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syndicom rivista N.37

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

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<strong>syndicom</strong><br />

N. 37 Novembre 2023<br />

<strong>rivista</strong><br />

Sindacati,<br />

voce ai<br />

giovani


Pubblicità<br />

Corsi di perfezionamento per gli operatori<br />

del settore media<br />

Lavori nel settore mediatico, della comunicazione visiva o<br />

dell’industria grafica e vuoi tenere il passo con la trasformazione<br />

tecnologica? Con i corsi del centro di perfezionamento Helias<br />

rimani sempre aggiornato e acquisisci competenze da usare<br />

anche nel tempo libero.<br />

Inoltre, grazie ai corsi offerti da Helias, potrai ampliare la tua<br />

rete di contatti con professionisti di settori affini, dando così<br />

vita a interessanti collaborazioni!<br />

Helias è l’istituto di formazione comune dei sindacati <strong>syndicom</strong> e Syna nonché<br />

dell’associazione padronale dell’industria grafica Viscom.<br />

La direzione dell’istituto è in mano al reparto della formazione di <strong>syndicom</strong>.<br />

Consulta il programma di corsi Helias e iscriviti!<br />

Iscrizioni online o tramite il segretariato <strong>syndicom</strong>:<br />

info@<strong>syndicom</strong>.ch – Tel: 058 817 18 18 – www.helias.ch/it


Sommario<br />

4 Brevi ma utili<br />

6 Dossier: Giovani<br />

e sindacati<br />

18 Dalle professioni<br />

22 Politica<br />

25 Diritto e diritti<br />

26 Idee<br />

27 Sindacati nel mondo<br />

28 Eventi<br />

30 Cruciverba<br />

32 Un lavoro, una vita<br />

Care lettrici, cari lettori,<br />

«In qualche modo stiamo abbassando l’età media,<br />

vero?», mormora un rappresentante del<br />

Gruppo d’interesse (GI) Giovani durante una<br />

conferenza sindacale. Dire che questo non accade<br />

spesso sarebbe una bugia. Nel sindacato i<br />

giovani, e questo appare evidente, sono sottorappresentati.<br />

Eppure non siamo una particolarità,<br />

non siamo una nicchia. Quasi un quarto di<br />

tutti i lavoratori in Svizzera ha meno di 30 anni.<br />

E vogliamo dire la nostra, visto che si tratta di<br />

plasmare il nostro futuro.<br />

Occorre dare spazio alle giovani voci, ai giovani<br />

lavoratori, affinché i nostri problemi vengano<br />

affrontati e le nostre posizioni siano prese in<br />

considerazione nelle trattative, nelle discussioni<br />

e nelle decisioni (pag. 8). Ciò include la garanzia<br />

di poter avere un futuro su un pianeta abitabile.<br />

Ecco perché il GI Giovani, insieme ad altri rappresentanti<br />

sindacali di tutta la Svizzera, ha partecipato<br />

alla manifestazione nazionale sul clima.<br />

Matteo Antonini, presidente di <strong>syndicom</strong>,<br />

ha risposto alle domande dei giovani iscritti<br />

(pag. 10). Perché una gioventù forte rafforza<br />

l’intero movimento. Questo non è mai stato<br />

così evidente come in occasione dello scambio<br />

internazionale di quest’anno con i colleghi tedeschi<br />

e austriaci sul Lago di Costanza (pag. 15).<br />

Anche noi come sindacato dobbiamo evolverci e<br />

dare spazio a nuove idee, nuove strutture, nuove<br />

soluzioni. Perché i giovani sono qui, si fanno<br />

sentire e vogliono dire la loro. Ascoltiamoli.<br />

6<br />

Giovani e sindacati<br />

18<br />

Protesta a Tamedia<br />

32<br />

Ritratto: Anja Bachmann<br />

Jeannine «Jane» Bossard,<br />

segretaria GI Giovani


4 Brevi ma utili<br />

Vaud, finalmente un salario minimo? \ Un accordo con Livre Suisse \ Nuovo<br />

responsabile Logistica \ Fine di myMigros, effetti su notime \ Payot, basta<br />

misure di risparmio \ Media, petizione per salari degni \ Ticinesi premiati \<br />

Posta St-François minacciata \ Clima, due incontri e una manifestazione<br />

Canton Vaud, finalmente<br />

un salario minimo?<br />

Più di 16mila firme raccolte per ciascuna<br />

delle due iniziative per l’introduzione del<br />

salario minimo nel Canton Vaud. Nonostante<br />

il periodo estivo, si tratta di un<br />

risultato notevole per la coalizione<br />

« Ensemble à gauche, che riunisce partiti<br />

e sindacati di sinistra (compreso<br />

<strong>syndicom</strong>). La prima iniziativa mira ad<br />

ancorare il principio nella Costituzione<br />

cantonale, la seconda stabilisce la legge<br />

d’attuazione, fissando il minimo legale<br />

a 23 franchi lordi l’ora. La votazione potrebbe<br />

svolgersi al più presto nel 2025,<br />

ovvero 14 anni dopo il referendum sullo<br />

stesso argomento, rifiutato dalla popolazione.<br />

Iniziative simili sono attualmente<br />

in corso in Vallese e a Friburgo.<br />

Un accordo con Livre Suisse<br />

Dall’inizio dell’anno sono in corso trattative<br />

con Livre Suisse per un aumento<br />

della scala salariale e un miglioramento<br />

del contratto collettivo delle librerie.<br />

Livre Suisse (l’organizzazione mantello<br />

dei rivenditori di libri) e <strong>syndicom</strong> si<br />

sono accordati su un aumento salariale<br />

dell’1,5%, una giornata di formazione retribuita<br />

e l’introduzione di un 13° salario<br />

parziale.<br />

Manuel Wyss nuovo responsabile<br />

del settore Logistica<br />

A fine agosto, i delegati del settore Logistica<br />

di <strong>syndicom</strong> hanno eletto il nuovo<br />

responsabile del settore. Si tratta del<br />

bernese Manuel Wyss, laureato in scienze<br />

politiche, con 17 anni di esperienza<br />

sindacale in diverse regioni, sindacati e<br />

attività. Nel suo nuovo ruolo farà parte<br />

anche del comitato direttivo di <strong>syndicom</strong>.<br />

Succede a Matteo Antonini, nominato<br />

presidente di <strong>syndicom</strong> lo scorso<br />

giugno, nel corso dell’Assemblea dei delegati.<br />

Fine di myMigros, effetti<br />

su notime<br />

Migros ha interrotto l’offerta online my-<br />

Migros. Questa decisione avrà conseguenze<br />

anche sui 140 autisti della filiale<br />

delle Poste notime. In quanto partner<br />

sociale, <strong>syndicom</strong> si impegna a limitare<br />

il più possibile le ripercussioni sul personale.<br />

Vista la forte crescita di notime<br />

in diversi ambiti, <strong>syndicom</strong> accoglie con<br />

favore il fatto che notime supporti i propri<br />

autisti nell’ottenimento delle eventuali<br />

patenti di guida necessarie per<br />

svolgere queste altre attività.<br />

Payot, basta misure di risparmio<br />

A luglio è stata condotta da <strong>syndicom</strong><br />

un’indagine tra i dipendenti Payot sulle<br />

misure di risparmio attualmente in corso,<br />

in particolare sulle ore settimanali<br />

lavorate gratuitamente in più. La partecipazione<br />

al sondaggio è stata molto<br />

buona e ha dimostrato che il personale<br />

non è più disposto ad accettare queste<br />

misure di risparmio. Le successive discussioni<br />

in seno alla commissione mista<br />

hanno permesso di ottenerne l’annullamento.<br />

Media, petizione per salari degni<br />

4.800 franchi. Questo il salario minimo<br />

per i lavoratori dei media nella Svizzera<br />

tedesca e in Ticino, proposto dall’associazione<br />

degli editori (VSM) durante le<br />

trattative per il contratto del settore,<br />

che manca ormai da 20 anni. Un salario<br />

vergognoso, mille franchi in meno rispetto<br />

al CCL in vigore nella Svizzera<br />

francese. Per questo, <strong>syndicom</strong> e impressum<br />

hanno lanciato una petizione<br />

che invita la presidenza di VSM a riprendere<br />

i negoziati e fissare salari minimi<br />

dignitosi.<br />

Riconoscimento per due soci<br />

<strong>syndicom</strong> in Ticino<br />

Il giornalista Federico Franchini, socio<br />

<strong>syndicom</strong>, membro del comitato Press<br />

nazionale nonché collaboratore di questa<br />

<strong>rivista</strong>, non è nuovo ai riconoscimenti<br />

per la sua professione. L’ultimo è<br />

il premio indetto dall’Associazione Ticinese<br />

dei Giornalisti, che gli è stato assegnato<br />

a fine settembre per il suo reportage<br />

sulle miniere di cobalto sulle<br />

Alpi piemontesi. È socia <strong>syndicom</strong> anche<br />

la ticinese Tiziana Conte, operatrice<br />

culturale e giornalista freelance, che ha<br />

ricevuto dalle mani di Alain Berset il premio<br />

svizzero delle arti sceniche, per il<br />

suo operato pluridecennale nel campo<br />

della danza.<br />

Posta St-François minacciata<br />

Un’alleanza di associazioni, partiti e cittadini,<br />

sostenuta da <strong>syndicom</strong>, ha raccolto<br />

quasi 3.300 firme a favore del<br />

mantenimento dell’ufficio postale di St-<br />

François, al centro di Losanna, e di tutti<br />

i suoi servizi. La Posta non ha ancora<br />

reagito alla petizione, già depositata a<br />

marzo. Il progetto immobiliare di un<br />

centro commerciale minaccia questo<br />

ufficio che offre un’accessibilità eccezionale<br />

al centro di Losanna. Vogliamo<br />

un servizio pubblico degno di questo<br />

nome.<br />

Clima, due incontri e una<br />

manifestazione<br />

A settembre a Zurigo e a ottobre a Losanna:<br />

<strong>syndicom</strong> ha organizzato due dibattiti<br />

sull’impatto della crisi climatica<br />

sui nostri posti di lavoro e sulle nostre<br />

condizioni lavorative. I lavoratori sono<br />

infatti sempre più esposti a condizioni<br />

meteorologiche estreme derivanti dai<br />

cambiamenti climatici, aumentando significativamente<br />

i rischi per la loro salute<br />

e sicurezza sul lavoro. È innegabile<br />

che le leggi attuali e i contratti collettivi<br />

non forniscono una protezione adeguata<br />

di fronte a queste nuove sfide. Le discussioni<br />

si sono concentrate sulle conseguenze<br />

della crisi climatica sulla salute<br />

e sulle condizioni di lavoro e sul ruolo<br />

dei sindacati in questa battaglia cruciale.<br />

Il 29 settembre, il Gruppo d’interesse<br />

Giovani di <strong>syndicom</strong> si è mobilitato per la<br />

manifestazione nazionale sul clima. Slogan<br />

come «Non c’è lavoro su un pianeta<br />

morto o «Il pianeta prima del profitto si<br />

sono affiancati alle bandiere di <strong>syndicom</strong>.<br />

Uno stand di presentazione con la<br />

<strong>rivista</strong> contenente il dossier sul clima ha<br />

permesso di svolgere numerose discussioni<br />

sul ruolo dei sindacati per una transizione<br />

socialmente giusta. Le opinioni<br />

raccolte forniscono numerosi spunti di<br />

riflessione.


Brevi ma utili<br />

Humour e politica, la strana coppia in scena a Thun \ Agenda<br />

<strong>syndicom</strong> 2024 \ Logistica, 7 franchi in più \ Il declino sociale<br />

dei media \ Swisscom e Cablex, si vota! \ Contatti<br />

5<br />

Humour e politica, la strana<br />

coppia in scena a Thun<br />

Politica e comicità, che c’azzeccano? La<br />

politica è una cosa troppo seria per<br />

scherzarci sopra? Questa la sfida della<br />

sezione Berna Lötschberg Posta, che in<br />

estate ha proposto un nuovo format di<br />

intrattenimento che mescola politica e<br />

comicità. A fine giugno, a Thun è stato<br />

invitato il comico svittese Sascha<br />

Schnellmann (noto per le apparizioni in<br />

«Das Zelt» o «Spasspartout» della SRF),<br />

per uno spettacolo per i soci <strong>syndicom</strong><br />

dell’Oberland bernese. Con lui, sul palco<br />

è salito Martin von Allmen, ex granconsigliere<br />

del PS ed ex consigliere comunale<br />

di Thun, per parlare dell’AVS e dello<br />

stato delle casse pensioni.<br />

La presenza contemporanea di Schnellmann<br />

e von Allmen è il tentativo di sperimentare<br />

qualcosa di nuovo per entrare<br />

in contatto con i membri di <strong>syndicom</strong>.<br />

«Il comitato voleva fare qualcosa di intergenerazionale<br />

per i suoi membri»,<br />

spiega Adriano Troiano, responsabile<br />

della regione di Berna e dell’Alto Vallese<br />

di <strong>syndicom</strong>. «Volevamo creare un evento<br />

che non solo facesse interagire tra<br />

loro le varie generazioni, ma anche la<br />

politica e la comicità. È importante che<br />

<strong>syndicom</strong> sia in mezzo alla gente e promuova<br />

nuove modalità di incontro, per<br />

informare, far conoscere, dibattere su<br />

temi importanti: è anche questo il ruolo<br />

del sindacato». (Mireille Guggenbühler)<br />

Agenda <strong>syndicom</strong> 2024<br />

Allegata a questo numero, trovate una<br />

cartolina per richiedere l’agenda <strong>syndicom</strong>.<br />

È gratuita e vi accompagnerà per<br />

un anno di battaglie sindacali! Insieme,<br />

trovate anche il programma dei corsi di<br />

formazione Movendo del prossimo anno.<br />

Ricordiamo che tutti i soci <strong>syndicom</strong><br />

possono frequentare gratuitamente un<br />

corso Movendo l’anno, che sia per la<br />

professione, il lavoro sindacale o, semplicemente,<br />

lo sviluppo personale.<br />

© Bruno Ferreira Dias, <strong>syndicom</strong><br />

2024<br />

Logistica, 7 franchi in più<br />

I dipendenti dei Servizi logistici della<br />

Posta (regione di Zurigo) ci avevano riferito<br />

che non ricevevano l’indennità<br />

per lavoro notturno tra le 5.00 e le 6.00<br />

del mattino. Attraverso una petizione, i<br />

dipendenti hanno poi segnalato questa<br />

anomalia e hanno chiesto, con il sostegno<br />

di <strong>syndicom</strong>, un risarcimento.<br />

<strong>syndicom</strong> ha negoziato con successo.<br />

Risultato: il lavoro svolto tra le 5 e le 6<br />

verrà riconosciuto a partire dal 1° gennaio<br />

2024 con un supplemento notturno<br />

di 7 franchi (pro rata temporis).<br />

Il declino sociale dei media<br />

Una crescente disconnessione e perdita<br />

di fiducia del pubblico nei media e<br />

nei giornalisti. Ragioni economiche,<br />

dovute all’evoluzione dei modelli di business<br />

e alle difficoltà economiche del<br />

settore, divenuto ipercompetitivo. Ecco<br />

due ragioni del declino del giornalismo,<br />

secondo uno studio dell’Accademia di<br />

giornalismo e media dell’Università di<br />

Neuchâtel per conto della Commissione<br />

federale dei media (COFEM) sull’importanza<br />

e l’impatto che il giornalismo può<br />

avere sulla società e gli individui, sia<br />

nell’ambito politico che nella vita quotidiana.<br />

L’analisi ha inoltre evidenziato<br />

l’effetto sfavorevole che alcuni atteggiamenti<br />

dei giornalisti hanno in relazione<br />

all’autonomia e alla trasparenza<br />

dei media. Infine, marginalmente, le<br />

pressioni politiche vengono segnalate<br />

come un ostacolo alla qualità.<br />

Swisscom e Cablex, si vota!<br />

<strong>syndicom</strong> sostiene 43 valide candidate<br />

e candidati alle prossime elezioni delle<br />

rappresentanze del personale a Swisscom<br />

e Cablex. Grazie di prenderli in considerazione:<br />

si vota fino al 22 novembre!<br />

Info: <strong>syndicom</strong>.ch/elezionerp23<br />

Contatti<br />

Segretariato <strong>syndicom</strong> Ticino e Moesano<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno<br />

lu e gio 8.00–12.00, ma-me-ve<br />

13.30–17.30. e-mail: info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Tel. 058 817 19 61, Fax 058 817 19 66<br />

Cassa disoccupazione <strong>syndicom</strong><br />

lu-ma-gio 9.00–11.30 me 14.00–16.30<br />

cassa.disoccupazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Gruppo Pensionati Ticino e Moesano<br />

pensionati.<strong>syndicom</strong>.ch<br />

franco.caravatti@bluewin.ch<br />

Agenda<br />

Novembre<br />

10<br />

Women for Impact #2<br />

ore 8.45, Impact Hub Ticino, Lugano<br />

Storie, sfide ed esperienze al<br />

femminile. In collaborazione con<br />

Female Founders Initiative.<br />

Info: ticino.impacthub.net<br />

10-12<br />

Giornate della tipografia<br />

San Gallo. Info:typo-stgallen.ch<br />

Fino al 12<br />

Glocal<br />

Varese, Festival del giornalismo.<br />

Vi partecipa un gruppo di giornalisti<br />

di <strong>syndicom</strong>.<br />

Per informazioni: info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

14<br />

La xilografia<br />

Lugano, Biblioteca Salita dei Frati, ore<br />

18.00. Conferenza del ciclo «La storia<br />

dell’arte vista dagli incisori con Gianstefano<br />

Galli, in collaborazione con<br />

l’Associazione Amici Atelier Calcografico.<br />

Info: bibliotecafratilugano.ch<br />

17<br />

Swiss Press Photo 22<br />

Castello di Prangins. Fino al 25 febbraio<br />

2024, esposizione delle migliori foto<br />

della stampa svizzera del 2022.<br />

Info: chateaudeprangins.ch<br />

25<br />

Conferenza Settore Stampa e<br />

media elettronici<br />

Biel-Bienne, Hotel Mercure Plaza.<br />

Riservato ai membri del settore.<br />

Iscrizioni: my<strong>syndicom</strong>.ch<br />

25<br />

Contro la violenza sulle donne<br />

Eventi in occasione della Giornata internazionale<br />

per l’eliminazione della<br />

violenza contro le donne.<br />

Info: scioperofemminista2023.ch<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/agenda


Giovani e sindacati


Foto dossier: Jana Leu, Manuel Lopez e Pascale Amez


8 Dossier<br />

Le nuove generazioni s’interrogano<br />

La stragrande maggioranza dei sindacati europei non riesce a ringiovanire la propria base di attivisti. La Svizzera non<br />

fa eccezione. Come si spiega questa disaffezione? Il sindacalismo è diventato antiquato? Le giovani generazioni hanno<br />

perso fiducia nella capacità dei sindacati di difenderli?<br />

Le interviste condotte con attivisti e colleghi<br />

mostrano che il lavoro e il compito del sindacato<br />

sono spesso poco conosciuti, o addirittura<br />

poco chiari agli apprendisti e ai giovani adulti.<br />

Tra i più giovani (vedi pag.10), alcuni sottolineano<br />

la mancanza di modernità nei sindacati, la<br />

troppa burocrazia o l’insufficiente presenza sui<br />

social media, dove una sola persona mobilita<br />

molte più persone in un breve lasso di tempo<br />

delle nostre organizzazioni.<br />

Il desiderio di contribuire all’azione collettiva<br />

non si è ridimensionato. Semplicemente, la<br />

struttura attraverso la quale esprimere questo<br />

impegno è diventata di secondaria importanza.<br />

Se a questo si aggiunge la riluttanza dei sindacati<br />

a sviluppare offerte specifiche per i più giovani,<br />

è facile capire perché questi ultimi si impegnino<br />

dapprima nelle associazioni o nei<br />

partiti.<br />

L’invecchiamento dei metodi è un’ovvia ragione<br />

del calo del sindacalismo tra gli under 30, ma<br />

non è l’unica: iscriversi a un sindacato significa<br />

poter beneficiare di condizioni di lavoro stabili<br />

o di praticare sufficientemente a lungo la stessa<br />

professione. Di fronte a situazioni lavorative precarie<br />

o fluide, il coinvolgimento dei giovani nei<br />

sindacati sembra passare in secondo piano.<br />

I giovani mandano<br />

un messaggio chiaro<br />

alle nostre istituzioni.<br />

Sta a noi ascoltarli<br />

per reinventarci.<br />

UNISCITI AL GRUPPO GIOVANI<br />

Insieme possiamo realizzare il cambiamento. Un secolo fa, la<br />

settimana di cinque giorni era un sogno lontano, così come i salari<br />

per gli apprendisti e la protezione contro i licenziamenti.<br />

Tutto questo è stato ottenuto con una dura<br />

lotta! Per ottenere il futuro che vogliamo,<br />

abbiamo bisogno del vostro impegno! Iscriviti<br />

al gruppo giovani di <strong>syndicom</strong>, partecipa,<br />

raccontaci le tue richieste!<br />

info: jugend@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Da sinistra a destra<br />

davanti: Jane Bossard,<br />

Philip Fleischmann,<br />

Anja Bachmann,<br />

dietro: Silas Arn,<br />

Jakub Walczak,<br />

Matteo Baschera.


Dossier<br />

9<br />

«Il sindacato deve includere i giovani»<br />

Il Gruppo d’interesse Giovani di <strong>syndicom</strong> si è riunito il 29 settembre. All’ordine del giorno: la revisione degli statuti, l’elezione<br />

dei successori di alcuni attivisti, troppo anziani per far parte di questo comitato, e i nuovi soci, difficili da reclutare.<br />

«Come possiamo rendere la nostra organizzazione più visibile agli apprendisti e ai giovani dipendenti?», si<br />

chiede Jane Bossard, segretaria del GI Giovani, che ha appena festeggiato il suo primo anno a <strong>syndicom</strong>.<br />

Un messaggio più chiaro<br />

«Quello che facciamo è importante, ma a volte devo ripetere<br />

40 volte la stessa cosa prima che i miei colleghi si<br />

sentano coinvolti!», esordisce Anja Bachmann, postina di<br />

Winterthur (vedi il suo profilo nell’ultima pagina). Per gli<br />

attivisti presenti, è necessario un grosso sforzo pedagogico,<br />

e non solo con i giovani. «Un messaggio semplice e<br />

chiaro su ciò che il movimento rappresenta sarebbe già<br />

un inizio!».<br />

Silas Arn, presidente uscente del GI Giovani – 34 anni – e<br />

iscritto al sindacato da quando ha iniziato la sua carriera<br />

come tecnico informatico a Swisscom, a volte si sente a<br />

corto di prospettive quando presenta il lavoro dei sindacati<br />

ai colleghi più giovani. «Mi impegno a garantire che<br />

il progresso sia equo per tutti. Ma quando spiego la funzione<br />

fondamentale dei Contratti collettivi, mi rendo conto<br />

che il ruolo diretto e concreto dei sindacati sulle loro<br />

condizioni di lavoro rimane poco chiaro».<br />

Philip Fleischmann, 30 anni, corriere in bici a Zurigo, lavora<br />

in un settore in gran parte non regolamentato. Molti<br />

dei suoi colleghi provengono da contesti migratori, non<br />

sono consapevoli dei loro diritti e fanno diversi lavori per<br />

sbarcare il lunario. «Sto lavorando duramente per garantire<br />

che tutti beneficino di una protezione e di un salario<br />

minimo il più rapidamente possibile. A Ginevra le cose si<br />

stanno muovendo grazie all’azione dei sindacati e uso<br />

questo esempio per convincere i miei colleghi ad aderire».<br />

Una struttura obsoleta?<br />

I membri del Comitato si interrogano sul posto dei giovani<br />

ai margini della struttura sindacale. «Il modo in cui i<br />

sindacati, e <strong>syndicom</strong> in particolare, sono strutturati, per<br />

settore, per regione, fondamentalmente verticale, non ci<br />

permette di portare la prospettiva giovanile nelle strategie<br />

e nei piani d’azione sindacali. Abbiamo bisogno di<br />

giovani in tutti i comitati», constata Jane Bossard.<br />

Per Jakub Walczak, 18 anni, apprendista informatico di<br />

Swisscom all’ultimo anno, si tratta di convincere i giovani<br />

a impegnarsi. «Solo il peso e la forza del collettivo possono<br />

cambiare le cose». Jakub, candidato al Consiglio nazionale<br />

nella lista del PS per il Cantone di Berna come<br />

capolista dei Giovani socialisti, fa un ulteriore passo avanti:<br />

«Dobbiamo riprendere la lotta di classe. I compromessi<br />

con i capitalisti non potranno mai renderci pienamente<br />

felici».<br />

Per Matteo Baschera, 33 anni, poligrafo di formazione e<br />

ora dipendente di Galledia, azienda mediatica indipendente<br />

della Svizzera orientale e centrale, il dialogo deve avvenire<br />

anche a livello intergenerazionale. «Lavoro da 15 anni<br />

in un settore in crisi. Voglio partecipare ai cambiamenti in<br />

atto e offrire ai più giovani qualcosa di cui parlare che non<br />

sia la paura. Ma questa discussione deve avvenire a tutti i<br />

livelli dell’azienda, fra tutte le generazioni. Cosa vogliamo?<br />

Quale futuro per le nostre professioni? Se da un lato i dipendenti<br />

più anziani si battono giustamente per le loro<br />

pensioni, dall’altro devono prendere sul serio i timori e le<br />

preoccupazioni dei loro colleghi più giovani».<br />

Campagne mirate<br />

I giovani stanno facendo da specchio al sindacato. Senza<br />

arrivare a dire che il modello è superato, c’è un grande<br />

potenziale di cambiamento. «A cominciare dall’andare<br />

sul campo, a contatto diretto con i giovani disoccupati o<br />

in situazioni di lavoro precario», afferma Jane Bossard.<br />

Per Anja Bachmann, è fondamentale incontrare i giovani<br />

dove si trovano: scuole, festival, eventi. «Sensibilizzare i<br />

miei coetanei è motivante. Vorrei che il sindacato ci desse<br />

i mezzi per fare campagne di questo tipo».<br />

Il coinvolgimento dei giovani nel dialogo sociale e nella<br />

contrattazione collettiva, così come una quota di giovani<br />

negli organi decisionali, sono ancora oggetto di discussione,<br />

così come l’ampliamento della varietà di temi da<br />

affrontare. Jane Bossard aggiunge: «I Contratti collettivi<br />

sono importanti, ma se non li colleghiamo all’uguaglianza<br />

di genere, alle realtà delle persone LGBTQI+ o al clima,<br />

il sindacato non terrà conto dei nostri interessi e<br />

delle nostre preoccupazioni». I rappresentanti del<br />

GI Giovani si sono ritrovati il giorno successivo, il<br />

30 settembre, alla manifestazione nazionale sul<br />

clima. «Non c’è nessun lavoro su un pianeta morto:<br />

il messaggio è chiarissimo».<br />

Muriel Raemy


10 Dossier<br />

Dialogo aperto: la parola ai giovani<br />

Le opinioni di 138 giovani (96 iscritti a <strong>syndicom</strong>, 42 non iscritti) raggiunti con un sondaggio online. E il parere del presidente<br />

Matteo Antonini.<br />

Sono già impegnato<br />

politicamente e socialmente.<br />

Per ragioni ideologiche,<br />

perché credo nel potere del collettivo.<br />

Perché sei iscritto al sindacato?<br />

Perché voglio sostenere e sviluppare il<br />

contratto collettivo di lavoro.<br />

Per offerte come la formazione<br />

continua e il servizio legale.<br />

Perché il sindacato mi ha sostenuto in una vertenza<br />

sul posto di lavoro per un’ingiusta retribuzione.<br />

Perché non sei iscritto al sindacato?<br />

La quota di iscrizione è troppo alta.<br />

Esiste un sindacato che difende la mia professione?<br />

Non so cosa facciano i sindacati e quindi<br />

non so quali siano i vantaggi di essere iscritto.<br />

I sindacati hanno davvero fatto la differenza in Svizzera? Che cosa hanno<br />

realmente ottenuto? Ho bisogno di capire quali aspetti concreti possono<br />

cambiare nella mia vita lavorativa quotidiana grazie all’azione sindacale.<br />

Il sindacato è uno strumento per raggiungere gli obiettivi dei lavoratori: salari, orari di lavoro,<br />

conciliazione, pensione, riduzione dell’orario. Gli scioperi sono stati a lungo un mezzo per<br />

ottenere risultati come il salario minimo dignitoso, la settimana di 5 giorni e, più recentemente,<br />

una maggiore parità uomo-donna. Matteo Antonini<br />

BONUS FORMAZIONE<br />

Sapevate che <strong>syndicom</strong> sostiene gli apprendisti e gli studenti<br />

a tempo pieno con un bonus di formazione di 100 franchi all’anno,<br />

come contributo per l’acquisto di libri e ausili per la formazione?<br />

È possibile richiedere il bonus di formazione sul portale<br />

dei soci my.<strong>syndicom</strong>.ch.<br />

SVILUPPO PROFESSIONALE<br />

La formazione continua è importante se si vuole rimanere aggiornati<br />

nel proprio lavoro, nell’attività sindacale o nel proprio<br />

sviluppo personale.<br />

Gli iscritti a <strong>syndicom</strong> possono frequentare gratuitamente un<br />

corso <strong>syndicom</strong> e uno Movendo all’anno, e un corso Helias a<br />

tariffa ridotta. Sosteniamo la formazione continua dei nostri<br />

iscritti con un contributo finanziario pari a un terzo dei costi<br />

del corso (incluso il materiale didattico). L’importo massimo<br />

per anno solare è di 500 franchi.


Dossier<br />

11<br />

Che cosa dovrebbe fare un sindacato<br />

per far sì che l’iscrizione valga la pena?<br />

Rappresentare gli interessi degli apprendisti<br />

e dei giovani nel mondo del lavoro.<br />

Incoraggiare gli scambi con<br />

altri giovani nelle nostre regioni.<br />

Essere presente e visibile presso il mio datore<br />

di lavoro. E negoziare con lui un CCL!<br />

Difendere i miei diritti: mettere i giovani al primo posto.<br />

Il segretario dei giovani di <strong>syndicom</strong> sarà<br />

sempre più presente nei luoghi di lavoro e nei<br />

corsi di formazione per spiegare il ruolo del<br />

sindacato (vedi pagina 12). Ci stiamo anche<br />

concentrando su una strategia digitale, con la<br />

necessità di rispondere alle richieste dei giovani.<br />

Matteo Antonini<br />

Non apparire polverosi come<br />

lo sono oggi i sindacati.<br />

Aiutare nei casi concreti in cui il sistema non funziona<br />

o viene aggirato, a scapito dei lavoratori più giovani.<br />

Avere un piano climatico degno di questo nome.<br />

Impegnarsi in una politica climatica e sociale.<br />

Spiegatemi come, con <strong>syndicom</strong> o un altro<br />

sindacato, posso guadagnare un salario migliore!<br />

Chiedere una riduzione dell’orario<br />

di lavoro, una settimana di 4 giorni.<br />

Lottare per cause rivoluzionarie. Prendete posizioni<br />

ecologiche e applicatele all’interno del sindacato,<br />

invece della carta sconto per la benzina o dei buoni Reka…<br />

Investire in questioni centrali per il lavoro sindacale.<br />

Le strutture dell’istituzione e le lotte di potere interne<br />

non attraggono necessariamente i giovani.<br />

Suggerimenti e trucchi per i colloqui con<br />

i datori di lavoro. Discussione sulla<br />

negoziazione dei dettagli delle mansioni.<br />

Il sindacato deve offrire un ulteriore<br />

sostegno quando si tratta di iniziare<br />

una carriera e di diventare indipendenti<br />

(candidature, burocrazia, contabilità, ecc).<br />

Adattate il linguaggio, spiegateci le<br />

questioni politiche, senza schierarvi!<br />

Abbiamo bisogno di più scioperi. Tutto sta diventando costoso, tutto viene scaricato sui lavoratori,<br />

il fondo pensionistico è in pericolo e, come se non bastasse, le banche ricevono somme di denaro<br />

incredibili con uno schiocco di dita. Se i politici non vogliono farlo, tocca ai sindacati!<br />

I sindacati hanno talvolta una struttura troppo complessa e lenta, che risale al secolo scorso.<br />

Mi impegno a snellirla, ove necessario, per renderla più adatta al ritmo veloce dei nostri tempi.<br />

Le nostre posizioni sono troppo conservatrici? Anche in questo caso mi impegno ad aprire<br />

un dialogo con la nostra base, sapendo che è varia. Matteo Antonini


12 Dossier<br />

Il potere ai giovani: il sindacato si presenta<br />

In un mondo perfetto, la storia e l’azione dei sindacati farebbero parte della formazione e della cultura generale. In un<br />

mondo ancora più perfetto, gli apprendisti non avrebbero più bisogno dei sindacati. I giovani riceverebbero una formazione<br />

adeguata, un’attenzione ideale e le migliori possibilità di ottenere un buon diploma che spianerebbe loro la strada<br />

verso buone prospettive di lavoro.<br />

Purtroppo, però, non viviamo (ancora) in un mondo del<br />

genere. Noi sindacati siamo più necessari che mai. Gli<br />

apprendisti non solo devono sapere che siamo a loro disposizione,<br />

ma devono anche sapere che esistiamo. I giovani<br />

lavoratori devono sapere chi siamo e, soprattutto,<br />

quali sono i loro diritti.<br />

sta loro particolarmente a cuore, che si tratti di orari di<br />

lavoro più brevi, di salari migliori, di compensazioni del<br />

rincaro o di congedi mestruali.<br />

In alcuni dei nostri partner sociali come Swisscom o La<br />

Posta, una sessione informativa con noi è ora parte integrante<br />

dell’apprendistato. In altri settori possiamo intervenire<br />

direttamente con le scuole professionali. Purtroppo,<br />

questo dipende molto dagli insegnanti, dalle<br />

direzioni e dai Cantoni. A volte dobbiamo andare<br />

subito al sodo, altre volte possiamo trascorrere<br />

un intero pomeriggio a parlare con gli apprendisti.<br />

Poi li incontriamo utilizzando un linguaggio<br />

e mezzi adatti ai loro stili di comunicazione,<br />

sotto forma di workshop e giochi di ruolo, come<br />

la mezza giornata che abbiamo trascorso presso<br />

Swisscom la scorsa primavera.<br />

Insieme ai segretari regionali, abbiamo fatto<br />

scoprire il mondo sindacale a oltre 200 apprendisti<br />

di tutta la Svizzera. Spiegare le trattative<br />

del CCL in modo giocoso e impegnato<br />

non solo è stato un arricchimento per i giovani,<br />

ma ci hanno anche fatto capire cosa<br />

Il reclutamento di membri attraverso queste presentazioni<br />

o workshop non è un obiettivo in sé. Il nostro obiettivo<br />

principale è quello di garantire che gli apprendisti sappiano<br />

a chi rivolgersi in caso di problemi e che possano<br />

organizzarsi, con noi e tra di loro. Si tratta di essere presenti<br />

per non diventare semplicemente un mito del XX<br />

secolo.<br />

Jeannine «Jane» Bossard,<br />

segretaria GI Giovani<br />

«CONOSCO I<br />

MIEI DIRITTI!»<br />

Una guida su tutti i temi più importanti<br />

come salario, straordinari o contratti di<br />

lavoro, concepita espressamente per i giovani.<br />

Se desideri ricevere una copia cartacea,<br />

contatta direttamente la responsabile<br />

dei giovani: jugend@<strong>syndicom</strong>.<br />

www.diritti-degli-apprendisti.ch


Dossier<br />

13<br />

<strong>syndicom</strong> si impegna per...<br />

… apprendistati di qualità!<br />

Considerato il fiore all’occhiello del sistema scolastico<br />

elvetico, il sistema di apprendistato duale è sancito dall’articolo<br />

8 della legge sulla formazione professionale. Ma la<br />

sua qualità desta preoccupazione nei sindacati. Sempre<br />

più giovani abbandonano la formazione, denunciano condizioni<br />

inadeguate e molestie sul posto di lavoro. Gli studenti<br />

lamentano anche una preparazione carente agli<br />

esami finali, formatori non specializzati e una mancata<br />

integrazione delle moderne tecnologie e della digitalizzazione<br />

nel percorso formativo.<br />

SYNDICOM CHIEDE<br />

21%<br />

degli apprendisti svizzeri (1 su 5)<br />

interrompe la formazione<br />

(in Ticino il 32%, in Romandia il 30%).<br />

63%<br />

deve talvolta fare lavoro straordinario.<br />

70%<br />

dichiara di sentirsi a volte stressato.<br />

› ispezioni regolari e senza preavviso<br />

nelle aziende di formazione<br />

› più risorse per la supervisione dell’insegnamento<br />

› più consulenti di formazione<br />

› che l’attuale sistema di valutazione della<br />

formazione in azienda (QualiCarte) sia valutato<br />

esternamente dalle autorità cantonali<br />

… dire basta allo sfruttamento<br />

dei tirocinanti!<br />

I tirocini sono lavori temporanei che permettono la formazione<br />

di giovani lavoratori. A differenza degli apprendistati,<br />

qui non esistono leggi e regolamenti.<br />

Esiste quindi un notevole margine di manovra in termini<br />

di retribuzione, durata e supervisione dei tirocinanti. E<br />

la Confederazione non mostra alcuna volontà di regolamentare<br />

i tirocini a livello nazionale.<br />

SYNDICOM CHIEDE<br />

› supervisione adeguata<br />

› standard formativi per garantire<br />

la qualità della formazione<br />

› salario minimo per tirocinanti,<br />

volontari e stagiaires<br />

› divieto degli stage gratuiti<br />

› di regolamentare i tirocini nel Codice del lavoro<br />

› di introdurre organi di vigilanza<br />

e controllo nei Cantoni<br />

Secondo l’UFS, nel 2020<br />

31,5%<br />

delle persone attive tra<br />

15 – 29 anni<br />

ha un contratto a tempo determinato<br />

(compreso il tirocinio).<br />

100’000<br />

Tirocinanti in Svizzera, eppure ancora<br />

insufficienti affinché la Confederazione<br />

voglia migliorare le loro condizioni di lavoro.


14 Dossier<br />

Conoscere i propri diritti per potersi difendere<br />

Sebbene la tendenza sia purtroppo evidente da diversi anni, i recenti annunci di licenziamenti presso Le Temps e Tamedia,<br />

dimostrano ancora una volta che la situazione dei giornalisti in Svizzera sta diventando sempre più complicata.<br />

Con il disimpegno degli editori e la stagnazione o addirittura il peggioramento delle condizioni di lavoro, in particolare<br />

per i freelance ma anche per i dipendenti, la lotta per difendere i giornalisti non è mai stata così importante.<br />

È quindi più importante che mai che i giovani giornalisti<br />

entrino nel mercato del lavoro con gli strumenti necessari<br />

per difendere i loro diritti e le loro future condizioni di<br />

lavoro, per continuare a formarsi in una professione in<br />

continua evoluzione e per trovare il sostegno di cui hanno<br />

bisogno durante la loro carriera.<br />

In qualità di maggiore sindacato dei media in Svizzera,<br />

<strong>syndicom</strong> è uno degli attori che affianca i giornalisti nelle<br />

loro attività professionali e nelle loro lotte individuali<br />

e collettive. Il recente esempio di Tamedia lo ha dimostrato<br />

ancora una volta. Ma i giornalisti praticanti della Svizzera<br />

francese spesso non ne sono consapevoli. Mentre i<br />

giovani giornalisti che si formano al MAZ nella Svizzera<br />

tedesca o al Corso di gionalismo in Ticino ricevono visite<br />

da tutte le associazioni e i sindacati che difendono i diritti<br />

dei professionisti della stampa, compreso <strong>syndicom</strong>,<br />

gli studenti del Centre de formation des journalistes<br />

(CFJM) di Losanna non ne hanno diritto. Infatti, solo l’associazione<br />

professionale impressum è autorizzata a incontrare<br />

i giornalisti praticanti, che iniziano così la loro<br />

attività professionale ignari dell’esistenza di un importante<br />

attore che difende la loro professione e a cui possono<br />

rivolgersi. Il fatto che <strong>syndicom</strong> sia stato messo da parte<br />

per molti anni dal Consiglio di fondazione del CFJM<br />

rappresenta innanzitutto un ostacolo alla libertà sindacale<br />

sancita dalla Costituzione (articolo 28). Soprattutto,<br />

però, penalizza gravemente i giornalisti, che sono noti per<br />

il pensiero critico, la libertà di opinione e la libertà di analisi<br />

che sono parte integrante della loro professione, e che<br />

avrebbero il diritto di conoscere tutti gli attori chiave della<br />

loro professione, in modo da poter scegliere a quale<br />

sindacato aderire, richiedere l’iscrizione al Registro professionale<br />

e lottare per migliori condizioni di lavoro.<br />

Un’ampia rete di giornalisti iscritti a <strong>syndicom</strong> spesso<br />

consente loro di iscriversi al nostro sindacato più avanti<br />

nella carriera, quando le loro condizioni di lavoro sono<br />

minacciate o quando desiderano mobilitarsi a favore della<br />

loro professione. Ma è essenziale che in un settore così<br />

difficile come quello dei media, i giovani giornalisti sappiano<br />

di poter contare su un sindacato impegnato e solidale.<br />

Ecco perché <strong>syndicom</strong> chiede di poter accedere al<br />

CFJM, come avviene nelle scuole di giornalismo nel resto<br />

della Svizzera.<br />

Melina Schröter<br />

Foto: Sergio Ferrari


Dossier<br />

15<br />

Scambi internazionali: insieme siamo più forti<br />

A inizio agosto, alcuni giovani sindacalisti svizzeri, tedeschi e austriaci si sono ritrovati a un campus sindacale internazionale<br />

sul Lago di Costanza. Tre giorni per scambiare esperienze, arricchire e ripensare le battaglie comuni al di là<br />

delle frontiere. Un estratto dal diario di Jane Bossard, segretaria dei giovani di <strong>syndicom</strong>.<br />

PRIMO WORKSHOP<br />

I temi dei frontalieri e dell’ascesa dei partiti di destra in<br />

Europa fanno rabbrividire non solo i partecipanti, ma anche<br />

le animatrici del gruppo di lavoro. L’antifascismo è<br />

una parte importante del lavoro dei sindacati tedeschi,<br />

che comprende l’informazione, il riconoscimento del passato<br />

e la comprensione della democrazia.<br />

GIOCHI DI RUOLO PER MEGLIO CAPIRE<br />

Ho modificato il gioco da tavolo «Les Loups-Garous de<br />

Thiercelieux», molto popolare in lingua tedesca. Non si<br />

trattava più di «lupi mannari contro abitanti del villaggio»,<br />

bensì di «scioperanti contro crumiri», la «ragazza che strizza<br />

gli occhi» diventava una fiduciaria e la «veggente» diventava<br />

membro della commissione del personale. All’inizio<br />

è stato un po’ caotico, discutere con una cinquantina di<br />

persone non è facile! Soprattutto con cinquanta sindacalisti<br />

che hanno subito avanzato richieste come verbali, iniziative<br />

popolari e l’elezione di una commissione del personale,<br />

che hanno causato non solo ritardi ma anche molte<br />

risate.<br />

WORKSHOP SULLO SCIOPERO FEMMINISTA<br />

Ho raccontato la storia e la situazione in Svizzera, prima<br />

di trattare anche di politica femminista. Tutte le<br />

lavoratrici svizzere hanno potuto raccontare come<br />

hanno vissuto il 14 giugno e quali sono i problemi nei<br />

loro settori e nelle loro aziende. È stata discussa la rivendicazione<br />

«Rispetto, più salario, più tempo»: che<br />

cosa si può ottenere con i sindacati, che cosa si può<br />

ottenere nella società, che cosa si può ottenere nelle<br />

aziende, che cosa deve accadere per avviare davvero<br />

un cambiamento? Ne sono scaturite proposte concrete:<br />

asili nido aziendali, congedi parentali o informazioni<br />

sulle tematiche femministe all’interno del<br />

sindacato, ma anche idee più utopiche come il superamento<br />

del patriarcato o dei ruoli di genere.<br />

LA SALUTE MENTALE DEI GIOVANI AL CENTRO DEL DIBATTITO<br />

Ovunque nel mondo, durante la pandemia giovani lavoratori hanno perso il loro impiego oppure sono stati costretti a<br />

ridurre il tempo di lavoro o a interrompere la formazione. E questo ha avuto ripercussioni. Attraverso negoziazioni collettive,<br />

i sindacati possono vigilare affinché leggi e politiche appropriate siano messe in atto per fornire assistenza in<br />

caso di salute mentale. La rappresentanza degli apprendisti sul posto di lavoro, un supervisore didattico con maggiori<br />

poteri, la riduzione dell’orario di lavoro e una maggiore sensibilizzazione: c’è ancora molto da fare!<br />

Per presentazioni, video, altre foto o la versione sindacale del gioco da tavolo «I lupi mannari della foresta desolata»,<br />

contattate Jane.<br />

Jeannine «Jane» Bossard


16 Dossier


Dossier<br />

17


18<br />

Dalle<br />

professioni<br />

Stampa scritta, discesa all’inferno<br />

Tamedia continua a tagliare. Il 25 settembre, il personale, sostenuto<br />

da <strong>syndicom</strong>, ha organizzato una manifestazione a Losanna<br />

per protestare contro i licenziamenti annunciati. Eravamo più<br />

di cento: speriamo che questo spirito di lotta si diffonda.<br />

Allorché mercoledì 20 settembre la direzione<br />

di Tamedia ha annunciato alle<br />

redazioni il piano di riduzione dei costi,<br />

l’entità dei tagli ha superato i timori<br />

dei giornalisti e dei lavoratori dei<br />

media: 50 posti di lavoro fissi e 20 posti<br />

freelance in tutto il Paese. Nella<br />

Svizzera romanda saranno licenziate<br />

28 persone entro la fine di ottobre.<br />

Sono interessate le redazioni di 24<br />

heures, Tribune de Genève, la redazione<br />

T (la redazione comune delle testate<br />

francofone di Tamedia) e Matin Dimanche,<br />

per ottenere un risparmio di<br />

3,5 milioni di franchi. Questo smantellamento<br />

corrisponde a più del 10<br />

per cento dell’organico (nella Svizzera<br />

romanda lavorano attualmente 250<br />

persone). <strong>syndicom</strong> denuncia la totale<br />

mancanza di responsabilità sociale<br />

dell’editore zurighese che, svuotando<br />

le redazioni, impedisce loro di svolgere<br />

il lavoro essenziale per una società<br />

informata e per la democrazia. Dobbiamo<br />

anche sottolineare la totale<br />

mancanza di responsabilità sociale di<br />

un’azienda miliardaria che taglia posti<br />

di lavoro in un settore già depresso,<br />

in gran parte a causa delle sue stesse<br />

decisioni. Tutto questo è già stato detto<br />

e ripetuto. Ma a Tamedia non importa.<br />

Per Stephanie Vonarburg, vicepresidente<br />

di <strong>syndicom</strong> e responsabile<br />

del settore Media, si tratta di un vero e<br />

proprio scandalo. «Le redazioni sono<br />

già dissanguate e costantemente sotto<br />

pressione». E questo in un momento<br />

in cui TX Group, il nome ufficiale<br />

dell’azienda, sta andando bene finanziariamente:<br />

TX Group ha fatto registrare<br />

un utile di 123 milioni nel 2022<br />

e di 177 milioni nel 2021. Lo scorso<br />

anno TX Group ha pagato 47,7 milioni<br />

di dividendi ai suoi azionisti, 78,4 milioni<br />

nel 2021 e oltre un miliardo da<br />

Manifestazione contro Tamedia alla Tour Edipresse a Losanna, lo scorso 25 settembre. (© Sergio Ferrari)<br />

quando il gruppo è stato quotato in<br />

borsa nel 2000. La maggior parte di<br />

questo denaro va nelle tasche dall’azionista<br />

di maggioranza, la famiglia<br />

Supino-Coninx.<br />

Risparmiare 6 milioni tagliando 50<br />

posti di lavoro e sottrarre 47 milioni<br />

dal bilancio per darli agli azionisti che<br />

non ne hanno bisogno? Sempre più<br />

persone rifiutano questo modo di fare.<br />

Questa frenetica corsa al profitto deve<br />

finire. <strong>syndicom</strong> sostiene le redazioni<br />

in tutte le loro azioni future per contrastare<br />

questo nuovo piano di risparmio<br />

e i licenziamenti che renderanno<br />

più precarie decine di figure professionali<br />

nella Svizzera francese e tedesca,<br />

senza contare l’ulteriore pressione<br />

sulle redazioni già dissanguate.<br />

È il lavoro dei suoi dipendenti che ha<br />

permesso a Tamedia di godere di<br />

un’ottima salute finanziaria. È ora che<br />

il gruppo investa nelle sue redazioni,<br />

nel suo personale e nel giornalismo.<br />

Le nostre colleghe e i nostri colleghi<br />

non ne possono più. La lotta sindacale<br />

continua.<br />

Melina Schröter<br />

I media secondo Supino<br />

«Ma Der Bund e Berner Zeitung<br />

piacciono ai lettori!». Due testate,<br />

una sola redazione: questa la formula<br />

di Pietro Supino per salvare la<br />

carta stampata. E i giornalisti che<br />

hanno perso il lavoro? E i rischi per<br />

la pluralità di opinioni? In fondo,<br />

sono una sorta di danno collaterale,<br />

ha risposto candidamente Supino,<br />

invitato dalla fondazione Möbius a<br />

Lugano a fine settembre. Per il presidente<br />

del gigante mediatico TX<br />

Group (già Tamedia), la causa della<br />

crisi è l’offerta alternativa sovrabbondante.<br />

«Siamo in declino, soltanto<br />

non ne conosciamo la velocità»,<br />

ha ammesso, prevedendo che<br />

dei tre centri stampa attualmente<br />

esistenti ne resterà uno solo. Quanto<br />

alla SSR, secondo lui dovrebbe<br />

occuparsi soltanto dell’offerta culturale<br />

e di tutto quanto non fa concorrenza<br />

ai privati. Più chiaro di<br />

così... (Giovanni Valerio)


« Attraverso un sondaggio, abbiamo cercato di capire quali siano<br />

le preoccupazioni più urgenti: salari, salute, orari...» Manuel Wyss<br />

19<br />

Posta, il contratto di domani<br />

Per dar forma alla «Posta di domani», occorre fare altrettanto con<br />

il contratto collettivo. <strong>syndicom</strong> intende modificare l’architettura<br />

contrattuale del partenariato sociale con la Posta per aumentare<br />

l’uguaglianza e la tutela dei colleghi del gruppo.<br />

Il Contratto collettivo di lavoro (CCL) di domani: lo slogan delle trattative con la Posta. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

I responsabili della Posta promettono<br />

alla popolazione svizzera niente di<br />

meno che «la Posta di domani». Questa<br />

promessa deve valere anche per i<br />

dipendenti. Senza i dipendenti e senza<br />

che loro possano godere di buone condizioni<br />

di lavoro, non ci potrà essere<br />

una «Posta di domani».<br />

Per questo motivo <strong>syndicom</strong> ha<br />

scelto per le trattative sul CCL con la<br />

Posta lo slogan «Il CCL di domani». La<br />

maggior parte degli attuali contratti<br />

collettivi di lavoro con la Posta scade a<br />

fine 2024. Per garantire una transizione<br />

lineare, le trattative per i nuovi contratti<br />

sono iniziate a settembre. L’obiettivo<br />

è che entrino in vigore nel<br />

2025. Nel corso di queste, <strong>syndicom</strong> intende<br />

sviluppare ulteriormente i CCL,<br />

rafforzare l’uguaglianza dei diritti di<br />

tutti i dipendenti del gruppo della<br />

Posta e migliorare la loro protezione e<br />

le loro condizioni di lavoro. Come primo<br />

passo, <strong>syndicom</strong> vuole estendere il<br />

campo d’applicazione dell’attuale<br />

CCL mantello della Posta, in modo<br />

che tutti i colleghi del gruppo trovino<br />

protezione sotto lo stesso tetto. Attualmente<br />

il CCL mantello regola diritti e<br />

doveri, ossia ciò che le parti contraenti<br />

<strong>syndicom</strong> e la Posta stabiliscono tra<br />

loro; ad esempio, le trattative salariali<br />

annuali. Il CCL mantello deve ora essere<br />

integrato anche da disposizioni<br />

normative al fine di rafforzare l’uguaglianza<br />

tra colleghi delle diverse società<br />

del gruppo.<br />

In una fase successiva, le parti sociali<br />

rinegozieranno i contratti collettivi<br />

di lavoro delle varie società del<br />

gruppo. In primo luogo, il CCL Posta,<br />

con le due società più grandi: Servizi<br />

logistici e RetePostale. Qui l’attenzione<br />

si concentrerà sul miglioramento<br />

specifico delle rispettive condizioni di<br />

lavoro.<br />

Per poter rappresentare al meglio<br />

le preoccupazioni e gli interessi dei<br />

colleghi, li abbiamo contattati durante<br />

i mesi estivi. Attraverso un sondaggio,<br />

abbiamo cercato di capire quali<br />

siano le preoccupazioni più urgenti in<br />

materia di salari, salute, orari di lavoro,<br />

ecc. Attualmente stiamo discutendo<br />

i risultati di questo sondaggio con<br />

gli organi competenti. Dopodiché li<br />

trasformeremo in richieste concrete e<br />

formuleremo le relative priorità. Non<br />

appena pronte, le renderemo note.<br />

Manuel Wyss<br />

I negoziati CCL Posta<br />

Aumentate le nostre<br />

rendite AVS!<br />

Adrian Flükiger è co-presidente USS Berna<br />

e dintorni<br />

L’AVS è stata introdotta nel 1948 e da<br />

allora, secondo la Costituzione federale<br />

(articolo 112), il mandato è quello di<br />

assicurare il fabbisogno di sussistenza<br />

quando si va in pensione. Ma la realtà<br />

è ben diversa! In tempi come questi in<br />

cui, come negli ultimi tre anni, assistiamo<br />

ad aumenti record degli affitti,<br />

dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari,<br />

nonché dei premi delle casse<br />

malati, la politica adottata diventa insopportabile.<br />

Nel frattempo, i pensionati<br />

perdono un’intera mensilità in<br />

termini di rendita, poiché le rendite<br />

AVS o non sono state adeguate al rincaro<br />

(circa l’8,3% solo negli ultimi<br />

anni) o non lo sono state sufficientemente.<br />

È proprio per questo motivo<br />

che le pensionate e i pensionati di <strong>syndicom</strong><br />

si sono fortemente mobilitati<br />

per commemorare il 75° anniversario<br />

dell’AVS. Alla manifestazione del 25<br />

settembre a Berna hanno partecipato<br />

oltre mille colleghe e colleghi. Questo<br />

perché si rendono conto che i soldi a<br />

disposizione diminuiscono sempre<br />

più. Oltre all’attuazione del mandato<br />

costituzionale, abbiamo chiesto l’introduzione<br />

di una tredicesima rendita<br />

mensile AVS, la limitazione dei premi<br />

delle casse malati a un massimo del<br />

10% dei redditi e delle rendite e il rifiuto<br />

della riforma della LPP21. Inoltre,<br />

respingiamo categoricamente l’iniziativa<br />

sulle pensioni 66+ dei giovani radicali.<br />

Vogliamo che per le persone anziane<br />

vengano fissate le giuste priorità:<br />

nelle politiche sociali, fiscali e abitative.<br />

Lo facciamo anche per le giovani<br />

generazioni.


20<br />

Dalle<br />

professioni<br />

«Spero che l’esempio di Swisscom possa fare scuola<br />

anche in altre aziende» Urs Scheuble, ex presidente comitato aziendale Swisscom Group<br />

Swisscom, un modello vincente<br />

per chi si avvicina all’età AVS<br />

La carenza di manodopera costringe le aziende a trattenere<br />

i dipendenti anziani in servizio più a lungo. Il tempo parziale<br />

negoziato da <strong>syndicom</strong> con Swisscom è vantaggioso per tutti.<br />

Il 25 settembre i sindacati hanno celebrato i 75 anni dell’AVS, fondamento del sistema pensionistico. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

«Il progetto pilota mi ha permesso di<br />

andare in pensione anticipata a tappe<br />

nel 2020», afferma Urs Scheuble, ex dipendente<br />

di Swisscom e presidente<br />

del comitato aziendale di Swisscom<br />

Group. «Allo stesso tempo, Swisscom è<br />

stata in grado di pianificare tempestivamente<br />

la mia successione: è stata<br />

una situazione vantaggiosa per tutti».<br />

Durante le trattative per il contratto<br />

collettivo di lavoro, <strong>syndicom</strong> e<br />

Swisscom hanno concordato di rilanciare<br />

il progetto pilota dopo il successo<br />

del 2020. D’ora in poi, l’accesso al<br />

programma sarà possibile ogni mese,<br />

e questo sia per i dipendenti assoggettati<br />

al CCL sia per i quadri del livello C<br />

a partire dai 60 anni di età che lavorano<br />

in una società del Gruppo affiliata<br />

al CCL di Swisscom (ad eccezione di<br />

Swisscom Services).<br />

Perdite accettabili<br />

La partecipazione a uno dei due modelli<br />

è facoltativa e non può quindi essere<br />

imposta. I dipendenti di Swisscom<br />

che stanno pensando di andare<br />

in pensione anticipatamente possono<br />

richiedere informazioni a HR Advisory<br />

e alla cassa pensioni comPlan. Hanno<br />

inoltre la possibilità di usufruire della<br />

consulenza previdenziale di <strong>syndicom</strong>.<br />

I dipendenti di Swisscom possono<br />

scegliere tra due opzioni, in cui riducono<br />

il loro grado di occupazione del 10–<br />

40% in una o due fasi in un periodo<br />

compreso tra 18 e 24 mesi. Dopodiché<br />

vanno in (pre)pensionamento con:<br />

– Orario di lavoro parziale: riduzione<br />

del salario in misura pari alla riduzione<br />

dell’orario di lavoro, ma il salario<br />

assicurato presso comPlan rimane<br />

invariato.<br />

– Pensionamento parziale: riduzione<br />

del salario e del salario assicurato<br />

presso comPlan in misura pari alla<br />

riduzione dell’orario di lavoro, ma<br />

con rendita parziale e rendita transitoria<br />

parziale AVS.<br />

Successivamente, si continua ad avere<br />

diritto alla rendita transitoria AVS,<br />

con Swisscom che contribuisce finanziariamente<br />

alle perdite della rendita.<br />

I superiori possono porre il veto, ma<br />

devono giustificarlo per iscritto. È stato<br />

definito un procedimento in caso di<br />

controversie. I partecipanti al programma<br />

hanno un’ampia garanzia di<br />

occupazione e la riduzione del carico<br />

di lavoro consente una transizione<br />

graduale verso il pensionamento. Al<br />

contempo, Swisscom può pianificare<br />

la successione, cosa importante nel<br />

caso di attività impegnative. La riduzione<br />

d’orario riduce stress e pressione,<br />

così i dipendenti possono rimanere<br />

nel processo lavorativo più a lungo<br />

del previsto.<br />

Franz Schori<br />

Infrastruttura di rete,<br />

nuovo CCL dal 2024<br />

Daniel Hügli, Segretario centrale ICT<br />

A partire dal 2024, i dipendenti del settore<br />

dell’infrastruttura di rete potranno<br />

usufruire di un Contratto collettivo<br />

di lavoro (CCL) modificato con numerosi<br />

miglioramenti. Le modifiche al<br />

CCL entreranno in vigore il 1° gennaio<br />

2024, data entro la quale anche il Consiglio<br />

federale dovrebbe conferire l’obbligatorietà<br />

generale. <strong>syndicom</strong> è riuscito<br />

a migliorare ulteriormente il CCL<br />

esistente durante le trattative con le associazioni<br />

padronali SNiv e AILC.<br />

Nonostante l’attuale situazione di<br />

mercato sia tesa, le prospettive future a<br />

medio termine sono positive. Il settore<br />

sta affrontando una carenza di manodopera,<br />

per cui è interesse comune delle<br />

parti sociali rendere le condizioni<br />

più attrattive. Tuttavia, le caratteristiche<br />

specifiche del settore e la sua varietà<br />

devono essere tenute in considerazione<br />

nei miglioramenti graduali.<br />

Il nuovo CCL, valido fino al 31 dicembre<br />

2026, tutela maggiormente anche i<br />

dipendenti che fanno parte di una<br />

rappresentanza del personale, di un<br />

consiglio di fondazione di una cassa<br />

pensioni o di un comitato di <strong>syndicom</strong>.<br />

A partire dal 1° gennaio 2025, nel settore<br />

si applicherà la settimana di 41 ore,<br />

un’ora in meno rispetto all’orario di lavoro<br />

settimanale medio. Già nel 2024,<br />

per il lavoro notturno regolare sarà previsto<br />

un credito di tempo del 15 % invece<br />

del precedente 10 %, per dare ai dipendenti<br />

più tempo di compensazione. Sarà<br />

migliorato anche il congedo maternità,<br />

che passerà da 14 a 16 settimane. Infine,<br />

il congedo paternità di due settimane<br />

sarà versato per intero.


«Per affrontare datori di lavoro come Alphabet, che hanno<br />

strategie globali, dobbiamo fare la stessa cosa» Daniel Hügli<br />

21<br />

Lottare insieme a livello mondiale<br />

Oltre 1200 attivisti e segretari sindacali provenienti da 109 Paesi<br />

si sono incontrati al 6° Congresso sindacale mondiale di UNI Global<br />

Union a Filadelfia dal 27 al 30 agosto. C’era anche <strong>syndicom</strong>.<br />

Daniel Hügli sul palco del congresso mondiale sindacale a Filadelfia. (© UNI Global Union)<br />

Daniel Hügli, membro del Comitato<br />

direttore di <strong>syndicom</strong>, era presente a<br />

Filadelfia: perché un Congresso sindacale<br />

mondiale?<br />

Anche se siamo diversi, siamo una<br />

grande famiglia sindacale mondiale,<br />

che si unisce per dare peso alle sue lotte.<br />

Abbiamo bisogno di organizzarci, e<br />

questo più che mai: mentre le aziende<br />

diventano sempre più grandi e i governi<br />

attaccano i diritti delle lavoratrici e<br />

dei lavoratori, dobbiamo cercare nuovi<br />

e più forti legami tra di noi e all’interno<br />

dei nostri sindacati.<br />

Quali sono le «battaglie» sindacali che<br />

riguardano tutti i Paesi?<br />

Sebbene i problemi non siano ovviamente<br />

affrontati nello stesso modo o<br />

con la stessa urgenza – a seconda che<br />

ci si trovi in Ucraina o in Giappone –,<br />

ovunque i sindacati sono la soluzione.<br />

Rafforzare l’influenza dei lavoratori è<br />

una priorità: aumentare il numero dei<br />

nostri iscritti per poter rivendicare<br />

con una forza ancora maggiore diritti<br />

come la sicurezza, la salute, l’uguaglianza<br />

e il diritto di partecipazione e<br />

negoziazione.<br />

In un settore che conosco bene,<br />

quello ICT (Information & Communication<br />

Technology) dobbiamo affrontare<br />

datori di lavoro come Alphabet,<br />

che hanno strategie globali. Noi dobbiamo<br />

fare la stessa cosa e organizzarci<br />

a livello internazionale per mettere<br />

in atto strumenti efficaci e vincolanti e<br />

tenere testa alle multinazionali.<br />

Quali proposte concrete sono emerse<br />

dall’incontro?<br />

Abbiamo adottato risoluzioni e misure<br />

per concentrarci nei prossimi quattro<br />

anni sulla ricostruzione del potere<br />

sindacale a livello globale. I dibattiti si<br />

sono concentrati, ad esempio, sui<br />

modi per affrontare l’impatto del cambiamento<br />

climatico e per garantire<br />

una giusta transizione per le lavoratrici<br />

e i lavoratori di tutti i settori, o per<br />

«sollevarsi insieme» (come lo slogan<br />

«rising together» di questo 6° Congresso),<br />

per i giovani, la pace, la democrazia<br />

e i diritti umani. Ascoltare le testimonianze<br />

dei nostri colleghi<br />

provenienti dalla Colombia, dal Nepal<br />

o dalle Filippine è stato incredibilmente<br />

ricco e mi ha dato non solo nuove<br />

prospettive e altre angolazioni di<br />

lotta, ma anche l’energia e il coraggio<br />

per difendere instancabilmente le libertà<br />

sindacali e umane.<br />

Muriel Raemy<br />

I documenti del 6° Congresso<br />

mondiale di UNI Global Union<br />

Insieme per la parità<br />

globale<br />

Patrizia Mordini, Responsabile delle pari<br />

opportunità e membro del Comitato direttivo<br />

Più di 700 sindacaliste provenienti da oltre<br />

200 Paesi si sono riunite a Filadelfia<br />

per la Conferenza mondiale delle donne<br />

di UNI Global Union. All’insegna del<br />

motto «Women Rising Together», abbiamo<br />

stabilito le priorità per i prossimi<br />

quattro anni ed eletto il nuovo Comitato<br />

esecutivo. Abbiamo condiviso le cosiddette<br />

«best practices» e imparato dalle<br />

campagne di tutti i continenti su sei<br />

temi: per un lavoro dignitoso e un mondo<br />

sostenibile, per un mondo libero dalla<br />

violenza sessuale e dalle molestie, per<br />

le questioni giovanili, per la promozione<br />

delle donne all’interno dei sindacati,<br />

nonché per la salute e la sicurezza sul lavoro.<br />

Molte sindacaliste si sono concentrate<br />

su quest’ultimo tema, prendendo<br />

in considerazione l’intero ciclo di vita<br />

delle donne. Oltre alla maternità, anche<br />

le altre due «M», mestruazioni e menopausa,<br />

dovrebbero uscire dalla zona<br />

tabù. La menopausa, in particolare, è<br />

ancora raramente affrontata, anche se<br />

studi dimostrano che molte donne si<br />

sentono danneggiate sul lavoro a causa<br />

dei sintomi della menopausa. In Gran<br />

Bretagna, lo scorso anno il 60 % delle<br />

donne fra 50 e 64 anni ha dichiarato che<br />

la menopausa ha avuto un impatto negativo<br />

sul lavoro. In Australia la percentuale<br />

sale all’83 %. A volte le donne lasciano<br />

addirittura il lavoro. Pochi Paesi raccolgono<br />

dati, ma hanno già creato condizioni<br />

di lavoro progressiste: una sindacalista<br />

australiana ha riferito di misure<br />

già approvate dal Parlamento. La Conferenza<br />

ha quindi chiesto che le questioni<br />

relative a mestruazioni e menopausa<br />

siano incluse nei negoziati e nei CCL.


22 Politica<br />

Alloggi, allarme rosso<br />

Il Parlamento ha appena rivelato quanto sia influenzato dalla<br />

lobby immobiliare: nonostante il crescente aumento dei costi<br />

accessori e gli aumenti delle spese che gravano massicciamente<br />

sulle economie domestiche, un’alleanza di destra ha deciso<br />

un drastico peggioramento del diritto di locazione. Una situazione<br />

inaccettabile. I sindacati sostengono perciò il doppio referendum<br />

appena lanciato dall’associazione degli inquilini.<br />

Testo: Reto Wyss, USS, in collaborazione con Esther Banz<br />

Foto: MV /ASLOCA /ASI<br />

In futuro, chi non possiede una casa<br />

di proprietà e non ha la fortuna di<br />

vivere in un’abitazione di utilità<br />

pubblica, non avrà più la certezza di<br />

rimanere nella sua abitazione. La<br />

lobby immobiliare sta cercando<br />

modi e mezzi per soddisfare la sua<br />

crescente fame di rendimenti. Finora<br />

la mera logica di mercato nel settore<br />

abitativo veniva ostacolata dal<br />

diritto di locazione (vedi box a destra).<br />

Ora, però, il Parlamento dominato<br />

dai partiti borghesi lo sta<br />

smontando in modo massiccio, pezzo<br />

dopo pezzo. Gli inquilini potranno<br />

essere sfrattati ancora più facilmente<br />

per motivi di profitto.<br />

L’attacco graduale al diritto di locazione<br />

è stato orchestrato con freddezza,<br />

nel corso della recente sessione<br />

autunnale del Parlamento.<br />

Peggioramento della sublocazione<br />

L’associazione dei proprietari fondiari<br />

HEV ha preparato quattro interventi<br />

parlamentari, di cui i primi<br />

sono stati appena adottati sia dal<br />

Consiglio nazionale che dal Consiglio<br />

degli Stati. Primo colpo basso: il<br />

peggioramento della sublocazione.<br />

Secondo la legge in vigore, oggi i locatori<br />

devono accettare la sublocazione.<br />

La prevista revisione della<br />

legge introduce ora una serie di motivi<br />

arbitrari per rifiutarla. Questo<br />

potrebbe complicare i soggiorni<br />

degli stranieri e rendere più difficili<br />

le comunità domestiche di ogni tipo,<br />

nonostante stiano diventando<br />

sempre più importanti per motivi<br />

ecologici, sociali ed economici.<br />

Inoltre, gli inquilini che subaffittano<br />

l’appartamento o una sola stanza<br />

corrono il rischio di essere diffidati<br />

per inezie formali e di essere<br />

sfrattati dall’appartamento entro un<br />

mese (!). Messi in strada, alla stregua<br />

di criminali. E questo solo perché il<br />

proprietario possa riaffittare l’appartamento<br />

per trarne maggior profitto.<br />

Questo piano dei proprietari<br />

immobiliari deve essere fermato!<br />

Una serie di colpi bassi<br />

Secondo colpo basso: un palese peggioramento<br />

della protezione contro<br />

le disdette. In futuro, l’uso proprio<br />

del proprietario non dovrà più essere<br />

«urgente». Già oggi viene spesso<br />

utilizzato solo come pretesto per la<br />

disdetta – in futuro sarà ancora più<br />

facile. Sebbene fosse già possibile<br />

rivendicare l’«uso proprio» per cambiare<br />

inquilino per motivi di profitto,<br />

il diritto proteggeva almeno teoricamente<br />

dall’uso abusivo. Ora<br />

questa possibilità verrebbe a mancare.<br />

Anche gli inquilini più anziani<br />

che vivono nel loro appartamento da<br />

decenni potrebbero essere facilmente<br />

buttati in strada. E c’è pure<br />

un terzo colpo basso: la contestazione<br />

degli affitti eccessivi sarà resa ancora<br />

più difficile in futuro. Due interventi<br />

parlamentari in questo<br />

senso sono già passati in Parlamento.<br />

I proprietari immobiliari stanno<br />

adottando un approccio tatticamente<br />

perfido per peggiorare ulteriormente<br />

la tutela degli inquilini: è necessario<br />

un referendum contro ogni<br />

singolo peggioramento della legge.<br />

Mettere gli inquilini alla porta<br />

C’erano anche i rappresentanti dell’ASI alla manifestazione a Berna contro i rincari. (© ASI)<br />

Il piano della lobby immobiliare è<br />

univoco e chiaro: prima buttare fuori<br />

gli inquilini più facilmente e poi<br />

aumentare ancora di più gli affitti.<br />

L’edilizia abitativa deve essere completamente<br />

subordinata alla logica


«Assistiamo a una violazione continua dei diritti di locazione.<br />

E ora si aggiunge un attacco diretto contro gli inquilini» Reto Wyss, USS<br />

23<br />

Il piano perfido<br />

della lobby<br />

immobiliare:<br />

del mercato. Si tratta di un attacco<br />

frontale al diritto all’abitazione e<br />

alla sostenibilità sociale, in definitiva<br />

alla stessa pace sociale.<br />

Il deterioramento del diritto di<br />

locazione sarebbe meno grave se le<br />

case d’abitazione con alloggi in affitto<br />

continuassero a essere in maggioranza<br />

di proprietà di privati – ma<br />

è in atto una concentrazione: sempre<br />

più appartamenti sono di proprietà<br />

di gruppi immobiliari.<br />

In questo modo, l’offerta di alloggi<br />

a prezzi accessibili si sta ulteriormente<br />

riducendo anziché aumentare.<br />

Eppure gli elettori di<br />

questo Paese di inquilini chiedono<br />

esattamente il contrario: più alloggi<br />

a prezzi accessibili e senza scopo di<br />

lucro, maggiore protezione dagli<br />

sfratti, più sostenibilità. Le proposte<br />

in tal senso sono sul tavolo: due di<br />

queste prevedono l’introduzione<br />

immediata di una revisione periodica<br />

del reddito locativo ammissibile<br />

attraverso l’introduzione di un obbligo<br />

di revisione, nonché il rapido<br />

ampliamento degli strumenti di<br />

promozione – previsti dalla Costituzione<br />

federale – per la costruzione<br />

di alloggi non a scopo di lucro.<br />

L’inerzia di Guy Parmelin<br />

Ma il consigliere federale UDC Guy<br />

Parmelin, a capo dell’Ufficio federale<br />

delle abitazioni, non fa nulla. L’ultimo<br />

atto: in primavera, nel corso di<br />

una «tavola rotonda», è stato deciso<br />

di elaborare un piano d’azione per<br />

alleviare la carenza di alloggi e i<br />

prezzi degli affitti, ma questo senza<br />

definire un calendario preciso. Ovviamente<br />

con il benestare della lobby<br />

immobiliare, per l’occasione ben<br />

rappresentata. Purtroppo, con la<br />

composizione del nuovo Parlamento,<br />

è svanita la speranza di mettere<br />

freno alle intenzioni della lobby immobiliare.<br />

Perciò, con ancora più<br />

forza si devono combattere i continui<br />

attacchi al diritto di locazione<br />

con tutti i referendum necessari.<br />

Firma il referendum<br />

dell’Associazione Svizzera<br />

Inquilini<br />

2x NO all’attacco<br />

contro gli inquilini!<br />

Firmate i 2 referendum!<br />

Doppio referendum<br />

La lobby immobiliare vuole indebolire il<br />

diritto di locazione attraverso una<br />

serie di interventi in Parlamento. Il suo<br />

obiettivo è chiaro: ottenere rendimenti<br />

ancora più elevati. Per raggiungere<br />

questo obiettivo, gli intermediari<br />

parlamentari della lobby immobiliare<br />

hanno deliberatamente rinunciato a<br />

raggruppare le revisioni della legge in<br />

un unico disegno di legge, come è<br />

consuetudine, costringendoci così a<br />

lanciare un referendum contro ogni<br />

modifica della legge. Le prime due<br />

revisioni sono state approvate dal<br />

Parlamento nel settembre scorso.<br />

Esse mirano a indebolire la protezione<br />

contro la disdetta, rendendo più facile<br />

per gli inquilini perdere la casa o i<br />

locali commerciali.<br />

È più che necessario mobilitarci!<br />

Contro<br />

un nuovo regolamento che inasprisce<br />

le regole per il subaffitto – senza agire<br />

contro piattaforme come Airbnb!<br />

E contro<br />

la proposta di agevolare la risoluzione<br />

per uso personale sostituendo la<br />

necessità «urgente» con una necessità<br />

solo «importante e attuale».<br />

Facilitare<br />

le disdette<br />

Aumentare<br />

le pigioni<br />

Davvero il rendimento<br />

è così «limitato»?<br />

In linea di principio, l’attuale diritto<br />

locativo non è male. Secondo la legge,<br />

i locatori possono utilizzare i redditi<br />

delle locazioni solo per coprire i costi<br />

e ottenere un rendimento limitato.<br />

Questa è la teoria. In pratica, negli<br />

ultimi 15 anni gli inquilini hanno<br />

pagato in eccesso complessivamente<br />

quasi 80 miliardi di franchi a causa di<br />

rendimenti abusivi: questo è il<br />

risultato principale di uno studio<br />

commissionato esternamente<br />

dall’associazione degli inquilini,<br />

ampiamente citato. Ma secondo una<br />

sentenza scandalosa del Tribunale<br />

federale, questo «rendimento limitato<br />

può ora essere superiore dell’1,5%<br />

rispetto a prima. Quindi si adatta la<br />

legge alla pratica abusiva – e non<br />

viceversa.<br />

In considerazione delle continue<br />

violazioni della legge e dell’interpretazione<br />

estremamente favorevole ai<br />

proprietari del diritto di locazione, è<br />

tanto più importante fermare il<br />

massiccio attacco politico della lobby<br />

immobiliare contro gli inquilini.


24 Politica<br />

Libera circolazione,<br />

vantaggi e rischi<br />

L’accordo con l’UE ha complessivamente<br />

migliorato la situazione<br />

dei lavoratori. Ma c’è<br />

il rovescio della medaglia: la libera<br />

circolazione facilita purtroppo<br />

il lavoro temporaneo e<br />

il distacco di manodopera.<br />

Testo: Giovanni Valerio<br />

Infografica: Patrick Aliesch<br />

In occasione della presentazione del<br />

rapporto sull’Osservatorio 2023,<br />

l’USS ha individuato rischi e vantaggi<br />

dell’accordo di libera circolazione<br />

delle persone. In generale, le misure<br />

di accompagnamento hanno migliorato<br />

la situazione dei lavoratori, afferma<br />

l’USS. La «qualità» dell’immigrazione<br />

è aumentata: lo dimostra il<br />

livello di formazione universitaria<br />

dei lavoratori, passato dal 22%<br />

(2001) al 41% (2016). Tuttavia, non<br />

ci sono legami tra il numero di persone<br />

che vengono in Svizzera e la<br />

libera circolazione delle persone.<br />

Secondo l’USS, sono la situazione<br />

economica e l’internazionalizzazione<br />

dell’economia e della società a<br />

giocare un ruolo importante nei<br />

fenomeni migratori.<br />

Quali i punti critici?<br />

Purtroppo, l’Accordo sulla libera circolazione<br />

delle persone ha facilitato<br />

due forme di lavoro potenzialmente<br />

precarie: il lavoro temporaneo e il<br />

distacco dei lavoratori. L’accordo<br />

consente infatti alle agenzie di lavoro<br />

temporaneo di collocare residenti<br />

a breve termine e lavoratori transfrontalieri,<br />

con condizioni di lavoro<br />

peggiori, dando loro un vantaggio<br />

ingiustificato sul mercato. Le società<br />

straniere che distaccano manodopera<br />

in Svizzera realizzano quasi<br />

due miliardi di franchi l’anno.<br />

Nelle regioni di confine, i lavoratori<br />

distaccati hanno una quota di<br />

mercato di circa il 20% per quanto<br />

riguarda il montaggio di cucine,<br />

l’installazione di finestre e le costruzioni<br />

in legno. Queste aziende vengono<br />

in Svizzera con salari e contratti<br />

di lavoro stranieri, con un<br />

potenziale di offerte al ribasso ancora<br />

maggiore. Tuttavia, i controlli salariali<br />

e le misure di accompagnamento<br />

consentono di effettuare<br />

ispezioni e di sanzionare le infrazioni.<br />

E poiché all’estero è ancora difficile<br />

far rispettare le multe, sono<br />

state istituite delle fideiussioni. Il<br />

sistema svizzero di protezione dei<br />

salari ha permesso di combattere gli<br />

abusi più gravi. Ma la protezione dei<br />

salari è incompleta. Molte industrie<br />

e professioni come il commercio al<br />

dettaglio o il settore sanitario e sociale<br />

(asili nido, centri diurni, case<br />

per anziani ecc.) non beneficiano attualmente<br />

di contratti collettivi di<br />

lavoro che prevedano salari minimi.<br />

Perché sostenerla?<br />

La libera circolazione delle persone<br />

conferisce tuttavia agli immigrati<br />

maggiori diritti e una migliore protezione<br />

sociale, poiché i permessi di<br />

soggiorno vengono rilasciati per cinque<br />

anni ed è relativamente facile<br />

cambiare lavoro in Svizzera. I lavoratori<br />

migranti sono quindi meno sotto<br />

pressione da parte dei datori di lavoro.<br />

A questo si aggiunge la tutela<br />

dei salari, grazie ai controlli su larga<br />

scala sulle offerte al ribasso. Di conseguenza,<br />

la pressione sui salari subita<br />

dai lavoratori stranieri si è ridotta<br />

notevolmente e anche il lavoro<br />

nero è molto meno diffuso, rispetto<br />

agli anni precedenti l’Accordo di<br />

libera circolazione. In sintesi, per<br />

l’USS è quindi necessario migliorare<br />

le condizioni di assunzione dei lavoratori<br />

temporanei e la protezione offerta<br />

dai contratti collettivi di lavoro.<br />

Il commento di Daniel Lampart<br />

(in francese) sul rapporto<br />

dell’Osservatorio<br />

Un accordo da quasi<br />

25 anni<br />

L’Accordo sulla libera circolazione<br />

delle persone, sottoscritto il 21 giugno<br />

1999 tra la Svizzera e l’Unione europea,<br />

facilita il soggiorno e il lavoro<br />

dei cittadini dell’Unione europea<br />

(UE) in Svizzera. Il diritto alla libera<br />

circolazione delle persone è integrato<br />

da disposizioni sul riconoscimento<br />

reciproco dei diplomi, sull’acquisto di<br />

beni immobili e sul coordinamento dei<br />

sistemi di sicurezza sociale.


Diritto e diritti<br />

25<br />

Cara consulenza legale,<br />

nell’estate del 2022 ho conseguito il bachelor<br />

in Graphic Design. Poiché in seguito non<br />

sono riuscita a trovare lavoro come grafica,<br />

all’inizio dell’anno ho cominciato un lavoro<br />

come praticante nella prestampa di<br />

una tipografia. Era previsto un praticantato<br />

di sei mesi, al termine del quale la tipografia<br />

avrebbe voluto assumermi a tempo<br />

indeterminato. Quali diritti ho come praticante?<br />

A giugno, al posto di un contratto a tempo<br />

indeterminato, il capo mi ha offerto un<br />

altro contratto di praticantato di tre mesi<br />

alle stesse condizioni. Dopo sei mesi di<br />

esperienza professionale, non ho diritto a<br />

un’assunzione a tempo indeterminato e a<br />

un salario più elevato?<br />

A settembre mi è stato offerto un nuovo<br />

contratto di praticantato. È consentito?<br />

Risponde il servizio giudirico di <strong>syndicom</strong><br />

Poiché non esistono norme legali che regolano il rapporto<br />

di lavoro durante un praticantato, è sempre consigliabile<br />

insistere su un contratto di praticantato scritto. Questo<br />

dovrebbe disciplinare i punti essenziali del contratto, in<br />

particolare lo stipendio, il periodo di prova e le possibilità<br />

di disdetta, che non sono previsti dalla legge nel caso di<br />

rapporti di lavoro a tempo determinato. In assenza di un<br />

contratto di praticantato, tu in veste di praticante – come<br />

tutti i dipendenti – hai diritto per legge a vacanze pagate,<br />

a un certificato di lavoro, al rispetto dell’orario di lavoro<br />

settimanale massimo e alla copertura assicurativa contro<br />

gli infortuni. Se il carico di lavoro è superiore alle otto ore<br />

settimanali, è obbligatoria anche l’assicurazione contro<br />

gli infortuni non professionali. Inoltre, se l’azienda rientra<br />

nel campo d’applicazione del contratto collettivo di<br />

lavoro per l’industria grafica, queste disposizioni si applicano<br />

anche ai praticanti. Secondo tale CCL, i praticanti<br />

hanno diritto a minimo cinque settimane di vacanze per<br />

anno solare e l’orario di lavoro massimo previsto è di<br />

40 ore settimanali.<br />

Per sei mesi hai svolto il lavoro previsto dal contratto di<br />

praticantato, quindi il datore di lavoro deve giustificare il<br />

motivo per cui le tue prestazioni non sono sufficienti per<br />

un’assunzione a tempo indeterminato. Perciò, in un contratto<br />

di praticantato si dovrebbero specificare pure gli<br />

obiettivi. Anche la retribuzione non è regolata dalla legge.<br />

Poiché il carattere formativo nel praticantato è di centrale<br />

importanza, una retribuzione inferiore è giustificata. Il salario<br />

per il praticantato è una questione meramente negoziale.<br />

Se si applica il CCL, si possono eventualmente utilizzare<br />

come base di negoziazione le disposizioni relative ai<br />

salari dei lavoratori non qualificati e degli apprendisti.<br />

In ogni caso, è importante orientarsi ai salari del settore.<br />

Un praticantato ha finalità formative. Non è quindi consentito<br />

svolgere più praticantati consecutivi presso la<br />

stessa azienda, nello stesso ambito lavorativo e alle stesse<br />

condizioni di lavoro. Analogamente alla giurisprudenza<br />

del Tribunale federale concernente i rapporti di lavoro a<br />

tempo determinato, trattasi nella fattispecie di contratti<br />

di lavoro consecutivi vietati. In questo modo si eludono i<br />

diritti legali a tutela dei dipendenti. Puoi difenderti da<br />

questa situazione e, se sei membro del sindacato, <strong>syndicom</strong><br />

sarà lieto di consigliarti. Anche la nostra segretaria<br />

dei giovani si adopera contro questi abusi (vedi a pagina<br />

13 le risoluzioni dell’ultima Assemblea dei delegati di <strong>syndicom</strong>).<br />

Le precedenti rubriche<br />

su internet


26 Rubriche<br />

Idee<br />

Apparire (meglio) online<br />

Marko Valdarnini è un attento osservatore<br />

dei cambiamenti sociali legati<br />

all’uso delle nuove tecnologie. Non a<br />

caso, da diversi anni ha portato la realtà<br />

virtuale nel contesto della psicoterapia<br />

e della formazione. Durante<br />

la pandemia, ha osservato il ruolo<br />

crescente della comunicazione online:<br />

da quel periodo nasce il corso<br />

«Autoritratto telematico», in programma<br />

mercoledì 15 novembre<br />

dalle 19.00, ovviamente online.<br />

Ancora oggi, attraverso strumenti<br />

come Zoom, Microsoft Teams oppure<br />

Google Meet o altri, interagiamo<br />

con i nostri colleghi attraverso un<br />

monitor. Nel corso, Marko Valdarnini<br />

spiegherà come ottimizzare la comunicazione<br />

attraverso questi media.<br />

Dalle conoscenze tecniche (una<br />

corretta illuminazione, gli sfondi, la<br />

strumentazione minima) si passerà<br />

ai consigli pratici per apparire al<br />

meglio in webinar e smart working.<br />

Giovanni Valerio<br />

I capolavori della Graphische<br />

Sammlung ETH al MASI<br />

Molte sono le tecniche presentate al<br />

pubblico nelle sale del MASI di Lugano<br />

(fino al 7 gennaio) attraverso<br />

trecento opere dei grandi classici:<br />

Rembrandt e le sue puntesecche,<br />

Goya con l’acquaforte, le litografie di<br />

Edvard Munch e Pablo Picasso. Un<br />

percorso ricco di protagonisti che,<br />

come cita il titolo del l’esposizione,<br />

attraversa gli ultimi cinque secoli<br />

sino a noi, con Franz Gertsch e Markus<br />

Raetz, artisti svizzeri recentemente<br />

scomparsi.<br />

Con la grafica si affronta un aspetto<br />

importante dell’arte, quello che<br />

Walter Benjamin definiva la riproducibilità<br />

tecnica: siamo in presenza di<br />

tecniche che mirano a riprodurre in<br />

più esemplari un soggetto, aumentandone<br />

la diffusione. Un processo<br />

di democratizzazione dell’immagine<br />

che giungerà al suo apice, a metà Ottocento,<br />

con l’invenzione della fotografia.<br />

Uno dei simboli dell’esposizione è il<br />

celeberrimo rinoceronte del 1515 di<br />

Albrecht Dürer: esso rappresenta<br />

proprio la possibilità di espandere la<br />

propria conoscenza del mondo attraverso<br />

un’immagine – la quale, in<br />

questo caso, presenta qualche problematicità:<br />

il pittore di Norimberga<br />

infatti non conosceva l’animale e si<br />

fidò della descrizione di un amico tipografo<br />

di Lisbona – ciò comportò<br />

l’aggiunta di alcuni elementi d’invenzione<br />

(la gorgiera, un piccolo corno<br />

sulla schiena, le gambe squamose),<br />

errori che tuttavia non intaccano<br />

la bellezza dell’opera.<br />

Fondato nel 1867, il Gabinetto dei<br />

Disegni e delle Stampe del Politecnico<br />

Federale (ETH) è una delle più<br />

importanti collezioni del suo genere<br />

in Svizzera e conta più di 160mila<br />

esemplari di varie tecniche e spazia<br />

anche verso altre aree del sapere e<br />

della scienza: in esposizione ammiriamo<br />

le illustrazioni degli insetti<br />

osservati in Suriname della naturalista<br />

secentesca Maria Sybilla Merian,<br />

le Alpi acquarellate a<br />

inizio Ottocento da<br />

Hans Conrad Escher<br />

von der Linth e anche<br />

l’architettura più vicina<br />

a noi, con i disegni<br />

architettonici di<br />

Le Corbusier e Mario<br />

Botta.<br />

Gian Franco Ragno<br />

L’elenco dei corsi Helias<br />

Albrecht Dürer © Graphische Sammlung ETH Zürich<br />

© Editrice Nord<br />

Le vite degli altri<br />

Poco più di 400 pagine<br />

da sfogliare.<br />

Da amare. Da portare<br />

nel cuore. «La<br />

portalettere» di<br />

Francesca Giannone<br />

è un romanzo<br />

bellissimo, che rende<br />

anche omaggio<br />

al coraggio delle<br />

donne. «La portalettere – si legge sulla<br />

seconda di copertina – nasce da<br />

un biglietto da visita di cent’anni fa<br />

che ho ritrovato in un cassetto. C’era<br />

scritto: Anna Allavena, Portalettere.<br />

Così mi sono messa sulle sue tracce<br />

e ho scoperto una donna straordinaria:<br />

la mia bisnonna». Anna vince un<br />

concorso bandito dalle Regie Poste e<br />

diventa, all’inizio degli Anni Trenta,<br />

la prima portalettere del paese, Lizzanello.<br />

«Ho letto l’annuncio in bacheca,<br />

state cercando un portalettere<br />

no?» chiede Anna entrando nel<br />

piccolo ufficio di Lizzanello. «Sì signora.<br />

V’interessa per vostro marito?»<br />

risponde un uomo. Anna sollevò<br />

un sopracciglio: «No, veramente interessa<br />

me». Il dialogo tra il direttore<br />

e Anna prosegue. E segna l’inizio del<br />

percorso di Anna che, a piccoli passi,<br />

conduce la sua rivoluzione; la rivoluzione<br />

di una donna che ha voluto vivere<br />

la propria vita senza condizionamenti.<br />

Anna, donna del Nord, a<br />

modo suo anticipa tempi davvero<br />

troppo nuovi in un piccolo paese del<br />

Sud, nel cuore del Salento. Anna non<br />

è credente, non va a messa e tira dritto<br />

per la sua strada. In una terra non<br />

sempre ospitale – a Lizzanello sarà<br />

sempre «la forestiera» – Anna si occupa<br />

anche delle vite degli altri, diventando<br />

il filo invisibile che unisce<br />

gli abitanti del paese. Prima a piedi e<br />

poi in bicicletta, consegnerà le lettere<br />

dei ragazzi al fronte, le cartoline<br />

degli emigranti, le missive degli<br />

amanti segreti. Prende in carico i destini<br />

delle donne sostenendone con<br />

forza i diritti, quando ancora nessuno<br />

ci pensa, o ne parla.<br />

Françoise Gehring<br />

Francesca Giannone, «La portalettere»<br />

www.editricenord.it


27<br />

Sindacati nel mondo<br />

GRAN BRETAGNA<br />

Gli autisti di Uber non sono gli unici ad essersi mobilitati, sin<br />

dall’estate 2022. Sia nel settore privato che in quello pubblico,<br />

c’è stata una serie di scioperi in risposta all’inflazione (superiore<br />

all’11%) e al rifiuto del governo di Rishi Sunak di avviare<br />

trattative salariali. Infermieri, autisti di ambulanze, fisioterapisti,<br />

ma anche insegnanti di scuola elementare, lavoratori delle<br />

autostrade e delle ferrovie: i sindacati si sono coordinati affinché,<br />

sciopero dopo sciopero, paralizzassero il più possibile il<br />

sistema. Il governo ha scommesso che il movimento si sarebbe<br />

via via spento. Ma senza successo: sono in corso i negoziati.<br />

UCRAINA<br />

Creato nel 2019, il sindacato ucraino della sanità Be Like Nina<br />

conta oggi oltre 82mila iscritti. Da quando è scoppiata la guerra,<br />

i lavoratori stanno lottando per fornire assistenza sanitaria<br />

in condizioni di emergenza permanente. Il sindacato ha contribuito<br />

a reintegrare gli infermieri licenziati illegalmente nelle<br />

regioni di Leopoli e Poltava. Ha inoltre recuperato gli stipendi<br />

non pagati da diverse strutture mediche, ha fornito<br />

formazione e aiuti umanitari, tra cui alloggi per gli sfollati, medicinali<br />

e altri beni di prima necessità per il personale sanitario,<br />

oltre che sostegno psicologico per il personale medico in<br />

situazioni di crisi. Per tutto questo, Be Like Nina ha ricevuto il<br />

premio «Freedom from Fear» (Libertà dalla paura) al recente<br />

Congresso mondiale UNI Global a Philadelphia.<br />

USA<br />

Dallo scorso maggio, 11 500 sceneggiatori<br />

di cinema e televisione sono in<br />

sciopero, sostenuti dalla potente Writers<br />

Guild of America. Chiedono una<br />

retribuzione migliore, maggiori compensi<br />

e protezione dall’intelligenza artificiale.<br />

Hanno tenuto picchetti davanti<br />

a società come Netflix e Disney.<br />

A loro, da metà luglio, si sono uniti anche<br />

attrici e attori. A metà settembre<br />

è stato raggiunto un accordo tra gli<br />

sceneggiatori e gli studios. Gli attori<br />

sono ancora in attesa.<br />

KENYA<br />

Riuniti a Nairobi nel maggio di quest’anno,<br />

i dipendenti delle aziende subappaltatrici<br />

di Meta, ByteDAnce e OpenIA<br />

hanno votato per la creazione di un sindacato<br />

africano dei moderatori di contenuti.<br />

Sparse in tutto il continente<br />

africano, queste aziende in subappalto<br />

sono responsabili della moderazione su<br />

Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok<br />

e persino ChatGPT. I dipendenti devono<br />

pubblicare i contenuti in 14 lingue africane,<br />

identificare ed eliminare i contenuti<br />

inappropriati, che di solito sono<br />

molto violenti. Da alcuni mesi, il problema<br />

delle condizioni di lavoro si sta facendo<br />

strada nel dibattito pubblico. Oltre<br />

al pesante carico di lavoro e alla<br />

bassa retribuzione, molti moderatori si<br />

sono lamentati delle conseguenze psicologiche<br />

della loro professione.<br />

GIAPPONE<br />

Un’azione della Confederazione giapponese<br />

dei lavoratori dell’Automobile,<br />

condotta in primavera, ha protetto i<br />

dipendenti del settore dall’aumento<br />

dei prezzi. L’azione ha portato al maggior<br />

aumento di stipendio degli ultimi<br />

decenni.


28 Eventi Settembre di protesta, settembre di manifestazioni.<br />

Il 16 settembre, 20mila persone hanno manifestato a Berna per salari<br />

e pensioni adeguati al rincaro. E <strong>syndicom</strong> si prepara a battersi<br />

duramente per le prossime trattative salariali.


«Non c’è lavoro su un pianeta morto!»: con questo motto i giovani sono<br />

scesi in piazza il 30 settembre per un futuro sostenibile. Anche <strong>syndicom</strong><br />

era presente con uno stand per evidenziare il ruolo dei sindacati nella<br />

transizione sociale. (pag. 28 © Bruno Ferreira Dias, pag. 29 © Pascale Amez, Jana Leu, Manuel Lopez)<br />

29


30 Eventi<br />

1. Consegna delle firme per un salario minimo nel Canton Vaud (© <strong>syndicom</strong>)<br />

2-3. Lo stand di <strong>syndicom</strong> alla Corsa contro il razzismo, a Zurigo il 17 settembre (© <strong>syndicom</strong>)<br />

4. Boris Bojilov, segretario del sindacato tedesco ver.di, ospite del seminario per il personale di riferimento del<br />

Settore Logistica Zurigo/ Svizzera orientale (© <strong>syndicom</strong>)<br />

5. Il gruppo musicale La Combi alla giornata «<strong>syndicom</strong> Ticino e Moesano in festa», a Rodi il 3 settembre (© <strong>syndicom</strong>)<br />

6. Il GI Pensionati di <strong>syndicom</strong> ha celebrato i 75 anni dell’AVS, il 25 settembre a Berna (© <strong>syndicom</strong>)<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4 5<br />

6


Impressum<br />

Redazione: Muriel Raemy e Giovanni Valerio<br />

(responsabili), Rieke Krüger<br />

Tel. 058 817 18 18, redazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Traduzioni: Alleva Translations, Alexandrine Bieri<br />

Correzione bozze: Petra Demarchi<br />

Illustrazioni: Katja Leudolph<br />

Layout dossier: Cinzia Sigg, aldine.ch<br />

Infografica: Patrick Aliesch<br />

Layout e stampa: Stämpfli Kommunikation, Berna<br />

Notifica cambi di indirizzo: <strong>syndicom</strong>, Adressverwaltung,<br />

Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />

Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17<br />

Inserzioni: priska.zuercher@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Abbonamenti: info@<strong>syndicom</strong>.com<br />

Gratis per i soci. Per gli altri: Fr. 35.– (estero: 50.–)<br />

Editore: <strong>syndicom</strong> – sindacato dei media<br />

e della comunicazione, Monbijoustrasse 33,<br />

CP, 3001 Berna<br />

La <strong>rivista</strong> <strong>syndicom</strong> esce sei volte l’anno.<br />

Il prossimo numero uscirà il 3 gennaio 2024.<br />

I termini riportati al maschile, laddove ambivalenti,<br />

sottintendono sempre il genere femminile.<br />

31<br />

Il cruciverba di <strong>syndicom</strong><br />

In palio cento grammi d’argento sotto<br />

forma di lingotti offerti da Banca Cler.<br />

La soluzione sarà pubblicata sul prossimo<br />

numero insieme al nome del vincitore.<br />

Non è previsto alcuno scambio di corrispondenza<br />

sul concorso. Sono escluse<br />

le vie legali. Inviare la soluzione entro il<br />

27 novembre a <strong>syndicom</strong>, via Genzana 2,<br />

6900 Massagno oppure per mail:<br />

info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

La soluzione del cruciverba dello scorso<br />

numero è IMPEGNO. Il vincitore è Daniele<br />

Franconi di Brissago, al quale va un<br />

buono Reka del valore di 50 franchi.<br />

Congratulazioni!<br />

Pubblicità


32<br />

Un lavoro,<br />

una vita<br />

«È importante che i giovani entrino nel<br />

sindacato e assumano responsabilità<br />

Nata nel 1998 e cresciuta nei dintorni<br />

di Winterthur, Anja Bachmann si è<br />

formata nel ramo della logistica e ha<br />

ottenuto la maturità professionale.<br />

Decisiva, per le sue scelte formative, è<br />

stata una Giornata Nuovo Futuro alla<br />

quale fu accompagnata da un’amica<br />

della madre. Dopo l’apprendistato alla<br />

Posta svizzera, è stata assunta come<br />

postina nel 2017 e ora è viceresponsabile<br />

della sua sede di lavoro. Dopo<br />

un’esperienza deludente in un sindacato<br />

di categoria, è entrata in <strong>syndicom</strong>,<br />

dove si è sentita subito coinvolta<br />

nei processi decisionali. L’incontro<br />

con <strong>syndicom</strong> ha fatto nascere in lei<br />

l’interesse per l’attività sindacale.<br />

Attualmente è attiva nella Commissione<br />

donne, nella Commissione giovani e<br />

nel Comitato centrale.<br />

Testo: Mattia Lento<br />

Foto: Patrick Gutenberg<br />

«Sindacato non significa<br />

soltanto salari<br />

e condizioni di lavoro<br />

Svolgo un’attività professionale che<br />

mi piace, ho colleghe e colleghi con<br />

cui vado d’accordo e condizioni di lavoro<br />

tutto sommato buone, eppure<br />

ho sentito il bisogno di iscrivermi e<br />

di impegnarmi in prima persona nel<br />

sindacato. La mia scelta non è nata<br />

da una situazione di disagio, quindi,<br />

ma dalla voglia di prendermi delle responsabilità<br />

ulteriori e di avere voce<br />

in capitolo su molti dei processi che<br />

regolano la mia professione alla posta<br />

svizzera. Poi c’è anche l’aspetto<br />

solidale della mia scelta: non per tutto<br />

il personale del mio ramo professionale<br />

le cose vanno bene e il mio<br />

impegno è rivolto anche a loro, anche<br />

a chi non ha il tempo, le forze o<br />

la possibilità di lottare. Alcuni miei<br />

colleghi giovani danno per scontato<br />

il fatto di avere buoni contratti collettivi,<br />

diritti e voce in capitolo e non<br />

sentono la necessità di iscriversi al<br />

sindacato, men che meno di impegnarsi<br />

al suo interno.<br />

I giovani in generale, questa la<br />

mia impressione, preferiscono utilizzare<br />

le proprie energie in progetti di<br />

carattere sociale e solidale diversi dal<br />

sindacato, più limitati nel tempo. Associano<br />

poi i sindacati soltanto alla<br />

difesa dei salari e delle condizioni di<br />

lavoro. I grandi scioperi delle donne<br />

del 2019 e del 2023 hanno dimostrato<br />

che fare sindacato significa incidere<br />

su processi che vanno oltre i contesti<br />

aziendali. Certo l’obiettivo<br />

principale dell’attività sindacale è e<br />

rimarrà sempre il lavoro, ma da<br />

quando sono entrata nelle strutture<br />

sindacali ho capito che in gioco c’è<br />

molto di più. Nel mio lavoro all’interno<br />

della Commissione donne di <strong>syndicom</strong><br />

abbiamo a che fare con uno<br />

spettro di temi politici e sociali molto<br />

ampio: la parità salariale, la custodia<br />

dei figli, la violenza di genere,<br />

l’antirazzismo e tanto altro ancora.<br />

Per altri temi, come ad esempio la<br />

questione climatica e ambientale, è<br />

più difficile far capire quale è e quale<br />

potrebbe essere in futuro il ruolo del<br />

sindacato. Eppure, senza un coinvolgimento<br />

delle organizzazioni dei lavoratori<br />

non potremmo mai avere<br />

una transizione ecologica che risponda<br />

anche a criteri di giustizia sociale.<br />

Credo sia importante che i giovani<br />

entrino nei sindacati e assumano<br />

ruoli di responsabilità. La presenza<br />

di lavoratori anziani nel sindacato è<br />

importante, la loro esperienza è preziosa,<br />

il loro impegno notevole, ma è<br />

anche vero che su molti temi è necessario<br />

avere uno sguardo differente,<br />

uno spirito nuovo e un’apertura che<br />

non sempre le persone anziane riescono<br />

ad avere. Lo stesso discorso<br />

vale anche per le donne: il processo<br />

di femminilizzazione dei sindacati è<br />

iniziato da tempo, ma la strada verso<br />

la parità, anche all’interno delle nostre<br />

organizzazioni, è ancora lunga.

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