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COMUNICARE<br />
BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE<br />
ANNO 15. NUOVA SERIE – N. 6 – NOVEMBRE-DICEMBRE 2004 (contiene allegato)<br />
L’inaugurazione <strong>del</strong>l’Anno<br />
Accademico 2004-2005<br />
Sped. in abb. post. 45% art. 2 comma 20/B L. 662/96 Filiale di Roma
Editoriale<br />
Di questo numero di “Comunicare”, che sarà in distribuzione dopo le Festività Natalizie, desidero<br />
segnalare due aspetti, che si collocano a buon diritto nel Percorso Qualità avviato nel Policlinico<br />
Gemelli fra i progetti <strong>del</strong> Piano strategico 1996-2000 e continuamente rivisitato e aggiornato.<br />
Il primo è trattato in un articolo <strong>del</strong>la Direzione Sanitaria e <strong>del</strong> Servizio Tecnico e riguarda la qualità<br />
<strong>del</strong> comfort in ospedale. Possiamo affermare senza smentita che l’umanizzazione <strong>del</strong>la medicina<br />
al Gemelli non è teoria e letteratura, ma acquista sempre più spessore e sostanza con interventi<br />
concreti e visibili.Ulteriori passi significativi saranno percorsi in questa direzione con la graduale<br />
ma completa trasformazione <strong>del</strong>le camere di degenza a uno o due letti, che saranno dotate<br />
di impianto di condizionamento, servizi igienici propri, televisore, telefono a richiesta e testa-letto<br />
per gli strumenti sanitari. Lo stesso principio ispiratore per una migliore qualità <strong>del</strong>la vita in<br />
ospedale vale per gli interventi che saranno realizzati in ostetricia e pediatria, nonché per l’idea di<br />
“terrazza” sull’ ingresso dei visitatori al quarto piano <strong>del</strong> Policlinico. L’ostetricia sarà rivisitata in<br />
un’ottica più idonea e moderna per una massima vicinanza <strong>del</strong>la madre con il neonato e con una<br />
sala attrezzata per il parto in acqua. Per la pediatria l’obiettivo primario è costituito dal benessere<br />
e dalla serenità dei bambini bisognosi di cure da realizzare anche con una sala giochi a loro dedicata.<br />
Infine si è pensato a uno spazio di accoglienza e di attesa con panchine al di sopra <strong>del</strong>l’ingresso<br />
principale per venire sempre più incontro alle esigenze <strong>del</strong>l’utenze e dei visitatori.<br />
Se il soggiorno in ospedale non potrà mai paragonarsi al vivere sociale e familiare di ciascun ospite,<br />
è nostro dovere compiere tutti gli sforzi possibili perché il divario debba essere ristretto al minimo.<br />
Il secondo aspetto sul quale desidero richiamare l’attenzione è la pubblicazione allegata come<br />
supplemento.<br />
La Carta dei Servizi <strong>del</strong> settore Gestione e Manutenzione (GeMa) <strong>del</strong> Servizio Tecnico <strong>del</strong>la sede<br />
di Roma <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong>, nel formulare dei precisi impegni contrattuali (standard di servizio<br />
erogato) con i propri Clienti, avvia un significativo e sistemico programma di attenzione alla<br />
soddisfazione dei bisogni degli stessi, in una ottica coerente e conforme ai principi di gestione, per<br />
la qualità e per il miglioramento continuo, dettati dalle norme internazionali ISO 9001:2000.<br />
Questa iniziativa, prima <strong>del</strong> suo genere in una organizzazione ospedaliera, nel riscuotere l’unanime<br />
consenso da parte <strong>del</strong>la Direzione, è testimonianza di un fattivo e condiviso coinvolgimento di<br />
tutte le figure professionali afferenti al settore Gestione e Manutenzione (GeMa) e si colloca, con<br />
pieno diritto, nell’alveo <strong>del</strong>le iniziative di miglioramento strutturale ed organizzativo che stiamo<br />
realizzando nell’ambito <strong>del</strong> processo verso l’accreditamento istituzionale.<br />
COMUNICARE<br />
1<br />
Antonio Cicchetti
<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia - Roma<br />
Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”<br />
INTENTI E VALORI GUIDA PER LA QUALITÀ<br />
NEL RICONOSCERE L’ATTUALITÀ DEL DISEGNO DEL FONDATORE PADRE AGO-<br />
STINO GEMELLI, SI RINNOVA IL PRIMARIO E COERENTE IMPEGNO DI TUTTE LE COM-<br />
PONENTI UMANE E PROFESSIONALI AD OPERARE AL FINE DI:<br />
PRENDERSI CURA DELLA PERSONA MALATA, NEL RISPETTO INTEGRALE DELLA SUA<br />
DIGNITÀ, DEI SUOI BISOGNI, DELLA SUA SOFFERENZA E DELLA SUA SPERANZA.<br />
OFFRIRE SERVIZI E PRESTAZIONI CHE SIANO ECCELLENTI IN TERMINI DI EFFICA-<br />
CIA, APPROPRIATEZZA, EQUITÀ, SICUREZZA, TEMPESTIVITÀ, EFFICIENZA ED AC-<br />
CESSIBILITÀ.<br />
PROMUOVERE INNOVAZIONI E GARANTIRE LA TRASPARENZA DEI COMPORTAMEN-<br />
TI PROFESSIONALI, NELLA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECI-<br />
FICI, SUPERANDO LA VISIONE SETTORIALE E CATEGORIALE NELL’INTENTO DI MI-<br />
GLIORARE CONTINUAMENTE L’ORGANIZZAZIONE.<br />
STIMOLARE L’APPRENDIMENTO CONTINUO E LA FORMAZIONE DEL SAPERE PRO-<br />
FESSIONALE, SCIENTIFICO E TECNICO.<br />
ASSICURARE LA DIFFUSIONE CAPILLARE DELLE INFORMAZIONI, LA CONOSCENZA<br />
DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEI RISULTATI RAGGIUNTI E DELLE<br />
ESPERIENZE MATURATE.<br />
FAVORIRE LA COLLABORAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO, LA MULTIDISCIPLINA-<br />
RIETÀ, IL LAVORO DI GRUPPO, LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA.<br />
RICONOSCERE E VALORIZZARE L'IMPEGNO DI TUTTI I PROTAGONISTI.<br />
TRADURRE GLI INTENTI ED I VALORI IN AZIONI CONCRETE, COSTANTI E COEREN-<br />
TI ATTRAVERSO GLI IMPEGNI PRIMARI DELLA DIREZIONE E LA PARTECIPAZIONE<br />
ATTIVA DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI.<br />
Questo documento è il risultato di sei gruppi di lavoro - 150 persone - rappresentativi di tutte le figure<br />
professionali <strong>del</strong>la sede di Roma. I sei gruppi hanno lavorato distintamente e hanno prodotto questa sintesi,<br />
che costituisce la premessa di riferimento per l’avvio di un Sistema Qualità realizzato nel Policlinico Gemelli.<br />
Il testo è una proposta che va letta in chiave dinamica, suscettibile di integrazioni<br />
e aggiornamenti attraverso il contributo di tutti coloro che lavorano all’interno <strong>del</strong>l’Istituzione.<br />
Dei suggerimenti pervenuti si terrà conto per una nuova stesura.
COMUNICARE<br />
BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE.<br />
ANNO 15. NUOVA SERIE – N. 6 – NOVEMBRE-DICEMBRE 2004 (contiene allegato)<br />
Comunicare – Anno XV.<br />
Nuova serie – Numero 6<br />
Periodico di informazione interna<br />
<strong>del</strong>la sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Bimestrale<br />
novembre – dicembre 2004<br />
DIRETTORE:<br />
Antonio Cicchetti<br />
RESPONSABILE:<br />
Domenico Tavani<br />
REDAZIONE<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
(redattore capo),<br />
Maria Cristina Buschi,<br />
Francesco Gemelli<br />
(referente per gli eventi istituzionali)<br />
SEGRETERIA<br />
Michelina Misantoni<br />
UFFICI DI REDAZIONE<br />
Largo Francesco Vito, 1<br />
00168 Roma<br />
Tel. 0630154013-0630154881<br />
e-mail comunicare@rm.unicatt.it<br />
www.rm.unicatt.it/Comunicare<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
Oliviero Ciriaci<br />
STAMPA<br />
I.G.E.R. srl<br />
Via Carlo Tommaso Odescalchi, 67a<br />
00147 Roma<br />
HANNO COLLABORATO AI TESTI<br />
Elena Arnò, Numa Cellini,<br />
Anna Chiovenda, Francesco Consalvi,<br />
Luciana Di Iulio, Vincenzo Di Scala,<br />
Donatella Esposito, Patrizia Guerra,<br />
Giampietro Massacci, Biagio Merlino,<br />
Mariarosaria Ripa, Simonetta<br />
Salomone, Luca Tagliaferri<br />
FOTO<br />
Servizio Fotoriproduzioni<br />
e Stampa U.C.S.C.<br />
Chiuso in redazione<br />
il 2 dicembre 2004<br />
Autorizz. <strong>del</strong> Trib. di Roma n.390<br />
<strong>del</strong> 15/6/1990<br />
COMITATO DI COORDINAMENTO<br />
Mons. Gianni Ambrosio,<br />
Antonio Cicchetti, Andrea Cambieri,<br />
Nicola Cerbino, Paolo Garavaglia,<br />
Giampietro Massacci,<br />
Domenico Tavani<br />
In copertina: i giovani flautisti<br />
Francesca Raponi e Emiliano<br />
Zenodocchio hanno, con la loro<br />
musica, aperto la manifestazione<br />
in Auditorium.<br />
Sommario<br />
Editoriale........................................................................................................1<br />
Cultura come servizio................................................................................3<br />
Dies Academicus a Campobasso .........................................................10<br />
Quali politiche per la sanità nel Lazio..............................................13<br />
Sempre più confortevole il soggiorno al Gemelli ..........................16<br />
Addio “lastre” con la radiologia digitale ..........................................20<br />
Il buon uso <strong>del</strong> farmaco in ospedale .................................................23<br />
I vantaggi nel lavorare in piastra ........................................................26<br />
L’errore in medicina ................................................................................29<br />
“Avanti tutta” con i corsi Nostos .........................................................32<br />
Padre Livio: 60 anni di sacerdozio ....................................................37<br />
Informazioni ..............................................................................................39<br />
Dal corpo docente....................................................................................40<br />
Dal centro pastorale ................................................................................40<br />
Formazione.................................................................................................42<br />
Scienza e cultura ......................................................................................43<br />
Notiziario ....................................................................................................44<br />
Dov’è il nato Re........................................................................................48
Prende avvio il nuovo anno accademico.<br />
80 anni dal riconoscimento giuridico<br />
<strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong> e un resoconto<br />
<strong>del</strong>l’anno appena trascorso,<br />
giudicato dal Magnifico Rettore,“ampiamente<br />
positivo”<br />
Francesco Gemelli e<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
Con una solenne cerimonia si è<br />
inaugurato il 16 novembre scorso<br />
l’Anno Accademico 2004/05<br />
<strong>del</strong>la Facoltà di Medicina e Chirurgia “A.<br />
Gemelli”.<br />
Tutte le componenti <strong>del</strong>la sede romana<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> si sono ritrovate,<br />
dapprima in Chiesa centrale<br />
per la concelebrazione eucaristica, successivamente<br />
in Auditorium per ascoltare<br />
il discorso inaugurale <strong>del</strong> Magnifico<br />
Rettore, prof. Lorenzo Ornaghi, la<br />
relazione <strong>del</strong> Preside, prof. Pasquale<br />
Marano e la prolusione <strong>del</strong> prof. Gianfranco<br />
Ferraccioli, Ordinario di Reumatologia.<br />
Come da programma, alle ore 9,30 fanno<br />
il loro ingresso in Chiesa centrale,<br />
accompagnati dalle autorità accademiche<br />
ed amministrative il Presidente <strong>del</strong>la<br />
Conferenza Episcopale Italiana, Card.<br />
Camillo Ruini ed i Sacerdoti concelebranti:<br />
Mons. Gianni Ambrosio, Assistente<br />
Ecclesiastico Generale, Mons. Enzo<br />
Leuzzi, Responsabile per la Diocesi<br />
di Roma <strong>del</strong>la Pastorale Universitaria,<br />
Fra Giovanni Rossi, Fra Ausilio Toonambe’,<br />
Don Nunzio Currao, Cappellani<br />
<strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”, e gli Assistenti<br />
spirituali <strong>del</strong>la sede di Roma,<br />
Mons. Decio Cipolloni, Padre Tiziano Civiero,<br />
Don Antonio Cecchini, Don Marco<br />
Ceccarelli che ha svolto il ruolo di<br />
Cerimoniere.<br />
ANNO ACCADEMICO 2004 - 2005<br />
Cultura come<br />
servizio<br />
Il Card. Camillo Ruini durante l’Omelia.<br />
Con le parole <strong>del</strong>la prima lettura e quelle<br />
<strong>del</strong> Vangelo <strong>del</strong> giorno, inizia la sua<br />
Omelia il Cardinale Vicario, richiamando<br />
un binomio: “ l’incontro con Gesù, che<br />
ci conosce meglio di quanto ci conosciamo<br />
noi stessi, e la conversione. Per tutti<br />
valgono le parole conclusive <strong>del</strong>la prima<br />
lettura: “ Ecco, sto alla porta e busso. Se<br />
qualcuno ascolta la mia voce e mi apre<br />
la porta, io verrò da lui, cenerò con lui<br />
ed egli con me.” È un banchetto che comincia<br />
qui e dura per sempre. Sono parole<br />
che il Signore rivolge a ciascuno di<br />
noi, ma anche a ciascuna istituzione che<br />
si richiama alla Parola di Dio.<br />
Al Policlinico “Agostino Gemelli” e all’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> intera è chiesta<br />
COMUNICARE<br />
3<br />
dunque la fe<strong>del</strong>tà concreta<br />
a queste parole. Fe<strong>del</strong>tà<br />
al nostro spirito, alla vocazione<br />
per cui questa<br />
<strong>Università</strong> è nata ed è stata<br />
istituita. Se davvero sarà<br />
comune questa fe<strong>del</strong>tà,<br />
ne deriverà anche unione<br />
interna per lavorare insieme.<br />
E questo perché è comune<br />
la nostra grande<br />
missione, sia come Policlinico<br />
verso i malati e le<br />
loro famiglie, sia come<br />
<strong>Università</strong> verso gli studenti<br />
che qui vengono formati,<br />
verso l’intero paese,<br />
in una prospettiva europea.<br />
Le frontiere <strong>del</strong>la medicina<br />
si allargano, sia sul piano<br />
scientifico e tecnologico<br />
che su quello organizzativo.<br />
Qualificante è la dimensione<br />
di questo sviluppo<br />
e la direzione non<br />
può che essere una: l’uomo<br />
nella verità <strong>del</strong> suo essere,<br />
come ci viene rivelata soltanto in<br />
Gesù Cristo. Questo significa innanzitutto<br />
che il Policlinico Gemelli deve<br />
porsi al servizio <strong>del</strong>le persone nel segno<br />
<strong>del</strong>l’amore cristiano improntato alla<br />
fraternità. Ma significa anche che ci<br />
deve essere sempre un rapporto profondo<br />
tra la ricerca scientifica da una<br />
parte e l’etica e l’antropologia dall’altra.<br />
Quando il soggetto umano è in questione,<br />
e nella medicina e nella ricerca<br />
biomedica lo è sempre, la neutralità <strong>del</strong>la<br />
ricerca si rivela impossibile e distruttiva<br />
perché implica la negazione di<br />
ciò che è specificamente umano. Se si<br />
guarda l’uomo soltanto in modo neutro<br />
vuol dire che non si prende in consi-
Il Rettore prof. Lorenzo Ornaghi apre l’Anno<br />
Accademico.<br />
derazione il fatto che egli è soggetto<br />
creato a immagine di Dio, radicalmente<br />
unico. Ecco perché la ricerca biomedica<br />
non può che essere intimamente<br />
unita all’etica e alla visione antropologica<br />
<strong>del</strong>l’uomo. Assumere lo specifico<br />
<strong>del</strong>l’uomo dentro alla ricerca le conferisce<br />
il suo senso pieno. E non si tratta<br />
di un limite, bensì di una forza”.<br />
Dopo la S. Messa, si è passati tutti in<br />
Auditorium dove ha preso avvio la cerimonia<br />
d’inaugurazione con l’intervento<br />
<strong>del</strong> Rettore, che, prima <strong>del</strong> suo saluto,<br />
ha letto un messaggio <strong>del</strong> Presidente<br />
<strong>del</strong>l’Istituto Toniolo di Studi Superiori,<br />
Cardinale Dionigi Tettamanzi.<br />
“Corre quest’anno l’80° <strong>del</strong> riconoscimento<br />
giuridico <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong>,<br />
ha ricordato il prof. Ornaghi. Con il Regio<br />
Decreto N. 1661, <strong>del</strong> 2 ottobre 1924,<br />
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale <strong>del</strong><br />
Regno il 31 ottobre stesso, il nostro Ateneo<br />
entrava a far parte a pieno titolo <strong>del</strong><br />
sistema universitario italiano.<br />
Il Decreto giungeva dopo che il Consiglio<br />
superiore <strong>del</strong>la Pubblica Istruzione<br />
aveva dichiarato che “la peculiarità<br />
dei fini, la larghezza dei mezzi, l’elevatezza<br />
dei criteri scientifici e didattici<br />
posti a base <strong>del</strong>l’ordinamento di codesta<br />
<strong>Università</strong>, la funzione in parte internazionale<br />
che sembra esserle riser-<br />
vata, accanto a quella di<br />
interesse nazionale, la<br />
bontà di parecchie sue innovazioni,<br />
portano ad accogliere<br />
senza esitare la<br />
domanda <strong>del</strong>la sua costituzione<br />
e lo Statuto relativo”.<br />
Durante la solenne<br />
inaugurazione <strong>del</strong> 7 dicembre<br />
1921, il Legato<br />
Pontificio, cardinale Achille<br />
Ratti portò anche alla<br />
nostra <strong>Università</strong> il “grido”<br />
augurale <strong>del</strong>le universitates<br />
studiorum, quel grido<br />
destinato a essere ripetuto<br />
più volte nei periodi<br />
lieti e in quelli meno<br />
fortunati o facili <strong>del</strong> nostro<br />
Ateneo: “vivat, crescat,<br />
floreat”.<br />
La ricorrenza, poi, rappresenta<br />
anche il momento<br />
propizio per cominciare<br />
a offrire una concreta<br />
risposta, in termini sempre più precisi<br />
e determinati, a quella serie di interrogativi<br />
che le trasformazioni <strong>del</strong> sistema<br />
universitario italiano e i cambiamenti<br />
<strong>del</strong>l’ideal-tipo stesso di <strong>Università</strong> stanno<br />
sollevando ormai da tempo. Vale a<br />
dire: quale <strong>Università</strong> immaginiamo per<br />
i prossimi decenni? quali<br />
programmi di formazione<br />
e quali linee di ricerca<br />
scientifica desideriamo e,<br />
soprattutto, intendiamo<br />
perseguire? quale Ateneo<br />
dei cattolici italiani siamo<br />
davvero in grado di poter<br />
e volere – nella nostra autonomia<br />
e con tutto il senso<br />
<strong>del</strong>la nostra responsabilità<br />
– costruire?<br />
“Seppur in questa loro formulazione<br />
semplificata,<br />
prosegue il Rettore, tali interrogativi<br />
devono costituire<br />
la bussola per continuare<br />
la nostra strada,<br />
dentro un complesso di<br />
cambiamenti che in parte<br />
si sono già compiuti e in<br />
parte devono ancora concludersi<br />
interamente. Del<br />
resto, le risposte che, qui<br />
nella nostra <strong>Università</strong>,<br />
COMUNICARE<br />
4<br />
vorremo e sapremo dare a queste domande<br />
sono anche l’unico modo per<br />
non conformarci passivamente a un processo<br />
di crescente omologazione dall’esterno<br />
di tutte le università.”.<br />
Il Rettore ha proseguito dando un resoconto<br />
<strong>del</strong>la crescita complessiva <strong>del</strong>l’Ateneo;<br />
“una crescita, ha detto il prof.<br />
Ornaghi, da valutare in termini ampiamente<br />
positivi”.<br />
Il prof. Ornaghi ha accennato poi alle<br />
importanti innovazioni <strong>del</strong>l’area diagnostica-assistenziale:<br />
l’installazione di<br />
una nuova gamma-camera; una nuova<br />
TAC, in grado di effettuare un esame total<br />
body in meno di un minuto; in fase<br />
di avanzata realizzazione il centro di<br />
diagnostica precoce per immagini dotati<br />
di due PET.<br />
Il Rettore ha anche parlato di un innovativo<br />
sistema PACS per la memorizzazione<br />
e la distribuzione <strong>del</strong>le immagini<br />
medicali in formato digitale; la rivisitazione<br />
<strong>del</strong> Sistema informativo <strong>del</strong>l’area<br />
ricoveri, resasi necessaria dall’introduzione<br />
<strong>del</strong>la nuova Piastra Polifunzionale.<br />
Inoltre, ha detto il Rettore<br />
che è stato reso operativo il progetto<br />
“Nostos” per il recupero e la riqualificazione<br />
di professionalità da adeguare<br />
alle esigenze di una realtà in continua<br />
evoluzione.<br />
Il prof. Gianfranco Ferraccioli durante la sua lezione<br />
magistrale.
Il Preside prof. Pasquale Marano, davanti al Corpo Accademico durante la sua<br />
presentazione <strong>del</strong>la Facoltà. In primo piano a sinistra i Presidi <strong>del</strong>le sedi padane.<br />
Ha formulato poi i ringraziamenti a tutto<br />
il personale tecnico-amministrativo<br />
e assistenziale, e ha rinnovato gli auguri<br />
di buon lavoro al dott. Antonio Cicchetti,<br />
nuovo Direttore Amministrativo,<br />
nella certezza, ha affermato il Rettore,<br />
“che egli, in una fase di ammodernamento<br />
e sviluppo, metterà a disposizione<br />
<strong>del</strong>l’intero Ateneo le preziose<br />
risorse di professionalità dimostrate<br />
nei numerosi anni alla guida <strong>del</strong>la Sede<br />
di Roma e che continua a dimostrare<br />
come Direttore <strong>del</strong> Policlinico”.<br />
Conclusa la parte relativa alla vita <strong>del</strong>l’Ateneo,<br />
il Rettore è tornato a richiamare<br />
l’attenzione sulle considerazioni<br />
iniziali, che si potrebbero sintetizzare in<br />
una unica domanda, “Stiamo lavorando,<br />
da noi stessi, nel predefinire e cominciare<br />
a realizzare quelli che saran-<br />
COMUNICARE<br />
5<br />
no i lineamenti e i caratteri di una grande<br />
<strong>Università</strong> e di un grande Policlinico<br />
dei Cattolici Italiani?<br />
Nei prossimi decenni, una grande <strong>Università</strong><br />
sarà davvero tale se già da adesso<br />
sarà attrezzata a saper corrispondere<br />
alle funzioni sociali che sempre più<br />
saranno richieste all’istituzione universitaria.<br />
E, soprattutto, se sarà preparata<br />
a saper esercitare in modo davvero<br />
eccellente le funzioni <strong>del</strong>la ricerca scientifica,<br />
<strong>del</strong>l’assistenza sanitaria, e <strong>del</strong>la<br />
formazione <strong>del</strong> capitale umano, funzioni<br />
tra loro interdipendenti in modo<br />
assai stretto.<br />
Per rendere ancora più grande la nostra<br />
<strong>Università</strong>, tre linee di sviluppo, tra<br />
quelle necessarie e possibili, mi sembrano<br />
urgenti da impostare con chiarezza<br />
e realizzare secondo tempi determinati.<br />
Esse sono: 1) l’ulteriore internazionalizzazione<br />
<strong>del</strong> nostro sistema di<br />
formazione e di ricerca; 2) il rafforzamento<br />
<strong>del</strong>la centralità <strong>del</strong>l’azione di ricerca<br />
scientifica e, al tempo stesso, la<br />
sua efficace promozione quale elemento<br />
fondante <strong>del</strong> rango <strong>del</strong> nostro Ateneo<br />
dentro il sistema europeo e internazionale<br />
<strong>del</strong>le università; 3) la corrispondenza<br />
più funzionale possibile tra<br />
i processi di governo e quelli di attuazione<br />
<strong>del</strong>le decisioni, così da assicurare<br />
il rispetto dei principî <strong>del</strong>la compe-<br />
Il Corpo Accademico
tenza, <strong>del</strong>la responsabilità, <strong>del</strong>la coerenza<br />
con la strategia complessiva di<br />
gestione <strong>del</strong>l’Ateneo.<br />
Lungo la prima linea, molte iniziative<br />
già si sono assai positivamente realizzate:<br />
le Alte Scuole, le Scuole di dottorato,<br />
il successo dei “double degree”<br />
già attivi, i master istituiti in forma congiunta<br />
con altre <strong>Università</strong>. Lungo la<br />
seconda linea, lo sviluppo e il potenziamento<br />
<strong>del</strong>la ricerca richiederanno<br />
non solo di promuovere l’azione di ricerca,<br />
diffondendo e premiando soprattutto<br />
quei risultati che siano maggiormente<br />
riconosciuti e valutati come<br />
innovativi e rilevanti in campo europeo<br />
e internazionale, ma anche di aprire il<br />
nostro Ateneo ai giovani ricercatori.<br />
Lungo la terza linea di crescita, infine,<br />
essenziale risulterà il mo<strong>del</strong>lo di amministrazione<br />
che andremo a costruire,<br />
nei suoi quotidiani rapporti con gli organi<br />
accademici e direttivi, nella sua<br />
crescente funzionalità rispetto alla qualità<br />
dei servizi da erogare agli studenti,<br />
nella sua capacità di essere sempre più<br />
compartecipe attiva e responsabile dei<br />
fondamentali processi <strong>del</strong>la vita di un<br />
ateneo. Tutte queste tre linee esigeranno,<br />
da ognuno di noi, la saggezza nel<br />
procedere verso i necessari cambia-<br />
Il Rettore consegna la targa ricordo<br />
al prof. Pierugo Carbonin e al prof.<br />
Costantino Romagnoli che la ritira<br />
per il prof. Giuseppe Tortorolo.<br />
menti. E ci domanderanno l’intelligenza<br />
di un ragionato e consapevole rinnovamento<br />
culturale.<br />
Mi sembra opportuno riportare alla memoria<br />
un altro di quei fili che, talvolta<br />
dimenticati, intessono la trama di tutta<br />
la nostra storia. La sera <strong>del</strong>la solenne<br />
inaugurazione <strong>del</strong> 7 dicembre 1921 terminava<br />
con una festosa adunanza dei<br />
Giovani di Azione <strong>Cattolica</strong>, durante la<br />
quale il cardinal Ratti ebbe a osservare:<br />
“Abbiamo passato una giornata in<br />
paradiso; siamo passati di gioia in<br />
gioia… Forse rimane nei cuori una<br />
grande contentezza come se il più importante<br />
fosse fatto. Non è così. Nihil<br />
actum si quid agendum. Non si è fatto<br />
COMUNICARE<br />
6<br />
nulla, se resta qualche cosa da fare”.<br />
Padre Gemelli fece sue queste parole.<br />
Da allora, il Nihil actum si quid agendum,<br />
oltre che una <strong>del</strong>le esortazioni più<br />
ricorrenti nei discorsi <strong>del</strong> Fondatore, è<br />
divenuto un canone <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>la nostra<br />
<strong>Università</strong>, un criterio che guida il<br />
pensare e l’agire per il domani che intendiamo<br />
costruire”.<br />
Subito dopo, ha preso la parola il Preside<br />
<strong>del</strong>la Facoltà di Medicina, prof. Pasquale<br />
Marano, affermando che “l’<strong>Università</strong><br />
è, per tradizione storica, il luogo<br />
di formazione <strong>del</strong> sapere, prima ancora<br />
<strong>del</strong> luogo ove il sapere viene trasmesso;<br />
essa è il luogo di quella elaborazione<br />
critica che permette al sapere<br />
di crescere, modificarsi, correggere i<br />
propri errori. Elaborazione critica che<br />
si svolge attraverso un processo continuo<br />
di ricerca che impronta di sé anche<br />
gli altri compiti universitari, come<br />
l’insegnamento e - nelle Facoltà di Medicina<br />
- l’assistenza”.<br />
Il prof. Marano si pone poi un imporante<br />
interrogtivo: “il mo<strong>del</strong>lo generale che abbiamo<br />
<strong>del</strong>ineato sulla inscindibilità tra<br />
ricerca, insegnamento ed assistenza è ancor<br />
oggi punto di riferimento per lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>le Facoltà mediche in Europa<br />
ed in Italia in particolare oppure esso<br />
deve considerarsi superato? E se esiste<br />
un nuovo mo<strong>del</strong>lo di riferimento in che<br />
cosa esso consiste e quali sono i principali<br />
elementi che lo caratterizzano?<br />
Da un lato la crescita esponenziale <strong>del</strong>le<br />
conoscenze e <strong>del</strong>le tecnologie fa enor-
memente lievitare il costo <strong>del</strong>la ricerca;<br />
ne segue che la limitazione <strong>del</strong>le risorse<br />
incide in modo <strong>del</strong> tutto particolare<br />
sull’investimento in ricerca e su un<br />
insegnamento basato su questa. E vi è<br />
anche, in ragione degli elevati costi <strong>del</strong>la<br />
ricerca, il possibile e terribile rischio<br />
<strong>del</strong>la fine di una ricerca libera, che diventi<br />
una merce come tante, che si indirizzi<br />
non verso il bene comune bensì<br />
verso interessi di industrie offrendosi<br />
in vendita ai migliori acquirenti”.<br />
Prosegue il Preside: “poco più di dieci<br />
anni fa, l’introduzione dei Diplomi Universitari<br />
veniva a modificare profondamente<br />
l’itinerario formativo di molti<br />
professionisti <strong>del</strong>l’area sanitaria, spo-<br />
stando l’asse <strong>del</strong>la loro formazione dal<br />
contesto professionale a quello universitario.<br />
Il successivo passaggio dai Diplomi Universitari<br />
ai Corsi di Laurea Triennale e<br />
Specialistica ha ulteriormente accentuato<br />
questo carattere di complessità<br />
nella gestione <strong>del</strong>le Facoltà di Medicina<br />
e Chirurgia, ponendo problemi di<br />
equità nella gestione stessa e nella distribuzione<br />
<strong>del</strong>le risorse ma ponendo anche<br />
problemi di esigenza nella qualità<br />
dei risultati che ogni corso è tenuto a<br />
fornire”.<br />
Il Prof. Marano conclude il suo intervento<br />
affermando di rendersi conto “che<br />
si può dubitare <strong>del</strong>la reale possibilità<br />
<strong>del</strong>la Facoltà di Medicina di svolgere<br />
ancor oggi gli stessi ruoli <strong>del</strong> passato,<br />
ricerca, formazione, assistenza e ciò in<br />
COMUNICARE<br />
7<br />
Il prof. Gaetano Paludetti riceve<br />
la targa al posto <strong>del</strong> prof. Maurizio<br />
Maurizi, al centro la prof.ssa Maria<br />
Assunta Pesaresi e, in basso, il prof.<br />
Paolo Orlando.<br />
tutti i corsi che essa deve attualmente<br />
gestire. Vi si oppongono difficoltà pratiche<br />
gravissime: la crescita esponenziale<br />
<strong>del</strong>le conoscenze e <strong>del</strong>la tecnologia,<br />
il costo crescente <strong>del</strong>la ricerca, la<br />
necessità di ampliare il corpo docente.<br />
Tutto ciò ha un costo e richiede pertanto<br />
adeguate risorse<br />
Siamo posti di fronte ad una sfida che<br />
può e deve essere vinta. Per quanto riguarda<br />
noi docenti, la vinceremo solo<br />
se, avendo in mente un obiettivo ben
I premiati: prof. Alberto Venuti,<br />
Aldo Nacci e Franco Ceriati.<br />
chiaro sintetizzabile in un nuovo slogan,<br />
ossia “fare <strong>del</strong>la docenza ricerca e <strong>del</strong>la<br />
ricerca docenza”, avremo nell’animo<br />
l’entusiasmo necessario a conseguirlo.<br />
Spetta poi alla Facoltà, nella sua autonomia,<br />
collegialità e responsabilità, individuare<br />
modalità e strumenti per rispondere<br />
alla sfida, migliorarndo il suo<br />
ruolo ed il suo prestigio, aggiungendo<br />
valori moderni a quelli tradizionali, privilegiando<br />
così la qualità scientifica nell’insegnamento<br />
dei docenti, nella formazione<br />
degli studenti, nell’assistenza<br />
ai pazienti. Problemi non da poco dei<br />
quali tutti noi siamo consapevoli”.<br />
COMUNICARE<br />
8<br />
Ha preso poi la parola il prof. Gianfranco<br />
Ferraccioli, ordinario di Reumatologia<br />
per la prolusione inaugurale<br />
dal titolo: “Da Renoir alle molecole intelligenti.<br />
L’arte <strong>del</strong>la specialità”. Lo studio<br />
<strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>le opere di Pierre-<br />
Auguste Renoir sono alla base <strong>del</strong>la<br />
scelta da parte <strong>del</strong> prof. Ferraccioli di<br />
dedicarsi allo studio <strong>del</strong>la Reumatologia.<br />
Il grande pittore impressionista<br />
francese all’età di 50 anni è stato colpito<br />
da una gravissima forma di artrite<br />
reumatoide che gli ha deformato e creato<br />
altri gravi fenomeni di disassamento<br />
articolare impedendogli di dipingere<br />
in libertà e serenità. La malattia gli<br />
impediva di reggere il pennello e solo<br />
in brevi momenti riusciva ancora a creare<br />
piccoli dipinti. “Mi sono chiesto, sono<br />
parole <strong>del</strong> prof. Ferraccioli, come<br />
fosse possibile per un pittore, ma lo<br />
stesso sarebbe stato per un musicista o<br />
per un chirurgo, accettare di vivere senza<br />
l’uso <strong>del</strong>lo strumento fondamentale<br />
<strong>del</strong> proprio corpo che gli permetteva di<br />
svolgere la sua attività: le mani. Mi sono<br />
chiesto come si potesse portare sollievo<br />
e curare quelle malattie devastanti,<br />
sempre dolorose, che progressivamente<br />
distruggono il corpo e lo spirito”.<br />
L’artrite reumatoide, malattia sconosciuta<br />
fino al 1492, anno <strong>del</strong>la scoperta<br />
<strong>del</strong>l’America, è stata importata dal<br />
Nuovo Mondo e da quel momento è diventata<br />
universale.<br />
“Seguendo in reparto ed in ambulatorio,<br />
prosegue il prof. Ferraccioli, i pa-
Questo il testo <strong>del</strong> messaggio inviato dal Ministro <strong>del</strong>la Salute prof. Girolamo Sirchia al Magnifico<br />
Rettore, prof. Lorenzo Ornaghi in occasione <strong>del</strong>l’inaugurazione <strong>del</strong>l’Anno Accademico<br />
2004 – 2005.<br />
Magnifico Rettore,<br />
è mio desiderio innanzitutto ringraziarLa per l’invito all’inaugurazione <strong>del</strong> nuovo Anno Accademico<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> che si terrà martedì 16 novembre a Roma. Purtroppo improrogabili<br />
impegni parlamentari dovuti alla discussione <strong>del</strong>la Legge Finanziaria non mi permettono<br />
di essere con Voi.<br />
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale sta vivendo un cambiamento epocale poiché epocale è lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>la conoscenza. Oggi l’<strong>Università</strong> deve affrontare una nuova sfida, quella di non rimanere una monade<br />
chiusa in se stessa ma essere sensibile al territorio in cui vive, agli interessi anche sociali, al mondo <strong>del</strong> lavoro,<br />
ai problemi degli studenti, al mondo <strong>del</strong>l’impresa.Abbiamo bisogno di un’<strong>Università</strong> che sia attenta<br />
ai problemi <strong>del</strong>la salute in maniera globale, così come è sempre stato nella tradizione <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.<br />
Nella vita umana pochi cambiamenti sono stati così profondi come quelli prodotti dalle scienze biomediche<br />
e dalla pratica <strong>del</strong>la medicina. La grande quantità e qualità di nozioni scientifiche con cui le <strong>Università</strong><br />
arricchiscono oggi la preparazione degli studenti, dei medici, degli operatori sanitari, gli alti livelli di specializzazione<br />
raggiunti per poter utilizzare apparecchiature sempre più complesse, non devono mai far passare<br />
in secondo piano l’importanza <strong>del</strong>l’umanizzazione <strong>del</strong> rapporto con il paziente, che deve essere considerato<br />
come una unità inscindibile di corpo e psiche, con il quale saper comunicare.<br />
Compito <strong>del</strong>le <strong>Università</strong> è dunque quello di preparare gli studenti ad affrontare tutte le diverse sfaccettature<br />
che la professione da essi scelta implicherà.<br />
L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> che oggi inaugura il nuovo anno accademico costituisce un esempio<br />
di come la scienza possa sposarsi all’etica, di come l’attenzione alla persona e il rispetto <strong>del</strong>l’umana<br />
dignità coincidano con prestazioni di altissimo livello.<br />
Nell’augurare un proficuo anno accademico, La prego di porgere il mio saluto a tutti i docenti, studenti e<br />
autorità presenti all’inaugurazione, con i migliori auguri di buon lavoro.<br />
zienti affetti da artrite reumatoide mi sono<br />
accorto che nonostante tanti sforzi,<br />
nonostante lo scrupoloso uso dei farmaci,<br />
nonostante i controlli periodici,<br />
il danno osteoarticolare dei pazienti proseguiva<br />
imperterrito”. E continua: “dopo<br />
alcuni anni di dibattito internazionale<br />
veniva infine accettato che nella<br />
realtà tutto ciò che si faceva in clinica<br />
non modificava per nulla il decorso <strong>del</strong><br />
danno articolare. Da quel momento partirono<br />
due linee di ricerca a livello internazionale:<br />
la prima che mirava ad<br />
identifiare le molecole e le cellule chiave<br />
<strong>del</strong>la infiammazione reumatoide, la<br />
seconda che mirava ad ottimizzare le<br />
molecole disponibili in terapia attaverso<br />
schemi terapeutici innovativi. La ricerca<br />
ha così portato a due risultati importantissimi<br />
ed inequivocabili: il pri-<br />
mo è stato l’avere individuato alcune<br />
molecole chiave responsabili <strong>del</strong>l’artrite<br />
ed alcune cellule primariamente coinvolte<br />
nel danno infiammatorio, il secondo<br />
ad acquisire il concetto di polifarmacoterapia<br />
sin dalle primissime fasi<br />
<strong>del</strong>la malattia reumatoide. Il primo filone<br />
di ricerca ha consentito di arrivare<br />
a sintetizzare le cosidette molecole<br />
intelligenti capaci di antagonizzare le<br />
proteine infiammatorie dannose, il secondo<br />
filone ad impostare nella pratica<br />
clinica quelle terapie di combinazione<br />
contenenti anche molecole intelligenti”.<br />
Il prof. Ferraccioli termina la<br />
sua prolusione con alcune considerazioni:<br />
“Il contatto quotidiano con malati<br />
sofferenti di dolore cronico mi ha<br />
permesso di comprendere un poco meglio<br />
l’essere umano nella sua comples-<br />
COMUNICARE<br />
9<br />
Prof. Girolamo Sirchia<br />
sità, mi permette di affermare che senza<br />
atti d’amore tra uomo (medico) e uomo<br />
(paziente) non si può costruire nessun<br />
avvenire di speranza e mi permette<br />
di affermare che senza ricerca e amore<br />
per la ricerca, molto di quello che è<br />
il nostro destino di migliorare costantemente<br />
le condizioni di salute e la qualità<br />
<strong>del</strong>la vita dei nostri pazienti, verrà<br />
colpevolmente ritardato e penalizzerà<br />
come sempre i più deboli ed i più fragili”.<br />
Al termine <strong>del</strong>la cerimonia, il prof. Lorenzo<br />
Ornaghi ha consegnato le targhe<br />
ricordo ai professori che quest’anno<br />
hanno lasciato l’attività: Pierugo Carbonin,<br />
Giuseppe Tortorolo, Maurizio<br />
Maurizi, Maria Assunta Pesaresi, Paolo<br />
Orlando, Alberto Venuti, Aldo Nacci,<br />
Franco Ceriati.
Durante la cerimonia il Rettore ha<br />
tracciato le finalità strumentali per lo<br />
sviluppo <strong>del</strong>l’Ateneo e ha espresso il<br />
suo orgoglio per i risultati che sta ottenendo<br />
il centro di Campobasso<br />
Francesco Gemelli<br />
Il 2 dicembre 2004, si è svolta, presso<br />
il Centro di Ricerca e Formazione<br />
ad Alta Tecnologia nelle Scienze<br />
Biomediche di Campobasso, l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>l’Anno Accademico.<br />
La giornata ha avuto inizio con la Santa<br />
Messa celebrata da Mons. Armando Di Fabio,<br />
Vicario <strong>del</strong>l’Arcivescovo di Campobasso<br />
– Boiano e Mons. Gianni Ambrosio.<br />
Il Dies Academicus ha da sempre significato<br />
per le Istituzioni universitarie un<br />
appuntamento importante, non solo per<br />
ANNO ACCADEMICO 2004 - 2005<br />
Dies Academicus<br />
a Campobasso<br />
l’aspetto prettamente didattico, ma anche<br />
e soprattutto per l’attenzione rivolta<br />
al corpo docente ed agli studenti quali<br />
soggetti protagonisti di una realtà importante<br />
e radicata sul territorio.<br />
La manifestazione è iniziata con l’intervento<br />
<strong>del</strong> Magnifico Rettore prof. Lorenzo<br />
Ornaghi, il quale, dinanzi ad una<br />
folta platea, ha ringraziato tutte le Autorità<br />
presenti, il personale docente, gli<br />
studenti e gli ospiti.<br />
Il Magnifico Rettore ha voluto aprire il<br />
proprio intervento con una breve rassegna<br />
di alcuni dati significativi <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
costante che l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
ha avuto negli ultimi anni. Ha spiegato<br />
come i numerosi obiettivi raggiunti<br />
siano stati e siano oggi determinanti<br />
alla causa perseguita dal Centro di Campobasso<br />
il quale individua, nella propria<br />
“mission”, l’intenzione di qualificarsi, in<br />
COMUNICARE<br />
10<br />
sinergia con la sede di Roma, come ambito<br />
dove realizzare in forme fortemente<br />
innovative un intreccio virtuoso tra<br />
ricerca scientifica, attività didattico-formativa<br />
e pratica assistenziale.<br />
Il Rettore ha citato le linee guida che egli<br />
ritiene debbano essere portate avanti al<br />
fine di rendere ancora più grande l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, individuando tre finalità<br />
strumentali allo sviluppo <strong>del</strong>l’Ateneo.<br />
Tali finalità sono: l’ulteriore internazionalizzazione<br />
<strong>del</strong> sistema di formazione<br />
e ricerca; avvalorare l’azione di ricerca<br />
scientifica in un sistema divenuto<br />
ormai Europeo. Infine, abbattimento <strong>del</strong>le<br />
barriere burocratiche attraverso il riconoscimento<br />
diretto di poteri decisio-<br />
Mons. Armando Di Fabio e Mons.<br />
Gianni Ambrosio durante la<br />
Concelebrazione.
Il Rettore inaugura l’Anno Accademico.<br />
Da sinistra: padre Michele Perruggini,<br />
il dott. Giuseppe Mobilia, il dott.<br />
Antonio Cicchetti, l’on. Angelo Michele<br />
Iorio, il prof. Pasquale Marano<br />
e il dott. Rosario De Matteis.<br />
nali agli stessi soggetti che sono chiamati<br />
ad attuarli, con conseguente accrescimento<br />
<strong>del</strong>le competenze e <strong>del</strong>le responsabilità<br />
specifiche.<br />
Il Rettore ha inoltre evidenziato come il<br />
Centro di Campobasso rappresenti un<br />
motivo di orgoglio, non solo per il Molise,<br />
ma per il meridione tutto. Il Centro<br />
di Ricerca, che solo qualche anno fa sembrava<br />
un sogno irrealizzabile, oggi è una<br />
realtà concreta destinata a crescere grazie<br />
anche agli Enti locali che hanno creduto<br />
nel progetto.<br />
Il prof. Ornaghi ha quindi concluso il proprio<br />
intervento con un breve escursus storico,<br />
ricordando i primordi <strong>del</strong> progetto<br />
<strong>del</strong> Centro di Campobasso e, in particolare,<br />
il momento in cui Sua Santità Giovanni<br />
Paolo II benedì il Centro posando<br />
egli stesso la prima pietra. Il 19 marzo<br />
2005, ha sottolineato ancora il Rettore, ricorre<br />
il decimo anniversario di quel giorno<br />
così significativo <strong>del</strong> legame che unisce<br />
da sempre l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> alla<br />
missione universale <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
Al discorso <strong>del</strong> prof. Ornaghi ha fatto seguito<br />
l’intervento <strong>del</strong> Preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Medicina e Chirurgia, prof. Pasquale<br />
Marano. Il prof. Marano ha volu-<br />
to onorare il Dies Academicus illustrando<br />
ai presenti le attività didattiche<br />
<strong>del</strong> Centro di Campobasso ed ha, inoltre,<br />
spiegato come l’avvento <strong>del</strong>le lauree<br />
triennali abbia modificato l’impostazione<br />
<strong>del</strong>l’intero sistema universitario<br />
italiano.<br />
Si è concluso con un toccante appello<br />
inviato a tutti i giovani, futuri operatori<br />
nell’ambito sanitario, ricordando loro<br />
che la medicina è quella scienza che<br />
interviene nel momento <strong>del</strong>la sofferenza<br />
umana e che per ciò, oltre all’impegno<br />
professionale, è necessario l’impegno<br />
etico.<br />
Successivamente il Direttore Amministrativo<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, dott.<br />
Antonio Cicchetti, ha espresso tutto il<br />
proprio entusiasmo rammentando ai presenti<br />
quando il 28 novembre 2002, nel<br />
corso <strong>del</strong>l’inaugurazione <strong>del</strong> Centro, portava<br />
a Campobasso il suo saluto in qualità<br />
di Direttore di Sede e che, a distanza<br />
di due anni, poteva con orgoglio affermare<br />
che il Centro è ormai avviato.<br />
Il dott. Antonio Cicchetti può essere sicuramente<br />
annoverato tra coloro che<br />
hanno determinato la chiave di svolta per<br />
l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, per Campobasso<br />
e per il meridione. Egli ha creduto con<br />
convinzione al progetto <strong>del</strong> Centro di<br />
Campobasso predisponendo ed organizzando<br />
ogni risorsa utile al raggiungimento<br />
<strong>del</strong>l’obiettivo. Nel giorno <strong>del</strong><br />
Dies Academicus, il Direttore Amministrativo<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, ha po-<br />
COMUNICARE<br />
11<br />
tuto con fierezza affermare che le attività<br />
di assistenza sanitaria, avviate presso<br />
il Centro di Campobasso, hanno finalmente<br />
interrotto il flusso di molisani<br />
verso altre regioni e che ha già avuto<br />
inizio una prima tendenza inversa,<br />
cioè, quella che porta i pazienti di altre<br />
regioni a recarsi in Molise per usufruire<br />
<strong>del</strong>l’assistenza sanitaria <strong>del</strong> Centro di<br />
Campobasso.<br />
Questo Centro, ha ricordato ancora il<br />
dott. Cicchetti, dovrebbe definire la propria<br />
configurazione con l’ultimazione<br />
dei lavori che partiranno intorno al<br />
2006. Il Direttore ha concluso riferendo<br />
che l’obiettivo di arrivare, in tempi<br />
brevi, al riconoscimento di Istituto di<br />
Ricovero e Cura a carattere Scientifico,<br />
è oramai una realtà.<br />
Subito dopo, ha preso la parola il Direttore<br />
di Sede <strong>del</strong> Centro di Campobasso,<br />
dott. Giuseppe Mobilia. L’intervento<br />
<strong>del</strong> dott. Mobilia ha coinvolto i<br />
presenti con un resoconto <strong>del</strong>le date più<br />
salienti, partendo dal 1988, data in cui<br />
fu svolto lo studio di fattibilità, menzionando<br />
ancora il 1991 data in cui fu approvato<br />
il progetto, il 1995, data in cui<br />
si posò la prima pietra, ed infine l’anno<br />
2002, data in cui si diede avvio alle attività.<br />
La missione <strong>del</strong> Centro di Campobasso<br />
si dirama in tre direzioni, ha spiegato il<br />
dott. Mobilia: l’assistenza sanitaria, la ricerca,<br />
la formazione e didattica. Egli ha<br />
illustrato i servizi attualmente attivi pres-
Il dott. Antonio Cicchetti ha ripercorso<br />
le tappe più salienti che hanno portato<br />
alla realizzazione <strong>del</strong>la sede molisana.<br />
so il Centro prospettando, inoltre, gli sviluppi<br />
che si auspica di realizzare entro<br />
breve. Il Direttore di Sede ha offerto<br />
un’ampia descrizione <strong>del</strong>l’organizzazione<br />
amministrativa <strong>del</strong> Centro di Ricerca<br />
di Campobasso; che si basa su Dipartimenti<br />
Clinici a loro volta suddivisi<br />
in più Unità Operative che svolgono attività<br />
di degenza, attività ambulatoriale,<br />
attività di consulenza e servizi per gli altri<br />
Dipartimenti.<br />
Attraverso una serie di grafici, il dott.<br />
Mobilia ha mostrato il continuo svilup-<br />
La mostra biblica inaugurata in<br />
occasione <strong>del</strong> nuovo Anno Accademico.<br />
po <strong>del</strong> Centro con dati che sono in costante<br />
crescita. Il numero dei dimessi<br />
dall’ottobre 2003 all’ottobre 2004 è vertiginosamente<br />
aumentato, cosi come anche<br />
il numero dei servizi erogati, degli<br />
interventi chirurgici e <strong>del</strong>le prestazioni<br />
ambulatoriali. Nell’ambito <strong>del</strong>la didattica,<br />
i due corsi di laurea breve, il corso<br />
di Laurea in Scienze Infermieristiche ed<br />
il corso di Laurea per Tecnici Sanitari di<br />
Radiologia e Radioterapia, hanno riscontrato<br />
un enorme successo con una<br />
crescita importante <strong>del</strong>le domande di<br />
iscrizione. In ultimo, ha segnalato il Direttore<br />
di Sede, l’andamento <strong>del</strong>l’organico<br />
ha avuto una crescita esponenziale,<br />
basti pensare che dal 2002 al 2004 il<br />
personale impiegato nei vari settori <strong>del</strong><br />
centro è aumentato di oltre il 600 %.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la manifestazione hanno<br />
COMUNICARE<br />
12<br />
preso la parola altre Autorità, quali il<br />
Presidente <strong>del</strong>la Regione Molise, On. Angelo<br />
Michele Iorio che ha voluto sottolineare<br />
come il Centro di Campobasso costituisca<br />
un sogno per tutta la Regione<br />
Molise e che la prospettiva futura è quella<br />
di creare un punto di riferimento in<br />
una realtà territoriale particolare come<br />
quella <strong>del</strong> Molise.<br />
Durante il Dies Academicus si è svolta<br />
anche l’inaugurazione di una Mostra Biblica<br />
presentata dall’Assessore alla Cultura<br />
<strong>del</strong>la Regione Molise, dott. Rosario<br />
De Matteis il cui curatore è Padre Michele<br />
Perruggini, Cappellano presso il<br />
Centro di Ricerca. Entrambi hanno evidenziato<br />
come la Mostra Biblica sia una<br />
sorta di viaggio in un percorso storico,<br />
bibliografico ed iconografico, e che l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> e la Regione Molise<br />
sono ben liete di ospitare questa manifestazione<br />
e di poter contribuire alla realizzazione<br />
di un evento di così grande valore<br />
spirituale ancorché culturale.<br />
Il Dies Academicus si è concluso con<br />
l’omaggio a Sua Ecc.za Armando Dini,<br />
per i suoi 50 anni di Sacerdozio; il dono<br />
è stato consegnato dal Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>,<br />
prof. Lorenzo Ornaghi, a<br />
Mons. Di Fabio, Vicario <strong>del</strong>l’Arcivescovo<br />
di Campobasso - Boiano.<br />
Prima di dichiarare conclusa la prima<br />
parte <strong>del</strong> Dies Academicus, il prof. Ornaghi<br />
e il Direttore Amministrativo, dott.<br />
Cicchetti, hanno consegnato un omaggio,<br />
in segno di gratitudine, al Presidente<br />
<strong>del</strong>la Regione Molise, On. Angelo Michele<br />
Iorio e all’Assessore alla Cultura,<br />
dott. Rosario De Matteis.
La razionalizzazione <strong>del</strong>l’offerta ospedaliera,<br />
il mix pubblico-privato, l’integrazione<br />
tra attività ospedaliere e territoriali,<br />
l’innovazione tecnologica e i<br />
meccanismi di finanziamento: sono i<br />
diversi fronti su cui la Regione Lazio<br />
può agire per giungere a definire un<br />
mo<strong>del</strong>lo sanitario funzionale, secondo<br />
quanto emerso nel convegno “L’evoluzione<br />
<strong>del</strong>le politiche sanitarie nella<br />
Regione Lazio: dal Piano Sanitario Regionale<br />
ad oggi”<br />
Salvatore Izzo<br />
Al Convegno è stato presentato il<br />
progetto “Minorel”, promosso<br />
dalla stessa <strong>Università</strong> e dall’Assessorato<br />
regionale alla Sanità, che<br />
evidenzia una situazione <strong>del</strong>l’offerta<br />
ospedaliera nel complesso positiva, ma<br />
con qualche ombra. Nelle 96 strutture<br />
mappate dal progetto (sulle 121 complessive),<br />
risultano 31.117 unità di per-<br />
REGIONE<br />
Quali politiche<br />
per la sanità<br />
nel Lazio<br />
sonale, di cui 2.193 a contratto (7%). I<br />
medici sono 7.571, di cui a contratto<br />
1.139 (15%).<br />
Il Direttore amministrativo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> dott. Antonio Cicchetti, ha<br />
sottolineato l’esigenza etica di una razionalizzazione<br />
<strong>del</strong> settore sanitario per<br />
evitare i rischi di un razionamento e lanciato<br />
una “provocazione” che viene dall’esperienza<br />
<strong>del</strong>la Svezia, “paese poco<br />
più grande <strong>del</strong> Lazio, per numero di abitanti”,<br />
dove la ricerca biomedica fatta<br />
negli ospedali genera risorse. Hanno partecipato<br />
anche il Presidente <strong>del</strong>la Regione<br />
Francesco Storace e l’Assessore alle<br />
Politiche Sanitarie Marco Verzaschi, che<br />
hanno posto in rilievo i risultati conseguiti<br />
in cinque anni di governo. “Nel Sistema<br />
Sanitario di 5 anni fa - ha detto<br />
Storace - non credo ci fosse equità, efficienza<br />
e nemmeno risanamento. Nel<br />
2000 abbiamo trovato oltre 8.000 miliardi<br />
di lire di debiti: avremmo potuto<br />
tagliare i servizi o mettere mano nelle tasche<br />
dei cittadini, ma abbiamo optato<br />
COMUNICARE<br />
13<br />
L’apertura <strong>del</strong> Convegno su<br />
“ L’evoluzione <strong>del</strong>le politiche sanitarie<br />
nella Regione Lazio”.<br />
per azioni di risanamento credibili, tanto<br />
che oggi siamo a meno di 1.000 miliardi<br />
l’anno di disavanzo (erano 2.000)<br />
e abbiamo utilizzato il 75% <strong>del</strong>le risorse<br />
in tre anni”.<br />
“Oggi - ha sottolineato da parte sua Verzaschi<br />
- abbiamo varato un sistema di incardinamento<br />
legislativo che ha dato per<br />
la prima volta nel Lazio un orientamento<br />
alla programmazione sanitaria. I due<br />
capisaldi sono il Piano Sanitario regionale<br />
e la legge sull’Accreditamento. Ora occorre<br />
maggiore integrazione tra strutture<br />
pubbliche e private e tra i policlinici universitari,<br />
e dobbiamo aumentare in modo<br />
sostanziale l’assistenza territoriale”.<br />
Ma dall’indagine <strong>del</strong>l’Istituto d’Igiene,<br />
come ha spiegato il coordinatore <strong>del</strong>la ricerca,<br />
prof. Americo Cicchetti, emergono<br />
accanto alle “luci” anche <strong>del</strong>le “ombre”,<br />
in particolare per quanto riguarda
le relazioni di scambio di pazienti nell’ambito<br />
<strong>del</strong> sistema di emergenza e urgenza<br />
<strong>del</strong>la Regione Lazio. “Il fenomeno<br />
in termini assoluti è rilevante - ha sottolineato<br />
Cicchetti -. Ogni giorno circa<br />
40 persone vengono trasferite con ambulanza<br />
o elicottero tra unità di emergenza<br />
<strong>del</strong>la Regione per un totale che<br />
sfiora i 15.000 trasferimenti annui. I rischi<br />
stradali, il traffico e la duplicazione<br />
di prestazioni sono alcuni tra gli elementi<br />
che suggeriscono una attenta analisi<br />
<strong>del</strong>l’appropriatezza di tali trasferimenti”.<br />
I dati mettono in evidenza, anche<br />
grazie a strumenti di visualizzazione<br />
grafica <strong>del</strong>le reti, che la rete dei trasferimenti<br />
tra pronti soccorso (PS), DEA<br />
di I e di II livello appare particolarmente<br />
densa. Anche i dati confermano che sono<br />
prevalentemente i DEA di II livello<br />
ad attirare i pazienti trasferiti da DEA di<br />
I e pronti soccorso, suggerendo una sostanziale<br />
appropriatezza di funzionamento<br />
<strong>del</strong>la rete. È comunque un DEA<br />
di I livello (quello <strong>del</strong>l’ospedale Umberto<br />
I di Frosinone) ad avere il record di<br />
pazienti accettati provenienti da altri nodi<br />
<strong>del</strong>la rete <strong>del</strong>l’emergenza (1208).<br />
Secondo il coordinatore <strong>del</strong>la ricerca, “i<br />
dati mostrano che in alcuni casi i tra-<br />
Il Presidente <strong>del</strong>la Regione Francesco<br />
Storace illustra la situazione <strong>del</strong>la<br />
sanità nel Lazio. A destra il prof.<br />
Cesare Catananti.<br />
Il dott. Antonio Cicchetti durante il suo<br />
intervento.<br />
sferimenti non avvengono secondo le indicazioni<br />
previste dal sistema ‘gerarchico’<br />
<strong>del</strong> servizio 118 (per esempio da<br />
Pronto Soccorso a DEA di I livello; da<br />
PS a DEA di II o da DEA di I a DEA di<br />
II) e in altri anche il criterio ‘geografico’<br />
non è rispettato con pazienti che si<br />
muovono al di fuori dei confini <strong>del</strong>le 6<br />
Aree 118 in cui è suddivisa la Regione”.<br />
“L’approfondimento di tale analisi, oggi<br />
in corso, oltre a dare la possibilità di<br />
comprendere l’effettiva efficacia <strong>del</strong>la re-<br />
COMUNICARE<br />
14<br />
te dei servizi - ha aggiunto Americo Cicchetti<br />
-, permette di fornire interessanti<br />
indicazioni per l’ottimizzazione <strong>del</strong>le<br />
Aree 118 al fine di minimizzare i trasferimenti<br />
non necessari dei pazienti anche<br />
attraverso il potenziamento di alcuni<br />
nodi <strong>del</strong>la rete <strong>del</strong>l’emergenza”.<br />
Prendendo atto (<strong>del</strong>le criticità messe in<br />
risalto) dall’indagine, il governatore Storace<br />
ha risposto invitando a non dimenticare<br />
che “il Lazio è l’unica Regione<br />
in Europa che ha deciso di istituire<br />
una azienda per le emergenze: l’Agenzia<br />
118. Questo - sono ancora parole <strong>del</strong><br />
Presidente <strong>del</strong>la Regione - ha comportato<br />
dei problemi, ma li stiamo risolvendo”.<br />
Infatti, ha continuato, “ora che<br />
la legge sull’Agenzia 118 c’è, è chiaro<br />
che va attuata. Ci sono discussioni in<br />
corso che riguardano anche la gestione<br />
<strong>del</strong> personale e la dotazione <strong>del</strong>la nuova<br />
azienda”. In ogni caso, secondo Storace<br />
la situazione <strong>del</strong>la sanità <strong>del</strong> Lazio<br />
ha fatto un grande passo in avanti come<br />
dimostrano indagini regionali sul gradimento<br />
da parte dei cittadini: la percentuale<br />
degli utenti insoddisfatti, che vorrebbero<br />
un’azione più incisiva da parte<br />
<strong>del</strong>la Regione, è scesa dal 70% <strong>del</strong> 2000<br />
ad appena il 14% di oggi. Rispetto alla<br />
situazione ereditata dalla precedente<br />
Giunta, “nel 2000, quando trovammo<br />
8.400 miliardi di lire di debiti fuori bilancio,<br />
oggi - ha elencato Storace - abbiamo<br />
più ospedali, grazie agli interventi<br />
di ristrutturazione <strong>del</strong>la rete ospedaliera<br />
una maggiore attenzione alle politiche<br />
di prevenzione e <strong>del</strong>l’assistenza domiciliare<br />
ed una rinnovata politica <strong>del</strong>le<br />
emergenze con il varo <strong>del</strong>l’Agenzia<br />
118’’. “Un’agenzia - ha rimarcato Verzaschi<br />
- non si inventa in un giorno. Avevamo<br />
previsto dei tempi ben determinati<br />
che stanno scadendo in questi giorni.<br />
È chiaro che il resto <strong>del</strong>l’attivazione<br />
<strong>del</strong>l’azienda 118 avverrà progressivamente,<br />
per ora ci interessa principalmente<br />
garantire il servizio e successivamente<br />
attivare l’agenzia, ma non siamo<br />
assolutamente in ritardo visto che i tempi<br />
scadono a Natale, in questo mese completeremo<br />
l’iter amministrativo”.<br />
La ricerca presentata al Convegno è stata<br />
finanziata dal Ministero <strong>del</strong>la Salute nell’ambito<br />
dei progetti ex art. 12. Sotto la<br />
responsabilità scientifica <strong>del</strong> prof. Giancarlo<br />
Vanini ha coinvolto il Policlinico
L’assessore alle Politiche Sanitarie,<br />
Marco Verzaschi, ha posto in rilievo<br />
i risultati conseguiti in cinque anni di<br />
governo.<br />
Universitario “Agostino Gemelli” come<br />
unità operativa di coordinamento. Interessanti<br />
anche i dati sulla disponibilità di<br />
“connettività” in rete dei presidi, da cui<br />
Il coordinatore <strong>del</strong> progetto “ Minorel”<br />
prof. Americo Cicchetti ha evidenziato<br />
i risultati <strong>del</strong>l’indagine.<br />
emerge che il 70% degli stabilimenti hanno<br />
una connessione internet permanente.<br />
Nel resto dei casi la connessione è solo<br />
temporanea o inesistente. “Però, il 91%<br />
degli stabilimenti - ha osservato Ameri-<br />
co Cicchetti - dichiara di avere l’accettazione<br />
informatizzata, strumento fondamentale<br />
per la corretta gestione <strong>del</strong>le ammissioni,<br />
<strong>del</strong>le dimissioni e dei trasferimenti<br />
dei pazienti”.<br />
Su questi grandi passi in avanti compiuti<br />
nel Lazio si sono soffermati nei loro interventi<br />
anche l’ex ministro <strong>del</strong>la Sanità<br />
Elio Guzzanti, oggi direttore scientifico<br />
<strong>del</strong>l’Irccs “Oasi” di Villa Troina in<br />
Sicilia, e l’ex responsabile <strong>del</strong>la politica<br />
sanitaria regionale Vincenzo Maria Saraceni,<br />
oggi Assessore all’Ambiente. “In<br />
pochi anni - ha detto quest’ultimo - abbiamo<br />
raddoppiato il numero <strong>del</strong>le Residenze<br />
Sanitarie Assistite seguendo il<br />
principio <strong>del</strong>la sussidiarietà per il quale<br />
la risposta al bisogno emerge prioritariamente<br />
dalle strutture sociali che lo incontrano.<br />
Le istituzioni, cioè, debbono<br />
saper fare un passo indietro”. Occorre<br />
ora tradurre questo nuovo modo di guardare<br />
alla tutela <strong>del</strong>la salute in una razionalizzazione<br />
dei bilanci. “Le risorse<br />
sono limitate e - ha affermato Saraceni<br />
- in un momento nel quale bisogna scegliere<br />
dobbiamo finanziare le prestazioni<br />
più che la sopravvivenza <strong>del</strong>le strutture.<br />
Non è pensabile che un policlinico<br />
spenda il 70% <strong>del</strong> suo budget per il<br />
personale quando un altro riesce a contenere<br />
questa voce spendendo solo il<br />
50% e liberando così risorse più ingenti<br />
per la ricerca e l’assistenza”.<br />
Il Direttore sanitario <strong>del</strong> Policlinico Gemelli,<br />
prof. Cesare Catananti ha descritto<br />
i criteri seguiti in proposito a livello<br />
internazionale. “È l’insieme - ha rilevato<br />
- che fa l’eccellenza di un Centro: notorietà,<br />
durata <strong>del</strong>le degenze, mortalità,<br />
complessità <strong>del</strong>la casistica. E la ricerca<br />
deve essere policentrica e non isolata.<br />
Ben venga - ha aggiunto - una partnership<br />
da parte <strong>del</strong>l’industria ma rispettando<br />
l’autonomia <strong>del</strong>la ricerca”.<br />
Il giornalista Luciano Onder, vice direttore<br />
<strong>del</strong> Tg2, ha analizzato infine i problemi<br />
e i rischi legati alla devolution per<br />
quanto riguarda la sanità.”Le differenze<br />
tra le regioni - ha detto - possono allargarsi.<br />
E bisogna stare attenti a non fare<br />
<strong>del</strong> trionfalismo sul dramma <strong>del</strong>la migrazione<br />
dei pazienti provenienti da altre<br />
regioni”.<br />
Sul rischio che si stia confezionando “un<br />
abito da arlecchino per la sanità italiana”,<br />
ha risposto, concludendo i lavori, il<br />
COMUNICARE<br />
15<br />
Presidente <strong>del</strong>la Commissione Sanità <strong>del</strong><br />
Senato, Antonio Tommasini. “Stiamo facendo<br />
- ha scandito - una riforma così<br />
grande in un quadro complesso, con cri-<br />
Il prof. Elio Guzzanti parla dei passi<br />
avanti compiuti in sanità nella Regione<br />
Lazio.<br />
ticità e disomogeneità che sono evidenti.<br />
Non è detto che ogni Regione debba<br />
fare tutto. Ma non vogliamo un abito di<br />
taglia unica che deve andare bene per<br />
tutti, come prevedeva la 239”.<br />
L’assessore all’ambiente Vincenzo<br />
Maria Saraceni illustra le residenze<br />
sanitarie assistite.
Nel 1983 al Policlinico Gemelli<br />
veniva avviato un programma di<br />
rinnovi e ampliamenti strutturali<br />
e tecnologici <strong>del</strong> patrimonio edilizio e<br />
GEMELLI<br />
Sempre più confortevole<br />
il soggiorno al Gemelli<br />
Il comfort alberghiero è sempre stato<br />
per il Policlinico Gemelli una carta vincente<br />
e un prestigioso biglietto da visita:<br />
con le ristrutturazioni in atto <strong>del</strong>le<br />
camere di degenza, tutte dotate di<br />
TV e servizi igienici propri, la creazione<br />
di un percorso pediatrico sempre<br />
più accogliente e familiare ai bambini,<br />
una innovativa struttura ostetrica,<br />
la realizzazione di un Centro di Endoscopia<br />
Chirurgica e di un Centro<br />
Coordinamento Ricoveri e di strutture<br />
di Day Surgery, questa Istituzione fa<br />
un ulteriore balzo in avanti assicurando<br />
ai ricoverati serenità e sicurezza<br />
Giovanni Scavino,<br />
Andrea Cambieri<br />
e Romano Berluti<br />
strumentale. I reparti erano ridisegnati allo<br />
scopo di assicurare degenze ottimali,<br />
in particolar modo per i malati chirurgici:<br />
le stanze dei reparti <strong>del</strong>le varie discipline<br />
chirurgiche dai sei letti di origine<br />
diventavano a due letti con servizi propri.<br />
Ad un occhio esterno non erano lavori<br />
che avevano un grande impatto visivo<br />
(come invece la Piastra tecnologica,<br />
il Centro per le Malattie <strong>del</strong>l’Invecchiamento<br />
e le Malattie infettive, la Residenza<br />
protetta o il ponte di collegamento<br />
tra il Complesso Sanitario Polifunzionale<br />
e il Policlinico) ma che consentivano<br />
una crescita razionale <strong>del</strong>l’ospedale<br />
mantenendo, e anzi potenziando, i già<br />
elevati standard alberghieri. Sempre nell’ottica<br />
di un miglioramento <strong>del</strong>la qualità<br />
<strong>del</strong>le cure e di una umanizzazione <strong>del</strong>l’assistenza<br />
sia in termini edilizi che organizzativi,<br />
l’Amministrazione, nel 2000,<br />
ha studiato un ulteriore piano di investimenti<br />
per portare avanti nuove ristrutturazioni<br />
rivolte al miglioramento<br />
<strong>del</strong> livello <strong>del</strong> comfort alberghiero e <strong>del</strong>-<br />
COMUNICARE<br />
16<br />
la sicurezza, allo sviluppo dei processi<br />
assistenziali ed organizzativi ed all’ampliamento<br />
dei livelli di servizio e di offerta<br />
per l’attività libero-professionale intramoenia<br />
(ALPI), settore per il quale<br />
sempre più persone chiedono di essere<br />
ricoverate grazie anche al moltiplicarsi di<br />
sistemi assicurativi specifici.<br />
In primo luogo, sono interessati ai lavori<br />
i reparti di degenza ordinaria degli edifici<br />
C-E–L–M, reparti che quarant’anni<br />
fa, quando furono costruiti, rispondevano<br />
appieno alle esigenze di un ospedale<br />
moderno ed in effetti venivano considerati<br />
innovativi rispetto a quelle che erano<br />
le corsie tradizionali dei nosocomi<br />
italiani; negli anni tuttavia le nuove tecniche<br />
di edilizia ospedaliera hanno modificato<br />
radicalmente i concetti di comfort<br />
alberghiero: per meglio rispondere<br />
alla riservatezza e comodità dei ricoverati,<br />
al rispetto <strong>del</strong>la loro privacy nei rapporti<br />
con i familiari e con i medici stessi,<br />
le stanze verranno tutte trasformate dagli<br />
attuali 5 – 6 letti in stanze a 1 o 2 let-
ti, dotate di propri servizi igienici. La ristrutturazione<br />
prevede, inoltre, l’installazione<br />
in ogni stanza di impianto TV, la<br />
predisposizione per il telefono e la trave<br />
testa letto dove saranno alloggiati i vari<br />
sistemi di illuminazione, le prese elettriche,<br />
gli impianti dei gas medicali e di rete<br />
dati. L’esigenza di un miglioramento<br />
<strong>del</strong> comfort ambientale, il controllo <strong>del</strong><br />
microclima per garantire condizioni ideali<br />
di benessere hanno portato alla predisposizione<br />
di un impianto di condizionamento<br />
<strong>del</strong>l’aria che andrà a sostituire<br />
l’attuale sistema di termoventilazione.<br />
Al momento sono ultimati i lavori <strong>del</strong><br />
1°E e <strong>del</strong> 7°E, mentre quelli <strong>del</strong> 10°L,<br />
10°C e 9°L lo saranno entro la fine <strong>del</strong><br />
mese di febbraio.<br />
È stato poi creato un nuovo reparto (11°Q,<br />
ex alloggio <strong>del</strong>le suore) destinato all’AL-<br />
PI con una capienza di 17 posti letto. Sono<br />
state realizzate stanze singole con servizi<br />
(attrezzati per permettere anche l’ingresso<br />
di sedie a rotelle), arredo e finiture<br />
di qualità (tende, frigorifero, poltrona<br />
o divano per i familiari). Scopo principale<br />
è preservare la privacy <strong>del</strong> paziente, la<br />
sua intimità con la famiglia in un ambiente<br />
il più possibile confortevole.<br />
Altro grande settore che subirà una vera<br />
rivoluzione strutturale è quello <strong>del</strong><br />
Centro di Coordinamento Ricoveri che<br />
avrà anche il compito di monitorare i<br />
percorsi diagnostico terapeutici dal punto<br />
di vista organizzativo. L’area verrà completamente<br />
ridisegnata architettonicamente:<br />
sono previste due ampie sale d’at-<br />
tesa climatizzate, sale per i prelievi ematochimici<br />
di routine secondo i protocolli<br />
prestabiliti per ridurre le degenze, 4 sale<br />
visita ambulatoriali, uffici amministrativi<br />
per le pratiche di ricovero. Saranno<br />
inoltre create strutture per le attività amministrative<br />
e sanitarie di accettazione<br />
dedicate all’ALPI.<br />
Sul piano dei processi organizzativi, l’impegno<br />
è parimenti ambizioso e tende a<br />
proiettare il Policlinico verso un mo<strong>del</strong>lo<br />
di assistenza sempre più innovativo e<br />
di forte impatto verso l’utenza.<br />
COMUNICARE<br />
17<br />
Il primo progetto è una rivisitazione in<br />
un’ottica moderna ma anche strutturalmente<br />
più idonea <strong>del</strong>l’area ostetrico neonatologica.<br />
Anche in questo caso grande<br />
importanza viene attribuita al processo<br />
di umanizzazione <strong>del</strong> parto in ospedale:<br />
parti che avvengono in stanze singole<br />
dove già si è svolto tutto il travaglio,<br />
accessibilità in qualunque momento dei<br />
più prossimi familiari (uno alla volta naturalmente),<br />
massima vicinanza <strong>del</strong>la ma-<br />
Progetto di una stanza tipo.
dre con il neonato. Sono previste sei sale<br />
travaglio-parto di cui una attrezzata<br />
per il parto in acqua, due sale parto tradizionali<br />
e una sala operatoria. I lavori<br />
sono già iniziati e si prevede che dureranno<br />
circa nove mesi.<br />
Un secondo progetto riguarda la pediatria:<br />
sarà costruita ex novo una struttura<br />
sopraelevata a livello <strong>del</strong> 5° piano <strong>del</strong><br />
corpo di collegamento S1 (sopra al corridoio<br />
che collega l’edificio D all’edificio<br />
L–M). In questi nuovi spazi verranno<br />
creati degli ambulatori pediatrici, il Day<br />
Hospital con annessa sala giochi e alcu-<br />
ni studi medici. Anche in questo caso<br />
grande attenzione viene posta al benessere<br />
e alla serenità dei bambini che hanno<br />
bisogno di cure. La costruzione di<br />
questa nuova volumetria è programmata<br />
per la primavera 2005.<br />
Altra importante realizzazione è quella<br />
di una “Stroke unit” per l’assistenza di<br />
pazienti affetti da ictus cerebrale. Afferente<br />
al Dipartimento di Neuroscienze,<br />
verrà collocata al 7° piano E con una dotazione<br />
di 8 posti letto di cui 2 destinati<br />
a pazienti infetti o immunodepressi.<br />
In aderenza alla normativa regionale,<br />
manterrà una stretta correlazione funzionale<br />
con le strutture <strong>del</strong> DEA. Il ter-<br />
mine dei lavori è previsto per marzo<br />
2005.<br />
Per quanto riguarda il Centro di Endoscopia<br />
Chirurgica e la Day Surgery, va sottolineato<br />
che dopo lo spostamento alla<br />
nuova Piastra <strong>del</strong> Pronto Soccorso e <strong>del</strong><br />
Centro di Rianimazione “Biancarosa Fanfani”<br />
si doveva dare una nuova destinazione<br />
a tutta l’area dismessa. Questa zona<br />
è stata suddivisa tra il Centro di Endoscopia<br />
Chirurgica e la Day Surgery che<br />
hanno, sia dal punto di vista strutturale<br />
che sanitario, alcune parti in comune.<br />
La nuova realizzazione è caratterizzata da<br />
una baricentralità rispetto alle strutture<br />
di degenza chirurgica e di supporto assistenziale<br />
centralizzato e da una vicinanza<br />
con le sale operatorie destinate alla<br />
Day Surgery.<br />
Gli interventi previsti per l’Endoscopia<br />
Chirurgica sono la creazione di 3 sale di<br />
endoscopia, 2 di colonscopia, 1 per la<br />
C.P.R.E., più ambulatori, 1 sala di recovery<br />
room con sei posti letto.<br />
L’intervento per la funzione di Day Surgery<br />
si svolge nell’area adiacente e prevede<br />
la realizzazione di 2 sale operatorie<br />
(<strong>del</strong>le 6 complessivamente dedicate<br />
a tale settore operatorio), di oltre 20 posti<br />
letto equivalenti di day hospital chi-<br />
COMUNICARE<br />
18<br />
rurgico (collocati nell’ex Centro di Rianimazione)<br />
e di tutte le facilities collegate.<br />
Tutte queste attività hanno necessità<br />
di un facile accesso per gli utenti<br />
esterni attraverso percorsi dedicati. L’opera<br />
è complessivamente in fase di cantierizzazione<br />
e si prevede un tempo di realizzazione<br />
di almeno un anno.<br />
Ultimo lavoro da segnalare è la costruzione<br />
di una pensilina da realizzarsi sopra<br />
l’ingresso principale al 4° piano <strong>del</strong><br />
Policlinico. Per venire sempre più incontro<br />
alle esigenze <strong>del</strong>l’utenza e dei visitatori<br />
<strong>del</strong> Policlinico è stata ideata la<br />
creazione di una struttura di 27m. x<br />
18,50m. con lo scopo di realizzare uno<br />
spazio coperto di accoglienza ma anche<br />
un luogo di attesa dove saranno installate<br />
tra l’altro <strong>del</strong>le panchine. La copertura<br />
verrà realizzata con materiale translucido<br />
con voltine e cupoline. I lavori<br />
sono quasi ultimati.<br />
Nel giro di poco più di due anni il Policlinico<br />
Gemelli si presenterà così rinnovato<br />
alla sua utenza, offrendo servizi e<br />
spazi più confortevoli e caratteristiche di<br />
prestigio sempre nel rispetto più assoluto<br />
<strong>del</strong>la persona, <strong>del</strong>la sua malattia, cercando<br />
di ovviare al disagio che ognuno prova<br />
al momento di entrare in un ospedale.
COMUNICARE<br />
19
FOCUS<br />
Addio “lastre” con<br />
la radiologia digitale<br />
Ormai abbandonato il sistema <strong>del</strong>le<br />
lastre e <strong>del</strong>le pellicole, ora l’immagine<br />
radiologica è prodotta in formato digitale:<br />
vantaggi enormi in spazi, migliore<br />
qualità e abbattimento dei costi<br />
Lorenzo Bonomo<br />
Èda alcuni giorni iniziata, presso il<br />
Policlinico Gemelli, l’installazione<br />
<strong>del</strong> P.A.C.S.<br />
Con il termine P.A.C.S. (Picture Archiving<br />
and Communication System) si intende<br />
l’integrazione in un network di diversi<br />
sottosistemi quali le modalità per l’acquisizione<br />
di immagini e dati, l’archivio,<br />
le workstation di visualizzazione e refertazione.<br />
La caratteristica fondamentale<br />
<strong>del</strong> P.A.C.S. è la sua flessibilità che permette<br />
di adeguare l’architettura <strong>del</strong> sistema<br />
alle dimensioni <strong>del</strong> presidio in cui deve<br />
essere implementato e agli obiettivi<br />
che si intendono raggiungere.<br />
Quando il processo di installazione nelle<br />
diverse aree radiologiche <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli (DEA, RM, Radiologia Centrale)<br />
sarà completato, la gestione <strong>del</strong> workflow<br />
radiologico sarà profondamente mutata.<br />
Questo cambiamento interesserà non solo<br />
il personale <strong>del</strong>la Radiologia ma tutti<br />
i reparti <strong>del</strong> Policlinico Gemelli che potranno<br />
accedere alla visualizzazione <strong>del</strong>le<br />
immagini e dei referti radiologici da<br />
ogni singolo reparto, ambulatorio, sala<br />
operatoria, ecc.<br />
Il P.A.C.S. fa parte integrante di quel processo<br />
di innovazione tecnologica che ha<br />
interessato e interessa tutti i settori <strong>del</strong>la<br />
medicina ed in particolare le discipline mediche<br />
a maggiore caratterizzazione tecnologica.<br />
L’evoluzione <strong>del</strong>la medicina, come<br />
di altre scienze, è caratterizzata dalla<br />
stratificazione di termini che, con il progresso<br />
<strong>del</strong>le conoscenze, modificano il<br />
proprio significato sino a perderlo <strong>del</strong> tutto<br />
nella memoria di chi li usa.<br />
L’impiego gergale <strong>del</strong> termine “lastra” per<br />
riferirsi alle pellicole radiografiche è così<br />
diffuso, anche in ambito medico, che<br />
risulta difficile far comprendere come esso<br />
sia legato ad una tecnologia ormai obsoleta<br />
(vale a dire l’impiego a fini fotografici<br />
di lastre di vetro ricoperte di materiale sensibile,<br />
non più in uso da oltre 50 anni).<br />
La grande diffusione <strong>del</strong>la radiologia si è<br />
basata principalmente sull’uso <strong>del</strong>le pellicole<br />
(film nella terminologia anglosassone),<br />
supporti fotografici ubiquitari che,<br />
pur con alcune limitazioni, hanno consentito<br />
di proiettare la vecchia radiologia<br />
tradizionale (basata pressoché esclusivamente<br />
sulle radiazioni ionizzanti) verso la<br />
moderna diagnostica per immagini (che<br />
comprende oltre alla radiologia tradizionale<br />
ed alla tomografia computerizzata,<br />
metodiche più moderne quali ecografia e<br />
risonanza magnetica).<br />
COMUNICARE<br />
20<br />
Il prof. Lorenzo Bonomo, Direttore<br />
<strong>del</strong> Dipartimento di Bioimmagini<br />
e Scienze Radiologiche.<br />
Eppure la vecchia “lastra” di difetti ne<br />
ha sempre avuti parecchi. Alcuni di natura<br />
eminentemente pratica, ad esempio<br />
l’ingombro (chi non si è lamentato da paziente<br />
<strong>del</strong> peso degli esami precedenti da<br />
portarsi dietro!) e la difficile visibilità, essendo<br />
necessaria la retroilluminazione<br />
per la valutazione. Ma anche di natura<br />
più strettamente tecnica, data la dipendenza<br />
<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’immagine da fattori<br />
tecnici ed operatore-dipendenti e la<br />
sensibilità alla luce <strong>del</strong> supporto pellicola<br />
che ne comporta un decadimento più<br />
o meno rapido nel tempo con perdita <strong>del</strong>l’informazione.<br />
Tutto ciò permette di comprendere<br />
come, lungi dall’essere una soluzione<br />
ideale, la pellicola o “lastra” è<br />
stata una soluzione di compromesso nel<br />
suo campo di applicazione.
Il tecnico Paolo Piras mentre esegue un<br />
radiogramma <strong>del</strong> torace con la nuova<br />
strumentazione digitale diretta.<br />
Con l’inizio <strong>del</strong> nuovo millennio appare<br />
chiaro che anche per le pellicole, come<br />
per le vecchie lastre, è però giunto il tempo<br />
<strong>del</strong> giusto pensionamento. L’introduzione<br />
<strong>del</strong>le tecnologie digitali su larga scala<br />
ha coinvolto anche la radiologia, tra le<br />
prime fra le branche mediche, dapprima<br />
modificando radicalmente le modalità con<br />
cui le immagini mediche sono prodotte<br />
(senza il digitale tomografia computerizzata<br />
e risonanza magnetica non sarebbero<br />
possibili) e finalmente innovando completamente<br />
le modalità di documentazione<br />
e distribuzione <strong>del</strong>le immagini.<br />
La pellicola è sempre stata impiegata principalmente<br />
per tre scopi: visualizzazione<br />
(per il radiologo ai fini <strong>del</strong>la formulazione<br />
<strong>del</strong> referto, per il clinico per un confronto,<br />
per il paziente a corredo <strong>del</strong>la sua<br />
documentazione sanitaria); distribuzione<br />
(trasporto <strong>del</strong>l’informazione diagnostica<br />
con il paziente per essere visualizzata laddove<br />
necessario); archiviazione (conservazione<br />
<strong>del</strong>l’informazione immagine per<br />
tutti i suoi possibili impieghi).<br />
Tutte queste funzioni possono oggi essere<br />
svolte senza pellicola (filmless, senza<br />
film): l’immagine prodotta in modo digitale<br />
può essere visualizzata su un moni-<br />
tor di computer in modo nettamente migliore<br />
che su pellicola; allo stesso modo<br />
le immagini possono essere inviate ovunque<br />
in formato digitale attraverso reti di<br />
distribuzione informatica; infine l’immagine<br />
in formato digitale può essere conservata<br />
su supporti fisici che riducono<br />
drasticamente gli spazi (nastri, CD, DVD;<br />
un CD equivale a oltre 60 pellicole!) e permangono<br />
sostanzialmente inalterati nel<br />
tempo.<br />
COMUNICARE<br />
21<br />
Vi sono inoltre altre importanti conseguenze<br />
positive: in caso di errore il radiogramma<br />
può in molti casi non essere<br />
ripetuto (con riduzione <strong>del</strong>la dose di<br />
radiazioni al paziente), grazie alla possibilità<br />
di elaborazioni applicabili dopo<br />
l’acquisizione; l’esecuzione <strong>del</strong>l’esame<br />
è mediamente più rapida (con potenziale<br />
riduzione <strong>del</strong> fastidio al paziente<br />
e abbassamento dei tempi di attesa nella<br />
diagnosi); l’informazione diagnostica<br />
ottenibile su monitor è generalmente<br />
più ricca, con miglioramento <strong>del</strong>la qualità<br />
<strong>del</strong> lavoro radiologico ed importanti<br />
ricadute positive sulla salute <strong>del</strong> paziente<br />
(qualità <strong>del</strong>la diagnosi); l’uso <strong>del</strong>le<br />
immagini in formato digitale ha permesso<br />
di introdurre nuove modalità di<br />
esame (si pensi solo all’angiografia non<br />
invasiva e alla colonografia virtuale con<br />
TC e RM).<br />
Sebbene la maggiore duttilità <strong>del</strong>la tecnologia<br />
digitale, che consente presumibilmente<br />
una migliore efficienza, (per numero<br />
e qualità degli esami), sia poi di fatto<br />
controbilanciata da un aumento indubbio<br />
<strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le immagini prodotte<br />
o producibili per esame (con aumento<br />
in molti casi <strong>del</strong> carico di lavoro<br />
<strong>del</strong> radiologo), il bilancio complessivo è<br />
positivo, al punto che il trend verso l’a-<br />
Il dott. Biagio Merlino con due<br />
specializzande nella fase di refertazione<br />
tradizionale al diafanoscopio.
Il prof. Bonomo detta un referto<br />
valutando le immagini sulla stazione<br />
P.A.C.S.: “ lastre” e pellicole, così come<br />
la carta dei referti, appartengono<br />
ormai al passato.<br />
bolizione <strong>del</strong>le tradizionali “lastre” è ormai<br />
irreversibile.<br />
È ormai accertato che il mo<strong>del</strong>lo digitale<br />
di acquisizione, visualizzazione, distribuzione<br />
e conservazione <strong>del</strong>l’immagine radiologica<br />
è anche economicamente conveniente,<br />
aspetto non trascurabile in una<br />
epoca di ristrettezza nelle risorse sanitarie<br />
e nell’ottica <strong>del</strong>l’ottimizzazione dei costi<br />
che caratterizza la nostra attualità.<br />
COMUNICARE<br />
22<br />
Il dott. Giuseppe Macis visualizza le<br />
immagini direttamente al monitor.<br />
Rassegnamoci, quindi, a gettare i bustoni<br />
con le fatidiche “lastre” e ad andare in giro<br />
con CD, DVD (oggi) e supporti di memoria<br />
digitali sempre più miniaturizzati (futuro<br />
prossimo) nel taschino; o addirittura<br />
senza alcuna immagine, quando in un futuro<br />
non tanto lontano i nostri dati (sanitari<br />
e non solo) saranno archiviati in modo<br />
centrale, sempre raggiungibili attaverso<br />
le reti informatiche.<br />
Il prof. Tommaso Pirronti discute<br />
un caso con i colleghi clinici<br />
al diafanoscopio.
Il corso, che ha avuto un forte impatto<br />
sui destinatari, ha preso in considerazione<br />
particolari problematiche<br />
quali l’appropriatezza nell’uso <strong>del</strong> farmaco,<br />
la costante valutazione per un<br />
suo giusto utilizzo, la sperimentazione<br />
di nuovi prodotti e le modalità organizzative<br />
al fine di evitare errori, sprechi<br />
e contenere i costi<br />
Paolo Preziosi,<br />
Pierluigi Navarra<br />
e Andrea Cambieri<br />
Nei giorni 26 ottobre e 19 novembre<br />
si è tenuto, sotto l’egida<br />
<strong>del</strong> Dipartimento per la sicurezza,<br />
le tecnologie in sanità e la farmacoutilizzazione,<br />
un seminario aziendale<br />
sul “Buon uso <strong>del</strong> farmaco in ospedale”,<br />
focalizzato al problema <strong>del</strong>la appropriatezza<br />
di impiego <strong>del</strong> farmaco in<br />
ambito ospedaliero nella visuale di efficacia<br />
e sicurezza nel contenimento<br />
dei costi.<br />
L’appropriatezza d’uso <strong>del</strong> farmaco deriva<br />
da un corretto ed accettato impiego<br />
in profilassi, diagnostica e terapia,<br />
sulla base <strong>del</strong>le risultanze di adeguati<br />
trial con l’ausilio, ove <strong>del</strong> caso,<br />
di apposite linee guida per specifiche<br />
situazioni o sindromi. Perché queste<br />
vengano effettivamente seguite, necessita<br />
che, intorno ad esse, si sia raggiunto<br />
consenso di coloro che dovranno<br />
poi applicarle.<br />
Situazioni specifiche ospedaliere richiedono<br />
pertanto la certa valutazione<br />
<strong>del</strong>l’impiego di farmaci sulla guida <strong>del</strong>-<br />
Il prof. Paolo Preziosi illustra<br />
ai partecipanti le problematiche<br />
<strong>del</strong>la sperimentazione clinica.<br />
FORMAZIONE<br />
Il buon uso<br />
<strong>del</strong> farmaco<br />
in ospedale<br />
la medicina basata sulle evidenze in<br />
rapporto alla consuetudine.<br />
La sperimentazione clinica di nuovi farmaci<br />
è un problema di sempre crescente<br />
interesse in ambito ospedaliero, sede<br />
abituale e quasi istituzionale di essa,<br />
ma con la costante di condurre prove il<br />
più possibile esenti da errori metodologici<br />
e tali da dare una precisa indicazione<br />
per una corretta farmacoterapia.<br />
L’impiego <strong>del</strong> farmaco e dei dispositivi<br />
medici in ospedale necessita altresì di<br />
modalità organizzative circa l’acquisizione,<br />
l’immagazzinamento, l’erogazione:<br />
l’ottimizzazione dei sistemi è fatto-<br />
COMUNICARE<br />
23<br />
re di eliminazione <strong>del</strong>l’errore, riduzione<br />
degli sprechi, maggiore contenimento<br />
dei costi.<br />
Sono queste le problematiche ampiamente<br />
affrontate nelle giornate di studio.<br />
Primo relatore <strong>del</strong>la giornata è stata la<br />
dott.ssa Caterina Gualano, Dirigente<br />
<strong>del</strong>l’Unità Operativa di ‘Autorizzazioni<br />
all’immissione in commercio’ (AIC) <strong>del</strong>l’Agenzia<br />
Italiana <strong>del</strong> Farmaco (AIFA).<br />
È stata innanzi tutto illustrata la situazione<br />
generale <strong>del</strong>la politica <strong>del</strong> farmaco<br />
negli ultimi anni in Italia, situazione<br />
in cui la neonata Agenzia Italiana <strong>del</strong>
Il prof. Pierluigi Navarra ha parlato<br />
<strong>del</strong>la farmacovigilanza <strong>del</strong>le reazioni<br />
avverse ai medicamenti.<br />
Farmaco è andata ad inserirsi con la<br />
difficile ‘missione’ di conciliare in modo<br />
ottimale le problematiche di spesa<br />
farmaceutica all’esigenza di mantenere<br />
un elevato profilo scientifico nella valutazione<br />
dei farmaci e nella farmacovigilanza<br />
ed omogeneità di trattamenti<br />
sul territorio nazionale. Dell’AIFA sono<br />
stati descritti gli obiettivi, la struttura,<br />
le risorse umane ed i rapporti con<br />
gli altri Enti regolatori europei, nazionali<br />
e comunitari (ossia l’European Medicinal<br />
Agency, EMEA).<br />
La dott.ssa Gualano ha poi compiuto<br />
un’approfondita analisi di tutti gli aspetti<br />
normativi che sono in qualche modo<br />
coinvolti nell’utilizzo corretto dei farmaci,<br />
a partire dalla definizione stessa<br />
di farmaco e dai diversi meccanismi che<br />
portano alla sua commercializzazione,<br />
illustrando poi i prerequisiti di qualità,<br />
efficacia e sicurezza, le classi di rimborsabilità,<br />
la classificazione con criterio<br />
anatomico, terapeutico e chimico e<br />
quella in base ai regimi di fornitura.<br />
Non sono mancate interessanti <strong>del</strong>ucidazioni<br />
su aspetti particolari, quali le cosiddette<br />
‘note CUF’ o la normativa che<br />
regola l’uso dei farmaci ‘off-label’, ossia<br />
al di fuori di indicazioni ufficialmente<br />
riconosciute.<br />
È questo un impiego piuttosto larga-<br />
mente diffuso di molecole ampiamente<br />
conosciute ed utilizzate secondo schemi<br />
e linee guida ufficiali, ma per le quali<br />
evidenze scientifiche suggeriscono un<br />
loro impiego anche in situazioni cliniche<br />
non previste nella scheda tecnica<br />
approvata dal Ministero <strong>del</strong>la Salute.<br />
È stata poi la volta <strong>del</strong> prof. Paolo Preziosi,<br />
che ha tenuto una relazione sulla<br />
sperimentazione clinica dei farmaci.<br />
Sono stati illustrati tutti i più importanti<br />
aspetti metodologici di tale ricerca,<br />
quali le tipologie di disegno sperimentale<br />
e di end-point <strong>del</strong>lo studio, l’uso<br />
dei gruppi di controllo e <strong>del</strong> placebo,<br />
la sperimentazione nei volontari sani,<br />
ed altro. Sono state fornite definizioni<br />
aggiornate e ragguagli sulle sperimentazioni<br />
a carattere osservazionale<br />
e quelle co-finanziate, che sono largamente<br />
oggi diffuse in ambito clinico,<br />
illustrando le <strong>del</strong>icate problematiche<br />
relative ai costi <strong>del</strong>la ricerca clinica.<br />
In questo contesto si è voluto dare un<br />
taglio più aderente alle realtà <strong>del</strong>la sperimentazione<br />
clinica in ambito ospedaliero,<br />
quale quella con cui si confrontano<br />
- nella quotidianità, e sempre più<br />
frequentemente - operatori medici e<br />
non medici <strong>del</strong> nostro Policlinico. A riguardo,<br />
è degno di nota il fatto che, nell’ultimo<br />
rapporto sulla sperimentazione<br />
clinica dei medicinali in Italia, relativo<br />
all’anno 2003, il Policlinico Gemelli<br />
risulta al quinto posto nella classifica<br />
nazionale per le sperimentazioni<br />
che vedono il Policlinico stesso come<br />
centro coordinatore, ed al quarto posto<br />
per quanto riguarda le sperimentazioni<br />
‘no profit’.<br />
È seguita una relazione, tenuta dal prof.<br />
Pierluigi Navarra, su un altro tema di<br />
interesse in ambito ospedaliero, ossia<br />
la farmacovigilanza <strong>del</strong>le reazioni avverse<br />
ai medicamenti. Oltre ad un breve<br />
cenno sulla nascita e lo sviluppo, negli<br />
ultimi 40 anni, <strong>del</strong>la cosiddetta ‘postmarketing<br />
surveillance’ (sorveglianza<br />
post-commercializzazione), sono stati<br />
illustrati i motivi per cui la farmacovigilanza<br />
è da considerarsi un’attività sempre<br />
più necessaria a completare la conoscenza<br />
<strong>del</strong>le caratteristiche di tollerabilità<br />
(e, per converso, di pericolosità)<br />
dei farmaci nelle normali condizioni<br />
di impiego nella popolazione generale,<br />
ossia in situazioni spesso ben di-<br />
COMUNICARE<br />
24<br />
verse di quelle - strettamente controllate<br />
- <strong>del</strong>le sperimentazioni cliniche.<br />
Sono state illustrate le metodologie <strong>del</strong>la<br />
farmacovigilanza, dando particolare<br />
rilievo alla raccolta di segnalazioni spontanee<br />
<strong>del</strong>le reazioni avverse, intese come<br />
preciso obbligo deontologico da parte<br />
dei medici. Sono stati inoltre descritti<br />
i criteri attraverso cui si giunge a stabilire<br />
una relazione di causa-effetto tra<br />
somministrazione <strong>del</strong> farmaco ed evento<br />
avverso. Infine, un breve commento<br />
è stato riservato all’attività di farmacovigilanza<br />
all’interno <strong>del</strong> nostro Policlinico,<br />
che negli ultimi 3 anni ha contribuito<br />
con una media di 10 segnalazioni/anno<br />
alla raccolta di dati da tutto<br />
il territorio nazionale.<br />
La segnalazione <strong>del</strong>le possibili reazioni<br />
avverse è un preciso dovere degli operatori<br />
sanitari e serve a determinare la<br />
sicurezza di impiego specie <strong>del</strong>le nuove<br />
molecole a disposizione <strong>del</strong> medico.<br />
Dopo le prime 3 relazioni si sono succedute<br />
alcune presentazioni, più brevi<br />
ma non per questo meno interessanti,<br />
aventi come filo conduttore il tema ‘Evidence<br />
verso consuetudine’ nella pratica<br />
clinica, illustranti peculiari corrette<br />
modalità di impiego di farmaci in determinate<br />
situazioni patologiche. Il prof.<br />
Raffaele Landolfi ha discusso la problematica<br />
<strong>del</strong>le trombosi venose pro-<br />
Il prof. Massimo Antonelli espone<br />
le nuove tecniche di rianimazione<br />
<strong>del</strong>le sepsi gravi.
Il dott. Armando Antinori<br />
si è soffermato sulle linee guida<br />
<strong>del</strong>la antibioprofilassi chirurgica.<br />
fonde e <strong>del</strong>le embolie polmonari correlate,<br />
con impressionanti dati di incidenza<br />
e di mortalità che hanno fatto<br />
emergere una pressante esigenza di sviluppare<br />
ed adottare idonee linee-guida<br />
per la profilassi farmacologica di questa<br />
patologia. Il prof. Massimo Antonelli<br />
ha parlato degli standard attuali di<br />
trattamento <strong>del</strong>le sepsi gravi; sono stati<br />
discussi i più recenti punti di vista sull’uso<br />
di approcci terapeutici tradizionali,<br />
quali l’antibioticoterapia, la somministrazione<br />
di fluidi (dimostrata l’importanza<br />
<strong>del</strong>la velocità di infusione e la<br />
sostanziale identità tra albumina e soluzione<br />
fisiologica) e di agenti vasopressori.<br />
Di particolare interesse erano<br />
i dati di alcuni studi che pongono le<br />
basi per un impiego razionale dei glucocorticoidi<br />
in questa condizione, con<br />
la possibilità di individuare pazienti ‘responders’<br />
a tali steroidi sulla base dei<br />
livelli di cortisolo circolante. Hanno<br />
chiuso i lavori <strong>del</strong>la mattinata le relazioni<br />
<strong>del</strong> prof. Paolo Magistrelli/dott.<br />
Armando Antinori, che ha riportato <strong>del</strong>le<br />
confortanti note positive sui miglioramenti<br />
nell’impiego di antibiotici nella<br />
profilassi chirurgica registrati a seguito<br />
<strong>del</strong>l’introduzione di specifiche lineeguida<br />
alla fine <strong>del</strong> 2002, e <strong>del</strong>la dott.ssa<br />
Alessandra Cassano, <strong>del</strong>l’Unità Opera-<br />
tiva di Oncologia Medica, che ha illustrato<br />
le opinioni correnti circa l’impiego<br />
di eritropoietina nel trattamento<br />
<strong>del</strong>le anemie primarie e secondarie in<br />
pazienti oncologici.<br />
Le attività <strong>del</strong> pomeriggio sono iniziate<br />
con una relazione ‘a quattro mani’ tenuta<br />
dal dott. Andrea Cambieri Direttore<br />
medico <strong>del</strong> Policlinico e dall’ing.<br />
Riccardo Ceccarelli Responsabile <strong>del</strong><br />
Sistema informativo. Il primo ha svolto<br />
un ampio excursus di economia sanitaria,<br />
partendo dalla descrizione <strong>del</strong>la<br />
politica economica in campo sanitario<br />
nazionale, andando poi sempre più<br />
nello specifico fino ad illustrare l’ambito<br />
ospedaliero ed in particolare la situazione<br />
<strong>del</strong> nostro Policlinico. All’ing.<br />
Ceccarelli è toccato il compito di descrivere<br />
alcuni aspetti di organizzazione<br />
<strong>del</strong> lavoro di recente implementati<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la Piastra Polifunzionale,<br />
in particolare le tecniche fortemente<br />
innovative di approvvigionamento ‘a<br />
domanda’ di farmaci e materiali di consumo<br />
alle strutture chirurgiche operanti<br />
in Piastra.<br />
Ha ripreso quindi la parola il prof. Preziosi,<br />
sul tema <strong>del</strong>la dispensazione dei<br />
farmaci in ospedale. L’argomento è stato<br />
introdotto con dati sui consumi di<br />
farmaci in ospedale; l’entità dei consumi<br />
e dei costi, e la loro tendenze alla crescita<br />
nel tempo, hanno portato alla constatazione<br />
<strong>del</strong>la rilevanza strategica <strong>del</strong><br />
prontuario terapeutico ospedaliero o<br />
aziendale (PTO, PTA) come strumento<br />
essenziale per coniugare razionalità nelle<br />
scelte terapeutiche con politiche accettabili<br />
di contenimento dei costi. La<br />
trattazione è stata corredata da numerosi<br />
esempi pratici e descrizione di situazioni<br />
paradigmatiche che si sono verificate<br />
anche nel nostro Policlinico. Nella<br />
seconda parte <strong>del</strong>la relazione, il dott.<br />
Giuseppe Tringali - ricercatore <strong>del</strong>l’Istituto<br />
di Farmacologia - ha sottolineato<br />
un ulteriore fattore di rilievo <strong>del</strong> PTO,<br />
ossia la corretta e razionale prescrizione<br />
di farmaci alla dimissione <strong>del</strong> paziente,<br />
che può servire anche come guida<br />
per il proseguimento ottimale <strong>del</strong>la<br />
terapia da parte <strong>del</strong> medico di base. Sono<br />
poi stati illustrati altri aspetti particolari<br />
<strong>del</strong>la prescrizione in ambito ospedaliero,<br />
quali ad es. la prescrizione secondo<br />
un piano terapeutico o quella in<br />
COMUNICARE<br />
25<br />
aderenza al cosiddetto ‘registro USL’.<br />
Hanno concluso i lavori due relazioni<br />
di carattere clinico, sempre riferite al tema<br />
‘Evidence verso consuetudine’. La<br />
prima, tenuta dal prof. Roberto Bernabei/prof.<br />
Giovanni Gambassi, ha riguardato<br />
la problematica <strong>del</strong>la farmacoterapia<br />
<strong>del</strong> paziente anziano, ed ha<br />
sottolineato una serie di carenze quali<br />
la mancanza di studi clinici specificamente<br />
condotti su popolazioni geriatriche,<br />
cui consegue un uso da considerarsi<br />
di fatto ‘off-label’ di numerosi farmaci,<br />
ed una relativamente scarsa utilizzazione<br />
dei medicamenti anche in<br />
quelle situazioni in cui essi sarebbero<br />
disponibili e di provata efficacia. In<br />
chiusura, il prof. Roberto Cauda/dott.ssa<br />
Evelina Tacconelli <strong>del</strong>la Clinica <strong>del</strong>le<br />
Malattie Infettive, hanno considerato il<br />
tema <strong>del</strong> corretto uso di antibiotici in<br />
ospedale ed, oltre a fornire un’ampia<br />
panoramica <strong>del</strong>le problematiche relative,<br />
hanno illustrato un interessante progetto,<br />
che vede in questo momento impegnata<br />
la nostra Clinica <strong>del</strong>le Malattie<br />
Infettive nell’ambito di un programma<br />
quadro europeo per l’ottimizzazione <strong>del</strong>la<br />
terapia antibiotica in pazienti ospedalieri<br />
sulla base di un sistema automatizzato<br />
di raccolta ed integrazione di<br />
parametri clinici ed ambientali.<br />
La dott.ssa Alessandra Cassano discute<br />
la posizione attuale <strong>del</strong>l’eritropoietina<br />
in ambito oncologico.
Tecnologia avanzata, funzionalità, attenzione<br />
per i pazienti in particolare<br />
per i più piccoli ma anche punto di<br />
socializzazione: questa la Piastra tecnologica<br />
Giovanni de Francisci<br />
Sono ormai molti anni (dovrei forse<br />
dire troppi?) che svolgo la mia<br />
attività di anestesista rianimatore:<br />
laureato e specializzato presso la<br />
nostra <strong>Università</strong>, ne ho sempre condiviso<br />
le finalità non senza, a volte,<br />
esprimere alcune riserve o critiche. Ma<br />
questo è umano.<br />
TESTIMONIANZA<br />
I vantaggi<br />
nel lavorare<br />
in piastra<br />
Così come i chirurghi, in quanto anestesista<br />
sono uno dei grossi fruitori <strong>del</strong>la<br />
nuova Piastra tecnologica e mi sento<br />
quindi pronto ad esprimere un mio personale<br />
giudizio sulla sua funzionalità e<br />
sui cambiamenti che ha comportato in<br />
tutti noi.<br />
Come ormai credo sappiamo tutti (anche<br />
per i servizi apparsi su “Comunicare”), la<br />
nuova piastra tecnologica è formata, per<br />
la parte <strong>del</strong>la chirurgia generale (1° piano)<br />
da 12 sale operatorie. Adiacenti si<br />
trovano tre sale operatorie dedicate esclusivamente<br />
alle urgenze. Al piano di sopra<br />
(2° piano) si trovano le sale <strong>del</strong>le chirurgie<br />
specialistiche e la terapia intensiva<br />
postoperatoria (TIPO). Al piano inferio-<br />
COMUNICARE<br />
26<br />
Il dott. Giovanni de Francisci e la<br />
dott.ssa Tiziana Iacobucci controllano<br />
sul monitor i parametri vitali<br />
di un neonato sul tavolo operatorio.<br />
re c’è la terapia intensiva pediatrica, il<br />
centro di rianimazione, il pronto soccorso<br />
e importanti strutture come la farmacia<br />
e il centro trasfusionale.<br />
I vantaggi <strong>del</strong>la nuova piastra rispetto all’organizzazione<br />
precedente (sale operatorie<br />
situate in piani differenti) sono a<br />
mio parere innumerevoli, e cercherò qui<br />
di riassumere quelli che ritengo di maggior<br />
impatto positivo sul nostro lavoro.<br />
• Ogni giorno incontro nella piastra operatoria<br />
numerosi colleghi di varie clini-
Il prof. Rodolfo Proietti, il dott. Giovanni<br />
de Francisci, il prof. Claudio Coco<br />
e Claudio Volpini davanti al tabellone<br />
con il programma <strong>del</strong>le sale operatorie.<br />
che: questo, oltre a indubbi risvolti umani<br />
(riesco a fare due chiacchiere con persone<br />
che prima incontravo solo saltuariamente)<br />
comporta la possibilità di fruire,<br />
in caso di necessità, <strong>del</strong>le competenze<br />
tecniche e culturali dei vari colleghi.<br />
• La piastra è dotata di una sala di controllo<br />
postoperatorio (quella che chi ama<br />
parlare inglese definisce recovery room)<br />
dove vengono accuditi gli ammalati subito<br />
dopo il risveglio dall’anestesia. In<br />
questa sala operano un’infermiera esperta<br />
e uno specializzando di anestesia. Gli<br />
ammalati vengono monitorizzati, riscaldati<br />
con appositi erogatori di aria calda,<br />
sottoposti ad ossigenoterapia, e viene<br />
trattato il dolore postoperatorio. Questo<br />
rappresenta un enorme vantaggio rispetto<br />
alle vecchie sale, dove il paziente<br />
rimaneva nella saletta di preanestesia<br />
senza una persona dedicata che controllasse<br />
a tempo pieno le sue condizioni.<br />
L’”osservazione prolungata” nella<br />
sala di controllo ci ha permesso spesso<br />
di stabilizzare le condizioni degli ammalati<br />
“risparmiando” il posto in TIPO.<br />
In ogni caso il paziente viene ricondotto<br />
in reparto dopo almeno un’ora dalla<br />
fine <strong>del</strong>l’intervento, in condizioni stabili<br />
e senza dolore.<br />
• La TIPO è vicinissima alle sale operatorie<br />
e questo consente di minimizzare<br />
i rischi legati al trasporto di malati in<br />
condizioni critiche. Inoltre la stessa TI-<br />
PO, con tredici posti letto, ci facilita il<br />
lavoro perché i malati più gravi vi trascorrono<br />
le prime giornate postoperatorie<br />
e molto raramente vi sono difficoltà nel<br />
reperire un posto. Quando funzionavano<br />
le vecchie sale prima di mettere in<br />
lista un intervento dovevamo chiedere<br />
il posto letto al centro di rianimazione,<br />
e non era infrequente che un interven-<br />
COMUNICARE<br />
27<br />
to venisse rinviato 2-3 volte per indisponibilità<br />
all’ultimo momento <strong>del</strong> posto<br />
in rianimazione.<br />
• La piastra comprende anche due ampie<br />
sale di attesa per i bambini, dotate di vari<br />
giochi. Questo consente un approccio<br />
molto più umano: i bambini, già visitati<br />
il giorno prima, vengono accolti in un<br />
ambiente confortevole e vengono convinti<br />
a seguire l’anestesista e l’infermiera<br />
in sala operatoria per l’induzione <strong>del</strong>l’anestesia.<br />
Uno dei punti fermi dei nostri<br />
protocolli in anestesia pediatrica è l’assenza<br />
<strong>del</strong>la premedicazione farmacologica, che<br />
viene sostituita dalla visita preoperatoria<br />
e da una serie di piccoli accorgimenti, come<br />
giochi e bolle di sapone. Le due sale<br />
facilitano molto il nostro lavoro; inoltre<br />
una volta che il bambino è entrato in sala<br />
vengono utilizzate per l’attesa dei genitori,<br />
ai quali le nostre infermiere comunicano,<br />
a intervalli regolari, le condizioni<br />
<strong>del</strong> loro bambino e i tempi previsti<br />
per il completamento <strong>del</strong>l’intervento.<br />
• Le sale operatorie dedicate alle urgenze<br />
sono, come si diceva, sullo stesso<br />
piano. Questo rende enormemente<br />
più semplice la gestione, per esempio,<br />
di due-tre urgenze in contemporanea.<br />
Prima non era infrequente dover gestire<br />
un’urgenza al terzo piano, una al sesto,<br />
una all’ottavo, e così via.<br />
Il tecnico Rinaldo Marinelli alle prese<br />
con una apparecchiatura scientifica.
• Nella piastra tecnologica è possibile<br />
interagire continuamente con i medici<br />
<strong>del</strong>la Direzione Sanitaria, la dott.ssa Marilena<br />
D’Alfonso e il dott. Achille Luongo,<br />
che sono presenti in sala con la divisa<br />
verde come la nostra. Prima, per<br />
parlare con la Direzione Sanitaria, dovevamo<br />
superare rigidi filtri telefonici gestiti<br />
da inflessibili segretarie. La collaborazione<br />
quotidiana permette di capire<br />
le reciproche esigenze e di migliorare<br />
ogni giorno il servizio.<br />
• Sempre in accordo con la Direzione Sanitaria,<br />
cerchiamo di ottimizzare le risorse:<br />
se una sala operatoria ha completato<br />
il suo programma, e c’è <strong>del</strong> tempo<br />
residuo, spostiamo in quella sala un<br />
intervento di un’altra sala che altrimenti<br />
sarebbe stato rinviato. In questo modo<br />
si rispettano di più gli ammalati. Io sono<br />
stato operato due volte, senza rinvii,<br />
ma non mi è difficile immaginare il mio<br />
stato d’animo se mi avessero detto “Per<br />
oggi il tuo intervento è rimandato”!<br />
• In piastra, oltre alla caposala Mercedes<br />
Meloni, al personale infermieristico<br />
e ausiliario col quale già collaboravamo<br />
e <strong>del</strong> quale conosco la grande professionalità,<br />
ho avuto modo di apprez-<br />
La sig.ra Lucia Zaino, il dott.<br />
de Francisci, le infermiere Roberta<br />
Palmieri e Rosaria Pinco, la dott.ssa<br />
Marilena D’Alfonso e, in primo piano,<br />
la dott.ssa Federica D’Angelo alla<br />
postazione di controllo <strong>del</strong>le sale<br />
operatorie nella recovery room.<br />
zare due persone eccezionali: il sig. Rinaldo<br />
Marinelli, esperto tecnico ufficialmente<br />
responsabile <strong>del</strong>la parte tecnica<br />
dei trapianti di fegato, ma che spesso<br />
ha messo la sua preziosa esperienza<br />
al servizio <strong>del</strong>l’intera sala operatoria per<br />
problemi improvvisi e il sig. Claudio Volpini,<br />
ufficialmente telefonista <strong>del</strong>la sala,<br />
ma in realtà sempre pronto a darsi<br />
da fare per risolvere i problemi più vari<br />
di tipo organizzativo.<br />
• I Farmacisti (dei quali prima non conoscevo<br />
neanche il viso!) sono spesso<br />
presenti in sala operatoria e si può collaborare<br />
anche con loro, per ottimizzare<br />
COMUNICARE<br />
28<br />
Il prof. Fabio Pacielli, l’infermiera<br />
Gesuina Piredda e il prof. Germano<br />
De Cosmo presso un paziente<br />
nella recovery room.<br />
le risorse, ridurre gli sprechi, e così via.<br />
• È nata infine una fattiva collaborazione<br />
con l’unità di programmazione per<br />
il supporto informatico che continua<br />
con la massima soddisfazione.<br />
Naturalmente, come sempre nella vita,<br />
ci sono alcuni aspetti migliorabili:<br />
• Occorre implementare il personale infermieristico<br />
che è decisamente una risorsa<br />
preziosa. A riguardo vanno sottolineati<br />
gli sforzi <strong>del</strong>la capo area <strong>del</strong> Servizio<br />
Infermieristico signora Lucia Zaino,<br />
che realizza quelli che io chiamo “i<br />
miracoli”, facendo materializzare nuove<br />
infermiere.<br />
• Sarebbe auspicabile la presenza di tecnici<br />
adibiti al controllo di qualità <strong>del</strong>le<br />
apparecchiature medicali. Il Servizio tecnico<br />
al momento interviene solo su chiamata<br />
per i guasti.<br />
• Vi sono ancora spazi organizzativi di<br />
miglioramento per l’attività chirurgica<br />
in ALPI.<br />
In conclusione ritengo che la piastra sia<br />
una struttura ricca di enormi vantaggi, che<br />
abbia dato un grande aiuto nella pianificazione<br />
<strong>del</strong> lavoro degli operatori a tutto<br />
vantaggio dei malati e che costituisca<br />
un sostanziale passo in avanti rispetto alle<br />
vecchie sale operatorie.
“Primum, non nocere…” (Ippocrate<br />
470-360 A.C.): questo è il primo dovere<br />
<strong>del</strong>l’operatore sanitario. Il corso<br />
sull’errore in medicina vuole mettere<br />
in evidenza e quindi porvi riparo, gli<br />
inconvenienti e rischi nei quali si può<br />
incorrere nella quotidianeità <strong>del</strong>la professione<br />
sanitaria: tutto questo proprio<br />
per....non nuocere...<br />
Angela Maria Mastromatteo,<br />
Gianfranco Damiani,<br />
Gualtiero Ricciardi<br />
PREMESSA<br />
La medicina moderna risulta caratterizzata<br />
da un sempre più elevato grado di<br />
complessità in un contesto ambientale<br />
sotto pressione ed in rapido cambiamento.<br />
Un contesto che prevede l’utilizzo<br />
di un numero crescente di tecnologie<br />
e porta gli operatori sanitari a compiere<br />
ogni giorno scelte in tempi rapidi. Può<br />
così capitare che durante una procedura<br />
o decisione clinica si verificano danni<br />
non intenzionali al paziente; qualche<br />
volta il danno è serio ed in alcuni casi<br />
può contribuire a conseguenze irreparabili.<br />
Il problema degli errori e degli eventi<br />
avversi nella pratica clinica assistenziale<br />
non è nuovo ma, negli ultimi anni, ha<br />
assunto una tale rilevanza da divenire<br />
prioritario nei sistemi sanitari di molti<br />
Paesi in tutto il mondo.<br />
Diversi studi hanno provato a calcolare<br />
le dimensioni <strong>del</strong> problema. Uno dei più<br />
autorevoli studi sull’errore in medicina<br />
ha riportato che il 4% dei pazienti sperimenta<br />
un evento avverso durante le<br />
cure assistenziali ospedaliere; di questi<br />
il 70% porta ad una disabilità temporanea<br />
ma il 14% va incontro a morte.<br />
L’Institute of Medicine ha stimato che<br />
PROFESSIONI SANITARIE<br />
L’errore<br />
in medicina<br />
gli “errori medici” provocano ogni anno,<br />
nelle strutture sanitarie americane,<br />
più decessi di quelli dovuti ad incidenti<br />
automobilistici, a cancro <strong>del</strong>la mammella<br />
o a AIDS con valori pari a 44.000<br />
- 98.000 decessi l’anno.<br />
Il Department of Health <strong>del</strong> Regno Unito<br />
nel suo report <strong>del</strong> 2000, An organization<br />
with a memory, ha stimato che gli<br />
eventi avversi avvengono nel 10% dei<br />
ricoveri ospedalieri pari a circa 850.000<br />
casi all’anno.<br />
Il Quality in Australian Health Care<br />
Study (QAHCS) <strong>del</strong> 1995 ha evidenziato<br />
un tasso <strong>del</strong> 16.6% di eventi avversi<br />
nei pazienti ospedalizzati.<br />
I recenti studi <strong>del</strong>la Nuova Zelanda e <strong>del</strong><br />
Canada hanno riportato un tasso relativamente<br />
alto di eventi avversi che si aggira<br />
intorno al 10%.<br />
Gli eventi avversi hanno <strong>del</strong>le ricadute<br />
non solo sanitarie ma anche economiche;<br />
in Gran Bretagna si stima che il prolungamento<br />
<strong>del</strong>la durata di degenza per<br />
COMUNICARE<br />
29<br />
Il prof. Rodolfo Proietti e il Preside<br />
prof. Pasquale Marano durante<br />
l’introduzione al corso.<br />
eventi avversi costa circa 2000 milioni<br />
di sterline all’anno ed il costo annuo per<br />
contenziosi medico-legali si aggira intorno<br />
a 400 milioni di sterline annue. Anche<br />
le stime americane sono considerevoli<br />
e vanno dai 17.000 milioni a 29.000<br />
milioni di dollari all’anno.<br />
In Italia, anche se i dati sono parziali, secondo<br />
una stima <strong>del</strong> Cineas nel 2003, l’errore<br />
colpisce circa il 4% di tutti i pazienti<br />
ricoverati (320.000 su 8 milioni).<br />
A fronte <strong>del</strong>le dimensioni e <strong>del</strong>l’impatto<br />
clinico ed economico <strong>del</strong> fenomeno<br />
<strong>del</strong>l’errore in medicina, il Ministero <strong>del</strong>la<br />
Salute ha istituito di recente presso la<br />
Direzione Generale <strong>del</strong>la Programmazione<br />
Sanitaria dei Livelli di Assistenza<br />
e dei Principi Etici di Sistema, in linea<br />
con le tendenze internazionali espresse<br />
nel WHA55.18 (WHO 18 maggio 2002),
Il prof. Diego Currò ha analizzato<br />
gli errori legati ai farmaci..<br />
la “Commissione tecnica sul rischio clinico”<br />
con l’obiettivo di studiare la prevalenza<br />
e le cause <strong>del</strong> rischio clinico,<br />
formulando indicazioni generali per la sua<br />
riduzione.<br />
Il problema <strong>del</strong>l’errore in medicina e le<br />
sue soluzioni, come ormai evidente anche<br />
nelle esperienze internazionali, passano<br />
innanzitutto attraverso una crescita<br />
culturale e la formazione, come recitano<br />
gli standard per i processi di accreditamento<br />
all’eccellenza <strong>del</strong>la Joint<br />
Commission on Accreditation for Healthcare<br />
Organizations (JCAHO), di una “culture<br />
of patient safety”.<br />
In particolare il risk management, ovvero<br />
le politiche di gestione <strong>del</strong> rischio,<br />
si basa su un profondo cambiamento culturale<br />
che deve avere al suo centro valori<br />
e principi fondamentali come la ricerca<br />
<strong>del</strong>la verità, la scelta per la trasparenza,<br />
la disponibilità a mettersi in discussione,<br />
la non colpevolizzazione di chi<br />
sbaglia, la collaborazione reciproca, il<br />
dialogo con il paziente, l’impegno nella<br />
ricerca dei mezzi atti a garantire la qua-<br />
lità e la tensione morale verso l’eccellenza<br />
nel proprio lavoro.<br />
IL PROGETTO FORMATIVO<br />
AZIENDALE SULL’ERRORE IN<br />
MEDICINA DEL POLICLINICO<br />
UNIVERSITARIO “AGOSTINO<br />
GEMELLI”<br />
In tale contesto si inserisce il progetto<br />
formativo <strong>del</strong> Policlinico Universitario<br />
“A. Gemelli”, organizzato congiuntamente<br />
dalla Direzione di Sede e <strong>del</strong> Policlinico,<br />
dalla Direzione Sanitaria e dalla<br />
Presidenza <strong>del</strong>la Facoltà. Questo programma<br />
punta alla sensibilizzazione degli<br />
operatori sanitari su un tema nuovo<br />
e di viva attualità come la gestione degli<br />
errori in medicina e la sicurezza <strong>del</strong>le<br />
cure nell’ottica <strong>del</strong> miglioramento <strong>del</strong>la<br />
qualità <strong>del</strong>l’assistenza.<br />
Gli obiettivi formativi <strong>del</strong> corso sono volti<br />
alla acquisizione da parte dei destinatari<br />
di:<br />
• una maggiore sensibilità sul problema<br />
degli errori in medicina;<br />
• informazioni sull’impatto clinico, sociologico,<br />
psicologico, economico e medico-legale<br />
degli errori in medicina;<br />
• conoscenza degli approcci tecnici e<br />
COMUNICARE<br />
30<br />
scientifici <strong>del</strong> risk management in ambito<br />
clinico;<br />
elementi di base per la gestione degli errori<br />
nella pratica clinica assistenziale.<br />
Il corso è strutturato in un unico modulo<br />
<strong>del</strong>la durata di un giorno per un impegno<br />
complessivo di nove ore. Sono previste<br />
12 edizioni <strong>del</strong> modulo formativo<br />
per rispondere alle esigenze di formazione<br />
aziendale diffusa all’interno <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli. Il numero totale dei partecipanti<br />
all’evento formativo è di circa<br />
2400 operatori sanitari: è previsto un<br />
numero massimo di 200 partecipanti per<br />
edizione.<br />
La programmazione formativa <strong>del</strong> corso<br />
si pone l’obiettivo di stimolare un apprendimento<br />
attivo da parte dei discenti<br />
adeguando al contesto di lavoro (specificità<br />
<strong>del</strong>la struttura, tipologia di utenti,<br />
etc.) i contenuti didattici.<br />
Ogni edizione è coordinata da un componente<br />
<strong>del</strong>la Commissione ECM <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>. Il corso è articolato<br />
in due sessioni.<br />
La sessione mattutina è incentrata sull’inquadramento<br />
storico, epidemiologico,<br />
metodologico degli errori in medicina<br />
insieme all’analisi giurisprudenziale civile<br />
e penale. Apre infatti il corso l’intervento<br />
<strong>del</strong> prof. Cesare Catananti e <strong>del</strong><br />
dott. Marco Marchetti con l’analisi storica<br />
degli errori in medicina, segue la<br />
Il dott. Marco Marchetti propone una<br />
analisi storica degli errori in medicina.
I partecipanti in aula Brasca durante<br />
un’edizione <strong>del</strong> corso.<br />
relazione <strong>del</strong> prof. Gualtiero Ricciardi e<br />
<strong>del</strong> prof. Gianfranco Damiani sull’epidemiologia<br />
degli errori nella pratica clinica<br />
assistenziale con la presentazione<br />
<strong>del</strong>le strategie di intervento nazionali ed<br />
internazionali. Il dott. Andrea Cambieri<br />
e il dott. Fabrizio Celani esaminano poi<br />
il problema <strong>del</strong>la gestione dei rischi nelle<br />
organizzazioni sanitarie con particolare<br />
riguardo alle esperienze <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli. La dott.ssa Angela Maria<br />
Mastromatteo illustra poi le principali<br />
tipologie di analisi degli errori (Root<br />
Cause Analysis ed Failure Modes and<br />
Effects Analisys) e metodologie di intervento.<br />
Il prof. Paolo Preziosi e il prof. Diego<br />
Currò analizzano nello specifico gli<br />
errori legati ai farmaci ancora troppo frequenti.<br />
Dopo questa prima parte vi è<br />
quella dedicata agli aspetti giurisprudenziali<br />
degli errori in medicina tenuta<br />
dal Sostituto Procuratore dott. Attilio Pisani<br />
e dall’avv. Maria Paola Costantini e<br />
quella su l’errore e la colpa analizzati<br />
dal prof. Vincenzo Pascali e dal prof. Ernesto<br />
d’Aloja. La sessione pomeridiana<br />
si apre con la relazione <strong>del</strong>la dott.ssa Sabina<br />
Gainotti e M.R.Spedicato dedicata<br />
all’analisi <strong>del</strong>l’impatto psicologico e so-<br />
Il dott. Andrea Cambieri ha esaminato<br />
il problema <strong>del</strong>la gestione dei rischi<br />
nelle organizzazioni sanitarie.<br />
ciologico degli errori e prosegue con la<br />
presentazione <strong>del</strong> prof. Pierluigi Paparella<br />
e <strong>del</strong> dott. Pietro Contegiacomo sulla<br />
esperienza <strong>del</strong> progetto “Imparare dall’errore”<br />
condotta presso il Complesso<br />
Integrato Columbus. Completa la giornata<br />
l’attività pratica di analisi e gestione<br />
<strong>del</strong> rischio nei diversi settori di attività<br />
di area medica, chirurgica, critica e<br />
dei servizi e l’attività esercitativa su casi<br />
clinici in piccoli gruppi, il tutto condotto<br />
da moderatori medici appartenenti<br />
alle diverse aree.<br />
In questo corso di formazione viene sottolineato,<br />
in accordo con le tendenze internazionali,<br />
che le cause principali degli<br />
eventi avversi sono da ricercarsi nel<br />
sistema organizzativo e gestionale piuttosto<br />
che nel singolo operatore sanitario.<br />
È quindi necessario lavorare sui sistemi,<br />
sulla strategia organizzativa, sulla cultura<br />
e sull’approccio alla gestione <strong>del</strong>la<br />
qualità assistenziale e <strong>del</strong>la prevenzione<br />
<strong>del</strong> rischio nonchè sulla capacità di imparare<br />
dagli errori. I correttivi basati sulle<br />
modifiche nel sistema sono dunque<br />
quelli più produttivi e duraturi. Per garantire<br />
la sicurezza <strong>del</strong>le cure per i pazienti<br />
sono inoltre indispensabili altre<br />
COMUNICARE<br />
31<br />
tre linee di intervento dirette verso la<br />
prevenzione degli eventi avversi, per renderli<br />
visibili e mitigarne gli effetti quando<br />
avvengono. Ciò richiede:<br />
a) una aumentata capacità di imparare<br />
dagli errori che si può attuare attraverso<br />
un migliore sistema di reporting, una<br />
analisi degli eventi avversi ed una condivisione<br />
responsabile dei dati;<br />
b) una migliore abilità nell’intercettare<br />
gli errori prima che avvengano insieme<br />
ad una analisi dei punti di debolezza <strong>del</strong><br />
sistema che possono portare ad eventi avversi;<br />
c) un miglioramento <strong>del</strong> sistema di erogazione<br />
<strong>del</strong>l’assistenza sanitaria con ridisegno<br />
dei processi in maniera tale da<br />
garantire che la qualità sia il core <strong>del</strong> sistema.<br />
Tutto ciò può essere raggiunto con l’inserimento<br />
<strong>del</strong> problema nelle priorità<br />
strategiche aziendali e con la fattiva collaborazione<br />
di tutte le categorie di operatori<br />
impegnati nei processi assistenziali.<br />
In questo modo si attua anche quanto<br />
dichiarato nella recentissima World<br />
Alliance for Patient Safety lanciata dall’Organizzazione<br />
Mondiale di Sanità<br />
(WHO) il 27/10/2004.
Una forte partecipazione <strong>del</strong> personale<br />
beneficiario <strong>del</strong> programma sta<br />
caratterizzando i corsi realizzati nell’ambito<br />
<strong>del</strong> Progetto Nostos, ammesso<br />
a finanziamento dal Ministero<br />
<strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le Politiche Sociali.<br />
La varietà degli argomenti proposti,<br />
la conduzione e il livello dei docenti,<br />
la costante presenza di tutors<br />
rende questa iniziativa particolarmente<br />
apprezzata. Una grande opportunità<br />
offerta ai dipendenti che<br />
hanno usufruito di congedi per maternità,<br />
paternità e parentali negli ultimi<br />
anni<br />
Se ne parla nei reparti, negli uffici,<br />
all’Infopoint, a mensa… Ormai il<br />
Progetto Nostos e le opportunità<br />
formative che offre è argomento di confronto<br />
che accomuna infatti i diversi profili<br />
professionali in un’unica iniziativa.<br />
Dall’aula tradizionale alla formazione a<br />
distanza, dai manuali ai corsi integrati di<br />
Informatica e di Inglese, dalla Piattaforma<br />
Blackboard ai CD-ROM, dai percorsi<br />
personalizzati, all’assistenza di tutors dedicati.<br />
Una formazione pensata in modo<br />
nuovo centrata sulla persona, che concili<br />
il più possibile i tempi di lavoro con<br />
i tempi <strong>del</strong>la famiglia e in particolare dei<br />
figli. Una formazione efficace in grado<br />
di rispondere al bisogno <strong>del</strong> personale di<br />
aggiornarsi e di adeguare le proprie competenze<br />
ai cambiamenti realizzati in questi<br />
ultimi anni. Tutto il personale coinvolto<br />
ha mostrato molto apprezzamento<br />
per l’iniziativa, sia per l’organizzazione<br />
che per la qualità <strong>del</strong>la gestione nei rapporti<br />
personalizzati con ciascuno, infatti<br />
i tutors sempre a disposizione dei par-<br />
La qualità e il lavoro di squadra<br />
vengono illustrati dal dott. Andrea<br />
Cambieri.<br />
PRIMO PIANO<br />
“Avanti tutta”<br />
con i corsi Nostos<br />
tecipanti hanno accolto le domande e i<br />
fabbisogni formativi, conciliandoli il più<br />
possibile con le offerte proposte, indirizzando<br />
e accompagnando i partecipanti<br />
in veri e propri percorsi individuali.<br />
È veramente una grande opportunità che<br />
con saggezza i beneficiari non si stanno<br />
lasciando sfuggire. Anche il Rettore prof.<br />
Lorenzo Ornaghi, in occasione <strong>del</strong>l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>l’A.A. 2004-2005, ha<br />
sottolineato nella sua relazione, come il<br />
progetto Nostos, realizzato in collaborazione<br />
con il Ministero <strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le<br />
politiche sociali, è stato reso operativo<br />
“come recupero e riqualificazione di<br />
professionalità da adeguare alle esigenze<br />
di una realtà di lavoro sempre il evoluzione”.<br />
Il Progetto avviato a luglio 2003 si concluderà<br />
a giugno 2005. Ci troviamo quindi<br />
a più di metà strada, ma le cifre ci chiariscono<br />
il grande lavoro già svolto e quello<br />
più sostanzioso ancora da realizzare.<br />
Circa 5.000 ore di formazione erogate da<br />
marzo scorso a oggi. Prevediamo co-<br />
COMUNICARE<br />
32<br />
munque una sostanziale crescita di attività,<br />
soprattutto per quanto riguarda la<br />
Formazione a Distanza che abbiamo già<br />
iniziato a sperimentare con notevole successo<br />
in questo ultimo trimestre ma che<br />
decollerà nei prossimi sei mesi.*<br />
(a cura di Giovanna Iasilli,<br />
Coordinatore didattico<br />
<strong>del</strong> Progetto Nostos)<br />
* per maggiori informazioni sul<br />
Progetto Nostos consultare il sito<br />
www.rm.unicatt.it/intranet/formazione<br />
L’EVOLUZIONE ORGANIZZATIVA DEL<br />
POLICLINICO A. GEMELLI: LA<br />
QUALITÀ E IL LAVORO DI SQUADRA<br />
Allo scopo di migliorare la qualità <strong>del</strong>le<br />
prestazioni sanitarie, di evidenziare<br />
l’importanza <strong>del</strong> lavoro di gruppo nonché<br />
integrare ruoli e funzioni sanitarie<br />
e amministrative, nel mese di novembre<br />
si sono svolte due edizioni <strong>del</strong> corso<br />
”L’evoluzione organizzativa <strong>del</strong> Policli-
nico A. Gemelli: la qualità e il lavoro di<br />
squadra”.<br />
Il corso, rivolto agli operatori sanitari e<br />
al personale amministrativo, si è articolato<br />
in tre giornate per un totale di diciotto<br />
ore durante le quali sono stati trattati<br />
due concetti portanti: la qualità e il<br />
lavoro di squadra.<br />
Ripercorrendo i cambiamenti normativi<br />
che hanno caratterizzato il Servizio<br />
Sanitario Nazionale negli ultimi anni, il<br />
dott. Andrea Cambieri e il dott. Marco<br />
Marchetti hanno illustrato le trasformazioni<br />
organizzative e le esperienze<br />
maturate al Policlinico (la piastra tecnologica,<br />
le logiche dipartimentali) con<br />
l’obiettivo di raggiungere maggiore efficienza<br />
ed efficacia nei servizi. Nel pomeriggio<br />
la dott.ssa Giovanna Iasilli,<br />
l’ing. Mario Spagnoli e la dott.ssa Antonella<br />
Bilà, hanno focalizzato l’attenzione<br />
sulla formazione aziendale e il<br />
programma ECM, sulle tecnologie internet/intranet<br />
e sugli applicativi informatici<br />
esplicitandone non solo i vantaggi<br />
derivanti dal loro utilizzo, ma promuovendoli<br />
anche come strumenti a<br />
servizio <strong>del</strong>la qualità.<br />
Durante la seconda e parte <strong>del</strong>la terza<br />
giornata il dott. Mario Giuli nella prima<br />
edizione e la dott.ssa Daniela Criscitiello<br />
nella seconda hanno condotto i partecipanti<br />
alla riscoperta dei criteri di fondo<br />
di un lavoro di squadra efficace e, attraverso<br />
sperimentazioni dirette, hanno<br />
posto le basi sulla riflessione che un<br />
buon lavoro di gruppo è condizione necessaria<br />
per un’erogazione di servizio<br />
improntata alla qualità.<br />
Nel pomeriggio <strong>del</strong>la terza giornata, allo<br />
scopo di rendere le argomentazioni<br />
più vicine alle problematiche lavorative<br />
dei partecipanti, si sono costituiti due<br />
gruppi, quello degli operatori sanitari ai<br />
quali il dott. Marco Robino ha illustrato<br />
i metodi per definire un mo<strong>del</strong>lo sistemico<br />
di gestione per la qualità in sanità<br />
e quello <strong>del</strong> personale amministrativo,<br />
che insieme al dott. Giuli ha approfondito<br />
le tematiche sulla comunicazione<br />
efficace attraverso simulazioni<br />
e role playing.<br />
ASPETTI PSICOLOGICI E CONDIZIONI<br />
DI SICUREZZA SUL LAVORO E<br />
NELL’AMBIENTE DOMESTICO<br />
Tra le azioni positive proposte per la<br />
STAFF DEL PROGETTO NOSTOS<br />
Direttore di progetto Dott.Vito Penna<br />
Responsabile di gestione Dott. Domenico Tavani<br />
Coordinatore di progetto Sig.ra Renata Proietti Mancini<br />
Coordinatore didattico Dott.ssa Giovanna Iasilli<br />
Formatori per l’assistenza Dott.ssa Mariagrazia Balducci<br />
e il tutoraggio Dott.ssa Silvia Cardaioli<br />
Dott. Giovanni Caretta<br />
Dott.ssa Antonia Merola<br />
Dott.Andrea Munari<br />
Dott.ssa Lucia Sartori<br />
Responsabile di Segreteria Sig.ra Michelina Misantoni<br />
Supporto amministrativo Sig. Simone Conti<br />
conciliazione tra lavoro e famiglia, il<br />
corso su “Aspetti psicologici e condizioni<br />
di sicurezza sul lavoro e nell’ambiente<br />
domestico” fornisce un ulteriore<br />
contributo nella gestione <strong>del</strong>le situazioni<br />
di “emergenza (e non)” che si<br />
possono incontrare nella vita di tutti i<br />
giorni, dato che gli argomenti trattati<br />
dei docenti offrono spiegazioni dirette<br />
e puntuali su: come prevenire ed affrontare<br />
un incendio, gestire la propria<br />
persona dai rischi biologico e da antiblastici,<br />
gestire la propria colonna vertebrale,<br />
la conoscenza degli obblighi e<br />
dei diritti di lavoratore.<br />
Il progetto aziendale ha voluto dare<br />
continuità alla politica già intrapresa<br />
negli anni scorsi di formare e informare<br />
gli utenti sui comportamenti e<br />
sulle azioni da intraprendere nelle situazioni<br />
di emergenza. Il programma <strong>del</strong><br />
corso è sempre più coinvolgente grazie<br />
alle prove pratiche, con esecuzione<br />
diretta da parte di tutti i partecipanti,<br />
di spegnimento incendi e movimentazione<br />
manuale dei carichi di lavoro e<br />
dei pazienti.<br />
La novità maggiore di questo corso è data<br />
dall’interazione/integrazione con il II<br />
modulo sulla gestione psicologica <strong>del</strong>l’emergenza<br />
al fine di sviluppare una<br />
cultura <strong>del</strong>la sicurezza “partecipata” attraverso<br />
la quale tutti dovranno sapere<br />
COMUNICARE<br />
33<br />
cosa fare o non fare nella prevenzione e<br />
nella “gestione” <strong>del</strong>l’emergenza.<br />
Il secondo modulo è una novità dedicata<br />
esclusivamente ai beneficiari <strong>del</strong><br />
Progetto Nostos ed ha l’obiettivo di sostenere<br />
e accogliere il reinserimento<br />
dei lavoratori dopo l’esperienza <strong>del</strong>la genitorialità<br />
vista come fattore di cambiamento<br />
individuale, familiare e lavorativo.<br />
Dopo una parte teorica che tratta <strong>del</strong><br />
sentimento di sicurezza e <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>la genitorialità, i partecipanti eseguono<br />
un’esercitazione in aula di training<br />
autogeno che ha l’obiettivo di insegnare<br />
a gestire lo stato emotivo in situazioni<br />
di ansia e panico.<br />
Il prof. Pietro Bria, responsabile scientifico<br />
<strong>del</strong> corso, ha evidenziato quanto<br />
sia importante comprendere, attraverso<br />
la condivisione degli stati emotivi,<br />
la funzione <strong>del</strong> gruppo come risorsa<br />
psicologica e sociale per affrontare<br />
i cambiamenti fisiologici e traumatici<br />
e per farvi fronte. A tale scopo<br />
infatti viene proiettata una sequenza filmica<br />
tratta dal premio Oscar di Roberto<br />
Benigni, “La vita è bella” seguita<br />
dal commento/dibattito tra i partecipanti.<br />
Si sono svolte fino ad ora tre<br />
edizioni e il feedback da parte dei partecipanti<br />
è stato positivo; le argomentazioni<br />
hanno suscitato interesse e co-
Il prof. Giacinto Abele Miggiano<br />
illustra i vari punti <strong>del</strong> prontuario<br />
dietetico.<br />
involgimento, in particolare per la novità<br />
degli argomenti affrontati che riguardano<br />
la sfera psicologica e personale<br />
<strong>del</strong>l’individuo.<br />
Il corso è stato accreditato dalla Commissione<br />
ECM.<br />
IL PRONTUARIO DIETETICO<br />
OSPEDALIERO<br />
L’Educazione alimentare come strumento<br />
terapeutico per il benessere e la<br />
salute dei pazienti è l’obiettivo principale<br />
<strong>del</strong> corso di formazione “Il Prontuario<br />
Dietetico Ospedaliero”.<br />
Le tematiche <strong>del</strong> corso, di interesse trasversale,<br />
offrono al nostro target una<br />
doppia valenza: oltre che un aggiornamento<br />
professionale, la giornata è un<br />
modo per condividere conoscenze alimentari<br />
all’interno <strong>del</strong>le famiglie, in<br />
particolare per gli utenti <strong>del</strong> Progetto,<br />
per la maggior parte neo-mamme.<br />
Il corso, che ha preso il via a maggio e<br />
terminerà a marzo 2005, è stato accreditato<br />
dalla Commissione ECM. Si articola<br />
in 8 edizioni e ha inizio con l’intervento<br />
<strong>del</strong> prof. Giacinto Abele Miggiano,<br />
responsabile scientifico, che illustra<br />
il Prontuario Dietetico Ospedaliero,<br />
un vademecum tascabile (consegnato<br />
a tutti i partecipanti presenti in<br />
aula) di circa 70 pagine contenente le<br />
Linee-guida per una corretta nutrizione<br />
per varie tipologie di pazienti.<br />
La giornata prosegue con interventi (a<br />
cura di medici e dietiste <strong>del</strong> Servizio di<br />
Dietetica) riguardanti: la dieta in gravidanza<br />
e allattamento, la dieta nella patologia<br />
intestinale e nella rialimentazione,<br />
la dieta nella patologia metabolica<br />
(diabete) e nella patologia cardiovascolare<br />
e renale.<br />
Seguono i lavori di gruppo in cui i partecipanti<br />
sperimentano direttamente la<br />
preparazione <strong>del</strong>le varie diete e, in chiusura<br />
di giornata, i responsabili <strong>del</strong> Servizio<br />
di Alimentazione illustrano gli<br />
COMUNICARE<br />
34<br />
aspetti gestionali e organizzativi <strong>del</strong>l’alimentazione<br />
in ospedale.<br />
CORSO DI INFORMATICA<br />
Saper usare il computer è ormai un requisito<br />
indispensabile per lavorare, sia<br />
per chi è alla sua prima occupazione,<br />
o per chi un lavoro lo ha da tempo, ma<br />
soprattutto è diventato fondamentale<br />
per la riqualificazione professionale all’interno<br />
<strong>del</strong>la propria struttura.<br />
Ma che cosa significa realmente saper<br />
usare il computer? Quali sono gli strumenti<br />
più utili per lavorare nel proprio<br />
specifico? Come funziona un computer<br />
o una rete di computer? A queste e<br />
ad altre domande è pronto a rispondere<br />
questo nuovo corso di “Informatica”<br />
svolto con frequenza settimanale.<br />
Il corso è strutturato in modo da rispettare<br />
i criteri necessari al conseguimento<br />
<strong>del</strong>la patente ECDL (European<br />
Computer Driving Licence), certificato<br />
riconosciuto a livello internazionale,<br />
attestante il possesso <strong>del</strong>le abilità<br />
minime necessarie all’utilizzo <strong>del</strong><br />
computer.<br />
Le lezioni, che termineranno a marzo<br />
2005, tenute da docenti appartenenti alla<br />
società ELEA, esperta nel settore, sono<br />
rivolte a 150 utenti, suddivisi in più<br />
moduli al fine di venire incontro alle esigenze<br />
di flessibilità.<br />
La docente Roberta Talucci con alcuni<br />
allievi <strong>del</strong> corso di informatica.
VALUTAZIONE E CONTROLLO DEL<br />
DOLORE NEL BAMBINO<br />
Fino a pochi anni fa, era idea comune<br />
che il neonato ed il bambino non provassero<br />
dolore con la stessa intensità <strong>del</strong>l’adulto<br />
e false convinzioni e preconcetti,<br />
come ad esempio la tendenza a credere<br />
che il bambino tanto è più piccolo<br />
tanto tollera meglio il dolore, hanno fatto<br />
sì che questo argomento fosse spesso<br />
sottovalutato.<br />
Nell’aula Telemed il corso di internet<br />
e ricerca bibliografica.<br />
Lo scopo <strong>del</strong> corso è stato quindi quello<br />
di sensibilizzare in particolare infermieri<br />
e infermieri pediatrici sul tema<br />
<strong>del</strong> dolore, prendendo in esame varie<br />
tematiche: i progressi legislativi compiuti<br />
fino ad oggi, l’approccio farmacologico<br />
e non, le scale di valutazione e il<br />
valore scientifico ed etico di un adeguato<br />
controllo.<br />
Il primo intervento è stato condotto dalla<br />
caposala Rita Megliorin che ha proposto<br />
una riflessione sulle norme legislative<br />
e le responsabilità deontologiche<br />
infermieristiche sul tema <strong>del</strong> dolore; ha<br />
inoltre tattato l’identificazione <strong>del</strong> dolore<br />
nel bambino in rapporto alle fasi di<br />
sviluppo.<br />
Il dott. Antonio Chiaretti ha spostato<br />
l’attenzione sull’approccio farmacologico,<br />
sottolineando che esistono numero-<br />
si farmaci che possono essere utilizzati<br />
con sicurezza anche nella popolazione<br />
pediatrica.<br />
La terza relazione, quella <strong>del</strong>la caposala<br />
Lidia Muscheri, ha illustrato le più<br />
importanti scale di valutazione, valido<br />
aiuto per l’operatore sanitario, dato che<br />
il bambino nei primi mesi o anni di vita<br />
può esprimere la percezione <strong>del</strong> dolore<br />
o l’intensità <strong>del</strong>lo stesso solo limitatamente.<br />
Le lezioni frontali si sono concluse con<br />
l’intervento <strong>del</strong>la formatrice Anna Chiovenda,<br />
che ha proposto una riflessione<br />
sugli aspetti etici nell’assistenza infermieristica<br />
al bambino e sulla <strong>del</strong>icata<br />
gestione <strong>del</strong> rapporto con la famiglia.<br />
Nel pomeriggio i partecipanti, suddivisi<br />
in gruppo, hanno collaborato allo<br />
studio di una scheda di rilevazione <strong>del</strong><br />
dolore. I lavori prodotti sono stati poi<br />
illustrati ai colleghi dando vita a una<br />
interessante discussione di gruppo dalla<br />
quale è emerso l’interesse dei partecipanti<br />
per gli argomenti trattati durante<br />
tutta la giornata.<br />
Il corso è stato accreditato dalla Commissione<br />
ECM.<br />
INTERNETELARICERCA<br />
BIBLIOGRAFICA<br />
Nella professione sanitaria l’uso di Internet<br />
sta assumendo un ruolo sempre<br />
più importante, sia come strumento abi-<br />
COMUNICARE<br />
35<br />
tuale di lavoro e di studio, sia di comunicazione.<br />
Proprio per questo motivo<br />
è stato organizzato un corso su “Internet<br />
e la ricerca bibliografica”, giunto<br />
ormai alla sua 9° edizione e con oltre<br />
120 partecipanti. Obiettivo <strong>del</strong> corso<br />
è quello di fornire gli strumenti per<br />
conoscere una rete di servizi che siano<br />
di supporto alla ricerca e alla didattica,<br />
alla crescita <strong>del</strong>la vita culturale e sociale<br />
di tutta l’utenza.<br />
Il corso si svolge in due giornate di 5<br />
ore ciascuna con il seguente programma:<br />
le prime due ore sono dedicate alla<br />
spiegazione dei concetti base di Internet,<br />
sia dal punto di vista teorico,<br />
svolto dall’ing. Mario Spagnoli, che<br />
pratico svolto dal sig. Paolo Timperi.<br />
Le successive tre ore <strong>del</strong>l’incontro, tenute<br />
dalla dott.ssa Maria Sciuto, dalla<br />
dott.ssa Ombretta Perfetti e dalla<br />
dott.ssa Simona Piccinni, hanno per<br />
argomento la ricerca bibliografica svolta<br />
su banche dati, biblioteche on-line<br />
specialistiche sul ramo sanitario.<br />
L’assoluta novità di questo corso è incentrata<br />
principalmente nella possibilità<br />
di fornire, oltre che le conoscenze<br />
base per la navigazione e la ricerca su<br />
Internet, anche un metodo di ricerca degli<br />
strumenti specialistici per l’aggiornamento<br />
professionale di tutte le figure<br />
sanitarie. La conoscenza di strumenti<br />
quali Pubmed, Opac e i cataloghi on line<br />
<strong>del</strong>le biblioteche sanitarie <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> di Roma e Milano consentono<br />
all’utenza di utilizzare, per la<br />
ricerca e l’aggiornamento professionale,<br />
metodi informativi rinnovati nella<br />
forma e nelle potenzialità. Inoltre, una<br />
conoscenza approfondita <strong>del</strong>le biblioteche<br />
telematiche garantisce ai dipendenti<br />
<strong>del</strong> Policlinico Gemelli uno dei<br />
servizi più utili per la riqualificazione<br />
professionale.<br />
L’utilizzo <strong>del</strong>l’aula Telemed, con 16 postazioni<br />
internet, i test sugli argomenti<br />
<strong>del</strong> corso, le esercitazioni pratiche, il<br />
supporto in aula dei due formatori Andrea<br />
Munari e Lucia Sartori, hanno consentito<br />
al corso “Internet e la ricerca bibliografica”<br />
di raccogliere consensi da<br />
parte di tutte le figure professionali per<br />
la completezza <strong>del</strong>le informazioni e l’importanza<br />
degli argomenti trattati.<br />
Si sono svolte, fino ad ora, tre edizioni<br />
e il feedback da parte <strong>del</strong> persona-
Una <strong>del</strong>le lezioni <strong>del</strong> corso di inglese<br />
con la docente Deborah Leistner.<br />
le Nostos è stato positivo; le argomentazioni<br />
hanno suscitato nei partecipanti<br />
interesse e coinvolgimento,<br />
in particolare per la novità degli argomenti<br />
affrontati che riguardano la<br />
sfera psicologica e personale <strong>del</strong>l’individuo.<br />
CORSO DI LINGUA INGLESE<br />
I pazienti in ospedale, sempre più frequentemente<br />
di provenienza multietnica,<br />
le riviste e le pubblicazioni scientifiche<br />
per l’ aggiornamento <strong>del</strong> personale<br />
sanitario, fanno sì che il corso di Lingua<br />
inglese risulti imprescindibile.<br />
Gli obiettivi <strong>del</strong> corso sono così riassumibili:<br />
- apprendere una struttura linguistica di<br />
base in ambito sanitario;<br />
- sviluppare la capacità di riprodurre<br />
testi relativi ad argomenti sia d’interesse<br />
generale che professionale;<br />
- per i livelli più avanzati, ampliare le<br />
competenze relative all’utilizzo <strong>del</strong>l’inglese<br />
scientifico.<br />
Il corso di lingua inglese, che vede la<br />
partecipazione di 117 persone, ha una<br />
struttura cosiddetta “integrata”, offre<br />
cioè lezioni settimanali in aula con un<br />
docente di madrelingua inglese e dà la<br />
possibilità al partecipante di svolgere<br />
gli esercizi on-line attraverso la scuola<br />
di Lingue virtuale anche da casa o dal<br />
posto di lavoro. Il corso in aula si com-<br />
pone di 35 ore complessive; inoltre sono<br />
previste 75 ore on-line per le esercitazioni,<br />
che sono per lo più di tipo<br />
comunicativo-interattivo.<br />
FAD SU BLACKBOARD<br />
Nel quadro <strong>del</strong>le iniziative di Formazione<br />
a Distanza (FAD) uno degli strumenti<br />
utilizzati è la piattaforma formativa<br />
Blackboard.<br />
La piattaforma, destinata fino ad oggi<br />
esclusivamente agli studenti <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, viene<br />
in questa sede utilizzata in via sperimentale.<br />
I vantaggi dei corsi su Blackboard sono:<br />
- svolgimento di attività didattiche secondo<br />
tempi e spazi scelti a seconda <strong>del</strong>-<br />
COMUNICARE<br />
36<br />
le esigenze <strong>del</strong>l’utente (i corsi si possono<br />
seguire on line anche da casa);<br />
- autoapprendimento: apprendimento<br />
centrato sull’utente e non più sul docente<br />
(è il partecipante che sceglie i contenuti<br />
da apprendere, i tempi e la modalità<br />
<strong>del</strong>la formazione);<br />
- possibilità di interagire e scambiarsi<br />
idee attraverso forum di discussione;<br />
- possibilità di visionare file multimediali<br />
(per es. video) che stimolano e coinvolgono<br />
l’utente in modo interattivo;<br />
- possibilità di aggiungere e integrare i<br />
contenuti <strong>del</strong> corso e creare degli approfondimenti<br />
on line (attraverso la segnalazione<br />
di siti Internet dedicati agli<br />
argomenti trattati).<br />
Al momento i corsi attivati su Blackboard<br />
iniziati nel mese di settembre sono:<br />
- Educazione alimentare in ospedale e<br />
in ambiente domestico<br />
(responsabile scientifico <strong>del</strong> corso prof.<br />
Giacinto Abele Miggiano)<br />
- Valutazione e controllo <strong>del</strong> dolore nel<br />
bambino<br />
(responsabili scientifici <strong>del</strong> corso prof.<br />
Giancarlo Polidori e prof. Concezio Di<br />
Rocco)<br />
(A cura dei formatori <strong>del</strong> Progetto<br />
Nostos: Mariagrazia Balducci, Silvia<br />
Cardaioli, Giovanni Caretta, Antonia<br />
Merola, Andrea Munari, Lucia Sartori)<br />
Da sin. Giovanna Saladini<br />
e Anna Maria Scoppelliti e in piedi<br />
la tutor Antonia Merola seguono<br />
un corso on-line.
Nella festività <strong>del</strong> Serafico Padre<br />
San Francesco, il 4 ottobre 2004,<br />
nella cappella <strong>del</strong> Policlinico<br />
Universitario “A. Gemelli”, ufficiata dai<br />
Frati Minori, abbiamo voluto ricordare<br />
insieme ai confratelli e con tutti i malati,<br />
col patrocinio <strong>del</strong>l’Amministrazione,<br />
il 60° di sacerdozio <strong>del</strong> cappellano<br />
Padre Livio Petroselli, francescano, nato<br />
nel 1921 a Valentano (VT) e ordinato<br />
sacerdote il 16 luglio 1944. La peculiarità<br />
<strong>del</strong>l’evento è significata dallo<br />
straordinario e reiterato impegno <strong>del</strong><br />
Padre Livio a servizio dei malati per ben<br />
37 anni nel Policlinico A. Gemelli e per<br />
più di un decennio nell’Ospedale civile<br />
di Tarquinia. Mons. Elio Sgreccia, nell’omelia,<br />
ha visto nella disponibilità generosa<br />
di Francesco al disegno <strong>del</strong> Padre<br />
e nella scelta di vita povera e umile,<br />
i tratti caratteristici <strong>del</strong>l’esperienza<br />
cristiana <strong>del</strong> poverello d’Assisi per il quale<br />
erano “beati e benedetti coloro che<br />
amano il Signore e ubbidiscono al Suo<br />
Vangelo!” (Lettera a tutti i fe<strong>del</strong>i). Tra i<br />
figli gloriosi di Francesco annoveriamo<br />
figure eccellenti di santi, di testimoni e<br />
discepoli insigni, tra i quali ci piace inserire<br />
padre Agostino Gemelli, fondatore<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />
<strong>Cuore</strong> e <strong>del</strong> nostro Policlinico che porta<br />
il suo nome. I Francescani, per volontà<br />
<strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>l’Ordine dei Frati Minori,<br />
fin dall’inizio sono stati presenti nel<br />
Policlinico Universitario, costituendo<br />
una cappellania ospedaliera inserita nel-<br />
RICORRENZA<br />
Padre Livio:<br />
60 anni di sacerdozio<br />
La comunità <strong>del</strong> Policlinico Gemelli si<br />
è stretta intorno al suo cappellano<br />
per festeggiare un evento così importante:<br />
60 anni dedicati al Signore<br />
e ai malati<br />
Padre Giovanni Rossi<br />
COMUNICARE<br />
37
l’organico per il servizio religioso ai malati.<br />
Un servizio umile, sovente silenzioso,<br />
ma prezioso come presenza amorevole<br />
e solidale accanto a chi soffre per<br />
portare la speranza salvifica <strong>del</strong> Cristo<br />
con la parola e i sacramenti. Questa presenza<br />
Padre Livio l’ha incarnata per 37<br />
anni, fin dal lontano 1967, appena po-<br />
La preziosa icona offerta dal dott.<br />
Cicchetti a padre Livio come<br />
ringraziamento di tutta l’Istituzione.<br />
Padre Livio, Sua Ecc.za Mons. Elio<br />
Sgreccia, padre Ausilio e padre Aldo<br />
La Neve, Ministro Provinciale dei frati<br />
minori <strong>del</strong> Lazio, durante la<br />
concelebrazione eucaristica.<br />
chi anni dopo l’inaugurazione <strong>del</strong>lo stesso<br />
Policlinico Gemelli.<br />
Il dott. Antonio Cicchetti, Direttore Amministrativo<br />
<strong>del</strong>l’Ateneo, ha riconosciuto<br />
l’alto valore morale e il servizio pastoralmente<br />
benefico di Padre Livio con il<br />
COMUNICARE<br />
38<br />
dono di una preziosissima icona; lo stesso<br />
riconoscimento hanno espresso tutti<br />
i malati attraverso l’omaggio floreale<br />
presentato dall’AVOG e la numerosa<br />
presenza <strong>del</strong> personale, <strong>del</strong> Ministro<br />
provinciale, dei sacerdoti assistenti, <strong>del</strong>le<br />
suore di carità, <strong>del</strong>la corale Jubilate<br />
Deo, <strong>del</strong> baritono Nardinocchi e di<br />
mons. Sgreccia che, nella sua pregevole<br />
omelia, ha evidenziato con le sue parole<br />
la straordinaria importanza <strong>del</strong>l’evento.<br />
In questa felice occasione il dott. Antonio Cicchetti, Direttore Amministrativo<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, ha inviato a Padre Livio una lettera che riportiamo:<br />
“Caro Padre Livio,<br />
festeggiare con Lei il 60° anniversario <strong>del</strong> Suo sacerdozio è per la nostra<br />
Istituzione e personalmente un grande onore.<br />
Lo è ancor di più perché Ella, Padre, lo ha svolto per 37 anni nel Policlinico<br />
“A. Gemelli”, a servizio <strong>del</strong>l’uomo, <strong>del</strong> malato.<br />
La Sua vocazione è stata quindi un dono per Lei, per il malato, ma anche per<br />
noi.<br />
Questa struttura, ormai adulta, Lei l’ha vista crescere, l’ha seguita nel suo<br />
sviluppo, e ritengo giusto poter dire che l’ha appagata nel suo desiderio di donarsi<br />
all’altro.<br />
Tutti i presenti sono qui oggi per dirLe “grazie” di aver dedicato la Sua vita<br />
sacerdotale a questa nostra Istituzione, a nome <strong>del</strong>la quale e personalmente Le<br />
formulo i migliori auguri”.<br />
Antonio Cicchetti
PER SERGIO DE RISIO<br />
Martedì 26 ottobre <strong>del</strong> 2004<br />
alle ore 20.30, in Roma, ha lasciato<br />
la vita terrena un uomo<br />
esemplare, un docente appassionato,<br />
un valido studioso, un<br />
illustre collega il prof. Sergio De<br />
Risio.<br />
A me, in qualità di amico e collega,<br />
a nome di tutta la Facoltà,<br />
per espresso desiderio dei familiari,<br />
spetta il triste compito, il<br />
grande onore e privilegio di ricordare<br />
ai colleghi, agli studenti,<br />
ai numerosi amici qui convenuti,<br />
l’uomo e di tratteggiare la sua<br />
figura di docente, ricercatore e<br />
medico apprezzato ed illustre.<br />
Una sorte cru<strong>del</strong>e, caratterizzata<br />
in questi ultimi 4 anni da<br />
una sequela di insulti alla sua<br />
salute, lo ha strappato alla famiglia<br />
da lui tanto amata. Gli ultimi<br />
anni <strong>del</strong>la vita di Sergio sono<br />
stati infatti un vero calvario<br />
con pochi spazi di remissione<br />
intervallati da interventi chirurgici<br />
sempre più impegnativi.<br />
L’attaccamento alla vita, la tenacia<br />
innata e la serenità di spirito<br />
con cui ha affrontato questo<br />
percorso terminale gli hanno<br />
consentito di vivere serenamente<br />
il distacco dalla vita<br />
terrena circondato dall’affetto<br />
dei suoi cari, lasciando una testimonianza<br />
unica di spiritualità<br />
e di dignità umana.<br />
Il prof. Sergio De Risio era nato<br />
a Scerni in provincia di Chieti<br />
il 28 agosto 1945.<br />
Scerni è un piccolo paese immerso<br />
nella campagna abruzzese,<br />
che affonda le sue radici<br />
nella solida ed antica civiltà contadina.<br />
Di questa civiltà Sergio<br />
si è nutrito e questo ambiente<br />
ha forgiato il suo carattere forte<br />
e determinato. Stimolato da<br />
una innata curiosità e dotato di<br />
una continua ed incessante voglia<br />
di apprendere, aveva un gusto<br />
particolare per la conoscenza<br />
che non doveva essere<br />
mai fine a se stessa, ma propedeutica<br />
di una crescita culturale<br />
completa ed armonica.<br />
L’interesse per la letteratura, la<br />
passione per la filosofia, l’amore<br />
per le arti figurative e la musica<br />
non riempivano semplicemente<br />
il suo tempo libero ma<br />
erano perfettamente integrati<br />
con la sua attività professionale<br />
e scientifica e contribuivano<br />
insieme agli strumenti propri<br />
<strong>del</strong>la medicina a studiare e<br />
comprendere la complessità<br />
<strong>del</strong>la psiche umana.<br />
Uomo di vasta cultura ha sempre<br />
avuto come aspirazione<br />
quella di trasferire le sue conoscenze<br />
a quanti si rivolgevano<br />
a Lui.<br />
Gli amici di sempre raccontano<br />
che già a 6 anni insegnava<br />
quanto da lui appreso nelle<br />
giornate e notti di studio. Giovanissimo<br />
scolaro aveva già letto<br />
libri impegnativi e difficili quali<br />
“Guerra e Pace” ed i “Promessi<br />
Sposi”. È sempre stato<br />
un eccellente studente di riconosciuto<br />
valore come testimoniano<br />
le numerose borse di studio<br />
e premi per merito vinti nel<br />
corso degli anni, che hanno permesso<br />
a Sergio di proseguire nei<br />
vari corsi di studi in modo sereno<br />
e regolare.<br />
Iscritto alla Facoltà di Medicina<br />
e Chirurgia <strong>del</strong>la <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, ha conseguito<br />
il diploma di Laurea con<br />
il massimo dei voti e lode il 6<br />
novembre 1970. Nella nostra<br />
<strong>Università</strong> ha anche conseguito<br />
nel luglio 1974 il diploma di<br />
COMUNICARE<br />
39<br />
specializzazione in Psichiatria.<br />
Dal 1970 al 1973 è stato assistente<br />
incaricato presso l’Istituto<br />
di Fisiologia.<br />
Dal 1973 al 1982 è stato assisternte<br />
ordinario presso l’Istituto<br />
di Psichiatria <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “La<br />
Sapienza” di Roma diretto dal<br />
prof. Gaspare Vella.Vincitore di<br />
concorso, nel 1982 è chiamato<br />
in qualità di Professore Associato<br />
a ricoprire la cattedra<br />
di Clinica Psichiatrica presso<br />
quella <strong>Università</strong>.<br />
Nel 1985 a soli 40 anni vince<br />
il concorso a cattedra per Professore<br />
Ordinario di Clinica Psichiatrica<br />
e viene chiamato alla<br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “G. D’Annunzio”<br />
di Chieti.<br />
In questa sede universitaria, allora<br />
di recente istituzione, superando<br />
le intrinseche difficoltà<br />
che di norma si incontrano<br />
quando si vuole inserire l’organizzazione<br />
universitaria in un<br />
ambiente vergine, il prof. De Risio<br />
ha fondato due scuole di<br />
specializzazione: la prima in<br />
“Criminologia Clinica e Psichiatria<br />
Forense” e la seconda<br />
in “Psichiatria”.<br />
A Chieti, nonostante l’opposizione<br />
<strong>del</strong>la classe medica locale,<br />
ha promosso l’attivazione,<br />
per convenzione, di un reparto<br />
di Psichiatria, da subito apprezzato<br />
non solo dai pazienti<br />
ma anche dagli stessi colleghi.<br />
Nel 1992 è chiamato a ricoprire<br />
la Cattedra di Psichiatria<br />
presso la Facoltà di Medicina e<br />
Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> in Roma.<br />
Diventa così Direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />
di Psichiatria e Psicologia,<br />
Istituto prestigioso sino a<br />
quella data diretto dal prof. Leonardo<br />
Ancona, degno allievo<br />
<strong>del</strong> prof.Agostino Gemelli, fondatore<br />
<strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong>.<br />
In questa sede svolge una apprezzata<br />
attività didattica nei<br />
vari corsi di laurea e in qualità<br />
di Direttore <strong>del</strong>la scuola di specializzazione<br />
in Psichiatria.<br />
Informazioni<br />
Il prof. Sergio De Risio faceva<br />
parte di numerose Società<br />
Scientifiche nazionali ed internazionali<br />
ed intratteneva rapporti<br />
di studio e di ricerca con<br />
prestigiosi istituti ed <strong>Università</strong><br />
sparse per il mondo. Fra queste,<br />
per citarne alcune il Karolinska<br />
Institute di Stoccolma, la<br />
Columbia University di New<br />
York,l’Institute of Psykiatry di Tokio,<br />
l’<strong>Università</strong> di Dublino etc.<br />
Gli argomenti di studio vari ma<br />
integrati hanno riguardato ad<br />
esempio gli aspetti psico-dinamici<br />
e neuro-psico-endocrini<br />
negli “Eating disorders”, gli<br />
aspetti Bio-Psico-Sociali <strong>del</strong>le<br />
condotte suicidiarie, la Psicoimmuno-endrocrinologia<br />
<strong>del</strong>la<br />
depressione, il trattamento dei<br />
disturbi depressivi e dei disturbi<br />
d’ansia, e l’applicazione <strong>del</strong>le<br />
indagini genetiche alla psichiatria.<br />
È autore di oltre 200 articoli<br />
pubblicati su riviste scientifiche,<br />
molte <strong>del</strong>le quali ad ampia diffusione<br />
internazionale.<br />
L’attività editoriale è stata ampia<br />
e variegata. Direttore di due<br />
riviste “Quaderni di psicoterapia”<br />
e “Rivista Italiana di Gruppoanalisi”,<br />
ha collaborato, per<br />
argomenti di letteratura e psicoanalisi,<br />
a: “Il Messaggero”,<br />
“Carte segrete”,“Almanach de<br />
Shakespeare and Company”,<br />
“Rivista di psicoanalisi” e a varie<br />
altre pubblicazioni specialistiche.<br />
Ha inoltre prodotto come autore<br />
o coautore diversi volumi:<br />
“Psicosi e linguaggio”; “Effetto<br />
Lacan”;“Autonomia e creatività<br />
<strong>del</strong>la critica”; “Psicoanalisi e<br />
Narrazione”;“Derive <strong>del</strong> Narcisismo”.<br />
Accanto alla variegata scelta di<br />
interessi, una, conosciuta solo<br />
dagli addetti ed amici, rappresenta<br />
il grande amore <strong>del</strong> Professore:<br />
La Poesia.<br />
Sergio De Risio, poeta apprezzato<br />
dalla critica, è autore di numerosi<br />
componimenti poetici<br />
che sono stati raccolti in diversi
Informazioni<br />
volumi: “Le dure radici” 1967;<br />
“Metepos”1970;“Dislogia”1983,<br />
“Anastrofe” 1987 e l’ultima nel<br />
2002 “Metamorfosi virtuali”.<br />
Secondo Cesare Milanese, il<br />
poeta Sergio De Risio, “in sintonia<br />
con la fede dei grandi<br />
poeti <strong>del</strong>le ‘Stagioni <strong>del</strong>l’illuminazione’,<br />
crede nella poesia come<br />
slancio che porta a un sentire<br />
che sta ‘al di là’ <strong>del</strong> sentire<br />
usuale e <strong>del</strong> vivere usuale”.<br />
Per meglio ricordarlo e per far<br />
capire quanto complessa e<br />
completa fosse la sua personalità<br />
ho ritenuto opportuno leggervi<br />
un brano tratto dal componimento<br />
poetico “Metamenti”<br />
(“Metamorfosi e mente”<br />
pubblicato nel <strong>del</strong>izioso, anche<br />
dal punto di vista editoriale, volume<br />
“Metamorfosi virtuali”).<br />
RICERCATORI<br />
UNIVERSITARI<br />
Sono stati nominati riercatori<br />
universitari dal 1° novembre<br />
2004: Giovanni Camardese e<br />
Federico Tonioni, Psichiatria e<br />
Psicologia.<br />
Scrivere all’imbrunire <strong>del</strong>l’ardore vivente<br />
Ardore che si sente quanto più si<br />
spende<br />
E che si scrive nelle menti<br />
saccheggiate<br />
Contro l’eterno pallore <strong>del</strong> loro<br />
apparire<br />
Legarsi scomparire.<br />
E come il raggio per il vetro oscuro<br />
Cadendo si scompone e trasmette,<br />
Così l’eterno e solitario permutare<br />
Dell’atto permanente <strong>del</strong>la scrittura<br />
Depone la natura nelle sue foglie<br />
Atterrite e ridenti.<br />
Poggiare<br />
Senza posa<br />
Inavvertito.<br />
Anche tutto l’umano è inavvertito.<br />
Sul filo di magnolia, rapito<br />
Nell’oblìo che l’inebria,<br />
Brusìo e vorticare di brame percuote<br />
e cuce nel pensiero.<br />
E dallo squarcio che percorre le dita<br />
S’assorbe a ogni altra foglia, ogni altra<br />
vita.<br />
Poco a poco divergo dalla vita<br />
Inseguo una metafora infinita.<br />
Le metafore inseguono, insegnano,<br />
ingannano<br />
Puntellano il pensiero pericolare<br />
Dove scontra il reale.<br />
Dove per esse più cercare<br />
L’amore?<br />
FUORI<br />
RUOLO<br />
Sono stati collocati fuori ruolo<br />
dal 1° novembre 2004: Paolo<br />
Preziosi, Luigi Scullica e Rita<br />
Vestri.<br />
Dal Centro Pastorale<br />
PELLEGRINAGGIO<br />
DELLE MATRICOLE 2004<br />
AD ASSISI<br />
Sabato 6 novembre hanno<br />
partecipato circa trecento<br />
matricole <strong>del</strong>la nostra sede,<br />
accompagnate da don Marco<br />
Ceccarelli, don Antonio Cecchini<br />
e da fra’ Carlo. Ecco le<br />
testimonianze di due di loro:<br />
- Dalla comunità al Tau: le matricole<br />
seguono Francesco nel suo<br />
cammino<br />
Non credo bastino semplici parole<br />
per descrivere le emozioni<br />
che ci hanno accompagnato du-<br />
rante la giornata <strong>del</strong>l’incontro ad<br />
Assisi. A partire dal viaggio in<br />
pullman: persino i più audaci<br />
chiacchieroni hanno ceduto alla<br />
stanchezza <strong>del</strong>la sveglia alle<br />
6.30. Ma quello è stato solo l’inizio<br />
di questo viaggio nella fratellanza<br />
e nell’amore. In Santa<br />
Maria degli Angeli, appena varcate<br />
le porte, abbiamo trovato<br />
tanti giovani come noi, pronti a<br />
condividere quell’esperienza nel<br />
mormorio, tra i canti, tra i sorrisi,tra<br />
le preghiere recitate in coro,<br />
tanti sguardi che si cercavano<br />
l’un l’altro e parevano dirsi<br />
COMUNICARE<br />
40<br />
Dopo questi illuminanti e struggenti<br />
versi porgo, anche a nome<br />
<strong>del</strong>la Facoltà di Medicina e<br />
Chirurgia e di tutta l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, le più sentite condoglianze<br />
all’adorata moglie Maria<br />
Antonietta, alle amate figlie<br />
Maria Giovanna e Luisa ed a<br />
parenti tutti.<br />
Martedì 26 ottobre <strong>del</strong> 2004,<br />
alle ore 20,30, in Roma ha lasciato<br />
la vita terrena un uomo<br />
esemplare, un docente appassionato,<br />
un valido studioso, un<br />
illustre collega, un poeta.<br />
Il prof. Sergio De Risio sarà<br />
sempre nei nostri cuori<br />
(Giovanni Fadda)<br />
NOMINA PRO-RETTORI<br />
Con decreto rettorale n. 1699<br />
<strong>del</strong> 4 novembre 2004, il Rettore<br />
COLLOCATI<br />
IN QUIESCIENZA<br />
Sono stati collocati in quiescienza<br />
dal 1° novembre 2004:<br />
Pierugo Carbonin, Maurizio<br />
Maurizi, Giuseppe Giovanni<br />
Battista Tortorolo, Aldo Nac-<br />
ha confermato Pro-Rettori per<br />
il biennio accademico 2004/05<br />
– 2005/06, i professori Luigi<br />
Campiglio, con funzioni vicarie<br />
e Maria Luisa De Natale ed è<br />
stato nominato Pro-Rettore il<br />
prof. Franco Anelli.<br />
SERVIZIO VIGILANZA<br />
E SICUREZZA INTERNA<br />
In relazione al riesame <strong>del</strong>la struttura<br />
amministrativa <strong>del</strong>l’Ente, il<br />
Servizio Vigilanza e Sicurezza Interna,<br />
di cui è responsabile il sig.<br />
Antonio Scurti, afferisce alla Vice<br />
Direzione di Sede.<br />
È TORNATO ALLA CASA<br />
DEL PADRE<br />
Novembre<br />
Giuseppe Capulli, OTA, Unità<br />
farmaci antiblastici<br />
Dal Corpo Docente<br />
con affetto:“Eccomi, io ci sono,<br />
noi ci siamo”. Con i nostri cappellini<br />
gialli e le nostre bandane<br />
blu ci siamo trovati l’uno accanto<br />
all’altro ad ascoltare la storia<br />
e l’esempio di Francesco. Così<br />
dopo la santa Messa abbiamo<br />
seguito lo Spirito Santo fra i luoghi<br />
più importanti <strong>del</strong>la sua vita,<br />
tra i vari saliscendi di Assisi, chi<br />
seguendo le indicazioni,chi chiedendo<br />
ad altri turisti, eccoci di<br />
nuovo tutti riuniti nella grande<br />
basilica di San Francesco, sotto<br />
il cielo stellato <strong>del</strong>le volte, abbracciati<br />
dall’esempio di Fran-<br />
ci, Paolo Orlando e Alberto<br />
Venuti.<br />
DIMISSIONI<br />
Dl 1° novembre 2004 ha<br />
lasciato la Facoltà Silvia<br />
Sterzi.<br />
cesco raffigurato dal maestro<br />
Giotto,a toccare l’amore che ha<br />
ispirato e reso possibili tanto<br />
grandi cose, come questa magnifica<br />
giornata. Ed eccoci di ritorno<br />
a Roma, con una piccola<br />
croce di legno appesa al collo,<br />
tanti sogni e una luce in più che<br />
si è accesa sulla nostra strada.<br />
(Sara Calcinaro)<br />
- Davanti al Crocifisso di San Damiano<br />
All’arrivo Santa Maria degli Angeli<br />
era già stracolma.Oltre duemila<br />
studenti occupavano ogni
spazio disponibile e già alcuni<br />
iniziavano a sedersi per terra circondando<br />
l’altare, riempiendo<br />
le navate laterali, e stringendo<br />
in un unico abbraccio la Porziuncola<br />
e l’umile luogo dove il<br />
santo ha voluto esser deposto<br />
prima di morire,“nudo sulla nuda<br />
terra”.<br />
Mi ha sorpreso vedere tanti ventenni<br />
piegare le ginocchia in preghiera<br />
sul pavimento,questa immagine<br />
mi è sembrata sulle prime<br />
quasi fuori dal mondo, ma<br />
vivendola io stesso, ho compreso<br />
come fosse incompatibile<br />
solo con quel mondo già filtrato<br />
dai media, che crediamo<br />
essere la realtà.<br />
All’improvviso mi sono reso<br />
conto che attorno a me si era<br />
creata un’atmosfera raccolta e<br />
sospesa,in cui riuscivo facilmente<br />
a raggiungere quella concentrazione<br />
necessaria alla preghiera<br />
personale; allo stesso tempo riuscivo<br />
a sentire una per una le<br />
pur tante persone che mi circondavano,potevo<br />
sentire chiaramente<br />
che anche nelle diverse<br />
intenzioni i nostri cuori e le<br />
nostre menti erano rivolte verso<br />
lo stesso Volto. Mi sono sentito<br />
in una grande famiglia.<br />
Senza quasi accorgercene abbiamo<br />
abbandonato definitivamente<br />
quella naturale predisposizione<br />
al divertimento e ci<br />
siamo addentrati nelle strade di<br />
Assisi, non come semplici turisti<br />
in gita, ma con lo spirito proprio<br />
dei pellegrini.<br />
Ad Assisi ogni pietra parla di<br />
Francesco. Il silenzio, la natura<br />
quasi assorta, i cittadini discreti<br />
e operosi,tutto ci racconta di lui,<br />
e mentre percorriamo le faticose<br />
salite e le stradine contorte<br />
sembra che svoltato l’angolo<br />
prima o poi lo si debba incontrare.<br />
Ho ancora impresso nella memoria<br />
l’immagine <strong>del</strong> crocifisso<br />
di S. Damiano, lo stesso davanti<br />
al quale tante volte ho pregato<br />
nella cappella <strong>del</strong> mio collegio,<br />
lo stesso davanti al quale tante<br />
volte ha pregato Francesco. Il<br />
Mistero che attira a Sè migliaia<br />
di pellegrini ad Assisi lo abbiamo<br />
accanto a noi,dentro di noi.<br />
Dovremmo riscoprirlo singolarmente<br />
e come comunità, nei<br />
nostri collegi, nella nostra università,<br />
perché quello spirito di<br />
unità che sembra permeare Assisi<br />
non è “lo spirito di Assisi”,<br />
ma è lo spirito <strong>del</strong>la Chiesa Universale.<br />
(Pietro Spinelli)<br />
PADRE PIO VISTO<br />
DA VICINO<br />
Venendo incontro alle molte richieste<br />
di quanti desideravano<br />
farsi pellegrini alla tomba di padre<br />
Pio,siamo andati a San Giovanni<br />
Rotondo il 22 e 23 ottobre<br />
con 70 persone.Preoccupati<br />
di non andare in cerca di<br />
emozioni e, liberi da curiosità e<br />
da fanatismi, abbiamo avuto la<br />
fortuna di sostare a lungo in preghiera<br />
sulla sua tomba e soprattutto<br />
di ascoltare padre Marcellino,<br />
un diretto testimone di<br />
padre Pio che personalmente<br />
lo ha accudito negli ultimi anni<br />
<strong>del</strong>la sua vita.Di nessun miracolo<br />
nè prodigio egli ci ha parlato,<br />
ma solo <strong>del</strong>la sofferenza che viveva<br />
quotidianamente padre Pio,<br />
preoccupato solo di amare il Signore.Le<br />
stigmate furono la sua<br />
vergogna davanti a Dio, perché<br />
si riteneva un peccatore, una<br />
vergogna davanti alla gente,perché<br />
avrebbe suscitato quel fanatismo<br />
che sempre ha combattuto.<br />
Un pellegrinaggio ricco di conoscenze,<br />
sia nella visita accurata<br />
alla nuova Basilica, sia alla Casa<br />
sollievo <strong>del</strong>la sofferenza. La<br />
visita a Monte Sant’Angelo ci ha<br />
rivelato ancora in quel Santuario<br />
il passaggio di Dio che lo ha<br />
reso luogo di misericordia e di<br />
perdono.<br />
VISITA AI PRESEPI<br />
DI NAPOLI<br />
Un’altra giornata importante è<br />
stata quella dedicata ai presepi<br />
Dal Centro Pastorale<br />
COMUNICARE<br />
41<br />
di Napoli, a quei laboratori artigianali<br />
che creano i meravigliosi<br />
personaggi con grande finezza<br />
artistica. La visita è stata preceduta<br />
dalla celebrazione <strong>del</strong>la<br />
messa all’altare di San Giuseppe<br />
Moscati nella chiesa <strong>del</strong> Gesù<br />
Nuovo. Resta sempre emozionante<br />
questo incontro. Sappiamo<br />
di portare sulla tomba<br />
<strong>del</strong> santo medico tutti i nostri<br />
operatori sanitari, perché abbiano<br />
almeno un lembo <strong>del</strong> suo<br />
camice.Una giornata intensa vissuta<br />
dai 70 partecipanti con spirito<br />
di fede e con un interesse<br />
artistico suscitato da una guida<br />
che ci ha fatto gustare non solo<br />
le opere pregiate dei presepi,<br />
ma anche alcune pitture <strong>del</strong>l’arte<br />
napoletana.<br />
GRUPPO PHOS<br />
Tutti i lunedì alle ore 21 presso<br />
il Centro Pastorale continuano<br />
gli incontri <strong>del</strong> gruppo universitario<br />
PHOS, fondato e guidato<br />
da don Antonio Cecchini,che si<br />
propone di essere un ambito<br />
educativo alla vita cristiana adulta,<br />
dove la priorità è data all’aspetto<br />
formativo, nella consapevolezza<br />
che il giovane universitario<br />
si trova in una fase<br />
particolarmente decisiva per l’orientamento<br />
<strong>del</strong>la propria vita<br />
futura, non solo per l’acquisizione<br />
<strong>del</strong>le proprie competenze<br />
professionali, ma anche in vista<br />
<strong>del</strong>la formazione <strong>del</strong>la propria<br />
futura famiglia e <strong>del</strong>l’assunzione<br />
<strong>del</strong>le diverse responsabilità civili<br />
e sociali. In questa prospettiva<br />
e mossi da questa preoccupazione,il<br />
punto di riferimento,oltre<br />
ad una vita interiore sempre<br />
più coltivata,è una ragionata conoscenza<br />
dei contenuti <strong>del</strong>la fede<br />
e <strong>del</strong>la morale cristiana, alla<br />
luce <strong>del</strong>le autorevoli indicazioni<br />
offerte dal Magistero <strong>del</strong>la Chiesa,<br />
in una feconda dialettica tra<br />
fede e cultura. In questo modo<br />
la fede in Cristo è progressivamente<br />
compresa non come<br />
qualcosa di marginale o affiancata<br />
alla vita, ma come l’esplici-<br />
tarsi pieno <strong>del</strong>la sua verità, cioè<br />
<strong>del</strong> suo significato autentico.<br />
Questo cammino è in atto già<br />
da sei anni e, pur nella gioiosa<br />
fatica che questo impegno comporta,vede<br />
crescere sia la quantità<br />
che la qualità di vita degli<br />
studenti o giovani medici che<br />
compiono con fe<strong>del</strong>tà questo<br />
percorso.<br />
PASTORALE SANITARIA<br />
Dal 5 al 9 ottobre si è tenuto il<br />
convegno annuale <strong>del</strong>l’A.I.Pa.S.<br />
(Associazione Italiana di Pastorale<br />
Sanitaria), al quale ha partecipato<br />
una rappresentanza <strong>del</strong>la<br />
cappellania francescana dei<br />
Frati Minori, che dal 1964 opera<br />
come fraternità inserita nel<br />
Policlinico, cui Padre Agostino<br />
Gemelli, francescano e fondatore<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,ha<br />
dato il nome. In quell’occasione<br />
è stata presentata un’indagine<br />
sulle cappellanie in Italia per indicare<br />
la direzione da percorrere<br />
nell’ambito di una pastorale<br />
<strong>del</strong>la salute, che vuole ampliare<br />
i suoi orizzonti operativi.<br />
Tema <strong>del</strong> convegno era “la pastorale<br />
<strong>del</strong>la salute integrata nella<br />
pastorale ordinaria”. Esso ha<br />
fatto emergere la coscienza di<br />
una pastorale che è più efficace<br />
se è radicata nella spiritualità cristiana<br />
e nell’azione unitaria dei<br />
diversi carismi <strong>del</strong>la Chiesa.Una<br />
pastorale “globale” che tenga<br />
conto <strong>del</strong>le varie appartenenze<br />
e sfaccettature di cultura e religione<br />
dei tanti malati che l’operatore<br />
di pastorale sanitaria<br />
“esperto di umanità” incontra<br />
nelle strutture ospedaliere.<br />
Sono state, poi, richiamate alcune<br />
linee che il cappellano, specie<br />
se sacerdote francescano,deve<br />
tenere presenti. Come frate<br />
minore “pellegrino e forestiero<br />
in questo mondo”, nel suo servizio<br />
pastorale nei reparti, molto<br />
spesso egli fa l’esperienza <strong>del</strong><br />
“servo inutile” <strong>del</strong> Vangelo, rendendolo<br />
però ancor più “prossimo”<br />
ai malati. “Proprio la cocente<br />
sofferenza morale <strong>del</strong> sen-
Dal Centro Pastorale<br />
tirci inutili – affermano i cappellani<br />
– ci rende più vicini al malato<br />
che, in quel momento, avverte<br />
maggiormente la sua stessa<br />
inutilità e il suo essere di peso<br />
agli altri. Perciò il cappellano,<br />
mentre svolge la sua missione<br />
ecclesiale, può chiedere ad ogni<br />
CENTRALINISTI<br />
Dal 5 all’ 8 ottobre si è svolto<br />
in due edizioni un corso per il<br />
personale <strong>del</strong> Centralino telefonico<br />
(complessivamente 14<br />
unità, compresi il Responsabile<br />
e i Capi servizio) per un totale<br />
di 10 ore.<br />
Il corso, preceduto da un questionario<br />
di orientamento, è<br />
stato centrato sui seguenti<br />
obiettivi: mettere in condizione<br />
i partecipanti di perseguire<br />
le finalità <strong>del</strong> proprio ruolo, individuare<br />
gli indicatori di qualità<br />
per soddisfare le esigenze<br />
dei clienti <strong>del</strong> Centralino, sperimentare<br />
quali competenze affinare<br />
per costruire una buona<br />
immagine professionale.<br />
Docente <strong>del</strong> corso è stata la<br />
dott.ssa Patrizia Berardi <strong>del</strong>la<br />
Società Babele, esperta di comunicazione<br />
e già conosciuta<br />
ed apprezzata per precedenti<br />
interventi di formazione nella<br />
Sede, che ha condotto le gior-<br />
malato la disponibilità a percorrere<br />
un breve tratto di strada insieme<br />
al Cristo, povero e crocefisso,come<br />
lo vedeva san Francesco,<br />
per partecipare alla sua<br />
passione redentiva <strong>del</strong>l’umanità”.<br />
Il cappellano, in questa sua<br />
azione umile e silenziosa, dice<br />
La dott.ssa Patrizia Berardi<br />
durante il corso rivolto ai<br />
centralinisti.<br />
nate in aula con un taglio decisamente<br />
pragmatico e coinvolgente.<br />
Ulteriori momenti di formazione<br />
sono allo studio per il<br />
personale <strong>del</strong> Centralino in<br />
modo da offrire occasioni di<br />
approfondimento e di aggiornamento<br />
a figure professionali<br />
che svolgono un ruolo di primo<br />
impatto con gli utenti <strong>del</strong><br />
Policlinico.<br />
CORSO BLS- D<br />
Di tutte le emergenze mediche,<br />
l’arresto cardiocircolatorio è<br />
certamente quella più drammatica.<br />
Dinanzi a noi vi è una<br />
persona che sta perdendo il<br />
bene più importante, la vita, e<br />
per la quale tutto quello che<br />
possiamo fare va fatto con la<br />
massima velocità e decisione<br />
COMUNICARE<br />
42<br />
anzitutto la presenza di Dio e la<br />
fede in Gesù, crocefisso e risorto,<br />
nostro Redentore. Nell’ottica<br />
<strong>del</strong>la pastorale globale il convegno,<br />
infine, ha riesplorato, nel<br />
nuovo dinamismo <strong>del</strong>lo Spirito,<br />
il rapporto tra salvezza e salute<br />
per una visione più autentica-<br />
nell’arco non di pochi minuti<br />
ma di secondi. Le cellule neuronali<br />
sono estremamente sensibili<br />
alla mancanza di ossigeno<br />
e pochi minuti di arresto cardiocircolatorio<br />
senza massaggio<br />
cardiaco e respirazione artificiale<br />
efficaci comportano un<br />
danno cerebrale spesso irreversibile.<br />
In caso di sopravvivenza,<br />
è uno stato vegetativo<br />
che attende il paziente per il<br />
quale i valori, i sentimenti, le<br />
emozioni sono spesso irrimediabilmente<br />
persi. Per salvare il<br />
paziente è necessario mettere<br />
in atto una serie di comportamenti<br />
che sono stati codificati<br />
in base ad una crescente massa<br />
di dati scientifici sull’arresto<br />
cardiaco. Queste linee guida<br />
comprendono le tecniche di<br />
base per il supporto <strong>del</strong>le funzioni<br />
vitali BLS (Basic Life Support),<br />
cui è stato recentemente<br />
associato l’impiego <strong>del</strong> defibrillatore<br />
semiautomatico<br />
mente cristiana. Lo Spirito Santo,infatti,dona<br />
agli infermi la santa<br />
unzione: è la sua grazia, la forza<br />
necessaria per affrontare quella<br />
durissima lotta interiore, provocata<br />
dalla malattia, per potervi<br />
scorgere il valore <strong>del</strong>l’offerta<br />
al Signore <strong>del</strong>la propria vita.<br />
Formazione<br />
(BLS-D) e le tecniche avanzate<br />
per il supporto <strong>del</strong>le funzioni<br />
vitali (Advance Life Support,<br />
ALS).<br />
In ospedale l’incidenza <strong>del</strong>l’arresto<br />
cardiocircolatorio è particolarmente<br />
elevata per l’alta<br />
concentrazione di ammalati a<br />
rischio, ed è anche il luogo dove<br />
dovrebbe verificarsi la risposta<br />
più efficace per la presenza<br />
di personale medico e<br />
infermieristico. Per ottimizzare<br />
sempre più questa capacità<br />
di risposta all’emergenza arresto<br />
cardiaco bisogna perseguire<br />
il raggiungimento di standard<br />
di risposta sempre migliori.<br />
Il corso aziendale di BLS-<br />
D nasce per soddisfare questa<br />
esigenza. Il programma artico-<br />
L’infermiera Maria<br />
Antonietta Matrella e la<br />
docente dott.ssa Grazia<br />
Portale durante una<br />
esercitazione al manichino
lato in cinque ore di cui tre di<br />
esercitazioni pratiche prevede<br />
esercitazioni su manichini e<br />
con defibrillatore semiautomatico.<br />
Ogni partecipante è<br />
fornito di mascherina “ambu”<br />
per il primo soccorso. Sono<br />
state realizzate dal 16 marzo<br />
al 13 dicembre 15 edizioni cui<br />
hanno partecipato 12 infermieri<br />
professionali, 1 ostetrica,<br />
1 fisioterapista per singola<br />
replica. In accordo con il Servizio<br />
Infermieristico si è data<br />
priorità ai reparti di medicina<br />
e ad alcuni servizi tra i quali sa-<br />
Scienza e Cultura<br />
PSICHIATRIA<br />
Novembre 2004 – maggio<br />
2005: seminari interdisciplinari<br />
su metodo e semiotica “La formazione<br />
filosofica nella Facoltà<br />
di Medicina”<br />
Organizzati dalla Scuola di specializzazione<br />
in Psichiatria e dalle<br />
Cattedre di Igiene mentale<br />
e di Storia <strong>del</strong>la Medicina, questi<br />
seminari sono giunti alla loro<br />
sesta edizione. Hanno avuto<br />
inizio l’8 novembre con<br />
Sherwin B. Nuland, docente<br />
americano <strong>del</strong>la Yale University<br />
che parlerà di Leonardo da Vinci<br />
“filosofo <strong>del</strong> corpo umano”<br />
e proseguiranno con: La comunicazione<br />
televisiva, Ippocrate<br />
e Galeno: lineamenti di<br />
storia <strong>del</strong> pensiero medico; Il<br />
cristiano perché relativista, relativista<br />
perché cristiano; La nascita<br />
<strong>del</strong>la clinica nel pensiero<br />
di Michel Foucault; La filosofia<br />
di Seneca come terapia dei mali<br />
<strong>del</strong>l’anima; La logica clinica.<br />
Termineranno il 9 maggio 2005<br />
quando si dibatterà <strong>del</strong>la Comunicazione<br />
in ospedale.<br />
MALATTIE INFETTIVE<br />
8 novembre: corso di aggiornamento<br />
su “Infezioni da HIV:<br />
la lezione <strong>del</strong>la Praxis”<br />
Organizzato dall’Istituto di Clinica<br />
<strong>del</strong>le Malattie infettive, il<br />
corso sviluppa due importanti<br />
problematiche: il trattamento<br />
<strong>del</strong> paziente HIV pluritrattato e<br />
il trattamento <strong>del</strong> paziente coinfetto<br />
HIV-HCV. Nella prima<br />
parte <strong>del</strong> corso si affronta il<br />
problema <strong>del</strong>la terapia antiretrovirale<br />
il cui principale obiettivo<br />
è quello di garantire una<br />
prolungata soppressione <strong>del</strong>la<br />
replicazione virale in modo da<br />
protrarre il più a lungo possibile<br />
l’efficacia <strong>del</strong>la terapia stessa.<br />
La seconda parte riguarda il<br />
problema <strong>del</strong>la coinfezione HIV-<br />
HCV che sta diventando una<br />
<strong>del</strong>le problematiche di maggior<br />
rilievo nell’ambito <strong>del</strong>la terapia<br />
<strong>del</strong>l’infezione da HIV.<br />
DERMATOLOGIA<br />
12 – 13 novembre: corso di aggiornamento<br />
su “Dermatologia<br />
clinica e cosmetologica: oggi”<br />
Organizzato dall’Istituto di Clinica<br />
dermatologica, il corso<br />
prende in esame alcuni tra i<br />
temi che più colpiscono l’individuo<br />
nella sua immagine sociale<br />
perché a prevalente carattere<br />
estetico. Questi sono<br />
in particolare l’acne, le alopecie,<br />
la dermatite atopica, i tumori<br />
non melanocitari, i linfomi<br />
cutanei e le psoriasi. L’incontro<br />
si è concluso con una<br />
tavola rotonda su “La responsabilità<br />
professionale <strong>del</strong>l’infermiere<br />
nella gestione <strong>del</strong> day<br />
hospital di dermatologia”.<br />
NEUROLOGIA<br />
13 novembre: corso di aggiornamento<br />
su “L’insonnia nella<br />
pratica clinica”<br />
Organizzato dall’Istituto di<br />
Neurologia, Laboratorio di Medicina<br />
<strong>del</strong> Sonno, il corso tratta<br />
<strong>del</strong>l’epidemiologia e <strong>del</strong>l’im-<br />
COMUNICARE<br />
43<br />
la prelievi, centro trasfusionale,<br />
ambulatorio di allergologia,<br />
infermieri di radiologia in servizio<br />
al DEA, Servizio di Endoscopia<br />
e infermieri neo assunti<br />
<strong>del</strong>la Rianimazione,Terapia<br />
intensiva post operatoria<br />
(TIPO) e Pronto Soccorso,<br />
patto socio-economico <strong>del</strong>le<br />
insonnie, <strong>del</strong>la loro diagnosi e<br />
<strong>del</strong>la loro influenza in alcune<br />
patologie neurologiche. Si è<br />
parlato infine <strong>del</strong> trattamento<br />
farmacologico <strong>del</strong>le insonnie e<br />
il loro legame con forme di depressione.<br />
ORTOPEDIA<br />
19 novembre: corso di formazione<br />
su “La clinical governance<br />
in ortopedia”<br />
Il corso, organizzato dall’Istituto<br />
di Clinica ortopedica, verte<br />
sui processi assistenziali in due<br />
campi ben precisi: quello <strong>del</strong>la<br />
frattura esposta <strong>del</strong>la gamba e<br />
quello <strong>del</strong>la protesi totale <strong>del</strong><br />
ginocchio. L’analisi critica dei<br />
propri comportamenti permette<br />
di innestare un processo<br />
di miglioramento continuo<br />
<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>le prestazioni e<br />
dei servizi erogati, riqualificando<br />
il ruolo dei professionisti e<br />
valorizzando le proprie competenze<br />
professionali e manageriali.<br />
L’approccio per processi,<br />
inoltre, evidenzia come la<br />
multidisciplinarietà rappresenti<br />
un plus valore <strong>del</strong> sistema e<br />
solo grazie al “governo” di tali<br />
professionalità che si ha la possibilità<br />
di anticipare il cambiamento<br />
in atto presso il servizio<br />
sanitario nazionale.<br />
OSTETRICIA E<br />
ANESTESIOLOGIA<br />
22 – 23 novembre: convegno<br />
su “Urgenze ed emergenze<br />
materne in sala parto”<br />
Formazione<br />
nonché le ostetriche e i fisioterapisti<br />
per un totale di circa<br />
210 operatori sanitari.<br />
L’anno prossimo tale iniziativa<br />
verrà riproposta allargando l’offerta<br />
anche alle altre unità operative.<br />
Organizzato dagli Istituti di<br />
Clinica ostetrica e ginecologica<br />
e Anestesiologia e Rianimazione,<br />
il convegno ha<br />
come obiettivo di fornire una<br />
riflessione culturale critica su<br />
quanto oggi si deve sapere e<br />
si può applicare per tutelare<br />
la vita <strong>del</strong>la gestante: in effetti<br />
la sicurezza per la vita<br />
<strong>del</strong>la donna in sala parto è<br />
percepita dall’opinione pubblica<br />
come in diritto inalienabile.Temi<br />
trattati sono: l’urgenza-emergenza<br />
in sala parto;<br />
il taglio cesareo d’urgenza-emergenza;<br />
l’emergenza<br />
neonatologica inattesa; quali<br />
le emrgenze prevedibili; l’emorragia<br />
post partum; le<br />
complicanze ed altre emergenze<br />
ed infine le considerazioni<br />
emergenti dal contenzioso<br />
medico-legale.<br />
BIOETICA<br />
febbraio – maggio 2005: corso<br />
di perfezionamento in Bioetica<br />
– livello base<br />
Il corso è rivolto a laureati in materie<br />
medico-scientifiche, filosofiche,psicologiche,giuridiche,sociologiche,<br />
teologiche. Il corso,<br />
che si propone di fornire una<br />
qualificazione post-universitaria,<br />
tratterà argomenti ripartiti in insegnamenti<br />
in tre aeree: Bioetica<br />
generale, Bioetica speciale<br />
e Bioetica clinica. Il corso è articolato<br />
in tre settimane intensive<br />
(14-19 febbraio; 4-9 aprile;<br />
23-28 maggio 2005) e la frequenza<br />
è obbligatoria.
Scienza e Cultura<br />
Letture<br />
“Etica e giustizia in sanità.<br />
Questioni generali,aspetti<br />
metodologici e organizzativi”,<br />
di Antonio G. Spagnolo,<br />
Dario Sacchini,Adriano Pessina,<br />
Michele Lenoci,ed.McGraw Hill<br />
2004, pagg. 399, € 26<br />
La necessità di garantire ai cittadini<br />
un sistema sanitario equo<br />
diviene sempre più urgente per<br />
il nostro Paese. Si sono create<br />
però diverse iniquità di sistema,<br />
fra le quali lo scarso rispetto<br />
per il malato, le lunghe liste di<br />
attesa, l’inappropriatezza <strong>del</strong>le<br />
prestazioni. Il significativo richiamo<br />
all’etica <strong>del</strong> sistema, contenuto<br />
nel piano sanitario nazionale<br />
2003-2005, spinge a riflettere<br />
sulla situazione che vive oggi<br />
la medicina,dove l’istanza economica<br />
influenza sempre più il<br />
funzionamento e le scelte dei sistemi<br />
di tutela sociale <strong>del</strong>la sa-<br />
INFERMIERI DI<br />
RADIOTERAPIA<br />
In occasione <strong>del</strong> Primo Convegno<br />
nazionale <strong>del</strong>l’AIIRO<br />
(Associazione Italiana Infermieri<br />
di Radioterapia Oncologica),<br />
tenutosi nel nostro Policlinico<br />
il 13 ed il 14 novembre, è stata<br />
inaugurata la mostra dal ti-<br />
lute. Questo rapporto medicopaziente<br />
oggi va riconnotato,<br />
non superato, all’interno <strong>del</strong>le<br />
organizzazioni che erogano servizi<br />
sanitari, le quali diventano<br />
esse stesse agenti morali.<br />
Nella presentazione il prof.Gualtiero<br />
Ricciardi scrive che,tra tanti,<br />
due sono gli aspetti da segnalare<br />
come novità <strong>del</strong> volume,<br />
a conferma <strong>del</strong>l’originalità e <strong>del</strong><br />
rigore metodologico dei suoi<br />
autori: uno è lo sforzo di trattare<br />
le problematiche etiche non<br />
solo analiticamente ma all’interno<br />
di una visione sistemica <strong>del</strong>la<br />
sanità e dei suoi aspetti organizzativo-gestionali,<br />
l’altro è il<br />
taglio applicativo, che caratterizza<br />
prevalentemente la seconda<br />
parte <strong>del</strong> testo e che scaturisce<br />
dall’arricchimento di chi<br />
- come docente - è stimolato dal<br />
confronto in aula con i discenti.<br />
Gli otto capitoli <strong>del</strong> libro sono<br />
stati scritti da quattro illustri<br />
docenti <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />
Il prof. Adriano Pessina ha<br />
scritto i primi due capitoli dedicati<br />
a “Il contesto culturale <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo <strong>del</strong>la biomedicina” e<br />
agli “Operatori sanitari come<br />
agenti morali”, i professori Michele<br />
Lenoci e Dario Sacchini<br />
hanno redatto il terzo capitolo,<br />
sulle “Teorie <strong>del</strong>la giustizia in sanità”,<br />
mentre il prof.Antonio G.<br />
Spagnolo ha scritto il quarto capitolo<br />
sulle “Metodologie di analisi<br />
dei problemi etici nella sanità”,<br />
e il settimo, su “La relazione<br />
medico-paziente nella sanità<br />
tolo:“L’infermiere ieri, oggi, domani”.<br />
L’idea è nata dal desiderio di ripercorrere<br />
insieme il cammino<br />
<strong>del</strong>la professione nei suoi<br />
aspetti originali. La mostra consiste<br />
in dieci grandi poster<br />
ognuno dei quali, attraverso foto<br />
in alcuni casi molto rare, ap-<br />
COMUNICARE<br />
44<br />
aziendalizzata”. Il prof. Sacchini<br />
dedica due capitoli, il quinto e il<br />
sesto, a “Sistemi-sanità: una lettura<br />
etica ‘integrata’” e a “L’etica<br />
<strong>del</strong>l’allocazione <strong>del</strong>le risorse<br />
in sanità”. Per finire, Spagnolo e<br />
Sacchini nel capitolo ottavo scrivono<br />
di “Etica organizzativa nei<br />
servizi sanitari”.<br />
“Un ospedale a misura di<br />
bambino,esperienze e proposte”,<br />
di Giuliana Filippazzi,<br />
ed. Franco Angeli 2004,<br />
pagg.202, € 18,50<br />
L’autrice si occupa da oltre 25<br />
anni in modo attivo <strong>del</strong>l’umanizzazione<br />
degli ospedali affinché<br />
siano “a misura di bambino”.<br />
Attualmente è la coordinatrice<br />
europea di EACH (European<br />
Association for Children<br />
in Hospital) e membro <strong>del</strong><br />
gruppo di lavoro <strong>del</strong>l’OMS sul<br />
progetto degli ospedali pro-<br />
profondisce un tema: dal modo<br />
di porsi nei confronti <strong>del</strong>l’ammalato,<br />
“con la tenerezza<br />
di una madre”, al ricordo di<br />
Florence Nightingale, la signora<br />
<strong>del</strong>la lampada, che ha aperto<br />
la strada alla moderna assistenza<br />
infermieristica, fino al futuro<br />
esaltante che da un lato<br />
motori di salute.<br />
La prima parte <strong>del</strong> libro è dedicata<br />
ai “punti fondamentali”<br />
per un ospedale a misura di<br />
bambino e ai “suggerimenti per<br />
un ospedale accogliente”, mentre<br />
nella seconda parte viene<br />
esposta un’esperienza avanzata:<br />
il Child Life Research Project,<br />
un progetto di ricerca svoltosi<br />
in un ospedale pediatrico di<br />
Phoenix, in Arizona, che ha coinvolto,<br />
in un intervento globale,<br />
tante figure professionali <strong>del</strong>la<br />
sanità, dando ottimi risultati.<br />
La Filippazzi,per conoscenza diretta,<br />
ha un’ampia visione, che<br />
nel libro riporta con esperienze<br />
e proposte, <strong>del</strong>la situazione<br />
europea, australiana e statunitense<br />
e <strong>del</strong>le iniziative più avanzate<br />
sul campo, per suggerire<br />
interventi sulle strutture, la formazione<br />
<strong>del</strong> personale, i regolamenti<br />
interni. Nella seconda<br />
parte infatti l’autrice continua<br />
l’esposizione con il capitolo “dalla<br />
teoria alla pratica”, dove vengono<br />
esaminati vari aspetti, anche<br />
per organizzare un programma<br />
di assistenza psicosociale<br />
nei nostri ospedali. Il libro<br />
si conclude con cinque appendici,<br />
un glossario e una guida all’approfondimento<br />
bibliografico.<br />
L’ultima appendice riporta le<br />
nove pagine <strong>del</strong> questionario<br />
sull’accoglienza e la degenza dei<br />
bambini in ospedale redatto da<br />
APACHE, l’associazione francese<br />
per il benessere dei bambini<br />
in ospedale.<br />
Notiziario<br />
ha raggiunto un livello di formazione<br />
universitaria, dall’altro<br />
ha come obiettivo prioritario<br />
l’incontro di solidarietà fraterna<br />
nei confronti <strong>del</strong>l’ammalato.<br />
Il ricordo <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’assistenza<br />
agli infermi ci fa comprendere<br />
come questa ha la<br />
stessa età <strong>del</strong>l’uomo e, in mo-
do diverso, viene svolta in ogni<br />
parte <strong>del</strong>la terra.<br />
Tre pannelli sono dedicati all’assistenza<br />
agli infermi che da<br />
40 anni viene svolta presso il<br />
nostro Policlinico Universitario,<br />
attraverso le parole dei fondatori<br />
e di Sua Santità Giovanni<br />
Paolo II, più volte ricoverato<br />
presso la nostra Istituzione; ci<br />
viene ricordato che la debolezza<br />
<strong>del</strong> malato è in realtà una<br />
vera forza che proviene dal Cristo<br />
Crocifisso che dobbiamo<br />
vedere in ognuno di loro.<br />
MEDICO E POETA<br />
Paolo Zeppilli, responsabile <strong>del</strong><br />
Servizio di Medicina <strong>del</strong>lo<br />
Er senso de la vita 1<br />
sport, medico <strong>del</strong>la Nazionale<br />
di calcio, rivela un aspetto particolare<br />
<strong>del</strong> suo carattere e <strong>del</strong>la<br />
sua sensibilità: è un poeta<br />
dialettale. Riportiamo una sua<br />
toccante poesia inserita in una<br />
raccolta che presto vedrà la luce<br />
nelle librerie e firmata con<br />
lo pseudonimo “Esculapio”:<br />
SALONE DELLO<br />
STUDENTE<br />
Nel mese di ottobre 2004 si<br />
è svolto presso la Fiera di Roma<br />
il Saone <strong>del</strong>lo Studente. La<br />
partecipazione <strong>del</strong>la nostra Facoltà<br />
di Medicina e Chirurgia<br />
ha riscontrato una significativa<br />
affluenza di studenti e fa-<br />
Povera pupazzetta impecettata,<br />
vissuta sola, senza fà rumore,<br />
grazzie a li sbuffi d’un respiratore<br />
e a mezza frebboclisi zuccherata.<br />
Voi dite: è giusto vive pe du’ ore,<br />
drento a un’incubbatrice riscallata,<br />
nemmanco er tempo d’esse battezzata<br />
ch’è ritornata ar celo dar Signore?<br />
Potressimo discute una mesata,<br />
sur senso de la vita, sur dolore,<br />
su la speranza quanno è disperata.<br />
Io penso che nun serve stà a discóre.<br />
Se pò sortanto dì’: la pupa è nata<br />
e ha fatto a tempo a respirà l’amore.<br />
Esculapio<br />
Spieganzorio<br />
1. Er sonetto è dedicato a Emanuela, la fija de du’ cari amichi, morta<br />
du’ ore dopo la nascita pe gravi marformazzioni a li reni.Amichi che, co<br />
fede e coraggio, aveveno scerto de portà avanti la gravidanza, pure si<br />
sapevano che la pupa nun ciavrebbe avuto, praticamente, nissuna possibilità<br />
de sopravvive.<br />
COMUNICARE<br />
45<br />
La mostra fotografica<br />
che ripercorre la storia <strong>del</strong>la<br />
professione infermieristica.<br />
miglie e, secondo gli organizzatori<br />
<strong>del</strong>la manifestazione, lo<br />
stand <strong>del</strong>la Facoltà è stato tra<br />
i primi per il numero di contatti<br />
distribuendo anche informazioni<br />
su l’offerta formativa<br />
<strong>del</strong>le altre Sedi <strong>del</strong>l’Ateneo.<br />
FINALMENTE<br />
MATRICOLE!<br />
L’11 e 12 ottobre 2004, inizio<br />
<strong>del</strong>le lezioni <strong>del</strong> nuovo anno<br />
accademico, si è tenuto il tradizionale<br />
incontro con le matricole<br />
alla presenza anche di<br />
numerosi familiari. Da alcuni<br />
anni la Facoltà ha assunto l’iniziativa<br />
di dedicare le prime due<br />
giornate <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>le lezioni<br />
ad un ingresso “morbido”<br />
dei giovani studenti per familiarizzarsi<br />
con un nuovo ciclo di<br />
studi superiori e con l’ambiente<br />
complesso <strong>del</strong>la Facoltà di<br />
Medicina e Chirurgia.<br />
Nella prima giornata le Autorità<br />
accademiche e direzionali<br />
hanno porto il loro saluto<br />
alle ragazze e ragazzi (oltre<br />
500) con l’intervento anche<br />
<strong>del</strong> prof. Giuseppe Del Barone,<br />
Presidente <strong>del</strong>la Federazione<br />
Nazionale <strong>del</strong>l’Ordine<br />
dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri.<br />
Nel pomeriggio il prof.<br />
Pietro Bria e il prof. Gualtiero<br />
Notiziario<br />
Ricciardi hanno illustrato, da<br />
un lato un percorso culturale<br />
non esclusivamente tecnicistico<br />
per una formazione umanistica<br />
<strong>del</strong>la persona in un contesto<br />
molto <strong>del</strong>icato che pone<br />
ogni giorno lo studente e<br />
poi il futuro medico a diretto<br />
contatto con la realtà <strong>del</strong>la sof-<br />
Lo stand <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>.<br />
ferenza; dall’altro è stato <strong>del</strong>ineato<br />
il nuovo scenario, sempre<br />
in evoluzione, <strong>del</strong>la organizzazione<br />
dei Servizi Sanitari<br />
per la migliore rispondenza agli<br />
specifici bisogni <strong>del</strong> cittadino.<br />
Nella seconda giornata sono<br />
state fornite analitiche informazioni<br />
su tutti i servizi che<br />
accompagneranno gli studenti<br />
nel loro percorso di formazione:<br />
didattica, attività sportive,<br />
laboratori di esercitazione, assistenza<br />
spirituale, erogazione di<br />
benefici economici ai più meritevoli,<br />
attività ricreative e culturali<br />
nell’ottica di una visione<br />
<strong>del</strong>la presenza in università come<br />
mo<strong>del</strong>lo di vita comunitaria<br />
interattiva con tutte le componenti<br />
<strong>del</strong>la Facoltà.<br />
CONSULTA DEI CENTRI<br />
DI CULTURA<br />
Si è tenuto a Roma, il 15 novembre,<br />
presso la Facoltà di<br />
Medicina e Chirurgia, la<br />
XXXI Consulta dei Centri di
Notiziario<br />
Inaugurazione <strong>del</strong>la<br />
XXXI Consulta dei Centri<br />
di Cultura <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>.<br />
Cultura <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />
Il dott. Mauro Salvatore, Direttore<br />
Centrale, ha presentato<br />
l’iniziativa rilevando l’importanza<br />
per la nostra <strong>Università</strong><br />
di mantenere vivi i rapporti<br />
con le 13 realtà presenti su tutto<br />
il territorio nazionale promuovendo<br />
iniziative in stretto<br />
collegamento con le cinque sedi<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>. Il dott. Salvatore<br />
ha inoltre invitato i presidenti<br />
dei “Centri”, presenti all’incontro,<br />
ad utilizzare per le comunicazioni<br />
il sito <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>. Subito dopo hanno<br />
preso la parola, per una breve<br />
presentazione i cinque responsabili<br />
<strong>del</strong>la Formazione<br />
Permanente <strong>del</strong>l’Ateneo.<br />
Alla sessione istituzionale, hanno<br />
partecipato il Magnifico Rettore,<br />
prof. Lorenzo Ornaghi, il<br />
Direttore Amministrativo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, dott.Antonio<br />
Cicchetti, l’Assistente Ecclesiastico<br />
Generale, Mons.<br />
Gianni Ambrosio e il Responsabile<br />
<strong>del</strong> Progetto Culturale<br />
<strong>del</strong>la Conferenza Episcopale<br />
Italiana, dott.Vittorio Sozzi.<br />
Il prof. Ornaghi ha riconosciuto<br />
ai Centri di Cultura una storia<br />
e una tradizione positiva;<br />
tenuto conto <strong>del</strong>le passate<br />
esperienze ha auspicato di<br />
guardare al futuro inserendo<br />
le esperienze dei “Centri” all’interno<br />
<strong>del</strong> progetto culturale<br />
<strong>del</strong>la Chiesa italiana. Il dott.<br />
Cicchetti si è detto disponibile<br />
per favorire la crescita scientifica<br />
e culturale e la piena integrazione<br />
con l’<strong>Università</strong>.<br />
Proposte sono fatte dal prof.<br />
Pasquale Gallucci, presidente<br />
<strong>del</strong> Centro di Cultura di Benevento,<br />
dal prof. Gianpaolo<br />
Barbetta, associato di Politica<br />
economica presso la Facoltà di<br />
Scienze Finanziarie ed Assicurative,<br />
dal prof. Giorgio Feliciani,<br />
ordinario di Diritto Canonico<br />
e Diritto ecclesiastico presso<br />
la Facoltà di Giurisprudenza,<br />
dal prof. Mario Molteni, ordi-<br />
COMUNICARE<br />
46<br />
nario di Economia aziendale<br />
presso la Facoltà di Economia<br />
e dal prof. Gualtiero Ricciardi,<br />
ordinario di Igiene generale<br />
presso la Facoltà di Medicina e<br />
Chirurgia.<br />
Mons. Gianni Ambrosio ha<br />
svolto la riflessione finale sull’intensificazione<br />
<strong>del</strong> rapporto<br />
con le Chiese locali.<br />
IL FILM DEL LUNEDÌ<br />
Rosario Fiorello, nelle vesti di<br />
Johan Padan, ha inaugurato il 6<br />
dicembre,“Il film <strong>del</strong> lunedì”, la<br />
rassegna cinematografica dedicata<br />
ai bambini ricoverati nei reparti<br />
pediatrici <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli, che si è aperto con la<br />
proiezione <strong>del</strong> film “Johan Padan<br />
a la descoverta de le Ame-<br />
riche”, il cartone animato a cui<br />
il popolare conduttore ha prestato<br />
la voce. L’iniziativa è promossa<br />
dal Segretariato Sociale<br />
<strong>del</strong>la Rai e dalla Direzione <strong>del</strong><br />
Policlinico in collaborazione<br />
con Rai Cinema e l’associazione<br />
Ali di Scorta. Dieci pomeriggi<br />
di cinema per i pazienti<br />
pediatrici che avranno luogo<br />
nella hall <strong>del</strong> Policlinico ogni lunedì<br />
fino al 14 febbraio 2005.<br />
Ciascun film sarà illustrato ai<br />
bambini ricoverati da dieci<br />
esponenti <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo<br />
spettacolo, affiancati dai medici<br />
dei reparti pediatrici <strong>del</strong> Gemelli<br />
nell’insolito ruolo di presentatori.<br />
Dopo Fiorello, nel<br />
mese di dicembre interverranno<br />
il 13 dicembre Tiberio<br />
Timperi che presenterà “La<br />
freccia azzurra” e il 20 dicembre<br />
gli attori di Melevisione.<br />
Hanno inoltre già dato la loro<br />
adesione Claudio Amendola e<br />
Margot Sikabony.<br />
MERCOLEDÌ DELLA<br />
CATTOLICA<br />
Sono ripresi in aula Vito, il mercoledì<br />
dalle 13,30 alle 14,30, gli<br />
incontri culturali per gli stu-<br />
Rosario Fiorello intrattiene<br />
i piccoli pazienti prima<br />
<strong>del</strong>la proiezione <strong>del</strong> film.
denti e il personale <strong>del</strong>la nostra<br />
sede, seguiti da un pubblico<br />
numeroso e attento. Quest’anno<br />
ai partecipanti viene<br />
data la possibilità di conseguire<br />
crediti utili ai fini <strong>del</strong>le ADE<br />
(Attività Didattiche Elettive),<br />
che costituiscono parte integrante<br />
<strong>del</strong> curriculum formativo<br />
degli studenti (almeno 15<br />
crediti su 360 <strong>del</strong>la nuova Laurea<br />
Specialistica).<br />
Il 20 ottobre è intervenuto fra’<br />
Fiorenzo Priuli, medico <strong>del</strong>l’Ordine<br />
Ospedaliero dei Fatebenefratelli,<br />
membro <strong>del</strong>l’Organizzazione<br />
Mondiale <strong>del</strong>la<br />
Sanità e recentemente insignito<br />
<strong>del</strong>la “Legion d’onore”,<br />
massima onorificenza francese.<br />
Egli ha parlato di “Aids in<br />
Africa e cure accessibili alla popolazione”,<br />
illustrando la sua<br />
esperienza in particolare in Togo<br />
e in Benin sin dal 1969; ha<br />
esaminato la situazione sanitaria<br />
trovata prima e dopo l’arrivo<br />
e la propagazione <strong>del</strong>l’Aids,<br />
vera pandemia, le manifestazioni<br />
fondamentali e le più comuni<br />
malattie ad esso si associano<br />
in Africa. Oltre alla descrizione<br />
dei fattori tipici che ne<br />
hanno favorito l’insorgenza e<br />
la propagazione, fra’ Lorenzo<br />
ha parlato <strong>del</strong>le sperimentazioni<br />
<strong>del</strong>le possibili barriere, dei<br />
mezzi diagnostici e <strong>del</strong>le tecniche,<br />
anche appoggiate dall’OMS,<br />
che, unite ad un impegno<br />
di moralizzazione e di<br />
scambio con le culture locali,<br />
stanno dando risultati positivi<br />
nella lotta contro l’AIDS.<br />
Il 3 novembre l’incontro è stato<br />
dedicato all’affido familiare,<br />
dei cui aspetti sociologici e giuridici<br />
hanno parlato le assistenti<br />
sociali Fulvia Flavioni e Isabella<br />
Palmieri, dei Servizi Sociali <strong>del</strong><br />
Municipio XIX, insieme a due<br />
volontari, una sociologa, Marta<br />
Lucianelli, e un padre affidatario,<br />
Marco Bellavitis, entrambi<br />
legati a Casa Betania, una casa<br />
famiglia fondata da Silvia Terranera,<br />
ex assistente sociale <strong>del</strong><br />
nostro Policlinico e Giuseppe<br />
Dolfini ex dipendente. Possono<br />
diventare “affidatari” gli adulti,<br />
sia coppie con o senza figli<br />
sia singoli, che lo desiderano e<br />
sono ritenuti idonei, dopo aver<br />
partecipato ad incontri formativi<br />
e preso contatti con il Centro<br />
Comunale per l’Affido “Pollicino”<br />
o con i Servizi Sociali<br />
<strong>del</strong> Municipio. Essi potranno<br />
accogliere bambini e ragazzi a<br />
casa propria per un periodo<br />
determinato, con l’impegno al<br />
mantenimento dei rapporti<br />
con la famiglia di origine, che<br />
attraversa momenti di particolare<br />
difficoltà, in funzione <strong>del</strong><br />
rientro a casa <strong>del</strong> bambino o<br />
ragazzo. Casa Betania, una “famiglia<br />
aperta” che dalla sua nascita<br />
ospita madri e bambini in<br />
difficoltà, fornisce supporto per<br />
la crescita nella genitorialità alle<br />
famiglie di origine e alle fa-<br />
COMUNICARE<br />
47<br />
Incontro sull’affido familiare:<br />
da sin. Marco Bellavitis,<br />
Marta Lucianelli, Fulvia<br />
Flavioni e Isabella Palmieri.<br />
miglie adottive e anche affidatarie<br />
che, in gruppi, lavorano<br />
con un esperto.<br />
Il 10 novembre il prof. Alberto<br />
Gambino, professore di diritto<br />
privato <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
“Parthenope” di Napoli e docente<br />
di filosofia <strong>del</strong> diritto <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
“Regina Apostolorum”,<br />
ha parlato di “soggetti<br />
forti e deboli nella pratica <strong>del</strong>la<br />
procreazione medicalmente<br />
assistita. Il diritto come fonte di<br />
giustizia”. Il docente ha affrontato<br />
il problema a partire dalla<br />
lettera di una madre “in potenza”,<br />
uno dei casi decisi dalla<br />
giurisprudenza italiana sulla<br />
fecondazione medicalmente<br />
assistita, per argomentare con<br />
considerazioni di tipo legislativo<br />
ma anche di filosofia <strong>del</strong> diritto.<br />
Oltre a cenni normativi si<br />
è soffermato sui “diritti” esaminando<br />
la complessità <strong>del</strong>le<br />
questioni che intervengono nel<br />
dibattito contemporaneo a<br />
proposito <strong>del</strong>la legge sulla procreazione<br />
assistita<br />
Il 17 novembre il prof. Felice<br />
d’Onofrio, professore emerito<br />
<strong>del</strong>la II Clinica Medica <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
di Napoli, ha parlato<br />
di “Giuseppe Moscati: medico,<br />
scienziato, santo”. Il prof.<br />
d’Onofrio è stato anche il relatore<br />
per il miracolo <strong>del</strong>la canonizzazione<br />
di san Giuseppe<br />
Moscati di cui ha parlato<br />
come di un santo moderno e<br />
laico nel senso più pieno e alto<br />
<strong>del</strong> termine, già riconosciuto<br />
da padre Gemelli come<br />
persona e professionista<br />
in cui “si realizzava il trinomio<br />
di scienza, sapienza e attività<br />
benefica”. Il prof. d’Onofrio ha<br />
esaminato gli aspetti scientifici<br />
e di innovazione nella sua<br />
attività a Napoli, la sua partecipazione<br />
ai dibattiti più vivi<br />
degli inizi <strong>del</strong> secolo, con-<br />
Notiziario<br />
tro gli abusi nella professione<br />
medica e universitaria <strong>del</strong><br />
tempo, la sua profondità spirituale,<br />
la passione per la verità<br />
e l’attenzione verso tutti<br />
i pazienti, descrivendolo come<br />
perfetto esempio <strong>del</strong> connubio<br />
tra scienza e fede, che<br />
di un “uomo integrale” ha fatto<br />
<strong>del</strong> medico Giuseppe Moscati<br />
“un vero santo”.<br />
Il 24 novembre è intervenuta<br />
la dott.ssa Paola Mencarini, laureata<br />
<strong>del</strong>la nostra Facoltà e specializzata<br />
in Malattie infettive,<br />
che ha parlato <strong>del</strong>la “organizzazione<br />
sanitaria nel Nord <strong>del</strong>la<br />
Repubblica Democratica <strong>del</strong><br />
Congo”, dove da alcuni anni sta<br />
lavorando insieme al marito,<br />
medico congolese laureato<br />
presso la nostra facoltà, in collaborazione<br />
con Memisa Belgique,<br />
un’organizzazione non governativa<br />
(ONG) di cooperazione<br />
medica missionaria.<br />
L’incontro è stato introdotto<br />
dal prof. Gualtiero Ricciardi che<br />
ha rilevato come per la nostra<br />
<strong>Università</strong> sia naturale partecipare<br />
per conoscere ma anche<br />
per cercare di risolvere, con interventi<br />
attivi, le problematiche<br />
sanitarie dei Paesi in via di sviluppo.<br />
L’infettivologa ha presentato<br />
dati riguardanti la terra<br />
congolese, fertile e ricca di<br />
ingenti risorse minerarie, dove<br />
il 48% <strong>del</strong>la popolazione è in età<br />
pediatrica e dove esiste un alto<br />
tasso di fecondità e anche di<br />
mortalità, innalzatosi negli anni<br />
<strong>del</strong>la guerra. Nel 1978 la Repubblica<br />
Democratica <strong>del</strong> Congo<br />
aderì alla Carta di Alma Ata,<br />
impegnandosi a garantire a tutti<br />
una assistenza medica di base.<br />
Paola Mencarini ha esposto<br />
in dettaglio l’organizzazione <strong>del</strong><br />
sistema sanitario nazionale, organizzato<br />
in “zone sanitarie”,<br />
unità operative di pianificazione,<br />
e finanziato da risorse <strong>del</strong>le<br />
comunità locali, che si devono<br />
pagare le cure mediche, da<br />
ONG e da organizzazioni internazionali.
Così come i Re Magi riconoscono subito<br />
in Gesù il Re, anche gli uomini<br />
debbono lasciarsi guidare dalla fede<br />
e dalla voce <strong>del</strong>lo spirito nel costante<br />
avvicinamento al Cristo; il Natale<br />
sia un ulteriore motivo di ricerca <strong>del</strong><br />
Bambino di Betlemme che vive in<br />
ogni uomo in stato di bisogno<br />
Don Decio Cipolloni<br />
Fu la domanda che i Magi venuti<br />
dall’oriente, rivolsero ad Erode,<br />
pensando che nessuno meglio di lui<br />
avrebbe dovuto saperlo. Non fu così, perché<br />
era più affascinato dai fastigi <strong>del</strong>la<br />
corte e dal potere che ne gestiva la corruzione,<br />
più che dalla fede <strong>del</strong> suo popolo.<br />
Grande fu il turbamento per la paura di<br />
perdere il trono: per questo invitò i Magi,<br />
una volta trovato il Bambino ad informarlo<br />
accuratamente. Progetti esecrandi<br />
già attraversavano il suo cuore dispotico.<br />
Solo quando uscirono da Gerusalemme<br />
i Magi videro la stella. Sì perché<br />
non può risplendere la luce su chi<br />
preferisce le tenebre.<br />
Perché mai tanto interesse per un<br />
Bambino e questo lungo cammino<br />
per trovarlo? Loro infatti erano<br />
uomini di scienza già stupiti<br />
dall’armonia sublime <strong>del</strong>le costellazioni<br />
e sicuramente gratificati<br />
dalle sempre nuove conquiste.<br />
Perché nella ricerca scientifica non<br />
si può non incontrare il mistero e<br />
restare in silenzio e in riflessione.<br />
Un’inspiegabile attrattiva li spinge<br />
ad andare al di là <strong>del</strong> dato scientifico<br />
e a riconoscere i segni <strong>del</strong><br />
divino. Tra questi per loro ci fu una<br />
stella, che li guidò per vie tortuose<br />
ed impervie verso Betlemme.<br />
SPIRITUALITÀ<br />
Dov’è<br />
il nato Re<br />
La stella che splendeva nel cielo era segno<br />
<strong>del</strong>la loro fede, <strong>del</strong>la nostra, che può<br />
illuminarci ed essere come la can<strong>del</strong>a,<br />
che se non elimina la notte, illumina però<br />
i passi.<br />
Natale è indicato per noi da una stella,<br />
da una fede, che appare quando ci fidiamo<br />
di Dio, scompare quando ci facciamo<br />
detentori <strong>del</strong>la scienza, convinti di<br />
possedere la verità, senza pensare che solo<br />
da essa possiamo essere posseduti.<br />
Nel Bambino di Betlemme riconoscono<br />
il Re e gli offrono in dono l’oro, lo adorano<br />
come Dio e gli offrono l’incenso, lo<br />
contemplano come l’uomo dei dolori e<br />
gli consegnano la mirra, sedativo per<br />
ogni sofferenza.<br />
Quanti uomini e donne ai nostri giorni<br />
come i Magi, pur lontani da un’esperienza<br />
religiosa, ma retti nella loro coscienza,<br />
spinti dallo stesso desiderio di<br />
conoscere i misteri <strong>del</strong>la vita, lasciandosi<br />
guidare dalla voce <strong>del</strong>lo spirito, si<br />
stanno incamminando verso il Signore!<br />
E a noi che siamo all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
ben identificabile con la città di Ge-<br />
COMUNICARE<br />
48<br />
rusalemme, perché anche essa è consacrata<br />
al Signore, al suo <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, che<br />
non succeda di non accorgerci di questo<br />
evento, di questa visita, di questa presenza.<br />
Sappiamo che molti sono gli uomini e<br />
le donne dedicati alla ricerca scentifica<br />
nella nostra Facoltà di Medicina. A loro<br />
il Papa ricordava nell’Anno santo che: “il<br />
problema in definitiva è sempre il rapporto<br />
tra ricerca scientifica e fede cristiana<br />
quale fondamento <strong>del</strong>l’etica. In questi<br />
termini si può cogliere meglio quale sia<br />
il nesso tra l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e l’esperienza<br />
<strong>del</strong>la fede in Cristo”.<br />
Questo deve essere il cammino di ogni serio<br />
ricercatore, come fu quello dei Magi.<br />
Questo dovrà essere il cammino di tutti<br />
gli operatori sanitari e di quanti in ogni<br />
specifico settore costituiscono la grande<br />
realtà <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, perché<br />
sappiano riconoscere il Bambino di Betlemme<br />
come uomo dei dolori, che nella<br />
moltitudine dei malati ha bisogno di guarigione,<br />
di sollievo, di comprensione umana.<br />
Non sia consentito passare oltre ai dolori<br />
<strong>del</strong>l’uomo, che ha sempre<br />
bisogno di essere affidato all’uomo<br />
grande dei dolori.<br />
Di quella mirra significata oggi<br />
dalle terapie più complesse e<br />
qualche volta inquietanti, insieme<br />
ad una dose insostituibile di<br />
umanità e di spiritualità, non sia<br />
privato mai nessun malato.<br />
Ci consenta questo Natale di<br />
metterci in ricerca <strong>del</strong> nato Re,<br />
<strong>del</strong> Bambino di Betlemme per<br />
trovarlo nel mistero <strong>del</strong>l’Eucaristia,<br />
<strong>del</strong> presepio e nella persona<br />
di ogni uomo in stato di bisogno,<br />
perché non si dica anche<br />
di noi: “venne tra la sua gente,<br />
ma i suoi non l’hanno accolto”(Gv.1,11).
RIFLESSIONE<br />
Carissimi, se ci lasciamo illuminare dalla fe-<br />
de, l’ospedale, che è luogo di sofferenza, può<br />
diventare tempio di misericordia per tut-<br />
ti: per chi vi è ricoverato, per chi vi lavo-<br />
ra, per quanti vengono a visitare i malati e<br />
per l’intera comunità cristiana. Un ospedale<br />
può diventare una centrale di misericor-<br />
dia che sprigiona energia vitale, frutto <strong>del</strong>-<br />
l’impegno comune di servire la vita, di com-<br />
battere il male col bene.<br />
Giovanni Paolo II