UNIVERSITÁ DELLA CALABRIA - Lettere e filosofia - Università ...
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<strong>UNIVERSITÁ</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>CALABRIA</strong><br />
FACOLTÁ DI LETTERE E FILOSOFIA<br />
Verbale del Consiglio di Facoltà del 5 maggio 2011 Pag. n. 16 / 123<br />
Il Preside informa il Consiglio di Facoltà che la Dott.ssa Maria Cristina Figorilli, ricercatore<br />
universitario per il settore scientifico disciplinare “L-FIL-LET/10 – Letteratura italiana”, ha<br />
terminato, in data 15.04.2011, il triennio utile ai fini della conferma in ruolo. A tal fine la stessa<br />
Dott.ssa Maria Cristina Figorilli chiede che il Consiglio di Facoltà esprima un giudizio sull’attività<br />
didattica e scientifica svolta nel triennio e il Preside dà lettura della relazione relativa all’attività<br />
didattica e scientifica svolta dalla Dott.ssa Maria Cristina Figorilli nel periodo 15.04.2008 –<br />
15.04.2011.<br />
A. ATTIVITÀ SCIENTIFICA<br />
In continuità con gli anni precedenti, la ricerca si è articolata in due principali direttrici.<br />
1) La sottoscritta ha continuato a studiare le scritture paradossali di metà Cinquecento,<br />
analizzandole, pur nel rispetto delle diverse aree tematiche, con un’ottica di insieme che ha<br />
privilegiato l’attenzione da una parte alle strategie compositive, contrassegnate dal reimpiego di<br />
stesse topiche codificate, dall’altra alle istanze morali e alle implicazioni religiose di cui esse si<br />
fanno portatrici sotto la superficie ludica, in linea con la tipologia del serio ludere cui appartengono.<br />
Lo studio della scrittura paradossale ha reso indispensabile il confronto con diverse questioni<br />
centrali della letteratura rinascimentale, quali la ricezione italiana di due importanti opere<br />
dell’Umanesimo d’Oltralpe (l’Elogio della follia di Erasmo, e il De incertitudine et vanitate<br />
scientiarum di Cornelio Agrippa); la fortuna editoriale di un nuovo genere letterario, il «libro di<br />
lettere», che ospita, appunto, gran parte dei testi analizzati; le diverse fenomenologie della pratica<br />
del ‘riuso’, sperimentate dagli scrittori esaminati in modo spregiudicato e talora estremo, fino al<br />
plagio vero e proprio; e infine la censura ecclesiastica, inaspritasi a partire dagli anni Cinquanta del<br />
Cinquecento.<br />
Dopo le ricerche confluite nel volume Meglio ignorante che dotto, lo studio è proseguito con<br />
ulteriori approfondimenti dedicati alla sezione finale dei Paradossi di Ortensio Lando, ad alcune<br />
lettere di Annibal Caro, e ai Marmi di Anton Francesco Doni.<br />
Per quanto riguarda lo studio di Lando e Caro, si è assunta un’ottica particolarmente attenta alla<br />
questione della diffusione in Italia delle idee riformate. Nel caso dei Paradossi, nel saggio Contro<br />
Aristotele, Cicerone, Boccaccio. Note sui Paradossi di Ortensio Lando si è voluto sottolineare il<br />
loro valore di testi ‘militanti’ (e non di stravaganti bizzarrie, come a lungo la critica li ha liquidati),<br />
con cui l’autore entra nel vivo di problematiche largamente dibattute in quegli anni. Ci si è<br />
soffermati sul carattere di propaganda morale e religiosa che questi testi nascondono dietro la scelta<br />
estetica della bizzarria, comunicando messaggi scettici e antiintellettualistici, che affondano le<br />
radici in una tradizione che dal Petrarca morale arriva, attraverso Leon Battista Alberti e Giovan<br />
Francesco Pico della Mirandola, agli ambienti curiali di primo Cinquecento, per poi valicare i<br />
confini della penisola con Erasmo e Agrippa.<br />
Anche nel caso di Annibal Caro, autore non certo sospettabile di adesione alle idee riformate,<br />
nonostante i contatti più o meno stretti con personaggi di indubbia fede eterodossa, nel saggio<br />
«Nelle piacevolezze poi è argutissimo». Su alcune lettere ‘doniane’ di Annibal Caro si è<br />
sottolineato (mettendo a frutto gli studi storici degli ultimi decenni) come in alcune sue lettere<br />
affiorino, oltre a suggestioni erasmiane ed echi della letteratura paradossale, i riflessi dell’intenso<br />
dibattito e della meditazione scaturiti dalle diffuse esigenze di riforma spirituale. La presenza di