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nazionale<br />
dando un’ulteriore possibilità a chi, per un motivo grave,<br />
si è trovato in una difficoltà imprevista.<br />
Le istituzioni finanziarie devono tenere conto delle<br />
esigenze di diversi “portatori di interessi”: bisogna rendere<br />
conto agli azionisti della banca e a chi ha affidato il<br />
denaro per l’investimento, ma occorre anche affinare la<br />
procedura di intermediazione finanziaria per consentire<br />
un responsabile accesso al credito da parte dei cittadini.<br />
Molte cose devono migliorare in Italia; la chiarezza<br />
dei patti iniziali, perché nonostante le iniziative attuate<br />
si può fare molto meglio; la consulenza, che dev’essere<br />
corretta e professionale; la possibilità e le procedure di<br />
Vent’anni a difesa dei cittadini consumatori.<br />
Adiconsum, associazione promossa dalla Cisl,<br />
li festeggia proprio nel momento in cui molti<br />
italiani sono alle prese con l’inasprimento dei<br />
mutui per l’acquisto della casa. Fabio Picciolini,<br />
segretario nazionale di Adiconsum, chiarisce meccanismi<br />
ed effetti, in Italia, della crisi importata dall’America.<br />
E ragiona su come evitarne altre.<br />
Crisi dei mutui cosiddetti subprime. Negli Stati<br />
Uniti migliaia di famiglie sono rimaste senza una<br />
casa. Da noi qual è la situazione reale?<br />
Se da un lato possiamo stare tranquilli (le banche italiane<br />
non accendono mutui a chi non è effettivamente è in<br />
grado di rimborsarli), d’altro canto la crisi si sta facendo<br />
sentire, e pesantemente, sui tassi d’interesse a livello<br />
globale. Euribor (l’indice europeo di riferimento per i<br />
tassi variabili) risente non poco della crisi dei subprime.<br />
E in Italia lo spread (in pratica il guadagno della banca)<br />
in molti casi è al 2%, percentuale altissima, che incide<br />
non poco sull’entità della rata. Così, se tra 2002 e 2004 i<br />
tassi di interesse erano compresi tra il 2 e il 3% e un mutuo<br />
costava 3,5-4% al massimo, oggi è al 5,5-6%. Le rate<br />
sono aumentate dal 30 al 50% rispetto a quando si è ac-<br />
16 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008<br />
concordato o rinegoziazione in presenza di situazioni<br />
non prevedibili; il costo, ancora alto, dei servizi bancari;<br />
l’applicazione delle recenti direttive Bersani sulla portabilità<br />
dei mutui; la sostenibilità del prestito, che va certificata<br />
e non affidata alla discrezionalità delle banche.<br />
La crisi dei mutui ha rappresentato un inquietante campanello<br />
d’allarme: occorre che tutti (istituzioni legislative<br />
e di controllo, imprese bancarie e finanziarie, associazioni<br />
dei risparmiatori, strumenti di informazione,<br />
agenzie educative) facciano la propria parte, perché gli<br />
italiani tornino a essere un popolo di risparmiatori. E<br />
non di indebitati.<br />
«Le banche sbagliano ancora,<br />
ma i consumatori si informino»<br />
Fabio Picciolini, segretario nazionale di Adiconsum, analizza gli effetti della crisi<br />
dei mutui sulle famiglie italiane. E indica gli strumenti per evitare nuovi problemi<br />
di Ettore Sutti<br />
ceso il mutuo. Invece i redditi non sono aumentati: secondo<br />
una ricerca di Nomisma, circa 400 mila famiglie<br />
italiane hanno difficoltà a rimborsare i mutui.<br />
Quali sono gli interventi da mettere in campo?<br />
Penso essenzialmente a tre cose: un intervento normativo<br />
chiaro e inappellabile; un’effettiva entrata in vigore<br />
della legge 40 (che parla di surrogazione del mutuo a costo<br />
zero); la possibilità per i cittadini di avere un rapporto<br />
più vantaggioso con i gruppi bancari.<br />
Neanche tanto…<br />
Stiamo aspettando il decreto “Bersani 3”, quantomeno<br />
per aggiustare il tiro su alcune norme poco chiare contenute<br />
dal precedente a proposito di penali e portabilità<br />
del mutuo. Inoltre le 16 maggiori associazioni di consumatori<br />
italiane (tra cui Adiconsum) hanno portato<br />
avanti una battaglia con le banche sui costi della portabilità<br />
del mutuo. Finalmente, il 21 novembre,<br />
l’esecutivo dell’Abi (associazione di categoria degli istituti<br />
bancari) ha accolto la richiesta e ha raccomandato<br />
alle banche di non applicare spese o commissioni. A noi<br />
non interessano gli accordi stipulati tra le banche,<br />
l’importante è che il consumatore non debba pagare un<br />
euro per trasportare il mutuo da una banca all’altra.<br />
E in tema di rapporti più vantaggiosi?<br />
Oggi la possibilità di rinegoziare un mutuo è lasciata alla<br />
buona volontà di un’agenzia o del direttore. Non è più<br />
accettabile. Adiconsum si è attivata con i principali<br />
gruppi bancari italiani per raggiungere una soluzione:<br />
l’obiettivo è fissare regole certe, chiare e convenienti per<br />
tutti. Anche le banche, nonostante possano contare sulle<br />
ipoteche, sono interessate al fatto che i propri clienti<br />
siano solvibili. La soluzione più semplice sarebbe allungare<br />
la scadenza del mutuo, oppure abbassare lo spread<br />
a livelli accettabili. Nessuno pretende di non pagare, ma<br />
si chiede di poter affrontare rate sostenibili.<br />
La situazione attuale è tutta imputabile alle banche?<br />
Le banche hanno le loro responsabilità. La maggior parte<br />
degli istituti, anche se non bisogna generalizzare, fino<br />
a qualche anno fa vendeva e consigliava solo mutui a<br />
tasso variabile. In quel periodo il consumatore ha pagato<br />
meno, ma in prospettiva non si è rivelata la scelta migliore.<br />
E le banche continuano a sbagliare anche oggi<br />
(anche se qualcuno lo chiama scelta commerciale) perché<br />
consigliano di accendere mutui a tasso fisso, obbli-<br />
finanza e famiglie<br />
gando le persone a sopportare per 30 o 40 anni un tasso<br />
ai livelli massimi. Ma spesso anche i consumatori ci mettono<br />
del loro. È vero che la bolla immobiliare degli ultimi<br />
anni ha più che raddoppiato i prezzi delle case, ma è<br />
altrettanto vero che talvolta le rate di mutuo superano la<br />
soglia del 70% del reddito di una famiglia. In casi simili,<br />
prima o poi, in 25 o più anni di mutuo, si è destinati ad<br />
andare in sofferenza. È difficile, ma bisognerebbe sempre<br />
accantonare una riserva, almeno 50-<strong>10</strong>0 euro al mese,<br />
per affrontare con serenità i momenti duri.<br />
Che consigli dare a chi accende un mutuo?<br />
Bisogna informarsi. Girando più sportelli bancari e richiedendo<br />
il contratto di mutuo comprensivo delle<br />
condizioni economiche. È un documento poco pubblicizzato;<br />
le banche sono obbligate a rilasciarlo, ma solo<br />
su richiesta del consumatore. Sul prospetto c’è scritto<br />
tutto: tasso, durata, condizioni, Isc (Indice sintetico di<br />
costo, la vecchia Taeg), spese. Così è possibile confrontare<br />
le proposte e scegliere la banca che offre le condizioni<br />
migliori. In caso di difficoltà ci si può rivolgere alle<br />
associazioni di consumatori. Non costano nulla,<br />
spesso hanno già affrontato la questione e offrono ottimi<br />
servizi di consulenza.<br />
ROMANO SICILIANI<br />
CONSIGLI PER<br />
GLI ACQUISTI<br />
Funzionaria<br />
di banca con<br />
un cliente.<br />
Dopo la crisi<br />
dei mutui<br />
a tasso variabile,<br />
gli istituti<br />
di credito stanno<br />
consigliando<br />
il tasso fisso.<br />
Ma anche questa<br />
strada può<br />
rivelarsi<br />
pericolosa<br />
ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 17