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San Valentino, la festa degli innamorati<br />
Sappiamo che febbraio è stato celebrato come il mese dell’amore fin<br />
dai tempi antichi e la festa di San Valentino, così come la conosciamo<br />
oggi, contiene vestigia sia cristiane che dei riti pagani praticati in Grecia<br />
e nell’antica Roma.<br />
Ma chi era San Valentino e come si iniziò ad associare il suo nome a<br />
questo antico rito?<br />
La prime informazioni riguardo al santo, si trovano in alcuni documenti<br />
ufficiali della Chiesa del V e VI secolo, che ne descrivono il martirio e<br />
la decapitazione e che segnano la data della sua sepoltura il giorno 14<br />
febbraio del 273.<br />
San Valentino da Terni o da Interanma, l’antico nome della città, si convertì al cristianesimo per opera<br />
di San Feliciano di Foligno, il quale lo consacrò vescovo di Terni nel 197, quando il futuro santo<br />
aveva solo 21 anni.<br />
Nell’anno 270, Valentino si trovava a Roma su invito del filosofo Cratone, per predicare il Vangelo<br />
e convertire i pagani, quando l’imperatore Claudio II il Gotico, emanò un editto che proibiva il<br />
matrimonio per le coppie giovani, dato che riteneva che gli uomini celibi fossero soldati migliori di quelli<br />
sposati. Ritenendo ingiusta tale proibizione, Valentino continuò, in segreto, ad unire in matrimonio i<br />
giovani innamorati. Scoperto, fu arrestato e condannato a morte, a meno che non avesse cessato di<br />
celebrare i riti religiosi e non avesse abiurato la propria fede cristiana. Per tutta risposta, Valentino<br />
cercò di convertire al Cristianesimo l’imperatore stesso. In qualche modo la cosa deve aver fatto colpo<br />
su Claudio II, dato che lo graziò, sospendendo la condanna a morte ed affidandolo ad una nobile<br />
famiglia romana: una sorta di arresti domiciliari, insomma. Anche qui il nostro Valentino, che mica per<br />
niente è santo, trova il modo di compiere un gesto di somma bontà, ridando miracolosamente la vista alla<br />
figlia cieca del suo carceriere, tale Asterius.<br />
Evidentemente, anche nella sua condizione di sorvegliato speciale, Valentino trovò il modo di predicare il<br />
Vangelo e proseguire nella sua opera di cristianizzazione, cosa che gli procurò un secondo arresto, questa<br />
volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II il Gotico. La popolarità di Valentino stava crescendo,<br />
così, temendo una rivolta in sua difesa, i soldati lo portarono fuori Roma, lungo la via Flaminia, dove<br />
lo flagellarono. Questo arresto fu fatale al santo vescovo, che venne decapitato nel 273 per mano del<br />
soldato romano Furius Placidus. Il corpo fu sepolto sempre lungo la via Flaminia e in seguito trafugato