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Tiepolo maggio 2010 - Scuola media Statale "GB Tiepolo"

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PAGINE CREATIVE 13<br />

Invernale<br />

D’inverno la natura muore<br />

e dal mondo scompare ogni colore.<br />

Gli alberi han perso le foglie<br />

le vigne rimangon spoglie.<br />

Mi sento spento,<br />

come un camino stanco<br />

e sento freddo,<br />

intorno tutto è bianco.<br />

Il fiume scorre tra la terra dura<br />

come un animale<br />

che vaga ed ha paura.<br />

Ma nonostante questi sentimenti<br />

di tristezza, la primavera<br />

porterà la contentezza.<br />

Federico Biasini, 1ª L<br />

Inverno<br />

Cupi nelle loro vesti pesanti<br />

tutti si affrettano alle loro case<br />

a riscaldarsi il cuore<br />

Banchi di nuvole grigie<br />

nel cielo spengono ogni<br />

raggio di luce e colore<br />

Solo la neve bianca<br />

rischiara e copre<br />

di immacolato candore ogni cosa<br />

e rallegra i fanciulli<br />

con buffi pupazzi.<br />

Filippo Uslenghi, 1ª L<br />

Inverno a Milano<br />

Il cielo d’inverno è grigio e freddo,<br />

l’aria gelida pugnala il petto,<br />

la nebbia quasi si tocca con la mano,<br />

le foglie cadono piano piano.<br />

L’inverno senza colori<br />

porta con sé molti dolori,<br />

il sole d’agosto alle tenebre lascia il posto.<br />

Ma il sorriso torna a brillare:<br />

arrivano le vacanze di Natale.<br />

E la neve comincia a fioccare,<br />

noi bambini possiamo giocare.<br />

E nella notte di Natale<br />

Pacchi e pacchetti insieme<br />

Possiamo scartare.<br />

Lorenzo Cipollini, 1ª L<br />

Inverno<br />

L’inverno oscura tutto ciò che vive,<br />

anche i cuori più forti<br />

spezza le nostre sorti.<br />

Ma luci bianche cadono dal cielo<br />

Ricoprono le strade deserte e fredde,<br />

così, si accende un focolare<br />

e nelle case dolce è la notte.<br />

Mattia Brunelli, 1ª L<br />

Il mare<br />

Il mare calmo<br />

a guardarlo: nel cuore<br />

nasce la serenità:<br />

i pesci che guizzano<br />

infondono allegria<br />

la sabbia diventa ponti e castelli<br />

che dopo un’ora il vento porta via…<br />

Il sole dà fuoco alla pelle<br />

L’acqua salata corrode gli occhi:<br />

la noia assale e le giornate<br />

interminabili<br />

come le cose dimenticate.<br />

Matteo Bianchessi, 1ª L<br />

Il mare<br />

Le spumose onde del mare<br />

Si infrangono sugli scogli<br />

E piacevole è il fragore.<br />

La corrente fredda e impetuosa<br />

Solleva i detriti del fondale<br />

E li abbandona sulla riva sabbiosa.<br />

Cessa il vento all’improvviso<br />

Da lontano, dal cielo si sente<br />

L’acuto stridio di un gabbiano.<br />

Luca Garbagna, 1ª L<br />

Mare che tutto conosci<br />

Mare, tu che tutto conosci,<br />

che esisti dal principio del mondo,<br />

tu sai tutto della mia storia,<br />

io mi riparo in te.<br />

Mare, tu che tutto conosci,<br />

che esisti mentre io sono qui,<br />

tu sei calmo per accogliermi,<br />

io sono nato da te.<br />

Mare, tu che tutto conosci,<br />

che esisterai anche dopo di me,<br />

tu ti agiti per farmi giocare<br />

tra le onde,<br />

io mi consolo in te.<br />

Martino Pulici, 1ª L<br />

Lettera a un bambino<br />

in difficoltà<br />

Ho appena ricevuto una lettera di<br />

aiuto del mio amico Yu Da. Lui vive<br />

in Cina e ha uno dei tanti problemi,<br />

che hanno i ragazzi cinesi.<br />

Yu Da, quattro ore al giorno, va a lavorare<br />

in una fabbrica, per fare giocattoli.<br />

Ha deciso di andare a lavorare<br />

lì, anche se ha tredici anni, perché gli<br />

piace l’idea di usare la fantasia, per<br />

costruire giochi. Però, piano piano,<br />

la cosa è diventata più faticosa, non<br />

studia e ha pochi momenti liberi.<br />

Nessuno sa quello che fa Yu Da, perché<br />

gli hanno proibito di dirlo. Così<br />

ho deciso di dargli una risposta e<br />

sono contento che lui abbia scelto<br />

me, per sfogarsi. Inizio così la lettera.<br />

Ciao, Ya Da.<br />

Per prima cosa, voglio dirti grazie,<br />

perché tu hai scelto me, come amico,<br />

con cui sfogarti.<br />

Io sto bene, anche la mia famiglia. Tu<br />

come stai? La tua famiglia? In Cina,<br />

com’è la situazione? Voglio aiutarti<br />

a tutti i costi, anche se sarà un po’<br />

difficile, perché viviamo in due parti<br />

diverse del mondo e perché io ho<br />

solo tredici anni.<br />

Nella lettera di aiuto, mi hai detto<br />

che avevi già provato ad andartene,<br />

ma i proprietari della fabbrica non<br />

hanno accettato.<br />

Io la cosa che ti consiglierei di fare è<br />

parlare con un adulto, così che possa<br />

Ilenia<br />

Porcu, 2 a E<br />

aiutarti. Magari potresti confidarti<br />

con i tuoi genitori, che ti sono sempre<br />

stati vicino.<br />

Prova a parlare con degli amici, che<br />

conosci in fabbrica, e a metterti d’accordo,<br />

così non sarai solo a dirlo alle<br />

persone più grandi.<br />

Io qua in Italia cercherò di farmi<br />

consigliare da persone più grandi,<br />

magari anche da adulti di nazionalità<br />

cinese, che ti possano aiutare ad<br />

uscire da quell’incubo. Tu, però, allo<br />

stesso modo, devi farti coraggio e<br />

parlare con delle persone adulte.<br />

Quando costruisci un giocattolo,<br />

montalo male, con qualche difetto,<br />

così che la gente non lo compri più.<br />

Io provo anche a informarmi su alcune<br />

iniziative, promosse dall’Unicef<br />

o dall’Onu, che possano aiutarti ad<br />

uscire dalle difficoltà tue e degli altri<br />

ragazzi, come te.<br />

La tua lettera, leggendola, mi ha<br />

fatto tristezza, spero che la mia risposta<br />

ti aiuti e che i bambini sfruttati<br />

vengano liberati.<br />

Oramai sono quattro anni, che non ci<br />

vediamo più, mi ha fatto piacere sentirti.<br />

Mi mancano le tue battute e le<br />

parole, che non riuscivi a dire, dove<br />

io ti aiutavo.<br />

Spero che veniate in Italia, a trovarci.<br />

Vi aspetto. Ciao.<br />

Riccardo Bramani, 2 ªG<br />

Un sogno<br />

In Inghilterra, viveva un bambino di<br />

nome Filippo. Aveva dieci anni. Era<br />

molto carino, alto e di corporatura<br />

<strong>media</strong>. Aveva gli occhi azzurri, i capelli<br />

neri, la carnagione chiara ed era<br />

molto intelligente. Ma l’interesse di<br />

tutta la gente, che lo circondava, non<br />

era la bellezza, neppure la sua intelligenza,<br />

bensì la sua ricchezza. Filippo<br />

era il bambino più ricco d’Inghilterra.<br />

Abitava vicino a Londra, in una reggia,<br />

che aveva quattrocentoventisette<br />

camere, e un giardino enorme. Ma<br />

Filippo, pur essendo miliardario, non<br />

era affatto felice.<br />

I suoi genitori erano sempre all’estero<br />

per lavoro. Filippo non frequentava<br />

la scuola, i maestri più<br />

selezionati del paese gli impartivano<br />

lezioni private: Filippo doveva avere<br />

solo il meglio, pensavano i suoi genitori,<br />

non si accorgevano del suo<br />

malcontento.<br />

Filippo non aveva amici, a parte un<br />

Percy è un ragazzo speciale, perché<br />

è un semidio ( ma lui non lo sa ); è figlio<br />

di Poseidone, signore del mare,<br />

e di una mortale. Gli dei pensano che<br />

sia lui il ladro della folgore di Zeus<br />

e, se non la riporterà sull’Olimpo<br />

entro il solstizio d’estate, scoppierà<br />

nel mondo una guerra, in cui saranno<br />

costretti a schierarsi; però la folgore<br />

non l’ha rubata lui, ma il figlio di<br />

Ermes, Luke (anche lui un semidio),<br />

che vuole un mondo senza dei e<br />

senza uomini, popolato solo dai suoi<br />

simili. Percy alla fine riuscirà, dopo<br />

numerose avventure e ostacoli, a rendere<br />

la folgore a Zeus e sarà accolto<br />

dai suoi amici come un eroe.<br />

Questa storia mi attirava, perché mi<br />

piacciono l’avventura e la fantascienza;<br />

ho ritrovato molti personaggi<br />

mitologici che avevo già<br />

studiato: Medusa, Ade, Persefone,<br />

Poseidone, Atena… c’erano quasi<br />

tutti!<br />

“Ero a Roma, nella mia dimora, in<br />

un’insula. Ero sdraiato sul letto,<br />

guardando le nuvole, che si spostavano<br />

di continuo, coprendo il sole.<br />

Aspettavo il mio amico Giulio, che<br />

mi aveva promesso che saremmo andati<br />

al lavoro insieme, sulla strada<br />

tortuosa.”<br />

Ad un tratto, alla porta d’entrata<br />

qualcuno bussò: era Giulio, che, seduto<br />

sui gradini dell’entrata, aspettava<br />

Laconte.<br />

I due amici, come tutte le mattine, si<br />

diressero al lavoro, ma li fermò qualcosa<br />

di speciale: una voce.<br />

“Aiutooo, sono la dea Venere. So che<br />

voi due, dal cuore puro, mi potete<br />

aiutare. Giove, mio padre, mi ha<br />

preso i poteri, perciò la nostra famiglia<br />

sta diventando meno forte. Voi<br />

dovrete prendere la Diosfera, che<br />

racchiude i poteri di tutti gli dei. Essa<br />

è posta sotto il tempio di Zeus, in<br />

Grecia. Se la ritroverete, una ricompensa<br />

riceverete.”<br />

“Hai sentito, Giulio!?! La dea Venere<br />

ha chiesto il nostro aiuto, quello di<br />

due poveri lavoratori delle Terme.<br />

Domani, alle sei di mattina, presentati<br />

davanti a casa mia. Io adesso<br />

scappo a casa. Dì ai lavoratori, che<br />

non ci sono. ”<br />

A casa, Laconte prese uno scalpello,<br />

una candela ad olio, una corda, insomma<br />

tutto ciò che pensava fosse<br />

necessario, per trovare la Diosfera.<br />

La mattina dopo, Giulio si presentò<br />

puntuale alle sei, davanti alla casa di<br />

Laconte. Non vedeva l’ora di mettersi<br />

in marcia. Viaggiarono su carri,<br />

trainati da cavalli. Giunti al tacco dell’Italia,<br />

salparono su una nave e rag-<br />

robot, che gli aveva costruito il suo<br />

scienziato personale: per la sua sicurezza;<br />

nessuno, eccetto le persone autorizzate,<br />

poteva entrare e uscire<br />

dalla reggia.<br />

Allora Filippo, per sfogarsi un po’,<br />

iniziò a scrivere un diario e, piano<br />

piano, crebbe dentro di lui un sogno:<br />

diventare uno scrittore.<br />

Ogni giorno scriveva dieci pagine sui<br />

suoi sentimenti: voleva la presenza<br />

dei genitori, desiderava avere degli<br />

amici, o almeno qualcuno, di animato,<br />

che gli facesse compagnia, ma,<br />

soprattutto voleva essere un bambino<br />

normale.<br />

Il suo sogno diventava sempre più<br />

forte, man mano che Filippo cresceva.<br />

Tutti gli anni nascondeva i suoi diari,<br />

nella vecchia cassa di pelle con i contorni<br />

in oro, che addirittura era di suo<br />

nonno, morto in un attentato, sul suo<br />

jet privato.<br />

Un giorno, i suoi genitori aprirono la<br />

cassa, per riporre delle camice firmate.<br />

Quando Filippo andò a prendere<br />

i suoi diari, per andarsene dalla<br />

Come sempre accade nei racconti di<br />

mitologia, anche in questa avventura<br />

gli dei hanno rapporti stretti con gli<br />

uomini e comportamenti simili ai<br />

loro: litigano, combattono, fanno alleanze<br />

e si innamorano.<br />

Il film è ricco di effetti speciali:<br />

acqua che fluttua sospesa nell’aria,<br />

improvvisi bagliori accecanti, i terrificanti<br />

capelli di Medusa (serpenti<br />

verdi con gli occhi rossi, molto realistici)<br />

e le persone che si pietrificano<br />

alla sua vista, con un rumore agghiacciante.<br />

Le scene che mi sono piaciute di più,<br />

sono state quella in cui Ade, come un<br />

demone infuriato, esce da un falò<br />

lanciando sfere infuocate, e quella in<br />

cui Percy solleva l’acqua da alcune<br />

cisterne e la scaglia con odio e disprezzo<br />

verso Luke.<br />

Secondo me “ Percy Jackson e gli dei<br />

dell’Olimpo” è veramente un bel<br />

giunsero via mare la Grecia. Il viaggio<br />

durò più di un mese.<br />

Con scalpello e lampada ad olio, la<br />

sera si infiltrarono nel tempio di<br />

Zeus. Utilizzarono le scale, per scendere<br />

sottoterra. Ci rimasero tutta la<br />

notte. Alla fine la trovarono: la Diosfera<br />

era meravigliosa, gialla, rosa,<br />

azzurra, verde acqua, presentava proprio<br />

tutti i colori pastello. Giulio non<br />

riuscì a trattenersi, quanto gli sarebbe<br />

piaciuto essere un dio, sospirò.<br />

Dopo un mese circa, furono di nuovo<br />

a Roma.<br />

Una mattina di un giorno ventoso, ad<br />

un tratto, dall’aria apparvero braccia,<br />

gambe, poi delle teste: erano gli dei,<br />

non solo Venere, la dea della bellezza,<br />

anche Cupido, Giove, e molti<br />

altri. Dalle mani di Giove, sgorgarono<br />

delle luci colorate, che entrarono<br />

nel corpo di Giulio e Laconte.<br />

sua enorme casa, non li trovò più.<br />

Anche senza i suoi preziosi diari,<br />

partì. La sua vita da vagabondo iniziò<br />

da quel giorno.<br />

Dopo un anno, Filippo raggiunse<br />

l’Italia, dove, all’età di sedici anni,<br />

pubblicò il suo primo libro, e, dopo<br />

un anno, un altro, e poi un altro ancora.<br />

A vent’anni, Filippo aveva già pubblicato<br />

quattro libri, che però non ebbero<br />

molto successo.<br />

Con quel poco che guadagnava, grazie<br />

ai suoi libri, riusciva a pagarsi<br />

l’affitto e a procurarsi da mangiare.<br />

Naturalmente, i suoi libri erano scritti<br />

in lingua inglese, fino a quando non<br />

incontrò una ragazza, che lo aiutò, ad<br />

imparare l’italiano. Si applicarono<br />

tutti i giorni.<br />

Oggi è l’anno duemiladieci e, finalmente,<br />

Filippo ha coronato il suo<br />

sogno. Filippo ora ha una famiglia,<br />

che lo ama davvero: una moglie, la<br />

ragazza che gli insegnò l’italiano, e<br />

due figli, uno di sei mesi e l’altro di<br />

quattro anni.<br />

Barbara Ponticelli, 2ª G<br />

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo:<br />

il ladro di fulmini<br />

La diosfera<br />

film; il regista Chris Columbus, è lo<br />

stesso dei primi Harry Potter e di<br />

altre pellicole di successo per ragazzi;<br />

lo consiglio a chi ama l’avventura,<br />

il fantasy, la mitologia e<br />

l’antica Grecia.<br />

Riccardo Mattana, 1ª I<br />

Si avvicinò loro Venere, che afferrò<br />

la Diosfera e li ringraziò. Disse loro:<br />

“Voi siete stati generosi. E noi abbiamo<br />

voluto essere generosi con<br />

voi, vi abbiamo regalato dei poteri,<br />

sarete umani, ma anche divini. Vivrete<br />

nelle domus più belle della<br />

città”.<br />

Laconte e Giulio rimasero per sempre<br />

amici, condussero una bellissima<br />

vita, insieme alle loro famiglie.<br />

Un giorno, mentre Laconte veniva<br />

aiutato da sua madre, per indossare la<br />

sua toga, alla porta d’entrata qualcuno<br />

bussò: era Giulio, che, seduto<br />

sui gradini dell’entrata, aspettava Laconte.<br />

Tutte le mattine, non si dirigevano<br />

più alle terme, ma si<br />

incamminavano per il Senato, indossavano<br />

toghe di color porpora, frequentando<br />

i tribunali.<br />

Anna Ferrario, 1ª G

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