turismo / porto&<strong>diporto</strong> Dimenticate la movida della città. Scordate il traffico e lo smog che avvolge i fabbricati. Quello che vi portiamo a scoprire è un Abruzzo diverso, autentico e conosciuto da pochi. Quello dai riverberi dannunziani, senza messinscene. Un percorso che ricalca la memoria degli avi, con il suono placido delle pecore al passeggio. Quello che ogni mese rinnova una tradizione, quello dei borghi disseminati lungo gli Appennini, dei tratturi. E’ l’Abruzzo in sintesi. Non solo mare ma porta dei parchi e di burroni trafitti dalla fiumana di torrenti, come il Sagittario, ricordato nel 1843 da Edward Lear nel suo “Viaggio illustrato nei tre Abbruzzi”. Un territorio a volte tortuoso, con sentieri circondati da pioppi che si frammischiano ai ponti e alle case, seguendo una ripida discesa che conferisce una caratteristica alpina con un susseguirsi di cateratte. E’ il forte legame con la natura che contraddistingue questa regione. E’ per il forte legame con il territorio e le sue tradizioni l’Ekk Hotel: in sintesi, una vista sull’Abruzzo. Ubicato a soli tre minuti dal casello autostradale Pescara Nord - Città Sant’Angelo ed ambientato in una storica cantina sociale restaurata con le stanze ricavate da quelle che prima erano le cisterne di cemento dove si conservava il vino, Ekk Hotel è il luogo ideale per lavorare immersi nella natura o per soggiorni ai ritmi di una volta alla riscoperta delle 54 - maggio 2011 EKK riscopre l’Abruzzo più tradizionale peculiarità del territorio, dove l’ospite può partecipare attivamente alla cultura del luogo grazie anche a pacchetti turistici integrati con corsi di cucina e di botanica. E dal pollice verde che lo contraddistingue si passa al piatto. E’ questa un’altra caratteristica di Ekk che racchiude verde, enogastronomia, ristorazione ed ospitalità. Una struttura con 33 camere unica nel suo genere, che vi condurrà in un vero e proprio viaggio nei sapori della regione e che vi farà diventare “pastore per un giorno” sui pendii della Maiella; che vi insegnerà ad impostare un giardino pensile o curare un orto da balcone. Perché Ekk Hotel fa parte della catena Ecoworldhotel e come tale è all’insegna della sostenibilità ambientale. Non per altro ospita il mercato permanente del prodotto tipico abruzzese, dalla pasta trafilata al bronzo al formaggio di pecora o podolico, dal vino all’olio extravergine di oliva, dalle confetture alle erbe aromatiche: 130 marchi dell’eccellenza enogastronomica suddivisi in vetrina per i territori della quattro province per raccontare una regione che si suddivide in quattro non solo per motivi climatici ma anche linguistici. E, soprattutto, si contraddistingue per quattro gastronomie distinte. Tra le strutture che compongono Ekk figura Febo Garden, l’azienda che da sessanta anni opera nel settore florovivaistico, oggi curato dalle sapienti mani di Antonella Febo, comproprietaria del complesso alberghiero insieme con i fratelli Enzo e Umberto. E’ lei che si occupa del garden: 5mila metri quadrati al coperto, più altri 3mila di scoperto, dove trovano spazio tutte le principali specie di piante, ornamentali ed orticole, ortaggi particolari ed antichi e dove si trova di tutto: dalla nutrizione della pianta alla decorazione della casa. Ed Ekk è anche vacanze tipiche, come quella prevista ad agosto in occasione della caccia alle streghe ad Appignano: qui, dopo il tramonto, potrete assistere alla rievocazione storica itinerante incentrata sul processo alle streghe, culminante nel rogo delle stesse megere. O quella che si svolge ad Elice con la sagra della Mugnaia che coinvolge più di trecento figuranti in costume. E se avete l’intenzione di unirvi in matrimonio, potrete farlo a Scanno nei mesi estivi. Ogni anno a metà agosto si rivive la celebrazione civile del rito del matrimonio, con tanto di suggestivo corteo nuziale e lancio della sciarra: il tradizionale lancio di riso, confetti, noci e monete che fanno da cornice al ricco banchetto nuziale. Ospitare, promuovere e, perché no, anche giocare. Ekk nasce per questo: offrire una sorta di campionario di una regione. Anche per chi è in cerca delle proprie radici. Perché, come dice Dorothy ne Il mago di Oz, “nessun posto è bello come casa mia”. Eduardo Cagnazzi
maggio 2011 - 55