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IN LOCO UBI DICITUR Gli antichi nomi dei luoghi a Contursi in<br />
Principato Citra dal XIII secolo di Franco Pignata – Valsele Tipografica<br />
– Materdomini 2000.<br />
a toponomastica è la scienza che studia i nomi dei luoghi.<br />
L<br />
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>16</strong> n.s. – Gennaio-Aprile 2001<br />
Una difficile disciplina che sempre comporta approfondite<br />
conoscenze in campo linguistico, geografico e storico. Alla base<br />
di queste conoscenze è la ricerca, lunga ed estenuante, spesso<br />
deludente non solo per gli esiti negativi, ma anche per la<br />
scarsa leggibilità o interpretazione di documenti rinvenuti in<br />
cattivo stato.<br />
La dicitura in loco ubi dicitur, seguita da un toponimo, caratterizzava<br />
i formulari notarili del medioevo ed era spesso usata anche<br />
dai preti di Contursi nella stesura di vari atti ecclesiastici in<br />
alternanza a loco vulgariter (o vulgo) dicto.<br />
Il collante culturale di una Comunità si misura dalla conoscenza<br />
diffusa tra la gente della concatenazione di eventi passati che<br />
determinano la realtà attuale ed influenzano le scelte per il futuro;<br />
merito dell’Autore, attento studioso di documenti antichi,<br />
è quella di aver rivelato secoli di storia nascosti tra le pieghe di<br />
una parola o nel cuore freddo di una pietra.<br />
Un lavoro encomiabile e di grande interesse storico per la città<br />
di Contursi, che ad opera dei suoi studiosi sta portando alla luce<br />
alcuni importanti pezzi della sua storia che vanno ad arricchire<br />
– come questa opera del Pignata – con autorevolezza la<br />
conoscenza della storia cittadina, un contributo col quale chiunque<br />
d’ora in avanti tratterà l’argomento dovrà confrontarsi<br />
GLI SPECCHI DEL TEMPO Riflessioni bellesi dal ventesimo secolo di<br />
Vito Leone e Tonino Tarantino – Centro di Documentazione foto<br />
Cinematografica “VideoLeone” Bella – Lavello 2000.<br />
on una sostenuta carrellata di centinaia di fotografie gli au-<br />
C<br />
LA NOS OSTRA TRA<br />
BIBLIOTEC<br />
BIBLIOTEC<br />
tori hanno inteso riproporre la storia della cittadina di Bel-<br />
la in provincia di Potenza, facendo rivivere non solo il passato,<br />
ma anche il presente con un raffronto che necessariamente ci<br />
porta a pensare come eravamo un tempo e come siamo oggi,<br />
riannodando il filo con il passato più autentico di questa forte e<br />
dignitosa comunità.<br />
La fotografia è arte che ci racconta la nascita, la vita e la morte<br />
dei personaggi che ci hanno preceduto e che hanno fatto la<br />
storia, col loro lavoro, con le sofferenze, con l’amore, con la<br />
lotta che ci fa sentire partecipi di una lunga e laboriosa tradizione<br />
che venendo da lontano ci proietta nel futuro che è già<br />
oggi.<br />
Pur non risparmiando lodi all’impostazione grafica del volume,<br />
con una scelta di caratteri ed un’impaginazione veramente<br />
esemplari, non possiamo – tuttavia – non rilevare qualche lacuna,<br />
quale l’assenza di didascalie complete di data, luogo e<br />
personaggi, che dovrebbero assolvere la funzione essenziale<br />
di documentare le immagini d’epoca.<br />
Tipograficamente ben impostato il volume rappresenta certamente<br />
una occasione preziosa per i bellesi che amano profondamente<br />
il loro paese e le loro radici e vivono le contraddizioni<br />
odierne della nostra società multietnica, dove non sono più i<br />
nostri concittadini ad emigrare in cerca di lavoro, ma sono gli<br />
extracomunitari che vengono a cercare casa, lavoro e un destino<br />
diverso.<br />
<strong>16</strong><br />
LE ENERGIE DEL DISTRETTO INDUSTRIALE CONCIARIO DI SOLO-<br />
FRA: POTENZIALITÀ E INFRASTRUTTURE TRA PRESENTE E FUTURO<br />
di Luigia Angelica D’Urso – Edizioni G. C. F. Guarini – Solfora<br />
2000.<br />
a dottoressa D’Urso, al compimento del corso di studi uni-<br />
L<br />
versitari, con questo suo lavoro, analizza sistematicamente le<br />
matrici originarie dell’ex polo conciario, i tratti dell’imprenditore<br />
in tutta la loro spigolosità, spezzando una lancia a favore<br />
della risoluzione dei molti problemi connessi con questa parte<br />
di lavorazione manifatturiera che subisce, in continuazione, le<br />
emergenze dei mercati di approviggionamento di materia prima<br />
e di sbocco del prodotto finito.<br />
La modernità delle scelte operate nelle aziende conciarie contrasta<br />
in modo netto con gli investimenti territoriali in favore<br />
delle attività di sviluppo cooperativo. Cinquecento anni di storia<br />
fanno da corona al presente di distretto industriale a Nord-<br />
Est di Napoli, mentre i guasti di un recente passato industriale<br />
ne stanno lentamente attanagliando lo sviluppo. Infatti, le mancate<br />
scelte o gli interventi tardivi hanno minato, in parte, il<br />
tessuto archittettonico-industriale, il disinquinamento del fiume<br />
Sarno, l’approviggionamento di materia prima; gli Enti e i politici<br />
hanno indirizzato, unilateralmente, i contributi che dovevano<br />
servire sul fronte dello sviluppo.<br />
La successione degli interventi che potranno realizzare il distretto<br />
industriale di Solfora dovrà essere rispettato, altrimenti il<br />
futuro delle industrie solofrane non sarà garantito del tutto;<br />
questo studio-ricerca, condotto con competenza ed entusiasmo<br />
raggiunge l’esito di canalizzare ed evidenziare le cause-effetti<br />
della realtà solofrana in vista di un superamento del precedente<br />
sistema produttivo, capace di recepire quelle organizzazioni<br />
di tipo organizzativo-gestionali, funzionali atte ad innescare<br />
un processo cumulativo per una loro più incisiva presenza sul<br />
mercato.<br />
RE FRASCHE RE SANTU LIU Una ricerca sulla religiosità popolare<br />
nelle comunità degli Alburni e del Fasanella di Pasquale Martucci<br />
e Antonio Di Rienzo – Associazione Arci Postiglione – Salerno<br />
2000.<br />
due ricercatori, da anni, compiono studi sul territorio del Parco<br />
I<br />
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano: i loro lavori tendono<br />
ad utilizzare il metodo dell’”osservazione partecipante” che nella<br />
comunità permette di cogliere le strette relazioni della popolazione<br />
con il contesto, il territorio, secondo criteri essenzialmente<br />
“antropologici”. Oggi, infatti, se molte persone paiono dimenticare<br />
il proprio passato e la loro storia, l’osservatore attento<br />
può rilevare e constatare, meravigliarsi e restare sorpreso,<br />
pervaso e stimolato dalla voglia di scoprire e continuare così ad<br />
occuparsi della società, che sulla memoria ha fondato la sua<br />
cultura e la sua civiltà, la sua “identità territoriale”.<br />
Nel saggio di Martucci, ritroviamo feste, ricorrenze, rituali popolari,<br />
novene, pratiche rituali ecc. cioè peculiarità, cultura,<br />
modo di attestazione di una identità da salvaguardare dopo<br />
averla ritrovata e ricostruita nella sua genuina essenzialità;<br />
mentre nei dieci itinerari tracciati dal Di Rienzo riscontriamo la<br />
sua specifica conoscenza ambientale, coniugata con i richiami<br />
paesaggistici e culturali, di cui il territorio è ricco.<br />
Bisogna, perciò, essere grati alle fatiche editoriali dei due autori<br />
e al servizio che essi rendono alla comunità e al mantenimento<br />
del suo bene più prezioso, ovvero la sua memoria storica.<br />
SANT’ANTONIO ABATE E MARIA SS. DEL PANE PATRONI<br />
DI NOVOLI (Culto, Festa, Folklore) di Alfredo Mangeli –<br />
Biblioteca Minima – Novoli 2001.<br />
Autore, come vero annalista, compulsando con acume e<br />
competenza i tantissimi scritti brevi, articoli, contributi di<br />
L’