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L' Premio “Luigi Coppola” - Ordine dei Medici Lecce

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Un commosso ricordo di Raffaele Barbano<br />

consigliere dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong><br />

C<br />

di Luigi Pepe*<br />

iao Raffaele,<br />

ora che non sei più fra i protagonisti<br />

sul palcoscenico della vita, cominciamo a<br />

percepire la tua mancanza. Oramai da tempo<br />

non eri più presente al tavolo <strong>dei</strong> Consiglieri<br />

dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong>. Quel ruolo lo hai<br />

sempre onorato e determinante è stato sempre il tuo<br />

impegno. Quando, alcuni mesi orsono, accennasti<br />

alla possibilità che il tuo impegno non sarebbe potuto<br />

essere costante, nessuno di noi immaginava che il<br />

destino si sarebbe potuto accanire su di te in modo<br />

così repentino.<br />

Convivevi da tempo con la malattia, che sembrava<br />

averti dato una tregua, che tutti noi speravamo duratura.<br />

Darti l’addio nello stesso luogo dove eri solito<br />

invitarci a cena all’inizio di ogni nostro nuovo impegno<br />

di Consiglieri, ci ha fatto provare una tristezza indicibile.<br />

Eri un allegro commensale, impareggiabile amico<br />

ospitale. Ci hai lasciato un vuoto incolmabile e un<br />

dolore che solo il tempo riuscirà ad alleviare. Rimarrà,<br />

comunque, quella sedia vuota nei nostri Consigli<br />

all’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong> che riproporrà prepotentemente<br />

la tua figura che per anni è stata insostituibile, al<br />

nostro fianco. Ti rivedremo nel tuo atteggiamento<br />

sereno a discutere di caccia o di qualsivoglia futilità<br />

alla fine degli impegni istituzionali quando si era soliti<br />

intrattenerci, prima del ritorno presso le nostre<br />

famiglie.<br />

Quando ci si informava sulle condizioni di salute<br />

solevi sempre esorcizzare la malattia e i controlli<br />

periodici considerati una routinaria esigenza che<br />

lasciava una velata serenità, fino all’appuntamento<br />

successivo. Le tue prolungate assenze nei nostri<br />

3<br />

incontri istituzionali ci hanno gradualmente<br />

fatto sorgere il sospetto che quel nemico,<br />

contro il quale siamo stati educati a combattere,<br />

cominciava ad avere il sopravvento<br />

sul tuo fisico provato. Ci rendiamo conto<br />

ora di quanto sia improbo lo scontro quando<br />

le armi in possesso del sapere medico sono inefficaci.<br />

Ora che non sei più di questa vita terrena, prometterti<br />

che non ti dimenticheremo mai sembra un luogo<br />

comune. Certo è che molte circostanze ci riportano<br />

a te e tutti noi, in differente modo, ne siamo coinvolti.<br />

In quella sala riunioni dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> medici aleggerà<br />

per sempre il tuo spirito che, siamo sicuri, ci terrà<br />

compagnia.<br />

Il tuo ricordo di galantuomo, amico sincero, professionista<br />

integerrimo, padre premuroso, marito e<br />

figlio affettuoso rimarrà indelebile nelle menti e contribuirà<br />

a rendere meno doloroso il distacco. Si muore<br />

per sempre quando non si è più presente nei pensieri<br />

degli uomini; è per questo che più o meno costantemente<br />

sarai, comunque, fra di noi.<br />

Ciao Raffaele.<br />

Il Presidente, il Consiglio <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong> e il personale<br />

sono fraternamente vicini alla moglie, alla figlia, alla<br />

mamma e ai parenti tutti per la scomparsa di Raffaele<br />

che ha lasciato un segno tangibile e indelebile della<br />

sua esistenza. Per quel suo essere professionalmente<br />

impeccabile, onesto e amorevolmente prodigo, siamo<br />

sicuri rimarrà ad imperitura memoria.<br />

Gino Pepe<br />

Presidente dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong>

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