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Numero 10 - Caritas Italiana

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ROMANO SICILIANI<br />

nazionale<br />

I MUTUI CHE RIVELANO<br />

UN POPOLO DI INDEBITATI<br />

di Andrea La Regina<br />

Le famiglie italiane si trovano ogni giorno di<br />

fronte a complesse emergenze sociali ed<br />

economiche, che creano un clima di insicurezza.<br />

Le istituzioni, non solo finanziarie,<br />

non riescono a monitorare queste<br />

emergenze se non dopo la loro insorgenza<br />

e non approntano gli ammortizzatori sociali,<br />

né adottano le misure strutturali che sarebbero di<br />

vero e concreto aiuto alle famiglie. Ultima emergenza<br />

in ordine di tempo, la crisi dei mutui americani.<br />

Nonostante le rassicurazioni manifestate da più parti,<br />

essa ha avuto conseguenze almeno indirette sulla<br />

ATTENTI<br />

AL TASSO<br />

Giovane coppia<br />

alla ricerca<br />

di una casa.<br />

Ma i mutui<br />

più recenti<br />

hanno riservato<br />

cattive sorprese<br />

realtà italiana: l’aumento del tasso di interesse variabile<br />

ha colpito molte persone e famiglie, perché il ritocco dei<br />

tassi ha innescato aumenti anche considerevoli delle<br />

rate dei mutui sottoscritti (soprattutto per l’acquisto<br />

della casa) con tasso variabile.<br />

Le associazioni dei consumatori accusano le banche<br />

di avere preferito e “spinto” il tasso variabile, proponendolo<br />

ai cittadini consumatori pur in previsione di un futuro<br />

rialzo dei tassi. Questo fenomeno pone in evidenza il<br />

tema più generale dell’accesso al credito in Italia: molte<br />

famiglie vivono nell’esclusione “finanziaria” per varie cause<br />

e le istituzioni bancarie non sono in grado di proporre<br />

La crisi “importata” dagli Stati Uniti.<br />

E il sovraindebitamento dovuto<br />

allo scriteriato accesso al credito<br />

al consumo. Gli italiani non sono<br />

più risparmiatori? Servono maggiore<br />

trasparenza e nuovi strumenti<br />

da parte di banche e finanziarie<br />

strumenti innovativi. Ciò vale soprattutto per molte famiglie<br />

di lavoratori atipici, che nonostante la garanzia reale<br />

costituita dal bene immobile, non trovano accesso al credito<br />

a causa della instabilità del rapporto di lavoro.<br />

Sviluppo positivo, impatto letale<br />

In passato l’esclusione dall’accesso al credito, da parte<br />

delle banche, riguardava soprattutto chi non poteva offrire<br />

garanzie reali o non era “sicuro”, perché protestato<br />

o inaffidabile, senza che si procedesse a un accurato<br />

esame delle potenzialità reali di restituzione del denaro.<br />

In seguito questo spazio d’accesso al credito è stato occupato<br />

dalle finanziarie, la cui propaganda punta a intercettare<br />

la domanda dei soggetti più fragili ed esclusi.<br />

Molte famiglie hanno così incrementato l’uso di un<br />

nuovo strumento, il credito al consumo, senza tener<br />

conto delle spesse fisse molto alte che comporta e del<br />

tasso di interesse che le finanziarie, legalmente, possono<br />

praticare fino al 24%. Tutto ciò si è sommato, negli<br />

ultimi mesi, alla crisi dei mutui: molte famiglie si sono<br />

così trovate in condizione di sovraindebitamento.<br />

Gli esperti del settore ricordano che in Italia il ricorso<br />

al credito al consumo era molto basso e che il recente<br />

incremento rappresenta uno sviluppo positivo del<br />

mercato. Ma l’impatto su molte famiglie è stato letale:<br />

una propaganda ossessiva e a portata di mano, senza<br />

consulenza responsabile, può ingannare il cittadino<br />

consumatore, che si vede offrire su un piatto d’argento<br />

un accesso al credito certamente non a buon mercato e<br />

che ben presto può rivelarsi insostenibile.<br />

Così oggi i centri di ascolto <strong>Caritas</strong> e i soggetti antiusura<br />

e di microcredito si trovano a dover affrontare incombenze<br />

non specifiche: da un lato la tutela sociale di<br />

ha “acceso” fino a dieci finanziamenti (e in assenza di<br />

una giurisdizione chiara spesso deve fronteggiare contemporaneamente<br />

il peso del mutuo casa su cui incombe<br />

il pignoramento e il procedimento di vendita all’asta<br />

a causa della pressione smodata dei processi di recupe-<br />

finanza e famiglie<br />

ro credito); d’altro canto, la ricerca di soluzioni tramite<br />

fideiussioni, così che associazioni e fondazioni finiscono<br />

per assumersi rischi economici, per conto dell’indebitato,<br />

a causa del mancato intervento delle istituzioni.<br />

Ma non è possibile continuare a proporre soluzioni assistenzialistiche.<br />

Bisogna varare misure promozionali,<br />

anche tramite interventi legislativi ad hoc, capaci di andare<br />

oltre le emergenze e le proclamazioni di principio,<br />

che lasciano nell’abbandono le famiglie.<br />

Il fenomeno del sovraindebitamento viene spiegato<br />

da diverse tesi: c’è chi parla di decisioni sbagliate da parte<br />

del consumatore dovute alla carenza di informazioni;<br />

chi mette l’accento sulla irresponsabilità di consumatori,<br />

che finiscono per far gravare i propri problemi sull’intero<br />

sistema finanziario e sociale; chi accenna alla dipendenza<br />

indotta da una propaganda ossessiva che incoraggia<br />

il consumo; chi punta il dito contro la mancanza<br />

di un’educazione finanziaria diffusa. Ma l’eccessivo<br />

ricorso al credito non è solo un dinamismo del mercato<br />

economico, è segno delle difficoltà generalizzate di un<br />

sistema, che minacciano soprattutto le famiglie.<br />

Intermedi e sperimentali<br />

Di recente la Banca d’Italia ha fatto notare che la percentuale<br />

di famiglie che ha visto peggiorata la propria<br />

situazione reddituale è gradualmente ma notevolmente<br />

aumentata negli ultimi anni. Ci possono dunque essere<br />

state forme di irresponsabilità. Ma molti mutui casa sono<br />

stati contratti perché il costo degli affitti è elevatissimo,<br />

oltre che per assicurarsi abitazioni decenti e<br />

confortevoli. E così oggi ci si trova di fronte a casi molto<br />

frequenti di vendita all’asta, da parte delle banche, di<br />

case appartenute a famiglie in sofferenza economica. In<br />

campo nazionale, il numero di pignoramenti ed esecuzioni<br />

immobiliari interessa tantissime famiglie, come si<br />

può evincere dal numero elevato di procedimenti in<br />

corso presso i tribunali.<br />

Occorrerebbe che banche e finanziarie, in nome della<br />

propria responsabilità sociale d’impresa, affrontassero<br />

la crisi con strumenti intermedi e sperimentali, ai<br />

quali il legislatore – ove si dimostrassero funzionanti –<br />

potrebbe dare poi il placet istituzionale. In qualche paese<br />

europeo si prevedono già tre passaggi (tesi a verificare<br />

la possibilità di solvenza finanziaria del debitore) prima<br />

di arrivare alla vendita degli immobili, ma anche la<br />

possibilità di concordati successivi, in presenza di un<br />

terzo soggetto, non di tipo giurisdizionale ma capaci di<br />

realizzare tecnicamente un riordino delle pendenze,<br />

14 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 15

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