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La Sezione Aurea

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Se si immagina di sottrarre da questo rettangolo un quadrato di lato uguale al lato minore, il<br />

risultato sarà un piccolo rettangolo che è a sua volta un rettangolo aureo (per la proprietà dello<br />

scomporre delle proporzioni). Le dimensioni del rettangolo “figlio” sono minori di quelle del<br />

rettangolo “genitore” di un fattore pari a φ. Togliendo un quadrato al rettangolo “figlio” con lo<br />

stesso procedimento, otteniamo un terzo rettangolo aureo di nuovo rimpicciolito di un fattore φ.<br />

Proseguendo si genera una serie di rettangoli aurei sempre più piccoli, di dimensioni ridotte, ogni<br />

volta, di un fattore uguale a φ (figura 7). Infine, tracciando due diagonali che si intersecano in<br />

ciascuna coppia di rettangoli, “genitore” e “figlio”, si trova che tutte le diagonali passano per un<br />

punto. Si può dire che una serie di rettangoli aurei sempre più piccoli converga intorno a quel punto,<br />

senza mai raggiungerlo. Ispirandosi alle qualità “divine” attribuite al rapporto aureo, il matematico<br />

C. A. Pickover ha suggerito di chiamare tale punto l’occhio di Dio.<br />

Spirali auree<br />

Fig 7<br />

Alla sezione aurea è collegata una particolare curva, la spirale logaritmica. Questa curva ha una<br />

caratteristica fondamentale: crescendo non cambia forma. Descritta da Jacques Bernoulli (1654-<br />

1705) nel trattato Spira mirabilis, la spirale logaritmica diviene sempre più ampia e la distanza tra<br />

un giro e i successivi aumenta man mano che ci si allontana dall’origine, detta polo. In particolare<br />

avanzando con angoli della medesima ampiezza, la distanza dal polo aumenta con una proporzione<br />

costante. <strong>La</strong> spirale logaritmica è anche chiamata spirale equiangola, nome coniato dal matematico<br />

e filosofo francese Cartesio (1596-1650); questo aggettivo rispecchia un’altra proprietà unica della<br />

spirale logaritmica: tracciando una linea dritta dal polo a un punto qualunque della spirale, questa<br />

intercetta la curva formando sempre lo stesso angolo (figura 8).<br />

Fig. 8<br />

8

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