REVISTA CONNESSIONE VII EDIÇÃO
REVISTA CONNESSIONE VII EDIÇÃO JUNHO 2021
REVISTA CONNESSIONE VII EDIÇÃO
JUNHO 2021
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I’UNIVERSO MAGICO
DELLA BIODANZA
Vi porto a conoscere questo mese l’universo magico
della biodanza attraverso la testimonianza di Mara
D’ambruoso, insegnante didatta titolare di Biodanza
e vice-presidente onoraria dell’Associazione Amazonas:
“Credo che nella vita nulla accade a caso, e non fu
un caso la sera in cui partecipai al mio primo incontro
di Biodanza. Avevo scelto di crescere mio figlio,
e Andrea era ormai adolescente. Decisi di dedicarmi
del tempo, di fare un’attività che mi rendesse vitale.
Avevo provato alcune attività ma nessuna dava una
risposta ai miei bisogni. In sala d’attesa del mio medico
c’era un volantino: BIODANZA – LA GIOIA DI
VIVERE. Era la risposta che cercavo? Partecipai alla
mia prima serata di Biodanza , ne fui entusiasta, era
l’attività che avevo da sempre desiderato. Cominciai
la frequentare il corso e dopo un anno intrapresi la
formazione. Sono diventata Facilitatrice di Biodanza,
tengo corsi per adulti e bambini, questa passione
dura da 20 anni.”
Claudia: Quando e come nasce la Biodanza?
Mara: Era la metà degli anni sessanta, il periodo in
cui il professor Rolando Toro si dedicava all’osservazione
delle risposte agli stimoli musicali, da parte
di alcuni pazienti psichiatrici dell’ospedale presso
l’Università di Medicina di Santiago del Cile. Annotò
che la musica, il movimento e l’incontro umano avevano
sui malati effetti benefici che spesso sostituivano
la somministrazione di tranquillizzanti.
Musiche allegre, euforizzanti, dalla ritmica sostenuta
e ben definita avevano l’effetto di stimolare la motricità
e il senso della realtà. Musiche più lente, melodiche
ed armoniose al contrario avevano il potere di stimolare
stati regressivi. Queste semplici osservazioni
diedero nuovo impulso alle sue ricerche sugli effetti
della musica e del movimento e suggerirono a Toro
le intuizioni successive, che lo portarono a creare le
base teoriche (Modello Teorico) di quella che inizialmente
chiamò “Psicodanza” e che solo nel 1978 assunse
l’attuale denominazione di Biodanza. Nel 1971
si trasferì a Buenos Aires, in Argentina, e dal 1975
iniziò a viaggiare anche in Brasile, dando così inizio
alla fase di divulgazione della sua opera che andò via
via arricchendosi di contenuti e approfondimenti teorici.
Claudia: Cos’è Biodanza?
Mara: Dall’incontro di Bios e Vita nasce l’espressione
poetica di “Danza della Vita” che vuole significare
proprio la capacità di “riapprendere” a muoversi con
grazia naturale, esprimersi con facilità e spontaneità,
sentire la vita con maggiore intensità, essere più sensibili,
più intuitivi, più comunicativi, più sicuri, più
predisposti al coraggio, più fiduciosi verso se stessi e
verso la vita.
La Biodanza è “un sistema di integrazione affettiva,
di rinnovamento organico e di riapprendimento delle
funzioni originarie della Vita”.
Agisce sullo stimolo delle potenzialità di ognuno,
rafforzando emozioni sane e la loro espressione coerente,
stimolando l’apprendimento “vivenciale”
(quello degli affetti e delle emozioni), integrandolo
all’apprendimento cognitivo.
Gli esercizi sono strutturati in relazione al modello
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