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BSKT #7

Il numero di dicembre 2021 di BSKT, il magazine ufficiale di Aquila Basket

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il magazine di Aquila Basket<br />

DICEMBRE 2021<br />

JORDAN CAROLINE<br />

Spirito Aquila in purezza<br />

IL NUOVO CDA<br />

Trainotti saluta, Nardelli<br />

al suo posto<br />

IL PROFILO<br />

Mike Daum-inator<br />

MARCO MELANDRI<br />

Trentino, il mio mondo perfetto<br />

CAST<br />

Locatelli nuovo presidente


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<strong>BSKT</strong> – Il magazine di Aquila Basket<br />

Numero 7/ Dicembre 2021<br />

Registrazione Tribunale di Trento n° 1275<br />

del 10 gennaio 2006<br />

Direttore Responsabile: Luigi Longhi<br />

Redazione: Francesco Costantino Ciampa<br />

e Marcello Oberosler<br />

Direttore Artistico: Daniele Montigiani<br />

Grafica e impaginazione: Lorenzo Manfredi<br />

Hanno collaborato: Luigi Longhi, Andrea Orsolin<br />

Martina Quintarelli, Stefano Trainotti<br />

Fotografie: Daniele Montigiani, Ciamillo e Castoria,<br />

Dennis Fischer<br />

Redazione: Piazzetta Lunelli, 8 -12 – 38122 Trento<br />

Tel. 0461 931035<br />

E-mail: bskt@aquilabasket.it<br />

Spazi pubblicitari: marketing@aquilabasket.it<br />

Tipografia: Grafiche Dalpiaz - Via Stella, 11/B,<br />

38123 Ravina TN<br />

© Copyright Aquila Basket Trento srl<br />

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa rivista<br />

può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici<br />

o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.<br />

Un particolare ringraziamento<br />

ad Alessandro Gilmozzi, chef del ristorante<br />

El Molin di Cavalese.<br />

Numero chiuso alle ore 18 di martedì 26 ottobre 2021<br />

5 I EDITORIALE<br />

6 | AMARCORD<br />

8 | BEST OF LEAGUE<br />

10 I HELLO MY NAME IS<br />

con Giandomenico Siciliano<br />

12 I IL NUOVO CDA<br />

Andrea Nardelli, il nuovo Commander<br />

in Chief<br />

16 I LA COPERTINA<br />

Caroline, spirito Aquila in purezza<br />

20 I L’AVVERSARIO<br />

Mike Daum-inator<br />

26 I L’AVVERSARIA<br />

Le Torri d’Amburgo<br />

31 I IL PROFILO<br />

Marco Melandri<br />

34 I MONDO STATISTICHE<br />

38 I AQUILAB<br />

We Are All One Team<br />

40 I CAST 1<br />

Il mondo in una bottiglia<br />

42 I CAST 2<br />

Alps Blockchain<br />

45 I LA PAROLA AI TIFOSI<br />

46 I FOOD&STYLE<br />

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05 | EDITORIALE<br />

Ci ha lasciato da poco Aurelio Massaggia. Per la famiglia Aquilotta<br />

è una perdita dolorosa; una perdita che affonda le radici nella memoria<br />

della nostra storia. La sua Bitumcalor ha significato basket a Trento.<br />

Possiamo dire che c’è stata una pallacanestro prima e una dopo la<br />

Bitumcalor. Aurelio Massaggia, uomo di sport a tutto tondo e per questo<br />

esigente, determinato e sempre molto schietto, non solo è stato un generoso<br />

sponsor ma aveva intuito che da quel gruppetto di amici con in testa la palla a<br />

spicchi, poteva nascere qualcosa di bello, di importante,<br />

che sapesse interpretare al meglio i valori da trasmettere ai più giovani.<br />

E che la sua intuizione fosse stata positiva lo si evidenzierà poi nei tanti anni<br />

che Bitumcalor è rimasta main sponsor di Aquila, accompagnandola<br />

alle soglie del professionismo.<br />

Aurelio Massaggia non è stato solo un illuminato sponsor di Aquila.<br />

Il suo esempio, infatti, è stato poi seguito da molto altre aziende<br />

che in Aquila hanno creduto e ancora di credono. La Bitumcalor ha aperto<br />

una strada che non era affatto scontata, che ha permesso all’Aquila<br />

di crescere e prosperare.<br />

Aurelio Massaggia ci teneva, eccome, all’Aquila. Lui che era stato un<br />

dirigente importante del Calcio Trento, aveva scoperto il basket<br />

e se ne era innamorato. Ne ebbi contezza molti anni fa, quando eravamo<br />

ancora in serie B e andammo a giocare al Paladozza di Bologna contro<br />

la Fortitudo. Non ero presidente e in quell’occasione feci la radiocronaca.<br />

Una partita al cardiopalma finita con la vittoria della Effe per pochissimi<br />

punti. Alcuni giorni dopo incontrai il signor Elio che mi disse (mi dava del<br />

lei nonostante le decine di volte in cui gli chiesi di darmi del tu ma non ci fu<br />

verso): «Ho dovuto spegnere la radio perché non riuscivo a resistere.<br />

La sua radiocronaca mi ha messo addosso un’agitazione fortissima,<br />

che sport che è la pallacanestro…».<br />

Fino al funesto lockdown, Elio era seduto poco distante dal sottoscritto<br />

insieme all’adorata moglie. Confesso, che al termine della partita,<br />

mi sentivo un po’ in soggezione con lui, perché aspettavo il suo commento<br />

che era sempre diretto, senza fronzoli. Se si perdeva cercavo una<br />

giustificazione ma lui mi guardava, scuoteva leggermente il capo,<br />

come dire “non raccontarmi storie”.<br />

E io caro signor Elio, avrei voluto ancora per tanto tempo sentire quella<br />

sottile soggezione del dopopartita che già adesso mi manca.<br />

Grazie di tutto signor Elio. Grazie da parte di tutta la famiglia Aquilotta.<br />

Il Pres<br />

Ne approfitto per fare a tutti i tifosi dell’Aquila gli auguri di un sereno<br />

Natale e di un felice anno nuovo.


6 | AMARCORD


Milano, 2 Giugno 2017<br />

Dolomiti Energia travolge l’Olimpia<br />

Milano 102-82 guadagnandosi<br />

l’accesso alla prima Finale<br />

Scudetto della sua storia.<br />

Nella foto: i festeggiamenti<br />

al centro del campo a fine partita<br />

Daniele Montigiani<br />

@dmontigiani


8 | BEST OF LEAGUE


Trento, 06 novembre 2021<br />

Diego Flaccadori, esulta<br />

con Cameron Reynolds<br />

LBA Seria A, 7° Giornata,<br />

Dolomiti Energia Trentino<br />

Germani Brescia<br />

Daniele Montigiani<br />

@dmontigiani


10 | HELLO MY NAME IS<br />

Hello<br />

my name is<br />

NOME:<br />

GIANDOMENICO SICILIANO<br />

......................................................................................<br />

SOPRANNOME<br />

GIANDO<br />

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IN AQUILA DA:<br />

2017<br />

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GIOCATORE AQUILA PREFERITO:<br />

TOTO FORRAY<br />

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SPORT PREFERITO:<br />

SNOWBOARD<br />

............................................................................<br />

IG, FB O TW:<br />

INSTAGRAM<br />

.........................................................<br />

PRINCIPALE PREGIO:<br />

GENEROSO<br />

............................................<br />

PRINCIPALE DIFETTO:<br />

SMEMORATO<br />

................................<br />

MATERIA<br />

PREFERITA:<br />

FISICA<br />

.....................<br />

ANIMALE<br />

PREFERITO:<br />

LEONE<br />

.............................<br />

VACANZA<br />

PREFERITA:<br />

BAR SULLA SPIAGGIA<br />

.........................................<br />

CITTÀ DOVE VIVERE:<br />

TRENTO<br />

........................-.........................<br />

HOBBY:<br />

VIDEOGIOCHI, MODELLISMO<br />

E SPORT ALL’APERTO<br />

PIATTO PREFERITO:<br />

PASTA PIENA (MELANZANE, UOVA, POLPETTE DI<br />

CARNE IN STRATI DI SFOGLIA)<br />

......................................................................................<br />

VINO O BIRRA:<br />

BIRRA<br />

......................................................................................<br />

LIBRO O FILM:<br />

LIBRO<br />

.....................................................................<br />

SERIE TV PREFERITA:<br />

SCRUBS E RICK & MORTY<br />

...............................................................<br />

ATTORE E ATTRICE PREFERITI:<br />

BRAD PITT E NICOLE KIDMANI<br />

.................................................................<br />

CANZONE PREFERITA:<br />

CREEP DEI RADIOHEAD<br />

....................................................................<br />

BICICLETTA O MONOPATTINO:<br />

SKATEBOARD<br />

...............................................<br />

CANI O GATTI:<br />

CANI<br />

.......................................<br />

ESTATE O INVERNO:<br />

ESTATE<br />

....................................<br />

TIRO DA TRE O<br />

SCHIACCIATA:<br />

SCHIACCIATA<br />

...................................<br />

IL TUO SALUTO<br />

AI LETTORI:<br />

SEE YOU ON THE<br />

FIELD! EZ


dove tutto è più semplice


12 | IL NUOVO CDA<br />

Andrea Nardelli,<br />

il nuovo Commander<br />

in Chief<br />

DI FRANCESCO COSTANTINO CIAMPA<br />

FOTO DANIELE MONTIGIANI<br />

Sprofondato nella poltrona del suo<br />

ufficio di El Segundo, Phil Jackson<br />

guarda compiaciuto Kobe Bryant e<br />

sentenzia: «Basketball is sharing, Kobe.<br />

Basketball is sharing». La pallacanestro<br />

è condivisione. E quanto aveva ragione.<br />

Un mantra utilizzato dall’allenatore Zen<br />

in presenza della sua stella, un mantra<br />

che Aquila ha fatto suo da sempre.<br />

Condivisione dei compiti,<br />

delle informazioni, dei valori.<br />

Un modus operandi che ha messo<br />

il club trentino sulla cartina geografica<br />

del basket dei grandi connotandolo<br />

per la sua serietà e affidabilità.<br />

Non questioni di poco conto in un mondo,<br />

quello dello sport italico,<br />

in cui spesso si promette ma non<br />

altrettanto spesso si mantiene.<br />

A Trento vige la politica dei piccoli passi,<br />

quelli che portano in cima alla vetta<br />

in una visione della vita che sposa<br />

appieno il paesaggio circostante.<br />

Una scalata che, parafrasando (e citando)<br />

Walter Bonatti, non chiede soltanto<br />

difficoltà ma anche bellezza di linee.<br />

E l’Aquila di bellezza ne ha prodotta<br />

parecchia, dentro e fuori dal campo.<br />

A cominciare dalla capacità di anticipare<br />

gli eventi per non essere da essi travolti<br />

quanto, piuttosto, per piegarli alla propria<br />

volontà. In quest’ottica arriva la notizia<br />

che tutti, in città, conoscevano: dal primo<br />

luglio 2021, Salvatore Trainotti rivestirà<br />

full time la sua carica di direttore<br />

generale delle Nazionali. In quest’occa<br />

arriva la notizia che nessuno, in città,<br />

conosceva: contestualmente all’addio di<br />

Trainotti, il consiglio d’amministrazione<br />

del club ha individuato la figura<br />

di Andrea Nardelli come nuovo direttore<br />

generale di Aquila. «Ci inorgoglisce –<br />

commenta il presidente Luigi Longhi -<br />

il fatto che Salvatore vada ad assumere<br />

questo incarico e che sia partito,<br />

e si sia formato, dalla nostra società<br />

quello che, in questo momento,<br />

è uno dei dirigenti più importanti della<br />

pallacanestro italiana.<br />

Significa tanto per tutti quelli che<br />

lavorano qui e hanno di fronte la<br />

dimostrazione che l’impegno porta a<br />

crescere, cosa che, magari,<br />

uno crede non possa realizzarsi partendo<br />

da Trento». A partire da quell’Andrea<br />

Nardelli che ha percorso tutta la scala<br />

emotiva e lavorativa della recente storia<br />

bianco-nera. «La scelta di Andrea –<br />

continua Longhi - è chiara, unanime.<br />

Una scelta di tutto quel consiglio<br />

d’amministrazione che ha visto la bontà<br />

del lavoro da lui svolto finora.<br />

Andrea è una persona che sarà in grado<br />

di portare avanti un’eredità importante<br />

ma, soprattutto, sarà capace di aprire<br />

nuove strade per Aquila Basket che<br />

rimane un laboratorio di cose da fare,<br />

da migliorare e da sviluppare. Io sono<br />

convinto che ci aspetterà un futuro ricco<br />

di soddisfazioni sia in campo che fuori dal<br />

campo». Sono parole importanti quelle<br />

che, cin una certa emozione, Longhi<br />

scolpisce nella memoria collettiva di un<br />

ambiente, mai come in questo momento,<br />

coeso e allineato. «Ci sarà tempo di<br />

salutare Salvatore in maniera esaustiva<br />

“Aquila è mossa<br />

dai valori che mi<br />

sono stati trasmessi,<br />

la strada è tracciata.<br />

Non mi è stato chiesto<br />

di stravolgere questo<br />

modello ma<br />

di portarlo avanti<br />

in maniera<br />

differente ”


“Ci inorgoglisce -<br />

dice Luigi Longhi<br />

- che Salvatore vada<br />

ad assumere questo<br />

incarico e che sia<br />

partito, e si sia<br />

formato, dalla nostra<br />

società quello che,<br />

in questo momento,<br />

è uno dei dirigenti<br />

più importanti della<br />

pallacanestro italiana”<br />

nel corso dell’anno perché lui sarà<br />

pienamente operativo fino al 30 giugno<br />

e opererà un pieno passaggio<br />

di consegne ad Andrea che, comunque,<br />

è già sulla buona strada per prendere in<br />

mano la società.<br />

Lui che è un manager trentino cresciuto<br />

con noi dimostrando che la nostra<br />

cantera funziona anche<br />

a livello dirigenziale perché senza<br />

un management importante, e che si<br />

integri perfettamente con staff tecnico<br />

e giocatori, vengono meno anche<br />

i risultati del campo. Non è un caso che<br />

quanto fatto da Aquila in questi anni<br />

sia figlio dell’unità d’intenti che si è<br />

sviluppata tra le varie anime del club».<br />

E la parola passa, doverosamente,<br />

a quella che per tantissimi è, ancora,<br />

l’anima più riconoscibile di Aquila Basket.<br />

«Questo non è il momento dei saluti –<br />

chiosa un lucido Salvatore Trainotti - ma<br />

solo il momento di condivisione di un<br />

percorso iniziato con Aquila tanto tempo<br />

fa. Le energie di ognuno di noi sono<br />

focalizzate solo e soltanto su questa<br />

stagione. Anche se ci tengo a dire che<br />

sono veramente felice che il CDA abbia<br />

deciso di fidarsi di una persona come<br />

Andrea non perché nato qui ma perché<br />

ha dimostrato di poter rappresentare<br />

al meglio i valori che quotidianamente<br />

esprime questo Club». Parole al miele<br />

da parte di chi ha voluto fortemente<br />

l’ingresso societario di Nardelli in<br />

tempi non sospetti. Quando l’avventura<br />

cestistica era un affare per pochi ma quei<br />

pochi ci avevano già visto lungo.<br />

A cominciare da Trainotti, partito<br />

dalla Serie D per arrivare a un ruolo<br />

di primissimo piano all’interno della<br />

Federazione Italiana Pallacanestro.<br />

«Per quanto riguarda la mia nuova<br />

avventura in Nazionale penso sia<br />

necessario specificare quanto sia<br />

importante per un manager sportivo<br />

far coincidere la propria agenza<br />

personale con quel del club, cosa che io<br />

sempre fatto. Arriva, poi, un mento in cui<br />

ogni persona ha l’ambizione<br />

e la voglia di mettersi in gioco e credo<br />

che sia arrivato questo momento anche<br />

per me». E se per Salvatore il primo<br />

luglio sarà il momento dei saluti non<br />

altrettanto si può dire di Nardelli che,<br />

in quella data, diventerà a pieno titolo


il Commander in Chief. «Prima di<br />

tutto devo un doveroso ringraziamento<br />

al presidente e al CDA. Con questo<br />

passaggio vi raccontiamo quello che è<br />

un momento importante per il Club ma,<br />

al momento attuale, nulla cambia in<br />

termini pratici se non la continuazione<br />

dell’affiancamento che ho, da mesi,<br />

con Salvatore preparandoci a un<br />

momento che arriverà tra qualche mese.<br />

Già da tempo molto scelte vengono<br />

condivise nell’ottica di un percorso di<br />

crescita personale e di club che da tempo<br />

è stato avviato. Io, con molta umiltà, mi<br />

siederò sulla sua sedia forte dei quindici<br />

anni che ho passato al suo fianco e con<br />

la stessa umiltà cercherò di sviluppare<br />

il club secondo quelle che sono state<br />

le richieste del CDA. Dopo un piano di<br />

anni difficili, il nostro obiettivo è quello<br />

di rafforzare il progetto riportando a<br />

sognare i nostri tifosi consolidando la<br />

parte sportiva ma senza dimenticare<br />

tutti gli aspetti che hanno fatto di Aquila<br />

un unicum a livello nazionale: il settore<br />

giovanile, i progetti sociali e tutto quello<br />

che abbiamo sviluppato in questi anni».<br />

In questo contesto ben definito spicca la<br />

figura di un’altra risorsa fondamentale<br />

per il Club e per la sua crescita. «Rudy<br />

Gaddo – chiosa con fermezza Longhi -<br />

è il nostro direttore sportivo.<br />

Insieme a lui abbiamo rinnovato per<br />

quattro anni il contratto di Lele Molin<br />

che diventerà, gioco forza, una figura<br />

sempre più centrale nelle scelte tecniche<br />

del Club. Poi, in determinate situazioni,<br />

si confronteranno con Andrea.<br />

La figura di Rudy, però, diventa ancora<br />

più importante per noi».<br />

Una sottolineatura non banale che<br />

mette, ancora di più, in chiaro le cose<br />

dando autorità e autorevolezza a un ruolo<br />

fondamentale come quello del direttore<br />

sportivo. «La storia di questo club –<br />

precisa Trainotti - ha sempre tenute<br />

sperate le aree tenendo sperati gli ambiti<br />

tra chi doveva governare la crescita del<br />

club e chi doveva poi andare in campo per<br />

realizzare i valori che il club incarnava.<br />

Che, poi, ci sia stata una figura come<br />

la mia non rappresentava un’anomalia<br />

ma una particolarità, le persone sono<br />

in funzione di un’identità societaria.<br />

Noi, comunque, abbiamo sempre avuto<br />

figure come Ralsky, Giuliani e, oggi,<br />

Gaddo che si sono occupati di un ambito<br />

preciso e che mi hanno poi permesso di<br />

raccogliere di raccogliere più meriti di<br />

quelli che, magari, meritavo.<br />

Questo club ha sempre avuto sempre<br />

figure di fiducia in questo ambito».<br />

Nardelli a capo delle operazioni con<br />

Gaddo sotto di lui nel delicato ruolo di<br />

costruttore di sogni (leggasi squadra),<br />

il tutto in un contesto che si sta<br />

sempre più strutturando in termini di<br />

professionalità diffusa. «Questa estate<br />

sono arrivati Francesco Costantino<br />

Ciampa come e Martina Quintarelli. Due<br />

figure che si affiancano a una forza lavoro<br />

che in Sara Biasioni, Andrea Bonetti,<br />

Caterina Mosna e Marcello Oberosler<br />

ha già collaboratori molto validi. A<br />

cominciare da quel Micheal Robinson<br />

che svolge uno straordinario lavoro di<br />

coordinamento della prima squadra».<br />

Il finale è tutto dedicato<br />

a una sorta di manifesto programmatico<br />

che trae forza dalla storia di un club<br />

GOVERNANCE NEWS<br />

unico. «Aquila è mossa dai valori che<br />

mi sono stati trasmessi, la strada è<br />

tracciata. Non mi è stato chiesto di<br />

stravolgere questo modello ma<br />

di portarlo avanti in maniera differente.<br />

Sarà una sfida affascinante.<br />

Siamo una struttura affiata, abbiamo<br />

prospettive più che interessanti a<br />

cominciare dalla possibilità di spostarsi<br />

alle Albere. Abbiamo tanti progetti<br />

consolidando ancora di più il club dopo<br />

aver attraversato un periodo difficile.<br />

Abbiamo l’opportunità di rivedere il<br />

pubblico e, sicuramente, l’evento partita<br />

sarà uno degli aspetti che vogliamo<br />

migliorare avvicinandoci a quei club che<br />

oggi lo fanno la meglio».<br />

La sfida è lanciata, con il suo nuovo<br />

Direttore Generale il club entra nella sua<br />

seconda Repubblica. Il tutto nel segno<br />

della condivisione di valori precisi<br />

e riconoscibili. In una parola: Aquila.<br />

Nella giornata del 4 novembre 2021 la governance di Aquila Basket si è riunita per<br />

nominare il nuovo consiglio d’amministrazione. Luigi Longhi è stato confermato<br />

nel suo ruolo di presidente così come Bruno Giampieretti continuerà a rivestire la<br />

carica di vicepresidente. Il consiglio sarà completato dai consiglieri Andrea Pretti<br />

e Maurizio Scozzi. Giuseppe Borgonovi conserva la sua carica di presidente del<br />

collegio sindacale così come Enrico Bettini e Lorenzo Biscaglia rimangono nel ruolo<br />

di sindaci. L’attuale CDA rimarrà in carica per tre anni.


16 | LA COPERTINA<br />

I due<br />

volti<br />

di JC<br />

DI MARCELLO OBEROSLER<br />

FOTO DANIELE MONTIGIANI<br />

Jordan Caroline fuori dal campo<br />

sembra un’altra persona rispetto<br />

alla versione energica e travolgente<br />

che scende sul parquet: occhiali eleganti,<br />

sguardo solare, modi pacati, un sorriso<br />

radioso costantemente stampato sul viso.<br />

Ciao JC, perché quel sorriso furbo?<br />

Beh sono contento che sia il mio turno<br />

di parlare su <strong>BSKT</strong>. Ho visto in copertina<br />

DB nello scorso numero, sembrava una<br />

superstar del cinema!<br />

Eri geloso?<br />

No, dai, anzi! Ero contento per lui.<br />

E poi gli ha pure portato fortuna.<br />

Desonta è il compagno di squadra con<br />

cui ti trovi meglio? Siete sempre<br />

lì a ridere e scherzare...<br />

Vado d’accordo con tutti i miei compagni,<br />

ma tra gli americani forse sì.<br />

Siamo più o meno delle stesse parti<br />

degli Stati Uniti, quindi c’è un buon<br />

legame “naturale”.<br />

Però ci tengo davvero a sottolineare<br />

come siamo tutti molto uniti.<br />

La famosa chimica di gruppo.<br />

Credo sia la migliore qualità di questa<br />

squadra. Siamo a un terzo della stagione,<br />

eppure sono già pronto a scommettere<br />

che terremo i rapporti e ci continueremo<br />

a parlare anche dopo la fine di questa<br />

annata, comunque vada. Questo ha un<br />

impatto anche sul campo, perché quando<br />

le cose magari non vanno al meglio<br />

sai sempre di poter contare su un amico<br />

e su un gruppo forte pronto a sostenerti.<br />

E’ più di semplice pallacanestro,<br />

quando hai legami forti con le persone<br />

che ti stanno attorno.<br />

Soddisfatto dell’inizio di stagione,<br />

tuo e della squadra?<br />

Sì, abbastanza. Posso fare di più,<br />

e lo stesso vale per il gruppo in generale.<br />

In campionato dopo le sconfitte con<br />

Milano e Virtus abbiamo avuto un buon<br />

ruolino di marcia, in EuroCup abbiamo<br />

fatto più fatica ma sono sicuro c<br />

he invertiremo presto anche questo trend<br />

perché abbiamo tutte le qualità per farlo.<br />

E’ una questione di tempo, ma non sono<br />

preoccupato: tutto andrà bene.<br />

Sai di essere uno dei giocatori preferiti<br />

dei tifosi di Trento?<br />

No, ma sono molto contento di scoprirlo!<br />

Come dico spesso, io gioco per i tifosi:<br />

mi danno una carica e un’energia<br />

incredibile. Sono onorato di piacere<br />

al pubblico trentino: la gente qui è molto<br />

amichevole e positiva, ti sa accogliere e<br />

motivare, e questo non sono<br />

con i giocatori “locali” ma anche con gli<br />

americani che magari conoscono meno.<br />

Ai tifosi bianconeri ricordi una specie<br />

di via di mezzo tra Dustin Hogue e<br />

Dominique Sutton. Li conosci?<br />

Beh, non li ho visti giocare ma conosco<br />

i risultati che hanno raggiunto con questo<br />

club. Spero di potere anche io come loro<br />

giocare una Finale Scudetto<br />

con la maglia di Trento.<br />

Le impressioni su campionato<br />

ed EuroCup?<br />

In Italia il livello di competizione<br />

è molto alto, e oltre a ottimi giocatori<br />

stranieri ci sono tanti buoni italiani<br />

in tutte le squadre.<br />

Credo che in molti che non hanno mai<br />

“Come dico<br />

spesso, io gioco<br />

per i tifosi:<br />

mi danno una<br />

carica e un’energia<br />

incredibile.<br />

Sono onorato<br />

di piacere<br />

al pubblico trentino:<br />

la gente qui<br />

è molto amichevole<br />

e positiva”


giocato in Italia sottovalutino la bravura<br />

dei ragazzi italiani, sanno giocare<br />

e sanno fare cose importanti per fare<br />

vincere la propria squadra.<br />

Non si può sottovalutare nessuno.<br />

L’EuroCup è subito dietro all’Eurolega<br />

per un motivo: grande squadre, grandi<br />

allenatori, grandi giocatori.<br />

Qualche avversario che ti ha<br />

impressionato finora?<br />

Direi Ante Tomic. E’ stato nel miglior<br />

quintetto di Eurolega per quante,<br />

cinque o sei volte? E poi te lo ritrovi<br />

in EuroCup. C’è tantissimo talento in<br />

questa coppa. Tornando in Italia, Kevin<br />

Hervey della Virtus Bologna: è davvero<br />

forte, sa fare tutto. O Carlos Delfino di<br />

Pesaro: io me lo ricordo in NBA,<br />

oggi a quasi 40 anni ci ha dimostrato<br />

che sa ancora fare la differenza su<br />

un campo da basket. Contro di noi ha<br />

segnato da tutte le posizioni, vederlo dal<br />

vivo mi ha fatto una certa impressione.<br />

Però la lista è lunga, di avversari tosti<br />

ce ne sono un’infinità!<br />

E’ successo qualcosa di inaspettato<br />

durante questi primi mesi di stagione?<br />

Ovviamente gli infortuni. Dover guardare<br />

dalla tribuna alcune partite perché<br />

sei infortunato è qualcosa che non piace<br />

a nessuno: però è importante anche<br />

saper superare le difficoltà<br />

e i momenti duri, avere perseveranza<br />

e determinazione.<br />

Sei sempre stato questo tipo di<br />

giocatore, intenso e di energia,<br />

nella tua carriera?<br />

Sì, sono sempre stato così. Fa sorridere,<br />

perché in realtà fuori dal campo sono uno<br />

davvero molto tranquillo. Credo sia stato<br />

il risultato delle centinaia di partitelle che<br />

da piccolo facevo al campetto<br />

con i ragazzi di qualche anno più grandi<br />

di me. Ho dovuto adattarmi<br />

in fretta e costruire una durezza che mi<br />

aiutasse a reggere il confronto, da allora<br />

intensità ed energia sono le mie armi<br />

caratteristiche.<br />

Qui a Trento quelle caratteristiche si<br />

sposano bene alla “Die-Hard Mentality”<br />

del club.<br />

Sì, decisamente. Mi piace lo spirito<br />

battagliero e la mentalità della<br />

squadra, è qualcosa che si percepisce<br />

dall’organizzazione, dal coach,<br />

dai giocatori che hanno giocato<br />

qui più a lungo.<br />

Dell’allenatore Lele Molin che idea<br />

ti stai facendo?<br />

Coach Lele è un allenatore intenso,<br />

che pretende molto dai propri giocatori:<br />

ha allenato ad altissimo livello<br />

per tanti anni in alcune delle migliori<br />

organizzazioni d’Europa, da uno così puoi<br />

solo imparare. Fa lavorare duro<br />

i giocatori e tutta la squadra,<br />

ma con in testa la crescita individuale<br />

e del gruppo su breve, medio e lungo<br />

periodo. Mi sta aiutando tantissimo<br />

a crescere nel mio adattamento<br />

al basket europeo.<br />

E l’adattamento allo stile di vita europeo<br />

invece come procede? Che tipo sei fuori<br />

dal campo?<br />

Sono un tipo molto tranquillo.<br />

Onestamente, sono un nerd.<br />

Mi piace leggere, guardare documentari.<br />

L’ultimo che ho guardato era sulla vita<br />

di Caligola, l’Imperatore romano.<br />

Caligola?<br />

Sì, sono un grande appassionato<br />

di storia, la studiavo a livello<br />

universitario. L’impero romano è uno<br />

dei periodi storici più affascinanti in<br />

assoluto, ma quello che preferisco<br />

è la storia contemporanea, gli eventi<br />

che nel secolo scorso hanno contribuito<br />

a rendere il mondo quello che è oggi.<br />

Chi è invece il tuo personaggio storico<br />

preferito?<br />

Credo che attingerei dalla storia<br />

contemporanea per sceglierlo.<br />

Dico Patrice Lumumba, il primo<br />

presidente della Repubblica Democratica<br />

del Congo democraticamente eletto.<br />

Se non fosse stato assassinato avrebbe<br />

potuto cambiare il mondo. Se non lo<br />

conoscete, vi ho dato uno spunto<br />

per imparare qualcosa di nuovo.<br />

Passiamo ad un’altra delle tue passioni,<br />

i tatuaggi.<br />

Il mio corpo è come la tela di un pittore,<br />

ricordate che lo dissi anche nella<br />

conferenza stampa di presentazione<br />

qui a Trento? Tatuaggi ne ho davvero<br />

molti, i più significativi sono quelli<br />

dedicati a mio nonno, che è stato<br />

uno dei miei eroi crescendo;<br />

ho il peluche di mio figlio disegnato sul<br />

mio braccio sinistro, un altro in cui ogni<br />

rosa rappresenta uno dei miei fratelli<br />

e sorelle. Il mio preferito però è quello<br />

che rappresenta Venom, il personaggio<br />

della Marvel, sulla mia coscia.<br />

La tua fidanzata Laura è anche lei una<br />

giocatrice di basket professionista?<br />

Sì, e pensa le combinazioni della vita:<br />

qualche settimana fa ha firmato<br />

per la squadra femminile di Badalona,<br />

club che è nel nostro stesso girone di<br />

EuroCup! Lei è spagnola, quindi di fatto<br />

è un ritorno a casa.<br />

A Trento come passi le giornate?<br />

Ti piace la città?<br />

E’ molto bello camminare nel quartiere<br />

dove abito (le Albere, ndr) e in centro,<br />

mi piace fare due passi per schiarirmi<br />

un po’ le idee e per non passare tutto<br />

l’anno in palestra, nel mio appartamento<br />

o in trasferta. Qui intorno ho visto<br />

il Lago di Garda e ho visitato Verona.<br />

Ma mi pare che ovunque ci siano<br />

bellissimi posti qui intorno!<br />

Sai perché Trento è una città famosa<br />

per gli storici?<br />

Dev’essere per qualcosa legato alla<br />

prima guerra mondiale, so che qui<br />

eravamo proprio sul fronte.<br />

Il Concilio di Trento? No, questa mi<br />

manca… Vedrò di informarmi!<br />

“Mi piace<br />

lo spirito<br />

battagliero<br />

e la mentalità<br />

della squadra,<br />

è qualcosa che<br />

si percepisce<br />

dall’organizzazione,<br />

dal coach,<br />

dai giocatori che<br />

hanno giocato<br />

qui più a lungo”


20 | L’AVVERSARIO<br />

Mike<br />

Daum-inator<br />

DI MARCELLO OBEROSLER<br />

FOTO DI CIAMILLO & CASTORIA<br />

“Nel cuore<br />

dell’America<br />

cresce un ragazzo<br />

che si mette<br />

in luce proprio nel<br />

liceo della sua città<br />

natale: il salto nella<br />

NCAA però non<br />

è in un’università<br />

di primissima fascia”<br />

Ci sono persone che hanno<br />

la pallacanestro nel sangue.<br />

Mike Daum è una di queste.<br />

Il mai banale Nate Robinson,<br />

in un immortale spot televisivo della<br />

stagione NBA 2019-2010, diceva che<br />

se qualcuno gli avesse aperto il petto,<br />

al posto del cuore avrebbe trovato<br />

una palla da basket.<br />

È una frase che potrebbe avere<br />

pronunciato anche l’ala di Tortona,<br />

uno dei giocatori più strani e<br />

spettacolari apparsi in Serie A<br />

negli ultimi anni.<br />

Strano e spettacolare.<br />

Un mix che sa appassionare<br />

come pochi. La prima cosa che<br />

si nota guardandolo, ancora prima<br />

di vederlo in azione, sono le braccia.<br />

L’apertura alare ufficiale di Mike,<br />

misurata nei giorni in cui prendeva<br />

la strada della NBA, è di 222<br />

centimetri. Duecentoventidue.<br />

Per un ragazzo alto, ma non altissimo<br />

(203), quasi fuori misura.<br />

Quelle braccia chilometriche aiutano<br />

e non poco, ma c’è tanto altro<br />

in Mike Daum.<br />

Nasce e cresce<br />

a Kimball, Nebraska: non siamo<br />

molto distanti dal centro perfetto<br />

degli Stati Uniti. Nel cuore<br />

dell’America cresce un ragazzo<br />

che si mette in luce proprio nel liceo<br />

della sua città natale: il salto nella<br />

NCAA però non è in un’università<br />

di primissima fascia. Va a South<br />

Dakota, lo Stato del Mount<br />

Rushmore. Qualche chilometro a<br />

nord rispetto a casa. E’ proprio a<br />

South Dakota State University che<br />

comincia la storia di “Daum-inator”:<br />

un soprannome più che azzeccato<br />

per un giocatore che aggiorna<br />

almanacchi e pagine dei record<br />

dell’università e dell’intera NCAA.<br />

C’è anche una partita<br />

da 51 punti nell’esaltante percorso<br />

che lo porta a diventare il settimo<br />

miglior realizzatore della storia<br />

del basket collegiale USA, grazie ai<br />

suoi 3.067 punti in 137 partite ufficiali<br />

disputate in quattro stagioni.<br />

Numeri che un sopracciglio lo fanno<br />

alzare anche a qualche squadra NBA.<br />

Ma nella massima lega mondiale


Mike Daum non ci ha ancora messo<br />

piede, se non in qualche match<br />

di Summer League o nei training<br />

camp “allargati” tipici delle franchigie<br />

NBA: un giorno, forse.<br />

Così Mike parte dall’Europa:<br />

il suo primo passo da professionista<br />

è verso la Spagna, sponda Obradoiro.<br />

E Daum-inator si cala subito nella<br />

parte, trovando il suo ruolo e il suo<br />

spazio all’interno di un meccanismo<br />

di squadra che, in Spagna più che<br />

forse da qualunque altra parte,<br />

premia la somma delle singole parti,<br />

più che esaltare le qualità dei solisti.<br />

Così viaggiando a poco più di 9 punti<br />

di media in una ventina di minuti<br />

di utilizzo a partita, Mike mette le<br />

basi per trasformarsi in un giocatore<br />

di sistema per qualunque ambiziosa<br />

squadra europea: un passaggio<br />

per nulla scontato per un atleta<br />

abituato ad essere una vera<br />

e propria stella.<br />

Anche perché per tornare a vestire<br />

i panni del supereroe, ogni estate<br />

Daum ha dalla sua l’appuntamento<br />

fisso con il “The Tournament”,<br />

il torneo che mette in paio due<br />

milioni di dollari per le squadre<br />

“autogestite” formate dagli “ex”<br />

delle varie università americane e<br />

da tanti americani protagonisti in<br />

Eurolega ed EuroCup. A furia di triple<br />

e schiacciate clamorose, l’ala dalle<br />

braccia chilometriche è rimasto nel<br />

cuore di tantissimi tifosi americani<br />

che lo seguono assiduamente anche<br />

nelle sue avventure italiane.<br />

Già, perché in estate Daum-inator ha<br />

scelto proprio l’Italia come sua nuova<br />

casa, e precisamente<br />

la Derthona Tortona dell’ex<br />

bianconero Jamarr Sanders:<br />

una neopromossa con ambizioni di<br />

playoff, con un roster esperto<br />

e compatto, con un progetto sportivo<br />

e non (il nuovo palazzetto è già in<br />

costruzione) che dovrebbe proiettare<br />

rapidamente in Europa i piemontesi.<br />

Daum è un pezzo importante di<br />

questa squadra e di questo progetto,<br />

visto che per età (è un classe ’95)<br />

e qualità ha tutto per trasformare<br />

questa nella sua stagione della<br />

definitiva consacrazione.<br />

In Supercoppa contro Trento<br />

ha segnato 22 punti dando<br />

l’impressione di dominare la partita<br />

su entrambi i lati del campo, i<br />

n stagione nelle sue prime 13 uscite<br />

ufficiali complessivamente sta<br />

segnando tanto (15,7 di media)<br />

e tirando bene (61,9% da due,<br />

tanto per capirsi). E sta regalando<br />

ai tifosi alcune “perle” che<br />

infarciscono gli highlights e le Top<br />

10 settimanali di Legabasket. A<br />

dicembre arriva a Trento<br />

il Daum-inator show. A noi trentini<br />

quel soprannome fa un po’ male al<br />

cuore, ma ce ne faremo<br />

una ragione…


26 | L’AVVERSARIA<br />

Le torri<br />

di Amburgo<br />

DI MARCELLO OBEROSLER<br />

FOTO DI DENNIS FISCHER<br />

“L’anno della<br />

pandemia, il<br />

2019/2020, è quello<br />

della sofferenza:<br />

la matricola fatica a<br />

prendere<br />

le misure con<br />

il salto<br />

di categoria”<br />

Ogni anno 13 mila navi approdano<br />

al porto di Amburgo, la città<br />

chiamata non a caso “la porta sul<br />

mondo”. Perché dal freddo Nord<br />

della Germania, Amburgo ti può<br />

catapultare ovunque. La Venezia<br />

del Nord è una città che ti sa rubare<br />

l’anima, intrappolandola nel reticolo<br />

di canali e ponti che la attraversa.<br />

Una città non solo di acqua<br />

e di freddo, ma anche di sport.<br />

E anche di pallacanestro.<br />

Gli Hamburg Towers sono uno dei<br />

club più giovani di tutta l’EuroCup.<br />

È il 2013 quando Pascal Roller decide<br />

di ridare ad Amburgo una squadra<br />

professionistica dopo la bancarotta<br />

che aveva portato alla sparizione<br />

dal basket “pro” degli Hamburg<br />

Tigers. Roller è un ex stella della<br />

pallacanestro tedesca: medaglia di<br />

bronzo al Mondiale 2002<br />

di Indianapolis, visto anche in Italia<br />

con la maglia di Biella nel 2006-07,<br />

MVP del campionato tedesco nel<br />

2004, 122 presenze con la maglia<br />

della Germania senior.<br />

L’idea è quella di ottenere in tempi<br />

rapidi una wild card per la BBL,<br />

la maggiore lega tedesca, ma il<br />

neonato club delle torri ne ottiene<br />

una “solo” per la Pro-A, una sorta<br />

di A2 germanica.<br />

I “bianco-neri-grigi” di Amburgo<br />

cominciano così nell’estate del 2014<br />

la loro avventura nel mondo della<br />

pallacanestro tedesca di alto livello:<br />

le prime quattro stagioni sono di<br />

consolidamento, di metà classifica,<br />

di pazienza. Una pazienza che dà,<br />

eccome, i suoi frutti.<br />

Nel 2019 il quarto posto porta<br />

i “Towers” ai playoff con entusiasmo<br />

ma non certo con i favori del<br />

pronostico: oltre che per i colori della<br />

maglia, ecco in cosa Amburgo può<br />

assomigliare a Trento. Perché alla<br />

storia, nell’anno della promozione<br />

nella massima categoria nazionale,<br />

vince una pazza gara-5 in semifinale<br />

con i favoritissimi Niners Chemnitz.<br />

Il 3-2 con i sassoni il 30 aprile 2019<br />

significa promozione matematica, e<br />

diventa il trampolino di lancio<br />

per imporsi anche in finale di ProA<br />

con Norimberga: è il primo titolo<br />

della storia di un club giovane ma<br />

molto ambizioso.<br />

L’anno della pandemia, il 2019/2020,<br />

è quello della sofferenza:<br />

la matricola fatica a prendere<br />

le misure con il salto di categoria,<br />

nonostante la presenza nel roster<br />

di due giocatori che i tifosi dell’Aquila<br />

e del basket italiano conoscono<br />

bene come i play messicano Jorge<br />

Gutierrez e la guardia olandese<br />

Yannick Franke. Ma mentre i risultati<br />

non arrivano e il mondo di ferma,<br />

ad Amburgo si lavora con lo sguardo<br />

al futuro e le idee chiare.<br />

Con la stagione “annullata”<br />

e la salvezza garantita dal blocco<br />

del campionato.<br />

La guida tecnica della squadra<br />

intanto viene data ad un giovane


“Oggi il volto<br />

di questa Amburgo<br />

giovane e ambiziosa<br />

è l’americano<br />

Caleb Homesley,<br />

classe ’96 prodotto<br />

di un’Università non<br />

certo di prima<br />

fascia come<br />

il Liberty College”<br />

e trascinante allenatore spagnolo,<br />

Pedro Calles, classe 1983 vincitore<br />

un paio di anni prima del premio<br />

di miglior allenatore della BBL alle<br />

redini del Rasta Vechta. Che aveva<br />

portato prima in Bundesliga da<br />

assistente, e poi in semifinale da<br />

head coach eliminando addirittura<br />

la corazzata Bamberg nei quarti<br />

di finale. Ad Amburgo “l’era Calles”<br />

si apre con una stagione in<br />

crescendo, da 21 vittorie e 13<br />

sconfitta che valgono l’accesso<br />

ai playoff, il primo per Amburgo in<br />

Bundesliga. Un sogno che dura tre<br />

partite contro la devastante Alba<br />

Berlino di coach Aito Garcia (3-0 nella<br />

serie) ma che diventa il punto<br />

di partenza per il sogno successivo.<br />

Perché dopo due anni di “sola”<br />

Bundesliga, si compie il passaggio,<br />

voluto e convinto, alla coppa europea<br />

più prestigiosa dopo l’Eurolega:<br />

nell’EuroCup 2021-22 Amburgo cerca<br />

non solo di confermarsi grande,<br />

ma di diventarlo agli occhi di tutta<br />

l’Europa cestistica.<br />

Oggi il volto di questa Amburgo<br />

giovane e ambiziosa è l’americano<br />

Caleb Homesley, classe ’96 prodotto<br />

di un’Università non certo di prima<br />

fascia come il Liberty College<br />

e passato per un anno abbastanza<br />

anonimo in G-League agli Erie Bay<br />

Hawks. Si è presentato segnando<br />

21 punti contro il Partizan Belgrado,<br />

messo alle corde in un quarto finale<br />

in cui i tedeschi sono andati vicini al<br />

colpaccio; ne ha segnati addirittura<br />

29 nella sfida contro il Metropolitans.<br />

Lui e il piccolo play Jaylon Brown<br />

sono il motore della macchina<br />

ben condotta da un coach con idee<br />

chiare e vincenti.<br />

Un passo dopo l’altro, senza saltarne<br />

nessuno. La voglia di scalare un<br />

gradino alla volta le gerarchie del<br />

basket nazionale e continentale.<br />

Un progetto serio e una città<br />

entusiasta alla spalle.<br />

Questi tedeschi mi ricordano<br />

qualcosa…


31 | IL PROFILO<br />

In Trentino ho<br />

trovato il mio<br />

mondo perfetto<br />

DI ANDREA ORSOLIN<br />

FOTO TRENTINO MARKETING<br />

Dai circuti di tutto il mondo ai boschi del Trentino<br />

la passione rimane sempre quella delle due ruote.<br />

A differenza di quando sfrecciava ad oltre trecento<br />

chilometri orari sull’asfalto, oggi Marco Melandri si gode<br />

la serenità dei tracciati sulle nostre montagne in sella ad<br />

una bici elettrica. Con la bici a pedalata assistita<br />

è stato amore a prima vista. Oggi Melandri partecipa<br />

a competizioni amatoriali (nelle quali è subito riuscito<br />

ad imporre il suo talento) ed è testimonial di uno sport<br />

in continua espansione che, come dice lui, consente<br />

ad un pubblico ampio di fare esperienze altrimenti<br />

impossibili da vivere con la classica bici muscolare.


“Vale non sarà<br />

replicabile,<br />

ma ci sono<br />

dei piloti di talento<br />

che possono<br />

fare bene”<br />

Cosa ci fa Marco Melandri, ex pilota<br />

di motociclismo, campione del<br />

mondo della classe 250 e primatista<br />

italiano di successi in Superbike,<br />

in Trentino?<br />

Ci sono arrivato con la famiglia<br />

e ora non voglio più andarmene.<br />

Da tre anni vivo a Pinzolo, a pochi<br />

passi da Carisolo, paese di origine<br />

della mia compagna.<br />

Quali sono i vantaggi di vivere qui?<br />

Si sta bene, l’ambiente è pulito.<br />

Crescere la bimba qui, stare in<br />

mezzo alla natura, all’aperto,<br />

non ha prezzo.<br />

Ho passato una vita frenetica,<br />

tra l’odore della benzina, l’angustia<br />

dei garage e il rumore<br />

dei motori.<br />

Avevo bisogno di<br />

un cambio radicale e in Trentino<br />

ho trovato il mio mondo perfetto.<br />

Come vivi il territorio?<br />

Mi alleno sulle strade e i sentieri<br />

della val Rendena e del resto della<br />

provincia. Sono ambasciatore<br />

di Trentino Marketing, faccio eventi<br />

per divertimento promuovendo<br />

il territorio. Quest’anno siamo andati<br />

alla scoperta dei percorsi degli<br />

Europei di ciclismo e dei tracciati<br />

per Mountain Bike vicino al lago<br />

di Garda e in Paganella.<br />

Oggi sei impegnato con la bici<br />

elettrica. Perché questa scelta?<br />

Quando sono arrivato a vivere<br />

in Trentino cercavo un modo per<br />

allenarmi e allo stesso modo essere<br />

rilassato. Andai a fare il testimonial<br />

ai mondiali di downhill in val di Sole.<br />

C’era una gara ad esibizione con le<br />

E-bike, la feci per divertimento e mi<br />

divertii tantissimo.<br />

Mi sono appassionato e quando<br />

posso partecipo a competizioni<br />

amatoriali.<br />

Al primo anno ho subito vinto.<br />

Ho visto che andavo più forte in<br />

discesa rispetto che in salita,<br />

ho pensato che fosse un passaggio<br />

naturale dopo aver smesso con le<br />

moto. L’adrenalina che provo nelle<br />

due discipline è molto simile.<br />

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo<br />

di una E-bike?<br />

Permette di affrontare salite che


in altro modo per molti sarebbero<br />

impossibili. A seconda di come si<br />

utilizza una E-Bike si può fare<br />

più o meno fatica, ma in ogni modo<br />

è un mezzo che permette di superare<br />

salite più tecniche, scoprire posti<br />

difficilmente raggiungibili, percorrere<br />

meravigliosi itinerari, conoscere<br />

gente nuova. È un approccio<br />

differente alla bici, ma di grande<br />

soddisfazione.<br />

Al termine delle gare di motocross<br />

di fine ottobre al crossodromo<br />

di Pietramurata hai accompagnato<br />

alcuni piloti nei percorsi della Valle<br />

dei Laghi. Raccontaci come è andata.<br />

Il tour lungo il quale ho<br />

accompagnato i motociclisti ha<br />

suscitato grande entusiasmo,<br />

sia per il mezzo utilizzato che per<br />

i luoghi raggiunti. Siamo andati alla<br />

scoperta delle Marocche di Dro,<br />

un anello che parte da Arco e si<br />

spinge verso nord. Il tragitto supera<br />

il Ponte Romano in frazione Ceniga<br />

da dove iniziano lo sterrato<br />

e la salita, per poi rientrare al punto<br />

di partenza seguendo una pista<br />

ciclabile asfaltata.<br />

Doveva venire anche Tony Cairoli,<br />

ma all’ultimo ha dovuto rinunciare<br />

per un altro impegno.<br />

Quale ruolo ha lo sport nella<br />

tua vita?<br />

Passo le mie giornate a fare sport,<br />

per me è uno stile di vita. Oltre<br />

alla E-bike mi piace andare con le<br />

bici da strada e in mountain bike.<br />

Sono appassionato di Formula 1 e,<br />

ovviamente, di MotoGp. In generale<br />

mi piacciono un po’ tutti gli sport<br />

con la velocità.<br />

Il basket ti piace?<br />

Ultimamente lo seguo poco,<br />

ma da piccolo quando ero alle scuole<br />

medie ci giocavo e mi piaceva molto.<br />

Lo praticavo anche per vedere se<br />

riuscivo a crescere un po’ (Melandri è<br />

alto 166 centimetri, ndr), ma non ha<br />

funzionato.<br />

I motori rimangono comunque<br />

sempre al centro della tua vita…<br />

Quest’anno sono stato la voce<br />

tecnica di Dazn per il motomondiale.<br />

Ci siamo divertiti molto, abbiamo<br />

realizzato dei servizi speciali<br />

interessanti. Uno di questi, uscito<br />

da poco, si chiama “Rivale”<br />

e racconta il Valentino Rossi visto dai<br />

suoi sfidanti, i pro e i contro<br />

del campione.<br />

A proposito di Valentino, il suo addio<br />

alle gare chiude un’epoca per il<br />

motociclismo mondiale. Chi potrà<br />

seguire le sue orme?<br />

Prima o poi sarebbe dovuto<br />

succedere. “Vale” non sarà<br />

replicabile, ma ci sono dei piloti<br />

di talento che possono fare bene.<br />

Veder vincere “Pecco” Bagnaia su<br />

una moto italiana come la Ducati<br />

sarebbe il massimo, ma anche<br />

Franco Morbidelli può fare bene.


34 | MONDO STATISTICHE<br />

Mondo<br />

statistiche<br />

DI BASKET DATA SCOUTING<br />

Migliori marcatori Eurocup<br />

Dopo le prime cinque giornate di EuroCup nella classifica marcatori<br />

non c’è da sorprendersi nel vedere nomi come quello di Johnathan<br />

Motley del Lokomotiv Kuban, l’ex NBA di Dallas Mavericks e Los<br />

Angeles Clippers è l’unico giocatore sopra i 20 punti di media, e il<br />

suo compagno di squadra Errick McCollum, terzo miglior marcatore<br />

all-time dell’Eurocup. Rispettivamento primo e quarto nella top10<br />

dei migliori scorer della lega. A completare il podio troviamo Will<br />

Cummings del Metropolitans, visto anche Trento nel finale della<br />

stagione 2015/16 e Justin Cobbs, l’ex Bayern Monaco ha firmato per ora<br />

la miglior prestazione offensiva con 33 punti segnati. Entrambi sono<br />

partiti molto forte quest’anno incrementando i loro tabellini rispetto alla<br />

scorsa stagione passando da 12 punti di media a oltre 19. Segue Semaj<br />

Christon dell’Ulm che al secondo anno di Eurocup sta confermando le<br />

cifre della stagione 2019/20 registrate con il Limoges. Al sesto posto<br />

Allerik Freeman del Bursaspor , l’ex Asvel è passato dai 7 punti a partita<br />

in EuroLeague dell’anno scorso ai quasi 18. A un punto di distanza<br />

Aaron Harrison, che dopo l’esperienza con l’Olympiakos dello scorso<br />

anno, torna in EuroCup dove nel corso delle tre stagioni disputate finora<br />

è andato ad incrementare il suo bottino personale passando dai 13 ai 16<br />

fino ai quasi 18 punti a partita di quest’anno. Difficile non immaginare in<br />

questa classifica anche uno dei maggiori talenti della lega come Kevin<br />

Punter del Partizan, autore la scorsa stagione di una grande cavalcata<br />

in EuroLeague con Milano. A chiudere la top 10 troviamo due grandi<br />

specialisti del tiro da tre punti come Orelik Gediminas del Lietkabelis<br />

e Pullen Jacob del Cedevita, primo e secondo giocatore con più triple a<br />

segno in stagione.<br />

Migliori marcatori per zona<br />

Andiamo ora a scoprire i migliori marcatori per ciascuna tipologia di<br />

tiro e per ciascuna zona del campo. Motley domina sotto canestro ma<br />

anche nel computo dei tiri da due punti (2PT) e dei tiri totali dal campo<br />

(FG). Ritroviamo anche Orelik come leader nei tiri da tre punti (3PT).<br />

Il lituano ha fatto registrare la migliore prestazione per triple a segno<br />

(7) contro l’Hamburg Towers. Cobbs in vetta ai tiri liberi (FT) con quasi<br />

8 segnati di media a partita. Nelle zone del mid-range (tiri da due<br />

punti ad esclusione di quelli sotto canestro) rivediamo McCollum e<br />

Christon, realizzatori che fanno del tiro dal vertice alto dell’area la loro<br />

arma in più. Diego Flaccadori dell’Aquila, autore di 22 punti nell’unica<br />

vittoria trentina, è il miglior realizzatore da due punti a destra del ferro.<br />

Mentre a sinistra dell’area pitturata è Kyle Weems della Virtus Bologna<br />

il giocatore con più canestri realizzati. Egemen Guven del Bursaspor<br />

segna poco più di 7 punti a gara ma ha messo metà dei suoi tiri totali<br />

realizzati dalla zona centrale del mid-range. Nei tiri da tre punti Zach<br />

Leday del Partizan si conferma specialista dall’angolo destro. L’ex<br />

Olimpia infatti ha segnato la maggioranza delle sue triple proprio<br />

dall’angolo anche negli scorsi anni tra Zalgiris e Milano. Nell’angolo<br />

opposto fa da padrone Isaiah Miles del Promitheas Patras. Il suo<br />

compagno di squadra Nikolaos Rogkapoulos è invece il giocatore con<br />

più tiri realizzati dalla posizione di guardia a destra del ferro. Sempre<br />

in guardia ma a sinistra del canestro ritroviamo Cummings. Entrambi<br />

stanno tirando oltre il 55% da tre punti. Per concludere la zona centrale<br />

oltre l’arco è terreno di Smailagic del Partizan., l’80% delle sue triple<br />

segnate vengono da questa posizione.


I prossimi avversari<br />

La prossima partita di EuroCup sarà in casa dei russi del Lokomotiv<br />

Kuban l’8 Dicembre. Gara al limite del proibitivo contro una corazzata<br />

costruita per arrivare fino in fondo alla competizione e che gode del<br />

miglior attacco della lega con 92 punti di media segnati a gara. I<br />

sopracitati Motley e McCollum sono avversari durissimi da contenere,<br />

così come l’ex brindisino Darius Thompson. Poi si tornerà a Trento<br />

per due gare casalinghe consecutive. La prima contro il Turk Telekom<br />

Ankara di Aaron Harrison il 14 Dicembre. I turchi hanno vinto 3 delle<br />

5 partite disputate, avendo la meglio sugli avversari solo nelle partite<br />

giocate in casa compresa l’ultima contro il Lokomotiv (al tempo ancora<br />

imbattuta). In trasferta, per ora, hanno sempre perso ma contro<br />

avversari di alto profilo come Partizan e Badalona. Infine per la seconda<br />

tappa in fila alla BLM Group Arena l’avversario sarà l’Hamburg Towers<br />

il 22 Dicembre. Partita potenzialmente già decisiva per il proseguo<br />

del cammino europeo dell’Aquila. Infatti saranno otto le squadre a<br />

qualificarsi ai playoff. Ad oggi Trento e i tedeschi si dividono l’ottavo<br />

posto, entrambe con una vittoria sulle cinque gare disputate, sarà<br />

quindi fondamentale cercare di vincere il primo scontro stagionale per<br />

guadagnare un vantaggio sull’avversario diretto. Osservando la mappa<br />

di tiro del Towers, questi non sembrano avere mezze misure al tiro.<br />

Infatti il volume delle loro conclusioni è concentrato nelle vicinanze<br />

del ferro e dietro la linea da tre punti. Pochissime conclusioni e con<br />

scarsi risultati dal mid-range. Sotto canestro stanno tirando molto bene<br />

(60.14%) mentre da dietro l’arco hanno percentuali più alte e pericolose<br />

dalla punta all’angolo sinistro (46.67%) mentre dal lato opposto fanno<br />

molta più fatica a trovare il fondo della retina (sotto il 30%).<br />

Focus statistico del mese: rimbalzi<br />

Ogni mese andremo nel dettaglio di alcune statistiche avanzate ormai<br />

largamente utilizzate per misurare le prestazioni e il rendimento dei<br />

giocatori. Partiamo parlando di un’area di gioco importamnte per essere<br />

competitivi: la lotta a rimbalzo. Per analizzare questo fondamentale<br />

della pallacanestro è utile, ma riduttivo, soffermarsi solo sul numero<br />

totale di palloni catturati (TR). Infatti i rimbalzi riflettono le due metà<br />

campo, offensiva e difensiva, e di conseguenza un’analisi accurata deve<br />

distinguere le due differenti fasi di gioco. I rimbalzi offensivi (OR) fanno<br />

guadagnare un possesso in più rispetto all’avversario e risultano quindi<br />

determinanti per creare occasioni al tiro supplementari. Analogamente<br />

i rimbalzi difensivi (DR) servono a imporre il proprio ritmo rispetto agli<br />

avversari non concedendo ulteriori occasioni di realizzazione. Questi<br />

dati ci danno una panoramica quantitativa della lotta a rimbalzo, per<br />

avere un quadro completo dobbiamo unirle a statistiche di efficienza. In<br />

questo caso sarà quindi importante stimare quanti rimbalzi il giocatore<br />

ha preso sui totali dei rimbalzi che aveva a disposizione (TR%). Nello<br />

specifico per sapere quale percentuale di rimbalzi difensivi ha catturato<br />

sui disponibili (DR%) sarà sufficiente dividere il numero dei rimbalzi<br />

difensivi per la somma dei rimbalzi difensivi dei compagni e dei rimbalzi<br />

offensivi degli avversari mentre il giocatore era in campo. All’opposto<br />

quando si vuole sapere la percentuale di rimbalzi offensivi catturati<br />

sui disponibili, si andrà a dividere i rimbalzi offensivi per la somma dei<br />

rimbalzi offensivi dei compagni e dei rimbalzi difensivi degli avversari<br />

mentre il giocatore era in campo. Per comprendere meglio prendiamo<br />

ad esempio Johnathan Williams, miglior rimbalzista dell’Aquila in<br />

Europa ad oggi. Se prendiamo come campione i giocatori con almeno<br />

dieci minuti giocati, Williams è sopra la media in tutte e tre le statistiche<br />

quantitative, risultando settimo per rimbalzi totali, sesto per difensivi<br />

e quindicesimo per offensivi. Analizzando le statistiche avanzate però<br />

il minor impatto a rimbalzo nella metà campo offensiva risulta ancor<br />

più evidente. Infatti in difesa cattura il 18.77% dei rimbalzi che ha a<br />

disposizione piazzandosi ampiamente sopra la media di lega. Mentre in<br />

attacco, cattura il 6.69% dei rimbalzi e risulta così sotto media.<br />

CHI SIAMO<br />

Siamo una StartUp innovativa che studia, progetta e sviluppa soluzioni digitali per la pallacanestro.<br />

Uniamo informatica e statistica al servizio della palla a spicchi. In quest’articolo tutti i dati forniti provengono<br />

dal nostro database, creato appositamente tramite il nostro strumento di scouting e analisi statistica.<br />

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36 | APPUNTI SPARSI<br />

Ricordo quella sera<br />

al Pala Garda<br />

DI FRANCESCO COSTANTINO CIAMPA<br />

Il 22 dicembre 2003 ho imparato una lezione che ancora oggi ricordo con orgoglio e un pizzico di commozione. Ero al Pala Garda di Riva<br />

quando l’allora Garda Cartiere batte di un punto la Sil Lumezzane. Siamo alla quindicesima giornata e la formazione ospite chiude<br />

il girone d’andata ultima. ULTIMA. Io sono un radiocronista di buona volontà ma sono anche allenatore degli Allievi di Lumezzane.<br />

Vivo il club quotidianamente ed Eugenio Dalmasson, allenatore della prima squadra, è mio mito e riferimento. Ma quelli non sono<br />

periodi facili per chi aveva trascinato Lumezzane in B1 dopo la leggendaria serie di finale con Monza. La squadra non gira, i risultati<br />

non arrivano. Si parla insistentemente di esonero. O, meglio, i giornali locali parlano insistentemente di esonero. Io ho 26 anni, vivo<br />

tutto come un dramma. Non voglio che Eugenio venga cacciato; ai miei occhi lui vale più di Pat Riley (quello dei Knicks, non quello<br />

di Los Angeles…). Ma Lumezzane è ULTIMA. Con una squadra forte sulla carta. Con una squadra ben costruita sulla carta. Ma<br />

non basta. Cominciano a girare strane voci: i giocatori sono stanchi dei metodi di Eugenio (ma come??? Lui è meglio di RIley!!!), lo<br />

vogliono far fuori e gli giocano contro. Io ho 26 anni, per me giocare contro l’allenatore significa giocare contro sé stessi. Ma sono<br />

un fottuto idealista. Lo sport funziona così, mi dicono. Funziona male, penso io. Fino a quel 22 dicembre 2003. La partita è finita<br />

da poco, il general manager di Lumezzane Sergio Bona varca la porta di uno spogliatoio depresso e verga nella pietra le parole<br />

che ogni dirigente sportivo dovrebbe avere il coraggio di dire almeno una volta nei momenti di difficoltà. «Eugenio Dalmasson è<br />

l’allenatore di Lumezzane e in lui la società ha TOTALE fiducia. È la persona che ci ha portati in B1 ed è la stessa persona che ci farà<br />

rimanere in questa categoria. Siamo pronti a mandare via ognuno di voi pur di non sacrificare lui perché lui è il nostro allenatore. SE<br />

a qualcuno di voi la cosa non dovesse andare bene…beh, quella è la porta». Boom! Una frustata in pieno volto a chi aveva orecchie<br />

per intendere. Una lezione memorabile che insegna quanto sia importante difendere le proprie scelte. Giuste o sbagliate che siano.<br />

Parliamoci chiaro: non sempre si trova l’allenatore adatto per il proprio contesto. Ma quando subentra la riconoscenza il dubbio non<br />

dovrebbe mai porsi e chi ieri era un genio oggi non può essere un cretino. Beh, come finì quella stagione? Un paio di giocatori furono<br />

accompagnati alla porta, arrivarono Ebeling e Biganzoli, Lumezzane vinse quattro delle prime cinque partite del girone di ritorno e<br />

si salvò in un drammatico scontro fratricida con Montichiari nell’ultimo turno utile di play-out. La stagione arrivò Nicola Minessi e<br />

Lumezzane sfiorò due volte il salto in LegaDue. Allenatore? Eugenio Dalmasson, of course.


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38 | AQUILAB<br />

We Are<br />

All<br />

One Team!<br />

DI STEFANO TRAINOTTI<br />

FOTO DANIELE MONTIGIANI<br />

Venerdì 12 novembre ha preso il via<br />

in casa Dolomiti Energia Trentino il<br />

progetto “One Team” il progetto di<br />

responsabilità sociale di Euroleague<br />

Basketball, che vuole usare la<br />

pallacanestro per raggiungere un vero<br />

impatto nelle nostre comunità.<br />

Dopo che nella passata stagione<br />

il progetto One Team era stato<br />

necessariamente organizzato online,<br />

quest’anno si è tornati in palestra,<br />

coinvolgendo Appm, l’Associazione<br />

Provinciale per i Minori, un’associazione<br />

non profit operante sul territorio<br />

provinciale trentino nel campo<br />

dell’educazione, dell’assistenza sociale<br />

e socio-sanitaria. Appm si pone come<br />

obiettivo quello di contribuire allo<br />

sviluppo di una Comunità Educante<br />

accompagnando nella crescita<br />

personale i bambini, gli adolescenti,<br />

i giovani e i genitori attraverso<br />

percorsi di consapevolezza, autonomia<br />

e responsabilità, assicurando con<br />

professionalità i propri servizi.<br />

L’associazione trentina fa parte del<br />

progetto AquiLab for no profit da oltre<br />

dieci anni e in diverse iniziative<br />

è stata partner significativa della<br />

società bianconera. “L’attenzione che<br />

Aquila Basket ha sempre riservato alle<br />

tematiche sociali ha per noi un valore<br />

fortemente significativo – spiega il dott.<br />

Paolo Romito, dirigente Appm Onlus -<br />

e consideriamo un privilegio poter<br />

partecipare attivamente alle iniziative<br />

proposte. AquiLab rappresenta un<br />

laboratorio innovativo in cui la pratica<br />

“L’attenzione che<br />

Aquila Basket<br />

ha sempre riservato<br />

alle tematiche<br />

sociali ha per noi un<br />

valore fortemente<br />

significativo e<br />

consideriamo<br />

un privilegio<br />

poter partecipare<br />

attivamente alle<br />

iniziative proposte”


sportiva si declina in maniera ottimale<br />

con i temi e i valori dell’educazione<br />

e della crescita consapevole dei ragazzi<br />

e dei giovani”. A guidare il gruppo,<br />

composto a venti ragazzi e ragazze,<br />

presso la palestra dell’ITT “Buonarroti”<br />

è il One Team coach Alessio Bonetti,<br />

per tantissimi anni responsabile del<br />

minibasket bianconero: attraverso uno<br />

sport di squadra come la pallacanestro<br />

il One Team Coach cercherà di<br />

migliorare le life skills come la fiducia<br />

in sé stessi, il rispetto per gli altri,<br />

la capacità di lavorare in gruppo e di<br />

risolvere i problemi. A supportare tale<br />

attività ci sarà il One Team Ambassador<br />

Toto Forray, vero e proprio simbolo dei<br />

progetti di Aquila Basket nella comunità<br />

trentina “Sono molto contento di poter<br />

tornare ad allenarmi con il One Team,<br />

una bellissima occasione per far parte<br />

di una squadra che sa trovare nel gruppo<br />

la forza per migliore individualmente<br />

sotto tanti punti di vista. Non vedo l’ora<br />

di iniziare e di divertirmi insieme<br />

ai ragazzi e ragazze di APPM”. Nel<br />

secondo allenamento però, l’ospite<br />

d’eccezione è stato Desonta Bradford,<br />

che ha trascorso un’ora e mezza con<br />

i ragazzi del One Team, facendo da<br />

dimostratore negli esercizi di tiro,<br />

giocando insieme ai ragazzi<br />

e rispondendo alle domande di tutti.<br />

“Mi è stato chiesto se io sono un<br />

campione. Beh, io non potrei mai essere<br />

un campione senza i miei compagni di<br />

squadra che mi aiutano, mi stimolano,<br />

mi supportano perché io possa dare il<br />

meglio. Penso che vivere un’esperienza<br />

di squadra possa essere davvero<br />

importante per la crescita delle persone.<br />

Mi ripeto spesso che se si vuole andare<br />

a veloci, bisogna andare da soli, ma se<br />

si vuole andare lontani, allora bisogna<br />

andare con altre persone. E penso che<br />

nella vita si debba cercare di andare<br />

lontano”. Il One Team Manager Massimo<br />

Komatz è ovviamente soddisfatto di<br />

aver ripreso in palestra l’attività del One<br />

Team “Poter sperimentare la gioia del<br />

gioco, l’impegno personale e di gruppo<br />

e la possibilità di usare il basket non<br />

solo per divertirsi ma per sviluppare<br />

delle competenze utili nella vita: questo<br />

è il One Team di Aquila. Tornare a farlo<br />

in campo, coinvolgendo anche ragazzi<br />

disponibili come Desonta, Toto o anche<br />

Luca Lechthaler, è una notizia splendida<br />

per tutti.”


40 | IL NUOVO CDA DEL C.A.S.T.<br />

Ecco<br />

il nuovo CDA<br />

del CAST!<br />

TESTTO DI MARCELLO OBEROSLER<br />

FOTO DI DANIELE MONTIGIANI<br />

“Credo che la scelta<br />

di una figura come la<br />

mia indichi<br />

una necessità<br />

post pandemica<br />

importante,<br />

perché c’è bisogno<br />

di comunicazione,<br />

di consolidare<br />

e a volte di ricostruire<br />

relazioni e rapporti”<br />

Il Consorzio Aquila per lo Sport Trentino<br />

è nato ufficialmente Il 30 settembre<br />

2013, riunendo 34 soci che si sono posti<br />

la finalità di sostenere una realtà sportiva<br />

dalla chiara funzione sociale, educativa<br />

e competitiva.<br />

Oggi gli associati sono 61 e le idee<br />

di fondo che hanno dato vita al progetto<br />

sono orgogliosamente intatte.<br />

Rimane la voglia di valorizzare<br />

il territorio e il suo tessuto sociale<br />

offrendo agli aderenti al progetto grandi<br />

opportunità di visibilità e comunicazione<br />

su larga scala. Il tutto in nome<br />

(e nel nome) di Aquila Basket.<br />

Lo scorso 3 novembre si è riunito<br />

il consiglio neo eletto per stabilire<br />

la massima carica dell’organismo<br />

che riunisce gli imprenditori aderenti<br />

al CAST: un momento fondamentale<br />

per la vita del club che ha nel consorzio<br />

uno degli elementi principali della<br />

propria governance detenendo,<br />

quest’ultimo, il 40% delle quote<br />

societarie di Aquila Basket.<br />

Roberto Locatelli è stato nominato nuovo<br />

presidente del CAST, Oscar Dalpiaz<br />

è invece il nuovo vicepresidente.<br />

«Credo che la scelta di una figura come<br />

la mia – ha commentato il neo presidente<br />

Roberto Locatelli, fondatore<br />

e CEO dell’agenzia di comunicazione<br />

Plus Communication - indichi una<br />

necessità post pandemica importante,<br />

perché c’è bisogno di comunicazione,<br />

di consolidare e a volte di ricostruire<br />

relazioni e rapporti.<br />

Nella mia carriera professionale<br />

mi occupo di comunicazione,<br />

quella è la mia indole, e l’ambizione del<br />

CAST è proprio quella di tornare<br />

a parlarsi e a comunicare.<br />

Ringrazio e faccio i complimenti a Stefano<br />

Sosi, che da presidente del consorzio<br />

ha affrontato i tempi difficili durante<br />

la pandemia con grande senso<br />

di responsabilità: l’esistenza e la forza<br />

del CAST si basa sull’affezione,<br />

sull’onore e l’orgoglio che si prova<br />

ad essere parte di un gruppo e di una<br />

comunità. Assieme al nuovo consiglio<br />

e alle aziende che fanno parte del CAST,<br />

un gruppo motivato e che ha voglia di<br />

crescere, sarà fondamentale trasmettere<br />

questo tipo di consapevolezza<br />

per far crescere il senso di appartenenza<br />

al consorzio e al variegato mondo<br />

di Aquila Basket».<br />

Ecco il nuovo consiglio d’amministrazione<br />

del C.A.S.T.


Roberto Locatelli<br />

Presidente<br />

CEO della nota agenzia<br />

di comunicazione Plus<br />

Communication, è un<br />

grandissimo appassionato<br />

di sport e da cinque stagioni<br />

sponsor dell’Aquila Basket.<br />

Classe 1960, è stato anche<br />

arbitro internazionale di<br />

pallavolo.<br />

Oscar Dalpiaz<br />

Vicepresidente<br />

Responsabile commerciale<br />

dell’omonima impresa<br />

familiare, la sua azienda si<br />

occupa di stampa, legatoria e<br />

cartotecnica, di cui packaging<br />

alimentare e cosmetico, dal<br />

1981 con il marchio Grafiche<br />

Dalpiaz, accompagnano la vita<br />

del club da nove stagioni.<br />

Stefano Bonapace<br />

Dal 1990 è amministratore<br />

unico di B-Com, società<br />

specializzata nella<br />

realizzazione di ambienti<br />

lavorativi e privati, seguendo<br />

in tutto e per tutto le<br />

esigenze del committente:<br />

dall’analisi delle necessità<br />

operative alla consulenza,<br />

dalla progettazione alla<br />

realizzazione degli spazi. È<br />

vicino ad Aquila dagli anni<br />

della Serie C.<br />

Mauro Preghenella<br />

Amministratore della<br />

Eurovending, fondata nel 1996<br />

e facente parte di IVS GROUP,<br />

leader nel settore della<br />

distribuzione automatica di<br />

tutte le dimensioni, il cui corebusiness<br />

è rappresentato dai<br />

distributori free standing di<br />

bevande e snack. Dal 2015<br />

sostiene Aquila Basket.<br />

Alessio Romani<br />

Co-fondatore e<br />

amministratore delegato<br />

della Lean Evolution,<br />

società specializzata nel<br />

supporto strategico aziendale<br />

finalizzato all’analisi del<br />

fabbisogno e dello sviluppo<br />

organizzativo, di processo e/o<br />

di prodotto. Dal 2014 lega ad<br />

Aquila Basket il proprio nome.<br />

Maura Tamanini<br />

Procuratore della Pragmatica<br />

Plus, società che si occupa<br />

per conto dei Promotori<br />

della parte legale, fiscale<br />

ed operativa di Concorsi<br />

ed Operazioni a Premi e di<br />

consulenza alle Agenzie di<br />

Comunicazione e Pubblicità<br />

che vogliono proporre ai<br />

propri clienti tale servizio.<br />

Pragmatica Plus è al fianco di<br />

Aquila da quattro stagioni.<br />

Massimiliano Vece<br />

Fondatore e amministratore<br />

unico della Lizard, azienda<br />

leader nella fornitura dei<br />

software e dell’allestimento<br />

di sistemi di audio/video<br />

conferenza. L’azienda è<br />

anche attiva nel settore<br />

della sicurezza informatica<br />

e dell’intelligenza artificiale.<br />

Oltre a essere sponsor di<br />

Aquila Basket dal 2014.<br />

Antonio Zanotti<br />

Titolare dell’azienda fondata<br />

dal padre Bruno nel 1976,<br />

Antonio è vicino all’Aquila da<br />

sei stagioni con il marchio<br />

Decos Italia. Azienda leader,<br />

quest’ultima, nel settore<br />

delle chiusure tecniche per<br />

l’edilizia come porte<br />

basculanti e sezionali per<br />

garage, portoni a libro e<br />

portoni sezionali industriali.


42 | C.A.S.T.<br />

Natural energy<br />

sustainable<br />

technology<br />

DI MARTINA QUINTARELLI<br />

Alps Blockchain è una delle realtà<br />

più innovative e futuristiche che<br />

appartengono al mondo Aquila<br />

Basket. L’azienda nasce nel 2018<br />

con l’obiettivo di valorizzare<br />

le energie rinnovabili attraverso<br />

la tecnologia blockchain.<br />

Il CFO Francesca Failoni e il<br />

CEO Francesco Buffa ci hanno<br />

raccontato come è nata l’idea:”<br />

L’intuizione iniziale è stata<br />

quella di dare il via a un progetto<br />

ambizioso in un settore in forte<br />

espansione ma costellato di realtà<br />

poco serie. Il sostegno della<br />

Provincia autonoma di Trento<br />

attraverso la sua agenzia Trentino<br />

Sviluppo ha conferito valore<br />

e veridicità al progetto stesso”.<br />

Dopo aver studiato la tecnologia<br />

che sta alla base della blockchain,<br />

i due soci si sono resi conto che<br />

la strada giusta da prendere<br />

era quella di partire dalle<br />

infrastrutture, con un semplice<br />

esempio Francesca ha fatto un<br />

paragone che chiarisce il concetto :<br />

“E’ come se fossimo negli anni ’90,<br />

prima di creare Google bisognava<br />

portare i computer nelle case; e allo<br />

stesso modo per quanto riguarda la<br />

blockchain ai giorni nostri: prima<br />

di implementare servizi su di essa,<br />

dobbiamo creare infrastrutture<br />

a livello hardware che la sostengano<br />

e la rendano sicura”.<br />

Gli ostacoli di una realta’ emergente.<br />

Occupandosi di un settore<br />

all’avanguardia, Alps Blockchain ha<br />

dovuto superare sfide importanti.<br />

A livello tecnico-operativo l’ostacolo più<br />

grande è stato il problema legato<br />

al costo dell’energia ed è stato da ciò che<br />

l’azienda ha scelto di entrare nel mondo<br />

delle energie rinnovabili e in particolare<br />

il settore idroelettrico.<br />

Oltre a ostacoli di natura tecnica,<br />

in un primo momento l’impresa<br />

ha dovuto abbattere le barriere dovute<br />

alla diffidenza verso un mondo nuovo,<br />

astratto e poco palpabile.<br />

Dopo un primo periodo di studio<br />

e di ricerca, nel 2020 nasce il business<br />

model dell’azienda: unire la blockchain<br />

all’idroelettrico installando dei centri<br />

di produzione di potenza di calcolo<br />

all’interno degli impianti che auto<br />

consumano l’energia prodotta,<br />

dandole ulteriore valore.<br />

Oggi Alps Blockchain ha superato tutte le<br />

sfide legate alla comunicazione<br />

del proprio modello di business e,<br />

dopo aver dimostrato con i fatti la sua<br />

efficienza ed efficacia, ora beneficia del<br />

passaparola degli stakeholder soddisfatti.<br />

La vera innovazione di Alps Blockchain<br />

sta proprio nel processo: “Per un<br />

normalissimo impianto che produce<br />

energia creiamo ad hoc un centro di<br />

produzione di potenza di calcolo e,<br />

attraverso il nostro sistema di gestione,<br />

facciamo funzionare tale centro per<br />

poi ricomprare al cliente la potenza di<br />

calcolo prodotta”- racconta Francesca


Failoni, che specifica anche quanto sia<br />

importante la costante attività<br />

di ricerca e sviluppo sia a livello hardware<br />

(ad esempio per il raffreddamento<br />

dei macchinari a liquido), sia a livello<br />

software, con custom firmware, sistemi<br />

di monitoring e tanto altro.<br />

La sostenibilita’ e gli altri valori<br />

aziendali.<br />

Alps Blockchain fa della trasparenza<br />

e dell’affidabilità i propri punti di forza,<br />

essendo consapevole di far parte di un<br />

mercato totalmente nuovo e ancora<br />

sconosciuto ai più.<br />

Un altro valore di fondamentale<br />

importanza per l’azienda trentina è la<br />

sostenibilità, spiega Francesco Buffa:<br />

“Il mondo della blockchain è molto<br />

attaccato in questi termini, essendo<br />

una tecnologia energivora.<br />

La nostra sfida è proprio quella<br />

di renderla più efficiente grazie<br />

all’innovazione e alimentarla solo<br />

attraverso fonti di energia rinnovabile, in<br />

modo da renderla al 100%<br />

carbon neutral”.<br />

Il legame con il territorio è molto stretto:<br />

“La nostra è un’azienda trentina,<br />

nata in Trentino. Dal primo momento<br />

abbiamo ricevuto il sostegno di Trentino<br />

Sviluppo e per questo saremo sempre<br />

grati a questa terra!” - precisa Francesca<br />

- “Ora ci stiamo espandendo nel mondo,<br />

siamo in Perù, in Cile e in Russia,<br />

ma la nostra sede rimane a Trento”.<br />

Il processo di internazionalizzazione è<br />

sicuramente uno degli obiettivi principali<br />

dell’impresa trentina,<br />

che punta anche alla verticalizzazione<br />

del modello di business, acquistando<br />

impianti idroelettrici di proprietà:<br />

“Il nostro obiettivo principale”<br />

- racconta Francesco - “è quello di<br />

espandere sempre di più la produzione<br />

di potenza di calcolo attraverso l’utilizzo<br />

di energie rinnovabili, permettendo<br />

al settore idroelettrico di sostenersi<br />

senza aver bisogno degli incentivi statali<br />

e di strutturarsi in questo modo grazie<br />

a un’idea imprenditoriale alla base”.<br />

“Conosciamo<br />

Aquila Basket da anni,<br />

siamo sempre andati al<br />

palazzetto<br />

a vedere le partite!”<br />

- affermano i due soci -<br />

“Ne condividiamo<br />

i valori:<br />

la trasparenza<br />

e l’attaccamento<br />

al territorio soprattutto.<br />

Ci piace l’idea<br />

di coniugare la nostra<br />

passione<br />

per il basket<br />

al sostegno di una realtà<br />

pura in cui crediamo molto!<br />

Forza Aquila!”


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31 | LA PAROLA AI TIFOSI<br />

.............................<br />

“Si sente il calore<br />

trasmesso dai tifosi”<br />

.............................<br />

.............................<br />

“Vivere l’atmosfera<br />

del palazzetto è molto<br />

più emozionante rispetto<br />

a guardare la partita<br />

da casai”<br />

.............................<br />

.............................<br />

“E’ bellissimo sentire<br />

il palazzetto intero esultare:<br />

il frastuono dei tifosi<br />

ad una schiacciata,<br />

ad una palla recuperata”<br />

.............................<br />

.............................<br />

“Ci sono emozioni e aspetti<br />

che vanno vissuti sulla<br />

propria pelle,<br />

in televisione si perdono”<br />

.............................<br />

.............................<br />

“Siamo il sesto uomo<br />

della squadra, dovevamo<br />

tornare a sostenerla!”<br />

.............................


46 | FOOD AND CHRISTMAS STYLE<br />

Food &<br />

Christmas<br />

style<br />

Alessandro Gilmozzi<br />

Chef stellato del ristorante<br />

El Molin di Cavalese<br />

Gli inizi.<br />

“La mia è una storia un po’ particolare: sono cresciuto<br />

in una famiglia di albergatori, fin da giovanissimo<br />

ho potuto vivere in prima persona i profumi e le dinamiche<br />

della cucina. All’inizio odiavo fare questo lavoro,<br />

ho fatto la scuola d’arte e cercavo la mia strada:<br />

poi però mi sono convinto, anche grazie all’incontro<br />

con tante persone importanti per la mia vita<br />

e per la mia carriera”.<br />

Come si definisce come chef.<br />

“Ho ancora l’entusiasmo e la passione di un bambino,<br />

alla ricerca costante di nuove strade e nuovi modi<br />

di vedere e di vivere la cucina e gli ingredienti.<br />

Abbiamo una vocazione artistica e artigianale,<br />

che combina la bellezza dei piatti con la ricerca<br />

e la sperimentazioni nei nostri laboratori con macchinari<br />

sofisticati che mia moglie chiama ancora “i miei giochini”.<br />

Il legame con il territorio trentino.<br />

“La nostra è una cucina di montagna dolomitica:<br />

viviamo in un territorio che a uno sguardo superficiale,<br />

dal punto di vista di uno chef, sembra dare poco.<br />

Mele, salumi, patate. E invece se apri la mente<br />

e cambi prospettiva ti accorgi della ricchezza,<br />

dei dettagli, della storia.<br />

E allora riscopri che puoi trovare profumi,<br />

sapori e ricette nuove anche partendo<br />

da erbe o cortecce”.<br />

Il piatto di cui è più orgoglioso.<br />

“Ce ne sono diversi, ma ne scelgo uno che stiamo ultimando in<br />

questi giorni e che dedico ad Andrea Paternoster,<br />

di Mieli Thun. Si chiama miele, bacche e aceto,<br />

è un dessert che mixa sapori e ingredienti del territorio<br />

sorprendendo: perché unendo quei sapori il piatto dà la<br />

sensazione a chi lo assaggia di avere in bocca una fragola.<br />

È un equilibrio davvero particolare e vincente”.<br />

Il Natale secondo Chef Gilmozzi.<br />

“Per noi di solito significa lavorare per renderlo<br />

speciale per gli altri nel nostro ristorante,<br />

lo scorso anno con la pandemia è stato quasi surreale<br />

passarlo a casa in famiglia”.<br />

Cena del 24 o pranzo del 25?<br />

“Pranzo del 25”.<br />

Il piatto tipico che non può mancare<br />

“Cotechino”.<br />

Il dolce tipico che non può mancare<br />

“Zelten. E lo stollen”<br />

L’ingrediente del territorio da valorizzare<br />

o riscoprire durante le feste.<br />

“Nessuno ne parla mai ma abbiamo alcuni produttori trentini<br />

in Valle dei laghi straordinari.<br />

Ci tengo a menzionare il carpione di Trote Astro,<br />

un prodotto eccellente frutto di un progetto di ripopolamento<br />

a cui abbiamo partecipato anche noi;<br />

poi il caviale di trota di Trota Oro.<br />

E i funghi dei giovani ragazzi di Shitake Mushrooms,<br />

da provare”.<br />

Il brindisi di Natale con cosa nel bicchiere?<br />

“Un bel Trento Doc Cavit è di rigore,<br />

in particolare mi fa impazzire il Rosé ultimamente.<br />

E poi magari un bel gin tonic con il nostro gilbach gin.<br />

Prima e dopo!”<br />

L’augurio ai lettori<br />

“Un saluto a tutti i tifosi di Aquila Basket e buon Natale!”


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