11.08.2015 Views

Blue Book Ecr Europe - Indicod-Ecr

Blue Book Ecr Europe - Indicod-Ecr

Blue Book Ecr Europe - Indicod-Ecr

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ECR – L’impiego della rintracciabilità all’internodella Supply Chain al fine di soddisfare leaspettative del consumatore in materia di sicurezzaMarzo 2004in collaborazione con


© ECR <strong>Europe</strong>Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del presente testo può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasimezzo elettronico, incluso le fotocopie, la registrazione o altro senza il permesso scritto dell’autore o dell’editore.


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREHanno detto...“La qualità è per noi una priorità imprescindibile. È un nostro dovere, ogni giorno. Lasicurezza del prodotto non si discute e per nessuna ragione al mondo accetteremocompromessi in materia di sicurezza dei consumatori.”Saliha BARLATEY, Nestlé <strong>Europe</strong>“Per noi di Tesco la sicurezza del consumatore è in cima alla lista delle priorità. Siamocostantemente impegnati a garantire che tutti i prodotti esposti sui nostri scaffali sianosicuri e a norma di legge e, per questo motivo, disponiamo di sistemi rigorosi. In unasupply chain complessa e in rapida evoluzione, un sistema di rintracciabilità del prodottoefficiente ed efficace diventa quindi fondamentale.”Philip CLARKE, Tesco Stores“Ci impegnamo a garantire prodotti sicuri che soddisfino le aspettative del consumatoree che le superino, che rispondano alle esigenze dell'azienda e ottemperino airequisiti previsti dalle leggi nazionali.”Ronald GRUBE, Kraft Foods International“Il miglioramento costante e continuo degli standard qualitativi delle merci offertenonché la sicurezza nel settore food sono tra gli interessi di primaria importanza diMetro Group.”Hans-Juergen MATERN, Metro Group“Danone è impegnata su tutta la linea per controllare e monitorare in modo costante econtinuo tutti i rischi, teorici ed effettivi. La sicurezza nel settore food è un requisito indispensabiledel nostro sistema di qualità. Di conseguenza, per molti anni, siamo statiimpegnati nell’implementazione di procedure e attività mirate, con l’obiettivo di proteggerela sicurezza del consumatore e, in questo campo, abbiamo conseguito progressicontinui. La rintracciabilità nella supply chain è uno strumento complementare volto atutelare il consumatore e l’immagine di Danone nel caso in cui alcune di queste proceduredovessero venire a mancare per la prevenzione dei rischi menzionati.”Yves REY, Groupe Danone“Per soddisfare le aspettative dei nostri consumatori in materia di sicurezza e qualitàalimentare e anche per garantire i prezzi migliori a livello di distribuzione mondiale,Carrefour si affida a una strategia cautelativa e attiva che integra i principi di sicurezza,rintracciabilità, procedure rapide di ritiro/richiamo, nonché di sorveglianza della sicurezzaalimentare.”Roland VAXELAIRE, Carrefour Group3


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORERingraziamentiIl presente report è stato realizzato grazie al contributo dei membri di ECR<strong>Europe</strong>, ECR D-A-CH, ECR France ed ECR Spagna. Sotto la loro guida e graziealla loro disponibilità a condividere le informazioni e i risultati dei processi inessere all’interno delle proprie aziende e/o Paesi, essi hanno fornito un contributosignificativo a livello di contenuti per la realizzazione di questo <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong>.A nome del Consiglio di ECR <strong>Europe</strong>, vorremmo esprimere il nostro ringraziamentoa tutte le persone che spontaneamente hanno dedicato il proprio tempoe messo a disposizione la loro esperienza e le loro competenze consentendo diconcepire e redigere il presente documento.ECR <strong>Europe</strong> Core TeamSaliha BARLATEYPhilipp BOTZENHARDTHugo BYRNESGéraldine FOUQUERonald GRUBERuediger HAGEDORNIngemar HANSSONOlivier LABASSEJürgen MATERNMiodrag MITICJordi MURNESTLE <strong>Europe</strong>, ChairmanECR D-A-CHCIESECR FRANCEKRAFT FOODSECR D-A-CHECR SWEDENECR FRANCEMETROEAN INTERNATIONALAECOC, ECR Spain4


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREECR <strong>Europe</strong> Validation TeamStefano BERGAMINLeen DANHIEUXJens HAMPRECHTStefanie HUSEMANNClaudia LAMPEAlistair Mc ARTHURMartin MICHELSIan MOULSONCarol PRIERCecilia RYDHOLMJörg SANDLÖHKENDominique SIMONMagnus STADIGDiane TAILLARDLionel TUSSAUINDICOD - ECREAN BELGIUM LUXEMBOURGKUEHNE INSTITUTE FOR LOGISTICSTRI D’AIX GmbH INTERNATIONALKELLOGG GmbHALLIED DOMECQUNILEVER BESTFOODS EUROPEHENKELECSLA (<strong>Europe</strong>an Cold Storage and LogisticsAssociation)SCA HYGIENE PRODUCTSRIS / REWEBACARDIICA SWEDENGencod EAN FranceGEORGIA-PACIFICL’elenco delle 84 aziende che hanno contribuito alla realizzazione di questo<strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> partecipando ai gruppi di lavoro nazionali di ECR è consultabileall’Appendice 8.4.Per informazioni contattare:ECR D-A-CH - CCGRuediger HAGEDORNMaarweg 133D-50825 Koeln - GermanyTelefono: +49 221 9 47 140Email: ecr@ccg.deECR FranceOlivier LABASSE12 rue Euler75008 Paris - FranceTelefono: +33 1 56 89 89 30ecr.france@wanadoo.frECR Spain - AECOCJordi MURRda. General Mitre, 1008017 Barcelona - SpainTelefono: +34 93 252 39 00info@aecoc.es5


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREIndice1 Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.1 Operare in modo congiunto per soddisfare pienamente le esigenze delconsumatore, in tempi rapidi e a costi contenuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.2 Argomenti fondamentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112.3 L’impegno di ECR <strong>Europe</strong> volto all’adeguamento agli standard internazionaliEAN • UCC per consentire la rintracciabilità dei prodotti . . . . . . . . . . . . . .123 Ambito di applicazione e obiettivi del documento . . . . . . 134 Esigenze di business . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155 Requisiti di legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175.1 La Direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti . . . 175.2 Il Regolamento (CE) N. 178/2002 sulla sicurezza alimentare . . . . . . . . . 186 Rintracciabilità e tecnologia: processo e soluzioni . . . . . 236.1 Controllo qualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236.2 Identificazione del prodotto e procedure di rintracciabilità . . . . . . . . . . . . 246.2.1 Definizione di Rintracciabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246.2.1.1 Direzioni ed aree del processo di rintracciabilità . . . . . . . . . . . . . . 256.2.1.2 Sottoprocessi di rintracciabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266.2.2 Principi fondamentali da seguire (Principi guida) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276.2.3 Principi di rintracciabilità, tecnologie abilitanti e standard EAN • UCC . . . . . . 276.2.4 Identificazione univoca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286.2.4.1 Identificazione delle locazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286.2.4.2 Identificazione dei prodotti (articoli commerciali) . . . . . . . . . . . . . 296.2.4.3 Identificazione delle serie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306.2.4.4 Identificazione dei lotti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306.2.4.5 Identificazione nelle gerarchie dei prodotti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326.2.4.6 Identificazione delle unità logistiche (pallet) . . . . . . . . . . . . . . . . . 336.2.5 Raccolta e registrazione dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .376.2.6 Gestione e reperimento dei legami di rintracciabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . 386.2.7 Comunicazione dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 416.2.7.1 Supporto del flusso fisico dei prodotti tramite un flusso diinformazioni affidabile utilizzando l’EDI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426.2.7.2 Identificazione dei pallet e comunicazione dei dati di rintracciabilità 446.2.7.3 Registrazione, archiviazione e recupero dei dati relativi alle unitàcommerciali quando tali unità sono già state spedite . . . . . . . . . . 476.2.7.4 Registrazione, archiviazione e recupero dei dati relativi allamovimentazione dei pallet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476.2.7.5 Rintracciabilità dei prodotti freschi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 486


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6.3 Qualità dei dati anagrafici e sincronizzazione dei dati anagrafici. . . . . . . . 496.4 Implementazione delle best practice di ECR <strong>Europe</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . 496.4.1 Piano di migrazione: efficienza nella riprogettazione della rintracciabilità . . . 496.4.2 Scorecard di autovalutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507 Gestione di eventi accidentali e crisi, processi di ritiroe di richiamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527.2 Definizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527.2.1 Definizione di evento accidentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527.2.2 Definizione di crisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537.2.3 Definizione di ritiro e di richiamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537.3 Codice etico da applicare in caso di crisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 547.4 Organizzazione, documentazione e formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 547.4.1 Guida e documentazione della procedura interna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557.4.2 Organizzazione, ruoli e responsabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557.4.2.1 Responsabilità a ogni livello organizzativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567.4.2.2 Liste dei contatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567.4.3 Sviluppo di competenze e abilità interne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 587.4.4 Scorecard di autovalutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 597.5 Gestione di eventi accidentali/ crisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 607.5.1 Valutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 607.5.1.1 Analisi del rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 617.5.2 Ritiro o richiamo di un prodotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 617.5.3 Il processo di Reverse Logistics . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 627.5.4 Comunicazione in caso di evento accidentale o crisi . . . . . . . . . . . . . . . . . 647.5.4.1 Informazioni da condividere e fasi di comunicazione daintraprendere in caso di evento accidentale o di crisi . . . . . . . . . . 657.5.4.2 Regole d’oro per una comunicazione efficace . . . . . . . . . . . . . . . . 668 Appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 678.1 Percorso di migrazione per l’implementazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 678.1.1 Definire gli obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 678.1.2 Valutare e documentare i processi attualmente in essere . . . . . . . . . . . . . . 688.1.3 Valutare la propria situazione attuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 698.1.4 Sviluppare un piano di implementazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 698.1.5 Implementazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 708.2 Gestione delle crisi - Esempio di modulo informativo . . . . . . . . . . . . . . . . 728.3 Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 738.4 Elenco delle 84 aziende che hanno contribuito allo sviluppo deidocumenti sulla rintracciabilità a livello nazionale e/o europeo . . . . . . . . 779 Bibliografia di riferimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 787


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE1 LaPremessaconsapevolezza del consumatore e la sicurezza dei prodotti non hanno mai raggiuntolivelli tanto elevati quanto nell’attuale contesto economico. Le crisi significativeche hanno interessato il settore alimentare in Europa negli ultimi cinque annihanno sollevato dubbi tra i consumatori e generato una perdita di fiducia nei confrontidei prodotti introdotti sul mercato. In precedenza, la sicurezza del prodotto era percepitae ascritta alle aziende come una responsabilità dettata da libera scelta, ma lapubblicazione della Direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodottidel Dicembre 2001 e del Regolamento (CE) N. 178/2002 per la sicurezza alimentaredel Gennaio 2002 hanno determinato un cambiamento significativo. Attualmente alivello europeo la legislazione in materia costituisce un insieme di requisiti e specificheche ogni azienda produttrice, distributrice, importatrice o esportatrice di prodottida e per l’Europa, è tenuta a rispettare.Al di là degli aspetti legali, la sicurezza del consumatore è principalmente una questionedi etica e di responsabilità aziendali. Il livello di qualità e sicurezza del prodottocontribuisce ad accrescere la fiducia del consumatore e, di conseguenza, consolidal’immagine di un’ azienda e di un marchio nella mente dei consumatori. Non tenere inconsiderazione e non rispettare le esigenze e le aspettative dei consumatori potrebbeessere interpretato come un tradimento verso la fiducia riposta e generare a lungotermine e nel peggiore dei casi un danno per l’azienda e per il marchio con cui vieneidentificata e in alcuni casi addirittura per i rispettivi partner commerciali e per tuttoil settore. Questa è la posta in gioco quando qualità e sicurezza sono compromesse.Fortunatamente la maggior parte delle aziende ha già preso in seria considerazione laqualità dei prodotti e la sicurezza del consumatore. Tali aziende hanno sviluppato eimplementato di propria iniziativa un numero considerevole di iniziative volte a garantireun livello di sicurezza dei prodotti ad oggi mai così elevato. Le aziende non cessanodi avanzare nuove sfide nei confronti dei propri sistemi di controllo qualità econtinuano ad applicarsi affinché il miglioramento sia costante, grazie all’impiego dinuove tecnologie e modalità operative.Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi volti a garantire un’ottima qualità dei prodotti etutte le precauzione prese quotidianamente, può occasionalmente accadere che prodottinon adeguati raggiungano i consumatori. Una volta identitificati, tali prodottidevono essere rapidamente localizzati e ritirati dal mercato. Questo principio è correlatoalla capacità di un’azienda di rintracciare i prodotti nella filiera, di ritirarli daicanali di distribuzione ed eseguirne un richiamo presso i consumatori in qualsiasimomento ciò si rendesse necessario.Nell’area della rintracciabilità, del ritiro e del richiamo dei prodotti sono state sviluppatee implementate numerose attività sia su base spontanea che sotto la guida diorganizzazioni internazionali come ECR, con il chiaro intento di evidenziare l’importanzadella collaborazione tra produttori e distributori. Queste azioni sono tuttavia fre-8


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREquentemente applicabili all’interno di singole aziende o solo nel contesto nazionale epresentano alcune divergenze, discrepanze e limitazioni quando si oltrepassano i confinidei singoli paesi. Tali diversità e limitazioni costituiscono ostacoli considerevolinei confronti di un’efficace rintracciabilità del prodotto a livello europeo.Questa considerazione è l’elemento propulsore per lo sviluppo del presente <strong>Blue</strong><strong>Book</strong> ECR che descrive la modalità più efficace ed efficiente per rintracciare i prodotti,a prescindere dalla loro esportazione. Il <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR descrive una best practicevalida sia per i mercati nazionali che europei.Nel <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR, le raccomandazioni delle best practice aziendali e i requisiti previstidalla legge europea per la sicurezza relativa ai prodotti hanno costituito la base dipartenza per promuovere l’implementazione di un processo di rintracciabilità del prodottosupportato dagli standard EAN • UCC come identificazione univoca di prodotti elocazioni, di etichettatura dei pallet, di scambio di informazioni sui prodotti inviati ecosì via. Queste raccomandazioni non sono vincolanti da un punto di vista giuridico,ma fungono da guida per l’organizzazione richiesta, allo scopo di supportare un processodi rintracciabilità del prodotto, di ritiro o di richiamo e per la gestione di eventiaccidentali/crisi.Esaminando con attenzione questo manuale, il lettore troverà principi e regole aziendalifondamentali e, in misura ancora maggiore, trarrà beneficio dalla collaborazionelungo l’intera filiera. Le azioni in cui un partner commerciale impone i propri punti divista ed è proprietario delle soluzioni tecniche non dovranno più essere supportate.Le aziende operanti a livello nazionale sono differenti per dimensioni e le loro azionidifferiscono in base ai settori di attività. Il presente documento si prefigge l’intento diessere valido e appropriato per tutte le aziende, indipendentemente dalle rispettivedimensioni e contiene alternative, indicazioni e percorsi di cui le aziende, che nonhanno ancora implementato gli standard EAN • UCC o non ne hanno conoscenzeapprofondite, potrebbero avvalersi.L’implementazione delle best practice ECR è un approccio legato a una libera scelta.Risulta quindi necessario implementare la best practice europea per creare unamassa critica di attori interessati e allineare le azioni nazionali al livello europeo.Tali raccomandazioni sono state sviluppate nello spirito di collaborazione di ECR, daaziende del gruppo ECR per aziende del gruppo ECR con un obiettivo comune:“L’impiego della rintracciabilità all’interno della supply chain al fine di soddisfarele aspettative del consumatore in materia di sicurezza”.Franck RIBOUDDANONE GroupSir Terry LEAHYTESCO9


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE2IntroduzioneIl 3 dicembre 2001 è stata pubblicata la Direttiva 2001/95/CE concernente lasicurezza generale dei prodotti e il 28 gennaio 2002 è stata la volta delRegolamento (CE) N. 178/2002 riguardante la legislazione generale in materiaalimentare (General Food Law): i due provvedimenti entrano in vigore rispettivamenteil 15 gennaio 2004 e il 1° gennaio 2005.I requisiti di entrambe le leggi sono applicabili a tutte le aziende di ciascunStato membro.Ora più che mai è importante che produttori, importatori, esportatori, grossistie distributori operino in modo congiunto e implementino standard, best practicee processi aziendali destinati a soddisfare i nuovi requisiti di legge e a fornireal consumatore una qualità dei prodotti addirittura migliore e standard di sicurezzadei prodotti di livello elevato.Buoni livelli di collaborazione sono già stati avviati all’interno delle aziendegrazie al supporto di ECR <strong>Europe</strong> ed EAN International. Le procedure e le raccomandazionidescritte in questo documento sono state inizialmente sviluppate alivello nazionale da ECR D-A-CH, ECR France ed ECR Spagna. Il gruppo di lavorodi ECR le ha quindi adattate, allo scopo di soddisfare i nuovi requisiti di leggeeuropei. Inoltre, un gruppo di convalida ha supportato il processo. È possibileconsultare un elenco completo dei partecipanti e delle aziende coinvolteall’Appendice 8.4.Il contesto economico e giuridico in cui si opera attualmente propone alleaziende, che hanno una presenza a livello europeo, un’ampia gamma di scelte;tali opzioni saranno illustrate e analizzate nei capitoli sucessivi.2.1 Operare in modo congiunto per soddisfare pienamente leesigenze del consumatore, in tempi rapidi e a costicontenutiECR <strong>Europe</strong>, in qualità di piattaforma volta a realizzare la collaborazione tra produttoriFMCG (Fast Moving Consumer Goods) e distributori, ha il compito dioccuparsi della sicurezza dei prodotti nel rispetto delle aspettative dei consumatoridi oggi. La collaborazione attiva tra i vari partner commerciali lungo l’interafiliera rappresenta il modo migliore per assicurare al consumatoresicurezza e rintracciabilità del prodotto e per limitare eventi accidentali che possanoimpattare sui consumatori stessi, grazie a sistemi di gestione delle crisicondivisi ed efficaci.Un principio guida fondamentale dell’Efficient Consumer Response è quellosecondo cui, tramite una collaborazione attenta e puntuale, fornitori e distribu-10


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREtori possono individuare modalità con cui è possibile operare in modo congiuntoe migliorare l’efficienza dei processi e delle procedure aziendali, ridurre gli sprechie introdurre nuove modalità operative nella supply chain, in modo che i vantaggipossano essere condivisi da fornitori, distributori e consumatori.2.2 Argomenti fondamentaliNel corso degli ultimi 5 anni, lo spazio dedicato da parte dei media a eventiaccidentali scatenanti situazioni di crisi nel settore alimentare e non-food è cresciutoin modo esponenziale. A titolo esemplificativo citiamo:• Settore alimentare: diossina, afta epizootica, contaminazioni da pesticida,listeria• Settore non-food: richiamo di prodotti attinenti a detergenti, giocattoli, automobiliLa sicurezza del prodotto diventa un problema da affrontare quotidianamenteall’interno di un ambiente tanto complesso:• In media, si registra un allarme al giorno per un distributore tipo di grandidimensioni e ogni anno vengono ritirati dal mercato 200 prodottiIl settore diventa sempre più complesso e vulnerabile a causa di:• Globalizzazione del commercio• Filiera di tipo “Just In Time”• Concentrazione della produzione e della distribuzioneLa nuova realtà richiede un riesame fondamentale della modalità più efficaceper fornire ai consumatori prodotti di livello adeguato a un prezzo equo. Le procedureoperative, che ignorano gli standard globali di business e la rigida separazionedei ruoli tradizionali di produttore e distributore, minaccianoinevitabilmente di bloccare la supply chain e non riescono a far leva sulle sinergieapplicabili grazie all’Information Technology e ai potenti strumenti di pianificazione.È altrettanto vero che ogni azienda è personalmente responsabile dell’attivazionedi una procedura di richiamo o di ritiro dei propri prodotti, ma quando lamerce ha già lasciato l’azienda e non è più sotto il suo controllo, è indubbio cheper ottenere un processo, rapido, preciso, a costi contenuti, sia indispensabilebasarsi su una collaborazione diretta tra tutti i partner coinvolti nella supplychain.Il <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR descrive le procedure per il ritiro e il richiamo lungo l’interafiliera FMCG e il meccanismo di supporto alla base di tali procedure.La rintracciabilità diventa, allo stato attuale, una norma di legge univoca e alleaziende non resta che implementare sistemi adeguati, pena la perdita di competitività.11


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORETuttavia, considerando la rintracciabilità dei prodotti a prescindere dalla normativavigente, le aziende beneficeranno di due ulteriori vantaggi derivanti dall’implementazionedi best practice:• In primo luogo, con l’implementazione della rintracciabilità dei prodotti, leaziende ottempereranno alle aspettative sempre nuove e crescenti del consumatoreper quel che concerne la qualità e la sicurezza dei prodotti• In secondo luogo, le aziende potranno migliorare ulteriormente il consumervalue e nel contempo incrementare l’efficienza e l’efficaciaLa rintracciablità consente inoltre di incrementare il consumer value, l’efficienzae l’efficacia all’interno della catena del valore.2.3 L’impegno di ECR <strong>Europe</strong> volto all’adeguamento aglistandard internazionali EAN•UCC per consentire larintracciabilità dei prodottiNel presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR, gli autori descrivono gli standard internazionaliEAN • UCC in materia di utilizzo di identità univoca per gli articoli commerciali e ipartner commerciali, gli standard di dati, l’etichettatura con codice a barre e loscambio elettronico di dati come best practice per la rintracciabilità dei prodotti.La ragione fondamentale risiede nel fatto che gli standard internazionaliEAN • UCC sono univoci, globali, generici, opzionali e adattabili all’utilizzo daparte di tutti i partner commerciali per semplificare l’identificazione delleaziende e dei relativi prodotti e per condividere le informazioni che li riguardano.Forniscono inoltre un linguaggio di business condiviso. Se utilizzati in modo adeguatoda ciascun membro di una filiera estesa, i prodotti e i dati, unitamentealle informazioni richieste per la gestione della rintracciabilità e della shelf life,possono essere condivisi attraverso ogni collegamento della catena, allineandoil flusso di informazioni al flusso di merci.12


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE3Ambito di applicazione eobiettivi del documentoIl presente documento descrive, nell’ottica di ECR, la best practice che è statadefinita per l’Europa in materia di rintracciabilità dei prodotti lungo la filiera conl’obiettivo di garantire la sicurezza dei consumatori. Tratta inoltre della rintracciabilitàdei prodotti considerandola come un processo “end-to-end” della filiera,che inizia dalle merci in arrivo presso il sito del produttore (ad esempio materiaprima, imballaggio) e termina quando il prodotto è praticamente finito e prontoper essere acquistato dal consumatore in un Punto di Vendita. Nel documento ècompresa anche una sezione dedicata al Crisis Management (Gestione delleCrisi) tra produttori e distributori.L’ambito di applicazione del presente documento è quello relativo ai prodotti diconsumo di tipo FMCG del settore alimentare e non e tratta i processi di bestpractice in termini di rintracciabilità dei prodotti, sviluppati sulla base di considerazionidi business e di normative di legge europee 1 .La best practice illustrata nel presente documento fornisce spiegazioni sullemodalità maggiormente efficaci ed efficienti atte a soddisfare i requisiti in materiadi rintracciabilità, richiamo e ritiro dei prodotti conformemente a quanto definitonella Direttiva 2001/95/CE e dal Regolamento (CE) N.178/2002.Ulteriori disposizioni di legge potrebbero essere state emanate sia a livellonazionale che da parte dell’UE, ma non sono oggetto di trattazione nel presentedocumento. Comunque, l’obiettivo delle due leggi è comune: la sicurezza deiconsumatori.1 Direttiva 2001/95/CE del Parlamento<strong>Europe</strong>o e del Consiglio, del 3 dicembre 2001,relativa alla sicurezza generale dei prodotti eRegolamento (CE) N. 178/2002 delParlamento <strong>Europe</strong>o e del Consiglio, del 28gennaio 2002, che definisce i principi e lenorme generali vigenti nella legislazione alimentare,istituisce l’Autorità europea per lasicurezza alimentare e definisce procedure nelcampo della sicurezza alimentare.I destinatari del documento sono le seguenti figure professionali presenti inazienda, indipendentemente dalle dimensioni di quest’ultima:• Responsabili della qualità• Responsabili della catena di approvvigionamento/della logistica• Responsabili di fabbrica e magazzino• Customer service e assistenza clienti• Ufficio legale• Responsabili della comunicazione• IT Manager• Persone responsabili dell’implementazioneSono invece esclusi dall’ambito di applicazione del presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR:• Sistemi interni di rintracciabilità• Procedure relative a mangimi, procedure allergeniche e agricole incluso l’utilizzodi OGM• Prevenzione della contaminazione (ad esempio pesticidi)13


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE• Sviluppo e implementazione della gestione e controllo qualità all’interno diun’azienda• Implementazione di sistemi di etichettatura dei prodotti e/o pallet e altroTuttavia, è possibile richiedere e ottenere consulenza specifica e di livello eccellenteanche in altri ambiti, ad esempio nelle EAN International GeneralSpecifications dedicate al codice a barre e Auto ID.Laddove previsto, il <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR fornisce un riepilogo delle possibili soluzioniche potrebbero basarsi su differenti livelli di tecnologia, colmando quindi il divariotra partner di dimensioni diverse e in possesso di diverse competenze tecnologiche.Uno degli aspetti fondamentali da considerare è che la supply chaindovrebbe utilizzare un linguaggio comune laddove i partner commerciali comunicanoe gestiscono flussi di materiali e informazioni. Dalla sua fondazione, avvenutanegli anni ‘90, ECR <strong>Europe</strong> ha optato per la promozione degli standardEAN • UCC.14


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE4Esigenze di businessNonostante i notevoli risultati conseguiti in termini di qualità dei prodotti e sicurezzadei consumatori, il progresso non sarà mai sinonimo di rischio zero. Lascienza e la tecnologia consentono di agire sulla riduzione dei rischi ma nonsulla loro completa eliminazione. Il settore, a dispetto dei miglioramenti conseguiti,potrebbe trovarsi ad affrontare la minaccia di un fallimento nella qualitàdei prodotti.La presente sezione illustra i principali aspetti di business che devono esserepresi in considerazione in fase di analisi o valutazione della rintracciabilità,nonché la gestione a livello aziendale degli eventi accidentali.Uno degli obiettivi dei sistemi di gestione della qualità è proprio la realizzazionedi prodotti sicuri. Sebbene tutte le procedure possano essere gestite in base anorme codificate, standard e leggi, non è possibile fornire sicurezza assoluta afronte di un possibile evento critico.La priorità numero uno dei processi di rintracciabilità dei prodotti e dellagestione degli eventi accidentali è quella di proteggere il consumatore e digarantire un ritiro o un richiamo rapidi di un prodotto. La seconda prioritàriguarda la gestione degli aspetti economici correlati all’azienda e tale attività sirealizza al meglio attraverso la precisa e puntuale identificazione e individuazionedi tutti i prodotti non conformi.In base al livello di implementazione e all’infrastruttura adottati da un’azienda èpossibile che i processi di rintracciabilità dei prodotti richiedano investimentinotevoli. I vantaggi e il risparmio in termini di costi non sono così evidenti aprima vista e la spesa dovrebbe essere considerata nell’ottica di un investimentostrategico a lungo termine in quanto collegato alla percezione dei consumatori,all’immagine dell’azienda e alla fiducia che i consumatori dimostrano almomento dell’acquisto di un prodotto.Non tutti i soggetti coinvolti, all’interno della filiera FMGC, sono in grado di comprenderesufficientemente l’importanza del valore aggiunto che viene attribuitoal prodotto e molte decisioni vengono prese in base ad un controllo fisico dellaqualità. I costi derivanti dall’implementazione di sistemi di rintracciabilità sembranovariare considerevolmente tra aziende e settori, in base al tipo di tecnologiaadottata, alla mole di informazioni che devono essere archiviate e allacomplessità della filiera. È più probabile che i sistemi saranno introdotti conmaggiore rapidità laddove siano tangibili, nella logistica e nel controllo di processo,vantaggi commisurati oppure laddove la quota di mercato del brandsarebbe a rischio senza l’introduzione di sistemi di questo genere.Risulta pertanto chiaro che la rintracciabilità dei prodotti è conseguibile solo a15


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREcaro prezzo, ma il prezzo da pagare senza un sistema di questo tipo oppure lapresenza di un sistema inefficiente, potrebbe avere gravi conseguenze per i consumatori,le singole aziende, il settore in cui operano e, a livello nazionale einternazionale, per i governi. Il principale valore aggiunto, per un’azienda, neldisporre di un processo di rintracciabilità affidabile e di una gestione della qualità,si riflette in ultima istanza nell’utilizzo delle best practice ECR per l’implementazionedella rintracciabilità. Utilizzare gli standard EAN • UCC allo scopo disoddisfare i requisiti di legge e per migliorare la filiera rappresenta la “roadmap” ideale al conseguimento del compromesso ottimale tra costi e benefici.Le aziende che implementano best practice collaborative e gli standardEAN • UCC hanno assolutamente bisogno che i propri partner facciano altrettanto.La realizzazione di una massa critica di implementazione tra partner commercialinazionali ed europei è, in modo evidente, un’esigenza di business.▼Regole di business fondamentali:1. La collaborazione tra partner commerciali dovrebbe essere promossa inmaniera costante e continua. Le attività devono essere accettate per mutuoconsenso laddove un partner imponga i propri punti di vista e sistemi.2. Attraverso l’utilizzo di standard di business liberi e globalizzati, ogni aziendacoinvolta nella filiera può diventare responsabile della scelta del serviceprovider che si occuperà dell’implementazione del sistema in un mercatoaperto e competitivo.3. L’utilizzo di standard di business liberi e globalizzati migliora l’efficienza eabbatte i costi totali della supply chain.16


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE5Requisiti di leggeI requisiti comprendono:• Sicurezza del prodotto e del consumatore• Rintracciabilità del prodotto e flusso di informazioni in qualità di strumentoper la tutela della sicurezza del consumatore• Procedura di gestione delle crisi, incluso ritiro e richiamoLa presente sezione si propone di stabilire una conoscenza condivisa dei requisitidi rintracciabilità, ritiro e richiamo dei prodotti, come previsto dalle due principalinormative europee.Scopo di questa sezione è di evidenziare i requisiti di legge che tutte le aziendesono tenute a ottemperare e, in tal modo, garantire una conoscenza condivisatra i differenti partner commerciali coinvolti nell’intera supply chain.5.1 La Direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generaledei prodottiLa presente direttiva prevede che gli aspetti fondamentali riguardanti la sicurezzadei prodotti trovino applicazione prima del 15 gennaio 2004. Il testo completoè consultabile al sito[http://www.europa.eu.int/].• Articolo 3: “I produttori sono tenuti ad immettere sul mercato solo prodottisicuri”• Articolo 5: “Sempre nei limiti delle rispettive attività, i produttori devono adottaremisure proporzionate, in funzione delle caratteristiche dei prodotti da essiforniti, onde(a) essere informati sui rischi che tali prodotti potrebbero presentare;(b) intraprendere le azioni opportune, compresi, se necessario per evitare talirischi, il ritiro dal mercato, l’informazione appropriata ed efficace dei consumatorie il richiamo del prodotto.Le misure di cui al terzo comma comprendono, ad esempio:(a) l’indicazione, in base al prodotto o al suo imballaggio, dell’identità e degliestremi del produttore nonché del riferimento del prodotto o, eventualmente,della partita di prodotti di cui fa parte, salvo nei casi l’omissione di tale indicazionesia giustificata; e(b) quando opportuno, i controlli a campione sui prodotti commercializzati, l’esamedei reclami e, se del caso, la tenuta di un registro degli stessi, nonchél’informazione del produttore ai distributori in merito a tale sorveglianza.I distributori sono tenuti ad agire con diligenza per contribuire all’osservanzadegli obblighi di sicurezza pertinenti, in particolare sono tenuti a non fornireprodotti che sappiano oppure che avrebbero dovuto sapere, in base alleinformazioni in loro possesso ed in quanto operatori professionali, non17


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREconformi a tali obblighi. Inoltre, essi devono, nei limiti delle rispettive attività,partecipare ai controlli della sicurezza dei prodotti immessi sul mercato, inparticolare trasmettendo le informazioni concernenti i rischi dei prodotti, conservandoe fornendo la documentazione atta a rintracciare l’origine dei prodotti,e collaborando alle azioni intraprese da produttori e autorità competentiper evitare tali rischi. Entro i limiti delle rispettive attività devono adottare lemisure che consentano loro un’efficace collaborazione.Nei limiti delle rispettive attività, produttori e distributori collaborano con leautorità competenti, ove richiesto dalle medesime, in ordine alle azioni intrapreseper evitare i rischi presentati dai prodotti che essi forniscono o hannofornito. Le procedure di tale collaborazione, comprese le procedure di dialogocon i produttori e i distributori interessati in merito ad aspetti connessi allasicurezza dei prodotti, sono stabilite dalle autorità competenti.”5.2 Il Regolamento (CE) N.178/2002 sulla sicurezzaalimentareI requisiti generali previsti dalla legislazione europea sugli alimenti sono stati laguida per la stesura del presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> contenente le best practice ECR inquanto il regolamento fornisce definizioni più accurate o complementari (adesempio rintracciabilità) e stabilisce requisiti più severi in materia di sicurezzadei consumatori.“Il presente regolamento costituisce la base per garantire un livello elevato ditutela della salute umana e degli interessi dei consumatori in relazione agli alimenticompresi i prodotti tradizionali, garantendo al contempo l’efficace funzionamentodel mercato interno.”La legge definisce la rintracciabilità come: “la possibilità di ricostruire e seguire ilpercorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzionealimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimentoo di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazionee della distribuzione”e, in breve:• Fornisce i principi in base ai quali gli operatori del settore alimentare devonogarantire la rintracciabilità e le modalità da seguire in tale contesto per tracciaree rintracciare le fasi immediatamente precedenti e quelle immediatamentesuccessive (“one step-backward” e “one step-forward”)• Stabilisce che gli operatori del settore alimentare e del settore mangimi (o“alimento per animali”) sono responsabili dei mangimi, alimenti e prodottiche immettono sul mercato• È applicabile a prodotti esportati e importati da/nell’UE• Istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che può richiedereinformazioni agli operatori del settore alimentare• Stabilisce nel 1° gennaio 2005 la data ultima utile agli operatori del settore18


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREalimentare per conformarsi alle disposizioni di leggeGli articoli della “Legge europea relativa alla sicurezza dei prodotti alimentari”[General Food Law] che riguardano la rintracciabilità sono gli articoli 13, 14, 17,18 e 19. Quanto stabilito dai presenti articoli costituisce il requisito minimo cheogni azienda deve implementare per ottemperare alla legge. Si ricordi chepotrebbe essere necessario conformarsi anche ad alcune disposizioni supplementaripreviste da leggi UE, da leggi nazionali o da alcune procedure commercialilocali.Tali considerazioni di livello locale non saranno oggetto di trattazione del presente<strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR.Di seguito sono riportati alcuni estratti chiave del Regolamento:Articolo 13: il testo di legge recita: “Fatti salvi i loro diritti e obblighi, la Comunità egli Stati membri agiscono come segue:(a) contribuscono all’elaborazione di norme tecniche internazionali sugli alimentie sui mangimi, nonché di norme sanitarie e fitosanitarie;(b) promuovono il coordinamento dei lavori sulle norme relative ad alimenti emangimi intrapresi da organizzazioni internazionali governative e non governative;(c) contribuiscono, ove pertinente e opportuno, all’elaborazione di accordi sul riconoscimentodell’equivalenza di misure specifiche riguardanti gli alimenti e imangimi;(d) prestano particolare attenzione alle peculiari esigenze finanziare, commercialie di sviluppo dei paesi in via di sviluppo per evitare che le norme internazionalicreino inutili ostacoli alle esportazioni di tali paesi;(e) promuovono la coerenza tra gli standard tecnici internazionali e la legislazionein materia alimentare, assicurando al contempo che l’elevato livello di protezioneadottato nella Comunità non venga ridotto.”Articolo 14: recita che gli alimenti immessi sul mercato devono essere sicuri.Stabilisce inoltre chiaramente che un sistema di rintracciabilità in cui non è utilizzatala rintracciabilità della partita o del lotto, determinerà il ritiro di tutti gliarticoli prodotti di uno specifico prodotto come conseguenza di un evento accidentaleo di una crisi. Se il problema non può essere imputato a una partita o aun lotto specifico di prodotti, in quel caso risulta necessario ritirare l’intera produzione.Il livello di rintracciabilità, misurato attraverso la numerazione dei lottie la dimensione prestabilita di tali lotti, è una decisione che spetta a ciascunsingolo attore all’interno della filiera.Il testo di legge recita: “Gli alimenti a rischio non possono essere immessi sulmercato.” “6. Se un alimento a rischio fa parte di una partita, lotto o consegna dialimenti della stessa classe o descrizione, si presume che tutti gli alimenti contenutiin quella partita, lotto o consegna siano a rischio a meno che, a seguito diuna valutazione approfondita, risulti infondato ritenere che il resto della partita,lotto o consegna sia a rischio.”19


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREcompetenti, che le richiedano, le informazioni al riguardo.Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono disporre di sistemi eprocedure per individuare le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti. Leinformazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti chele richiedano.Gli alimenti o i mangimi che sono immessi sul mercato della Comunità o che probabilmentelo saranno devono essere adeguatamente etichettati o identificati peragevolarne la rintracciabilità, mediante documentazione o informazioni pertinentisecondo i requisiti previsti in materia da disposizioni più specifiche.”Articolo 19: si riferisce alla necessità, per ciascun operatore del settore alimentaree dei mangimi, di disporre di procedure di richiamo/ritiro e gestione dellecrisi conformi ai requisiti. I principali requisiti sono:1. L’operatore del settore alimentare deve immediatamente avviare procedureatte al ritiro dal mercato di qualsiasi alimento (importato, prodotto, trasformato,lavorato o distribuito) che non sia conforme ai requisiti europei e informarele autorità competenti. Deve inoltre informare i consumatori dellaragione del ritiro e, se necessario, richiamare i prodotti.2. L’operatore del settore alimentare responsabile di attività di vendita al dettaglioo di distribuzione deve avviare procedure per ritirare dal mercato i prodottinon conformi ai requisiti europei e dovrà contribuire alla sicurezza deglialimenti trasmettendo le informazioni necessarie, collaborando agli interventidei responsabili della produzione, della trasformazione, della lavorazionee/o delle autorità competenti. Deve quindi informare immediatamentele autorità competenti se ritiene o abbia motivo di ritenere che un alimentoimmesso sul mercato possa essere dannoso per la salute umana.Il testo di legge recita: “Se un operatore del settore alimentare ritiene, o ha motivodi ritenere, che un alimento da lui importato, prodotto, trasformato, lavorato odistribuito non sia conforme ai requisiti di sicurezza degli alimenti, e l’alimentonon si trova più sotto controllo immediato di tale operatore del settore alimentare,esso deve avviare immediatamente procedure per ritirarlo e informarne le autoritàcompetenti. Se il prodotto può essere arrivato al consumatore, l’operatoreinforma i consumatori, in maniera efficace e accurata, del motivo del ritiro e, senecessario, richiama i prodotti già forniti ai consumatori quando altre misuresiano insufficienti a conseguire un livello elevato di tutela della salute.Gli operatori del settore alimentare responsabili di attività di vendita al dettaglio odistribuzione che non incidono sul confezionamento, sull’etichettatura, sulla sicurezzao sull’integrità dell’alimento devono, entro i limiti delle rispettive attività,avviare procedure per ritirare dal mercato i prodotti non conformi ai requisiti disicurezza alimentare e contribuire a garantire la sicurezza degli alimenti trasmettendoal riguardo le informazioni necessarie ai fini della loro rintracciabilità, collaborandoagli interventi dei responsabili della produzione, della trasformazione edella lavorazione e/o delle autorità competenti.Gli operatori del settore alimentare informano immediatamente le autorità competentiquando ritengano o abbiano motivo di ritenere che un alimento da essiimmesso sul mercato possa essere dannoso per la salute umana. Essi informano21


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREle autorità competenti degli interventi adottati per evitare rischi al consumatorefinale e non impediscono né scoraggiano la cooperazione di chiunque con leautorità competenti, in base alla legislazione nazionale e alla prassi legale, nelcaso in cui tale cooperazione possa prevenire, ridurre o eliminare un rischio derivanteda un prodotto alimentare.Gli operatori del settore alimentare collaborano con le autorità competentiriguardo ai provvedimenti volti ad evitare o ridurre i rischi provocati da un alimentoche forniscono o hanno fornito.”Nota importante:I testi di legge riguardano i risultati che le azienda devono conseguire. Noncostituiscono tuttavia materia vincolante per quel che concerne le modalità diconseguimento di tali obiettivi.22


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6Rintracciabilità e tecnologia:processi e soluzioniObiettivo della sezioneLa presente sezione descrive i processi e l’organizzazione che si consiglia diimplementare all’interno di ogni azienda facente parte di ECR, allo scopo diadempiere alle norme di legge e soddisfare i requisiti di business documentatinelle sezioni precedenti.Alla luce delle normative da adempiere e dei requisiti di business da soddisfare,la rintracciabilità completa delle merci deve avere luogo tramite l’implementazionedi un processo “end-to-end” che si estenda dall’industria di trasformazione(materie prime, mangimi, packaging e altro) fino ai prodotti di largoconsumo e viceversa. Ogni sottoprocesso deve essere gestito adeguatamenteda chi ne detiene la competenza. Le interfacce tra i diversi sottoprocessidevono essere gestite in modo da consentire scambi omogenei di dati inentrambe le direzioni: nella fase immediatamente precedente e in quella immediatamentesuccessiva (“one step forward” e “one step backward”).Al fine di garantire l’affidabilità di questo processo, per ciascuna fase all’internodella supply chain è necessario interrogarsi su quanto segue:• Come è possible consegnare prodotti sicuri ai clienti e ai consumatori?• Quali merci sono state ricevute e quali sono state spedite?• Da chi sono state ricevute le merci e a chi sono state consegnate?• Qual è il codice lotto/numero di serie della merce ricevuta e di quella spedita?Per rispondere a questi interrogativi è necessario implementare all’interno dell’aziendai seguenti sistemi:• Controllo qualità• Codifica dei prodotti e procedure di rintracciabilità• Organizzazione mirata a garantire attività quotidiane di elevato livello di efficienza• Procedure di richiamo e ritiro del prodotto• Procedure di Gestione Eventi Accidentali/Crisi6.1 Controllo qualitàAttualmente, l’impiego di un sistema di Controllo qualità adeguatamente progettatoe correttamente implementato assicura già un livello elevato di sicurezzaper il consumatore. Il Controllo qualità risulta essere fondamentale per un prodottoa marchio e per una private label di successo e ha un impatto direttosulla sostenibilità di un’azienda. L’obiettivo generale di tutte le parti coinvolte23


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREdeve essere la produzione e la distribuzione di prodotti sicuri. Raggiungere unelevato livello di sicurezza del prodotto richiede una costante certificazione dellaqualità e misure di controllo periodiche.La serie di standard 2 ISO 9001-9004 e il processo HACCP (Hazard Analysis andCritical Control Points), unitamente ad altri, costituiscono il fondamento consolidatoper l’implementazione di un sistema di Controllo qualità adeguato alleaziende di qualsiasi tipo e dimensione nei mercati FMCG.6.2 Identificazione del prodotto e procedure dirintracciabilitàScopo della seguente sezione è la descrizione delle procedure di rintracciabilitàdel prodotto in base a:• Identificazione univoca delle aziende interessate• Identificazione univoca dei prodotti (unità consumatore)• Identificazione univoca delle unità logistiche (pallet, container e altro)• Flussi di informazioni e scambio datiÈ raccomandato un approccio basato sulla collaborazione che comprenda undialogo costante tra i partner della filiera e l’utilizzo di un linguaggio di businesscondiviso tra tutte le parti coinvolte.L’utilizzo degli standard EAN • UCC per l’identificazione dei partner commerciali(Global Location Number), dei prodotti (Global Trade Item Number) e delle unitàlogistiche (Serial Shipping Container Code), insieme all’utilizzo di standard dimessaggi elettronici EDI per la comunicazione di informazioni (EANCOM®), costituiscela soluzione raccomandata.Questa sezione sottolinea la necessità di implementare in modo completamenteintegrato, gli standard EAN•UCC e il linguaggio EANCOM® per i messaggielettronici come target opzionale che le aziende di piccole e grandidimensioni dovrebbero adottare per il futuro.6.2.1 Definizione di RintracciabilitàLa definizione di rintracciabilità può differire tra i singoli operatori, in funzionedell’attività, del posizionamento della singola azienda lungo la filiera (a monte oa valle) e della legislazione vigente.2 - Gli standard ISO costituiscono un esempiodi standard riconosciuti a livello internazionale.Tuttavia, non sono obbligatori.- I processi HACCP sono obbligatori perl’industria alimentare.Nel presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR, si preferisce attenersi alla definizione prescrittadalla legge europea che definisce i principi e i requisti della legislazione inmateria alimentare [General Food Law] in quanto questa può essere applicata atutte le aziende coinvolte nella filiera del settore alimentare e può essere rilevanteanche per i produttori del settore non-food:24


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREMovimentazione delle merci lungo la supply chainMaterieprime ePackagingStabilimentodel produttoreMagazzinodel produttore/di terziMagazzino del cliente/del distributorePuntovenditaPuntovenditaConsumatoreLa rintracciabilità è un processo end-to-endFigura 1: Movimentazione delle mercilungo la supply chain: la rintracciabilità èun processo “end-to-end”“La rintracciabilità è la possibilità di tracciare e seguire il percorso di un alimento,di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o diuna sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangimeattraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.”In base a questa definizione si comprende che la rintracciabilità è un processo“end-to-end” della filiera in cui aziende varie collaborano per ottimizzare le interfacceesistenti tra le diverse direzioni, aree e sottoprocessi. Riteniamo pertantoche questa sia la modalità corretta per soddisfare le aspettative dei consumatoriin materia di sicurezza e qualità del prodotto.6.2.1.1 Direzioni ed aree del processo di rintracciabilitàIl processo di rintracciabilità può essere diviso in due direzioni distinte: a) tracciabilità“forward” o rintracciabilità “discendente”, b) tracciabilità “backward” orintracciabilità “ascendente”. Queste due direzioni sono rilevanti per tre areedistinte: a monte, interna e a valle. A monte (“upstream”) e a valle (“downstream”)possono essere percepite in modo diverso in funzione del posizionamentodell’operatore all’interno della filiera.• Rintracciare è la capacità di identificare l’origine e le caratteristiche di unprodotto (localizzare un prodotto) in base a criteri specifici ovunque questosi trovi lungo la supply chain. Si tratta di una caratteristica cruciale per qualsiasisistema di rintracciabilità, in quanto le aziende devono essere in gradodi identificare e localizzare i loro prodotti all’interno della filiera al fine di ritirarlio richiamarli in qualsiasi momento sia necessario intraprendere questiprovvedimenti (principio giuridico di “one step forward”)• Tracciare è la capacità di identificare l’origine e le caratteristiche di un prodottoin base a criteri determinati in ogni singolo punto della supply chain. Si25


SCA NYECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREtratta di una caratteristica critica di un sistema di tracciabilità in quanto leaziende devono essere in grado di determinare l’identità e l’origine dei prodottiricevuti in modo preciso e tempestivo in qualsiasi momento si rendanecessario adottare questa misura (principio giuridico di “one stepbackward”)• L’area a monte copre la prima parte di una filiera. Essa comprende produttoridi materie prime (industrie di trasformazione), ingredienti, packaging etutti i fornitori intermedi che operano fino al momento in cui gli articoli arrivanoin azienda• L’area interna copre ciascuna fase sotto il controllo di ogni operatore. Anchese questo aspetto non è specificamente contemplato nel presente documento,risulta fondamentale che sia collegato ai processi a valle e a monte• L’area a valle copre la parte finale di una supply chain. Inizia presso il produttoredel prodotto finale (compresi i co-packers), i fornitori di servizi logistici,il (i) centro(i) di distribuzione e termina presso il Punto di Vendita6.2.1.2 Sottoprocessi di rintracciabilitàIl processo di rintracciabilità consiste nell’implementazione di tre importanti sottoprocessi:1. Identificazione univoca ed etichettatura di tutti i prodotti alla fonte2. Raccolta dati, registrazione e gestione dei collegamenti lungo la filiera inmodo tale che qualsiasi informazione rilevante possa essere recuperata, inqualsiasi momento ciò si renda necessario, in modo veloce e preciso (adesempio scansione del codice a barre e scambio dati elettronico)3. Comunicazione dei dati di rintracciabilità predeterminati lungo la supply chainLivello 1 . Alla fonte (ad esempio linea di produzione o area di prelievo, ecc)Identificazione ed Etichettaturadei prodotti• Per facilitare e ottimizzarel’identificazione del prodottoLivello 2. Lungo la filieraCapacità discansione combinate conFlusso Elettronico di Informazioni• Per ottimizzare leoperazioni di ricevimento espedizioneLivello 3. Database centralizzato internoRegistrazione dati e Collegamento• Per ottimizzare lacondivisione dei dati tra ipartner della filiera e persupportare le procedure dirichiamo e ritiroFigura 2: I diversi componenti del processo di rintracciabilità26


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREper facilitare il ritiro e il richiamo dei prodotti in tempi brevi e con la massimaprecisione6.2.2 Principi fondamentali da seguire (Principi guida)I seguenti elementi di base devono essere considerati come principi guidacomuni che ogni operatore della filiera dovrebbe applicare:• I sistemi e le procedure di rintracciabilità dovrebbero servire allo scopo diadempiere ai requisiti di legge consentendo l’accesso alle informazioni rilevantiper la rintracciabilità del prodotto e dovrebbero fornire la possibilità dilocalizzare e ritirare i prodotti dal mercato in presenza di un rischio per lasalute pubblica• I sistemi di gestione della rintracciabilità devono basarsi su standard comunementeconcordati e accettati in modo da garantire un flusso veloce e precisodi informazioni e per ottimizzare in tal modo l’elaborazione e lacomunicazione dei dati di rintracciabilità. In questo contesto gli standardEAN • UCC sono raccomandati a livello di best practice• Ogni operatore è libero di decidere la modalità di implementazione del propriosistema di rintracciabilità interno nella misura in cui risulta essere ingrado di ricevere, elaborare e comunicare le informazioni e i dati richiesti aipropri partner commerciali a monte e a valle in modo preciso e tempestivo.Questo implica che la documentazione e il flusso di informazioni non sibasino necessariamente su messaggi scambiati con formato EDI. Le proceduremanuali basate su supporto cartaceo possono offrire soluzioni e risultatianaloghi a quelli descritti in questo capitolo. Il vantaggio di una gestionedati basata su computer costituisce un modo potenziale per ridurre i tempidi risposta quando si cercano informazioni rilevanti6.2.3 Principi di rintracciabilità, tecnologie abilitanti e standardEAN•UCCDal punto di vista della gestione delle informazioni, l’implementazione di unsistema di rintracciabilità all’interno di una filiera richiede che tutte le parti coinvolteassocino sistematicamente il flusso fisico dei materiali, dei prodotti semilavorati(intermedi) e di quelli finiti al flusso di informazioni ad essi riferiti.3 Oltre 1.000.000 di aziende utilizzano glistandard EAN•UCC. EAN International possiedeOrganizzazioni membro in più di cento Paesi.Per ulteriori informazioni visitare il sitohttp://www.ean-int.orgQuesta operazione richiede una visione globale della supply chain, realizzabilenel migliore dei modi grazie a un linguaggio di business comune: gli standardEAN • UCC. L’ampio raggio d’azione e l’accettazione universalmente condivisada parte dei consumatori, delle aziende e delle pubbliche amministrazioni assegnaa questi standard un posizionamento unico ed esclusivo, in quanto fornisconoadeguata risposta ai requisiti del sistema di rintracciabilità 3 .Per supportare efficacemente fornitori, produttori e distributori, EANInternational ha definito i principi più importanti di rintracciabilità e ha realizzato27


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREuna griglia di implementazione che li collega alle tecnologie abilitanti e ai rispettivistandard EAN • UCC 4 . I quattro principi di rintracciabilità fondamentali sono:1. Identificazione univoca dei prodotti, delle unità logistiche e delle locazioni2. Raccolta e registrazione dei dati di rintracciabilità3. Gestione dei collegamenti e del reperimento dei dati di rintracciabilità4. Comunicazione dei dati di rintracciabilitàPRINCIPI DIRINTRACCIABILITÀTECNOLOGIEABILITANTISTRUMENTI DELSISTEMA EAN•UCCIDENTIFICAZIONEUNIVOCAIDENTIFICAZIONEAUTOMATIZZATAGTIN, SSCC, GLN,IDENTIFICATORI DI DATI(AI)RACCOLTA EREGISTRAZIONE DEIDATIRACCOLTAAUTOMATIZZATA DEIDATI (ADC)EAN/UPC, UCC/EAN-128GESTIONE DEI LEGAMIELABORAZIONEELETTRONICA DEI DATIAPPLICAZIONISOFTWARE 54 Pubblicato come le ‘Linee guidadell’implementazionedi rintracciabilità EAN•UCC’ nel febbraio 2003.COMUNICAZIONE DEIDATISCAMBIO ELETTRONICODEI DATI (EDI)EANCOM®/XMLFigura 3: Griglia di implementazione della rintracciabilità EAN•UCC5 I produttori e i fornitori di hardware esoftwarenon sono associati a EANInternational.6.2.4 Identificazione univocaQualsiasi articolo commerciale e/o locazione da rintracciare o tracciare devepresentare un’identità univoca. L’identificatore EAN • UCC univoco con valenzaglobale è la chiave che consente di accedere a tutti i dati disponibili in riferimentoallo storico, all’applicazione o alla locazione. Gli identificatori EAN • UCCunivoci con valenza globale costituiscono la base per entrambi i sistemi di identificazionemanuale e automatizzata. Gli standard EAN • UCC applicabili sonodescritti di seguito.6.2.4.1 Identificazione delle locazioniL’ EAN • UCC Global Location Number (GLN) consente un’identificazione univocae chiara delle entità giuridiche, funzionali e fisiche, quali magazzini, aree dicarico dei veicoli, reparti aziendali e altro. Una relazione commerciale può coinvolgerediverse aziende, ciascuna delle quali comprende diversi reparti ed entitàfunzionali. Per finalità inerenti alla rintracciabilità, i partner commerciali dovrebberoidentificare tutte le locazioni e le entità funzionali che sono rilevanti in talsenso.▼Regola di business fondamentaleL’identificazione univoca delle locazioni è garantita attraverso l’assegnazione delEAN • UCC Global Location Number (GLN) ad ogni locazione ed entità funzionale.28


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREL’implementazione dei GLN nelle strutture aziendaliDirezione generale“XY Spa”Via A 49 - 30000 CittàGLN401234500000CFiliale A“XY Spa”Via A 49 - 30000 CittàGLN401234500100CFiliale B“XY Spa”Via B 20 - 40000 CittàGLN401234500200CFiliale B“XY Spa”Altri repartiFiliale B“XY Spa”Ufficio spedizioniVia C 9 – 60000 CittàGLN401234500210CFiliale B“XY Spa”Ufficio spedizioniAltre piattaforme riceventiFiliale B“XY Spa”Ufficio spedizioniVia D 105 – 70000 CittàGLN40 12345 00211 CFigura 4: Identificazione delle locazioni6.2.4.2 Identificazione dei prodotti (articoli commerciali)Un articolo commerciale è un prodotto o un servizio per il quale sussiste lanecessità di reperire informazioni predefinite e che può essere prezzato o ordinatoo fatturato in qualsiasi punto della supply chain. Esso comprende articolisingoli e le relative diverse configurazioni di vendita, come una bottiglia d’acqua,un cartone da 12 bottiglie, un pallet da 48 cartoni.La regola standard per la numerazione EAN • UCC prevede che il GTIN vengaassegnato dal proprietario del marchio.Il GTIN può essere inserito nel codice a barre insieme ai simboli EAN/UPC (suqualsiasi articolo che passa per il Punto di Vendita), UCC/EAN-128 (su qualsiasiarticolo che non passa per il Punto di Vendita) e/o utilizzato nei messaggi XMLEANCOM®e EAN • UCC.Non si raggiunge la rintracciabilità senza l’associazione di un numero di serie odel Codice Lotto al GTIN a livello di unità consumatore.▼Regola di business fondamentale:L’identificazione univoca di un prodotto è assicurata dall’assegnazione di unEAN • UCC Global Trade Item Number (GTIN) ad ogni prodotto (unità consumatore).Per ragioni di rintracciabilità, il GTIN deve essere combinato con il numero di serieo il codice lotto al fine di identificare un articolo particolare. Queste informazionidevono essere visualizzate almeno in forma leggibile. Considerare attentamenteche l’identificazione univoca può essere parte in chiaro e parte sotto forma dicodice a barre.29


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6.2.4.3 Identificazione delle serieLa numerazione in serie consente di tracciare e rintracciare un singolo prodottoutilizzando un numero di serie specifico. Quest’ultimo deve essere univoco peril riferimento a un solo prodotto (GTIN). Attributi rilevanti per un prodotto particolaredevono essere inclusi nella definizione dell’identificazione.Il numero di serie è assegnato da un produttore, fabbricante o confezionatore enon deve essere utilizzato due volte durante il ciclo di vita di un articolo commerciale.In caso di private label, quando più aziende producono lo stesso articolo(identificazione con lo stesso GTIN), è necessario porre la massimaattenzione per evitare ambiguità a livello di numero di serie.Numero seriale 8403894JKL67GTIN TM 4609649200183GTIN TM 4609649200183Numero seriale 8403894JKL67Figura 5: Identificazione delle serieIn funzione dei risultati ottenuti dalla valutazione dei rischi, la numerazione inserie dei prodotti è utilizzata prevalentemente per i prodotti non-food. Unnumero di serie può essere considerato un sottogruppo di un codice lotto e consenteritiri e richiami mirati di unità specifiche di un prodotto piuttosto che di unintero lotto di produzione.▼Regola di business fondamentale:La rintracciabilità delle serie è assicurata dall’assegnazione di un EAN • UCCGlobal Trade Item Number (GTIN) e di un numero di serie ad ogni prodotto (unitàconsumatore).6.2.4.4 Identificazione dei lottiUn lotto è costituito da prodotti (articoli commerciali) che sono stati sottopostiai medesimi processi di trasformazione/lavorazione. Si tratta di una quantità diprodotti specifici fabbricati, riempiti o confezionati nelle stesse condizioni eassociati in base ad una decisione di rilascio distinta. Un lotto presenta caratteristichedi qualità uniformi (ad esempio ciclo di sterilizzazione).30


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6 Molte aziende utilizzano il termine“numero partita”(batch number) invece di“codice lotto”. Senza interferire nei singoli processiproduttivi interni e per motivi di semplificazione,il codice lotto e il numero partita sonoconsiderati sinonimi all’interno di questo <strong>Blue</strong><strong>Book</strong>. Per motivi di coerenza, nel presentedocumento viene utilizzato il termine codicelotto.Il codice lotto 6 è il numero assegnato a un determinato lotto di produzione e collegail prodotto (ad esempio l’oggetto) a tutte le informazioni rilevanti per la suaproduzione (ad esempio dove, come, quando). È quindi un elemento fondamentaleper raggiungere in modo effettivo ed efficace la rintracciabilità complessiva(a monte, interna e a valle).GTIN TM 5697235100114Codice lotto73893AGECodice lotto73893AGEGTIN 5697235100114Figura 6: Identificazione dei lottiL’identificazione del lotto è utilizzata per articoli di produzione di massa con lostesso codice lotto assegnato ad un intero processo di produzione. Di conseguenza,non dovrebbe presentare ambiguità per lo stesso riferimento all’articolocommerciale (GTIN) in tutti gli stabilimenti del fornitore dove esistono diversi sitidi produzione. In caso di brand propri, quando più aziende producono lo stessoarticolo commerciale (identificato con lo stesso GTIN), è necessario prestareparticolare attenzione per evitare ambiguità a livello di codice lotto.Ogni azienda è tenuta a definire le proprie regole e i propri standard relativi allotto: dimensione, codifica, stoccaggio e altro. La Figura 7 illustra la modalità diassegnazione di un codice lotto a un prodotto finito durante il ciclo di produzione(settore alimentare).31


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREFormula interna / Distinta baselamponi• GTIN_lamponi• Codice lotto_1Zucchero• GTIN_zucchero• Codice lotto_2Acido citrico• GTIN_acido citrico• Codice lotto_3Marmellata speciale di lamponi• GTIN_marmellata• Codice lotto_marmellataVetro• GTIN_vetro• Codice lotto_4Figura 7: Rappresentazione della strutturadel codice lotto nel settore alimentare...• GTIN_x• Codice lotto_y▼Regole di business fondamentali:1. La rintracciabilità dei lotti è assicurata dall’assegnazione di un EAN • UCCGlobal Trade Item Number (GTIN) e di un codice lotto ad ogni prodotto (adesempio unità consumatore).2. In qualsiasi punto della supply chain, un prodotto deve riportare un codicelotto.3. Mentre gli standard EAN • UCC ammettono una lunghezza massima del codicelotto pari a 20 caratteri, per ragioni pratiche si consiglia una lunghezza massimadel codice lotto di 10 caratteri.4. Un codice lotto non dovrebbe mai essere interpretato. Per un determinato prodottodeve rimanere uguale lungo la filiera e non deve mai essere “manipolato”o modificato per essere conforme alle regole interne oppure perrispondere alle limitazioni previste dal sistema giuridico. Un codice lotto è unafase cruciale dei processi di produzione e di imballaggio.5. “Da consumarsi preferibilmente entro il” e “Utilizzare entro il” non dovrebberosolitamente essere utilizzati per gli scopi di rintracciabilità e non potrebberoriportare le stesse informazioni del codice lotto.6.2.4.5 Identificazione nelle gerarchie dei prodottiIn molti settori di business e in particolare nel settore FMCG, i diversi livelli dipackaging vengono presentati in conformità a una gerarchia definita “Gerarchiadei Prodotti”: un consumatore può acquistare dalla più piccola unità dipackaging fino all’unità più grande spedita (solitamente un pallet).32


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREPalletUnitàcommerciale4012345123456Unità consumatoreFigura 8: Gerarchia dei Prodotti▼Regole aziendali principali:1. Un GTIN deve essere assegnato ad ognuno dei tre livelli della Gerarchia deiProdotti, ovvero: un’unità consumatore, un’unità commerciale e un pallet, solose quest’ultimo è prezzato, ordinato o fatturato in qualsiasi punto della supplychain, in altre parole, se il pallet è anche considerato come unità commerciale.2. Quando si assegna un GTIN a un qualsiasi livello della gerarchia dei prodotti,alle aziende si consiglia di eseguire tale operazione nel pieno rispetto delleRegole di Assegnazione di GCI 7 - EAN • UCC GTIN.6.2.4.6 Identificazione delle unità logistiche (pallet)Un’unità logistica è un articolo di una composizione di qualsiasi tipo, definitoper il trasporto e/o lo stoccaggio che deve essere gestito per tutta la filiera. Èidentificato da un Serial Shipping Container Code (SSCC) ed è costituito da articolicommerciali (identificati da un GTIN) trasportati e/o immagazzinati congiuntamente.7 GCI: Global Commerce Initiative▼Regola di business fondamentale:L’identificazione e la rintracciabilità dei pallet è assicurata dall’assegnazione di unEAN • UCC Serial Shipping Container Code (SSCC).Poiché l’SSCC identifica un pallet a livello globale, in modo completamente univoco,risulta fondamentale assegnarlo alla fonte, ovvero nel momento in cui ilpallet viene creato fisicamente:• Alla fine della linea di produzione• Nell’area di prelievo di un magazzino in fase di preparazione della consegna33


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE▼Regola di business fondamentale:Ogni pallet, indipendentemente dal tipo (misto o uniforme), deve riportare unSSCC assegnato alla fonte. Un nuovo SSCC deve essere assegnato ogni volta chesi crea un nuovo pallet (unità logistica).8 Mono prodottoIn linea con l’identificazione del prodotto all’interno delle gerarchie dei prodotti,è importante operare una distinzione tra i pallet unifomi e quelli misti. I palletvengono definiti come segue:• Un pallet mono-lotto uniforme 8 è composto da prodotti identici provenientidallo stesso lotto (identificato con lo stesso GTIN e codice lotto).• Un pallet multi-lotto uniforme è composto da prodotti identici provenienti daalmeno due diversi codici lotto (identificati con lo stesso GTIN ma con codicilotto diversi). Nel presente documento un pallet multi-lotto uniforme è consideratoun pallet misto.• Un pallet misto è composto da uno o più prodotti diversi provenienti dadiversi lotti (identificati con GTIN e codici lotto differenti). Il motivo di questascelta risiede nel fatto che un’etichetta UCC/EAN-128 non può presentarepiù di un numero lotto con codice a barre.Èpossibile movimentare diversi livelli di prodotti lungo la supply chain con leseguenti modalitàPallet misto• Costituito da GTIN_1e GTIN_2• SSCC del palletSingolo prodottoPallet uniforme• Costituito da GTIN_1• Codice lotto_1(facoltativo)*• Da consumarsi preferibilmente entro il_1• SSCC del pallet* Nota: codice lotto nonnecessariamentestampato /inserito nel codice abarreUnità commerciale (unità d’ordine)•GTIN_2•Codice lotto_2 (facoltativo)*8 0320890012368 032089002585Unità commerciale (unità d’ordine)•GTIN_1•Codice lotto_1(facoltativo)*Unità consumatore•GTIN_2•Codice lotto_2Unità consumatore•GTIN_1•Codice lotto_1•Da consumarsi preferibilmente entro il_1Materia prima,ciascuna con la propriaidentificazione e ilproprio codice lottoFigura 9: Diversi livelli di prodotti vengono movimentati lungo la supply chain - pallet uniformi e misti34


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORENota:In linea teorica e nel caso ideale, il codice lotto dovrebbe essere stampato suogni livello della gerarchia prodotti. Tuttavia, a livello pratico, una prassi diquesto genere dipende dalle procedure specifiche dei singoli settori d’industriae non è sempre fattibile e realistica, considerando la complessità dei diversisistemi da implementare o l’analisi dei costi/benefici.La figura riportata funge unicamente da spiegazione. Non è obbligatorio che ilcodice lotto/il codice a barre siano stampati su ogni unità commerciale.Tuttavia, per ragioni di rintracciabilità, si consiglia, dove rilevante e possibile, ditenere traccia dei codici lotto nei sistemi di rintracciabilità.L’SSCC è univoco a livello globale per ogni pallet specifico (unità logistica) ed ègeneralmente collegato all’identificazione globalmente univoca dei prodotti contenuti(articoli commerciali) tramite i GTIN, i relativi codici lotto e le locazioni diproduzione e/o di stoccaggio della propria origine tramite GLN. Tutte le particoinvolte nella supply chain possono utilizzarlo come numero di riferimento peraccedere alle informazioni rilevanti residenti nei file.L’SSCC di un pallet mono-lotto uniforme può essere collegato (nel sistema dirintracciabilità):• Al GTIN del prodotto contenuto e alla quantità• Al codice del pallet• Alla data di spedizione• Al luogo d’origine (Spedizione da)• Al luogo di destinazione (Spedizione a), al momento della spedizioneL’SSCC di un pallet misto e di un multi-lotto uniforme può essere collegato (nelsistema di rintracciabilità):• Ai GTIN dei prodotti contenuti nel pallet• Per ciascun GTIN: al codice lotto del prodotto e la quantità• Alla data di spedizione• Al luogo di origine (Spedizione da)• Al luogo di destinazione (Spedizione a), al momento della spedizioneL’etichetta logistica EAN • UCC è utilizzata per identificare i pallet (unità logistica)contenenti articoli commerciali. Questa etichetta identifica in modo univocol’unità logistica per fini amministrativi e logistici e fornisceun’identificazione degli articoli per l’unità o i relativi contenuti insieme a informazionisupplementari leggibili con lettori ottici.Per informazioni sugli attributi si intende qualsiasi informazione variabile richiestain aggiunta all’identificazione dell’unità commerciale (GTIN) oppure dell’unitàlogistica (SSCC). Nel sistema EAN • UCC, queste informazioni sonoespresse tramite l’Identificatore di Dati (AI) EAN • UCC.Queste informazioni sono contenute nei codici a barre UCC/EAN-128.35


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORENome AziendaSSCC3 76 10100 912 568 763 3Nome AziendaSSCC3 76 10100 912 568 763 3CONTENUTO5000243720517QUANTITÀ48LIVELLI4CONTENUTO5000243720517QUANTITÀ48LIVELLI4Premium Product 12x100gPremium Product 12x100gCodice lottoMYAUI235DA CONS. PREFERIB. ENTRO(MM AAAA)03 2002Codice lottoDA CONS. PREFERIB. ENTRO(MM AAAA)03 2002(02) 05000243720517(15)020331(37)48(10)MYAUI235(02)05000243720517(15)020331(37)48(00)376101009125687633Pallet mono-lotto uniforme(00)376101009125687633Pallet multi-lotto uniformeFigura 10: Esempi di etichette logistiche EAN•UCC - pallet mono-lotto uniforme e pallet multi-lotto uniformeNome AziendaSSCC193 12345 12300 00015(00)193123451230000015Pallet mistoFigura 11: Esempio di etichetta logistica EAN•UCC di un pallet misto36


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE▼Regole di business fondamentali:1. I pallet dovrebbero essere identificati con un SSCC ed etichettati con un’etichettalogistica EAN • UCC.2. Garantire l’integrità del prodotto: ad ogni fase della filiera, tutte le informazionirelative alla rintracciabilità originariamente stampate sull’imballaggio dal produttoree rilevanti per il processo/le operazioni della relativa supply chaindovrebbero rimanere sull’imballaggio fino al termine di questa fase/processo.6.2.5 Raccolta e registrazione dei datiLa rintracciabilità richiede dati predefiniti da raccogliere e registrare lungo l’interasupply chain.È importante tenere presente che le informazioni relative alla rintracciabilità,come ad esempio l’SSCC, devono essere condivise tra i partner e/o archiviatepresso ciascun singolo partner commerciale, qualora possibile e rilevante. Perle piccole imprese, con volumi d’affari inferiori e processi aziendali meno complessi,la raccolta dati tramite documentazione manuale, con un approccio tradizionale(archivi, cartelle) può essere una soluzione praticabile e funzionale.Ciononostante, sia per le aziende di grandi dimensioni che per le piccole emedie imprese, si raccomanda l’impiego della tecnologia abilitante AutomatedData Capture (ADC).I codici a barre EAN • UCC riportano tutte le chiavi di identificazione EAN • UCCdescritte nella sezione precedente. In ogni fase della filiera, è possibile eseguirela scansione dei codici a barre e archiviare ed elaborare i dati di rintracciabilitàin tempo reale tramite applicazioni software.Con l’impiego di un’identificazione automatizzata e globalmente univoca e laraccolta dati, è possibile ottenere il massimo livello di precisione e velocitànella registrazione, memorizzazione e reperimento dati nell’ambito dell’interasupply chain. Gli standard EAN • UCC applicabili sono:• Codici a barre EAN/UPC• Codice a barre UCC/EAN-1289 EAN International e UCC hanno fondatoEPCglobal Inc., una organizzazione non-profitche svilupperà e controllerà gli standardcommerciali e tecnici per l’ElectronicProduct Code (EPC) Network.La radiofrequenza (Radio Frequency Identification - RFID) è una tecnologia emergenteche utilizza tag elettronici per identificare i prodotti (articoli commerciali), ipallet (unità logistiche) e/o gli asset a rendere all’interno dell’intera filiera. Irecenti sviluppi della standardizzazione EAN • UCC nel campo dell’RFID sonoconosciuti a livello internazionale come Electronic Product Code (EPC) Network 9 .La RFID può contribuire a migliorare il processo di rintracciabilità nel medio elungo periodo quando gli standard di settore saranno pienamente sviluppati eimplementati.37


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE▼Regola di business fondamentale:Prodotti, raggruppamenti di articoli commerciali standard e pallet identificati constandard EAN • UCC applicabili (GTIN, SSCC, AI) devono essere indicati nel codice abarre nei relativi simboli dei codici a barre EAN • UCC.6.2.6 Gestione e reperimento dei legami di rintracciabilitàNella maggior parte delle filiere, i prodotti sono tracciati e rintracciati tramite ilrispettivo lotto di produzione che è stato sottoposto alla medesima trasformazione(processo di produzione) e per mezzo del relativo percorso ditrasporto/stoccaggio (processo di distribuzione).La figura 12 illustra l’utilizzo degli standard EAN • UCC per l’identificazione dilocazioni (GLN), unità logistiche (SSCC), lotti di produzione (AI 10) e unità consumatore(GTIN) a monte.FORNITORIA MONTEFORNITORIDESTINAZIONIGLN1GLN2GLN3Ricevimento Produzione Imballaggio Stoccaggio Preparazione dellaspedizioneGLN4GTIN2SSCC1SSCC5 SSCC5GTIN1 GTIN2lotto1GLN5SSCC2GTIN2SSCC6 SSCC6ProduzioneGTIN2GTIN 1SSCC3GLN6GTIN1 GTIN2lotto2SSCC7 SSCC7SSCC4GTIN2LocazionioriginarieUnità logistichedelle materieprimeLinea diproduzioneLotto Unità di Raggruppamentodell’unitàcommercialeraggruppamento intermedio(facoltativo)Unitàlogistiche diprodotti finitiLocazione didestinazioneFigura 12: Gestione dei dati dirintracciabilità a monteLa gestione delle identificazioni a monte è caratterizzata da:a) Varie locazioni dei fornitori (GLN 1-3) che inviano pallet di materiali (SSCC 1-4).b) Al ricevimento, i materiali vengono immagazzinati e/o classificati per il processodi produzione.c) Nell’area di produzione (GLN 4), le unità consumatore (GTIN 1) sono prodottein lotti separati (ciascuno identificato con un diverso codice lotto).d) Nella fase di packaging, le unità consumatore (GTIN 1 e i rispettivi codicilotto) sono imballate in unità di raggruppamento standard (GTIN 2).e) Nelle due fasi successive (stoccaggio e preparazione per la spedizione) ipallet sono creati (SSCC 5-7) e spediti alle destinazioni dei consumatori(GLN 5-6).38


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE▼Regole di business fondamentali - A monte:1. Ricevimento: l’SSCC di un pallet in entrata è registrato e collegato al GLN delfornitore. Ogni volta che il pallet viene movimentato, il relativo SSCC è registratoe collegato al GLN della nuova locazione (ad esempio, per lo stoccaggioo la produzione).2. Produzione: in condizioni ideali, l’SSCC del pallet e/o il GTIN + il codice lotto dimateriali utilizzati nel processo di produzione sono registrati e collegati al GTINdel prodotto creato e al relativo lotto di produzione. Al termine del processo diproduzione, i raggruppamenti standard degli articoli commerciali vengono eseguitiper singoli prodotti. Un nuovo GTIN è assegnato e collegato al codice dellotto di produzione.3. Imballaggio, stoccaggio e spedizione: il GTIN di un raggruppamento standarddegli articoli commerciali è collegato al SSCC del pallet in cui è imballato.L’SSCC di un pallet in uscita è collegato, tramite scansione, al GLN della relativadestinazione. Il GLN della relativa destinazione non deve necessariamenteessere visualizzato sull’etichetta.FORNITORIPIATTAFORMA DIDISTRIBUZIONERicevimento Stoccaggio Stoccaggio SpedizioneUnità logistiche uniformie cross dockingDESTINAZIONIArea di picking,creazione di unitàlogistiche misteLocazionioriginarieUnità logistichericevuteUnità logisticheimmagazzinateRegistrazione dicollegamento fraunità logisticheUnitàlogisticheimmagazzinateper laspedizioneDestinazioneFigura 13: Gestione dei dati dirintracciabilità a valleLa Figura 13 illustra l’utilizzo degli standard EAN • UCC per l’identificazione dellelocazioni (GLN) e delle unità logistiche (SSCC) a valle caratterizzato da:a) Più locazioni dei fornitori (identificate con GLN 1-3) che spediscono pallet diprodotti finiti (identificati con SSCC 1-4).b) Al ricevimento presso il centro di distribuzione (GLN 4), i pallet sono immagazzinatie inviati al processo di picking dell’ordine.c) Nella fase di picking dell’ordine, gli ordini sono evasi mediante spedizione dipallet uniformi, cross docking o tramite creazione di pallet misti. Gli ordinisono inoltrati in forma invariata (pallet uniformi identificati con SSCC 1) ocreati ex-novo (pallet misti identificati con SSCC 5-7) con prodotti provenientida diversi pallet (SSCC 2-4).d) Nelle ultime due fasi (stoccaggio e preparazione per la spedizione) sia i palletuniformi (SSCC 1) che quelli misti (SSCC 5-7) sono spediti alle destinazioniconsumatore/Punto di Vendita (identificati con GLN 5-6).39


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE▼Regole di business fondamentali - A valle:1. Ricevimento: L’SSCC di un pallet in entrata è registrato e collegato al GLN delfornitore. Ogni volta che il pallet viene spostato, il relativo SSCC è registrato ecollegato al GLN della nuova locazione (ad esempio, per lo stoccaggio, pickingdell’ordine o distribuzione).2. Picking dell’ordine e distribuzione:a) L’SSCC di un pallet non modificato prelevato per la distribuzione dall’area distoccaggio o dai cross dock (piattaforme di smistamento) senza nessuno stoccaggioè registrato o collegato al GLN della relativa destinazione.b) Un pallet creato ex-novo contiene raggruppamenti di articoli commerciali standardprovenienti da diversi pallet. In questo caso, un nuovo SSCC è assegnatoal pallet e collegato ai numeri SSCC di tutti gli altri pallet utilizzati nella suacreazione e/o, se possibile, al GTIN e al codice lotto di ogni raggruppamentostandard dell’articolo commerciale utilizzato. È possibile che questa situazionegeneri oneri di grande entità; può essere risolta applicando una finestra temporaleda definire per ciascuna azienda quando il prodotto è imballato.I pallet creati ex-novo durante questa finestra temporale possono essere collegatiai pallet all’interno dello stesso periodo di tempo. L’SSCC è registrato e collegatoal GLN della relativa destinazione.La capacità di reperire i dati di rintracciabilità in modo rapido e preciso lungo lasupply chain è fondamentale. Questa operazione richiede la gestione dei collegamentisuccessivi tra ciò che è ricevuto, prodotto, imballato, immagazzinato espedito lungo l’intera filiera.Se uno dei partner all’interno della supply chain non gestisce adeguatamentequesti collegamenti, ne conseguirà un’interruzione della catena delle informazionie una successiva perdita di rintracciabilità. Non è possibile raggiungereuna rintracciabilità completa del prodotto senza eseguire un’identificazione correttadei prodotti in tutte le rispettive configurazioni in ciascun diverso puntodella filiera.▼10 Composizione standard per gli articolicommerciali non previsti per la scansione delPunto di VenditaRegola di business fondamentale:Per semplificare il collegamento dei dati di rintracciabilità in diversi punti dellafiliera si consiglia di identificare:• Un’unità consumatore con il relativo GTIN, codice lotto e, se possibile, “Da consumarsipreferibilmente entro il” o “Utilizzare entro il” .• Raggruppamento standard degli articoli commerciali 10 con l’informazione relativaa GTIN, codice lotto e, se possibile, “Da consumarsi preferibilmente entroil” o “Utilizzare entro il”.• Pallet con l’etichetta logistica EAN • UCC, in cui le seguenti informazioni sonoinserite nel codice a barre in simboli UCC/EAN-128 con l’Identificatore di Dati(AI) EAN • UCC:40


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREPallet mono lotto uniformi· SSCC (AI 00)· GTIN del pallet (AI 01) oppure GTINdell’unità commerciale contenuta(AI 02) e la relativa quantità (AI 37)· Codice lotto (AI 10)· “Da consumarsi preferibilmenteentro il” (AI 15) o “Da utilizzare entroil” (AI 17)Pallet multi-lotto uniformi· SSCC (AI 00)· GTIN del pallet (AI 01) oppure GTINdell’unità commerciale contenuta (AI02) e la relativa quantità (AI 37)· “Da consumarsi preferibilmente entroil” (AI 15) o “Da utilizzare entro il”(AI 17) se è uguale per l’intero palletPallet misti· SSCC (AI 00)6.2.7 Comunicazione dei datiUna caratteristica indispensabile per ciascun sistema di rintracciabilità è loscambio di informazioni. La rintracciabilità richiede di associare il flusso fisicodei prodotti al flusso di informazioni ad essi riferite.Per garantire la continuità del flusso di informazioni, ogni attore della supplychain deve comunicare i dati predefiniti di rintracciabilità a quello successivo,consentendo all’ultimo di applicare i principi di rintracciabilità. Questa attività èrealizzabile con l’ausilio di strumenti tradizionali (bolla di consegna) congiuntamenteagli identificatori (quali etichette logistiche UCC/EAN-128) precedentementedescritti. Quindi, in questo capitolo, tutte le sezioni relative allamessaggistica EDI, quale Despatch Advice (DESADV), possono essere letteanche in modo tradizionale sotto forma di comunicazione basata su supportocartaceo, come ad esempio la bolla di consegna.La tecnologia abilitante, raccomandata dalle organizzazioni ECR, è l’ElectronicData Interchange (EDI) in cui la precisione e la velocità sono considerate fattoridi importanza fondamentale dall’azienda interessata, ovviamente in base adimensioni, volume d’affari e complessità del business di tale azienda.Flusso transazionaleOrdini, Avviso di spedizione,Fattura, ecc.Flusso del prodottoEtichetta logistica EAN•UCCFigura 14: Collegamento del flusso fisicodei prodotti a un flusso di informazioniL’utilizzo dell’etichetta logistica EAN • UCC è raccomandato a tutti i partner dellafiliera che intendono comunicare le informazioni di rintracciabilità associate aun pallet (unità logistica) senza doversi affidare a fattori puramente tecnologici.L’etichetta logistica EAN • UCC consente inoltre di collegare il flusso fisico deiprodotti e il rispettivo flusso elettronico delle informazioni riferite a questi. Glistandard EAN • UCC che è possibile applicare sono:41


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE• EANCOM®EANCOM® è un sottogruppo del linguaggio United Nations EDIFACT (ElectronicData Interchange For Administration, Commerce and Transport). Alcuni messaggiEANCOM® sono di particolare rilievo per la rintracciabilità, ad esempio,bolla elettronica (DESADV), avviso di ricevimento (RECADV), stato di avanzamentodel trasporto (IFTSTA) e sistema di inoltro e di consolidamento (IFTSUM).• EAN • UCC XMLIl sistema EAN • UCC comprende un insieme di standard globali B2B, basati suun set centrale di schemi XML condivisi da tutti i settori d’industria e che possonoessere ampliati al fine di soddisfare le esigenze del singolo settore specifico.Gli schemi EAN • UCC XML si basano sui requisiti di business documentaticome modelli di processi di businessa UML (Unified Modelling Language).▼Regola di business fondamentale:L’utilizzo di EDI è consigliato per una comunicazione dei dati di rintracciabilitàcaratterizzata da tempi estremamente brevi, grande precisione ed efficacia economica.Gli standard EAN • UCC applicabili sono EANCOM® e i messaggi EAN • UCCXML.6.2.7.1 Supporto del flusso fisico dei prodotti tramite un flusso diinformazioni affidabile utilizzando l’EDIQuando un prodotto è trasferito da un’ubicazione a un’altra è necessario teneretraccia dello storico di tali movimenti e devono essere registrate in modo permanentele seguenti informazioni:• ID del prodotto• Codice lotto• Locazione originale• Locazione nuova/attuale• Giorno (e se necessario ora) della movimentazioneLa modalità di movimentazione di un prodotto e di elaborazione e gestione delleinformazioni da parte di un’azienda è parte integrante dell’organizzazioneinterna, dell’ambiente e dell’infrastruttura di ciascuna azienda ed è possibileche differisca da un’azienda all’altra.I prodotti sono in gran parte trasferiti su pallet. La best practice raccomandataprevede che quando un pallet è movimentato/spedito da un punto a un altro, leinformazioni che descrivono i prodotti movimentati siano trasmesse dal puntod’origine (identificato come Spedizione da) al punto di destinazione (identificatocome Spedizione a) come illustrato nella figura 15.Le informazioni riguardanti il prodotto sono estratte dal sistema informativointerno che gestisce la locazione di origine e quindi condivise con quella didestinazione.42


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORELa best practice raccomandata prevede l’utilizzo degli standard EAN • UCC alivello di interfacce della filiera in cui sono state spesso rilevate omissioni acausa della mancata sincronizzazione dei dati tra le parti coinvolte (ad esempiotra stabilimento e magazzino).▼Regola di business fondamentale:Il messaggio EDI EANCOM® Despatch Advice (DESADV) è il mezzo consigliato perconsentire un flusso efficace dei prodotti e della loro rintracciabilità.Gli elementi dati descritti nella Tabella 1 e nella Tabella 2 rappresentano i datiminimi che devono essere condivisi tra le diverse parti (“one step forward” e “onestep backward”) per garantire la rintracciabilità del prodotto.Tabella 1: pallet mono-lotto uniformeInformazioniIdentificazione univoca del messaggio DESADVGLN di “Spedizione da”GLN di “Spedizione a”Data di spedizione/movimentazioneSSCC del palletIdentificazione del prodotto nel pallet:· Può essere il GTIN del pallet uniforme· Può essere il GTIN dell unità comerciale contenuta nel palletCodice lotto (se mono-lotto)Quantità (collegata al GTIN)“Da consumarsi preferibilmente entro il” o “Da utilizzare entroil” del palletRichiesta per la rintracciabilitàSìSìSìSìSìSìRaccomandato per settori industriali in cui è presenteuna pratica concordata fra i partner commercialiSìNo 11Richiesta per altri scopiRotazione dello stockTabella 2: pallet misto (include anche pallet multi-lotto uniformi)InformazioniIdentificazione univoca del messaggio DESADVGLN di “Spedizione da”GLN di “Spedizione a”Data di spedizione/movimentazioneSSCC del palletPer ogni unità commerciale nel pallet:• GTIN dell’unità commerciale• Codice lotto• Quantità• “Da consumarsi preferibilmente entro il” o“Da utilizzare entro il”Richiesta per la rintracciabilitàSìSìSìSìSìSìRaccomandato per settori industriali in cui è presenteuna pratica concordata fra i partner commercialiSìNo 11Richiesta per altri scopiRotazione dello stock11 Cfr. Regola di business fondamentale documentata alla sezione 6.2.4.443


SCA NYECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6.2.7.2 Identificazione dei pallet e comunicazione dei dati di rintracciabilitàLa figura 15 illustra la procedura da implementare tra luogo di spedizione(Spedizione da) e luogo di destinazione (Spedizione a) in fase di spedizionedelle merci.Etichetta allasorgente(ad es. Linea diproduzione, areapicking)DespatchAdviceDa....Messaggio elettronicoDespatch Advice conSSCC dei palletA....DespatchAdviceScansione di SSCC infase di spedizioneScansione di SSCCin fase di ricevimentoPallet conSSCCI pallets sonoidentificati tramiteSSCC nelle aree distoccaggio (ad es.magazzini)Figura 15: Scansione di SSCC emessaggio elettronico Despatch Advice(DESADV)La best practice atta a combinare le funzionalità di un’etichetta logisticaEAN • UCC con un messaggio EDI Despatch Advice (DESADV) è delineata nellenove fasi illustrate nella tabella 3.44


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORETabella 3: Funzionalità combinabiliFase1.2.3.4.5.6.7.8.9.Procedure da implementareEtichettatura pallet alla sorgenteArchiviazione di informazioni pallet nei sistemiinterniScansione di ogni singola etichetta al trasferimentodi un pallet e registrazione delle relativeinformazioniCreazione di un messaggio EDI DespatchAdvice (DESADV) alla sorgenteInvio di un messaggio EDI Despatch Advice(DESADV) alla locazione di destinazioneRicevimento ed elaborazione di un messaggioEDI Despatch Advice (DESADV)Controllo dei prodotti ricevuti in relazione almessaggio EDI Despatch Advice (DESADV)Registrazione della nuova locazione del palletnel luogo del ricevimentoModifica della locazione di un palletBreve descrizioneNon appena viene creato un pallet, quest’ultimo è identificato con un’etichetta logisticaEAN•UCC. La leggibilità del codice a barre UCC/EAN-128 è verificata prima che il palletsia trasferito al luogo di stoccaggioPer ciascun pallet identificato con l’SSCC, tutte le informazioni importanti, compresi lostato della qualità e il luogo di stoccaggio, sono registrate in modo corretto e puntuale nelsistema internoAl momento di trasferire un pallet da un’ubicazione a un’altra o di approntamento di unaconsegna (spedizione), la movimentazione deve essere registrata. Questa operazionepotrebbe essere realizzata, ad esempio, mediante scansione e reperimento del relativoSSCC in un file che costituirà la base del messaggio EDI Despatch Advice (DESADV)Il messaggio EDI Despatch Advice (DESADV) viene creato dalla locazione di origine deipallet. La scansione dell’SSCC del pallet genera i dettagli del messaggio. È tassativo che ilcontenuto di un messaggio EDI Despatch Advice (DESADV) descriva esattamente la spedizionefisica/la consegna/la movimentazioneIl messaggio EDI Despatch Advice (DESADV) è inviato al termine dell’operazione, che consistenella preparazione di una spedizione/di una consegna/di una movimentazione. Idealmentedovrebbe essere creato nel momento in cui i prodotti lasciano la locazione d’origineIdealmente un messaggio EDI Despatch Advice (DESADV) dovrebbe essere elaborato almomento del ricevimento e le informazioni ivi contenute archiviate in modo appropriato nelsistema di gestione delle informazioni della locazione di destinazioneQuando i prodotti giungono a destinazione, viene eseguita la scansione dei singoli pallet ele informazioni così ottenute vengono controllate in relazione alle informazioni comunicatevia Despatch Advice. Se non vengono rilevati errori, le informazioni sono collegate alla corrispondentelinea di dettaglio del messaggio EDI Despatch Advice (DESADV) nel sistemainternoCiascun pallet controllato viene trasferito alla nuova locazione/ area di stoccaggio e l’identificazionedella locazione è memorizzata nel sistema locale dove è a sua volta collegata alSSCCSe il pallet viene nuovamente movimentato, è necessario ripetere le fasi da 1 a 8▼Regole di business fondamentali:1. L’etichetta logistica EAN • UCC e il flusso elettronico di informazioni (messaggioEDI) che descrivono le movimentazioni dei pallet sono gli elementi fondamentalidella rintracciabilità.2. Ogni movimentazione fisica di prodotti è collegata al flusso transazionale tral’ubicazione d’origine e l’ubicazione di destinazione.3. Il flusso transazionale rispecchia esattamente il trasferimento fisico.4. Il flusso transazionale è trasmesso al luogo di destinazione, dove viene elaboratoprima dell’arrivo fisico dei prodotti alla destinazione.5. Le informazioni stampate sull’etichette logistiche EAN • UCC devono rispecchiarefedelmente il contenuto fisico del pallet.6. La qualità dell’etichette logistiche EAN • UCC è tale per cui il codice a barreUCC/EAN-128 viene letto correttamente dallo scanner sin dal primo momento.45


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE7. Ogniqualvolta viene trasferito un pallet, le informazioni fondamentali chedescrivono tale pallet sono idealmente registrate in un file che riporta lo storicodelle movimentazioni del pallet.Il processo di rintracciabilità e le informazioni da condividere tra due partnercommerciali quando si ritira o si richiama un prodotto sono illustrati nei dueseguenti scenari:Scenario 1: “Spedire da” conosce l’SSCCFase1.2.“Spedire da”Comunicare a “Spedire a”:• SSCC• GTIN del prodotto e la quantità• Codice lotto del prodotto• Data di spedizione• Luogo di origine (Spedire da) GLN• Luogo di destinazione (Spedire a ) GLN“Spedire a”Basato su SSCC e sulla data di spedizione, “Spedire a”può recuperare le informazioni relative a questo palletdal proprio database interno:• se non inviato ad altra parte, si tratta della locazioneattuale• se inviato a un’altra locazione, le informazioni sarannocome quelle illustrate nella fase 1Scenario 2: “Spedire a” conosce il prodotto (GTIN dell’unità commerciale) e ilcodice lottoFase1.2.3.4.“Spedire da”Con la combinazione GTIN + Codice lotto+ GLN della destinazione,“Spedire da” recupera dal proprio database tutti gliSSCC dei pallet consegnati a “Spedire a”Comunicare gli SSCC a “Spedire a”“Spedire a”Comunicare il GTIN dell’unità commerciale e il codicelotto a “Spedire da”“Spedire a” recupera le informazioni dal proprio databaseinterno, come descritto nello scenario 1, fase 246


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6.2.7.3 Registrazione, archiviazione e recupero dei dati relativi alle unitàcommerciali quando tali unità sono già state speditePer questo processo, l’etichetta UCC/EAN-128 che visualizza l’SSCC dovrebbeessere utilizzata per ciascuna unità e pertanto dovrebbe essere tracciata. IlGTIN della cassa, in combinazione con il codice lotto collegato a tale cassavisualizzato e tracciato, rappresenta comunque una valida alternativa.Esempi di unità commerciali sono scatole, sacchi di grandi dimensioni (peraromi) e così via.6.2.7.4 Registrazione, archiviazione e recupero dei dati relativi allamovimentazione dei palletIn base alle dimensioni dell’azienda, al numero di sedi (stabilimenti, magazzini),al numero di partner commerciali (co-packers, service provider per la logistica,clienti e così via) e alla complessità dell’attività aziendali, potrebbe risultare difficiletracciare lo storico delle movimentazioni dei prodotti in modo efficientequando le sedi operative sono gestite in modo decentralizzato. Per semplificarela rintracciabilità dei prodotti si consiglia di consolidare a livello interno, in ununico luogo (logfile interno centralizzato interno, database interno centralizzato),tutto lo storico delle movimentazione di ciascun pallet.Spetta a ciascuna azienda decidere la modalità di organizzazione della rintracciabilitàper le movimentazioni dei pallet (centralizzata o decentralizzata).L’utilizzo di standard EAN • UCC per il prodotto, il pallet e l’ID dell’ubicazione,codifica/scansione a barre e il sistema di messaggistica EDI sono strumenti dimassima efficacia e consentono di tenere traccia in modo efficiente delle informazioni,garantendo l’affidabilità dell’intero processo di rintracciabilità.Lo storico dellemovimentazioni edello stato dei palletè registrato a livellocentrale basandosisugli SSCC dei palletDatabasecentralerintracciabilitàinternaFigura 16: Tracciabilità efficiente dimovimentazioni pallet all’interno diun’aziendaSedi decentralizzate con database decentralizzati47


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORENota:Le best practice, come descritte nella presente sezione, favoriscono l’utilizzo disistemi informativi centrali e scambi informazioni mediante mezzi elettronici(EDI). Sebbene sia auspicabile, queste tipologie di sistema e di comunicazionetra business partner non dovrebbero precludere l’utilizzo di altri metodi strutturatidi sistemi informativi e di condivisione di informazioni tra le parti. La mancanza,ad esempio, di funzionalità EDI non dovrebbe in nessun caso costituireun deterrente nei confronti dell’applicazione delle best practice descritte nelpresente manuale.6.2.7.5 Rintracciabilità dei prodotti freschiI prodotti freschi, quali carne, pesce, frutta e verdura, vengono spediti dai produttoriai distributori su pallet identificati con etichette logistiche EAN • UCC.L’SSCC costituisce la base per la loro rintracciabilità. I raggruppamenti di articolicommerciali standard di prodotti freschi dovrebbero riportare anche il GTINe il codice lotto in codici a barre UCC/EAN-128, base per la loro rintracciabilità.Per adempiere alle normative vigenti e ai requisiti aziendali, EAN Internationalha pubblicato un testo dal titolo Traceability Guidelines for Beef, Fish and FreshProduce 12 .Tuttavia, una volta suddivisi in vendita a blocco oppure porzionati, i prodotti freschipotrebbero essere soggetti al rischio di perdere il collegamento di rintracciabilitàcon il gruppo/i di articoli commerciali standard da cui hanno origine e,di conseguenza, con il pallet con cui sono stati consegnati. Laddove non siapossibile creare un legame di questo tipo, tutta la quantità di un prodottodovrebbe essere ritirata o richiamata in presenza di non conformità.Considerando questa eventualità, i prodotti freschi suddivisi in vendita a bloccooppure porzionati potrebbero avere identificatori individuali che, associati airispettivi GTIN, costituiscono la base per la rintracciabilità se collegati, tramiteregistrazione nelle fasi di taglio, lavorazione e/o confezionamento, ai gruppi diarticoli commerciali standard e ai pallet d’origine.12 È possibile scaricare il documento dal sitohttp://www.ean-int.orgSi raccomanda pertanto, specificamente per il distributore, di progettare e utilizzaresistemi di rintracciabilità, collegando i prodotti freschi in vendita a blocco oin porzioni ai gruppi di articoli commerciali standard e ai pallet d’origine. Inalcune filiere esistono specifici disposizioni di legge, come il Regolamento (CE)N. 1760/2000 per le carni bovine che prevede che ogni pezzo intero, tagliointermedio e porzione tagliata, venduti al Punto di Vendita debba essereetichettato con informazioni riguardanti il paese d’origine, la macellatura e i“numeri di approvazione” dell’unità produttiva di lavorazione.48


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE6.3 Qualità dei dati anagrafici e sincronizzazione dei datianagraficiI business case sviluppati da ECR <strong>Europe</strong>, dalle organizzazioni EAN a livellolocale o da Global Commerce Initiative hanno tutti dato prova dell’impattodiretto della qualità dei dati anagrafici sull’affidabilità di un qualsiasi processodi filiera.L’implementazione di un processo di sincronizzazione dei dati anagrafici 13 tratutti i partner che possono essere coinvolti nei processi di rintracciabilità, ritiroe richiamo, è fondamentale e altamente consigliata se si considerano gli aspettidi suscettibilità di tali processi correlati alla sicurezza del consumatore e all’assolutanecessità di procedure rapide e di massima precisione.6.4 Implementazione delle best practice di ECR <strong>Europe</strong>6.4.1 Piano di migrazione: efficienza nella riprogettazione dellarintracciabilitàIn una filiera in cui sono coinvolti numerosi attori è importante investire in tecnologiache supporti in modo appropriato l’identificazione allineata dei prodottie i processi di rintracciabilità per garantire che tutti i potenziali vantaggi dell’investimentopossano essere conseguiti ed è auspicabile che sia i produttori chei distributori, di grandi e piccole dimensioni, possano parteciparvi.Realizzare un allineamento adeguato costituisce il driver principale per spingerele aziende a valutare il proprio attuale posizionamento e a vagliare l’implementazionedi best practice, come descritto negli standard EAN • UCC e nel presente<strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR.Per tutta la durata del processo si raccomanda di adottare un approccio collaborativoche includa il dialogo con tutti i partner della filiera. Tale dialogo condurràall’identificazione di tutte le informazioni ritenute essenziali per la supply chaine di tutti i flussi di materiali da ricevere, gestire e generare all’interno dell’aziendae a livello di interfacce tra la azienda e i relativi partner commerciali, adesempio al ricevimento e alla spedizione di materiali e prodotti finiti.13 Cfr. Documenti GCI e il lavoro realizzatoda EAN•UCC GSMP sulla sincronizzazioneglobale dei dati.Le informazioni importanti che devono essere registrare e scambiate in modoappropriato comprendono:• Identificazione di tutti i partner della filiera attraverso codifica univoca, utilizzandoil Global Location Number (GLN)• Identificazione di tutti i prodotti unici utilizzando il Global Trade IdentificationNumber (GTIN)• Identificazione di unità logistiche utilizzando il Serial Shipping ContainerCode (SSCC)• Scambio dati elettronico di elevato livello di precisione ed economicamente49


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREvantaggioso grazie all’utilizzo di formati di messaggi elettronici standard (linguaggioEANCOM®)Si dovrebbe inoltre realizzare un’analisi approfondita per identificare e descriverelo stato attuale dell’organizzazione aziendale, dei sistemi IT e dei processidi business (status “AS IS”); sarebbe opportuno analizzare inoltre quantonecessario per raggiungere lo stato definito per il futuro (status “WILL BE”). Ènecessario considerare attentamente l’analisi delle practice in essere nel settored’industria di appartenenza dell’azienda e il rispettivo sviluppo previsto infuturo allo scopo di valutare i tempi richiesti per raggiungere una massa criticadi attori per l’implementazione. Questa operazione sarà utile per identificare edocumentare le fasi richieste per l’implementazione di un programma di modificae per l’adozione di standard, tra cui:• Cambiamenti organizzativi• Investimenti tecnologici• Integrazione di un nuovo design di processi tecnologiciLa fase conclusiva fondamentale del piano di migrazione è la definizione dellasequenza migliore per implementare la soluzione, iniziando con il cambiamentoorganizzativo e mirando all’implementazione tecnologica, preservando nel contempoi vantaggi conseguiti attraverso ciascuna fase di miglioramento del processo.Tutte le fasi sviluppate devono essere documentate, compresi gli investimenti,l’impatto, i miglioramenti previsti e i risultati conseguiti. L’asse portante delpiano è costituito da una tempistica definita che tenga conto degli aspetti legislativiunitamente ad una precisa analisi economica.Note:Cfr. Appendice 8.1 per ulteriori informazioni.6.4.2 Scorecard di autovalutazioneSi dovrebbe sviluppare una scorecard di autovalutazione per misurare il grado diconformità e di implementazione della best practice. Tale autovalutazione puòessere presentata sotto forma di check list con un punteggio che indichi illivello di implementazione raggiunto.Nella presente sezione è proposto un esempio di scorecard di autovalutazione,basata su tre livelli, come da tabella 2 e alcune considerazioni fondamentaliderivate dal capitolo 6. La scorecard esemplificativa potrà in seguito essereampliata o ridotta, in funzione degli obiettivi dell’azienda.50


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREProcesso di rintracciabilità dei prodottiLivello 1: Identificazione ed etichettatura dei prodottia. I prodotti sono appropriatamente identificati con l’aiuto della codifica standard EAN•UCC a ciascun livello della gerarchia diprodotto e in ogni fase della filiera, per esempio: unità consumatore, sottoimballo, unità commercialeb. I pallet sono etichettati utilizzando la codifica standard EAN•UCC negli stabilimenti e nei magazzinic. Profili informativi chiari sono scambiati a monte (upstream) e a valle (downstream) con i partner della filiera, per assicurare larintracciabilità “end-to-end” dei prodotti, compresi le materie prime, gli ingredienti, i materiali per l’imballaggio e così viad. Analisi dei rischi completata per identificare e ridurre il rischio all’interno dei processi di produzione e della filieraPunteggio*Livello 2: Funzionalità di scansione combinate con il flusso di informazione elettronicaa. Funzionalità di scansione dei codici a barre sono implementate negli stabilimenti e nei magazzini, al fine di garantire unaccurato reperimento dei dati e una migliore gestione dei materiali e delle informazioni (per esempio la scansione dei palletin entrata)b. Un flusso di informazioni, che descrive merci spedite/ricevute, è scambiato con tutti i partner commerciali (ad esempioflusso elettronico di informazioni supportato dal messaggio EANCOM® Despatch Advice)c. Il flusso di informazioni, relativo a merci spedite/ricevute, contiene tutte le informazioni rilevanti per la rintracciabilitàd. Il flusso di informazioni, relativo a merci spedite/ricevute, è elaborato “just in time”, per ottenere un’integrazione accuratadei dati. Questo principio si applica all’elaborazione di informazioni su supporto cartaceoLivello 3: Registrazione datia. Tutti i movimenti di stock sono registrati elettronicamente e in un database interno centralizzato, in modo che chiunque neabbia bisogno possa accedere alle informazioni in modo semplice e rapido, per ottenere supporto nella gestione di unevento accidentale/di crisi. Le soluzioni su supporto cartaceo devono essere conformi alle condizioni previste per la registrazioneelettronica dei datiPunteggio*Punteggio** Per ottenere un punteggio adeguato è possibile basarsi sui seguenti suggerimenti:0: Nessuna azione intrapresa1: Piani già definiti, ma attività non ancora iniziate2: Implementazione iniziata con ambito limitato (ad esempio alcune categoriedi prodotti)3: Roll-out iniziato per l’intera implementazione4: Piani completamente implementati51


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE7Gestione di eventi accidentalie crisi, processi di ritiro e dirichiamo7.1 IntroduzioneOgni azienda dovrebbe disporre di una politica interna di sicurezza dei prodottiin cui il requisito di adempimento degli standard qualitativi interni e la legislazionevigente è espresso in modo univoco e non può dar adito a dubbi o contraddizioni.Tuttavia, nonostante le migliori intenzioni di un’azienda, prodotti nonadeguati per l’utilizzo o il consumo possono essere distribuiti in modo errato eraggiungere comunque i consumatori. Non appena si riscontra questa situazione,si dovrebbe avviare immediatamente un piano di gestione della crisi, alfine di bloccare l’ulteriore distribuzione di tali prodotti e, se necessario, sidovrebbe provvedere ad informare adeguatamente e tempestivamente i consumatori.È responsabilità di ogni azienda decidere la struttura da creare all’interno diun’organizzazione per la gestione delle crisi. Lo scopo di questa sezione è integrarei consigli del presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR indicando alcune linee guida relativeall’applicazione del ritiro e al richiamo del prodotto in conformità a quantoprevisto anche dalla legislazione europea in materia.7.2 Definizioni7.2.1 Definizione di evento accidentaleUn evento accidentale è una qualsiasi situazione che potrebbe implicare un’inosservanzaeffettiva, presunta o percepita della sicurezza del prodotto o una gravederoga alle disposizioni legislative e/o alle norme interne sulla qualità e che presentauno dei seguenti elementi o una combinazione di essi:• Un rischio reale che ha già arrecato danni alla salute di animali o esseriumani, a prescindere dal fatto che sia di pubblico dominio• Un rischio potenziale che non ha ancora arrecato danni alla salute di animalio esseri umani ma che è presente nel mercato, a prescindere dal fatto chesia di pubblico dominio• Un rischio del quale non si conoscono le potenzialità di arrecare danni, aprescindere dal fatto che sia di pubblico dominio• Informazioni ricevute inerenti una potenziale situazione di rischio (“allarme”)52


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE7.2.2 Definizione di crisi“Qualsiasi ‘situazione di evento accidentale’ in cui è ragionevole supporre che unprodotto distribuito nella filiera o immesso sul mercato possa essere dannoso perla salute di animali o esseri umani e/o per la protezione dell’ambiente, e/o abbiaun grave impatto negativo sull’organizzazione aziendale e/o sull’immagine dellaazienda.”Sostanzialmente, esistono due tipi di crisi:a. Una situazione di ampio impatto che è gestita principalmente dall’amministrazionepubblica (ad esempio afta epizootica nei bovini e negli ovini)b. Una situazione generata da un errore nella filiera riguardante un produttore,un distributore, un distributore e/o un consumatoreNelle situazioni di crisi, un processo di rintracciabilità affidabile è essenziale perlimitare i danni e per evitare di perdere il controllo. Spesso una situazione dicrisi riguarda solo una partita specifica di una determinata produzione. È possibileevitare un ritiro/richiamo completo del prodotto se una partita difettosa ditale produzione può essere identificata, rintracciata e ritirata dal mercato.È interesse di tutte le parti coinvolte assicurare che solo i prodotti interessatidall’evento accidentale/dalla crisi siano effettivamente ritirati dalla supply chainin quanto ciò evita eventuali interruzioni lungo la filiera, non danneggia la distribuzioneal consumatore e abbatte i costi superflui che tutti i partner commercialidovrebbero sostenere.7.2.3 Definizione di ritiro e di richiamoLe definizioni giuridiche emanate a livello europeo sono le seguenti:• Ritiro“Indicherà qualsiasi misura volta a impedire la distribuzione e l’esposizione diun prodotto pericoloso, nonché la sua offerta al consumatore” (2001/95/CE).• Richiamo:“Indicherà le misure volte ad ottenere la restituzione di un prodotto pericolosoche il fabbricante o il distributore ha già fornito o reso disponibile ai consumatori”(2001/95/CE).La procedura di ritiro riguarda qualsiasi operatore del settore che ha motivo diritenere che il prodotto da lui importato, prodotto, trasformato, lavorato o distribuitonon sia conforme ai requisiti di sicurezza. Il richiamo è la procedura implementatanei casi in cui il prodotto abbia già raggiunto il consumatore.La sezione 7.5 Evento accidentale/Gestione delle crisi descrive la modalità e latempistica per gestire un ritiro o un richiamo del prodotto.53


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE7.3 Codice etico da applicare in caso di crisiCome indicato nell’introduzione al presente capitolo, le azienda impiegano unnumero considerevole di risorse per garantire la sicurezza dei prodotti. Tuttavia,nonostante tutte le misure precauzionali adottate, talvolta prodotti non conformivengono immessi sul mercato e raggiungono i consumatori.In questa situazione, un’azienda è tenuta a gestire questo problema con ladovuta attenzione, tempestività e precisione.Questa sezione descrive il codice etico raccomandato alle aziende, a prescinderedalle rispettive dimensioni. Si basa su tre principi fondamentali:1) Cooperare e coordinare le azioni:Le aziende devono impegnarsi a cooperare e a coordinare le azioni con tuttele parti coinvolte, con la massima rapidità.2) Fornire risorse competenti:Le aziende devono impegnarsi a fornire risorse competenti, comprese personeche abbiano una visione globale della supply chain e che rispettino lapriorità attribuita alla sicurezza del prodotto.3) Comunicare in modo corretto e adeguato:Nelle situazioni di crisi che coinvolgono diversi partner commerciali, tutte leparti si impegnano a coordinare la comunicazione prima di fare annunci pubblicie ad utilizzare in modo responsabile le informazioni relative alla crisi. Leaziende dovrebbero sempre valutare i vantaggi della collaborazione con ipropri partner invece di agire in modo disgiunto e con il rischio di peggiorareulteriormente la situazione.7.4 Organizzazione, documentazione e formazione▼Regola di business fondamentale:La gestione efficace di un evento accidentale o di una crisi presuppone che l’aziendaabbia creato un piano di gestione delle crisi ben studiato e un gruppo digestione delle crisi conseguentemente preparato. Ciò permetterà all’azienda dioperare in modo rapido ed efficace allo scopo di minimizzare il rischio.Si raccomanda alle aziende di implementare e predisporre un piano e designarei membri di un gruppo che saranno incaricati della rintracciabilità del prodotto edella gestione delle crisi, supportati da istruzioni ben comprensibili e lineeguida chiare. Il numero di persone facenti parte del gruppo di gestione dipendedalla strategia e dalla struttura interne della azienda.La formazione continua delle persone coinvolte in questa organizzazione accresceràquindi la consapevolezza dell’importanza del ruolo da loro svolto e potenzieràle loro azioni come pure l’efficienza nel fronteggiare una crisi.Questa sezione funge da guida per quel che concerne gli aspetti chiave chedevono essere considerati al momento della pianificazione e dell’implementa-54


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREzione di una struttura interna dedicata alla rintracciabilità e alla gestione deglieventi accidentali.7.4.1 Guida e documentazione della procedura internaÈ importante approntare il piano e le procedure aziendali da adottare in caso dicrisi che dovrebbero essere documentati includendo:• Ambito di applicazione, obiettivo e pubblico di destinazione• Valori aziendali dell’ azienda e sicurezza del prodotto• Definizione di un caso accidentale e di una crisi• Descrizione del gruppo di gestione degli eventi accidentali/delle crisi conruoli e responsabilità ben definiti per ogni membro del gruppo• Lista di controllo o sequenza di azioni da intraprendere nel caso di eventoaccidentale/crisi• Calendario per ciascuna fase del piano• Una lista dei contatti principali• Quando avviare un ritiro del prodotto• Quando avviare un richiamo• Come organizzare la comunicazione interna• Come organizzare la comunicazione esterna• Business case ed esempi di gestione di casi accidentali/crisi, compreso ilflusso di informazioni• Modelli per la comunicazione interna ed esterna e registrazioni di eventiQuesto documento dovrebbe essere aggiornato regolarmente e distribuito allarete di persone interessate.7.4.2 Organizzazione, ruoli e responsabilità7.4.2.1 Responsabilità a ogni livello organizzativoSulla base del piano aziendale, è necessario designare un gruppo di gestionedelle crisi, sotto il controllo di un punto di coordinamento centrale. Il team puòessere un gruppo fisico o virtuale, con membri ubicati in sedi diverse a secondadella struttura e delle dimensioni della azienda. Tale gruppo è la prima entità dacontattare in presenza di evento accidentale. Sempre al gruppo spetta deciderele azioni da intraprendere. Non si dovrebbe intraprendere nessuna azione senzail consenso formale del gruppo di gestione delle crisi.I compiti generali sono organizzare, controllare e dirigere:• Lo sviluppo, l’implementazione e l’aggiornamento delle istruzioni interne chedevono essere seguite in caso di evento accidentale/crisi• La formazione continua delle persone coinvolte nella rintracciabilità del prodottoper la gestione delle crisi• Lo sviluppo di requisiti interni per i sistemi IT55


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE• La regolare autovalutazione e il controllo interno del piano• La gestione di ogni evento accidentale/crisi• La valutazione dell’evento accidentale indicato per identificare l’istruzione efornire consigli per prevenire il ripetersi della situazione problematica• Lo sviluppo di piani di comunicazione interna ed esterna da utilizzare comesupporto nella gestione di un evento accidentale/crisiIl gruppo di gestione delle crisi è un team di lavoro permanente, fisso, solitamentecomposto da:• Team leader• Responsabile di stabilimento• Category manager• Responsabile della qualità• Responsabile della catena di approvvigionamento• Responsabile del servizio clienti• Responsabile dei servizi informaticiIl Team leader deve coordinare le azioni ed è responsabile quando si verificauna crisi, agendo da canale per la comunicazione interna ed esterna. Nel casoin cui un evento accidentale richieda una consulenza esterna, il gruppopotrebbe essere ampliato comprendendo:• Componenti del servizio clienti• Ufficio relazioni esterne• Ufficio legale• Organizzazione venditeL’esistenza del gruppo di gestione delle crisi e dei suoi membri deve esserenota a tutti i livelli della azienda. I membri di questo gruppo permanente dovrebberoessere contattabili in qualsiasi momento e, se necessario, dovrebberoessere disponibili sostituti appropriati per ricoprire ogni ruolo.7.4.2.2 Liste dei contattiPer rendere rapida la comunicazione, si rivela necessaria la compilazione di unalista di persone predefinita, contenente i dettagli del contatto da intraprendere(telefono, indirizzo e-mail e indirizzo di posta) in modo da comprendere lo stessogruppo di gestione delle crisi, i loro potenziali rappresentanti, i consulentiesterni, le autorità governative, i contatti delle associazioni commerciali, i clientie i media.Esistono due tipi di lista:a. Lista di contatti interni:Questa lista comprende le persone che possono fornire consulenza e supportoe dovrebbe comprendere:• Responsabile del magazzino56


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE• Responsabile della produzione• Responsabile delle vendite• Esperti dei servizi informatici e dei processi di rintracciabilità del prodotto• Esperti di pubbliche relazioni• AltroQuesta lista deve essere completa, aggiornata e disponibile per tutte le personecoinvolte all’interno dell’azienda.Le persone nella lista di contatti devono essere contattabili in qualsiasimomento telefonicamente e via e-mail e devono essere pronte a riunirsi in ungruppo per gestire una crisi.b. Lista di contatti esterni:Ogni azienda dispone di un ambiente esterno con il quale interagisce ognigiorno: fornitori, clienti, service provider di logistica e solution providers, consumatori,medici, pubbliche autorità, ecc. Tale ambiente costituisce una reteesterna di persone da contattare in caso di evento accidentale/crisi.Se un’appropriata comunicazione interna risulta molto importante, la comunicazioneesterna ha necessità di essere ancora più strutturata e controllata.I contatti esterni devono essere tenuti adeguatamente al corrente:• Per informarli sull’evento accidentale e richiedere la loro consulenza (adesempio fornitori di materie prime, co-packer, fornitori e altro)• Per informarli e coinvolgerli nell’azione da intraprendere (ad esempio serviceprovider di logistica, responsabili acquisti di clienti, responsabili vendite difornitori e altro)• Per fornire loro le informazioni da utilizzare, ad esempio autorità governative• Per richiedere supporto per informazioni da rendere di pubblico dominioIl gruppo di gestione delle crisi dovrebbe occuparsi dei contatti esterni. La listadeve essere completa, aggiornata e a disposizione dei responsabili principali edel personale.I contatti principali presso i fornitori e i clienti importanti dovrebbero essere aconoscenza della lista e accordarsi sul personale da loro nominato come contattiprincipali allo scopo di supportare il team.Considerazione specifica: i clienti sono parte del network di un’azienda. Se realizzabilee realistico, si raccomanda di stampare sul packaging dell’unità clienteun numero di telefono (solitamente il numero del servizio clienti) che un consumatorepuò contattare per richiedere informazioni o informare l’azienda riguardoa un prodotto non conforme o inoltrare un reclamo.Come già precisato nella sezione 7.4.1, tutte le attività che vengono effettuatein relazione alla gestione degli eventi accidentali/delle crisi, al ritiro/richiamodel prodotto, devono essere adeguatamente documentate. Per semplificare lacomunicazione all’interno dell’azienda e assicurare interventi tempestivi nella57


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREgestione di un evento accidentale o di una crisi, è necessario creare un processodi documentazione completo e in tutta l’azienda deve essere disponibilemateriale al riguardo in forma di ‘pacchetto’ su argomenti quali la rintracciabilità,la gestione degli eventi accidentali/delle crisi, e così via, composto da:• Linee guida interne riguardanti la gestione degli eventi accidentali/dellecrisi, comprese le liste di controllo delle azioni da intraprendere nel caso diun evento accidentale/di una crisi, se un evento accidentale diventa unacrisi, quando termina un evento accidentale/una crisi, e così via• Lista di contatti interni/esterni• Descrizione dei processi di rintracciabilità dei prodotti basati sulla bestpractice documentata nel Capitolo 6 del presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong>• Modello per notificare un evento accidentale• Modello per notificare che un evento accidentale/una crisi è terminato/a• Modello, business case per la valutazione dell’evento accidentale• Modelli per i moduli informativi e la comunicazione• Liste di controllo, autovalutazione ed esercitazioni interne• AltroAlcune parti costitutive di questo “pacchetto”:• Dovrebbero essere condivise con i fornitori e i clienti al fine di assicurare unbuon coordinamento in caso di evento accidentale/crisi• Devono essere condivise con i partner esterni con i quali vengono gestitealcune attività collegate alla rintracciabilità (ad esempio co-manufacturers,co-packers, service provider di logistica, solution providers e altro)▼Regola di business fondamentale:La fine di un evento accidentale/di una crisi deve essere stabilita attraverso unconclusione formale.7.4.3 Sviluppo di competenze e abilità interneTutte le persone coinvolte nella gestione della rintracciabilità del prodotto, deglieventi accidentali e delle crisi devono essere adeguatamente formate. L’ambitodella formazione comprende:• Processi di rintracciabilità implementati dall’azienda, basati sulla best practicedocumentata al Capitolo 6: standard EAN • UCC utilizzati, soluzioni IT,modalità di accesso ai dati richiesti, ecc.• Istruzioni relative a eventi accidentali/gestione delle crisi• Ruolo del gruppo di gestione degli eventi accidentali/delle crisi• Ruolo della persona in formazione• Persona da contattare• Importanza delle azioni coordinate e comunicazione all’interno dell’azienda• Azioni da intraprendere/da non intraprendere• Come utilizzare la documentazione• Come utilizzare la rintracciabilità del prodotto e i sistemi di registrazione58


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORENella formazione devono essere svolte anche esercitazioni di simulazione relativea:• Rintracciabilità del prodotto• Gestione delle crisi• Ritiro del prodotto• Richiamo del prodotto• Gestione di stock in quarantenaLe esercitazioni devono essere:• Periodiche• Documentate con una spiegazione chiara del contesto, dei risultati, dellelacune individuati e delle azioni correttive• Basate su modelli che riflettano le istruzioni tecniche e organizzative interne• Realizzate in collaborazione con i partner della filiera▼Regola di business fondamentale:Le esercitazioni relative alla gestione degli eventi accidentali/delle crisi devonoessere svolte periodicamente al fine di migliorare la prontezza di reazione e leconoscenze del team che si occupa della gestione delle crisi, dello staff principalee dei contatti esterni. Questa attività dovrebbe essere realizzata con la collaborazionedei partner commerciali principali.7.4.4 Scorecard di autovalutazioneÈ necessario sviluppare una scorecard di autovalutazione allo scopo di misurareil livello di conformità e di implementazione di best practice relative al ritiro e alrichiamo di un prodotto. Nella presente sezione è illustrato un esempio di autovalutazionebasato sulle considerazioni fondamentali del capitolo 7. L’esempiopuò, a sua volta, essere ulteriormente ampliato o ridotto in base all’obiettivo diciascuna azienda.Gestione degli eventi accidentali/delle crisiRequisiti/Azionia. Gruppo gestione eventi accidentali/crisi creato con definizione chiara dei ruoli e delle responsabilitàb. Linee guida interne relative alla gestione degli eventi accidentali/crisi, con definizione chiara di procedure diritiro e richiamo, valutazione dell’evento accidentale e altro, documentate con precisionec. Liste delle persone da contattare, verificate e distribuited. Liste delle persone da contattare disponibili per tutti i partner commerciali principalie. Ogni persona coinvolta nella gestione di eventi accidentali/crisi, nelle procedure di richiamo/ritiro di prodotti èconsapevole del proprio ruolo e dell’obiettivo delle proprie attivitàf. È stato approntato adeguato materiale per la formazioneg. La formazione viene svolta periodicamenteh. Esercitazioni periodiche eseguite allo scopo di testare il gruppo di gestione delle crisi, i piani di gestione deglieventi accidentali e delle crisi, le liste di controllo e di aggiornare la scorecard di autovalutazionei. Esercitazioni periodiche svolte coi principali partner commercialiPunteggio*59


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE* Un punteggio adeguato può essere, ad esempio, il seguente:0: Nessuna azione intrapresa1: Piani già definiti, ma attività non ancora iniziate2: Implementazione iniziata con ambito limitato (ad esempio alcune categoriedi prodotti)3: Roll-out iniziato per l’intera implementazione4: Piani completamente implementati7.5 Gestione di eventi accidentali/crisiNon appena viene rilevato un evento accidentale, il gruppo interno di gestionedelle crisi deve esserne informato. Un evento accidentale può essere connessoalla qualità del prodotto con assenza di impatto sulla sicurezza o potrebbe presentareun aspetto di sicurezza. Il gruppo deve analizzare l’evento accidentale,determinare il potenziale rischio, gestire l’evento accidentale e controllare lacomunicazione relativa a tale evento.I membri del gruppo decideranno quindi quali esperti contattare in base alcampo d’azione dell’evento accidentale e agli esiti della loro analisi. Nonappena viene rilevato un evento accidentale, risulta necessario gestirlo in modoefficace e ponderato allo scopo di evitare che l’evento accidentale degeneri inuna crisi. Solitamente sono le aziende ad occuparsi della gestione degli eventiaccidentali; tuttavia, è necessario ammettere che le crisi più gravi sono statesperimentate in Europa proprio nel recente passato.7.5.1 ValutazioneIn caso di evento accidentale, la prima azione da intraprendere è la valutazionedella situazione affrontando i seguenti interrogativi:• Come è stato scoperto l’evento accidentale?• Chi ha evidenziato una situazione di “allarme”?• Qual è l’origine dell’evento accidentale?• Qual è il relativo ambito di azione attuale?• Quali sono i potenziali effetti sul consumatore?• Quali sono i rischi finanziari?• Quali sono le considerazioni giuridiche?• Chi è al corrente dell’evento?• Quali sono le procedure interne da seguire?• Chi deve essere contattato per coordinare e gestire in modo efficace l’eventoaccidentale nella sua globalità?• L’azienda si è già trovata ad affrontare eventi simili nel passato? Quali sonostate le azioni intraprese e come è stato approcciato l’evento accidentale (apartire dall’esperienza di situazioni precedenti o di business case documentati)?60


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREDurante la fase di valutazione è molto importante raccogliere il maggior numeropossibile di informazioni in materia, allo scopo di individuare il tipo di situazioneaffrontata e le azioni fondamentali da intraprendere rapidamente. Le informazioniraccolte devono essere registrate in modo appropriato in quanto sarannoutilizzate per analisi richieste in momenti successivi.7.5.1.1 Analisi del rischioL’analisi del rischio fornisce supporto nella valutazione delle possibili conseguenzegiuridiche ed economiche di un evento accidentale. I criteri e le variabilida considerare dipendono dalla strategia e dalla struttura interne di ciascunaazienda.Tuttavia, la tutela dei consumatori e il fatto che ogni azienda sia collegata a piùpartner commerciali, implica che gli impatti legali ed economici dell’evento accidentaledebbano essere valutati oltre l’ambito limitato dell’azienda, tenendoquindi in considerazione l’ambiente esterno.È necessario registrare i risultati dell’analisi del rischio in un file affinché possanoessere utilizzati per prendere le decisioni richieste. La valutazionedovrebbe estendersi anche al tipo e al grado di rischio, agli effetti mitiganti delledifferenti azioni disponibili, ai metodi di comunicazione utilizzati e alle potenzialiconseguenze.7.5.2 Ritiro o richiamo di un prodottoCome affermato nella sezione 2.2, solitamente ogni azienda si assume laresponsabilità di prendere in considerazione il contesto giuridico in cui opera, didefinire quando iniziare il ritiro o il richiamo di un prodotto. Questa decisionedovrebbe essere presa tenendo conto di un’analisi interna della gestione deirischi. Tuttavia, se la valutazione interna e l’analisi del rischio rivelano una violazionealla normativa vigente, l’azienda è tenuta a intraprendere un’azione diritiro o di richiamo del prodotto.Nota:Tutte le decisioni relative al ritiro/richiamo dei prodotti non collegate a obblighigiuridici devono essere accuratamente coordinate con i partner commercialicoinvolti dall’inizio.Il ritiro o il richiamo di un prodotto è una procedura organizzativa che:• Si fonda su informazioni precise estratte dal sistema/database interno dirintracciabilità• Richiede una stretta collaborazione tra tutte le parti coinvolte61


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREGli obiettivi comuni e l’approccio devono essere chiaramente documentati econcordati allo scopo di agire in modo efficace. È interesse di tutte le parti coordinaregli sforzi per garantire una gestione efficiente della situazione.Si raccomanda che tutte le parti condividano le medesime informazioni.L’Appendice 8.2 fornisce un esempio di Modulo Informativo che è già stato utilizzatocon ottimi risultati tra i partner in caso di ritiro/richiamo. Un distributorepuò quindi utilizzare questo modulo anche all’interno dei propri centri di distribuzionee di punti vendita. L’utilizzo del modulo informativo consente di raggrupparee registrare in modo rapido le informazioni necessarie e di inoltrarle a tuttele parti, contribuendo a limitare il danno per le aziende interessate.▼Regola di business fondamentale:Risulta essenziale per il ritiro/richiamo efficace dei prodotti un modulo preventivamenteapprontato in cui registrare le informazioni inziali.È possibile realizzare il modulo in forma di questionario e di lista di controlloche include domande come quelle elencate di seguito:• Chi ha presentato reclamo e quali sono i dati fondamentali per contattare lapersona di riferimento?• Quale prodotto è interessato?• Qual è il reclamo?• Quali sono le potenziali conseguenze?• Quando e dove è avvenuto il reclamo per la prima volta?• Dove si trova il campione del prodotto difettoso?• Quale numero di lotto è indicato sul prodotto?• Chi deve essere informato in azienda?• È già stata inoltrata comunicazione a terzi (ad esempio all’autorità)?• AltroÈ importate identificare velocemente la partita o il lotto di produzione coinvoltinella crisi.È interesse di tutte le parti coinvolte garantire che solo il prodotto suscettibiledi non conformità sia attualmente rimosso dalla filiera.7.5.3 Il processo di Reverse LogisticsQuando i prodotti vengono ritirati o richiamati dal mercato, diventa essenzialeseparare lo stock difettoso, renderne conto in modo corretto e predisporne losmaltimento o la distruzione in modo non dannoso o pericoloso.“Articolo 8 della Direttiva 2001/95/CEAi fini della presente Direttiva, in particolare dell’articolo 6, le autorità competentidegli Stati membri dispongono del potere di adottare tra l’altro le misure infra sedel caso:• Per qualsiasi prodotto pericoloso già immesso sul mercato62


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE• Di ordinare o di organizzare il suo ritiro effettivo e immediato e l’informazionedei consumatori circa i rischi da esso presentati• Di ordinare o coordinare o, se del caso, organizzare con i produttori e i distributoriil suo richiamo e la sua distruzione in condizioni opportune”La figura 17 illustra la catena di Reverse Logistics basata sull’ubicazione deiprodotti (Punto di Vendita o centro di distribuzione) e l’organizzazione logisticautilizzata per la consegna (consegna a CE.DI. o consegna diretta a Punto diVendita).L’organizzazione utilizzata per bloccare l’ulteriore distribuzione e vendita e individuarel’ubicazione e le quantità stock da restituire, dipenderà dalla misura incui è stata introdotta l’automazione per gestire la supply chain. Le opzioni praticheper la Reverse Logistics possono comprendere:• Raccolta da parte del fornitore• Raccolta da parte di un terzo service provider per la logistica• Collaborazione tra fornitore e distributore per il reso di stock da Punti diVendita al CE.DI. per la raccolta• Raccolta da parte degli addetti alle venditePotrebbe essere appropriato distruggere una parte esigua di confezioni di stocka magazzino e accettare un reclamo a livello amministrativo per le perdite e raccoglieresolo le confezioni integre di stock non venduti.Una valutazione corretta della quantità prodotta e distribuita rispetto alla quantitàposta in quarantena e restituita dai clienti sarà utile per una valutazione delrischio relativamente alle quantità consegnate e a quelle in possesso dei consumatori.63


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREPdVCE.DI.1ProduttoreCE.DI.2PdVCE.DI.3PdVConsegnadirettaPunto possibiledi distruzioneConsegnaAvanzamentidi prodottiPdVincriminatiFig. 17: “Reverse logistics” dei prodottiLa natura del difetto di produzione determina l’azione successiva da intraprendere.Se il prodotto non è sicuro e deve essere eliminato, è necessario eseguirequesta operazione nel rispetto delle norme di tutela dell’ambiente previste dallagestione dei rifiuti e dal riciclo di materiali di packaging.7.5.4 Comunicazione in caso di evento accidentale o crisiIl successo nella gestione di una situazione sensibile risiede nella qualità dellacomunicazione tra le parti coinvolte e nelle informazioni condivise tra tali parti.Esistono differenti livelli di comunicazione e di informazione richiesti:• Comunicazione interna verso tutte le divisioni aziendali, stabilimenti, magazzini,reparti IT• Comunicazione esterna verso tutti i business partners (clienti, serviceprovider per la logistica, co-packers)• Comunicazione alle autorità• Comunicazione ai mediaIn base all’ambito d’azione dell’evento accidentale/crisi, i livelli di comunicazioneda attivare e le informazioni richieste sono diversi. La procedura adeguatada applicare è il piano interno dell’azienda che stabilisce le fasi da eseguire, lepersone da contattare, la persona responsabile della comunicazione, gli scenarida considerare, il livello di informazione e comunicazione e l’arco di tempo incui intraprendere l’azione.La sezione successiva fornisce linee guida per le azienda che intendono creareun piano di comunicazione.64


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE7.5.4.1 Informazioni da condividere e fasi di comunicazione daintraprendere in caso di evento accidentale o di crisia. Raccogliere tutte le informazioni richieste e garantirne l’attendibilità• Coinvolgere tutte le persone che possono fornire consulenza in materia econtribuire con informazioni affidabili. In questa fase è importante esserepragmatici e assicurarsi che il problema sia gestito con la massima riservatezza• Attivare il sistema interno e tenere traccia dei reclami provenienti da clienti econsumatori• Valutare la situazione attuale e i rischi di evento accidentale o di crisib. Stabilire l’elenco di coloro che è necessario informare• Partner commerciali• Associazioni commerciali• Pubbliche autorità• Supporto esterno, quali laboratori, scienziati, consulenti tecnici, consulenti incomunicazione, consulenti legali, altroc. Attivare il sistema interno di comunicazioneIl sistema interno di comunicazione si fonda solitamente sul piano organizzativoaziendale che segnala:• Le unità/reparti interni che devono essere coinvolti nella gestione efficacedella crisi• La necessità di gestire la situazione a questo livello con un livello di riservatezzamolto elevato e di inoltrare tutte le informazioni, domande, ecc. di unacerta rilevanza al “gruppo interno di gestione crisi”d. Allocare risorse e rendere disponibile tutto il materiale• Allocare le risorse necessarie alla gestione della crisi e assegnarle al“gruppo interno di gestione crisi”• Approntare tutto il materiale necessario per supportare il lavoro del “gruppointerno di gestione crisi” (ad esempio i risultati della valutazione, la lista deipartner esterni coinvolti e altro)e. Strutturare le informazioni e la comunicazione1. Il gruppo di gestione crisi deve approvare la comunicazione interna edesterna utilizzata. Se fosse necessaria una comunicazione ai consumatori,dovrebbero essere incluse le seguenti domande:• Cosa è sbagliato?• Come è possibile identificare un prodotto non conforme?• Il prodotto è sicuro? (si tratta di una questione cruciale del settore alimentare.I consumatori pretendono di sapere cosa acquistano e cosa mangiano)• Chi è responsabile?• Cosa si sta facendo per controllare la situazione?• Cosa ci si prefigge per prevenire il ripetersi in futuro di una crisi?2. La comunicazione deve essere semplice, adeguata ai destinatari (interni,65


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREpartner commerciali, autorità, consumatori, media e altro). Tuttavia, dovrebbeveicolare il medesimo messaggio, essere coerente e basarsi su fatti e informazioniaffidabili e documentati. La comunicazione richiede una preparazioneapprofondita e si raccomanda di utilizzare la seguente lista di controllo e i documenti/esempipredisposti:• Descrizione dell’evento accidentale/crisi• Risposte anticipate a quesiti• Esempio/modello per un documento ufficiale• Esempio/modello di comunicato stampa• Esempio/modello di intervista da un membro dei media• Esempio/modello di lettera a destinatari selezionati (ad esempio l’autorità)7.5.4.2 Regole d’oro per una comunicazione efficace▼Regole di business fondamentali:Poiché parte del successo nella gestione di una crisi risiede nella qualità dellacomunicazione, si raccomanda l’applicazione delle seguenti Regole d’Oro per lacomunicazione:1. Proteggere le risorse più preziose dell’azienda, ovvero i consumatori, alloscopo di difendere la propria credibilità e reputazione.2. Centralizzare le informazioni e il processo decisionale (gruppo interno digestione crisi).3. Nominare un portavoce che rappresenti il canale d’informazione ufficiale.Limitare il numero delle persone coinvolte nella comunicazione.4. Ottenere tutte le informazioni, la documentazione, i dati e i fatti nel minortempo possibile e il più rapidamente possibile.5. Stabilire come, cosa, quando e a chi comunicare.6. Definire un unico messaggio adeguandolo ai destinatari, basandolo su informazioniuniformi, precise e affidabili.7. Garantire che la comunicazione aziendale raggiunga tutti i destinatari inmodo corretto, in particolare i mass-media.8. Essere consapevoli del fatto che i propri collaboratori sono tra i destinatariprincipali di tale comunicazione.9. Installare sistemi di filtro per le chiamate e di richiesta di informazioni.Utilizzare la linea 800 (o equivalente) o un canale per i consumatori sedisponibile.10. Controllare lo sviluppo della crisi e accertarsi che una crisi locale non siespanda a livello regionale.11. Informare e formare i propri collaboratori che sono in contatto con i consumatorie i clienti.12. Richiedere supporto esterno se necessario.13. Gestire i rapporti con i mass-media in modo aperto, professionale e accurato.14. Essere consapevoli delle potenzialità offerte da Internet come strumento dicomunicazione.66


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE8Appendice8.1 Percorso di migrazione per l’implementazioneIl presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR descrive quanto raccomandato nelle best practice inmateria di applicazione efficace di soluzioni e procedure di rintracciabilità utilizzandogli standard EAN • UCC.Il capitolo si propone come obiettivo quello di descrivere alcune linee guida fondamentaliriguardanti le modalità per il passaggio dall’attuale organizzazioneaziendale all’implementazione di best practice, se applicabili e realizzabili da unpunto di vista economico. Questa operazione richiede un notevole investimentoa vari livelli e l’allocazione di risorse: per questa ragione si consiglia di avvalersidi un approccio caratterizzato da una gestione progetti estremamente efficace.8.1.1 Definire gli obiettiviIl team di progetto deve porsi obiettivi chiari. Ciò implica ricerca, raccolta di datie una corretta interpretazione e comprensione delle raccomandazioni e della letteraturaesistente in materia di standard EAN • UCC. Al termine della presentesezione, il lettore troverà una lista di documenti e fonti bibliografiche che sidimostrano indispensabili per dare avvio al progetto.Gli obiettivi della “migrazione” sono collegati all’ambito definito per il progetto. Ipiani di migrazione possono essere applicati a un singolo reparto, a un singolosito (ad esempio il magazzino, lo stabilimento e altro) o ad una singola linea diprodotti. Ciononostante, è meglio utilizzare un approccio “end-to-end” integrandotutti gli attori partner, i prodotti e le informazioni ricevute, gestite e distribuiteo inoltrate riguardanti la rintracciabilità. Tutto ciò comprende anchefornitori di servizi terzi e altri partner commerciali operanti nella filiera.Gli obiettivi della “migrazione” definiscono inoltre il livello di dettaglio dell’analisirichiesta. L’analisi dei rischi è un prerequisito riconosciuto volto a valutare ipossibili impatti derivanti da un evento accidentale o da una crisi. Il risultatoderivante dall’analisi dei rischi determinerà la capacità e la rapidità di un’aziendaa implementare soluzioni di rintracciabilità (in un determinato periodo ditempo), considerando i costi operativi quotidiani rispetto all’eventualità di unevento accidentale o di una crisi e il probabile impatto di ciò sull’azienda e sullasupply chain.Dopo aver realizzato la mappa delle soluzioni e delle procedure di rintracciabilitàesistenti e aver definito gli obiettivi (ambito e livello di dettaglio) del progetto“migrazione”, le fasi successive contribuiranno a far sì che l’azienda possa riuscirea colmare le lacune individuate.67


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREDi seguito un elenco della letteratura consigliata per un’introduzione all’argomento:Pubblicazioni EAN • UCC e altre letture• EANCOM®1997, CD-ROM, Brussels, 2001 version, EAN International• EANCOM®2002, CD Rom, Brussels, EAN international• EAN • UCC Logistics Label and the SSCC, Brussels, EAN International• Fresh Produce Traceability Guidelines, Brussels, 2001, EAN International• General EAN • UCC Specifications, Brussels, 2003, Version 4.0 EAN•UCC• Introduction to EANCOM® in Trade and Transport, Brussels, 2001, thirdedition, EAN International• RFID and the EAN • UCC System, GTAG Project Team, 2000, EAN Internationaland UCC• Introduction to the Serial Shipping Container Code, Brussels, 1998, EANInternational• Solutions for Supply Chain Management: Application Identifiers and theUCC/EAN-128 Symbology, Brussels, EAN International• The Unit Load Identification and Tracking Report, Brussels, 2000, ECR<strong>Europe</strong>• Trace - I, Traceability Implementation, Brussels, 2003, EAN International• Traceability of Beef, Application of EAN • UCC Standards in ImplementingRegulation (EC) 1760/2000, Brussels, 2001, third edition, EAN InternationalSiti web• http://www.ean-int.org• http://www.uc-council.org• http://www.ecrnet.org• http://www.indicod-ecr.itPer ulteriori informazioni e pubblicazioni, contattare l’Organizzazione EAN nazionale(per l’Italia, contattare <strong>Indicod</strong>-<strong>Ecr</strong>).8.1.2 Valutare e documentare i processi attualmente in essereNella fase iniziale, è necessario documentare in modo estremamente preciso iflussi di informazioni. È possibile conseguire questo obiettivo raccogliendo idocumenti esistenti e verificando, attraverso visite e audit nei siti, quanto l’aziendasta attualmente realizzando a livello operativo.In fase di valutazione, il focus dovrebbe incentrarsi sull’identificazione univocadelle locazioni e degli articoli, sul reperimento dei dati e sulla gestione dei collegamenticome precedentemente illustrato nel presente documento. La gestionedi mono-lotti e multi-lotti uniformi, nonché le unità miste deve essere analizzataattentamente alla scopo di individuare le diverse combinazioni delle informazionidi rintracciabilità ad esse correlate. Oltre a questo aggiornamento delladocumentazione concernente le procedure e le soluzioni, risulta importante veri-68


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREficare che il progetto non crei sovrapposizioni o metta a rischio altri progetti incorso e viceversa.8.1.3 Valutare la propria situazione attualeL’utilizzo di strumenti di valutazione è stato descritto in precedenza nel presentedocumento. Ogni procedura e soluzione deve essere valutata in relazioneall’identificazione univoca, alla raccolta dei dati, alla comunicazione dei dati ealla gestione dei collegamenti.Per raccogliere i dati relativi agli articoli in modo assolutamente univoco lungol’intera supply chain, i prodotti devono essere etichettati/provvisti di codice abarre come richiesto. Le soluzioni tecnologiche, come l’infrastruttura e le applicazionisoftware e i dispositivi per la scansione, devono potere contare su unacodifica a barre adeguata e affidabile allo scopo di raccogliere i dati in modoautomatico. L’infrastruttura IT deve potere collegare le informazioni come lotto,GLN (Global Location Number), SSCC (Serial Shipping Container Code) e GTIN(Global Trade Identification Number) in modo da consentirne la rintracciabilità.Se in fase di valutazione si riscontrassero lacune, queste ultime dovrebberoessere documentate e quindi ne dovrebbe essere valutato l’impatto. L’aspettofondamentale è valutare in modo approfondito le alternative tra “non modificare”e “migrazione”. Possono essere utili anche le scorecard nella fase divisualizzazione dello stato attuale delle procedure e delle soluzioni e lo stato diavanzamento della migrazione.Durante la valutazione è necessario ricordare che l’implementazione di soluzionidi rintracciabilità può contribuire a migliorare i processi esistenti se si utilizzanole Raccomandazioni ECR e l’Automatic Data Capture (ADC) basato sugli standardEAN • UCC. Questo può migliorare sia la celerità della disponibilità dei dati,sia la sicurezza di elaborazione, eliminando gli errori. Inoltre, è ragionevole ritenereche l’EDI migliori lo scambio di informazioni riguardanti i dati di rintracciabilitàcon i partner della filiera.8.1.4 Sviluppare un piano di implementazioneLa presente sezione illustra le fasi necessarie ad approntare l’implementazionedelle soluzioni best practice ECR relative alla rintracciabilità.Si raccomanda la creazione di un piano di project management al fine di definirele differenti fasi, i passi fondamentali, le responsabilità, le azioni e i risultatiattesi.La struttura della migrazione dovrebbe basarsi su un dialogo collaborativo tra ipartner della filiera e l’implementazione di soluzioni standard. Durante il dialogo,che dovrebbe basarsi sulle Raccomandazioni ECR, l’obiettivo è quello didefinire in modo collaborativo quali informazioni utilizzare, ad esempio, sull’etichettadi un pallett UCC/EAN-128 e nei messaggi EDI.69


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREPer accedere al mondo degli standard EAN • UCC e alla relativa implementazioneè necessario un prefisso aziendale EAN • UCC che viene assegnatodall’Organizzazione EAN nazionale (per l’Italia, contattate <strong>Indicod</strong>-<strong>Ecr</strong>) di ognisingolo Paese. Tale prefisso EAN • UCC è parte delle strutture dati EANInternational e Uniform Code Council e consente di accedere a tutte le applicazioniche si avvalgono degli standard identificativi di sistema EAN • UCC (adesempio SSCC, GLN, GTIN, ...). In questo modo, il primo, importante livello dirintracciabilità, ovvero l’ID univoco dell’operatore, viene raggiunto nel momentoin cui l’etichettatura è stata completata in modo positivo e non presenta piùalcun problema. Per le unità logistiche si raccomanda la simbologia UCC/EAN-128 come soluzione migliore di etichettatura.L’etichettatura richiede di pianificare dove installare le stampanti e i dispositividi etichettatura e quali sono i processi che devono essere adeguati. I dispositividevono essere collegati all’infrastruttura IT in modo da ricevere e inviare i dati dirintracciabilità richiesti in fase di stampa e di scansione.Mentre le informazioni relative agli standard EAN • UCC possono essereottenute direttamente dalle organizzazioni locali membro EAN International, laricerca di soluzioni hardware e software adeguate deve essere affrontata con ilsupporto di un fornitore di servizi specializzato.8.1.5 ImplementazioneDopo che sono stati stabiliti gli obiettivi, il piano del progetto e il gruppo dimigrazione è possibile iniziare l’implementazione. La prima fase dovrebbe prevedereche tutti i partner della filiera siano informati sul progetto in modo chepossano integrare nei propri progetti di rintracciabilità i risultati del piano inessere. È importante sottolineare che probabilmente la migrazione modificheràin modo sostanziale la modalità di etichettatura dei prodotti e di condivisionedelle informazioni tra i partner, le interfacce da definire, generando pertantoeffetti importanti sull’intera supply chain.Potrebbe essere vantaggioso selezionare, in prima istanza, un progetto pilotache coinvolga un solo partner al fine di testare dal vivo le procedure e le soluzionitecnologiche. Quanto appreso da tale verifica contribuisce sicuramente aperfezionare il piano. La migrazione è un processo continuo di miglioramento.In seguito è possibile iniziare il roll-out finale.Le competenze acquisite durante l’attività del gruppo di progetto non devonoandare perse dopo che l’implementazione delle prime fasi del cambiamento èstata completata. Le persone coinvolte dovrebbero partecipare alle attività successivee alla valutazione del progetto in modo tale da conservare e distribuirele conoscenze acquisite in termini di competenze e best pratice. La rintracciabilità,la gestione delle crisi e la filiera sono soggette a sviluppi dinamici e dovrebberoessere monitorate con grande attenzione. La “migrazione” deve essere70


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREclassificata come attività del tipo “day-to-day” e non come investimento unatantum nella valutazione di aspetti legati alla logistica o alla qualità.71


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE8.2 Gestione delle crisi - Esempio di modulo informativo72


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE8.3 GlossarioTermineDefinizioneADC (Automatic Data Capture) Raccolta automatizzata dei dati.A monte (Upstream)L’area a monte corrisponde alla prima parte di una supply chain, incluse le procedure legate a materie prime,ingredienti, packaging e tutti i fornitori intermedi fino al momento in cui le merci raggiungono l’azienda produttrice.A valle (Downstream)L’area a valle copre la parte finale della filiera, partendo dal produttore del prodotto finale, inclusi i co-packers, ifornitori di servizi logistici, il/i centro/i di distribuzione per concludersi al Punto di Vendita.Codice lottoIl codice lotto è il numero assegnato a un preciso lotto di produzione. Esso collega il prodotto (ad esempio(Batch number/Lot number) oggetto) a tutte le informazioni rilevanti relative alla produzione.CrisiLa crisi è una qualsiasi "situazione accidentale" in cui ci sia ragione di credere che un prodotto distribuito nellafiliera o immesso nel mercato potrebbe essere dannoso per la salute dell’uomo o degli animali e/o per la tuteladell’ambiente e/o avere ripercussioni negative gravi sull’azienda e/o sull’immgine della stessa.Da consumarsi preferibilmente Limite di tempo raccomandato per il consumo di un’unità comsumatore.entro ilDati anagraficiI dati anagrafici sono un insieme di dati che descrive specifiche e strutture di ciascun articolo e parte (partner)coinvolti nei processi della filiera. Ogni insieme di dati è identificato in modo univoco da un Global Trade ItemNumber (GTIN) per quanto attiene la singola parte (partner).DESADV (Despatch Advice) Avviso di spedizione: messaggio EANCOM® che fornisce informazioni circa la spedizione delle merci (quantità,tempistica di consegna, ecc.) alle condizioni concordate tra i partner.EAN InternationalEAN International, con sede a Bruxelles (Belgio), è un organismo internazionale composto da organizzazioniMembro EAN, che gestisce congiuntamente il sistema EAN•UCC e lo Uniform Code Council (UCC). UCC èun'organizzazione Membro di EAN International.EAN•UCCEAN e UCC gestiscono congiuntamente il sistema EAN•UCC, il Linguaggio globale di business.EANCOM®Standard internazionale EDI fornito da EAN International in conformità allo Standard un/EDIFACT.ECREfficient Consumer Response (ECR): iniziativa tra distributori e fornitori atta a ridurre le barriere esistenti focalizzandosisu processi, metodi e tecniche volti a ottimizzare la filera. Attualmente, ECR ha focalizzato il propriointeresse su tre aree principali: area di filiera (per esempio riapprovvigionamento efficiente), area della domanda(per esempio efficienza nell’assortimento, promozioni, introduzione di prodotti) e tecnologie abilitanti (per esempiostandard di comunicazione e dati comuni, misurazioni di costi/profitti e del valore). L’obiettivo generale diECR è quello di soddisfare pienamente le esigenze dei consumatori in tempi estremamente brevi e costi contenuti.ECR <strong>Europe</strong>Organizzazione che rappresenta sia i Distributori sia i Produttori con l’obiettivo di incoraggiare la collaborazionetra le aziende, allo scopo di integrarne le operazioni e di eliminare gli ostacoli che ne riducono l'efficienza e l'efficacia,impattando sulla loro capacità di soddisfare pienamente le esigenze dei consumatori. Per ulteriori dettaglicirca le modalità di associazione a ECR <strong>Europe</strong> è possibile consultare la sezione Ringraziamenti all’inizio delpresente documento.EDI (Electronic Data Interchange) È lo scambio di dati strutturati nei formati standard mediante mezzi elettronici tra applicazioni informatiche didiversi trading partner.EDIFACT (Electronic Data Insieme di standard, direttive e norme concordati a livello internazione e stabilite dalle Nazioni UniteInterchange for Administration, (UN/EDIFACT) per lo scambio elettronico di dati strutturati.Commerce and Transport)EPC (Electronic Product Code) Numero identificativo univoco utilizzato dal network EPC. Tale rete è gestita da EPCglobal, Inc, una jointventure realizzata da EAN International e da Uniform Code Council, Inc. (UCC).73


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREEPC NetworkEtichetta logistica EAN•UCCEvento accidentaleFMCG(Fast Moving Consumer Goods)GCI (Global Commerce Initiative)GLN (Global Location Number)GTIN (Global TradeIdentification Number)HACCPIdentificatore di Dati(Application Identifier - AI)IFSUM (Inoltro e Sommariodi consolidamento)IFTSTA (Stato di Trasporto)ISO (International StandardsOrganisation)Lotto (Batch/Lot)Master Data AlignmentMaster Data SynchronisationOperatore alimentareOperatore del settore alimentarePallet mistoPallet mono-lotto uniformeL’Electronic Product Code (EPC) Network utilizza Radio Frequency Identification (RFID, ovvero il codice identificativoa radio frequenza) e le tecnologie Internet per garantire alle aziende un’effettiva trasparenza in temporeale all’interno delle proprie filiere in tutti i settori d’industria e ovunque nel mondo.Standard EAN•UCC per l’etichettatura di pallet con un numero di serie univoco (Serial Shipping ContainerCode) e altre informazioni standardizzate, avvalendosi della simbologia del codice a barre UCC/EAN-128.Un evento accidentale è una situazione che potrebbe comportare uno scostamento reale, presunto o percepitorispetto alla sicurezza del prodotto oppure una divergenza di grande entità rispetto agli standard qualitativi,definiti dalle disposizioni di legge e/o da norme interne vigenti per la qualità.Il settore dei beni di largo consumo. I Distributori e i loro fornitori che forniscono una gamma di merci venduteprincipalmente attraverso supermercati, ipermercati e punti vendita di dimensione più ridotta. Il core delle attivitàè incentrato sulla fornitura di “beni di prima necessità” come il fresco e i generi alimentari lavorati, ma vienetrattata anche un'ampia gamma di altri beni, quali prodotti sanitari e di cura della persona, tabacchi, alcolici,abbigliamento, apparecchiature elettriche, prodotti per l'infanzia e articoli per la casa. Alcuni Distributori possonoavere in stock oltre 20.000 linee di prodotto diverse.Organismo su base volontaria creato nell’ottobre del 1999 con l’obiettivo di migliorare la performance dellafiliera internazionale per i beni di consumo tramite lo sviluppo collaborativo e l'adesione agli Standard e ai processidi business fondamentali raccomandati.Numero che utilizza la struttura dati EAN•UCC-13 per identificare unità fisiche, funzionali o giuridiche.Struttura di numerazione applicata per tutti gli identificatori di articoli commerciali EAN•UCC. Un GTIN puòutilizzare la struttura di numerazione standard EAN•UCC-8, UCC-12, EAN•UCC-13 oppure EAN•UCC-14.Il sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici (HACCP) è una metodologia scientifica e sistematicaatta a potenziare la sicurezza degli alimenti dalle prime fasi di produzione fino al consumo finale attraverso l’identificazionee la valutazione di rischi specifici e di misure altrettanto specifiche volte al loro controllo alloscopo di garantire la sicurezza delle derrate alimentari. HACCP è uno strumento sviluppato per valutare i rischie definire sistemi di controllo focalizzati sulla prevenzione e non principalmente su test svolti sul prodotto finale.Due o più caratteri che indicano il significato e il formato di un elemento dati nella simbologia UCC/EAN-128.Definisce in modo univoco il significato e il formato dell’elemento dati.Si tratta di un messaggio EANCOM® inviato dalla persona che fornisce un’istruzione o rilascia unaprenotazione relativa a servizi di inoltro/trasporto per consegne multiple (l’equivalente dei messaggi multipliTransport Instruction) alle condizioni concordate, alla persona che organizza i servizi di inoltro e/o trasporto.Si tratta di un messaggio EANCOM® utilizzato per comunicare lo stato di avanzamento del trasporto e/o uncambiamento intercorso in tale stato (ad esempio un evento) tra parti concordate.Una federazione a livello mondiale di associazioni nazionali dedicata alla standardizzazione presente in oltre130 Paesi, ciascuna con sede nel rispettivo paese. L'obiettivo dell’ISO è quella di promuovere lo sviluppo dellanormazione.Un lotto identifica prodotti/articoli che sono stati sottoposti ai medesimi processi di lavorazione.Vedi “Master Data Synchronisation”.È la distribuzione tempestiva e "verificabile" di dati anagrafici certificati e normati a partire da una sorgente datifino al destinatario finale dei dati di tali informazioni. Il processo di sincronizzazione è noto anche come "MasterData Alignment".Termine sinonimo di Operatore del settore alimentare.Identifica le persone fisiche o giuridiche responsabili dell’ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materiadel settore alimentare che sono demandati a gestire.Si compone di uno o più prodotti diversi derivanti da lotti differenti (identificati con GTIN e codici lotto diversi).Si compone di prodotti identici provenienti dallo stesso lotto (identificato con il medesimo GTIN e codice lotto).74


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREPallet multi-lotto uniformePdV (Punto di Vendita)Processo di businessRECADV (Receiving Advice)RFID(Radio Frequency Identification)RichiamoRintracciabilitàRintracciareRitiroScannerScorecardSettore alimentareSistema EAN•UCCSSCC(Serial Shipping Container Code)StandardStandard Trade Item GroupingSi compone di prodotti identici provenienti da almeno due differenti codici lotto (identificati con lo stesso GTINma con codici lotto diversi). In questo documento un pallett multi-lotto uniforme è considerato un pallett mistoper convenzione.Si riferisce alla cassa in uso nel Punto di Vendita in cui viene di norma eseguita la scansione dei simboli deicodici a barre.Sequenza di fasi correlate che fornisce il meccanismo atto a fornire un determinato valore ai clienti. Un processodi business può trasferire sia prodotti fisici che informazioni. È possibile che superi i confini di un singolobusiness e comprenda attività eseguite all’interno di altre aziende lungo la filiera.Messaggio di EANCOM® che indica in dettaglio informazioni sulle merci ricevute alle condizioni concordate traacquirente e venditore avente funzione di informare chi effettua la spedizione sui contenuti ricevuti di una consegna.Comunicazione elettronica di tipo wireless che si avvale di radio frequenza consentendo la lettura e la scritturadi memoria elettronica.Il richiamo indica qualsiasi misura atta a ottenere il reso di un prodotto pericoloso che è già stato consegnato omesso a disposizione dei consumatori dal produttore o dal distributore (2001/95/CE).“La rintracciabilità è la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animaledestinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimentoo di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione"(definizione come da Regolamento (CE) n.178/2002)Definizione ISO: Per “rintracciabilità” s’intende la capacità di ricostruire la storia e di seguire l’utilizzo ol’ubicazione di un oggetto o di un’attività mediante identificazione documentata e predisposta" (ISO 8402).È la capacità di localizzare un prodotto basandosi su criteri specifici in fase di gestione di ciascuna fase dellasupply chain. Si tratta di una caratteristica fondamentale per tutti i sistemi di rintracciabilità in quanto le aziendedevono essere in grado di identificare e localizzare i propri prodotti all’interno della filiera, in modo da poterli ritirareo richiamare ogni qualvolta fosse necessario (principio giuridico "one step forward").Un ritiro indica qualsiasi misura atta a prevenire distribuzione, esposizione al pubblico e offerta di prodotti dannosiper il consumatore (2001/95/CE).Dispositivo elettronico per la lettura dei simboli del codice a barre e per la conversione degli stessi in segnalielettrici che possono essere letti da un computer.Tecnica per strutturare la misurazione della performance; considera i processi interni e la creazione del valorefuturo.Comprende qualsiasi impresa, profit o non-profit, pubblica o privata, che svolga attività relative a qualsiasi fasedella produzione, lavorazione e distribuzione di alimenti.Il sistema EAN•UCC, ovvero il Linguaggio globale di business, è una serie di standard specificamente approntatiper migliorare la gestione della filiera. Il sistema EAN•UCC è gestito congiuntamente da EAN International edall’Uniform Code Council.Numero EAN•UCC composto da 18 caratteri per l’idenitificazione univoca di una unità logistica. Si configuracome simbologia a codice a barre UCC/EAN-128 ed è universalmente utilizzato in combinazione all’EDIAdvance Shipping Notice.Specifica vigente per hardware, software o dati universalmente utilizzata e accettata di fatto (de facto) o sancitada organizzazioni di normazione (de jure).Composizione Standard per articolo/i commerciali non adeguata ad essere soggetto di scansione presso ilPdV.75


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORETracciareUCC (Uniform Code Council)UCC/EAN-128UML(Unified Modelling Language):Unità commercialeUnità consumatoreUnità logisticaUtilizzare entro ilXMLÈ la capacità di identificare l’origine e le caratteristiche di un prodotto basandosi su criteri determinati in ciascunpunto della filiera. Si tratta di un aspetto fondamentale del sistema di rintracciabilità, in quanto le societàdevono essere in grado di determinare l’identità e l'origine dei prodotti ricevuti in tempi brevi e con la massimaprecisione qualora si rendesse necessario (principio giuridico di "one-step backward”).Numbering Organisation esistente negli Stati Uniti d’America preposta all’amministrazione e gestione deglistandard del sistema EAN•UCC vigenti negli USA e in Canada.Standard internazionale EAN•UCC per il codice a barre.UML è una notazione standard per la modellazione (modeling) di oggetti reali che viene utilizzata nella primafase dello sviluppo di un programma di tipo object-oriented (orientato all’oggetto).Qualsiasi unità (prodotto o servizio) per la quale sussiste la necessità di recuperare informazioni predefinite eche potrebbe essere prezzata oppure ordinata o fatturata in un punto qualsiasi della supply chain.Un qualsiasi articolo destinato al Punto di Vendita del distributore.Articolo composto da qualsiasi tipologia di prodotto creato in vista del trasporto e/o l’immagazzinamento chedeve essere gestito lungo la filiera.La data "Utilizzare entro" è l’ultima data consigliata per l’utilizzo di un prodotto del più elevato livello qualitativo.È il produttore a stabilire tale data.XML è un linguaggio markup che definisce, valida e condivide documenti contenenti informazioni strutturate. Illinguaggio XML fornisce un formato file per rappresentare i dati, uno schema per distinguere e descrivere lestrutture dati e un meccanismo per estendere e annotare HTML. A differenza del linguaggio HTML, XML consentedi eseguire il design dei tag per scopi specifici.76


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE8.4 Elenco delle 84 aziende che hanno contribuito allosviluppo dei documenti sulla rintracciabilità a livellonazionale e/o europeoAHOLD (Europa)ALCAMPO (Spagna)ALLIED DOMECQ (Europa)AUCHAN (Francia)BONGRAIN (Francia)BRASSERIES KRONENBOURG (Francia)CAMPINA GmbH (D-A-CH)CAMPOFRÍO (Spagna)CAPRABO (Spagna)CARREFOUR (Spagna)CARREFOUR (Francia)CASINO (Francia)COCA COLA (Spagna)COCA COLA Erfrischungsgetränke AG (D-A-CH)COCA COLA (Francia)COCA COLA (Europa)COGESAL MIKO (Francia)COLGATE PALMOLIVE (Francia)CORA (Francia)DANONE (Spagna)DANONE GmbH (D-A-CH)DANONE (Francia)DECATHLON (Francia)DIA (Spagna)Dr. August OETKER Nahrungsmittel KG (D-A-CH)DUCROS S.A (Francia)EDEKA ZENTRALE AG &Co. KG (D-A-CH)EL ARBOL (Spagna)EL CORTE INGLES (Spagna)ELVIR (Francia)FREY & KISSEL/WILHELM SCHACHERER GmbH & Co. KG (D-A-CH)FROMAGERIES BEL (Francia)GALLETAS SIRO (Spagna)GEORGIA-PACIFIC (Francia)GEORGIA-PACIFIC (Europa)Gilbert LEMELLE (Francia)GLAXOSMITHKLINE Consumer Healthcare GmbH & Co. KG (D-A-CH)GRUPO EROSKI (Spagna)GRUPO IFA (Spagna)GRUPO LECHE PASCUAL (Spagna)HASSIA & LUISEN Mineralquellen GmbH & Co. KG (D-A-CH)HARZER KASEREI RUCKSACK GmbH (D-A-CH)HENKEL (Europa)JEALSA (Spagna)KELLOGG’S (Francia)KELLOGG’S (Europa)KRAFT FOODS (Spagna)KRAFT FOODS Deutschland GmbH & Co. KG (D-A-CH)KRAFT FOODS (Francia)KRAFT FOODS (Europa)LACTALIS (Francia)LANGNESE IGLO GmbH (D-A-CH)LEVER FABERGE (Francia)L’OREAL (Francia)L’OREAL (Europa)MARKANT Handels und Service GmbH (D-A-CH)MAST JAGERMEISTER AG (D-A-CH)MERCADONA (Spagna)METRO Gruppen Einkauf (MGE) (D-A-CH)METRO (Francia)NESTLE (Spagna)NESTLE (Francia)NESTLE Deutschland AG (D-A-CH)NESTLE (Europa)PANZANI (Francia)PEPSICO (Francia)PROCTER & GAMBLE (Francia)PULEVA (Spagna)RAISIO GROUP (Europa)RECKITT BENKISER (Francia)REWE Zentral AG (D-A-CH)SABECO (Spagna)SCA HYGIENE PRODUCT (Europa)SOLINEST (Francia)SPAR Osterreich Warenhandels-AG (D-A-CH)SYMRISE (Europa)SYSTEME U (Francia)UNILEVER BESTFOODS (Spagna)UNILEVER (Francia)UNILEVER (Europa)WALTER RAU Lebensmittelwerke GmbH & Co. KG (D-A-CH)YOPLAIT (Francia)77


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATORE9Bibliografia di riferimento• Unit load identification and tracking, ECR <strong>Europe</strong>• Rückverfolgbarkeit von Produkten und Effizienter Warenrückruf, ECR D-A-CH• L’étiquette logistique et l’avis d’expédition, ECR France• Global Food Safety Initiative Guidance document, CIES• Guide de gestion des alertes alimentaires, ANIA-FCD• Joint crisis management guide, ECR Spain• Guía para entregas eficientes y trazabilidad de productos envasados, ECRSpain• Sécurité consommateur : qualité, traçabilité, gestion de crise - Vers une nouvelleapproche industriels-distributeurs, ECR France• Traceability Implementation & Traceability strategy, EAN international• La traçabilité dans les chaînes d’approvisionnement, Gencod EAN France• DIRETTIVA 2001/95/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del3 dicembre 2001 relativa alla sicurezza generale dei prodotti• REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CON-SIGLIO del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi e i requisiti generalidella legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentaree fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare78


ECR – LA RINTRACCIABILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN: SODDISFARE LE ASPETTATIVE DI SICUREZZA DEL CONSUMATOREDisclaimerIl presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> è nato sotto l’egida dei membri di ECR <strong>Europe</strong> e la sua realizzazione è stata possibile grazieal supporto concreto delle aziende e delle organizzazioni partecipanti.Il documento fornisce informazioni sulle modalità maggiormente efficaci ed efficienti con cui il processo dirintracciabilita può essere gestito.Tuttavia, le aziende che fanno parte di ECR <strong>Europe</strong>, le aziende e organizzazioni partecipanti al progetto, a titolopersonale o collettivo, non sono necessariamente tenute ad avallare qualsiasi tecnica, processo o principiodescritti nel presente documento e, in modo analogo, ciò vale per gli autori. Nessuna delle aziende che fannoparte di ECR <strong>Europe</strong>, delle aziende e organizzazioni partecipanti al progetto, a titolo personale o collettivo, sonoresponsabili dei contenuti della presente pubblicazione o delle tecniche, dei processi, modelli o principi descrittinel presente documento. Non sono altresì responsabili che le aziende, che implementano le best practice illustratenel presente documento, applichino quanto prescritto dalla Direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezzagenerale dei prodotti e dal Regolamento (CE) N. 178/2002 che stabilisce i principi e le disposizioni generali vigentiin materia di legislazione alimentare.Si consiglia alle aziende e organizzazioni che utilizzeranno il presente <strong>Blue</strong> <strong>Book</strong> ECR di avvalersi della consulenzadi professionisti del settore per affrontare eventuali esigenze specifiche. Ogni singola azienda è tenuta all’ottemperanzadella Legislazione <strong>Europe</strong>a e di altre eventuali normative nazionali integrative.79

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!