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L' Premio “Luigi Coppola” - Ordine dei Medici Lecce

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focus<br />

la ristrutturazione della farmacia e per<br />

l’impiantistica generale e 1 ancora per<br />

la riorganizzazione della dialisi, per il<br />

laboratorio analisi e di radiologia e per<br />

le sale d’attesa. Perché spendere tanti<br />

soldi per un ospedale che è destinato<br />

alla chiusura? Tra l’altro, quello di Poggiardo<br />

è l’unico ospedale con bilancio<br />

in attivo (300mila euro di attivo). Campi<br />

e Nardò, in una prima fase, saranno<br />

soggetti alla riduzione <strong>dei</strong> posti letto.<br />

In un secondo momento (entro la fine<br />

del 2012) diverranno presidi sanitari<br />

territoriali. A Nardò si è, invece, costituito<br />

un comitato di difesa accanto al<br />

quale si muovono anche i politici, di<br />

entrambi gli schieramenti, tutti contrari<br />

alla chiusura. Per Campi Salentina,<br />

l’appello alla mobilitazione generale<br />

del Nord Salento contro i tagli<br />

all’ospedale San Pio è stata riproposta<br />

con forza da Fsi Sanità (Sindacato<br />

Autonomo Sanità) che chiede il coinvolgimento<br />

anche <strong>dei</strong> consiglieri regionali<br />

della provincia di <strong>Lecce</strong>, <strong>dei</strong> consiglieri<br />

provinciali del Nord Salento, <strong>dei</strong><br />

consiglieri comunali dell’Unione <strong>dei</strong><br />

Comuni del Nord Salento, di tutti sin-<br />

daci facenti parte dell’Ambito zonale<br />

del distretto Socio Sanitario di Campi<br />

Salentina e di tutte le associazioni di<br />

categoria. A San Cesario, invece, dovrebbe<br />

nascere un centro di riabilitazione<br />

e soppiantare il noto ospedale<br />

specializzato in malattie polmonari.<br />

Dimissioni e barricate minacciate anche<br />

a Gagliano del Capo.<br />

Sintesi della manovra<br />

in numeri<br />

• Contenimento della spesa per il personale:<br />

Blocco del turn-over per tre<br />

anni.<br />

• Previsti risparmi per 18 milioni nel<br />

2010, 32 milioni nel 2011 e 52 milioni<br />

nel 2012.<br />

• 2.200 posti-letto da tagliare entro il<br />

2012.<br />

• Di questi oltre 1.400 saranno tagliati<br />

quest’anno (1.224 per acuti e 197<br />

per post-acuti) e riguarderanno strutture<br />

pubbliche.<br />

• Dei restanti, altri 370 saranno tagliati<br />

ancora pubblico, 300 nelle cliniche<br />

privato e 130 in strutture ecclesiastiche<br />

convenzionate.<br />

• Ticket di un euro “su ogni ricetta<br />

per disincentivare il ricorso<br />

all’acquisto di farmaci non<br />

indispensabili”. Risparmio previsto:<br />

88 milioni.<br />

Il parere dell’Adusbef<br />

Tra le associazioni a tutela <strong>dei</strong> consumatori,<br />

la prima reazione è dell’ Adusbef<br />

che all’indomani del provvedimento<br />

dell’ASL <strong>Lecce</strong> scrive: “Senza alcun<br />

preavviso ufficiale, dopo una serie di<br />

modifiche apportate dalla Regione agli<br />

accordi contrattuali della specialistica<br />

ambulatoriale, sono stati resi noti i nuovi<br />

budget per le singole strutture convenzionate<br />

nelle branche specialistiche<br />

ambulatoriali per l’anno 2010 con un<br />

evidente ritardo di circa un anno (Delibera<br />

dell’ASL <strong>Lecce</strong> n. 2855 del 30-<br />

09-2010). E, sorpresa, vi sono abbat-<br />

12<br />

timenti per le grosse e le medie strutture,<br />

variabili dal 50 al 70%. Decurtazioni<br />

che verranno riversate a favore<br />

delle piccole strutture e <strong>dei</strong> neoconvenzionati;<br />

una sorta di redistribuzione.<br />

Le nuove regole per<br />

l’assegnazione <strong>dei</strong> budget, però, non<br />

sono meritocratiche in quanto tengono<br />

solo marginalmente conto <strong>dei</strong> requisiti<br />

strutturali, tecnologici e organizzativi.<br />

Si parla di programmazione sanitaria,<br />

ma come può un’azienda organizzare<br />

il lavoro e a pianificare gli investimenti<br />

tecnologici quando i contratti arrivano<br />

con enorme ritardo e improvvisamente<br />

sono ridotti i fondi? Si prospetta un<br />

autentico caos, con conseguenze gravi<br />

per i pazienti che, in virtù del nuovo<br />

contratto, non potranno più beneficiare<br />

delle prestazioni sanitarie nelle strutture<br />

dove l’avevano prenotata. I pazienti<br />

non sono pacchi che si spostano secondo<br />

logiche numeriche. Si provi ad<br />

immaginare, per esempio, cosa significhi<br />

per un paziente oncologico che<br />

ha prenotato un’indagine di alta specialità,<br />

magari 6-7 mesi prima, apprendere<br />

che non potrà più farla presso il<br />

suo medico di fiducia ma che dovrà<br />

spostarsi presso un’altra struttura<br />

aspettando altri 2-4 mesi!! E per il futuro<br />

sarà lo stesso: un paziente con grave<br />

o sospetta patologia, non potrà eseguire<br />

in tempi accettabili una indagine<br />

di alta specialità, mentre potrà ad<br />

esempio eseguire in tempi rapidi<br />

l’ecografia muscolare chi avrà avuto<br />

uno strappo durante la partitella della<br />

domenica.<br />

Conseguenza sarà che aumenteranno<br />

i ricoveri e le prestazioni fuori<br />

Regione (la Mobilità passiva extra Regione<br />

con il suo trend di crescita costante<br />

nel tempo) con un incremento<br />

della spesa sanitaria regionale e <strong>dei</strong><br />

disagi per i pazienti con patologie gravi,<br />

potenziale aumento <strong>dei</strong> danni biologici<br />

per ritardi di diagnosi e successivi e<br />

consequenziali trattamenti terapeutici.<br />

Ma la vera domanda è: perché questo<br />

improvviso cambio regolamentale?

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