Archeomatica_2_2023
Tecnologie per i beni culturali
Tecnologie per i beni culturali
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Tecnologie per i Beni Culturali 9<br />
dicato agli archeologi che con<br />
la loro dedizione e competenza<br />
scientifica si impegnano ogni<br />
giorno a scoprire, e al tempo<br />
stesso proteggere, il patrimonio<br />
culturale di zone a rischio.<br />
Il progetto KIFAP rispondeva<br />
appieno a questi requisiti, grazie<br />
ai suoi due obiettivi precisi<br />
a far da filo conduttore: il primo<br />
era quello di rilevare con<br />
un approccio scientifico un sito<br />
archeologico unico in tutto il<br />
Vicino Oriente mediante l’utilizzo<br />
di tecnologie avanzate<br />
come le scansioni laser, la fotogrammetria<br />
e i droni; il secondo,<br />
a monte dell’intero progetto,<br />
era quello di salvaguardare<br />
con ogni mezzo possibile il patrimonio<br />
culturale rinvenuto in<br />
una zona post-bellica.<br />
La vittoria del premio nel novembre<br />
del 2020 ha portato alla<br />
successiva collaborazione e sostegno<br />
da parte di diversi partner<br />
che ne condividono i valori<br />
e che hanno consentito di mettere<br />
a punto un piano concreto<br />
di tutela e restauro dei bassorilievi<br />
assiri di Faida. Nello specifico,<br />
Il progetto è supportato<br />
dal Ministero degli Affari Esteri<br />
e della Cooperazione Internazionale,<br />
ALIPH Foundation,<br />
Gerda Henkel Stiftung, Regione<br />
Friuli Venezia Giulia, Fondazione<br />
Friuli, Agenzia Italiana per<br />
la Cooperazione allo Sviluppo,<br />
3D Target, 3Dflow. Inoltre,<br />
si avvale della collaborazione<br />
tecnica di numerose altre istituzioni,<br />
quali l’Università degli<br />
Studi di Roma Tre, il Politecnico<br />
di Milano e l’Istituto Veneto<br />
per i Beni Culturali.<br />
Fig. 6 - Il taglio del nastro il giorno dell’inaugurazione del Parco. ©Alberto Savioli – DIUM, UniUD.<br />
L’INAUGURAZIONE UFFICIALE<br />
DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI<br />
FAIDA E LE MOSTRE CORRELATE<br />
Dopo quattro anni dall’inizio<br />
della campagna di scavi, domenica<br />
16 ottobre 2022 è stato ufficialmente<br />
inaugurato il nuovo<br />
Parco Archeologico Moderno di<br />
Faida, il primo del suo genere<br />
non solo nella regione del Kurdistan,<br />
ma nell’intero Iraq (Fig.<br />
6). Il parco è nato con l’intento<br />
di valorizzare e rendere accessibile<br />
al pubblico il sito in cui<br />
sono stati scoperti, restaurati e<br />
documentati questi imponenti<br />
bassorilievi Assiri, veri e propri<br />
tesori antichi di 2700 anni fa,<br />
suggellando la lunga opera di<br />
salvataggio del patrimonio culturale<br />
della zona. La cerimonia<br />
d’inaugurazione ha visto il riunirsi<br />
dei diversi esponenti delle<br />
realtà sopracitate coinvolte<br />
nel progetto, tra cui il rettore<br />
dell’Università di Udine Roberto<br />
Pinton e la direttrice del Dipartimento<br />
di Studi umanistici e<br />
del patrimonio culturale Linda<br />
Borean. Hanno poi partecipato<br />
diverse centinaia di persone che<br />
hanno potuto ammirare dal vivo<br />
gli straordinari rilievi rupestri<br />
di Faida. Il taglio del nastro e<br />
la seguente visita guidata sono<br />
state seguite da numerose testate<br />
giornalistiche e televisive<br />
nazionali e internazionali.<br />
E non è finita qui: dal 17 dicembre<br />
2022 fino al 4 giugno <strong>2023</strong> è<br />
possibile visitare la nuova mostra<br />
archeologica ai Civici Musei<br />
del Castello di Udine, la quale<br />
consente ai visitatori di essere<br />
trasportati nel cuore dell’impero<br />
Assiro, a Faida. La mostra<br />
rende accessibile a tutti i risultati<br />
scientifici e le incredibili<br />
scoperte effettuate dai team<br />
di archeologi dell’Università di<br />
Udine attraverso un percorso<br />
innovativo fra materiali documentari,<br />
reperti archeologici e<br />
immagini fotografiche, il tutto<br />
corredato da una comunicazione<br />
multimediale che porta a<br />
vivere la visita come una vera<br />
esperienza immersiva e interat-