti dei quali<br />

saranno fra gli stessi espositori.<br />

La domanda tecnologica da parte<br />

dei produttori di vaccini vi consente<br />

di prevedere una forte crescita<br />

nel 2022?<br />

Stiamo crescendo rapidamente e abbiamo<br />

già in casa un numero consistente<br />

di ordini da gestire per il<br />

prossimo anno. Parliamo di quasi il<br />

doppio degli ordini dell’intero 2019,<br />

che fu già un anno positivo. Ma questo<br />

fermento non si deve soltanto alla<br />

produzione dei vaccini. Se infatti<br />

la domanda calasse una volta finita<br />

l’emergenza, non sarebbero giustificabili<br />

i forti investimenti che stiamo<br />

sostenendo per il potenziamento<br />

della nostra struttura. La verità è<br />

che l’incremento degli ordini riguarda<br />

quasi tutte le soluzioni che abbiamo<br />

in portfolio. E questo ci fa guardare<br />

al futuro con senso di responsabilità<br />

e con fiducia.<br />

<br />

42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


ygienic<br />

design<br />

Design igienico, in conformità alle<br />

buone norme di fabbricazione<br />

per macchine destinate ai settori<br />

alimentare e farmaceutico.<br />

La prima pompa a girante flessibile con<br />

sistema di drenaggio per la sanificazione.<br />

WWW.WOLHFARTH.IT<br />

igh quality<br />

materials<br />

Materiali di alta qualità, idonei<br />

all’uso a contatto di alimenti.<br />

yper<br />

versatility<br />

La stessa pompa può trattare<br />

prodotti liquidi e anche molto densi,<br />

dall’acqua alle creme e gel.


Macchine<br />

Riempimento di capsule in un ingombro ridotto<br />

Riunire le funzionalità avanzate delle sue riempitrici<br />

di capsule di fascia alta nella nuova<br />

ADAPTA 50 ha presentato sfide completamente<br />

nuove per IMA Active in termini di intelligenza<br />

decentralizzata, sincronizzazione del<br />

controllo del movimento ed elaborazione intensiva<br />

dei dati. In stretta collaborazione con<br />

il partner di automazione B&R, lo specialista<br />

farmaceutico di dosi orali solide ha creato<br />

una nuova riempitrice di capsule compatta,<br />

ma completa in grado di offrire una densità<br />

di produzione senza precedenti.<br />

ADAPTA 50 garantisce lo stesso controllo totale<br />

in-process, precisione impeccabile e flessibilità<br />

di dosaggio della più grande ADAPTA<br />

100/200 su un ingombro inferiore di un terzo.<br />

“Il design estremamente compatto ha richiesto<br />

una profonda risoluzione dei problemi<br />

in molti aspetti della soluzione di automazione”,<br />

afferma Marco Minardi, manager di IMA<br />

Active Automation. “Grazie alla proficua collaborazione<br />

con gli esperti di B&R, siamo stati<br />

in grado di affrontare sfide specifiche come<br />

la dissipazione del calore e l’elaborazione ad<br />

alta intensità di dati, mantenendo allo stesso<br />

tempo un approccio olistico al concetto generale.<br />

Nel settore farmaceutico, le prestazioni<br />

sono in ultima analisi una questione di sicurezza<br />

del paziente”, afferma Minardi. “Quindi,<br />

per una linea di prodotti best-in-class come<br />

ADAPTA, ogni aspetto deve soddisfare i<br />

requisiti più elevati in assoluto, in particolare<br />

la tecnologia di automazione”. Dai PC industriali<br />

al controllo del movimento e alla visione<br />

artificiale, i componenti di automazione<br />

di B&R hanno aiutato IMA a racchiudere<br />

prestazioni eccellenti in spazi ristretti. L’intera<br />

soluzione B&R è collegata da una rete<br />

Powerlink con un tempo di ciclo di soli 400<br />

microsecondi e configurata nell’ambiente di<br />

progettazione universale di B&R.<br />

“Il nostro rapporto con B&R non si basa solo<br />

sulla tecnologia”, sottolinea il manager di<br />

IMA Active Automation. “È facile parlare con<br />

loro, sono rapidi nel comprendere le nostre<br />

esigenze e pronti a risolvere le sfide in ogni<br />

fase del progetto”. Un altro fattore decisivo è<br />

la forte presenza globale di B&R, particolarmente<br />

importante per un’azienda come IMA<br />

che vende il 90% delle sue macchine all’estero.<br />

“Apprezziamo molto l’attenzione che<br />

B&R riserva al cliente in tutti gli aspetti del<br />

suo modo di operare”, aggiunge Minardi, citando<br />

fattori come la disponibilità a lungo<br />

termine dei prodotti B&R e un settore ricerca<br />

e sviluppo all’avanguardia.<br />

Print&check per rispondere alle esigenze della tracciabilità<br />

In occasione di CPhI Worldwide a Milano, Marchesini Group esporrà al<br />

padiglione 10 la macchina print&check BL-A418 CW con selezionatrice<br />

ponderale integrata: questa soluzione per le esigenze di Track&Trace è<br />

stata sviluppata dalla Neri, divisione del Gruppo Marchesini specializzata<br />

nella produzione di macchine per etichettare e tracciare astucci.<br />

All’interno dello stand sarà presente anche Sea Vision, partner del<br />

Gruppo specializzato in sistemi di visione, che negli stessi giorni,<br />

in occasione della fiera, aprirà le porte del suo nuovo stabilimento<br />

di Pavia.<br />

La BL-A418 CW è una macchina print&check<br />

con selezionatrice ponderale integrata,<br />

progettata per soddisfare le esigenze<br />

di Track&Trace delle aziende farmaceutiche<br />

di tutto il mondo.<br />

Il modello esposto, che può processare<br />

fino a 400 astucci al minuto, ha una<br />

cella di carico completamente integrata<br />

nel sistema di trasporto a passo. Questa<br />

soluzione è molto più compatta rispetto<br />

a quella classica (dove la bilancia è accoppiata<br />

in linea) e alle versioni dei principali<br />

concorrenti presenti sul mercato, che offrono soluzioni dotate<br />

di bilance provviste di un proprio sistema di trasporto indipendente.<br />

Gli astucci vengono alimentati e accumulati in linea sul nastro di ingresso<br />

per garantire un flusso continuo di prodotti, anche ad alte velocità.<br />

Un gruppo spaziatore posiziona e distanzia correttamente gli<br />

astucci l’uno dall’altro: la sua particolarità è quella di essere sincronizzato<br />

con la velocità dell’intero sistema di trasporto, senza necessità<br />

di regolare il cambio formato.<br />

L’integrazione della cella di carico nel sistema<br />

a cinghie dentate della BL-A418<br />

CW fa sì che questa unità sia in grado<br />

di verificare la posizione degli astucci in<br />

ogni momento: se il peso risulta essere<br />

corretto, sul prodotto vengono eseguite<br />

anche le operazioni successive (serializzazione<br />

e marcatura), quindi esso viene<br />

avviato alla macchina a valle; se invece<br />

non risulta corretto, non vengono effettuate<br />

le operazioni successive e viene<br />

messo in scarto, secondo la logica di lavoro<br />

di tipo “Fail Safe”.<br />

44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

Rivestimento compresse per<br />

lotti di dimensioni variabili<br />

Romaco ha sviluppato<br />

una innovativa<br />

tecnologia di<br />

rivestimento compresse<br />

con possibilità di<br />

regolazione delle<br />

dimensioni di lotto<br />

tra il 10 e il 100%<br />

e con un elevato livello<br />

di automazione.<br />

Il design in-wall<br />

del sistema<br />

di rivestimento<br />

(conforme alle<br />

norme GMP)<br />

garantisce<br />

una netta<br />

separazione<br />

tra l’area<br />

tecnologica e<br />

l’area produttiva<br />

di Jordi Carrera, Responsabile<br />

vendite, Romaco Tecpharm,<br />

jordi.carrera@romaco.com<br />

Quando si tratta di produrre<br />

rivestimenti per compresse,<br />

gran parte delle aziende<br />

dei settori farmaceutico<br />

e alimentare concentrano<br />

la loro attenzione su due obiettivi<br />

principali. Il primo è la variabilità<br />

delle dimensioni dei lotti, per rispondere<br />

in maniera veloce e flessibile ai<br />

requisiti dei clienti e ai trend di mercato.<br />

Il secondo, invece, è quello di<br />

avere un livello di automazione il più<br />

elevato possibile, per poter garantire<br />

una qualità sistematicamente alta di<br />

prodotto abbinata a tempi di processo<br />

più brevi.<br />

La precedente generazione di sistemi<br />

di rivestimento per compresse per-<br />

metteva di gestire dimensioni di lotti<br />

variabili solo tramite la sostituzione<br />

del tamburo; un’attività, questa, che<br />

richiede tempo. Oggigiorno è possibile<br />

disporre di un range più ampio di dimensioni<br />

di lotto con un unico tamburo;<br />

ma numerose tecnologie richiedono<br />

comunque interventi manuali per<br />

raggiungere buoni risultati. Il TP R Optima<br />

di Romaco Tecpharm è un sistema<br />

di rivestimento per compresse di<br />

nuovo sviluppo che consente una regolazione<br />

completamente automatica<br />

di tutti i parametri durante il processo<br />

di rivestimento; il tutto con un range<br />

di dimensioni di lotto con volumi effettivi<br />

di riempimento pari a 10-100%<br />

e con un unico tamburo.<br />

Vi sono svariati motivi per rivestire<br />

una compressa. Per citarne solo alcuni,<br />

il rivestimento agevola la deglutizione<br />

della compressa, la protegge<br />

da luce, aria e umidità e ne copre l’eventuale<br />

sapore sgradevole. Inoltre,<br />

i rivestimenti con pellicola vengono<br />

impiegati per ritardare il rilascio del<br />

principio attivo nel corpo.<br />

Il nuovo sistema di rivestimento per<br />

compresse TP R Optima permette la<br />

produzione completamente automatica<br />

di tutte le tipologie di rivestimenti<br />

per compresse per varie dimensioni<br />

di lotto. L’operatore richiama dal pannello<br />

di controllo la ricetta che successivamente<br />

viene eseguita in automatico.<br />

Parametri come la distanza o<br />

l’angolo di spruzzatura non vengono<br />

più settati (o ri-settati) manualmente<br />

così come i flussi di aria di scarico.<br />

Questi parametri vengono monitorati<br />

costantemente durante il processo<br />

di rivestimento delle compresse,<br />

e vengono adeguati in automatico<br />

dal sistema in base alla ricetta. Non<br />

46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Macchine<br />

è quindi più necessario che il personale<br />

operativo sia sempre presente e<br />

gli operatori possono dunque svolgere<br />

altre mansioni.<br />

L’elevato livello di automazione del sistema<br />

di rivestimento garantisce risultati<br />

riproducibili con esattezza e<br />

un’alta sicurezza di processo, in quanto<br />

la produzione non richiede alcun intervento<br />

manuale. Inoltre, è possibile<br />

prelevare dei campioni durante il processo<br />

di rivestimento, senza dover fermare<br />

o aprire la macchina.<br />

Un sistema sonar rileva il volume<br />

del lotto e l’angolo di inclinazione<br />

del letto delle compresse<br />

Con l’innovativa tecnologia di TP R<br />

Optima, la regolazione completamente<br />

automatica dei parametri di processo<br />

durante la fase di rivestimento delle<br />

compresse avviene grazie all’impiego<br />

di un sonar. I sensori a ultrasuoni<br />

rilevano costantemente l’intero letto<br />

delle compresse, determinando così il<br />

volume del lotto. Anche l’angolo di inclinazione<br />

del letto delle compresse,<br />

che dipende dalla velocità di rotazione<br />

del sistema di rivestimento a tamburo,<br />

viene rilevato allo stesso modo.<br />

Pertanto, il sistema di Romaco<br />

Tecpharm garantisce un’applicazione<br />

estremamente precisa delle soluzioni<br />

da nebulizzare sull’intero range di<br />

dimensioni di lotto di 10-100%. Ciò<br />

è reso possibile dall’interazione tra i<br />

dati in tempo reale prodotti dal sonar<br />

e un innovativo braccio di nebulizzazione<br />

con estensione a tre punti,<br />

il quale adatta automaticamente<br />

l’angolo e la distanza di nebulizzazione<br />

durante il processo di rivestimento<br />

delle compresse. L’ampia portata<br />

del braccio di nebulizzazione assicura<br />

che la sospensione venga sempre<br />

applicata sulle compresse esattamente<br />

secondo quanto specificato in<br />

ricetta, anche quando la dimensione<br />

del lotto è minima.<br />

Efficienti nebulizzazione e asciugatura<br />

riducono i tempi di produzione<br />

Un’importante fase del processo di<br />

rivestimento delle compresse è rappresentata<br />

dall’asciugatura della sospensione<br />

che comincia già durante<br />

l’applicazione della soluzione liquida<br />

da nebulizzare. La giusta quantità e<br />

la corretta temperatura dell’aria immessa<br />

ed emessa, nonché il corretto<br />

andamento del flusso di aria in funzione<br />

della dimensione del lotto sono<br />

aspetti fondamentali per garantire<br />

l’efficienza del processo di nebulizzazione<br />

e asciugatura. Solo in questo<br />

modo è possibile applicare la sospensione<br />

senza quasi registrare perdite<br />

e ottenere un’asciugatura rapida. Anche<br />

la regolazione dell’aria di asciugatura<br />

è importante, al fine di evitare<br />

che le compresse presenti nel sistema<br />

di rivestimento non diventino troppo<br />

umide e che, di conseguenza, si attacchino<br />

le une alle altre.<br />

Nel sistema di rivestimento per compresse<br />

TP R Optima, l’aria di processo<br />

convogliata all’interno viene regolata<br />

tramite un bypass. Il vuoto realizzato<br />

all’interno del tamburo, regolabile<br />

in modo variabile in funzione della<br />

dimensione di lotto da produrre, rende<br />

costante il flusso di aria e convoglia<br />

l’aria in direzione delle valvole di<br />

sfiato automatiche. Le aperture delle<br />

suddette valvole, regolabili singolarmente<br />

e in modo continuo e mirato,<br />

garantiscono che l’aria di processo<br />

venga direzionata direttamente attraverso<br />

il prodotto. Il sistema di rivestimento<br />

per compresse raggiunge<br />

così un’elevata efficienza di nebulizzazione<br />

e asciugatura che si traduce in<br />

tempi di processo brevi, quantificabili<br />

in un range da una a tre ore a seconda<br />

del prodotto, nonché in un minor<br />

fabbisogno energetico.<br />

Inoltre, la regolazione precisa del<br />

flusso di aria all’interno del tamburo<br />

fa sì che la sospensione venga assorbita<br />

nel migliore dei modi con qualsiasi<br />

volume di lotto compreso tra il<br />

10 e il 100%. In questo modo si evita<br />

che la sospensione scivoli via sopra<br />

le compresse o che venga scartata.<br />

Tale caratteristica, insieme all’alta<br />

precisione di nebulizzazione garantita<br />

dalla regolazione automatica<br />

del braccio, richiede un fabbisogno<br />

nettamente minore di sospensione rispetto<br />

agli altri procedimenti di rivestimento;<br />

in funzione dell’applicazio-<br />

A sinistra:<br />

il braccio di<br />

nebulizzazione<br />

apribile<br />

automaticamente<br />

è dotato di ugelli<br />

nebulizzatori<br />

autoregolanti<br />

e consente<br />

di lavorare<br />

dimensioni<br />

di lotto variabili<br />

di 10-100%<br />

A destra:<br />

le valvole di<br />

sfiato ad apertura<br />

continua regolano<br />

il flusso e la<br />

direzione dell’aria,<br />

consentendo<br />

così di ottenere<br />

processi precisi<br />

di rivestimento<br />

e asciugatura<br />

in base alla<br />

dimensione<br />

del lotto<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 47


Macchine<br />

Le otturazioni<br />

degli ugelli<br />

nebulizzatori<br />

vengono rilevate<br />

automaticamente<br />

e subito eliminate<br />

Sistemi<br />

periferici del<br />

sistema di<br />

rivestimento per<br />

compresse per<br />

l’aspirazione<br />

e lo sfiato, così<br />

come per la<br />

pulizia<br />

ne, il risparmio di materiale può raggiungere<br />

anche il 60%.<br />

pa. Se la cella di pesatura registra una<br />

carenza del getto di nebulizzazione in<br />

un determinato ugello, il sistema di rivestimento<br />

tenta di rimuovere l’otturazione<br />

nell’ugello in questione, generando<br />

una pressione massima. Se<br />

questa misura si dimostrasse inefficace,<br />

entra in funzione un meccanismo<br />

che può essere configurato individualmente.<br />

A seconda del prodotto in lavorazione<br />

può verificarsi che il processo<br />

di rivestimento continui e il sistema<br />

emetta solo un messaggio di avvertimento<br />

oppure che il processo di<br />

rivestimento venga immediatamente<br />

interrotto. Ciò consente di adattare in<br />

modo ottimale la reazione del sistema<br />

di rivestimento a tamburo al prodotto<br />

che viene lavorato in quel momento.<br />

In-wall design conforme alle norme<br />

GMP<br />

Il sistema di rivestimento a tamburo<br />

TP R Optima è stato sviluppato in conformità<br />

alle norme GMP (Good Manufacturing<br />

Practice). Tutti i componenti<br />

interni al sistema, che entrano a contatto<br />

con il prodotto, sono facili da pu-<br />

Rilevamento e rimozione automatica<br />

di otturazioni negli ugelli nebulizzatori<br />

L’innovativa tecnologia di rivestimento<br />

per compresse di Romaco Tecpharm<br />

include anche un sistema per il rilevamento<br />

automatico e la rimozione delle<br />

otturazioni negli ugelli nebulizzatori.<br />

Il rischio di otturazione è nella realtà<br />

molto basso, ma aumenta quanto più<br />

è viscosa la sospensione utilizzata.<br />

L’innovativo sistema di rivestimento<br />

è dotato di una cella di pesatura, posizionata<br />

direttamente a valle della<br />

pompa peristaltica, che pesa la quantità<br />

di soluzione liquida da nebulizzare<br />

trasportata dalla suddetta pomlire<br />

(WIP, Washing in Place) e ben visibili<br />

dall’esterno. Ciò consente di validare<br />

facilmente la procedura di pulizia.<br />

Il sistema è stato progettato senza<br />

punti morti, ovvero senza zone in cui si<br />

possano formare depositi di prodotto<br />

e che pertanto possano causare contaminazioni.<br />

In particolare, nella fase<br />

di costruzione del braccio di nebulizzazione<br />

apribile e chiudibile si è prestata<br />

particolare attenzione a evitare<br />

la presenza di eventuali punti morti.<br />

Il design in-wall del sistema di rivestimento<br />

a tamburo permette una separazione<br />

netta tra l’area tecnologica<br />

e l’area produttiva nella camera bianca.<br />

In tal modo è possibile eseguire i<br />

lavori di manutenzione senza accedere<br />

alla camera bianca che altrimenti<br />

dovrebbe essere poi sottoposta a decontaminazione.<br />

Dopo un intervento<br />

di manutenzione o riparazione nell’area<br />

tecnologica non occorre rimuovere<br />

necessariamente il lotto in produzione<br />

e la sua lavorazione può procedere<br />

una volta terminato l’intervento.<br />

Un nuovo livello di automazione di<br />

processo<br />

Il nuovo sistema di rivestimento a<br />

tamburo di Romaco Tecpharm unisce<br />

un alto grado di flessibilità ad una la<br />

migliore qualità di prodotto e un livello<br />

di automazione senza precedenti<br />

nel settore dei rivestimenti. Il braccio<br />

di nebulizzazione con estensione a<br />

tre punti è brevettato.<br />

Al contempo, il sistema offre anche la<br />

possibilità di regolare manualmente i<br />

singoli parametri. Il sistema di rivestimento<br />

per compresse TP R Optima, disponibile<br />

in sette misure, è l’ideale per<br />

lo sviluppo produttivo di dimensioni di<br />

lotto in scala da laboratorio, così come<br />

per lo scale-up di volumi produttivi<br />

maggiori. Inoltre, il sistema di rivestimento<br />

rappresenta la soluzione ottimale<br />

per il produttore per conto terzi,<br />

il quale nel suo impianto deve lavorare<br />

le più svariate dimensioni di lotto. <br />

48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sicurezza<br />

Specializzazione, struttura e<br />

convergenza di obiettivi: così<br />

si sceglie il partner antincendio<br />

In un mercato non regolato nel settore antincendio come quello<br />

italiano, non è semplice individuare un fornitore di qualità.<br />

Ne abbiamo parlato con Natale Mozzanica: “È fondamentale valutare<br />

la documentazione completa sui lavori già svolti dall’appaltatore<br />

e le qualifiche della sua manodopera”.<br />

Oggi i committenti che devono<br />

affidare ad un’azienda<br />

specializzata la realizzazione<br />

o la manutenzione<br />

dei propri sistemi antincendio,<br />

siano essi impianti fissi di spegnimento,<br />

sistemi di rivelazione, estintori,<br />

compartimentazioni o dispositivi<br />

di protezione individuali, si trovano<br />

di fronte alla difficoltà di scegliere<br />

il giusto interlocutore, in un mercato<br />

il cui accesso non è regolato. Esistono<br />

strumenti e “trucchi” per ovviare all’opacità<br />

del mercato e individuare il partner<br />

giusto. Ne parliamo con Natale<br />

Mozzanica, CEO di Mozzanica & Mozzanica<br />

nonché Presidente per 4 anni<br />

e Past President da 3 anni di UMAN,<br />

l’associazione, federata Anima - Confindustria,<br />

che riunisce i fabbricanti<br />

di materiale per la sicurezza e l’antincendio<br />

e le aziende che garantiscono<br />

il funzionamento efficiente dei sistemi<br />

impiegati.<br />

Il mercato dell’antincendio è stato<br />

funestato da vari scandali. Come<br />

fa un committente a proteggersi da<br />

50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sicurezza<br />

truffe o comunque da realizzazioni<br />

di scarsa qualità?<br />

In un mercato non regolamentato come<br />

quello italiano, effettuare scelte che<br />

non abbiamo quale elemento prioritario<br />

il “prezzo”, non è facile. Un utile suggerimento<br />

ci arriva dagli Enti Terzi di Certificazione<br />

di livello internazionale, che<br />

da sempre nelle loro analisi valutano tre<br />

elementi fondamentali:<br />

- il livello di specializzazione dell’azienda<br />

in esame, in funzione delle attività<br />

per cui è richiesta l’abilitazione;<br />

- la struttura, l’esperienza, la preparazione<br />

ingegneristica e l’organizzazione<br />

preposta alla realizzazione dei sistemi<br />

antincendio;<br />

- la struttura, l’esperienza, il livello qualitativo,<br />

la preparazione e la formazione<br />

continua del personale addetto ai servizi<br />

di manutenzione.<br />

Con la certificazione di questi elementi<br />

il committente estero si tutela, senza<br />

queste certificazioni ogni strada è preclusa.<br />

Questo è il primo suggerimento<br />

che mi sento di dare: la valutazione in<br />

questi termini del “potenziale fornitore”<br />

è fondamentale.<br />

Quindi ci sta dicendo che un capitolato<br />

“blindato” non basta.<br />

Esatto, anche se un buon capitolato è<br />

sicuramente uno strumento utile, deve<br />

esserci sempre un’assunzione di responsabilità<br />

da parte del committente<br />

fin dalla scelta delle regole di ingaggio.<br />

L’esempio più eclatante sono le gare<br />

d’appalto al “massimo ribasso” per<br />

le attività di manutenzione; pensare di<br />

scaricare tutta la responsabilità sull’appaltatore<br />

è una pia illusione. Infatti, in<br />

presenza di un fatto funesto, il committente<br />

che ha scelto il massimo ribasso<br />

rischierà sempre la “culpa in eligendo”,<br />

ovvero la responsabilità civile, prevista<br />

dall’articolo 2049 c.c. di chi ha una possibile<br />

colpa nella scelta.<br />

Anche dal lato della domanda c’è<br />

quindi un limite culturale; è questo<br />

che intende dire?<br />

Esattamente. Il cliente, dovrebbe mirare<br />

ad assolvere la sua vera esigenza<br />

di sicurezza, perché così facendo potrà<br />

definire il suo vero livello di rischio e<br />

di conseguenza scegliere il miglior partner,<br />

scartando soluzioni che possano<br />

condurre a prestazioni “virtuali”. È in<br />

questa dimensione che la Gestione della<br />

Sicurezza Antincendio, nel Codice di<br />

Prevenzione Incendi, è assurta a livello<br />

primario.<br />

Rimane comunque spesso un oggettivo<br />

vincolo economico che controbilancia<br />

l’esigenza di massima sicurezza.<br />

Come si risolve?<br />

La realizzazione di un impianto antincendio<br />

e il suo mantenimento nel tempo<br />

nasce sempre quale elemento “correttivo”<br />

della “valutazione del rischio”,<br />

che il Tecnico Abilitato ha previsto nello<br />

sviluppo del Progetto VVF dell’attività<br />

in esame. Nel pensiero comune l’impianto<br />

antincendio è un bene che ognuno<br />

si augura non debba mai intervenire<br />

e nella maggior parte dei casi, fortunatamente,<br />

è così. È la conoscenza<br />

del rischio e la cultura del Committente<br />

nella Gestione della Sicurezza Antincendio<br />

che arriveranno a definire il giusto<br />

equilibrio tra investimento ed efficienza<br />

nella scelta del sistema. Gli incendi<br />

sono relativamente pochi: questo<br />

aspetto, se da un lato potrebbe essere<br />

imputato all’efficacia dei sistemi tecnici<br />

e gestionali di prevenzione (GSA),<br />

dall’altro potrebbe produrre dei risvolti<br />

tendenti a ridurre l’attenzione verso la<br />

sicurezza. Se quindi non sarà un’analisi<br />

a definire il livello del rischio, la prescrizione<br />

di un sistema di protezione sarà<br />

sempre vista come un obbligo a cui ottemperare,<br />

ovviamente al minor costo,<br />

“perché così vogliono i Vigili del Fuoco”.<br />

Sarà poi l’evento funesto, che drammaticamente<br />

definirà il “reale livello di sicurezza”<br />

applicato. Il recente incendio<br />

della Torre dei Moro a Milano e le perizie<br />

in corso ci daranno conferma di ciò.<br />

Quindi l’unica scelta per un committente<br />

è diventare un esperto di<br />

antincendio, per essere in grado di<br />

valutare il proprio fornitore, e prepararsi<br />

a pagare i giusti costi di Gestione<br />

della Sicurezza Antincendio?<br />

Non è necessario diventare un “esperto<br />

antincendio”, ma è necessario essere<br />

un acquisitore preparato, abituato<br />

a dialogare con la propria struttura<br />

aziendale preposta alla Gestione della<br />

Sicurezza Antincendio, per la scelta<br />

del fornitore competente, sulla base<br />

di valutazioni tecniche ed economiche<br />

congrue. Dico “congrue”, perché<br />

nello stato di fatto il committente<br />

ha a disposizione svariati strumenti<br />

di verifica, che gli consentono di operare<br />

le giuste scelte.<br />

Si riferisce a quanto diceva poc’anzi<br />

riguardo ai capitolati d’appalto?<br />

Certamente. Le norme tecniche sono<br />

la base da cui estrapolare i capitolati,<br />

ma ad eccezione di poche norme che<br />

dettagliano in modo specifico le operazioni<br />

da eseguire, le altre norme si<br />

limitano a elencare le “operazioni minime”<br />

da prevedere.<br />

Natale<br />

Mozzanica<br />

è CEO di<br />

Mozzanica &<br />

Mozzanica.<br />

È inoltre Past<br />

President<br />

di UMAN,<br />

l’associazione<br />

federata Anima<br />

- Confindustria,<br />

di cui è stato<br />

Presidente per<br />

4 anni<br />

“Nella Gestione della Sicurezza Antincendio<br />

il committente non è solo. Oltre alla<br />

sua struttura può disporre dei progettisti,<br />

dei professionisti antincendio e delle<br />

associazioni di categoria che lo possono<br />

aiutare nella scelta dell’azienda specializzata”<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 51


Sicurezza<br />

Di conseguenza la capacità di un fornitore<br />

di rispondere al capitolato scomponendo<br />

nel dettaglio quelle “operazioni<br />

minime”, proponendo delle<br />

“check list” operative è sicuramente<br />

uno degli elementi tecnici qualificanti<br />

che l’acquisitore e il gestore della Sicurezza<br />

Antincendio devono considerare.<br />

Mi permetto di tornare sul tema delicato<br />

del confine della responsabilità<br />

tra committente e appaltatore.<br />

Lei ci descrive degli strumenti –<br />

capitolati operativi, check list ecc.<br />

– per la cui valutazione è necessaria<br />

una competenza tecnica che non<br />

sempre chi acquisisce il servizio<br />

possiede.<br />

Nella Gestione della Sicurezza Antincendio<br />

il committente non è solo. Oltre<br />

alla sua struttura aziendale può disporre<br />

dei progettisti, dei professionisti<br />

antincendio e delle associazioni di<br />

“In Mozzanica impieghiamo almeno un anno<br />

per formare un tecnico di manutenzione<br />

estintori e attrezzature e fino a due/tre anni<br />

per formare un tecnico<br />

per la manutenzione degli impianti”<br />

categoria che lo possono aiutare nella<br />

scelta “dell’azienda specializzata”.<br />

UMAN, la nostra associazione di categoria,<br />

ad esempio, ha emesso una Linea<br />

Guida – alla cui realizzazione ho<br />

attivamente partecipato – per la stesura<br />

dei capitolati d’appalto, liberamente<br />

scaricabile dal sito dell’associazione<br />

che raccoglie molte utili indicazioni<br />

in merito.<br />

Inoltre, capire il livello di preparazione<br />

dell’azienda in esame è più semplice<br />

di quanto non possa sembrare.<br />

Vi è un aspetto fondamentale nella<br />

Gestione della Sicurezza Antincendio,<br />

vera e propria cartina di tornasole,<br />

in grado di aiutare il committente<br />

nella scelta dell’appaltatore, ed è la<br />

capacità dell’appaltatore di documentare<br />

e certificare tutte le attività<br />

svolte. Una documentazione completa<br />

e corretta assicura il committente<br />

(e l’asseveratore) sulla regolare esecuzione<br />

dei lavori eseguiti e permette<br />

all’azienda di manutenzione di testimoniare<br />

il suo buon lavoro. Un’azienda<br />

di manutenzione che non sa<br />

supportare in modo congruo i lavori<br />

eseguiti probabilmente non dispone<br />

della giusta preparazione che l’incarico<br />

richiede.<br />

Questo della documentazione è un<br />

aspetto interessante e relativamente<br />

facile da valutare, anche solo per<br />

un confronto, in fase di selezione<br />

dei soggetti da far accedere alle fasi<br />

più avanzate delle trattative. Ci sono<br />

altri aspetti che il committente<br />

può usare come indicatori della qualità<br />

del soggetto che sta valutando?<br />

La quotazione della manodopera. Per<br />

diventare “tecnico antincendio” preparato<br />

occorre tempo, le competenze<br />

necessarie non si sviluppano per grazia<br />

infusa, sono necessarie una buona<br />

base scolastica e una formazione continua.<br />

Noi in Mozzanica impieghiamo<br />

almeno un anno per formare un tecnico<br />

di manutenzione estintori e attrezzature<br />

e fino a due/tre anni per formarne<br />

un tecnico per la manutenzione<br />

degli impianti. Il tecnico di manutenzione<br />

estintori e attrezzature deve<br />

avere una buona manualità, deve saper<br />

operare in officina, il tecnico di<br />

manutenzione delle porte/portoni tagliafuoco<br />

deve avere una formazione<br />

da serramentista. Al tecnico di manutenzione<br />

impianti è richiesto il possesso<br />

di un diploma di scuola a indirizzo<br />

tecnico (preferibilmente elettrotecnica),<br />

deve conoscere la chimica e fisica<br />

dell’incendio, le norme tecniche e le<br />

procedure gestionali oltre che i sistemi<br />

su cui deve intervenire, che sono spesso<br />

di tipo con tecnologie proprietarie.<br />

In Italia il quadro di riferimento normativo,<br />

che inequivocabilmente delinei<br />

tutti i requisiti minimi dei tecnici,<br />

è ancora in itinere, oggi esistono solo<br />

le certificazioni volontarie emesse da<br />

Enti Terzi di Certificazione. Di conseguenza<br />

la quotazione della manodopera<br />

applicata potrà essere utilizzata<br />

come elemento indicatore delle capacità<br />

dei tecnici che l’azienda di manutenzione<br />

saprà mettere in campo. Avere<br />

tecnici formati e preparati consentirà<br />

sì di affrontare attività impegnative,<br />

ma di contro ci troveremo con figure<br />

professionali che avranno un costo<br />

52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sicurezza<br />

superiore alla media. Il nostro personale,<br />

ad esempio, oltre alle attività ordinarie<br />

è in grado di fornire prestazioni<br />

specialistiche di manutenzione preventiva<br />

e predittiva. Di pari passo saranno<br />

necessarie dotazioni strumentali<br />

importanti. Quindi, l’elenco delle<br />

dotazioni che l’azienda di manutenzione<br />

potrà rendere disponibile diventerà<br />

un ulteriore elemento discriminatorio<br />

nella valutazione. Gli elementi esposti,<br />

unitamente alle specializzazioni che<br />

il fornitore potrà proporre, aiuteranno<br />

l’acquisitore nella scelta dell’azienda<br />

più vicina agli obiettivi di sicurezza<br />

che la Gestione della Sicurezza Antincendio<br />

della sua azienda si è data.<br />

Abbiamo parlato della certificazione<br />

delle competenze e delle qualifiche.<br />

Esistono delle altre certificazioni<br />

che possono aiutare il committente<br />

nella scelta?<br />

Certamente, le certificazioni di Ente<br />

Terzo sono estremamente importanti<br />

nella scelta del fornitore. Noi in Mozzanica<br />

ne possediamo diverse sia di tipo<br />

nazionale, che di tipo internazionale<br />

per le attività all’estero. Ulteriore<br />

elemento valutativo di fondamentale<br />

importanza è la “gestione del rifiuto”.<br />

Tutte le operazioni di manutenzione<br />

generano “rifiuti”, per i quali la normativa<br />

cogente stabilisce rigorosi percorsi<br />

per lo smaltimento o il recupero,<br />

per noi tutti rigorosamente tracciati.<br />

Lo smaltimento è oneroso per chi<br />

lo svolge, quindi il committente deve<br />

attendersi di pagare questo servizio<br />

e di ricevere evidenza dell’avvenuto<br />

trattamento, non solo perché testimonia<br />

una qualità e un’attenzione<br />

all’ambiente da parte del fornitore, ma<br />

perché esistono precise responsabilità<br />

amministrative e penali, anche in capo<br />

al committente, che devono essere<br />

rispettate.<br />

ICIM, in collaborazione con UMAN, ha<br />

sviluppato uno schema di certificazione,<br />

di cui la nostra azienda è dotata,<br />

Le qualifiche del personale Mozzanica<br />

9 tecnici qualificati UNI 9994-2 per il controllo estintori;<br />

6 tecnici qualificati ICIM per il controllo idranti;<br />

8 tecnici qualificati UNI 11473-3 per il controllo porte;<br />

6 tecnici qualificati IMQ per il controllo<br />

di impianti FIRE and EVAC;<br />

5 tecnici qualificati UNI 9494-2 per il controllo<br />

dei sistemi di evacuazione fumi/calore;<br />

2 tecnici qualificati F-GAS.<br />

che, tra gli altri aspetti, si concentra<br />

proprio sul confronto tra materiale acquistato,<br />

materiale fornito e materiale<br />

smaltito. La mancata coerenza tra questi<br />

tre valori denuncia una fraudolenta<br />

gestione delle manutenzioni.<br />

La responsabilità ambientale, tuttavia,<br />

non si esaurisce col rispetto puntuale<br />

della norma. L’avvio al recupero<br />

delle polveri estinguenti come fertilizzanti<br />

in agricoltura, la scelta di<br />

tecnologie che minimizzano l’impatto<br />

ambientale – Mozzanica ad esempio<br />

sviluppa sistemi ORS, watermist e<br />

Inergen – rappresentano un indicatore<br />

indiretto della qualità di un’azienda.<br />

Essere impegnati su questi fronti<br />

richiede una cultura aziendale incompatibile<br />

con atteggiamenti accondiscendenti<br />

nei confronti di pratiche<br />

al limite della correttezza o addirittura<br />

fraudolenti.<br />

Torniamo quindi, in chiusura, da dove<br />

siamo partiti. Si dovrebbe scegliere la<br />

cultura del fornitore prima ancora delle<br />

sue prestazioni.<br />

Mi spingerei oltre e rispondo meglio a<br />

una delle domande iniziali, ovvero: come<br />

si bilancia il vincolo economico del<br />

committente con l’esigenza di massima<br />

sicurezza? L’azienda preparata, che<br />

opera nel mercato dell’antincendio, di<br />

fronte a questi ostacoli, risponde utilizzando<br />

le sue risorse tecniche, commerciali<br />

e finanziarie per pianificare un<br />

rapporto a medio/lungo termine che<br />

consenta al committente di ottenere<br />

la giusta protezione e, a se stessa,<br />

di trarne il giusto profitto. È chiaro<br />

che quello che sto delineando non<br />

è un rapporto standard cliente/fornitore,<br />

ma è un rapporto di partnership.<br />

Un rapporto di questo tipo non si limita<br />

a richiedere una convergenza di<br />

interessi, ma implica una convergenza<br />

culturale e di obiettivi. <br />

Flotta di<br />

automezzi di<br />

Mozzanica &<br />

Mozzanica,<br />

società<br />

specializzata<br />

in tecniche<br />

e sistemi<br />

antincendio<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 53


Sicurezza<br />

Soluzioni certificate contro<br />

gli sversamenti inquinanti<br />

Oggi il mercato offre molteplici<br />

soluzioni per lo<br />

stoccaggio e la prevenzione<br />

di sversamenti indesiderati<br />

di liquidi inquinanti.<br />

Tuttavia, le diverse caratteristiche<br />

delle sostanze<br />

e la varietà dei prodotti<br />

disponibili non rende sempre<br />

facile identificare la soluzione<br />

ottimale per la propria<br />

azienda. In tal caso,<br />

i suggerimenti di tecnici<br />

qualificati possono essere<br />

di grande aiuto.<br />

La normativa<br />

Se si ospitano in azienda<br />

liquidi potenzialmente<br />

inquinanti, è fondamentale<br />

rispettare il D.Lgs.<br />

19/05/1999 n. 152 (tutela<br />

delle acque) modificato dal<br />

D.Lgs. 2000 n. 258, il quale<br />

afferma che i bacini di<br />

contenimento devono avere<br />

una capacità minima pari<br />

almeno al più grande dei<br />

contenitori stoccati e non<br />

inferiore ad un terzo del volume<br />

totale stoccato.<br />

Inoltre, qualora lo stoccaggio<br />

delle sostanze si trovasse<br />

in una zona di tutela della<br />

falda idrica, tutto il volume<br />

stoccato deve poter essere<br />

contenuto nella vasca<br />

di raccolta (100%). Tale regola<br />

non si applica al contenimento<br />

dell’olio esausto,<br />

per il quale, invece, la<br />

legge impone che la capacità<br />

di contenimento della<br />

vasca di raccolta sia sempre<br />

uguale al totale della quantità<br />

di olio stoccato.<br />

A seconda della natura del<br />

liquido da stoccare, la vasca<br />

di ritenzione dovrà essere<br />

in: polietilene, acciaio<br />

galvanizzato o acciaio verniciato.<br />

Il polietilene è la soluzione<br />

ideale per realizzare vasche<br />

di ritenzione adatte a<br />

contenere acqua e soluzioni<br />

acquose, acidi e basi, alcali,<br />

sostanze chimiche non<br />

infiammabili.<br />

Le vasche in acciaio galvanizzato<br />

possono essere usate<br />

per contenere acqua e<br />

soluzioni acquose, idrocarburi<br />

e solventi, oli e prodotti<br />

infiammabili.<br />

Le vasche di ritenzione in<br />

acciaio verniciato sono invece<br />

ideali per contenere<br />

acqua e soluzioni acquose,<br />

idrocarburi, oli e derivati<br />

del petrolio.<br />

Oltre alla capacità e alla tipologia<br />

di materiale della<br />

vasca, vanno scelti numerosi<br />

altri accessori di<br />

protezione a corredo, dalle<br />

piattaforme di sostegno<br />

agli armadi di protezione<br />

per l’installazione in ambienti<br />

esterni. Ad esempio,<br />

nel caso di utilizzo di container,<br />

le sostanze pericolose<br />

devono essere protette<br />

da sbalzi di temperatura,<br />

eventualmente integrando<br />

il sistema di protezione antigelo<br />

con l‘aria condizionata<br />

o con un‘attrezzatura<br />

termica completa.<br />

In alcuni casi, l’autorità locale<br />

competente potrebbe<br />

aver stabilito sull’area di riferimento<br />

dei criteri più restrittivi,<br />

ad esempio relativi<br />

allo stoccaggio di sostanze<br />

infiammabili. In definitiva,<br />

sono tanti i parametri che<br />

entrano in gioco, pertanto<br />

va posta grande attenzione<br />

a ogni singolo particolare,<br />

onde evitare rischi inutili o<br />

l’adozione di provvedimenti<br />

da parte dell’Autorità.<br />

Vasche di contenimento<br />

certificate<br />

Quando si acquista un prodotto<br />

per la tutela dell’ambiente<br />

e per la sicurezza<br />

della propria azienda, è indispensabile<br />

affidarsi a prodotti<br />

di qualità e certificati.<br />

Non si tratta certo di un<br />

vezzo, ma di una scelta responsabile<br />

ben precisa, che<br />

garantisce la massima protezione<br />

a tutela di tutti gli<br />

attori coinvolti.<br />

Le vasche di contenimento<br />

certificate vengono prodotte<br />

con la massima attenzione<br />

e cura dei particolari,<br />

dalla progettazione alla<br />

verniciatura, e sono sottoposte<br />

a controlli non distruttivi<br />

per garantirne la<br />

tenuta stagna.<br />

Ogni vasca, il cui volume<br />

di raccolta è conforme alla<br />

normativa vigente, deve essere<br />

provvista di griglia superiore<br />

rimovibile, cartelli<br />

monitori, targhetta identificativa<br />

e, ove previsto, di<br />

targhetta che riporta i riferimenti<br />

della certificazione.<br />

Le migliori vasche di ritenzione<br />

offerte da Manutan<br />

sono tutte certificate<br />

StawaR, una norma tedesca<br />

estremamente severa<br />

che impone la produzione<br />

di vasche con caratteristiche<br />

ben precise, quali uno<br />

spessore della lamiera non<br />

inferiore a 3 mm, l’esecuzione<br />

di test su ogni singolo<br />

prodotto fabbricato e<br />

la tracciabilità del lotto di<br />

produzione di ogni vasca.<br />

Nello specifico, ogni vasca<br />

è sottoposta a controlli<br />

non distruttivi per garantire<br />

la tenuta stagna in caso<br />

di sversamenti, in conformità<br />

alla norma UNI EN<br />

ISO 3834-3:2006. Questo<br />

processo è applicato secondo<br />

le norme UNI EN ISO<br />

9712:2012 (qualificazione e<br />

certificazione degli addetti<br />

alle prove non distruttive),<br />

UNI EN ISO 3452-1-2013<br />

(esame con liquidi penetranti),<br />

UNI EN 13018:2004<br />

(esame visivo), UNI EN ISO<br />

23277:2010 (controllo delle<br />

saldature non distruttivo e<br />

mediante liquidi penetranti)<br />

e UNI EN ISO 5817:2014<br />

(saldatura, giunti saldati e<br />

loro qualità).<br />

54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


NUOVA GUSEO<br />

DAL 1900 ESPERIENZA E AFFIDABILITÀ<br />

AL VOSTRO SERVIZIO<br />

MULINI CONICI<br />

IMPIANTI DI MICRONIZZAZIONE<br />

SISTEMI DI CONTENIMENTO<br />

MULINI A MARTELLI<br />

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Componenti<br />

Guarnizioni per applicazioni<br />

a valore aggiunto<br />

L’ampia gamma di guarnizioni in PTFE di FF.GI.<br />

è fortemente richiesta nell’ambito dei processi<br />

farmaceutici esigenti. L’azienda sta assecondando<br />

la propria costante crescita investendo su persone,<br />

tecnologie e servizi logistici.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Il fondatore di<br />

FF.GI. Natalino<br />

Fedrighini,<br />

seduto al<br />

centro tra i figli<br />

Roberto, CEO<br />

e Responsabile<br />

della<br />

produzione,<br />

e Laura,<br />

Responsabile<br />

amministrativa e<br />

membro<br />

del Cda<br />

FF.GI. ha festeggiato i suoi primi<br />

40 anni registrando nuovi<br />

dati di crescita. Fondata a<br />

Grumello del Monte, in provincia<br />

di Bergamo, da Natalino<br />

Fedrighini, l’azienda è un punto<br />

di riferimento nella produzione di<br />

guarnizioni industriali per i settori<br />

chimica fine e farmaceutica, food &<br />

beverage, oil&gas, energia e navale.<br />

Alla gestione della società partecipa<br />

oggi la seconda generazione<br />

della famiglia, costituita da Roberto<br />

Fedrighini, CEO e Responsabile della<br />

produzione, e da Laura Fedrighini,<br />

Responsabile amministrativa e membro<br />

del Cda.<br />

Per conoscere meglio i fattori che<br />

hanno consentito a FF.GI. di crescere<br />

in modo costante e ordinato<br />

abbiamo intervistato presso la<br />

sede il CEO Roberto Fedrighini e il<br />

Direttore Commerciale Diego Fumagalli.<br />

E abbiamo raccolto un commento<br />

da parte del fondatore Natalino<br />

Fedrighini.<br />

56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Il vostro quarantesimo anniversario<br />

è capitato in una fase certo non<br />

facile per il Paese. FF.GI. come ha<br />

affrontato e vissuto la lunga emergenza<br />

sanitaria?<br />

Roberto Fedrighini: Abbiamo compiuto<br />

i primi 40 anni in un periodo<br />

segnato dalla pandemia, ma questo<br />

non ci toglie la grande soddisfazione<br />

per il traguardo raggiunto. Non sono<br />

molte le aziende familiari che arrivano<br />

alla seconda generazione con<br />

i nostri risultati e la nostra determinazione.<br />

Persino nel 2020 abbiamo<br />

registrato un incremento. Non ci<br />

siamo mai fermati, a parte una decina<br />

di giorni all’inizio dell’emergenza<br />

che in quella primavera colpì terribilmente<br />

il nostro territorio. Ci sono<br />

stati momenti duri, ma abbiamo avu-<br />

to la forza di restare compatti e di<br />

andare avanti anche nel corso dell’epidemia.<br />

Diego Fumagalli: L’anno scorso il<br />

fatturato è aumentato dell’11,7%<br />

sul 2019, che era già stato un anno<br />

positivo con un +5%. La nostra crescita<br />

è costante, tanto che a luglio<br />

siamo stati invitati a partecipare al<br />

convegno on line Controvento organizzato<br />

da Cribis e Nomisma, essendo<br />

fra le 4200 aziende italiane con i<br />

migliori dati di incremento. E per il<br />

<strong>2021</strong> prevediamo una crescita ancora<br />

più sostenuta.<br />

Quali sono i fattori principali di<br />

questa crescita?<br />

Diego Fumagalli: Abbiamo adottato<br />

diverse scelte strategiche che ci han-<br />

no consentito di compiere un balzo<br />

in avanti. Una di queste è stato<br />

lo sviluppo di una forte specializzazione<br />

nel settore farmaceutico, anche<br />

con gli investimenti nelle spe-<br />

Guarnizioni<br />

a busta in PTFE<br />

Il fondatore Natalino Fedrighini: “Da 40 anni<br />

curiamo ogni dettaglio per fare qualità”<br />

Verso la fine dell’incontro con Roberto<br />

Fedrighini e Diego Fumagalli,<br />

ci hanno raggiunto il fondatore Natalino<br />

Fedrighini e la figlia Laura, Responsabile<br />

amministrativa.<br />

“Mi piace ancora venire in azienda,<br />

perché è una parte fondamentale<br />

della mia vita”, commenta il fondatore.<br />

“E mi dà gioia verificare che il lavoro<br />

procede alacremente e che i miei<br />

figli stanno portando avanti con successo<br />

i valori e le esperienze che ho<br />

cercato di trasmettere”.<br />

“Sono stati 40 anni di obbiettivi mirati<br />

– aggiunge Laura Fedrighini – d’impegno<br />

costante e tante soddisfazioni,<br />

considerati come punto di partenza e<br />

non un punto di arrivo. Abbiamo tante<br />

tappe da raggiungere sempre con<br />

lo stesso entusiasmo che ci caratterizza<br />

e che ci ha motivato fin dagli inizi”.<br />

“Questi 40 anni sono volati”, riprende<br />

Natalino Fedrighini. “Proprio recentemente<br />

si è ritirato in pensione<br />

il mio primo collaboratore, che decise<br />

di seguirmi in questa impresa: una<br />

persona che considero di famiglia, o-<br />

nesto, capace, che ha dato tanto a F-<br />

F.GI. e verso il quale siamo molto riconoscenti.<br />

Oggi, dopo anni di continuo<br />

miglioramento e di crescita, siamo u-<br />

na squadra di 25 persone”.<br />

Fedrighini ebbe l’intuizione di dedicarsi<br />

a un prodotto, le guarnizioni<br />

piane e a busta in PTFE, dove spesso<br />

a fare la differenza è l’alta qualità.<br />

“Negli anni Ottanta sugli ordini si poteva<br />

ancora leggere ‘guarnizioni fatte<br />

ad opera d’arte’, perché erano sostanzialmente<br />

fatte a mano”, prosegue<br />

il fondatore. “A noi non interessa<br />

lottare su prezzi o vendere milioni<br />

di pezzi. Preferiamo concentrarci su<br />

lotti minori, ma destinati ad applicazioni<br />

a valore aggiunto, per esempio<br />

per valvole d’alta gamma in acciaio<br />

inox lucidato. Il nostro è un target di<br />

primo livello, che ha bisogno di guarnizioni<br />

che pochi sanno realizzare”.<br />

Riflette ancora Fedrighini: “Credo di<br />

aver seminato bene, a giudicare dai<br />

risultati che stiamo raccogliendo. E<br />

sono orgoglioso di aver saputo appassionare<br />

i miei figli, Laura e Roberto,<br />

che dimostrano una grande dedizione<br />

al lavoro”.<br />

Fedrighini non smette di guardare al<br />

futuro: “Per quanto mi riguarda, sto<br />

ancora imparando. Adoro imparare.<br />

Cerco di ascoltare i consigli. Per<br />

esempio ho capito dai più giovani<br />

quanto la digitalizzazione fosse indispensabile<br />

per agevolare, ottimizzare<br />

e tracciare ogni processo”.<br />

Alla fine ciò che conta è la qualità:<br />

“L’importante è non cedere mai sul<br />

fronte della qualità o farsi incantare<br />

dalle sirene di chi ti offre materiali a<br />

prezzi ribassati”, conclude il patron di<br />

FF.GI. “Curiamo ogni dettaglio, dalla<br />

lavorazione della materia prima fino<br />

alla scatola con cui il prodotto viene<br />

confezionato e spedito. Tutto, se fatto<br />

nel modo giusto e con passione,<br />

contribuisce a fare qualità”.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 57


Componenti<br />

Qui sopra:<br />

componenti<br />

per impianti<br />

in vetro<br />

Nella foto<br />

in alto:<br />

tenute<br />

per valvole<br />

asettiche<br />

cifiche certificazioni di prodotto,<br />

tra cui FDA, 3A, EC 1935/2004, USP<br />

class VI. L’industria farmaceutica è in<br />

un momento di espansione, sta investendo<br />

in nuovi impianti ed è diventata<br />

un campo di applicazione ideale<br />

per le nostre guarnizioni, che sono<br />

coinvolte a partire dalla produzione<br />

dei principi attivi fino alle linee<br />

di confezionamento finale. Inoltre da<br />

alcuni anni stiamo sviluppando con<br />

maggiore slancio i contatti con l’estero,<br />

con il potenziamento del team<br />

commerciale dedicato. L’anno scorso<br />

le nostre esportazioni sono aumentate<br />

del 35% e oggi rappresentano il<br />

25% del fatturato. L’obiettivo è portare<br />

la quota estera al 40%, con una<br />

maggiore presenza anche al di fuori<br />

dell’Europa.<br />

Oggi la farmaceutica che quota<br />

rappresenta del vostro fatturato?<br />

Diego Fumagalli: <strong>Chimica</strong> fine e farmaceutica<br />

raggiungono ormai il 50%<br />

del volume d’affari. È un comparto<br />

che ci sta dando ottime soddisfazioni<br />

e crediamo che possa avere un grandissimo<br />

margine di crescita. Un altro<br />

settore rilevante è quello alimentare,<br />

con una quota del 30%, anch’esso in<br />

crescita grazie allo sviluppo di nuovi<br />

materiali “Metal e X-Ray detectable”,<br />

oltre alle classiche certificazioni richieste<br />

per il Food Contact.<br />

Per crescere nel pharma avete dovuto<br />

sviluppare nuovi prodotti e<br />

materiali?<br />

Diego Fumagalli: Più che altro abbiamo<br />

adattato e modificato, in conformità<br />

alle norme GMP, prodotti già<br />

presenti nella gamma ma utilizzati<br />

prevalentemente per altre applicazioni.<br />

Il materiale più utilizzato per<br />

il campo farmaceutico è il PTFE vergine,<br />

affiancato dalle varianti modificate<br />

che esaltano certe caratteristiche:<br />

per esempio per le zone a rischio<br />

di esplosione è molto richiesto il PTFE<br />

conduttivo con certificazione ATEX.<br />

Avete investito anche nelle tecnologie<br />

produttive?<br />

Roberto Fedrighini: Sì, abbiamo aggiornato<br />

il parco macchine, utensili e<br />

attrezzature, sulla spinta degli incentivi<br />

per l’Industria 4.0: dai centri di<br />

tornitura e fresatura CNC coadiuvati<br />

da sistemi CAD-CAM al taglio con tecnologia<br />

Water-jet corredati con i più<br />

sofisticati software di nesting, dalle<br />

saldatrici per eseguire la giunzione<br />

del PTFE fino a calandre, bordatrici e<br />

fustellatrici. Inoltre stiamo predisponendo,<br />

per i prossimi anni, l’aumento<br />

della superficie produttiva e logistica.<br />

Ma gli investimenti hanno riguardato<br />

anche il personale: negli ultimi tre<br />

anni abbiamo progressivamente rafforzato<br />

tutti i reparti. Crediamo molto<br />

nella formazione, che gestiamo con<br />

il supporto di consulenti e organizzazioni<br />

esterne, come l’Istituto Italiano<br />

dei Plastici.<br />

La crescita va dunque supportata<br />

con l’adeguamento della struttura…<br />

Roberto Fedrighini: È fondamentale<br />

che la crescita venga regolamentata<br />

e livellata con un continuo rafforzamento<br />

organizzativo, oltre che produttivo.<br />

Tutti sono contenti di crescere,<br />

ma se non si controlla questo<br />

processo, si creano inevitabilmente<br />

dei colli di bottiglia e si corrono dei<br />

rischi. Ecco perché puntiamo sull’incremento<br />

delle competenze e delle<br />

persone in ogni reparto e a tutti livelli,<br />

dai vertici al giovane appena<br />

arrivato dalla scuola.<br />

Diego Fumagalli: Un punto chiave<br />

su cui abbiamo lavorato molto per<br />

sostenere questa crescita è il magazzino,<br />

che è il perno del nostro servizio<br />

di pronta consegna. Abbiamo<br />

dedicato ampi spazi ai semilavorati<br />

e abbiamo installato due magazzini<br />

automatici verticali per il prodotto<br />

finito. Il che ci mette a disposizione<br />

grandi volumi di guarnizioni<br />

standardizzate, ottimizzando lavorazione<br />

e consegne. Con i clienti<br />

puntiamo a stabilire delle partnership<br />

solide con accordi quadro, spesso<br />

annuali, in modo da produrre in<br />

anticipo, stoccare e consegnare di<br />

volta in volta, su chiamata, gli articoli<br />

commissionati.<br />

Roberto Fedrighini: Il servizio è determinante.<br />

Il fornitore deve essere<br />

in grado di risolvere i problemi del<br />

cliente, anche nei momenti di emergenza.<br />

Così si costruisce un rapporto<br />

di fiducia reciproca, che a lungo termine<br />

avvantaggia entrambi.<br />

58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Potete descrivere un esempio di<br />

un problema da risolvere che vi ha<br />

sottoposto un cliente?<br />

Roberto Fedrighini: Tempo fa si è rivolto<br />

a noi un importante produttore<br />

di componentistica che aveva bisogno<br />

di cambiare il materiale di un<br />

prodotto da proporre all’industria farmaceutica,<br />

passando dalla gomma al<br />

PTFE. Un passaggio tutt’altro che banale,<br />

poiché il PTFE è più rigido, avendo<br />

caratteristiche di elasticità molto<br />

Gli stabilimenti<br />

di FF.GI.<br />

a Grumello<br />

del Monte (BG).<br />

A fianco:<br />

uno dei reparti<br />

di produzione<br />

diverse. Abbiamo comunque preso in<br />

carico e risolto il problema, partendo<br />

dalla progettazione fino all’esecuzione<br />

di tutti i test tecnici. Ben poche<br />

aziende delle nostre dimensioni sono<br />

in grado di fornire un servizio del genere,<br />

che implica un importante trasferimento<br />

di know-how. Supportiamo<br />

il committente nella realizzazione<br />

delle sue idee, che spesso si rivelano<br />

per noi sfide appassionanti.<br />

Diego Fumagalli: Un’altra sfida recente<br />

ha riguardato la fornitura di<br />

supporti delle lampade di un reattore<br />

che sfrutta la luce per innescare<br />

reazioni di fotosintesi. I supporti<br />

vengono realizzati in PTFE, grazie<br />

alla sua inerzia e all’ottima resistenza<br />

chimica alle sostanze aggressive<br />

impiegate nei processi farmaceutici.<br />

Chi sono i principali destinatari<br />

delle vostre tenute e guarnizioni?<br />

Diego Fumagalli: Costruttori di impianti,<br />

fornitori di materiali per l’industria,<br />

rivenditori e sempre più utilizzatori<br />

finali.<br />

La vostra gamma di prodotti è stata<br />

sempre così ampia o si è articolata<br />

nel tempo?<br />

Roberto Fedrighini: Negli ultimi anni<br />

il portafoglio prodotti si è notevolmente<br />

ampliato, grazie anche agli stimoli di<br />

Diego Fumagalli che nel 2015 è approdato<br />

in FF.GI. portando la sua profonda<br />

conoscenza dei mercati di nostro interesse.<br />

Ha immediatamente capito che<br />

qui c’era terreno fertile per sviluppare<br />

soluzioni innovative. Molti clienti sono<br />

passati così da ordini di qualche articolo<br />

all’anno a partnership fidelizzate.<br />

Diego Fumagalli: Quando arrivai mi<br />

stupii dei numeri che l’azienda riusciva<br />

a generare con una struttura contenuta.<br />

Mi resi conto che c’erano grandi potenzialità<br />

e che un approccio commerciale<br />

più aperto, rivolto anche agli utilizzatori<br />

finali, avrebbe potuto spingere<br />

la crescita dell’azienda.<br />

L’aumento del costo delle materie<br />

prime e dell’energia può impattare<br />

negativamente sulla vostra attività?<br />

Diego Fumagalli: Siamo abbastanza<br />

tranquilli. Stiamo affrontando il problema<br />

puntando ancora una volta su<br />

un’attenta gestione logistica. Ci siamo<br />

approvvigionati del materiale per tutto<br />

il prossimo anno e stocchiamo le scorte<br />

di semilavorati per due mesi e mezzo,<br />

chiedendo ai nostri fornitori di fare<br />

altrettanto. Per contenere l’impatto<br />

commerciale dell’aumento dei prezzi<br />

cerchiamo inoltre di venire incontro<br />

al committente, avvisandolo in anticipo,<br />

proponendo modalità di pagamento<br />

vantaggiose e sfruttando la disponibilità<br />

del magazzino. <br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 59


Componenti<br />

Scambiatori in PTFE armato per l’industria dei principi attivi<br />

Il progetto Guardian, che iniziò a<br />

essere sviluppato quasi 20 anni fa,<br />

combina l’esperienza maturata dall’azienda<br />

nella trasformazione del PTFE<br />

con la conoscenza dei processi produttivi<br />

per la realizzazione dell’armatura<br />

interna in acciaio. Quest’ultima,<br />

centrata e calibrata in modo ottimale<br />

rispetto ai fori di passaggio dei<br />

tubi in carburo di silicio, consente<br />

una maggiore resistenza rispetto alla<br />

piastre alle sollecitazioni termiche<br />

e meccaniche. Gli scambiatori sono<br />

equipaggiati con un eccellente materiale<br />

per guarnizioni, il Kaflon 79P,<br />

mentre le boccole filettate sono realizzate<br />

in Guaflon, un PTFE caricato<br />

barite con un alto modulo elastico.<br />

Nelle ultime settimane, Mauro Guastallo,<br />

direttore tecnico della divisione<br />

HPTFE di Fluortecno, ha annunciato<br />

l’acquisizione di un’importante<br />

commessa in Italia di scambiatori<br />

Guardian in PTFE armato con tubi<br />

Hexoloy in SiC da installare presso<br />

un produttore di principi attivi farmaceutici.<br />

Tale commessa non mancherà di avere<br />

una ricaduta positiva sul mercato<br />

italiano e sul livello di servizio<br />

che la società è in grado di offrire. A<br />

fronte di tale commessa, per garantire<br />

la ricambistica necessaria, l’azienda<br />

ha creato presso la propria sede<br />

di Bergamo un’importante scorta di<br />

tubi in SiC. Di tale magazzino logistico<br />

potranno beneficiare anche gli<br />

utilizzatori italiani (anche per scambiatori<br />

di calore in PTFE tradizionale),<br />

avvantaggiandosi così di tempi<br />

di consegna ridotti.<br />

Pompa di processo resistente all’abrasione<br />

La pompa di processo PA5000 di SMC, grazie al corpo in<br />

polipropilene, è in grado di resistere a processi produttivi<br />

gravosi, oltre agli effetti corrosivi dell’acqua in movimento,<br />

degli acidi e dei fluidi alcalini. È così resistente<br />

all’abrasione che raggiunge una vita utile di almeno<br />

50 milioni di cicli.<br />

Presenta un design intelligente caratterizzato dall’assenza<br />

di parti scorrevoli nelle aree a contatto con i liquidi,<br />

che non solo riduce la generazione di particelle, ma la<br />

rende facile da pulire, veloce da manutenere, risparmiando<br />

sia tempo sia denaro.<br />

Inoltre, la pompa di processo PA5000 utilizza fino al 53%<br />

in meno di aria consentendo di ottenere un risparmio<br />

energetico.<br />

“In SMC siamo sempre alla ricerca del modo di migliorare<br />

le nostre soluzioni per offrire maggiori prestazioni ed<br />

affidabilità”, sottolinea Dafne Parigi, Product Manager di<br />

SMC Italia. “La nuova pompa di processo fa proprio questo:<br />

è durevole e robusta, offre efficienza e flessibilità di<br />

lunga durata in condizioni operative difficili”.<br />

La PA5000 è la soluzione ideale per una vasta gamma di<br />

settori industriali, tra i quali il trattamento delle acque,<br />

la produzione di carta, il settore chimico, i semiconduttori,<br />

le macchine utensili e le applicazioni di stampa, pittura<br />

e vernici. È compatta e leggera, ma raggiunge un alto<br />

volume di erogazione ed è autoadescante, rendendola<br />

un componente flessibile ed affidabile a tutto tondo.<br />

SMC è sinonimo di innovazione nel settore dei componenti<br />

pneumatici per l’automazione industriale. Con 12.000<br />

prodotti base e più di 700.000 varianti, dal trattamento<br />

aria alla strumentazione, alle valvole e attuatori, offre soluzioni<br />

d’avanguardia per l’industria Life Science, alimentare,<br />

automobilistica ed elettronica. Lo sviluppo tecnologico<br />

costante, l’efficienza nella produzione e distribuzione,<br />

la formazione continua sono i presupposti sui quali si<br />

basa l’attenzione e vicinanza al cliente in tutti i processi<br />

produttivi, per garantire sempre le migliori soluzioni.<br />

60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Filtrazione di processo<br />

ad alta tecnologia<br />

Le competenze, i sistemi automatici a valore aggiunto, la diversificazione<br />

dei settori di riferimento contribuiscono a far crescere Asco Filtri sui mercati<br />

internazionali. E ora l’azienda guarda con attenzione alle applicazioni<br />

nell’industria farmaceutica e a quelle legate alla transizione ecologica.<br />

di Alessandro Bignami<br />

62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Nessun calo nel 2020, ottime<br />

prospettive per la chiusura<br />

del <strong>2021</strong>. Asco Filtri<br />

ha accelerato il passo in<br />

questa fase di intensa ripresa<br />

dell’economia internazionale,<br />

consolidando la sua posizione fra le<br />

società più avanzate e specializzate<br />

nei sistemi filtranti automatici ad<br />

alta tecnologia per il processo. L’azienda,<br />

a un anno dal suo primo ventennale,<br />

segue con attenzione l’evoluzione<br />

dello scenario, guardando<br />

non solo ad oil&gas e petrolchimica,<br />

ma anche a farmaceutica e produzioni<br />

energetiche sostenibili. Abbiamo<br />

incontrato il General Manager<br />

Massimo Mascheroni, cofondatore<br />

dell’azienda insieme a Ennio Michelini,<br />

con cui condivide le fortissime<br />

competenze nelle tecnologie per la<br />

filtrazione di processo.<br />

Massimo Mascheroni, qual è la situazione<br />

dell’azienda a quasi due<br />

anni dall’inizio della pandemia?<br />

La nostra produzione non si è mai<br />

fermata. Dopo la prima settimana<br />

di lockdown, a fine febbraio 2020,<br />

operatori e tecnici hanno sempre lavorato<br />

in sede a pieno regime, mentre<br />

le attività d’ufficio, gestite in<br />

smart working durante il lockdown<br />

sono attualmente gestite totalmente<br />

in presenza. In questo modo abbiamo<br />

potuto soddisfare le richieste<br />

che provenivano dai settori petrolchimico,<br />

farmaceutico e alimentare.<br />

I mondi a cui ci rivolgiamo sono<br />

infatti diversi. Il 70% della nostra<br />

produzione è destinato a oil&gas,<br />

petrolchimica e chimica, includendo<br />

in quest’ultima anche la trasformazione<br />

di intermedi e bulk per la<br />

farmaceutica. La restante quota è<br />

dedicata soprattutto all’alimentare,<br />

ad altre produzioni farmaceutiche,<br />

al trattamento delle acque industriali<br />

e a grandi impianti per la<br />

dissalazione.<br />

Qual è stato l’impatto di questa<br />

lunga emergenza sulla vostra<br />

struttura?<br />

Abbiamo contenuto il contagio, adottando<br />

tutte le misure di sicurezza, dai<br />

DPI al distanziamento. Sui circa 60<br />

addetti di Asco Filtri si sono verificati<br />

solo tre casi di positività, ma estranei<br />

all’attività aziendale. Sotto il profilo<br />

del business abbiamo proseguito<br />

la crescita. Nel 2020, nonostante sia<br />

stato l’anno con le maggiori restrizioni<br />

per il Covid, siamo andati vicini alle<br />

previsioni fatte prima della pandemia<br />

e abbiamo persino superato i dati<br />

del 2019. Anche il <strong>2021</strong> sta andando<br />

bene, gli ordini in ingresso a fine<br />

giugno superavano del 10% le proiezioni<br />

iniziali. Oggi è difficile immaginare<br />

quale sarà il risultato di fine<br />

anno, ma le prospettive sono davvero<br />

ottime. Tutto ciò appare sorprendente,<br />

soprattutto pensando a quello<br />

che ci si aspettava all’inizio di questa<br />

terribile emergenza.<br />

I mercati farmaceutico e alimentare,<br />

che non hanno subito gravi<br />

flessioni, hanno contribuito a<br />

mantenere questo trend positivo?<br />

I grandi numeri li facciamo ancora<br />

con oil&gas e petrolchimica, ma la<br />

richiesta da parte dell’industria farmaceutica<br />

è effettivamente cresciuta,<br />

tanto che la divisione dedicata, che<br />

segue in particolare le tecnologie di<br />

microfiltrazione, si è rafforzata. È anche<br />

l’unico ambito in cui proponiamo<br />

un prodotto non a nostro marchio, essendo<br />

distributori di una delle poche<br />

aziende al mondo qualificate per fornire<br />

prodotti filtranti negli ambienti<br />

più critici del pharma. Hanno sofferto<br />

invece le grandi aziende dell’automotive,<br />

che noi seguiamo indirettamente,<br />

con i filtri per gli impianti di<br />

verniciatura, per la lavorazione meccanica<br />

della componentistica, per la<br />

produzione di materiali plastici e altre<br />

applicazioni.<br />

Siete presenti anche nel settore<br />

dei principi attivi?<br />

Mi aspettavo una maggiore accelerazione<br />

del mercato API. Ci interessa<br />

molto e vogliamo penetrarvi con<br />

più determinazione, portando delle<br />

tecnologie più evolute di quelle ora<br />

in uso. Mi riferisco in particolare alle<br />

soluzioni per il recupero dei catalizzatori<br />

e dei carboni attivi utilizzati<br />

per la decolorazione nella lavorazione<br />

dei principi attivi. È un settore<br />

che, soprattutto in Italia, ha bisogno<br />

di introdurre tecnologie più avanzate<br />

per i sistemi di filtrazione. Si impiegano<br />

ancora troppo i filtri pressa,<br />

i sacchi filtranti e in genere i sistemi<br />

che espongono l’operatore al contatto<br />

con il prodotto. Le tecnologie innovative<br />

consentono invece non solo<br />

di diminuire le operazioni manuali<br />

e di proteggere l’operatore, grazie<br />

a sistemi chiusi completamente automatizzati,<br />

ma anche di contenere<br />

I fondatori di<br />

Asco Filtri:<br />

da sinistra,<br />

il Presidente<br />

Ennio Michelini<br />

e il General<br />

Manager<br />

Massimo<br />

Mascheroni<br />

Nella foto<br />

d’apertura: filtro<br />

autopulente<br />

per off-shore<br />

interamente<br />

in Super Duplex<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63


Componenti<br />

Sistema filtrante<br />

LSI per recupero<br />

catalizzatori<br />

da slurry oil<br />

gli smaltimenti e di recuperare con<br />

maggiore efficienza i materiali preziosi<br />

di cui sono costituiti i catalizzatori.<br />

Il nostro sistema LSI (Liquid<br />

Solid Internal) ha visto circa 700 installazioni<br />

nel mondo, e là dove è in<br />

funzione, l’operatore lavora in piena<br />

sicurezza e si verifica un’alta efficienza<br />

nel recupero del catalizzatore.<br />

La vostra tecnologia per il recupero<br />

dei catalizzatori viene utilizzata<br />

anche in altri processi?<br />

Sì, viene usata molto nelle raffinerie,<br />

per recuperare il catalizzatore<br />

dal fondo dell’impianto FCC (Fluid<br />

Catalytic Cracking), dove si deposita<br />

un olio pesante contaminato da<br />

1000 a 10 mila ppm di catalizzatore.<br />

In questo caso, eliminando il catalizzatore,<br />

il prodotto può essere riutilizzato<br />

negli impianti per la produzione<br />

di carbon black destinato al<br />

mercato degli pneumatici per auto.<br />

O ancora, dal prodotto senza catalizzatore<br />

è possibile ottenere dei fuel<br />

per navi che consentono di rispettare<br />

i requisiti delle normative IMO<br />

(Organizzazione Marittima Internazionale).<br />

Il sistema LSI viene realizzato<br />

in collaborazione con Mott Corporation,<br />

che è la più importante società<br />

specializzata nei materiali sinterizzati<br />

per la filtrazione.<br />

In quali aree del mondo ci sono i progetti<br />

maggiori che vi coinvolgono?<br />

Abbiamo stipulato alcuni contratti quadro<br />

per i componenti e i ricambi di raffinerie<br />

e complessi petrolchimici italiani<br />

ed esteri. Abbiamo lavorato inoltre, in<br />

modo diretto o tramite EPC, su progetti<br />

in Medio Oriente, in Russia e in India.<br />

In Cina avete partecipato a delle<br />

commesse?<br />

Non molte. Ci è capitato di fornire<br />

sistemi per un impianto di ammoniaca<br />

e per uno dedicato alla produzione<br />

di PET, ma indirettamente,<br />

cioè attraverso clienti che esportavano<br />

in Cina. Al momento crediamo<br />

non sia utile andare a competere con<br />

i produttori locali, anche se le loro<br />

tecnologie non sono paragonabili alle<br />

nostre: mi riferisco in particolare<br />

ai filtri automatici che proteggono i<br />

reattori, che solo quattro o cinque<br />

aziende al mondo, oltre a noi, sono<br />

in grado di produrre. Resto convinto<br />

che, per operare in quel mercato,<br />

occorra aprire una filiale locale: un<br />

passo al momento prematuro per noi.<br />

Però avete delle filiali all’estero…<br />

Una è stata aperta in Messico nel<br />

2005, al fine di seguire da vicino alcune<br />

grandi commesse e di costruire<br />

in sito, coinvolgendo le officine<br />

meccaniche locali, filtri e sistemi<br />

che sarebbe stato complesso e<br />

oneroso trasportare dall’Italia. Negli<br />

anni la filiale ha continuato a dare<br />

buoni risultati ed anzi è stata finora<br />

una protagonista della nostra crescita<br />

nel <strong>2021</strong>. Oggi il paese si è rimesso<br />

in moto e ha la necessità di<br />

ammodernare le raffinerie esistenti,<br />

che hanno tecnologie datate e insufficienti<br />

persino a soddisfare il merca-<br />

64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Gas-liquid<br />

coalescer ad<br />

alta efficienza<br />

per off-shore<br />

to interno. Il governo messicano ha<br />

avviato la costruzione di una nuova<br />

raffineria, un progetto nel quale siamo<br />

coinvolti con varie commesse per<br />

un valore di oltre 4 milioni di euro.<br />

Abbiamo poi una filiale in Francia,<br />

soprattutto commerciale, che segue<br />

principalmente il mercato della chimica,<br />

una ad Abu Dhabi e una nel<br />

South Carolina, negli Stati Uniti.<br />

Producete anche in altri paesi, oltre<br />

che in Messico?<br />

In Medio Oriente, sempre con il supporto<br />

delle officine locali. È una presenza<br />

finalizzata a far parte delle<br />

vendor list di alcune grandi società<br />

energetiche e dell’oil&gas di Arabia<br />

Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Inoltre<br />

la filiale locale ci consente di essere<br />

coinvolti nei nuovi impianti su<br />

cui i paesi del Golfo stanno investendo<br />

per ampliare la loro filiera e il loro<br />

know-how produttivo, dato che nel<br />

lungo periodo l’esportazione di petrolio<br />

diventerà meno strategica.<br />

Le fonti energetiche pulite apriranno<br />

nuovi scenari per le vostre<br />

tecnologie?<br />

Da tempo poniamo molta attenzione<br />

a quei settori che saranno sempre<br />

più determinanti nel prossimo futuro,<br />

come l’idrolisi per la produzione<br />

di idrogeno, la pirolisi delle biomasse,<br />

la produzione di combustibili da<br />

scarti agroalimentari. Abbiamo partecipato<br />

ai test sulle tecnologie di<br />

recupero oli da rifiuto organico e abbiamo<br />

fornito filtri in diversi impianti<br />

per la produzione di biocarburanti<br />

di nuova generazione. Ci interessa<br />

entrare sempre di più nei mercati<br />

della transizione ecologica, dalle<br />

energie rinnovabili all’idrogeno, fino<br />

alla produzione delle batterie.<br />

La filtrazione può dunque dare un<br />

contributo significativo alla transizione<br />

ecologica e all’industria<br />

del domani?<br />

I dati sembrano confermarlo, visto che<br />

i filtri per il processo industriale stanno<br />

registrando una crescita media annua<br />

del 7-8%. I sistemi filtranti diventano<br />

sempre più importanti per i processi,<br />

in quanto le tecnologie aumentano<br />

la loro complessità e la qualità<br />

richiesta per il prodotto finale è ogni<br />

giorno più alta. Inoltre le materie prime<br />

devono essere sempre più pulite,<br />

al fine di proteggere impianti, catalizzatori<br />

e apparecchiature sofisticate. Di<br />

fronte a questa evoluzione, da tempo<br />

abbiamo cercato, oltre che di stringere<br />

partnership internazionali come quella<br />

con Mott, di spostare il focus sui nostri<br />

prodotti ad alto valore aggiunto.<br />

Mi riferisco al recupero dei catalizzatori<br />

sia dalle fasi liquide che gassose,<br />

alla protezione di reattori di cracking,<br />

alle cartucce coalescenti liquido-gas e<br />

liquido-liquido, ai sistemi automatici.<br />

Oggi, quello che conta è fornire soluzioni,<br />

più che singoli prodotti.<br />

In questo modo siete riusciti a differenziarvi<br />

sul mercato…<br />

Sì, tanto da trovarci costantemente in<br />

diretta concorrenza con grandi multinazionali<br />

e società di primo livello.<br />

È un confronto impegnativo ma<br />

anche qualificante, perché ci consente<br />

di non dover lottare solo sui prezzi.<br />

Grazie a questa differenziazione,<br />

quest’anno aumenteremo significativamente<br />

il fatturato, pertanto, ora bisogna<br />

adeguare la struttura organizzativa,<br />

con l’inserimento di nuove figure,<br />

soprattutto tecniche.<br />

Ma l’oil&gas e il petrolchimico<br />

cresceranno ancora a breve-medio<br />

termine?<br />

In Europa il settore conoscerà un lento<br />

declino: molte raffinerie verranno trasformate<br />

in bioraffinerie, come già successo<br />

con ENI a Marghera e Gela. In altre<br />

aree del mondo, come Medio Oriente,<br />

Russia, Stati Uniti e India, l’industria<br />

del petrolio continuerà invece, necessariamente,<br />

ad attrarre investimenti ancora<br />

per molto tempo. Ed è lì che stiamo<br />

continuando a fornire sistemi filtranti<br />

ad elevato contenuto tecnologico,<br />

a partire da quelli automatici destinati<br />

agli impianti FCC, per i quali siamo<br />

fra i massimi specialisti al mondo.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 65


Componenti<br />

Sopra: sistema<br />

filtrante<br />

automatico<br />

modulare per<br />

hydrotreater<br />

e hydrocracker<br />

A fianco:<br />

sistema filtrante<br />

automatico<br />

rotativo per<br />

hydrotreater<br />

e hydrocracker<br />

C’è un obiettivo che tiene a raggiungere<br />

nei prossimi mesi?<br />

Ci siamo già presi alcune soddisfazioni<br />

con l’intensa crescita delle vendite<br />

e con la ripartenza delle commesse in<br />

Messico. Anche il mercato francese,<br />

che ha subito le restrizioni dell’emergenza<br />

sanitaria in modo ancora più<br />

drammatico dell’Italia sta ripartendo<br />

e contiamo di includere nel parco<br />

clienti tutta quella fascia di aziende<br />

che operano nella chimica fine più<br />

pregiata grazie al recente inserimento<br />

di una risorsa qualificata. Stiamo<br />

ampliando le produzioni interne, incluse<br />

quelle di filtri di piccole e medie<br />

dimensioni, in modo da contare<br />

su una gamma più ampia e flessibile,<br />

indispensabile per rispondere in<br />

tempi stretti alle richieste delle società<br />

di ingegneria. Abbiamo allargato<br />

il reparto per la produzione delle<br />

cartucce filtranti metalliche raddoppiando<br />

la superficie produttiva, e per<br />

fine anno sarà operativo un ulteriore<br />

capannone. Stiamo investendo inoltre<br />

in tecnologie per automatizzare<br />

alcune lavorazioni ed aggiungerne di<br />

nuove. Inoltre ci interessa estendere<br />

lo sguardo anche oltre la filtrazione<br />

vera e propria: per esempio proponiamo<br />

i setti porosi metallici come<br />

elementi di sfiato e polmonazione.<br />

Altre applicazioni nuove per noi,<br />

a cui stiamo guardando con attenzione,<br />

riguardano la regolazione di<br />

flusso con setti porosi metallici sia<br />

di gas sia di liquidi che ci permette<br />

di estendere la nostra presenza anche<br />

nel mondo dei semiconduttori o<br />

dell’aerospaziale. Ad eccezione di alcune<br />

nicchie specifiche, dove ci avvaliamo<br />

della partnership con Mott,<br />

produciamo sempre di più su nostro<br />

disegno, proponendoci con un ventaglio<br />

di soluzioni, un livello di competenze<br />

e una struttura organizzativa<br />

che, al netto delle differenze di<br />

dimensioni, ci rendono paragonabili<br />

alle multinazionali del settore. <br />

66 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


THINKING<br />

Process Service srl è una società di ingegneria, che dal 1986, opera nell’erogazione<br />

di servizi di consulenza e progettazione, con una elevata specializzazione negli<br />

impianti chimici e farmaceutici. Process Service è in grado di accompagnare il cliente<br />

lungo tutto il corso di un progetto sia nuovo che di revamping.<br />

Sviluppo del processo e dell’ingegneria di base-Ingegneria di dettaglio-Supporto al<br />

procurement-Gestione cantiere-Precommissioning-Commissioning e avviamento.<br />

Via Alcide De Gasperi 111 20017 Rho (MI) Tel: 02 939 09 272 Fax: +39 02 939 06 328<br />

info@process-service.it<br />

www.process-service.it


Strumentazione<br />

Le tecnologie obsolete<br />

hanno un costo superiore<br />

alle alternative moderne<br />

Grazie alle nuove tecnologie<br />

aumentano l’accuratezza<br />

e la disponibilità e, nel<br />

lungo periodo, i costi di<br />

manutenzione si riducono.<br />

Ecco come gli strumenti<br />

Endress+Hauser di ultima<br />

generazione aiutano<br />

a centrare gli obiettivi<br />

di produttività e costi.<br />

Le tecnologie obsolete possono<br />

compromettere sia l'efficienza<br />

che la disponibilità della produzione.<br />

Le tecnologie di misura<br />

di vecchia generazione, comprendenti<br />

componenti meccanici, sono<br />

meno accurate e richiedono interventi<br />

di manutenzione più pesanti degli equivalenti<br />

moderni per assicurare la continuità<br />

della produzione. Chi oggi investe<br />

per sostituire i vecchi dispositivi<br />

meccanici otterrà notevoli vantaggi<br />

economici nel lungo periodo, derivanti<br />

sia dall'aumento della produttività sia<br />

dai risparmi sui costi di manutenzione.<br />

Le tecnologie Endress+Hauser di ultima<br />

generazione aiutano a centrare gli<br />

obiettivi di produttività e costi, indipendentemente<br />

dal processo o dall'applicazione,<br />

poiché garantiscono misure<br />

accurate, permettendo di ridurre la<br />

manutenzione e i tempi di fermo per<br />

interventi di taratura e test di verifica<br />

funzionale. I team commerciali e di<br />

assistenza di Endress+Hauser, inoltre,<br />

sono presenti in tutto il mondo per<br />

offrire un supporto a 360°, dalla scelta<br />

dei sensori più adatti alle esigenze<br />

del cliente alla sostituzione dei dispositivi<br />

di vecchia generazione, fino alla<br />

progettazione di soluzioni di manutenzione<br />

personalizzate.<br />

Tra i punti di forza delle tecnologie Endress+Hauser:<br />

68 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Strumento<br />

di misura radar<br />

Micropilot<br />

FMR67<br />

• Maggiore sicurezza nelle operazioni di<br />

pulizia e taratura di processo, più funzioni<br />

di autodiagnostica e verifica funzionale<br />

semplificate grazie alla Heartbeat<br />

Technology integrata<br />

• Diagnostica avanzata per la prevenzione<br />

di fermi produzione non pianificati<br />

• Disponibilità immediata dei dati trasmessi<br />

dai dispositivi da campo grazie<br />

a tag RFID che permettono di accedere<br />

in mobilità alle informazioni sugli asset<br />

• Piattaforme unificate per i trasmettitori<br />

a supporto di un approccio di<br />

manutenzione mirato, basato sull'affidabilità<br />

• Una strumentazione perfettamente in<br />

linea con le esigenze, a sicurezza intrinseca<br />

e ad elevata precisione, per affidabilità<br />

dei dati e sicurezza dei processi.<br />

La misura di livello nei solidi<br />

Due strumenti evoluti nella misura di<br />

livello di solidi sono: Misura radar Micropilot<br />

FMR67 e Misura a vibrazione<br />

Soliphant FTM51.<br />

Micropilot FMR67, il sensore standard<br />

per la misura di livello nei<br />

solidi sfusi in condizioni<br />

estreme, è il primo radar con frequenza<br />

da 80 GHz sviluppato secondo<br />

la direttiva internazionale<br />

IEC 61508 sulla sicurezza<br />

funzionale. Offre la massima<br />

affidabilità grazie<br />

all'antenna drip-off, una<br />

migliore concentrazione e<br />

angoli di emissione molto<br />

ridotti, ideali per la misura<br />

in sili sottili. FMR67 viene utilizzato<br />

per la misura di livello continua, non<br />

a contatto di prodotti solidi in polvere<br />

o granulari. FMR67 è inoltre provvisto<br />

di Heartbeat Technology con funzionalità<br />

smart del sensore.<br />

Vantaggi evidenti sono:<br />

• Hardware e software sviluppati in<br />

base allo standard IEC 61508 fino a<br />

SIL3 in ridondanza omogenea<br />

• Heartbeat Technology, per un funzionamento<br />

dell'impianto sicuro ed efficiente<br />

dal punto di vista dei costi durante<br />

l'intero ciclo di vita<br />

• Concetto di gestione dei dati mediante<br />

HistoROM per semplificare e velocizzare<br />

messa in servizio, manutenzione<br />

e diagnostica<br />

• Massima affidabilità anche in presenza<br />

di ostruzioni nei recipienti grazie<br />

all'angolo di emissione ridotto e alla<br />

valutazione Multi-Echo Tracking<br />

• Antenna drip-off innovativa in<br />

PTFE per la massima disponibilità<br />

del sistema<br />

• Riduzione del lavoro tecnico grazie a<br />

una semplice integrazione dello stru-<br />

mento radar da 80 GHz nel processo<br />

• I test funzionali più semplici al mondo<br />

per SIL consentono di risparmiare<br />

tempo e denaro.<br />

Soliphant FTM51 è l’interruttore di livello<br />

universale per solidi a granulometria<br />

fine, anche per area a rischio<br />

di esplosione. Soliphant M è un interruttore<br />

di livello robusto per impieghi<br />

in sili con solidi a granulometria fine<br />

o polverosi, anche con solidi a bassa<br />

densità. Adatto per un'ampia gamma<br />

di applicazioni, con certificati internazionali<br />

per uso in area con gas o polveri<br />

infiammabili. Disponibile con forcella<br />

lucidata e custodia in acciaio inox<br />

con Tri-Clamp o con custodia in alluminio<br />

e forcella rivestita. Non richiede<br />

manutenzione, per applicazioni tipiche<br />

con pigmenti, coloranti, additivi,<br />

prodotti chimici in polvere, gesso.<br />

Vantaggi evidenti sono:<br />

• SIL2 secondo IEC 61508<br />

• Assenza di parti meccaniche in movimento:<br />

nessuna usura, lunga vita<br />

operativa<br />

• Insensibile a vibrazioni esterne e depositi:<br />

funzionamento che non richiede<br />

manutenzione, indipendente dai solidi<br />

• Vari inserti elettronici: ad esempio<br />

NAMUR, relè, tristore e uscite del segnale<br />

PFM per un perfetto allineamento<br />

con il sistema di controllo dell'impianto<br />

• Indicazione di depositi e abrasione,<br />

impostazione di densità e ritardo di<br />

commutazione selezionabile<br />

• Disponibilità di sensori rivestiti e<br />

lucidati<br />

• Leader di mercato nel settore del<br />

controllo di livello per prodotti solidi,<br />

con applicazioni dal 1967. <br />

Strumento<br />

di misura a<br />

vibrazione<br />

Soliphant FTM51<br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 69


Automazione/Strumentazione<br />

Visione artificiale basata sul deep learning<br />

SICK ha implementato l’innovativa SensorApp Intelligent<br />

Inspection, una soluzione di visione artificiale basata<br />

su Deep Learning per l’intera famiglia di camere<br />

2D InspectorP6xx.<br />

Intelligent Inspection permette agli utenti di risolvere<br />

ancora più facilmente complessi compiti di ispezione,<br />

controllo qualità e classificazione per prodotti cresciuti<br />

in natura o con forme irregolari, che in precedenza<br />

erano difficilmente gestibili con classici algoritmi<br />

di visione basati su regole, a causa della loro variabilità<br />

intrinseca.<br />

La SensorApp Intelligent Inspection di SICK, basata<br />

su Deep Learning, può essere eseguita direttamente a<br />

bordo di tutte le camere 2D della famiglia Inspector-<br />

P6xx, come semplice espansione della SensorApp Quality<br />

Inspection, preinstallata di default. Combinando<br />

gli strumenti classici di analisi dell’immagine basati su<br />

regole con la nuova potente funzionalità di classificazione<br />

basata su Deep Learning, agli utilizzatori di Intelligent<br />

Inspection si aprono nuove possibilità di automatizzare<br />

operazioni di ispezione complesse, che finora<br />

non erano possibili.<br />

Ispezioni intelligenti<br />

Applicazioni di visione che sfruttano l’Intelligenza artificiale<br />

possono ora essere predisposte facilmente ed<br />

eseguite sull’intera gamma dei sensori di visione InspectorP6xx<br />

di SICK. Il nuovo, ultracompatto InspectorP61x<br />

è attualmente il più piccolo sensore di visione<br />

in cui gli algoritmi di Deep Learning eseguono direttamente<br />

a bordo del dispositivo, ma le possibilità di un’ispezione<br />

intelligente si estendono a tutta la famiglia,<br />

fino al robusto InspectorP65x, che garantisce risoluzione<br />

particolarmente elevata e campi inquadrati più ampi.<br />

Applicazioni, per le quali finora era molto difficile ottenere<br />

controlli qualità robusti e ripetibili, possono ora essere<br />

risolte grazie alla Intelligent Inspection SensorApp<br />

di SICK in modo semplice e con elevata affidabilità. In<br />

tal modo anche operazioni di analisi di oggetti che presentano<br />

caratteristiche variabili risultano semplici e accessibili.<br />

Tra queste vi sono, per esempio, applicazioni<br />

complesse come la verifica dell’orientamento di assi di<br />

legno mediante il rilevamento della struttura ad anello<br />

annuale, l’ispezione di superfici altamente riflettenti,<br />

che cambiano aspetto a seconda dell’incidenza della<br />

luce, la classificazione di oggetti con caratteristiche intrinsecamente<br />

variabili, come gli alimenti o le saldature.<br />

“Estendendo la Intelligent Inspection SensorApp a tutte<br />

le telecamere InspectorP6xx di SICK, gli utenti possono<br />

selezionare il sensore di visione con le caratteristiche<br />

più adatte, in termini di dimensione, risoluzione,<br />

ottiche ed illuminazione, per acquisire un’immagine ottimale<br />

e poi implementare facilmente ispezioni di visione<br />

complesse grazie all’Intelligenza artificiale”, spiega<br />

Fredrik Nilsson, responsabile della Business Unit Machine<br />

Vision di Sick. “Gli utenti vengono guidati attraverso<br />

un processo intuitivo che, nel cloud, insegna al sistema<br />

attraverso immagini di esempio come distinguere<br />

fra oggetti conformi e non conformi, istruendo le reti<br />

neurali di SICK specificamente ottimizzate”.<br />

Con lo strumento “Image collection” della Intelligent<br />

Inspection, gli utenti raccolgono innanzitutto immagini<br />

esemplificative del prodotto nelle condizioni di produzione<br />

reali. Le caricano poi facilmente in dStudio, il<br />

servizio digitale di SICK basato su cloud, che permette<br />

di eseguire il training della rete neurale. Con un processo<br />

graduale, grazie a questo strumento, la rete neurale<br />

viene istruita affinché sia in grado di soddisfare i<br />

requisiti necessari all’ispezione. All’occorrenza è possibile<br />

aggiungere ulteriori immagini, per perfezionare<br />

ulteriormente il training.<br />

Non appena l’utente è soddisfatto del risultato, può<br />

scaricare la rete neurale istruita dal cloud e caricarla<br />

sulla camera InspectorP6xx di SICK, dove potrà prendere<br />

autonomamente decisioni, senza che occorra un<br />

ulteriore collegamento al cloud.<br />

“Poiché l’Intelligent Inspection SensorApp di SICK esegue<br />

direttamente sui sensori di visione InspectorP6xx<br />

di SICK, non occorre hardware supplementare”, afferma<br />

Anders Gibeck, Product Manager Machine Vision 2D<br />

di SICK. “Così l’utente è in grado di implementare complesse<br />

ispezioni di visione a costi di esercizio notevolmente<br />

ridotti”.<br />

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SPS Italia: 10 temi per L’industria chimica<br />

per il 2020 un dialogo fra uomo e tecnologia punta a ridurre i consumi<br />

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FARMACEUTICA<br />

ANNOXI NUMERO1 FEBBRAIO/MARZO2020<br />

PRODUZIONE CHIMICA<br />

Le previsioni<br />

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Il mercato globale<br />

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energetica della produzione alimentare per il packaging sostenibile<br />

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la ubfornitura<br />

Bimestrale - anno XI - <strong>n°</strong>1 gennaio/febbraio 2020<br />

Pag. 10<br />

Pag. 20<br />

Pag. 32<br />

PMI<br />

SPS<br />

MACCHINE UTENSILI<br />

L’eccellenza dell’imprenditoria Se uomo e tecnologia Maggiore produttività nelle<br />

italiana<br />

dialogano sul futuro lavorazioni complesse<br />

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“Le imprese italiane<br />

supereranno l’emergenza”<br />

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ANNOXXXI N.1 GENNAIO/FEBBRAIO 2020<br />

INSIEME<br />

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GUARDIAN TM<br />

<strong>ICF</strong> - <strong>Rivista</strong> <strong>dell'Industria</strong> <strong>Chimica</strong><br />

e <strong>Farmaceutica</strong> è la nuova rivista di<br />

Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />

esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />

settori di riferimento, rappresenta uno<br />

strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />

una presentazione completa dell'innovazione<br />

tecnologica ad essi dedicata.<br />

Tecnologie Alimentari, la rivista<br />

tecnico-scientifica di riferimento per<br />

i tecnologi alimentari, illustra le reali<br />

innovazioni, con i contributi dei massimi<br />

esperti dei diversi comparti del<br />

settore. Ingredienti macchine e attrezzature<br />

per ottenere l'eccellenza<br />

del prodotto alimentare.<br />

La Subfornitura, la rivista che presenta<br />

l'attuale realtà della lavorazione<br />

per conto terzi, i cui protagonisti<br />

hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />

e collaborano con il<br />

committente per la messa a punto<br />

del prodotto finito.<br />

La Plastica Oggi e Domani rivista<br />

dedicata al settore materie plastiche<br />

che fornisce, un’informazione esaustiva<br />

sulle nuove tecnologie, i materiali<br />

e le applicazioni.<br />

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FARMACEUTICA<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 40,00 €<br />

❏ contrassegno 43,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

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Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />

Nome ..............................................................................................<br />

Cognome........................................................................................<br />

Ditta/ente ........................................................................................<br />

Via...................................................................................................<br />

Città ...............................................................................................<br />

Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />

Tel. ..................................................................................................<br />

e-mail .............................................................................................<br />

Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Modalità di pagamento:<br />

❏<br />

Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />

❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />

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Carta di credito:<br />

❏<br />

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Scadenza ..................................................................................<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 45,00 €<br />

❏ contrassegno 48,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 60,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />

n. carta<br />

Titolare carta .............................................................................<br />

Firma ...............................................................................................<br />

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Interprogetti Editori Srl - Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />

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di riferimento nel B2B<br />

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Logistica<br />

Nasce il Biopharma Network<br />

Eurodifarm, società del Gruppo<br />

Deutsche Post DHL specializzata<br />

nella logistica distributiva di<br />

prodotti farmaceutici, diagnostici<br />

e biomedicali a temperatura controllata,<br />

ha investito in un nuovo<br />

e innovativo servizio dedicato al<br />

trasporto e consegna di prodotti<br />

Biotecnologici Life Sciences &<br />

Healthcare refrigerati a 2/8°C denominato<br />

“Biopharma Network”.<br />

Il progetto integra soluzioni innovative<br />

quali il monitoraggio in<br />

real time della temperatura del<br />

prodotto durante il trasporto dai<br />

magazzini centrali ai clienti finali<br />

attraverso un sistema integrato<br />

monitorato da una Quality Control<br />

Tower, presidiata da un team dedicato<br />

di esperti, capace di tracciare<br />

la temperatura di ogni singolo<br />

collo lungo tutto il processo<br />

distributivo.<br />

Un unico sistema di monitoraggio<br />

della temperatura garantisce<br />

una governance IT su tutto il processo.<br />

Il sistema, inoltre, è validato<br />

in conformità alle più stringenti<br />

normative del sistema farmaceutico<br />

CFR21 part 11 e GMP<br />

Vol4 Annex 11.<br />

Oltre ciò il servizio garantisce<br />

un’elevata sostenibilità ambientale<br />

in quanto il processo riduce<br />

drasticamente l’utilizzo di imballi<br />

isotermici in polistirolo, e materiale<br />

refrigerante, per il confezionamento<br />

secondario.<br />

I prodotti farmaceutici che richiedono<br />

una temperatura controllata<br />

compresa tra i 2 e gli 8°C rappresentano<br />

un segmento di mercato<br />

in forte espansione, come testimoniano<br />

i dati elaborati dall’Osservatorio<br />

del Politecnico di Milano<br />

che evidenziano come i flussi<br />

di trasporto relativi a questa fascia<br />

di temperatura siano in costante<br />

crescita dal 2018. Gli investimenti<br />

in ricerca farmacologica,<br />

infatti, sono attualmente molto<br />

focalizzati sulle terapie geniche<br />

che puntano ad una tipologia<br />

di cure mediche molto personalizzata<br />

che prevede l’utilizzo di farmaci<br />

biotecnologici.<br />

Grazie alla forza e alla capillarità<br />

del suo network, nell’ultimo<br />

anno Eurodifarm ha consegnato<br />

oltre 44 milioni di colli a farmacie,<br />

distributori intermedi, strutture<br />

ospedaliere, ASL, laboratori<br />

di analisi, pazienti dislocati<br />

sul territorio nazionale, ha effettuato<br />

4,3 milioni di spedizioni<br />

per conto delle principali aziende<br />

farmaceutiche, diagnostiche, biomedicali,<br />

sanitarie e ospedaliere e<br />

trasportato oltre 164 milioni di kg<br />

di prodotti.<br />

“La pandemia ci ha lasciato la<br />

consapevolezza della centralità<br />

del comparto logistico in ambito<br />

healthcare, sia a livello distributivo<br />

che di stoccaggio”, commenta<br />

Aldo Soffientini, amministratore<br />

delegato di Eurodifarm. “Il<br />

settore Life Sciences e Healthcare<br />

sta vivendo una rapida trasformazione<br />

della Supply Chain, una<br />

maggiore necessità di efficienza<br />

e, in qualità di operatore di riferimento<br />

nel nostro mercato, abbiamo<br />

il dovere di investire in questa<br />

direzione per poter assicurare un<br />

servizio ad alto valore per questi<br />

prodotti altamente termosensibili,<br />

la cui sicurezza è garantita solo<br />

se le oscillazioni termiche sono<br />

vicine allo zero”.<br />

Doppio premio per Mammoet Italy<br />

Doppia colpo per Mammoet Italy all’edizione<br />

<strong>2021</strong> degli Italian Lifting &<br />

Transportation Awards, lo speciale<br />

evento dedicato all’eccellenza del sollevamento<br />

e dei trasporti eccezionali<br />

in Italia collaterale alla fiera GIS di<br />

Piacenza, tenutasi a ottobre.<br />

La società si è infatti aggiudicata il<br />

primo premio nella categoria “Sollevamento<br />

con gru a braccio tralicciato<br />

con carro cingolato” per i sollevamenti<br />

effettuati nell’ambito del progetto<br />

di revamping della raffineria SA-<br />

RAS Sarlux di Sarroch, nei pressi di<br />

Cagliari, avvenuta nel 2020 in piena<br />

pandemia.<br />

Riconoscendo la cura messa da Mammoet<br />

Italy nella sua candidatura agli<br />

ILTA, la giuria ha inoltre deciso di<br />

assegnare a Mammoet Italy anche il<br />

primo premio per la documentazione<br />

di progetto del lavoro effettuato<br />

a Sarroch.<br />

“Questo doppio premio è soprattutto<br />

un riconoscimento a tutti coloro<br />

che, operando in e per Mammoet Italy,<br />

non si sono mai fermati, nonostante<br />

la pandemia e le difficoltà aggiuntive<br />

di garantire un ambiente di lavoro<br />

funzionale e sicuro”, ha commentato<br />

Alberto Galbiati, CEO della società.<br />

La commessa Sarroch è stata eccezionale<br />

per il numero di impianti contemporaneamente<br />

coinvolti nei lavori,<br />

che hanno riguardato le unità FCC<br />

(Fluid Catalytic Cracking), Topping e<br />

alchilazione. Gli interventi erano sfidanti<br />

per doversi effettuare, secondo<br />

articolate sequenze esecutive, in<br />

un ambiente industriale con spazi ristretti,<br />

caratterizzato da impianti<br />

compatti, sviluppati prevalentemente<br />

in altezza. Per fare solo un esempio,<br />

gli sbracci delle gru hanno sfiorato i<br />

70 metri. Per operare in parallelo sui<br />

tre punti, Mammoet ha utilizzato una<br />

gru a traliccio cingolata per ognuno di<br />

essi, dimensionata sulla base dei pesi<br />

dei componenti e degli sbracci richiesti:<br />

Liebherr LR13000 con portata<br />

di 3000 tonnellate, la più grande<br />

cingolata a braccio singolo esistente<br />

al mondo e per la prima volta in opera<br />

in Italia; Liebherr LR11350 cingolata<br />

da 1.350 tonnellate di portata;<br />

Demag CC2800 da 600 tonnellate di<br />

portata massima.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 73


Indagine di mercato<br />

Foto Industrial Seals<br />

<strong>Chimica</strong> e farmaceutica:<br />

settori primari per le guarnizioni<br />

Il business mondiale delle<br />

guarnizioni ha raggiunto nel<br />

2020 il valore di 59 miliardi di<br />

dollari, di cui il settore chimicofarmaceutico<br />

rappresenta<br />

il 31,4%. La Cina è il<br />

maggiore mercato, anche se<br />

in ambito pharma l’industria<br />

nordamericana resta la<br />

principale destinazione.<br />

di Giuseppe Tamburini<br />

Le guarnizioni sono componenti<br />

che vengono interposti<br />

tra due superfici, in movimento<br />

o non in movimento, allo<br />

scopo di evitare il passaggio<br />

di un fluido (sia esso liquido o gas)<br />

tra di esse. Se le due superfici tra le<br />

quali viene interposta la guarnizione<br />

sono ferme, la guarnizione è classificata<br />

per impiego “statico”; se invece<br />

sono in movimento relativo tra<br />

loro, allora la guarnizione è classificata<br />

per impiego “dinamico”.<br />

Le guarnizioni devono rispondere a<br />

determinati requisiti tecnici:<br />

• essere fatte di un materiale sufficientemente<br />

morbido, tale da poter<br />

essere compresso, adattandosi alle<br />

irregolarità superficiali, in modo tale<br />

da impedire in maniera totale il<br />

passaggio del fluido;<br />

• devono avere adeguata resistenza<br />

chimica nei confronti del fluido<br />

da contenere;<br />

• devono resistere a compressioni<br />

anche molto elevate senza subire<br />

deformazioni;<br />

• devono resistere alle alte e basse<br />

temperature di esercizio, e in generale<br />

agli stress termici;<br />

• se usate in modalità “dinamica”,<br />

devono generare poco attrito, ed<br />

74 icf CHIMICA E


Indagine di mercato<br />

Figura 1 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria chimico – farmaceutica:<br />

anno 2020<br />

Tabella 1 - Mercato mondiale delle guarnizioni per<br />

industria chimico - farmaceutica: anno 2020<br />

Settore di impiego Miliardi $<br />

Industria chimica, di cui: 14,2<br />

. Petrolchimica 3,75<br />

. <strong>Chimica</strong> inorganica di base 1,95<br />

. Specialità chimiche 3,77<br />

. Industria dei polimeri 3,07<br />

. <strong>Chimica</strong> di consumo 1,66<br />

Industria farmaceutica 4,30<br />

Totale 18,50<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />

Foto Technetics<br />

usurarsi il meno possibile.<br />

Le guarnizioni trovano impiego in<br />

numerosissimi settori industriali:<br />

industria automobilistica, industria<br />

meccanica e metalmeccanica, industria<br />

elettrica ed elettronica, impianti<br />

di incenerimento rifiuti e termovalorizzatori,<br />

industria chimica, petrolchimica<br />

e farmaceutica, industria<br />

aerospaziale, settore quest’ultimo<br />

particolarmente importante negli<br />

Usa, edilizia (idrosanitaria, guarnizioni<br />

di tenuta per porte e finestre<br />

ecc.), industria del trattamento acque,<br />

distribuzione idrica.<br />

Il mercato mondiale delle guarnizioni<br />

ha raggiunto nel 2020 il valore di<br />

59 miliardi di dollari, di cui il settore<br />

chimico-farmaceutico rappresenta il<br />

31,4%, cioè 18,5 miliardi di dollari;<br />

il tasso di crescita nell’ultimo decennio<br />

è stato del 3,6% medio annuo.<br />

Questo settore, a sua volta, può essere<br />

così suddiviso:<br />

• industria petrolchimica: produzione<br />

di etilene, propilene, butadiene,<br />

benzene, xilene, toluene, metanolo,<br />

ed altri derivati della petrolchimica;<br />

• chimica di base: comprende i prodotti<br />

inorganici di base (soda, cloro,<br />

gas industriali, ecc): nell’industria<br />

chimica è il settore di impiego<br />

più consistente;<br />

• industria delle specialità chimiche<br />

(specialty chemicals): additivi<br />

per industria delle materie plastiche<br />

e gomma, industria tessile, industria<br />

cartaria, industria del cuoio,<br />

pigmenti e coloranti, inchiostri, altre<br />

specialità chimiche (per esempio<br />

prodotti per il trattamento acque,<br />

ausiliari di processo ecc);<br />

• industria dei polimeri: produzione<br />

di materie plastiche, gomma sintetica,<br />

fibre chimiche;<br />

• chimica di consumo: prodotti per<br />

la detergenza e la cura del corpo,<br />

prodotti chimici per la cura della casa,<br />

coadiuvanti di lavaggio, preparati<br />

disinfettanti, preparati antitarmici,<br />

ecc.;<br />

• industria farmaceutica: produzione<br />

di principi attivi farmaceutici, eccipienti<br />

e formulati. È un settore a<br />

se stante e ad alto valore aggiunto,<br />

in quanto sono richieste guarnizioni<br />

con caratteristiche particolarmente<br />

stringenti e in materiali particolari,<br />

quali PTFE: questo materiale<br />

garantisce un’elevata resistenza agli<br />

agenti chimici, caratteristici dei processi<br />

di sanificazione, igienizzazione<br />

e sterilizzazione.<br />

Con riferimento alla sola industria<br />

chimica (esclusa farmaceutica)<br />

il mercato delle guarnizioni è<br />

valutato in 14,2 miliardi di dollari,<br />

mentre con riferimento all’industria<br />

farmaceutica 4,3 miliardi di<br />

dollari (tabella 1).<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

CHIMICA E icf 75


Indagine di mercato<br />

Figura 2 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria chimica e farmaceutica:<br />

2010 - 2020<br />

IMA% (Incremento medio annuo percentuale 2010 – 2020:<br />

- industria chimica: + 3,7<br />

- industria farmaceutica: + 5,2<br />

- totale chimica + farmaceutica: + 4,0<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />

Tabella 2 - Mercato mondiale delle guarnizioni per area<br />

geografica (industria chimica + farmaceutica): anno 2020<br />

Area geografica / paese Milioni $<br />

Nord America, di cui: 3.868<br />

. USA 3.550<br />

. Canada 318<br />

America Latina, di cui: 791<br />

. Brasile 270<br />

. altri paesi 521<br />

Europa Occidentale 2.468<br />

Europa dell’Est 356<br />

CSI, di cui: 485<br />

. Russia 345<br />

. altri paesi 140<br />

Asia - Pacifico, di cui: 10.050<br />

. Giappone 940<br />

. Cina 6.215<br />

. India 425<br />

. Sud Corea 521<br />

. altri paesi 1.949<br />

Africa 163<br />

Medio Oriente 319<br />

Totale mondo 18.500<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />

Le tenute<br />

devono essere<br />

in grado di<br />

resistere<br />

a diverse<br />

sostanze<br />

chimiche per<br />

pompe, valvole<br />

e compressori.<br />

Tra i materiali<br />

più utilizzati<br />

nel settore<br />

chimico si<br />

trova un’ampia<br />

gamma di<br />

materiali<br />

elastomerici,<br />

quali mescole<br />

ad elevate<br />

prestazioni<br />

Il mercato globalmente considerato<br />

nell’arco dell’ultimo decennio ha registrato<br />

un tasso di crescita medio<br />

annuo del 4%, con un rallentamento<br />

negli ultimi due-tre anni, in relazione<br />

all’innescarsi della nota crisi<br />

economica globale, e con un tasso<br />

di crescita più dinamico per l’industria<br />

farmaceutica rispetto all’industria<br />

chimica (figura 2). Il settore<br />

che più ha risentito della crisi è stato<br />

soprattutto quello chimico, mentre<br />

quello farmaceutico, meno ciclico,<br />

ne ha risentito meno.<br />

La Cina è il maggior mercato mon-<br />

Foto Apex Industrial<br />

diale considerando industria chimica+farmaceutica;<br />

ma mentre per il<br />

settore chimico si conferma decisamente<br />

il mercato dominante, nel settore<br />

farmaceutico il mercato di maggiori<br />

dimensioni è quello nord americano<br />

(tabelle 2, 3 e 4).<br />

Gli Usa sono il maggior produttore<br />

al mondo di farmaci, con un orientamento<br />

più marcato rispetto ad altre<br />

regioni verso farmaci innovativi<br />

e alto-potenti (high potent drugs),<br />

compresa produzione customizzata<br />

(custom synthesis di principi attivi<br />

farmaceutici); inoltre l’industria farmaceutica<br />

statunitense investe notevoli<br />

risorse in attività di ricerca e<br />

sviluppo (gli Usa contribuiscono per<br />

oltre il 50% agli investimenti mondiali<br />

in ricerca e sviluppo di nuovi<br />

farmaci e nuove tecnologie di processo<br />

farmaceutico), svolgendo attività<br />

di ricerca anche su contratto<br />

di società estere; le società farmaceutiche<br />

statunitensi sono all’avanguardia<br />

nell’ingegneria di processo,<br />

nell’offerta di innovative tecnologie<br />

di produzione, nella fornitura di servizi<br />

analitici, nella testatura e caratterizzazione<br />

di materiali, servizi di<br />

farmacocinetica. Tali attività ovviamente<br />

richiedono l’impiego di guarnizioni<br />

e anelli di tenuta all’avanguardia,<br />

realizzati con materiali speciali<br />

ad alto valore aggiunto.<br />

La predominanza della Cina nel mercato<br />

mondiale delle guarnizioni per<br />

l’industria chimica e petrolchimica<br />

è giustificata dal fatto che in questo<br />

paese si concentra poco meno del<br />

50% della produzione chimica mondiale;<br />

nell’arco dell’ultimo decennio<br />

76 icf CHIMICA E


Tabella 3 - Mercato delle guarnizioni per industria chimica<br />

per area geografica: anno 2020<br />

Area geografica / paese Milioni $<br />

Nord America, di cui: 2.090<br />

. USA 1.910<br />

. Canada 180<br />

America Latina 570<br />

Europa Occidentale 1.840<br />

Europa dell’Est 300<br />

CSI, di cui: 415<br />

. Russia 290<br />

. altri paesi 125<br />

Asia - Pacifico, di cui: 8.625<br />

. Giappone 650<br />

. Cina 5.760<br />

. India 355<br />

. Sud Corea 460<br />

. altri paesi 1.400<br />

Africa 100<br />

Medio Oriente 260<br />

Totale mondo 14.200<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />

Tabella 4 - Mercato delle guarnizioni per industria<br />

farmaceutica per area geografica: anno 2020<br />

Area geografica / paese Milioni $<br />

Nord America, di cui: 1.778<br />

. USA 1.640<br />

. Canada 138<br />

America Latina 221<br />

Europa Occidentale 628<br />

Europa dell’Est 56<br />

CSI, di cui: 70<br />

. Russia 55<br />

. altri paesi 15<br />

Asia - Pacifico, di cui: 1.425<br />

. Giappone 290<br />

. Cina 455<br />

. India 70<br />

. Sud Corea 61<br />

. altri paesi 549<br />

Africa 63<br />

Medio Oriente 59<br />

Totale mondo 4.300<br />

Fonte: analisi incrociata produttori di guarnizioni – industria chimico-farmaceutica<br />

gli investimenti nel settore chimico<br />

e petrolchimico in Cina sono aumentati<br />

ad un tasso medio annuo del 13%<br />

contro una media mondiale dell’8,3%:<br />

se nel 2010 il 30% degli investimenti<br />

mondiali nell’industria chimica e petrolchimica<br />

veniva realizzato in Cina,<br />

nel 2020 la Cina incideva per ben il<br />

45% degli investimenti mondiali.<br />

I principali centri cinesi di estrazione<br />

petrolifera si trovano a Daping<br />

(Heilogjjang), Yumen (Gansu), Karamay,<br />

Tuha e Dushanzi (Xinijang),<br />

Qaidam (Qinghai), Liaohe (Liaoning),<br />

Renqiu (Hebei), Zhongyuan<br />

(Henan) e nel bacino del fiume Jialing<br />

(Sichuan). L’industria chimica di<br />

base è concentrata a Daqin, Dushanzi,<br />

Fishun, Anshan, Lanzhou, Hangzhou,<br />

Maoming, Nancino, Lenghu,<br />

Nanchong, Qilu, Pechino, Shengli,<br />

Shanghai, Urumqi, Yumen, Yanshan.<br />

I materiali per guarnizioni e anelli<br />

di tenuta<br />

La scelta dei materiali per guarnizioni<br />

e anelli di tenuta (O-Ring) per industria<br />

chimico-farmaceutica è spesso<br />

critica, in quanto il materiale deve<br />

rispondere a determinate certificazioni<br />

e omologazioni. Oltre alle omologazioni<br />

e norme sui materiali, quali le<br />

pubblicazioni internazionali FDA (Food<br />

and Drug Administration) o USP<br />

(Farmacopea <strong>Farmaceutica</strong> degli Usa),<br />

e numerose normative nazionali e comunitarie,<br />

quale il Regolamento UE n.<br />

1935/2004, devono poi essere osservate<br />

le norme relative alla costruzione<br />

Indagine di mercato<br />

Figura 3 - Mercato mondiale delle guarnizioni per area geografica (industria<br />

chimica + farmaceutica) in %: anno 2020<br />

Figura 4 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria chimica<br />

per area geografica (in %): anno 2020<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong> CHIMICA E icf 77


Indagine di mercato<br />

Figura 5 - Mercato mondiale delle guarnizioni per industria farmaceutica per area<br />

geografica (in %): anno 2020<br />

Tabella 5 - Previsioni di sviluppo del mercato mondiale<br />

delle guarnizioni: 2020 - 2025 (1)<br />

Miliardi $ IMA% (2)<br />

2020 2025<br />

Industria chimica 14,2 17,33 + 4,1<br />

Industria farmaceutica 4,3 5,72 + 5,9<br />

Totale 18,50 23,05 + 4,5<br />

(1)<br />

Tutti i dati sono a $ costante 2020<br />

(2)<br />

MA% = Incremento medio annuo percentuale 2020 – 2025<br />

Fonte: consensus industria produttrice di guarnizioni – industria chimica<br />

e farmaceutica<br />

Foto Eriks<br />

Altri materiali<br />

per le<br />

guarnizioni<br />

sono i polimeri<br />

PEEK, PPS,<br />

POM, PTFE. Il<br />

PTFE (Teflon)<br />

e il PPS hanno<br />

una eccezionale<br />

resistenza<br />

chimica, che<br />

ne consente<br />

l’utilizzo in<br />

ambienti gravosi<br />

degli impianti e all’uso dei componenti<br />

necessari alla costruzione, riguardanti<br />

in particolare gli aspetti relativi all’<br />

Hygienic Design.<br />

Le tenute devono essere in grado di<br />

resistere a diverse sostanze chimiche<br />

per pompe, valvole e compressori. Tra i<br />

materiali più utilizzati nel settore chimico<br />

si trova un’ampia gamma di materiali<br />

elastomerici, quali mescole ad<br />

elevate prestazioni. La soluzione più<br />

idonea da adottare per il materiale che<br />

costituisce la guarnizione o l’anello di<br />

tenuta viene in genere co-progettata<br />

direttamente da un team di tecnici tra<br />

azienda produttrice delle guarnizioni e<br />

azienda utilizzatrice delle stesse, sulla<br />

base delle caratteristiche delle condizioni<br />

operative dell’impianto.<br />

Tra i materiali elastomerici e tecnopolimeri<br />

più utilizzati nel settore<br />

chimico-farmaceutico figurano, oltre<br />

ai siliconi:<br />

• NBR: conosciuta anche come Buna<br />

– N, è il copolimero acrilonitrile-butadiene.<br />

Anche se le sue proprietà<br />

chimiche e fisiche sono molto<br />

dipendenti dalla composizione dei<br />

polimeri di nitrile, la gomma NBR è<br />

generalmente resistente alle sostanze<br />

chimiche in genere e agli idrocarburi;<br />

più nitrile è presente, più alta<br />

è la resistenza agli idrocarburi, a<br />

scapito però delle flessibilità del materiale.<br />

Rispetto alla gomma naturale<br />

la gomma nitrile è molto più resistente<br />

agli oli e agli acidi, ma offre<br />

una minore resistenza alle sollecitazioni<br />

meccaniche;<br />

• EPDM: elastomero a base di gomma<br />

etilene-propilene-diene, flessibile<br />

per un’ampia gamma di applicazioni:<br />

è caratterizzato da buona resistenza<br />

ad acqua bollente e al vapore, buona<br />

resistenza all’invecchiamento e all’ozono,<br />

ed è particolarmente idoneo per<br />

molti fluidi CIP (Clean in Place), utilizzati<br />

nella rimozione di residui da<br />

precedenti cicli di lavorazione;<br />

• EPM: elastomero a base etilene-propilene,<br />

idoneo per tutte le applicazioni<br />

non oleose ove siano presenti<br />

acqua calda e vapore: è caratterizzato<br />

da buona resistenza ad acidi<br />

ed alcali, a molti fluidi CIP, eccellente<br />

resistenza ad acqua bollente e<br />

vapore, e buona resistenza ai raggi<br />

UV, all’ozono, e all’invecchiamento;<br />

• FKM: gomma fluorurata, resistente<br />

ad oli, grassi, solventi, con ridotta<br />

permeabilità ai gas, resistente al<br />

vapore anche oltre i 150°C;<br />

• FEPM: gomma fluorurata Viton® Extreme-ETP:<br />

utilizzabile in un range<br />

di temperature da -10°C a +230°C.<br />

Questo materiale trova impiego in<br />

tutti gli ambiti che richiedono un'elevata<br />

resistenza a sostanze chimiche<br />

aggressive, ad oli essenziali, sostanze<br />

grasse e oleose. Un altro nome<br />

commerciale è Aflas®, uno speciale<br />

preparato appartenente ai fluoroelastomeri<br />

di nuova generazione.<br />

Gli O-Ring in Aflas presentano una<br />

resistenza eccellente a un gran numero<br />

di fluidi e sostanze chimiche<br />

quali: acqua bollente, vapore<br />

acqueo, acidi, liscivie, ammoniaca,<br />

candeggina, solfuro d'idrogeno, oli<br />

e ammine, in particolare fluidi con<br />

additivi contenenti ammine e inibitori<br />

di corrosione.<br />

Altri materiali usati per le guarnizioni<br />

sono i polimeri PEEK, PPS, POM,<br />

PTFE. Il PTFE (Teflon) e il PPS vengono<br />

spesso usati per le applicazioni<br />

di tenuta grazie alla loro eccezionale<br />

resistenza chimica, che ne consente<br />

l’utilizzo in ambienti particolarmente<br />

gravosi; tuttavia, nelle applicazioni<br />

in cui lo scorrimento è un<br />

fattore importante, il PEEK potrebbe<br />

essere più idoneo del PTFE, che ha un<br />

78 icf CHIMICA E


Indagine di mercato<br />

basso coefficiente di attrito.<br />

Il PEEK è solitamente preferito per le<br />

applicazioni di tenuta perché resiste<br />

a temperature estreme e agli agenti<br />

chimici.<br />

Il POM (polimetilossido), comunemente<br />

chiamato resina acetalica, è caratterizzato<br />

da ottime proprietà di rigidezza,<br />

elevata resistenza all’urto e alla<br />

fatica, alto modulo elastico, ottima<br />

stabilità dimensionale (non essendo<br />

igroscopico). Si utilizza al naturale<br />

per accoppiamenti con metalli teneri<br />

come alluminio o ottone. A seconda<br />

delle caratteristiche che si vogliono<br />

ottenere, si possono anche aggiungere<br />

diversi additivi in diverse quantità.<br />

Per esempio, il POM per le fasce di<br />

guida a contatto con superfici in acciaio<br />

è caricato con fibra di vetro; il<br />

PTFE caricato con filler riduce l’attrito<br />

ed offre un’elevata resistenza agli<br />

agenti chimici utilizzati nei processi<br />

di igienizzazione e sanificazione.<br />

L’industria farmaceutica e biotecnologica<br />

richiedono requisiti particolarmente<br />

stringenti per anelli e componenti<br />

di tenuta rispetto all’industria<br />

alimentare; sul materiale della guarnizione<br />

esercita una forte sollecitazione<br />

l’interazione con detergenti e<br />

disinfettanti molto aggressivi e con<br />

il processo di sterilizzazione che utilizza<br />

vapore d’acqua rovente; si aggiunga<br />

inoltre l’interazione di acqua<br />

purificata che sollecita le guarnizioni<br />

in modo anche più estremo. Un altro<br />

aspetto molto importante nei processi<br />

farmaceutici è il dover evitare<br />

la contaminazione da parte dei materiali<br />

che costituiscono le guarnizioni<br />

e gli anelli di tenuta; infatti, oltre<br />

al polimero o elastomero di base<br />

la guarnizione è costituita anche da<br />

una serie di altri componenti e additivi<br />

(per esempio plastificanti o coadiuvanti<br />

di processo); la migrazione<br />

di tali componenti può avere conseguenze<br />

molto gravi, arrivando perfino<br />

a poter modificare il principio attivo<br />

farmaceutico. Soltanto un’attenta<br />

scelta del materiale, dopo una serie<br />

di numerosi opportuni test, può ridurre<br />

al minimo questo rischio.<br />

In alcuni processi di produzione di<br />

farmaci o di colture cellulari esiste<br />

anche un problema di contaminazione<br />

da parte di microbi; in tale contesto<br />

risulta di particolare importanza<br />

la finitura delle superfici degli anelli<br />

di tenuta: può infatti risultare non<br />

facile produrre tenute il più possibile<br />

lisce e chiuse che riducano al minimo<br />

il rischio contaminazione.<br />

Esistono infine, per assicurare la sicurezza<br />

dei materiali delle tenute, opportuni<br />

test di tossicità (ISO 10993).<br />

Tabella 6 - Previsioni di sviluppo del mercato mondiale delle<br />

guarnizioni per industria chimico - farmaceutica per area<br />

geografica: 2020 - 2025 (1) Miliardi $ IMA% (2)<br />

2020 2025<br />

USA 3.550 4.405 + 4,4<br />

Europa Occidentale 2.468 2.695 + 1,8<br />

Giappone 940 990 + 1,0<br />

Cina 6.215 8.710 + 7,0<br />

India 425 570 + 6,0<br />

Brasile 270 300 + 2,1<br />

Russia 345 385 + 2,2<br />

Medio Oriente 319 395 + 4,4<br />

Resto mondo 3.968 4.600 + 3,0<br />

Totale 18.500 23.050 + 4,5<br />

(1)<br />

Tutti i dati sono a $ costante 2020<br />

(2)<br />

MA% = Incremento medio annuo percentuale 2020 - 2025<br />

Fonte: consensus industria produttrice di guarnizioni - industria chimica e<br />

farmaceutica<br />

Prevista una crescita del 4,5%<br />

media annua<br />

Diversi fattori incideranno sull’evoluzione<br />

del mercato delle guarnizioni:<br />

• innanzitutto il trend dei due settori<br />

di utilizzo: quello chimico e quello farmaceutico:<br />

l’industria chimica, dopo la<br />

crisi da Covid, continuerà a crescere a<br />

ritmi moderati e discontinui: l’industria<br />

farmaceutica proseguirà il suo trend di<br />

crescita costante, tipico di un settore<br />

anti-ciclico, con tassi di crescita più<br />

elevati rispetto all’industria chimica;<br />

• va poi considerato il trend della sostituzione:<br />

la generale tendenza è verso<br />

l’adozione di materiali e design che<br />

prolunghino la vita media delle guarnizioni;<br />

ciò comporta magari un costo<br />

iniziale più elevato della guarnizione,<br />

compensato però ampiamente da minori<br />

costi di manutenzione: se una guarnizione<br />

dura di più, saranno meno frequenti<br />

le sostituzioni;<br />

• esiste un potenziale fattore di concorrenza<br />

alle guarnizioni per assicurare<br />

la tenuta: le cosiddette tenute meccaniche,<br />

nelle quali si accoppiano due<br />

superfici tanto perfette e lisce da assicurare<br />

una tenuta eccellente, che non<br />

permette il passaggio del fluido stesso.<br />

Tale soluzione però nella pratica è molto<br />

difficile e costosa da realizzare, e pone<br />

seri vincoli al progettista, tanto da<br />

renderla poco conveniente;<br />

• si va sempre più ampliando e diversificando<br />

la gamma di guarnizioni commercialmente<br />

disponibili, con l’utilizzo<br />

di materiali innovativi, e l’intervento<br />

di nuove tecnologie di prototipazione<br />

e produzione: ad esempio, la stampa<br />

3D consente di progettare e realizzare<br />

guarnizioni a design customizzato a<br />

seconda delle condizioni operative del<br />

processo, ampliando quindi sempre di<br />

più le possibili applicazioni con soluzioni<br />

innovative.<br />

Come risultato delle precedenti considerazioni<br />

si può prevedere una crescita<br />

positiva del mercato delle guarnizioni<br />

per industria chimica-farmaceutica,<br />

ipotizzando un ragionevole tasso di<br />

crescita composito del 4,5% medio annuo<br />

nell’arco dei prossimi quattro-cinque<br />

anni, per arrivare ad attestarsi a<br />

23,05 miliardi di dollari nel 2025.<br />

Il settore chimico registrerà un tasso di<br />

crescita più basso della domanda rispetto<br />

al settore farmaceutico (tabella 5).<br />

Il tasso di crescita più elevato sarà ancora<br />

nell’area asiatica, in particolare in<br />

Cina, che è divenuta leader mondiale<br />

nella produzione di macchinari per industria,<br />

seguita da India, Usa e Medio<br />

Oriente (tabella 6).<br />

<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong><br />

CHIMICA E icf 79


In questo numero<br />

abbiamo parlato di…<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie:<br />

ALFASIGMA ........................................................................... 10<br />

ANCOROTTI COSMETICS ............................................................ 18<br />

ANGELINI PHARMA ................................................................. 26<br />

ANTARES VISION .................................................................... 11<br />

ARAYMONDLIFE ...................................................................... 40<br />

ASCO FILTRI........................................................................... 62<br />

B&R...................................................................................... 44<br />

BEA TECHNOLOGIES ..............................................................45<br />

BEDIMENSIONAL .................................................................... 16<br />

BRUNO WOLHFARTH..............................................................43<br />

CHEMICAL RECYCLING EUROPE ................................................. 14<br />

CHEMPROD ............................................................................ 32<br />

CO.RA. ...........................................................................4A COP<br />

CONFINDUSTRIA LOMBARDIA ................................................... 16<br />

CONFINDUSTRIA UMBRIA ........................................................ 16<br />

COSMETICA ITALIA .................................................................. 18<br />

CPHI WORLDWIDE .................................................................. 22<br />

CSV LIFE SCIENCE .......................................................... 1A COP.<br />

EFFEBI ..................................................................................61<br />

EIGENMANN & VERONELLI ....................................................... 16<br />

ELLAB ..................................................................................25<br />

ENDRESS+HAUSER............................................................. 1, 66<br />

ENI ....................................................................................... 14<br />

EURODIFARM ......................................................................... 73<br />

FARAVELLI ............................................................................27<br />

FEDERCHIMICA .........................................................................6<br />

FF.GI. ............................................................................. 29, 56<br />

FLUORTECNO ..........................................................60, INSERTO<br />

IBSA ..................................................................................... 12<br />

IMA ...................................................................................... 44<br />

INSILICO TRIALS .................................................................... 28<br />

ITELYUM ...............................................................................49<br />

LABORATOIRES GENEVRIER ...................................................... 12<br />

LIFEBEE ................................................................................21<br />

MAMMOET ITALY ..................................................................... 73<br />

MANUTAN .............................................................................. 54<br />

MARCHESINI GROUP ............................................................... 44<br />

MONTENEGRO .......................................................................24<br />

MOZZANICA&MOZZANICA ................................................ 35, 50<br />

NUOVA GUSEO ......................................................................55<br />

POMPETRAVAINI....................................................................13<br />

PRECISION FLUID CONTROLS ......................................... 3A COP.<br />

PROCESS SERVICE ..................................................................67<br />

PVS .................................................................................. 9, 36<br />

ROCKWELL AUTOMATION .......................................................... 10<br />

ROMACO ................................................................................ 46<br />

S4S ......................................................................................31<br />

SICK ..................................................................................... 70<br />

SMC ...................................................................................... 60<br />

SNAM RENOVIT ............................................................. 2A COP.<br />

SOLARIS BIOTECH ................................................................... 30<br />

STERILINE ...................................................................... 11, 40<br />

STEVANATO GROUP.................................................................. 40<br />

STUVEX ................................................................................17<br />

SWAN ANALITICA ..................................................................12<br />

TEXPACK ...............................................................................15<br />

TM.I.P. ........................................................... BATTENTE 1A COP.<br />

VEGA ......................................................................................5<br />

ZAMBON ................................................................................ 28<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

NUMERO4<br />

SETT/OTT<strong>2021</strong><br />

icfANNOXII<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com),<br />

Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Jordi Carrera, Giuseppe Tamburini<br />

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preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs. 196/2003 si possono<br />

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professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

80 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


<strong>ICF</strong> - RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong> N. 4<br />

<br />

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Interprogetti Editori S.r.l.


guastallo.com<br />

P<br />

P r o d u z i o n e

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