12.01.2013 Views

IL CALITRANO N. 16

IL CALITRANO N. 16

IL CALITRANO N. 16

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>16</strong> n.s. – Gennaio-Aprile 2001<br />

condo l’usanza della città di ascrivere i<br />

governatori alla nobiltà viterbese, anche<br />

questo Mirelli vi fu ascritto come appartenente<br />

all’eccellentissima casa Mirelli<br />

de Scannasorce.<br />

Dagli antichi diplomi, da Carlo I a<br />

Giovanna II, l’autore dell’Elenco concludeva<br />

dunque che la nobilissima famiglia<br />

Mirella era venuta da Genova a Napoli<br />

con Carlo I, portava il soprannome di<br />

Scannasorce e nel 1297 era stata ascritta<br />

al Seggio di Portanova. Nel 1423 avrebbe<br />

riadottato il cognome Mirella, invece del<br />

soprannome Scannasorce. Lo stemma era<br />

un Leon d’oro, coronato, in campo azzurro,<br />

che stringe nella zampa destra un<br />

mazzetto di fiori.<br />

A chi credere?<br />

Castellano era un archivista che viveva<br />

fra documenti. L’autore dell’Elenco riporta<br />

un gran numero di documenti conservati<br />

nel Grande Archivio di Napoli.<br />

Eppure sostengono due tesi diametralmente<br />

opposte.<br />

È bene dire innanzitutto che una risposta<br />

definitiva è al momento impossibile,<br />

anche perché non sono riuscito a verificare<br />

tutte le citazioni dell’anonimo autore.<br />

Ho verificato due passi, quelli di Angelo<br />

di Costanzo. Ho constatato che un<br />

Bartolomeo Scannasorice seguì in Grecia<br />

il conte di Gravina Giovanni d’Angiò,<br />

ma lo storico napoletano dice solo<br />

Scannasorice e non Mirella-Scannasorice<br />

8 . E lo stesso vale per Carluccio e Franceschello<br />

Scannasorice che seguirono<br />

Carlo III di Durazzo in Puglia nella spedizione<br />

contro Luigi d’Angiò (1384): il<br />

nome Mirella non compare 9 .<br />

La suddetta constatazione intacca la<br />

prima impressione che si riceve nel leggere<br />

l’opuscolo. La prima impressione è<br />

infatti favorevole all’autore dell’Elenco. I<br />

documenti riferiti infatti sono moltissimi.<br />

E numerosi sono anche i rinvii agli<br />

storici napoletani. Seguono i riconoscimenti<br />

di Carlo VI e degli amministratori<br />

di Viterbo.<br />

Tuttavia, oltre a quanto detto sulle imprecise<br />

citazioni dal Di Costanzo, vi sono<br />

aspetti, in parte legati al precedente discorso<br />

sull’intrinseca disonestà intellettuale<br />

della polemica, che lasciano perplessi.<br />

Ad esempio, in tutto l’opuscolo ricorre<br />

l’espressione Mirella Scannasorce.<br />

Poi, ad un certo punto, quando già psicologicamente<br />

il lettore si è abituato a quell’accoppiamento<br />

di termini, si imbatte<br />

nell’affermazione che dal 1423 riprende<br />

l’uso del cognome da solo, mentre prima<br />

si usa il soprannome da solo. È proprio<br />

l’abbondanza dei documenti che suscita il<br />

dubbio. Se davvero i Mirelli erano gli<br />

Scannasorice, sarebbero bastati due o tre<br />

documenti sicuri e non tanti relativi agli<br />

Scannasorice. Il soffermarsi a lungo sui<br />

soprannomi e sulle reintegre è più che legittimo,<br />

resta però da vedere se questo è il<br />

caso degli Scannasorice che partono come<br />

Mirelli e ritornano ai Mirelli.<br />

Parlare dei documenti del Grande Archivio<br />

di Napoli, dicendo che tutti i diplomi<br />

originali andarono perduti o distrutti<br />

nel terremoto di Calitri del <strong>16</strong>94,<br />

come minimo lascia perplessi. Con tanti<br />

falsi creati fra Sei e Settecento, non sarebbe<br />

stato difficile per la ricca famiglia<br />

Mirelli fabbricare tutta una serie di falsi<br />

nobiliari. Inoltre, il linguaggio estremamente<br />

duro del Castellano (che scrive nel<br />

<strong>16</strong>91, quindi tre anni prima del terremo-<br />

Calitri agosto 1960, Contrada Serre durante la mietitura, da sinistra: don Raffaele Gentile Parroco di<br />

Calitri (01.01.1926/03.04.1996), Francesco Di Napoli (cicch’p’ndiggh’) (07.12.1908), Gaetano Codella<br />

(cucozza) (22.08.1895 deceduto negli USA),Vito Corradino dottor Bozza (19.07.1908/30.08.1983),<br />

Michele ing. Di Cairano (u’ vurp’) (25.09.1899/<strong>16</strong>.02.1984), Ettore Leone (ron taratubb’)<br />

(21.01.1900/23.01.1977),Canio Codella (sckambè) (08.03.1912/12.08.1984), per terra: Francesco<br />

prof.Toglia (19.06.1913/24.12.1992), Raffaele geom.Vodola (02.09.1935) Antonio avv. Acocella<br />

(zi Totonn’) (<strong>16</strong>.05.1913/13.10.1985).<br />

10<br />

to) sarebbe difficilmente spiegabile se in<br />

quel momento nel castello di Calitri ci<br />

fossero stati effettivamente quei diplomi.<br />

Avrebbe potuto essere facilmente sbugiardato.<br />

L’autore dell’Elenco cita altri scrittori<br />

che al momento non ho verificato. Come<br />

non ho avuto a disposizione il volume<br />

pergamenaceo che l’Acocella nel 1926<br />

dice posseduto dal Tozzoli (se qualcuno<br />

ne avesse notizia, segnalarlo sarebbe un<br />

merito per il progresso delle conoscenze<br />

storiche su Calitri). Per cui mi limiterei a<br />

concludere in termini ipotetici: se prima<br />

del <strong>16</strong>50 qualche scrittore cita i Mirelli<br />

fra le famiglie nobili, allora si dovrebbe<br />

dedurre che le loro pretese erano fondate.<br />

Altrimenti, come credo più probabile, la<br />

derivazione dagli Scannasorce era un abile<br />

ripiego su una famiglia estinta (che<br />

quindi non poteva protestare) al fine di<br />

creare un proprio albero genealogico nobiliare.<br />

NOTE<br />

1 Lo scritto è dedicato A la memoria del prode<br />

gentile generoso cavaliere fra Erberto Mirelli de’<br />

Principi di Teora de la Trinità di Venosa, Balì pel<br />

Sacro Gerosolomitano Ordine invitto a Venezia,<br />

eroica salvatrice de la italica civiltà, residente puro<br />

solerte accetto. Subito dopo il suddetto opuscolo è<br />

cucito un foglio contenente due sonetti del canonico<br />

primicerio Angelo Cerrata (Trani 5 maggio 1857). Il<br />

primo è intitolato: All’egregio giovinetto non ancora<br />

trilustre D. Giuseppe Mirelli, conte di Consa,<br />

unico rampollo dell’illustre Defonto. Il secondo In<br />

morte del chiarissimo D. Francesco Maria Mirelli,<br />

principe di Teora, marchese di Calitri, avvenuta il dì<br />

1° del corrente Maggio. In calce: Per cura della<br />

desolata consorte Principessa di Teora D. Carlotta<br />

nata Pignatelli Cerchiara.<br />

2 Il testo della Cronista Conzana relativamente<br />

a Calitri è stato pubblicato da me sul Calitrano, a<br />

partire dal numero 11 (nuova serie) del maggioagosto<br />

1999<br />

3 Cfr. Il Calitrano,maggio-agosto 1999, p. 11.<br />

4 Nella sua Calitri Moderna e contemporanea,<br />

Napoli 1926, p. 53, n. 1, l’Acocella annota che lo<br />

Strumento originale di compra-vendita della terra<br />

di Calitri e di Teora da parte di Francesco Mirelli<br />

(13 febbraio <strong>16</strong>76) è ai ff. 42v-56 di un volume pergamenaceo<br />

di ben 104 ff. (comprendente anche la<br />

Relazione di A. Chianelli su Calitri e Teora, e lo<br />

Strumento di ratifica del 6 maggio <strong>16</strong>93), posseduto<br />

dall’avv. Francesco Tozzoli fu Michele.<br />

5 G. B. Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva,<br />

Napoli 1703, vol. I, pp. 30, 33, e 238.<br />

6 Cfr. Calitri moderna, cit., p. 53.<br />

7 L’autore dell’Elenco al n. 5101 della Pandetta<br />

conservata nel IV ufficio del Grande Archivio segnala<br />

il seguente: Processus inter (Au)gustissimam<br />

Societatem Sanctissimae Crucis, et illustrem Dominum<br />

Franciscum Mariam Mirella Principem Theorae.<br />

8 Cfr. Angelo di Costanzo, Istoria del Regno<br />

di Napoli, in “Raccolta di tutti i più rinomati Scrittori<br />

dell’Istoria generale del Regno di Napoli”,<br />

stamperia di Giovanni Gravier, t. II,, Napoli 1769,<br />

libro V, p. 157.<br />

9 Ivi, libro VIII, p. 269.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!