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I CONSUMI DELLE FAMIGLIE1998-2003 2004 2005CONSUMI TOTALI 1,4 1,4 1,6Alimentari 0,7 0,1 0,6Altri non durevoli 0,9 0,7 1,6Durevoli 2,0 4,9 4,0Servizi 2,0 0,8 1,6Servizi tipici 2,6 0,9 2,1Arte della tavola 1,4 0,1 1,0Ambiente domestico 1,3 2,2 1,9Cura del sè 0,6 0,7 1,9Mobilità familiare 0,4 0,9 2,0Tempo libero,cultura e relazioni3,5 1,9 3,1(var. in %)Fonte: P rometeiaNewsT52005: LE PRIME E LE ULTIMECATEGORIE DI SPESACd/DvdElettrodomestici bruniFotografiaTelefoni e equip. telefoniciYogurtServizi telef. telegrafi e telefaxPesce surgelatoMotoCONSUMI TOTALI50,117,711,311,25,24,93,93,61,6Carne frescaTessile casa0,40,0BurroPane frescoVinoBirra-0,1-0,2-0,3-1,0Confetture -2,1Audio videocassette -7,0 (var. in % deiconsumi reali)Le previsioni sul Natale 2004 illustrate dal professorTantazzi durante il convegno "Priorità per competere",svoltosi a Milano il 22 novembre, non sono statesmentite dai fatti. Il periodo è stato in sintonia conil trend non esaltante che ha caratterizzato lo scorsoanno. Sarebbe però un errore fare di tutta l'erbaun fascio: ci sono settori dove innovazione di prodotto,contenuto di servizio, attività di marketing ben congeniatee partenership tra distributori e fornitori fannosentire il loro peso, orientando favorevolmente levendite. La tabella che proponiamo mostra chiaramentela situazione. Le prime otto categorie sulle quali gliitaliani orienteranno i consumi nel 2005 sono l'elettronicadi consumo, gli elettrodomestici, ma anche ilsurgelato e un prodotto salutistico (lo yogurt) in fortesintonia con le tendenze che contraddistinguonoil consumatore italiano. Nelle ultime otto categoriedi spesa, al contrario, troviamo prodotti rispetto ai qualile aspettative del consumatore non sembrano esserestate soddisfatte in modo compiuto (anche se neisettori elencati non mancano casi di aziende in controtendenza,che agendo con forza sulle leve del marketingmix stanno sostenendo sell in e sell out)Fonte: P rometeiaNUMERI UNO Da sinistra: Giovanni Cobolli Gigli (amministratore delegato Gruppo Rinascente), FedeleConfalonieri (presidente Mediaset) e Vincenzo Miceli (amministratore delegato Nestlè Italia).Sono stati i protagonisti della tavola rotonda sui consumi seguita alle relazioni di base di AngeloTantazzi (presidente Prometeia) e Giuseppe Minoia (presidente Eurisko)var. % dei consumi reali 2005co. Comunica solo nelle promozioni, colrischio di creare confusione sui valori dimarca e non spiega come si è formatoe come si articola, deludendo, così, l’attesadi prezzi trasparenti».Gli acquirenti pretendono comodità,tempi abbreviati, accoglienza da parte dellecittà e dei quartieri. «Punti di venditae supermercati di vicinato rischianodi perdersi nella “non città”. Occorre creareun sistema tra impresa e distribuzionee gestione pubblica della città e deiservizi».Marca e innovazione come difesa dei consumi. Agiudicare dagli interventi nella tavola rotonda, successivialle presentazioni di Minoia e Tantazzi, le aziendenon temono solo il calo dei consumi, il focus infatti,è andare sugli oneri fiscali che incidono su costie margini. «Più che la riforma delle aliquote Irpefdal governo ci saremmo aspettati un intervento sull’Irap»ha detto Giovanni Cobolli Gigli, presidente Faide amministratore delegato di Gruppo Rinascente. Stimolatoda Alan Friedman, coordinatore del dibattito,Cobolli Gigli è riuscito a dare un’indicazione unpo’ più pertinente al tema dei consumi: «la crescitaSTORIA E PROSPETTIVE DI ALCUNI MERCATI4.5•Consumer electronics4.0(durevoli e supporti)3.5•Servizi (d’intrattenimento, sociali ecc)•Tlc (durevoli e servizi)3.0•Food (time saving e salutistici, surgelati,2.5•Viaggi e mobilità piatti pronti, olio d’oliva, yogurt)2.0•Mobili•Durevoli tradizionali per la casa1.5•AbbigliamentoCONSUMITOTALI1.0•Ortofrutta•Altro food (tonno, gelati)0.5 •Quotidiani e riviste0.0•Food tradizionale-0.5v.m.a. % dei consumi reali (2002-2004)-1.0-2.0 -1.5 -1.0 -0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0Angelo Tantazzi,presidente PrometeiaFonte: P rometeiadel Gruppo Rinascente si può definiresoddisfacente, soprattutto nelle formulespecializzate come i grandi magazziniLa Rinascente che crescono aun ritmo del 7% a parità di rete». Relativoottimismo anche sul volto di VincenzoMiceli, presidente di Nestlé Italia:«Noi cresciamo, a seconda dei prodotti,dal 4% al 10%. Il settore alimentareè più esposto alla concorrenza,ma mai come oggi innovazione e qualitàvalorizzano le marche leader». FedeleConfalonieri, presidente Mediaset,ha definito il 2004 anno “straordinario”: un incrementodel fatturato pari al 9% autorizza il ricorsoagli aggettivi iperbolici. Gruppo Rinascente, Nestlée Mediaset, però, non rappresentano la media delleaziende italiane, che devono vedersela con ben altrifatturati e ben diversi problemi. Per esempio, l’euroforte. «Noi siamo fortunati» ha commentato CobolliGigli, «il dollaro debole rispetto alla divisa europeaci avvantaggia, soprattutto nel settore non alimentarecaratterizzato da forti acquisti dai Paesi dell’Est».Segnali positivi, ma in uno scenario complessivamentenon esaltante.

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