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Tiepolo maggio 2010 - Scuola media Statale "GB Tiepolo"

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QUI TIEPOLO<br />

Fino a gennaio si è tenuta a Palazzo<br />

Reale una mostra sull’artista americano<br />

Edward Hopper in cui erano<br />

esposti alcuni suoi quadri noti, molti<br />

disegni preparatori e schizzi disposti<br />

in ordine cronologico per dare l’idea<br />

di tutto il suo percorso artistico.<br />

Edward Hopper nasce a Nyack, una<br />

cittadina dello stato di New York nel<br />

1882 dove muore nel 1967. Studia<br />

alla New York School of Art; nel<br />

1906 si reca a Parigi che in quel periodo<br />

ospita grandi artisti come Modigliani,<br />

Picasso, Cézanne, ma la sua<br />

arte prende ispirazione specialmente<br />

dagli impressionisti come Monet e<br />

Degas; poi viaggiò nel resto d’Europa,<br />

ma non in Italia.<br />

Hopper riesce a riprodurre una luce<br />

particolare fredda e diretta con cui ricorda<br />

i Paesi nordici. Diventa famoso<br />

Matilde Bianchi, 1 a B<br />

per la rappresentazione della solitudine<br />

nella vita contemporanea, di cui<br />

alcuni quadri sono diventati simboli,come<br />

Nighthawks (i nottambuli)<br />

e Gas (benzina).<br />

Un pittore preciso che faceva molti<br />

studi e ragionamenti prima di passare<br />

ai pennelli, come ho potuto constatare<br />

dai disegni preparatori.<br />

La prima cosa che mi ha colpito è<br />

stata una sua frase riprodotta accanto<br />

a un quadro: “Se si potesse descrivere<br />

a parole, non varrebbe la pena<br />

dipingere” che, oltre a esprimere<br />

tutta la potenza delle arti figurative,<br />

giustifica la mia difficoltà nel descrivere<br />

quello che ho visto, che ho provato<br />

e che Hopper voleva<br />

comunicare… Quindi cercherò di ricordare<br />

alcuni quadri che più mi<br />

hanno fatto comprendere questo au-<br />

Il giorno sabato 27 marzo io e la mia<br />

classe siamo andati a visitare la Biblioteca<br />

Nazionale Braidense in occasione<br />

della “Giornata di Primavera” del FAI<br />

(Fondo per l’Ambiente Italiano), che ha<br />

reso possibile l’apertura e la visita gratuita<br />

di alcuni monumenti, che spesso<br />

vengono dimenticati.<br />

La Biblioteca Nazionale Braidense è tra<br />

le <strong>maggio</strong>ri biblioteche pubbliche italiane,<br />

appartiene allo Stato e dipende<br />

dalla Direzione Generale per le Biblioteche,<br />

gli Istituti Culturali e il Diritto<br />

d’Autore del Ministero per i Beni e le Attività<br />

Culturali. Essa è situata a Milano,<br />

nel cuore della zona di Brera, all’interno<br />

dell’omonimo palazzo, dove si trovano<br />

anche la Pinacoteca e l’Accademia. Accompagnati<br />

dalla professoressa Restelli<br />

e da alcuni genitori che si sono liberamente<br />

offerti di accompagnarci, i miei<br />

compagni ed io siamo arrivati all’interno<br />

del bellissimo palazzo e, dopo aver attraversato<br />

il cortile di ingresso, al centro<br />

del quale vi è una statua maestosa, ci<br />

siamo messi in coda ad attendere il nostro<br />

turno per entrare, infatti c’era già<br />

molta gente, nonostante fosse piuttosto<br />

presto. Siamo stati accolti da due guide,<br />

due ragazze giovani, che inizialmente ci<br />

“Se si potesse descrivere a parole,<br />

non varrebbe la pena dipingere”<br />

“Quasi perfetta” e l’anoressia<br />

Lo spettacolo “Quasi perfetta”narra<br />

della storia di una ragazza adolescente<br />

di nome Alice.<br />

Alice viene spesso presa in giro dai<br />

suoi compagni di scuola perché goffa<br />

e non ha un buon rapporto con i genitori.<br />

Questi ultimi, infatti, non la<br />

capiscono e sono sempre distanti e<br />

occupati. Alice riesce a non dare peso<br />

a queste cose anche grazie all’aiuto<br />

della portinaia che la incita a ignorare<br />

i suoi compagni. Fra Alice e la portinaia<br />

si crea un legame molto forte di<br />

amicizia e di affetto.<br />

La ragazza viene, però, tradita dalla<br />

Biagio Ciavarella,<br />

Sofia Raggi,<br />

Teresa Amendola,<br />

2 a E<br />

migliore amica e decide di diventare<br />

leggera, invisibile così da poter sparire.<br />

Inizia quindi a smettere di mangiare<br />

e a vomitare tutto quello che<br />

può aver mangiato in un momento di<br />

debolezza.<br />

Questi sono i tipici segni dell’anoressia.<br />

L’anoressia e la bulimia sono<br />

disturbi alimentari che devono essere<br />

curati. I genitori devono aiutare la<br />

propria figlia a guarire convincendola<br />

a curarsi.<br />

Purtroppo nel caso di Alice i genitori<br />

non riescono a capire subito la gravità<br />

del suo problema. L’unica per-<br />

Nella Biblioteca Braidense<br />

tore: un piccolo teatro vuoto con un<br />

unico spettatore; per me i teatri sono<br />

luoghi d’incontro dove le emozioni e<br />

le storie vengono condivise, mentre<br />

vedere quei colori scuri e quell’uomo<br />

solo mi ha dato una strana sensazione<br />

di vuoto, di solitudine,ma allo stesso<br />

tempo mi ha entusiasmato per la sua<br />

semplicità.<br />

Un altro olio su tela raffigura alla fine<br />

di una scala una porta aperta davanti<br />

a un paesaggio stupendo,che crea una<br />

sensazione di libertà e di solitudine<br />

al tempo stesso.<br />

Ma forse il più famoso e ammirato<br />

anche perché ricreato con una postazione<br />

che permetteva ai visitatori di<br />

inserirsi in una sua riproduzione e fotografarsi,<br />

è “Sole nel mattino” che<br />

rappresenta una donna, sua moglie,<br />

sola, seduta su un letto davanti ad<br />

sona che avverte qualcosa che non va<br />

in Alice è la portinaia. Si accorge<br />

che, oltre a diventare sempre più<br />

magra, la ragazza inizia a essere triste<br />

e distaccata.<br />

Anche questi comportamenti sono<br />

dovuti all’anoressia. Gli psichiatri<br />

oggi considerano l’anoressia e la bulimia<br />

disturbi dell’umore che si riflettono<br />

sul comportamento alimentare.<br />

L’anoressica è disturbata da un pensiero<br />

costante e ossessivo (il peso) e<br />

agisce di conseguenza.<br />

Tornando alla storia di Alice, la portinaia<br />

inizia a star male e dopo qual-<br />

hanno illustrato brevemente la storia<br />

della Braidense. Questa Biblioteca fu<br />

originata quando la Congregazione di<br />

Stato acquistò la biblioteca del conte<br />

Carlo Pertusati, per poi donarla all’Arciduca<br />

Ferdinando, figlio dell’imperatrice<br />

Maria Teresa d’Austria. Nel 1770 Maria<br />

Teresa decise di destinare ad uso pubblico<br />

la biblioteca del Pertusati, così nel<br />

1773 lo Stato acquisì il palazzo del Collegio<br />

Gesuitico di Brera, lo destinò a<br />

sede della biblioteca, per poi aprirla al<br />

pubblico nel 1776. Nel corso degli anni<br />

la biblioteca è stata poi arricchita con le<br />

raccolte e i fondi librari di molti personaggi<br />

famosi.<br />

La seconda metà dell’Ottocento fu molto<br />

importante per la Biblioteca: nel 1880,<br />

infatti, le fu conferita la qualifica di “Nazionale”,<br />

mentre dopo soli cinque anni la<br />

Braidense vedeva arricchire <strong>maggio</strong>rmente<br />

le sue raccolte con la donazione<br />

del fondo manzoniano.<br />

Dopo questa spiegazione siamo potuti<br />

accedere all’interno della biblioteca salendo<br />

un’imponente scalinata e attraversando<br />

un piccolo atrio. La Biblioteca<br />

dispone di quattro sale di lettura, di cui<br />

tre specializzate, di una sala per i cataloghi,<br />

la distribuzione, il prestito e le ri-<br />

Sole del mattino<br />

di Hopper<br />

Il giorno 15 gennaio <strong>2010</strong>, ci siamo recati, insieme ad<br />

altre classi, al teatro Leonardo per assistere allo spettacolo<br />

“Io me ne frego” sul tema del bullismo.<br />

I personaggi principali sono: Filippo, detto Rospo, e Federico,<br />

detto Biglia. Federico è un bravo ragazzo, studioso,<br />

attento, premuroso, affidabile, insomma il figlio<br />

modello ma non è abile nello sport. Filippo, al contrario,<br />

è un ragazzo sportivo, atletico, vivace ma con poca voglia<br />

di studiare cioè l’esatto contrario di Federico.<br />

I due ragazzi si sono conosciuti alle scuole elementari e<br />

sono diventati subito grandi amici ma la loro amicizia finirà<br />

alla medie, quando arriverà nella loro classe un<br />

nuovo ragazzo, Robertino: è un burlone, fa scherzi a<br />

tutti, anche ai professori ma i suoi scherzi diventano, di<br />

giorno in giorno, sempre più cattivi.<br />

Filippo però trova molto simpatico il nuovo arrivato, al<br />

contrario di Federico perché alcune burle sono rivolte<br />

proprio a lui e così il povero Biglia diventa oggetto di<br />

scherzi e minacce non solo da parte di Robertino ma<br />

una finestra spalancata su un panorama<br />

luminosissimo che riflette la<br />

luce su di lei.<br />

Ma la sua caratteristica è la rappre-<br />

che mese muore. Alice, nel frattempo,<br />

diventa troppo magra e viene<br />

ricoverata a forza in ospedale. Scopre,<br />

poi, che la portinaia le aveva<br />

scritto una lettera nella quale la incitava<br />

a ritornare come prima e a superare<br />

quel brutto momento.<br />

Alice decide allora di farsi curare e<br />

riesce a guarire.<br />

Questa storia ha un lieto fine, ma<br />

molte altre storie reali purtroppo non<br />

ce l’hanno.<br />

Credo che lo scopo di questo spettacolo<br />

sia sensibilizzare i giovani<br />

d’oggi a proposito di queste malattie.<br />

Finora ho sempre parlato al femminile,<br />

ma i disturbi alimentari si possono<br />

verificare anche nei ragazzi. Sta<br />

infatti diffondendosi la “vigoressia”,<br />

Io non me ne frego!<br />

produzioni e di un atrio di ingresso a cui<br />

si accede una volta saliti dallo scalone<br />

d’onore. Attualmente nella Biblioteca<br />

sono conservati più di un milione di volumi,<br />

tra quelli a stampa e i manoscritti.<br />

Abbiamo visitato l’intera Biblioteca, ma<br />

ci siamo soffermati <strong>maggio</strong>rmente nell’atrio<br />

di ingresso, nella sala Maria Teresa<br />

e nella Sala Manzoniana. Ho trovato<br />

tutte e tre le sale molto belle e interessanti,<br />

ma mi è piaciuta particolarmente<br />

quella manzoniana. Questa sala è chiamata<br />

anche “Sala dei Manoscritti”, in<br />

quanto sono conservati tutti i manoscritti<br />

del Manzoni. Dopo aver visitato quest’ultima<br />

sala, siamo usciti dalla Biblioteca<br />

e ci siamo diretti verso la nostra<br />

scuola. È stata davvero una visita bella<br />

ed interessante, grazie alla quale ho imparato<br />

nuove cose. Mi hanno colpito<br />

molto soprattutto i manoscritti manzoniani<br />

e la bellezza del palazzo.<br />

Penso inoltre che questa iniziativa del<br />

FAI sia stata davvero importante, perché<br />

ha permesso a me e molti altri di poter<br />

visitare luoghi di interesse artistico e storico<br />

del nostro paese, che spesso vengono<br />

dimenticati.<br />

Ho passato un sabato mattina diverso<br />

dagli altri! Alessandro Menetti, 3ª E<br />

5<br />

sentazione di piccole casette bianche<br />

dal tetto appuntito, disposte nella<br />

campagna piena di sole.<br />

Camilla Zurru, 3ª I<br />

ovvero i ragazzi vogliono diventare<br />

come i modelli offerti dalla società,<br />

molti muscoli ma poca intelligenza.<br />

Secondo me i modelli della società di<br />

oggi influiscono molto sul comportamento<br />

dei giovani che, per diventare<br />

come i loro idoli, iniziano a non mangiare<br />

o a fare troppa attività fisica.<br />

Fortunatamente non conosco persone<br />

con questi disturbi. ma so che sono<br />

molto diffusi perché se ne sente<br />

spesso parlare e si leggono molte testimonianze<br />

sui giornali.<br />

In conclusione penso che iniziative<br />

come questo spettacolo, finalizzate a<br />

sensibilizzare noi ragazzi su questi<br />

argomenti, siano fondamentali per la<br />

nostra crescita e maturazione.<br />

Giulia Lodigiani, 2ª B<br />

anche del suo amico Rospo che è facilmente influenzabile<br />

e ne subisce il fascino. Robertino è infatti un ragazzo<br />

furbo, capace di accattivarsi l’amicizia di altri<br />

ragazzi; Federico così viene deriso davanti agli altri<br />

compagni, picchiato e costretto a passare i compiti agli<br />

altri due; i compagni di classe hanno un ruolo importante<br />

perché sono quelli che ridono quando Federico<br />

viene preso in giro e non intervengono, sono cioè spettatori<br />

della violenza. Il povero Biglia non racconta a nessuno<br />

ciò che viene organizzato contro di lui e troverà il<br />

coraggio di parlare solo quando si troverà coinvolto in<br />

una aggressione ad una compagna di scuola.<br />

A mio avviso, lo spettacolo vuole trasmettere dei messaggi<br />

molto chiari, cioè che non bisogna essere omertosi<br />

e quindi non bisogna essere solidali con chi si comporta<br />

male, coprendo e proteggendo chi è colpevole; ciò che<br />

bisogna fare è invece denunciare i fenomeni di bullismo<br />

ai genitori o ai professori senza avere paura.<br />

Filippo Calò, 3ª A

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