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la selezione, tra gli altri, Emergency,<br />
Altromercato, Wwf e Greenpeace,<br />
ma in generale è emerso che la grafica<br />
è sempre penalizzata, c’è scarsa<br />
interazione con gli utenti, prevale<br />
la tendenza a creare prodotti istituzionali<br />
difficilmente fruibili dai navigatori,<br />
in molti casi manca la funzione del<br />
motore di ricerca interno. Non solo:<br />
il volontariato in internet non sa parlare<br />
ai giovani, maggioranza tra gli internauti.<br />
Né va meglio sul fronte dell’accessibilità<br />
per i disabili: solo 6 dei 23 siti hanno<br />
le caratteristiche necessarie per essere<br />
navigabili da tutti. [redattore sociale]<br />
SEGNALAZIONI<br />
Sfide per la Chiesa<br />
e un cardinale<br />
color speranza<br />
Giovanni Filoramo,<br />
La Chiesa e le sfide della<br />
modernità (Laterza, pagine<br />
208). Viviamo in Italia<br />
un rinnovato “scontro”<br />
tra Chiesa cattolica<br />
e modernità, che sembrava appartenere<br />
al passato, “impensabile” in una società<br />
postsecolare e incentrato su temi<br />
cruciali, come la famiglia, la questione<br />
sessuale, il relativismo etico, il rapporto<br />
con la politica, il lavoro, la guerra.<br />
Michele Ferrero,<br />
Il cardinale Zen. Rosso<br />
speranza (Elledici,<br />
pagine 231). Ritratto<br />
del coraggioso impegno<br />
ecclesiale, pastorale<br />
e sociale di uno dei personaggi<br />
più rispettati e influenti di Hong Kong.<br />
Non per nulla il cardinale Zen è stato<br />
identificato da molti come la “coscienza<br />
morale” della ex colonia, tornata<br />
nel 1997 sotto la sovranità<br />
della Repubblica Popolare di Cina.<br />
pagine altre pagine<br />
villaggio globale<br />
Il mondo che guarda “oltre”,<br />
pagine dalle altre religioni<br />
per aprire spazi di dialogo<br />
di Francesco Dragonetti<br />
Regalare un libro di tema religioso? Natale è tempo di approfondimento<br />
della nostra fede. Ma può essere anche il momento per parlare di altre<br />
religioni, per approfondirne la conoscenza e il dialogo senza pregiudizi né<br />
ingenuità. Dunque per accostarsi a testi che aiutino a scoprire il patrimonio<br />
di spiritualità che è insito nelle varie tradizioni religiose del mondo, anche<br />
quelle più lontane dalla nostra cultura e dalla fede cristiana.<br />
Dalai Lama. L’abbraccio del mondo. Quando scienza<br />
e spiritualità si incontrano (Sperling 2007, pagine 224)<br />
è opera di Tenzin Gyatso: il quattordicesimo Dalai Lama<br />
buddista offre al lettore, tramite parole ponderate, la possibilità<br />
di una crescita spirituale, in grado di far dialogare le risposte<br />
“quantitative” della scienza con quelle “qualitative” della religione.<br />
Sempre in Oriente, i Kami (termine comunemente tradotto<br />
con “divinità”, ma più accuratamente “essenze spirituali”)<br />
sono i mille volti del divino presente nella natura secondo<br />
lo shintoismo giapponese. Di questa religione e del suo ruolo<br />
politico nel Sol Levante tratta Lo shintoismo di Stefano<br />
Vecchia (Xenia 2007, pagine 126): il testo illustra la religione ancestrale<br />
del Giappone, con le sue credenze, i suoi testi sacri e i suoi culti<br />
(la mitologia shinto e la venerazione degli antenati).<br />
Capire il confucianesimo di Jennifer Oldstone-Moore (Feltrinelli<br />
2007, pagine 120) costituisce una succinta e autorevole<br />
introduzione a una delle grandi tradizioni religiose e culturali<br />
del mondo. Il libro è organizzato intorno a nove temi-chiave:<br />
origini e sviluppo storico, aspetti del divino, testi sacri, persone<br />
sacre, principi etici, spazi sacri, tempo sacro, morte e aldilà, società<br />
e religione. Ciascuno di questi temi è arricchito con citazioni<br />
o con riassunti di testi storici, accompagnati da un commento d’autore<br />
che spiega il significato di ciascun testo o lo colloca nel suo contesto.<br />
Infine Islam. Conoscere e capire la religione musulmana<br />
di Augusto Negri (Utet Università 2007, pagine 160)<br />
è un libro agile, che però contiene tutto quello che serve<br />
per avvicinarsi alla religione musulmana. È un testo<br />
per chi ha veramente voglia di capire un mondo<br />
apparentemente così lontano, eppure così vicino non solo<br />
geograficamente, ma anche storicamente. Un piccolo contributo<br />
verso la conoscenza di una delle religioni più diffuse nel mondo.<br />
Il mondo che ci entra<br />
in casa. Studenti<br />
che si avvicinano<br />
al volontariato.<br />
Un quartiere che accoglie<br />
senza pregiudizi<br />
famiglie rom.<br />
La quotidianità sa<br />
ancora sorprendere:<br />
non è detto che debbano<br />
prevalere paure e ostilità<br />
storie di speranza<br />
a cura di Danilo Angelelli<br />
LENTI NUOVE VITA NUOVA<br />
E UNA CADUTA CHE CAMBIA LA VITA<br />
Sono appassionata di fotografia. Recentemente, pur restando nella mia città,<br />
ho fotografato donne indiane con i loro caratteristici abiti, gruppi di ivoriani<br />
in preghiera durante il Ramadan, famiglie srilankesi in pellegrinaggio al santuario<br />
di Santa Rosalia. Ho incrociato sguardi di dolore, di tristezza, di nostalgia per il paese<br />
lasciato. Ma anche di speranza e voglia di costruire nel nostro territorio un pezzo<br />
delle proprie tradizioni, del proprio mondo. Spero che l’obiettivo della mia macchina<br />
fotografica abbia colto tutto questo. E quanto, a volte, questi nostri fratelli desiderano<br />
venirci incontro. È il mondo che entra nelle nostre case. E non può che arricchirle.<br />
(Erminia Scaglia, <strong>Caritas</strong> diocesana di Palermo)<br />
Da tre anni promuoviamo un progetto che vuole offrire ai ragazzi delle scuole superiori<br />
la possibilità di sperimentarsi nel servizio, a diretto contatto con persone in difficoltà.<br />
E sono stati molti i giovani che ci hanno manifestato la loro sorpresa nel rendersi conto<br />
che appena dietro l’angolo c’è una realtà di forte disagio. Molti anche quelli che poi<br />
“insistono” nel contatto con questa realtà, facendola diventare parte della propria vita.<br />
In quei casi l’adesione al nostro progetto ha rappresentato solo l’inizio di un personale<br />
cammino, a contatto con il mondo del disagio e del volontariato.<br />
(Roberto Calzà, vicedirettore <strong>Caritas</strong> diocesana di Trento)<br />
Ho sentito alcuni rappresentanti dell’associazione del quartiere Isolotto-Torri Cintoia,<br />
periferia di Firenze, parlare con normalità delle famiglie rom loro vicine<br />
di casa, assegnatarie di alloggi popolari. È la prova tangibile di uno sforzo<br />
fatto dalle istituzioni di integrare una componente della popolazione difficile<br />
come quella dei rom (che altrove ha creato grandi problemi, all’interno<br />
del tessuto sociale), ma soprattutto della capacità di accoglienza e accettazione<br />
da parte di persone che guardano l’altro per ciò che è umanamente, con i suoi<br />
problemi e le sue risorse, e non per lo stigma che si può portare dietro.<br />
(Annalisa Tonarelli, <strong>Caritas</strong> diocesana di Firenze)<br />
Alla fine di uno dei corsi di formazione per un approccio nonviolento<br />
alle relazioni, una persona che viveva un grande disagio, sia a livello lavorativo<br />
che familiare, ha raccontato che aveva provato a mettere in atto gli strumenti<br />
di cui avevamo parlato nel corso. Da quel momento ha avuto l’impressione<br />
di “cambiare le lenti dei propri occhiali”: le stesse vicende adesso cercava<br />
di viverle non come minaccia, ma in maniera propositiva. Parlava di lenti<br />
capaci di ricreare in maniera nuova il contesto che lo circondava...<br />
(Paolo Chiavaroli, <strong>Caritas</strong> diocesana di Pescara-Penne)<br />
Un uomo tunisino, a causa di una caduta da un’impalcatura mentre era sul posto di lavoro,<br />
ha dovuto portare per un certo periodo le stampelle. Improvvisamente si è trovato senza<br />
lavoro e di conseguenza senza casa. Uno straniero con le stampelle: si prevedeva una difficile<br />
integrazione. Invece, per merito della sua onestà e voglia di fare, ha trovato dopo poco un<br />
posto di lavoro da custode. Ce l’ha fatta, nonostante tutto: è uscito dal dormitorio dove nel<br />
frattempo era stato ospitato, ha trovato una casa propria e uno spazio di socializzazione non<br />
dipendente dai nostri servizi. (don Valerio Di Trapani, direttore <strong>Caritas</strong> diocesana di Catania).<br />
46 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 47