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L’APPELLO<br />
Sidr sconvolge<br />
il Bangladesh,<br />
bisogna pensare<br />
a ricostruire<br />
Il ciclone Sidr, abbattutosi sulle coste meridionali<br />
del Bangladesh a metà novembre, ha lasciato dietro<br />
di sé cifre impressionanti, specchio di una distruzione<br />
radicale e diffusa. Migliaia le vittime (forse diecimila, o più:<br />
a fine novembre non erano ancora noti i dati ufficiali),<br />
circa 5 milioni le persone interessate dal fenomeno, oltre<br />
un milione di esse rimaste senza tetto, per aver visto spazzata<br />
via o fortemente danneggiata la propria abitazione.<br />
Di fronte a un’emergenza tanto acuta, la <strong>Caritas</strong> locale si è<br />
subito messa all’opera, con il supporto della rete internazionale<br />
<strong>Caritas</strong>. <strong>Caritas</strong> Bangladesh ha potenziato la distribuzione<br />
di aiuti di emergenza avviata già in estate, dopo le alluvioni<br />
che avevano preceduto Sidr, e intensificato l’attività dei 35<br />
dispensari medici che coordina nel paese. <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong><br />
ha lanciato un appello a fedeli, cittadini, gruppi e istituzioni<br />
perché sostengano l’intervento d’emergenza, ma soprattutto<br />
il Programma di ricostruzione che <strong>Caritas</strong> Bangladesh e il network<br />
internazionale <strong>Caritas</strong> hanno delineato. Esso prevede aiuti per<br />
circa 6,5 milioni di euro e si articola in tre fasi, di breve, medio<br />
e lungo periodo, in nove distretti (Khulna, Bagerhat, Satkhira,<br />
Barguna, Potuakhali, Barisal, Gopalganj, Madaripur, Chittagong).<br />
La prima fase durerà per 3-4 mesi: verranno distribuiti<br />
a 51 mila famiglie aiuti alimentari e generi di prima necessità<br />
non alimentari (teli di plastica, utensili per cucina, zanzariere,<br />
vestiario, coperte, lenzuola, saponi); inoltre a 18 mila famiglie<br />
sarà data l’opportunità di lavorare nei progetti in atto<br />
e si provvederà alla distribuzione di sementi e utensili agricoli,<br />
per la piscicoltura e l’allevamento di pollame a circa 4.500<br />
famiglie. Nella seconda fase, di ricostruzione e riabilitazione,<br />
oltre 24 mila famiglie riceveranno generi di conforto essenziali<br />
alla ripresa delle normali attività quotidiane, verranno ricostruite<br />
o ristrutturate abitazioni e servizi igienici per <strong>10</strong>.<strong>10</strong>0 famiglie,<br />
saranno riparate o ricostruite 57 scuole. Infine la terza fase<br />
riguarda un piano di prevenzione di futuri disastri,<br />
con la costruzione di altri 50 rifugi anticiclone (che si aggiungono<br />
ai 200 già esistenti costruiti negli anni grazie al contributo,<br />
tra gli altri, di tante <strong>Caritas</strong> e anche di <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>),<br />
di cui potranno beneficiare <strong>10</strong>0 mila persone, utilizzabili<br />
anche come centri comunitari, nei periodi non di emergenza.<br />
<strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> ha stanziato, per i primi aiuti, 200 mila<br />
euro; le realtà <strong>Caritas</strong> attive nel paese faranno da riferimento<br />
anche per l’impiego dei 2 milioni di euro, stanziati<br />
per l’emergenza dalla Conferenza episcopale italiana.<br />
INFO www.caritasitaliana.it<br />
22 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008<br />
MARCIA<br />
Papa Giovanni<br />
“guida” i passi<br />
per la pace<br />
La Marcia<br />
della pace<br />
di fine anno<br />
(la 40ª<br />
organizzata<br />
da <strong>Caritas</strong><br />
<strong>Italiana</strong>, Pax<br />
Christi,<br />
Commissione episcopale<br />
per problemi sociali, giustizia<br />
e pace, con il concorso<br />
della diocesi locale) si svolgerà<br />
il 31 dicembre tra Sotto<br />
il Monte e Bergamo, “Sulle orme<br />
del beato Papa Giovanni XXIII”.<br />
Il 2008 sarà infatti l’Anno<br />
giovanneo: la marcia rivisiterà<br />
l’insegnamento sulla pace<br />
del pontefice nato a Sotto<br />
il Monte, approfondendo<br />
nel contempo il Messaggio<br />
dell’attuale papa, Benedetto<br />
XVI, per la celebrazione<br />
della 41ª Giornata mondiale<br />
della pace (in programma<br />
il 1° gennaio 2008), dedicato<br />
al tema “Famiglia umana:<br />
comunità di pace”.<br />
L’appuntamento è per<br />
il pomeriggio del 31 dicembre<br />
a Sotto il Monte e Seriate,<br />
alle porte di Bergamo, verso<br />
cui si snoderà la marcia.<br />
INFO www.caritasitaliana.it<br />
www.chiesacattolica.it/lavoro<br />
SERVIZIO CIVILE<br />
Bando speciale,<br />
Napoli investe<br />
sulla legalità<br />
Annunciato nel novembre<br />
2006, nel periodo “caldo”<br />
dell’emergenza criminalità<br />
in Campania, il Bando speciale<br />
di servizio civile per Napoli<br />
sulla legalità è stato pubblicato<br />
il 25 settembre, dopo una<br />
lunga preparazione. L’obiettivo<br />
era coinvolgere duemila giovani<br />
residenti in Campania<br />
in progetti di utilità sociale,<br />
in particolare iniziative<br />
a sostegno della legalità.<br />
Per la prima volta una quota<br />
di posti, il 20%, è stata<br />
riservata a ragazzi provenienti<br />
da situazioni disagiate<br />
e con bassa scolarità. <strong>Caritas</strong><br />
<strong>Italiana</strong>, attraverso le <strong>Caritas</strong><br />
diocesane campane (Napoli,<br />
Pozzuoli, Pompei e Acerra),<br />
ha proposto sette progetti (tre<br />
a Napoli, quattro in provincia),<br />
che vedranno in servizio ben<br />
176 giovani. Tutti i progetti<br />
partono agli inizi di dicembre.<br />
CONVEGNO CARITAS<br />
Il cuore vede,<br />
ecco gli atti<br />
di Montecatini<br />
Giornate di intense relazioni<br />
e approfondito confronto.<br />
Con un filo conduttore:<br />
la riflessione sul ruolo<br />
di animazione alla carità<br />
nei territori, alla luce dell’enciclica<br />
papale Deus <strong>Caritas</strong> est.<br />
Il 31° Convegno nazionale delle<br />
<strong>Caritas</strong> diocesane, svoltosi<br />
a Montecatini nello scorso<br />
giugno, aveva<br />
per titolo Al di<br />
sopra di tutto.<br />
“Un cuore<br />
che vede”<br />
per educare<br />
alla carità.<br />
Ora gli atti<br />
dell’assise nazionale sono<br />
raccolti in un volume,<br />
pubblicato da <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />
che reca lo stesso titolo<br />
e ricostruisce con fedeltà<br />
i contenuti del confronto<br />
di Montecatini.<br />
INFO <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />
tel. 06.66.17.70.01<br />
COOPERAZIONE<br />
Sviluppo,<br />
iscrizioni<br />
a Spices 2008<br />
Scade sabato 22 dicembre<br />
il termine per iscriversi a Spices<br />
2008. La Scuola di Politica<br />
internazionale Cooperazione<br />
e Sviluppo, che inaugura<br />
il suo 17° anno di lezioni,<br />
è promossa da Volontari nel<br />
mondo-Focsiv, in collaborazione<br />
con <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> e Ucsei<br />
(Ufficio centrale studenti<br />
esteri in italia), con<br />
il patrocinio della Pontificia<br />
Università Gregoriana.<br />
Spices è una scuola<br />
di perfezionamento, la cui<br />
offerta formativa è strutturata<br />
in due percorsi: area politicogiuridica<br />
internazionale<br />
e area socio-economica<br />
internazionale, introdotti<br />
da un ciclo propedeutico.<br />
La Scuola ha nella dottrina<br />
sociale della Chiesa uno<br />
dei riferimenti fondamentali<br />
e si avvale della collaborazione<br />
di docenti universitari,<br />
funzionari governativi<br />
e personale di organizzazioni<br />
internazionali e ong. I corsi<br />
sono destinati a persone<br />
in possesso di diploma<br />
di laurea e a chi è impegnato<br />
nel mondo dell’associazionismo,<br />
delle istituzioni, della scuola,<br />
delle ong o a chi, pur<br />
lavorando in altri settori, voglia<br />
approfondire tematiche legate<br />
alla solidarietà internazionale<br />
e alla cooperazione allo<br />
sviluppo. I corsi hanno durata<br />
annuale e prevedono 160 ore<br />
di lezione da gennaio<br />
a giugno, seminari su temi<br />
di attualità, stage in Italia<br />
o all’estero; esame finale<br />
tra novembre e dicembre.<br />
INFO spices@focsiv.it -<br />
www.focsiv.it<br />
L’APPELLO<br />
panoramacaritas<br />
Somalia verso<br />
la catastrofe,<br />
gli sfollati<br />
sono un milione<br />
La crisi in atto in Somalia? Una “catastrofe umanitaria”.<br />
Per la quale il 21 novembre anche papa Benedetto XVI<br />
ha lanciato un appello “affinchè si trovino soluzioni<br />
pacifiche e si rechi sollievo a quella cara popolazione”. Il conflitto<br />
tra milizie islamiste antigovernative e truppe occupanti etiopi<br />
(intervenute nel paese a inizio anno a supporto del governo<br />
transitorio) ha l’epicentro a Mogadiscio, ma lacera l’intero paese.<br />
Il totale di sfollati e rifugiati, a causa dei combattimenti, è ormai<br />
di un milione di persone, compresi 400 mila sfollati di vecchia<br />
data. Ma tra ottobre e novembre, in sole tre settimane<br />
da Mogadiscio sono scappate almeno 200 mila persone.<br />
Quaranta ong attive nel paese (tra cui <strong>Caritas</strong> Somalia)<br />
hanno sottoscritto una dichiarazione comune, denunciando<br />
di non poter “rispondere efficacemente alla crisi, perché<br />
l’accesso e la sicurezza si deteriorano in modo drammatico,<br />
mentre i bisogni aumentano. La comunità internazionale e le<br />
parti coinvolte nel conflitto hanno la responsabilità di proteggere<br />
i civili, consentire l’azione di aiuto, rispettare lo spazio umanitario”.<br />
Le Nazioni Unite, che hanno dichiarato che la Somalia è la<br />
peggior crisi in atto in Africa, calcolano che nella sola prima metà<br />
di novembre gli sfollati da Mogadiscio verso le campagne, dove<br />
non trovano sostentamento, siano stati circa 173 mila. Cosa sta<br />
accadendo? Abbandonata l’azione politica, il governo somalo<br />
e l’alleata Etiopia puntano sul pugno di ferro per schiacciare<br />
le resistenze di Mogadiscio; senza troppi scrupoli per la sorte<br />
dei civili, stando ai rapporti di Human Rights Watch. Monsignor<br />
Giorgio Bertin, amministratore apostolico di Mogadiscio<br />
e presidente di <strong>Caritas</strong> Somalia, ha riconosciuto a metà novembre<br />
che «al momento è difficile intravedere una soluzione. Il dramma<br />
somalo va però inserito nel contesto regionale e internazionale.<br />
Le crisi dell’Africa orientale, un arco che va dalla Somalia<br />
al Sudan, hanno almeno due elementi comuni: il diffondersi<br />
di un certo estremismo, che usa in maniera irresponsabile<br />
la religione per perseguire i propri scopi politici, e la lotta<br />
di diverse potenze per il controllo delle risorse locali».<br />
<strong>Caritas</strong> Somalia, con altre organizzazioni, tra cui Islamic<br />
Relief (organizzazione umanitaria islamica basata in Inghilterra),<br />
ha promosso il progetto “Aiuto d’urgenza agli sfollati”: prevede<br />
la distribuzione di viveri, acqua potabile, teli di plastica per rifugi<br />
e beni non alimentari in un campo spontaneo di sfollati<br />
a una ventina chilometri da Mogadiscio. Permetterà di assistere<br />
1.080 famiglie per tre mesi; <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> intende contribuire<br />
con 30 mila euro e per farlo si rivolge alla solidarietà degli italiani.<br />
INFO www.caritasitaliana.it<br />
ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 23