Costruzioni n. 778 marzo 2024
TUTTE LE NOVITÀ PRESENTATE AGLI INNOVATION AWARDS IL MINI ELETTRICO TAKEUCHI TB20e Abbiamo analizzato il primo modello 100% elettrico della Casa giapponese. Asso nella manica per i lavori al chiuso ARMOFER ALL’EX MACELLO DI MILANO L’impresa di Siziano è impegnata nella bonifica dell’area che ospiterà il progetto «carbon negative» ARIA FORD RANGER ALLA PROVA SU STRADA E IN CAVA
TUTTE LE NOVITÀ PRESENTATE AGLI INNOVATION AWARDS
IL MINI ELETTRICO TAKEUCHI TB20e
Abbiamo analizzato il primo modello 100% elettrico della Casa giapponese. Asso nella manica per i lavori al chiuso
ARMOFER ALL’EX MACELLO DI MILANO
L’impresa di Siziano è impegnata nella bonifica dell’area che ospiterà il progetto «carbon negative» ARIA
FORD RANGER ALLA PROVA SU STRADA E IN CAVA
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Cave&Calcestruzzo<br />
Messa in opera<br />
tissimi a tutti i livelli e l’attenzione è massima da parte di<br />
tutti gli addetti ai lavori anche per effetto delle cogenza<br />
legislativa: l’intera filiera normativa del settore calcestruzzo,<br />
a partire dalle NTC, obbliga le varie figure professionali<br />
(progettisti, D.LL., laboratori prove e collaudatori) ad assumere<br />
precise posizioni, in funzione del ruolo, circa il<br />
controllo della qualità dei conglomerati cementizi che arrivano<br />
in cantiere (prelievi, provini, test allo stato fresco<br />
ed indurito, eventuali successivi test “on-site”).<br />
Anche nel caso in cui non si tratti precisamente di calcestruzzo<br />
preconfezionato, ma di prodotti premiscelati marcati<br />
CE (evenienza assai comune nei cantieri per il recupero<br />
e la riabilitazione strutturale di opere esistenti), la<br />
dinamica è similare, ma con un’ importante e sostanziale<br />
differenza: in questo caso il confezionamento avviene nei<br />
pressi immediati del sito getto, e per questa ragione si limitano<br />
tutte le problematiche (come le tempistiche del trasporto,<br />
il mantenimento della lavorabilità in determinate<br />
condizioni ambientali, gli imprevisti legati alla viabilità ed<br />
al livello di competenza e consapevolezza dell’autista) connesse<br />
alla distanza tra l’impianto di betonaggio ed il cantiere,<br />
tipiche del calcestruzzo a prestazione garantita.<br />
Il secondo livello di complessità: il trasporto<br />
dei conglomerati cementizi da X a Y a Z<br />
Tenendo a se stante la casistica in cui vi sia uno scarico<br />
cosiddetto “a canala”, si intende ora valutare il percorso, più<br />
complesso ed articolato, in cui un conglomerato cementizio<br />
debba essere pompato a distanza (caso, tra l’altro,<br />
estremamente ricorrente nella grande cantieristica stradale<br />
e non solo). Di fronte alla complessità che contraddistingue<br />
la storia e l’evoluzione dei conglomerati cementizi<br />
disponibili sul mercato (calcestruzzi, betoncini o malte<br />
premiscelate), la questione del trasporto non si conclude,<br />
infatti, nel momento in cui si confezionano i provini per i<br />
test di laboratorio (da cui inizia poi l’iter procedurale per la<br />
A REGOLA D’ARTE Il controllo della qualità degli impasti<br />
cementizi prima del pompaggio deve essere sempre<br />
seguito, possibilmente anche da parte delle direzioni<br />
lavori, dalla verifica della qualità degli stessi impasti dopo<br />
il pompaggio, dal controllo del materiale a contatto con la<br />
superficie di destinazione ultima e dal monitoraggio dei<br />
materiali durante e dopo la completa maturazione.<br />
validazione delle caratteristiche meccaniche), non finisce<br />
con i test di lavorabilità e tantomeno nel momento in cui<br />
viene scaricato il calcestruzzo dall’autobetoniera alla bocca<br />
di carico di una pompa piazzata in cantiere per conferire<br />
il materiale a determinate ulteriori distanze o altezze.<br />
Il trasporto di una malta, di un betoncino o di un calcestruzzo<br />
all’interno di una tubazione è argomento articolato,<br />
e per comprenderlo, oltre alle implicazioni di natura chimica,<br />
fisica e meccanica tipiche dell’ingegneria del materiale<br />
trasportato (densità, consistenza e composizione), occorre<br />
scendere in un ulteriore step di approfondimento delle conoscenze,<br />
verso alcuni fondamenti di idrostatica e fluidodinamica.<br />
Nella meccanica dei fluidi, ed in questo caso particolare,<br />
nella valutazione del passaggio di una miscela<br />
cementizia all’interno del sistema “miscelazione > pompaggio<br />
> spostamento”, è importante tenere in considerazione<br />
le connessioni esistenti tra sforzi e deformazioni nei<br />
fluidi veicolati, che dipendendo sia dalla natura dei conglomerati,<br />
sia dalle tecnologie di pompaggio, caratterizzate<br />
da una serie di delicatissimi parametri variabili, sia in ingresso<br />
che in uscita (spinta idraulica impartita dal sistema<br />
pompante, portata e velocità di scorrimento, pressione e<br />
densità del fluido nella tubazione, altezze in ingresso ed in<br />
uscita, velocità in uscita e di impatto sulla superficie di destinazione)<br />
influenzati dalle più svariate ed eterogenee condizioni<br />
ambientali. Inoltre, i contenuti di questa materia, si<br />
integrano e si ripercuotono continuamente, nei cantieri di<br />
tutto il mondo, incontrando logiche di accettazione, controllo<br />
qualità e collaudo di interventi eseguiti con la finalità<br />
di ottemperare alle prestazioni e prescrizioni indicate in progetto.<br />
Sebbene i concetti utili per gestire al meglio questo<br />
argomento in cantiere non siano moltissimi, e indubbiamente<br />
non più difficili di quelli che appartengono ad altre<br />
discipline di base (come la matematica, la geometria, la fisica<br />
e la chimica) anch’esse propedeutiche alla definizione<br />
di interventi durevoli, le competenze medie di molti addetti<br />
edili non sempre sono sufficienti per affrontare<br />
decisioni di carattere generale (come ad esempio: individuare<br />
il miglior tipo di sistema pompante per un certo tipo<br />
di cantiere; conoscere le compatibilità/necessità “materiale<br />
– pompa”) e tantomeno per risolvere problematiche<br />
di ordine pratico (come ad esempio: produrre miscele omogenee;<br />
evitare o risolvere l’otturazione di una linea di distribuzione;<br />
ottimizzare la portata in funzione della produttività<br />
necessaria e dell’utensile di uscita necessario; ottenere<br />
la giusta velocità del materiale per un giusto impatto sulla<br />
superficie di destinazione ultima). In questo senso subentra<br />
così una terza fase fondamentale nel più ampio concetto<br />
di “trasporto” (Z):<br />
X sito di produzione (impianto di betonaggio o di premi<br />
scelazione e confezionamento prodotti anidri);<br />
Y arrivo cantiere (prove e controlli di accettazione);<br />
Z uscita dal sistema pompa – tubazione.<br />
Sia in teoria che in sostanza “il trasporto” dei conglomerati<br />
va quindi ben oltre quel tragitto su gomma necessario<br />
a far approdare un automezzo in cantiere. La successiva<br />
importante fase di trasporto del materiale è quello all’interno<br />
della tubazione di distribuzione (dove mediante pompe<br />
idonee viene impartita una pressione e dove la pasta<br />
cementizia funge da fluido trasportatore che spinge l’aggregato),<br />
durante la quale possono verificarsi diversi fenomeni<br />
anche spiacevoli, capaci di alterare la qualità del<br />
materiale oltre che di incidere sull’operatività e sulla produttività<br />
di un cantiere. Un esempio negativo è dato dalla<br />
presenza di aggregati insaturi (dovuti ad un’errata miscelazione):<br />
durante il pompaggio succede che una parte dell’acqua<br />
di impasto viene assorbita dagli aggregati facendo<br />
perdere le qualità lubrificanti che dovrebbe avere il fluido<br />
trasportatore. L’altro caso spiacevole si verifica in presenza<br />
di impasti troppo fluidi, dove la pasta cementizia precede<br />
gli aggregati più grossi causando un’occlusione della<br />
condotta (in tale evenienza l’aggiunta di acqua è<br />
altamente sconsigliata perché peggiora la situazione contribuendo<br />
ad un ulteriore dilavamento degli aggregati responsabili<br />
del “tappo”). In ogni caso, l’attenzione del capo<br />
cantiere e della DD.LL. avveduta, oltre che al momento del<br />
confezionamento dei provini e del controllo visivo del prodotto<br />
prima dell’immissione dello stesso all’interno del sistema<br />
pompante, è sicuramente posta anche all’uscita della<br />
tubazione (Z) con ogni attenzione del caso, come in parte<br />
previste e richieste anche dalle Linee guida per la messa<br />
in opera del calcestruzzo strutturale EN 13670 .<br />
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<strong>Costruzioni</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2024</strong> [85]