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internazionale<br />
La sanguinosa repressione delle manifestazioni<br />
per la democrazia in Myanmar ci ricorda<br />
che ancora oggi – nel 2007, Anno europeo<br />
delle pari opportunità per tutti, a quasi<br />
50 anni dalla Dichiarazione universale<br />
dei diritti dell’uomo – nel mondo vengono<br />
sistematicamente violati i diritti umani.<br />
Che sono un concetto in continua evoluzione<br />
e comprendono i diritti civili, politici, economici,<br />
sociali e culturali, ma anche i diritti di solidarietà<br />
per i popoli, come il diritto alla pace o allo<br />
sviluppo. E riguardano anche gli aspetti legati<br />
al rispetto dell’esistenza umana, al cospetto<br />
delle nuove tecnologie e della manipolazione<br />
genetica. Un campo d’azione vastissimo per chi,<br />
come <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>, cerca di farsi paladina<br />
della dignità di ogni uomo.<br />
[ ]<br />
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NICARAGUA<br />
Partecipazione comunitaria attorno al lago<br />
In Nicaragua, in un clima di insicurezza, corruzione e violenza, si segnalano<br />
quotidiane violazioni dei diritti umani, specie dei più poveri ed emarginati.<br />
In questo scenario la <strong>Caritas</strong> si impegna per promuovere valori di solidarietà,<br />
fratellanza e tolleranza, tramite iniziative che consentano alla popolazione<br />
di prendere coscienza e mobilitarsi in difesa dei propri diritti. Nelle diocesi<br />
di Juigalpa e Granada, intorno al lago Nicaragua, <strong>Caritas</strong> conduce il progetto<br />
pilota (che potrà essere utile anche per altre diocesi) di durata triennale<br />
“Diritti umani e partecipazione comunitaria”. Esso prevede l’elaborazione<br />
di materiale didattico, la qualificazione di persone che, a loro volta,<br />
saranno formatori nelle comunità, l’attivazione di tavoli di lavoro e agende<br />
sociali sui temi della cultura democratica e dei diritti umani.<br />
> Costo 22 mila euro<br />
> Causale America centrale / Nicaragua<br />
24 ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008<br />
Nicaragua<br />
Bosnia<br />
Erzegovina<br />
Costa d’Avorio<br />
BOSNIA ERZEGOVINA<br />
Sostegno alle associazioni dei familiari<br />
In Bosnia Erzegovina il “Progetto<br />
per il supporto alle vittime di violenza<br />
attraverso il rafforzamento delle<br />
associazioni dei familiari” è rivolto<br />
a diverse comunità (croate, serbe,<br />
musulmane) ed è mirato a potenziare<br />
le capacità di associazioni nate<br />
spontaneamente, che riuniscono<br />
i genitori e familiari degli scomparsi<br />
e più in generale delle vittime di violenza<br />
della guerra. Lo scopo finale è offrire<br />
sostegno qualificato alle famiglie che<br />
hanno subito sofferenze e promuovere<br />
progetti > promozione dei diritti umani<br />
Bangladesh<br />
azioni di denuncia e protesta<br />
per la tutela dei loro diritti, svolgendo<br />
un’azione di pressione anche nei<br />
confronti delle autorità internazionali.<br />
L’azione della chiesa, a sostegno<br />
delle associazioni di familiari,<br />
serve anche a ritessere legami,<br />
dentro le comunità e tra le comunità,<br />
danneggiati da anni di conflitti<br />
e divisioni.<br />
> Costo 15 mila euro<br />
> Causale Bosnia Erzegovina<br />
/associazioni famiglie<br />
MICROPROGETTI<br />
COSTA D’AVORIO<br />
Contro la mutilazione femminile<br />
Marahandallah è una zona di savana erbosa.<br />
La gente (circa duemila abitanti nei villaggi) è stremata<br />
a causa della lunga guerra civile e delle malattie,<br />
in particolare l’Aids. La povertà diffusa si accompagna<br />
spesso a una progressiva emarginazione delle donne.<br />
Con l’aiuto di alcuni missionari, il programma prevede<br />
l’acquisto di materiali utili ad avviare attività agricole<br />
e di allevamento domestico che consentano,<br />
contestualmente, il varo di un progetto<br />
di sensibilizzazione contro la mutilazione<br />
genitale femminile.<br />
> Costo 4.618 euro<br />
> Causale MP 327/07 Costa d’Avorio<br />
CAMERUN<br />
Un minimo di dignità per i detenuti<br />
La prigione di Bafoussam è stata costruita agli inizi<br />
degli anni Cinquanta. I detenuti sono 1.300:<br />
in condizioni di estremo disagio vivono insieme minori,<br />
donne e adulti; ognuno ha a disposizione poco meno<br />
di 2 metri quadrati di spazio. Ogni cella è abitata<br />
da più di 80 detenuti ed è solitamente priva di servizi<br />
sanitari. In questa situazione, si registra in media<br />
un morto a settimana a causa di periodiche epidemie.<br />
Il progetto prevede l’installazione di servizi igienici,<br />
per prevenire la diffusione di infezioni e restituire<br />
un minimo di dignità ai prigionieri.<br />
> Costo 4 mila euro<br />
> Causale MP 319/07 Camerun<br />
BANGLADESH<br />
Le parrocchie tutelano i “fuori casta”<br />
È la parrocchia l’unità chiave per la promozione dei diritti umani che <strong>Caritas</strong><br />
Bangladesh valorizza nel suo “Programma di educazione ai diritti umani”:<br />
i parroci e i ministri di giustizia e pace operanti nelle parrocchie diventano<br />
strumenti di educazione per le comunità vittime di abusi e ingiustizie,<br />
legati in particolare alla proprietà della terra, al lavoro e subiti soprattutto<br />
dai “fuori casta”. <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong> dal 2001 supporta questo progetto,<br />
che nelle fasi precedenti ha visto la formazione degli operatori di giustizia<br />
e pace a livello diocesano e parrocchiale. La prossima fase vedrà<br />
la realizzazione di programmi di educazione ai diritti umani e supporto legale<br />
nelle parrocchie e la creazione di diversi strumenti di sensibilizzazione<br />
(newsletter, poster, ecc).<br />
> Costo 11 mila euro (contributo <strong>Caritas</strong> <strong>Italiana</strong>)<br />
> Causale Bangladesh / diritti umani<br />
ITALIA CARITAS | DICEMBRE 2007 / GENNAIO 2008 25