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ROMANO SICILIANI<br />
nazionale<br />
I MUTUI CHE RIVELANO<br />
UN POPOLO DI INDEBITATI<br />
di Andrea La Regina<br />
Le famiglie italiane si trovano ogni giorno di<br />
fronte a complesse emergenze sociali ed<br />
economiche, che creano un clima di insicurezza.<br />
Le istituzioni, non solo finanziarie,<br />
non riescono a monitorare queste<br />
emergenze se non dopo la loro insorgenza<br />
e non approntano gli ammortizzatori sociali,<br />
né adottano le misure strutturali che sarebbero di<br />
vero e concreto aiuto alle famiglie. Ultima emergenza<br />
in ordine di tempo, la crisi dei mutui americani.<br />
Nonostante le rassicurazioni manifestate da più parti,<br />
essa ha avuto conseguenze almeno indirette sulla<br />
ATTENTI<br />
AL TASSO<br />
Giovane coppia<br />
alla ricerca<br />
di una casa.<br />
Ma i mutui<br />
più recenti<br />
hanno riservato<br />
cattive sorprese<br />
realtà italiana: l’aumento del tasso di interesse variabile<br />
ha colpito molte persone e famiglie, perché il ritocco dei<br />
tassi ha innescato aumenti anche considerevoli delle<br />
rate dei mutui sottoscritti (soprattutto per l’acquisto<br />
della casa) con tasso variabile.<br />
Le associazioni dei consumatori accusano le banche<br />
di avere preferito e “spinto” il tasso variabile, proponendolo<br />
ai cittadini consumatori pur in previsione di un futuro<br />
rialzo dei tassi. Questo fenomeno pone in evidenza il<br />
tema più generale dell’accesso al credito in Italia: molte<br />
famiglie vivono nell’esclusione “finanziaria” per varie cause<br />
e le istituzioni bancarie non sono in grado di proporre<br />
La crisi “importata” dagli Stati Uniti.<br />
E il sovraindebitamento dovuto<br />
allo scriteriato accesso al credito<br />
al consumo. Gli italiani non sono<br />
più risparmiatori? Servono maggiore<br />
trasparenza e nuovi strumenti<br />
da parte di banche e finanziarie<br />
strumenti innovativi. Ciò vale soprattutto per molte famiglie<br />
di lavoratori atipici, che nonostante la garanzia reale<br />
costituita dal bene immobile, non trovano accesso al credito<br />
a causa della instabilità del rapporto di lavoro.<br />
Sviluppo positivo, impatto letale<br />
In passato l’esclusione dall’accesso al credito, da parte<br />
delle banche, riguardava soprattutto chi non poteva offrire<br />
garanzie reali o non era “sicuro”, perché protestato<br />
o inaffidabile, senza che si procedesse a un accurato<br />
esame delle potenzialità reali di restituzione del denaro.<br />
In seguito questo spazio d’accesso al credito è stato occupato<br />
dalle finanziarie, la cui propaganda punta a intercettare<br />
la domanda dei soggetti più fragili ed esclusi.<br />
Molte famiglie hanno così incrementato l’uso di un<br />
nuovo strumento, il credito al consumo, senza tener<br />
conto delle spesse fisse molto alte che comporta e del<br />
tasso di interesse che le finanziarie, legalmente, possono<br />
praticare fino al 24%. Tutto ciò si è sommato, negli<br />
ultimi mesi, alla crisi dei mutui: molte famiglie si sono<br />
così trovate in condizione di sovraindebitamento.<br />
Gli esperti del settore ricordano che in Italia il ricorso<br />
al credito al consumo era molto basso e che il recente<br />
incremento rappresenta uno sviluppo positivo del<br />
mercato. Ma l’impatto su molte famiglie è stato letale:<br />
una propaganda ossessiva e a portata di mano, senza<br />
consulenza responsabile, può ingannare il cittadino<br />
consumatore, che si vede offrire su un piatto d’argento<br />
un accesso al credito certamente non a buon mercato e<br />
che ben presto può rivelarsi insostenibile.<br />
Così oggi i centri di ascolto <strong>Caritas</strong> e i soggetti antiusura<br />
e di microcredito si trovano a dover affrontare incombenze<br />
non specifiche: da un lato la tutela sociale di<br />
ha “acceso” fino a dieci finanziamenti (e in assenza di<br />
una giurisdizione chiara spesso deve fronteggiare contemporaneamente<br />
il peso del mutuo casa su cui incombe<br />
il pignoramento e il procedimento di vendita all’asta<br />
a causa della pressione smodata dei processi di recupe-<br />
finanza e famiglie<br />
ro credito); d’altro canto, la ricerca di soluzioni tramite<br />
fideiussioni, così che associazioni e fondazioni finiscono<br />
per assumersi rischi economici, per conto dell’indebitato,<br />
a causa del mancato intervento delle istituzioni.<br />
Ma non è possibile continuare a proporre soluzioni assistenzialistiche.<br />
Bisogna varare misure promozionali,<br />
anche tramite interventi legislativi ad hoc, capaci di andare<br />
oltre le emergenze e le proclamazioni di principio,<br />
che lasciano nell’abbandono le famiglie.<br />
Il fenomeno del sovraindebitamento viene spiegato<br />
da diverse tesi: c’è chi parla di decisioni sbagliate da parte<br />
del consumatore dovute alla carenza di informazioni;<br />
chi mette l’accento sulla irresponsabilità di consumatori,<br />
che finiscono per far gravare i propri problemi sull’intero<br />
sistema finanziario e sociale; chi accenna alla dipendenza<br />
indotta da una propaganda ossessiva che incoraggia<br />
il consumo; chi punta il dito contro la mancanza<br />
di un’educazione finanziaria diffusa. Ma l’eccessivo<br />
ricorso al credito non è solo un dinamismo del mercato<br />
economico, è segno delle difficoltà generalizzate di un<br />
sistema, che minacciano soprattutto le famiglie.<br />
Intermedi e sperimentali<br />
Di recente la Banca d’Italia ha fatto notare che la percentuale<br />
di famiglie che ha visto peggiorata la propria<br />
situazione reddituale è gradualmente ma notevolmente<br />
aumentata negli ultimi anni. Ci possono dunque essere<br />
state forme di irresponsabilità. Ma molti mutui casa sono<br />
stati contratti perché il costo degli affitti è elevatissimo,<br />
oltre che per assicurarsi abitazioni decenti e<br />
confortevoli. E così oggi ci si trova di fronte a casi molto<br />
frequenti di vendita all’asta, da parte delle banche, di<br />
case appartenute a famiglie in sofferenza economica. In<br />
campo nazionale, il numero di pignoramenti ed esecuzioni<br />
immobiliari interessa tantissime famiglie, come si<br />
può evincere dal numero elevato di procedimenti in<br />
corso presso i tribunali.<br />
Occorrerebbe che banche e finanziarie, in nome della<br />
propria responsabilità sociale d’impresa, affrontassero<br />
la crisi con strumenti intermedi e sperimentali, ai<br />
quali il legislatore – ove si dimostrassero funzionanti –<br />
potrebbe dare poi il placet istituzionale. In qualche paese<br />
europeo si prevedono già tre passaggi (tesi a verificare<br />
la possibilità di solvenza finanziaria del debitore) prima<br />
di arrivare alla vendita degli immobili, ma anche la<br />
possibilità di concordati successivi, in presenza di un<br />
terzo soggetto, non di tipo giurisdizionale ma capaci di<br />
realizzare tecnicamente un riordino delle pendenze,<br />
14 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 15