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Luigi Sturzo

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Adelgisa mi rimprovera se io dico qualche cosa, poiché veramente non dovrei<br />

lagnarmi di te. Ieri sera sono andata al Costanzi ed ho condotto la Sig.na C. che ho avuto<br />

piacere di conoscere. Sono andata a sentire di nuovo il Rigoletto poiché è l’opera che danno<br />

bene, ma giusto ieri sera sembravano tutti stanchi. Farò sentire la Sig. Bianco forse in<br />

Casa B. poiché la Sig. sta poco bene ed ho piacere di vederla.<br />

Io sto bene e ti raccomando di guardarti dal freddo, ora in primavera l’amico, che<br />

incontrai al Mondial mi assicura che i Belloni usciranno e ti scriverò. Hai ricevuto la raccomandata<br />

di 5? Ho scritto di interessarsi a sapere qualche cosa. Il ritardo mi preoccupa.<br />

Domani ti scriverò a lungo. Perdonami se ogni tanto involontariamente ti faccio soffrire col<br />

ritardo di notizie, ma vorrei dartele tutte e qualche volta mancandomi ritardo anch’io.<br />

Suor Giuseppina sta bene, mi ha scritto. Sto qui e quando vuoi tu verrò a stare<br />

con te. Mille abbracci<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 38)<br />

230.<br />

Roma, 4 marzo 1926 309<br />

Carissimo fratello,<br />

A momenti ricevo la tua del primo ed eccomi subito a te. Mi duole assai vederti<br />

così abbattuto, come poi lo sono anch’io nel vedere come mi hanno fatto passare tutto<br />

questo tempo portando le cose così per le lunghe. E se sapessi quante volte ho insistito,<br />

mentre rassicurata ho fatto trascorrere qualche settimana e poi da capo. Ora vi è stato certo<br />

uno smarrimento di raccomandata, che per la mia solerzia ho subito fatte le pratiche<br />

necessarie, mentre adesso ripeto io la pratica e se no può essere come tu facesti conoscere<br />

al nostro caro e vero amico, cercherò un altro modo sicuro.<br />

Stai dunque tranquillo e fida su me. Sto bene e mi auguro che anche tu di salute<br />

stai bene. Passeremo se Iddio vuole cinque mesi assieme, e pensa fin da ora in quale sito<br />

ove il sole e il caldo ci farà compagnia, io soffro molto il freddo.<br />

Stasera sarò in compagnia della Signorina che ho conosciuto e che è tanto buona.<br />

Le calze erano sbagliate, mentre le tue stavano dal calzettaio, quando non faccio io! Ti<br />

spedirò una dozzina di colli nuovi, ma è l’umido che li fa diventare così, poiché quella<br />

parte che non è lucidata viene sciupata dall’umido. Che ci vuoi fare? Lascia da parte quelli<br />

strappati e adopera questi che ti invio. Ti ho fatto spedire i libri, quelli che ti dovea<br />

mandare Dore e quelli che hai voluto da P. che ti ossequia. Se vuoi spedisco io e così avrai<br />

tutto quello che vuoi. Non ti preoccupare di scrivere come vuoi, hai tutte le ragioni, né io<br />

mi secco, semplicemente mi duole saperti angustiato. Ti abbraccio con vivo affetto.<br />

Nelina<br />

(f. 259, c. 40)<br />

158<br />

309 Lettera.

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