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GEOMETRA

geometra - COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA

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92009dimensione<strong>GEOMETRA</strong>Organo ufficiale delComitato Regionaledei collegidei Geometri eGeometri laureati delFriuli Venezia GiuliaMensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA


Indice4 EDITORIALENoi ce la mettiamo tutta, ma spessola burocrazia ci ostacoladi Bruno Razza8 SICUREZZALa sicurezza, un tema fondamentale nella professione del Geometra,da seguire sempre con grande attenzionedi Antonio Tieghi14 EDILIZIALa legge regionale che disciplina le costruzioni in zona sismicae la tutela fisica del territoriodi Lucio Barbierodimensione <strong>GEOMETRA</strong>20 AMBIENTEPrincipali inquinanti atmosferici e loro monitoraggio da partedell’ARPA FVGdi Livio Lacosegliaz28 FORMAZIONEVENEZIA. Il sistema “MOSE”, un’opera a difesa dalle acque altedi Michele Marangoni32 DIRITTOTerrazza per usucapione? No se il terreno è demanialedi Marilisa Bombi34 FISCOLa Crisi ha colpito anche gli studi di settoredi Angelo Bortolus38 PROFESSIONEUna dinastia di Geometridi Pierdomenico Abrami9/2009


EditorialeNoi ce la mettiamo tutta, ma spessola burocrazia ci ostacolaPer le sanatorie delle vecchie e modeste difformità edilizie, si va incontroa difficoltà insormontabili per ottenere un’inutile agibilitàdi Bruno Razza9/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Il direttore di DGBruno RazzaIl compito più importante nel preziosolavoro che i nostri iscritti eseguono capillarmentein tutt’Italia, riguarda l’ottenimentodella corrispondenza tra edificato,assentito ed accatastato.Si tratta di un lavoro enorme, poichéper rispettare questo dettato che,come noto, deriva dalla legge 47/85(condono edilizio), ci imbattiamo quotidianamentein pratiche da completare.Va detto che dalle nostre parti, si tendea sanare ogni e qualunque piccolezza,porte, pareti, verande e simili,per la sola inveterata e innata voglia di“essere a posto”, mentre in gran parted’Italia, si fa invece gran finta di nonvedere palazzi, ecomostri ed ogni tipologiaimmaginabile di abuso edilizio(regolarmente impunito).In realtà, queste nostre piccole sanatorie,non interessano in alcun modo iproprietari dei fabbricati, ne produconoloro benefici di alcun genere ma purtroppo,si tratta di procedure che interessanosoltanto la burocrazia ed a volte,anche senza scopi e finalità ragionevoli.Dovendo “trattare” un vecchioimmobile, ancora in buone condizioni,prima di trasferirne i diritti, si presentaovunque il problema di verificare, sel’immobile in oggetto sia o meno “aposto” dai punti di vista catastali, urbanistici,fiscali, ecc. e qui, entriamo in4campo noi Geometri. Gli “input” maggiorivengono dai notai i quali, temendodi avere a che fare (anche parzialmente)con un immobile abusivo o comunquenon commerciabile ai sensi dellalegge, pretendono giustamente che ilvenditore fornisca le più ampie garanziein merito. A quel punto ci accorgiamoche il fabbricato presenta alcunedifformità (anche minime) rispetto aquanto a suo tempo assentito dal Comunee, magari, anche qualche lacunanella consistenza dell’accatastamento.Professionalmente, noi ci attiviamoimmediatamente per ripristinare correttamente,la famosa corrispondenzatra edificato, assentito ed accatastato.Nella maggior parte dei casi, si trattadi immobili siti in zone urbanistiche residenziali“semplici”, cioè senza vincolipesanti di inedificabilità e quindi quasiovunque, si riesce ad ottenere una “sanatoria”per le opere eseguite in difformità,pagando la giusta oblazione edottenendo il documento concessorio insanatoria, indispensabile per trasferirei diritti, nel perfetto rispetto della leggein materia. Tecnicamente ci diamo dafare per aggiornare anche nel dettagliol’accatastamento, completando l’introduzionein mappa nella reale consistenzadell’immobile allo stato di fatto,superando a volte difficoltà di ogni tipo,


mappe che non tornano, rilievi sbagliati,ditte non correttamente intestate,ecc., ma alla fine riusciamo a farcela.Fin qui tutto bene. I problemi arrivanoin seguito, quando l’acquirente intendefare qualche piccolo aggiustamentoall’immobile (spostamento di qualchetramezzo, modifica del bagno, o anchequalcosa di più significativo nell’adattamentoalle attuali esigenze abitative) edeve, a detta di qualche Comune, preventivamenterichiedere l’agibilità perla parte difforme all’originario assentitoe resa da noi legittima, con la sanatoriaonerosa. Per ottenere questa agibilità,vengono richieste a corredo dell’istanzadocumentazioni a volte impossibilida fornire, come le certificazioni impiantisticheed i collaudi statici, che naturalmentesono dovuti per i fabbricatidi oggi. Basti pensare al collaudo statico:se questo deve tener conto dellenorme antisismiche vigenti, è impossibileche un fabbricato costruito neglianni 70, possa essere oggi collaudatoanche nel rispetto delle nuove norme.Spesso questi fabbricati, sono statiall’epoca già collaudati staticamentee probabilmente sono stati anche costruitinel rispetto delle norme vigentiall’epoca della costruzione, ottenendoanche il certificato di abitabilità, certificatoche una volta veniva rilasciato previosopralluogo del tecnico comunale,del dirigente sanitario e del vigile.E’ infatti fin troppo evidente e noto,che prima dell’entrata in vigore dellalegge 47/85, le modifiche parziali ominori che venivano apportate in corsod’opera alla costruzione, non avevanoalcuna rilevanza urbanistica.Tutti i miei colleghi (ahinoi) coetanei,tecnici ed operatori dell’edilizia, ricorderannobenissimo che un tempoper l’abitabilità, in fase di sopralluogo,venivano valutate anche le modificheapportate. Era lo stesso tecnicocomunale che le riteneva ininfluenti esolitamente, anche in loro presenza,considerava per buono il costruito, rispettoall’assentito. Qualora invece lemodifiche apparivano con un aspettoappena definibile più “importante”, perestremo scrupolo, veniva richiesta unasemplice planimetria dello stato di fattola quale, allegata alla pratica in atti,garantiva la “conoscenza” del Comunedella modifica intervenuta, pur eseguitasenza autorizzazione preventiva,in una sorta di sanatoria gratuita antelitteram. Oggi invece, noi rincorriamoa termine di legge la famosa corrispondenza,facendo anche spenderedell’inutile denaro ai nostri clienti, iquali più o meno inconsciamente edirei anche onestamente, non hannoritenuto all’epoca del condono edilizio,di essere colpevoli di alcunché e quindinon hanno presentato il condono,che invece fatto a quel tempo, avrebberisolto tutto. Sembra che oggi si debbanoignorare le norme che permettevanonel bene e nel male, di costruireciò che è stato costruito, pretendendo(nel rispetto delle norme attuali) che lepratiche edilizie dei vecchi immobili,debbano contenere tutte le documentazionioggi previste e necessarie peri nuovi. In molti casi, di solito si trattadi richieste in sanatoria per difformitàrispetto ad un antico assentito, ma cheoggi non comportano alcun tipo di operae quindi alcun tipo di spesa e noi,per essere bravi e corretti, costringiamol’incolpevole proprietario a speseinutili e direi addirittura illecite.Tipico ecomostro, abusoedilizio, rimasto ancorainpunito.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>59/2009


SicurezzaLa sicurezza, un tema fondamentalenella professione del Geometra,da seguire sempre con grandeattenzioneIl Testo Unico è entrato in vigore il 20 agosto: le principali novitàintrodotte dal decreto correttivodi Antonio Tieghidimensione <strong>GEOMETRA</strong>Antonio TieghiIl Decreto Legislativo n. 106 del 3 agosto2009, approvato dal governo il 29luglio scorso e pubblicato in Gazzettaufficiale il 5 agosto, non riguarda piccolie semplici aggiustamenti al D. Lgs.81/08 ma, per alcuni aspetti, si tratta diinnovazioni tali da poter definire il provvedimentoelaborato dal Ministro Sacconi,un vero e proprio “Nuovo testoUnico della Sicurezza sul Lavoro”.Le principali novità riguardano lo snellimentodi alcune procedure burocraticheper la valutazione della sicurezza neiluoghi di lavoro, una “patente” a puntiper verificare l’idoneità delle impresein settori particolarmente a rischio, unmaggior spazio alla prevenzione eduna rivisitazione delle sanzioni. Inoltresono stati rivisti alcuni articoli specificidel Titolo IV e gli Allegati correlati di cuiparleremo prossimamente.Il nuovo testo, che è entrato in vigoreil 20 agosto 2009, dovrebbe attivare ilMinistero del Lavoro affinchè procedaalla predisposizione dei provvedimentidi attuazione del decreto legislativo9 aprile 2008 n. 81, ideale completamentodel processo di riforma intrapresoe, al contempo (come dichiaratodal ministro Sacconi) “a migliorare leregole della sicurezza in una ottica chetenda a favorire la chiarezza del datonormativo, quale presupposto essenzialeper favorirne la corretta applicazionee la sua effettività in termini sostanzialie non meramente formali. Intal modo si favorisce il superamento diun approccio meramente formalisticoe burocratico al tema della salute e sicurezzanei luoghi di lavoro, prestandomaggiore attenzione ai profili sostanzialisecondo un approccio al problemaper obiettivi e non solo per regole”.Il Ministero del Lavoro ricapitola in unarticolato comunicato stampa le principalinovità introdotte dal decreto correttivoal Testo Unico [D.Lgs. 106/2009,pubblicato sulla G.U. 180 del 5 agosto2009, S.O. 142].Oltre a porre rimedio a errori materialie tecnici, il decreto correttivo tenta disuperare le difficoltà operative, le criticitàe le lacune evidenziate dai primimesi di applicazione delle nuove regole.L’attuale disciplina, per esempio,equipara il volontario a un vero e propriolavoratore subordinato, senza considerarele peculiarità della prestazioneresa dal volontario e penalizzando oltremodole associazioni di volontariatoche rappresentano una delle manifestazionipiù vitali della nostra società.segue a pag. 108/2009 9/20098


Al riguardo, il correttivo garantisce aivolontari non solo in via generale unatutela analoga a quella garantita ai lavoratoriautonomi in termini di fornituradi dispositivi di protezione individualeed attrezzature di lavoro, ma ancheuna tutela “rafforzata”, ove essi sianochiamati ad operare all’interno di unaorganizzazione lavorativa (si pensi alvolontario che operi all’interno di unospedale), consistente nella informazionesui rischi presenti nel luogo incui siano chiamati ad operare e nellaeliminazione, da parte dell’utilizzatore,dei rischi derivanti dalle interferenzetra le attività del volontario e quelle deilavoratori dell’utilizzatore.Ancora a titolo di esempio si consideril’individuazione – espressamente richiestadalle parti sociali – dei casi in cuiè necessario, nei lavori in appalto, cheil committente predisponga l’importante“documento di valutazione dei rischida interferenza delle lavorazioni”, tra iquali non vengono inclusi i lavori intellettuali,le mere forniture di merci eattrezzature e i lavori di breve durata(sotto i due giorni). In pratica, va ricordatoche tale documento, si aggiunge(e non si sostituisce) agli obblighi giàimposti a committente ed appaltatoredi coordinarsi tra loro e cooperare perridurre i rischi del personale dell’appalto.Ciò viene richiesto ove il rischiodelle lavorazioni che interferiscono traloro lo richieda come misura di tutelae non, invece, nelle ipotesi (si pensialla prestazione di natura intellettualeo alla semplice fornitura di carta o dicaffè ad un ufficio) di assenza di rischioda interferenza in cui esso diverrebbeun inutile fardello formale.La principale finalità delle misure varatedal Governo, resta tuttavia quelladi rendere maggiormente effettiva latutela della salute e sicurezza sui luoghidi lavoro secondo queste linee diazione:dimensione <strong>GEOMETRA</strong>9/200910


- introduzione di un sistema di qualificazionedelle imprese e dei lavoratoriautonomi in settori a particolare rischioinfortunistico, in modo che in essipossano operare unicamente aziendeo lavoratori autonomi rispettosi dellenorme in materia di salute e sicurezzasul lavoro. Tale sistema, in vista dellasua estensione in altri ambiti, inizieràad operare nel settore edile per mezzodella istituzione di una “patente”, strumentoche utilizzerà un criterio certo esemplice (appunto, i “punti patente”)per la verifica della idoneità tecnicoprofessionaledelle imprese o dei lavoratoriautonomi edili, la quale verrà valutatatenendo conto di elementi qualila effettuazione delle attività di formazionee la assenza di sanzioni da partedegli organi di vigilanza. L’innovativostrumento opererà per mezzo della attribuzioneiniziale – in sede, appunto di“qualificazione” dell’impresa – ad ogniazienda o lavoratore autonomo edile diun punteggio che ne misuri l’idoneitàed il cui “azzeramento” determini l’impossibilitàper l’impresa o il lavoratoreautonomo di operare nel settore.- superamento di un approccio meramenteformalistico e burocratico altema della salute e sicurezza nei luoghidi lavoro prestando maggiore attenzioneai profili sostanziali (approccioper obiettivi e non solo per regole). Adesempio, il correttivo ribadisce la assolutae inderogabile necessità per ogniimpresa di valutare tutti i rischi per lasalute e sicurezza dei propri lavoratorima, al contempo, semplifica la proceduraper dare prova della data delmedesimo documento. Dunque le imprese,specie se piccole e medie, puressendo comunque tenute ad elaborareil documento “senza sconti” quantoalla sua completezza e alla puntualitàdel suo aggiornamento, possono ancheevitare di andare dal Notaio o munirsidi posta certificata (come la normaoggi di fatto impone) perché la datadel documento potrà anche essere dimostratadalla firma del medesimo daparte di tutti coloro che, assieme al datoredi lavoro, sono coinvolti in materiadi salute e sicurezza (rappresentantedei lavoratori, medico competente, responsabiledel servizio di prevenzionee protezione…);- integrazione tra le attività del ServizioSanitario Nazionale e dell’INAIL finalizzateall’assistenza ed alla riabilitazionedei lavoratori vittime di infortuni, inmodo da garantirne il migliore e più rapidorecupero dell’integrità psicofisicae della capacità lavorativa. Per avereuna idea della importanza dell’intervento,si consideri come i soli costi socialida infortuni sul lavoro – per sostegnoalle famiglie delle vittime e per la riabilitazionedei lavoratori – sono statiquantificati (in sede di Rapporto ufficialeINAIL 2007, con riferimento all’anno2005) in oltre 45 miliardi di euro, pari al3,21% del Prodotto Interno Lordo;- rivisitazione del potere di sospensionedell’impresa, in modo da perfezionaretale importante procedura – diretta acolpire le imprese che sia siano reseresponsabili di violazioni che mettanoa rischio la salute e la sicurezza – rendendomaggiormente certi sia i requisitiche ne legittimano la adozione chei casi nei quali la sospensione possaessere imposta. Ad esempio, per evitareche la applicazione della normaproduca risultati abnormi e vessatorinelle microimprese, in coerenza conquanto esposto nella Direttiva del MinistroSacconi del 18 settembre 2008,viene chiarito che ove l’impresa occupiun solo lavoratore si applicano le soledimensione <strong>GEOMETRA</strong>119/2009


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>sanzioni “ordinarie”, senza obbligo dichiusura;- definizione di un corpo normativo coerenteanche con la realtà e le caratteristichedelle piccole e medie impresee con le peculiarità delle forme dilavoro atipico e temporaneo; a questeultime viene attribuita in concreto unaparticolare tutela, che parte dall’obbligodel datore di lavoro di riservare unaattenzione specifica a tali lavoratori insede di valutazione del rischio, conogni conseguenza in termini di maggioreinformazione e formazione neiloro confronti;- valorizzazione del ruolo degli enti bilateraliquali strumenti di ausilio alleimprese e ai lavoratori per il correttoadempimento degli obblighi in materiadi salute e sicurezza sul lavoro e perl’innalzamento dei livelli di tutela negliambienti di lavoro. In particolare, il correttivostabilisce che nel settore edile,caratterizzato da alti indici infortunistici,la formazione dei preposti (che rivestonoun ruolo fondamentale in cantiere)in materia di salute e sicurezzavada favorita anche programmandola erealizzandola presso gli enti bilaterali ole casse edili e non solo nelle imprese.Inoltre, sempre a titolo di esempio, vieneriservato agli organismi paritetici –purché muniti di struttura con competenzespecifiche in materia di salute esicurezza sul lavoro – il compito di verificarel’adozione e l’efficace attuazionein azienda dei modelli di organizzazionee gestione della sicurezza rilasciandoapposita asseverazione, della quale gliorgani di vigilanza tengono conto nellaprogrammazione delle proprie attivitàdi vigilanza (in modo che, in linea dimassima, gli accessi ispettivi venganopianificati innanzitutto in aziende oveil “controllo sociale” della bilateralitànon abbia operato).9/200912


- miglioramento della efficacia dell’apparatosanzionatorio, con l’obiettivo diassicurare una migliore corrispondenzatra infrazioni e sanzioni. A tale scopo sitiene conto dei compiti effettivamentesvolti da ciascun attore della sicurezza,favorendo l’utilizzo di procedure diestinzione dei reati e degli illeciti amministrativimediante regolarizzazioneda parte del soggetto inadempiente.Così la “prescrizione obbligatoria”,che permette di mettere in sicurezzagli ambienti di lavoro, viene estesa aireati puniti con la sola ammenda e unanalogo istituto viene introdotto per leviolazioni punite con sanzione pecuniariaamministrativa, con la chiara finalità,palesata nella legge delega, di puntarealla effettività della reazione punitiva,mediante ripristino delle condizioni dilegalità. Al contempo, si riserva la sanzionepenale ai soli casi di violazionedelle disposizioni sostanziali e non diquelle unicamente formali (trasmissionedi documentazione, notifiche, ecc.).Si interviene, poi, con apposite previsioninormative per evitare l’effetto dieccessiva e ridondante penalizzazionenelle ipotesi di concorso di reati omogeneied anche di concorso di reatitout court, nel rispetto delle previsionicontenute nel Codice penale. Inoltre,si provvede alla complessiva rivisitazionedell’entità delle sanzioni in mododa rendere le pene detentive equerispetto alla gravità delle infrazioni ele ammende e le sanzioni pecuniarieproporzionate, oltre che alle violazioni,all’aumento dei prezzi al consumo, verificatosu base ISTAT, dal 1994 (annoin cui venne emanato il decreto legislativon. 626) ad oggi. A titolo di esempio,si consideri che la più grave delleomissioni previste dal decreto legislativo626/1994 (omessa valutazione deirischi) era sanzionata con l’arresto datre a sei mesi o dell’ammenda da 1549a 4131 euro e viene ora punita, nelcorrettivo, con la sanzione dell’arrestoda tre a sei mesi o con l’ammenda da2.500 a 6.400 euro.In ogni caso, nel pieno rispetto delcriterio di delega sulle sanzioni, vienemantenuto il solo arresto (e non anchel’ammenda) per l’omessa valutazionedel rischio nelle aziende a rischio incidenterilevante e nei cantieri, in quantocondotta gravemente pericolosa per lasalute dei lavoratori.(fonte: Ministero del Lavoro 10 agosto 2009)dimensione <strong>GEOMETRA</strong>139/2009


9/2009dimensione <strong>GEOMETRA</strong>


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>provinciali dei lavori pubblici con avvisoal Comune per via informatica/cartaceadell’avvenuto deposito,b) a fine iter di approvazione dellapratica, invio al Comune di una copiadella pratica strutturale completaapprovata (su carta o supportoinformatico anche via mail).A sostegno delle proposte fatte, èappena il caso di sottolineare cheil numero delle pratiche in verificacrescerà in modo esponenziale conla nuova legge (Zone sismiche 1 e2: verifica di tutte le pratiche) edinevitabilmente, da parte degli ufficici saranno richieste ai progettististrutturali per integrazioni, modifiche,aggiustamenti o altro eventualmentenecessario per il completamentodelle pratiche sottoposte a verifica.Con questo sistema si riuscirebbead essere coerenti con i disposti delDPR 380/2001 (rilascio autorizzazioneinizio lavori, aggiornamento costanteregistri delle denunce dei progettiart. 93 DPR 380/2001, vigilanza etc.)e nello stesso tempo si eviterebberoincombenze onerose ai Comuni. Allanostra proposta, in audizione, si eranodimostrati favorevoli buona parte deiconsiglieri regionali di maggioranzae di opposizione e buona parte dellecategorie professionali presenti. Ciònonostante, il Consiglio Regionale halicenziato il disposto legislativo, cosìcome definito nella bozza di leggeiniziale e cioè con la previsione dellaconsegna degli elaborati strutturaliin Comune. Ora il provvedimento siidentifica nella Legge Regionale n.16/2009, che è stata pubblicata sulBUR n. 33 del 19/08/2009. La leggeentra in vigore lo stesso giorno dellapubblicazione, vale a dire il 19 agosto2009, ma entro 90 giorni da tale data,dovranno essere definite ed approvatedalla giunta regionale le seguenti partiattuative:- la classificazione delle zone sismichedel territorio regionale e l’indicazionedelle aree di alta e bassa sismicità;- le modalità di applicazione dellenorme tecniche per la costruzione inzona sismica;- le modalità del sorteggio dei progettiprevisto all’art.7 comma 3 della leggee delle relative comunicazioni;- i parametri per la determinazionedell’onere istruttorio.Inoltre entro i medesimi 90 giorni,con regolamento regionale dovrannoessere definite:- le tipologie costruttive cosiddettestrategiche - rilevanti,- le modalità di presentazione etrasmissione dei progetti,- i criteri per la determinazione dellemodifiche locali e di limitato impattonel contesto statico dell’opera(modesti interventi strutturali - siprevede di evitare la verifica tecnicacon la asseverazione del progettista ecollaudatore),- la costituzione degli organismi tecnicia livello provinciale.Nel concreto dunque, all’attualitàla legge 16 è ancora inapplicabile epertanto si procederà nel rispettodelle precedenti disposizioni. La leggepotrà essere applicata definitivamente,soltanto dopo l’approvazione delleparti attuative da parte della giuntaregionale e dall’emanazione deiregolamenti necessari. Si tengapresente che inoltre, i comuni sarannochiamati ad esprimersi con propriedeterminazioni sulla mappatura delterritorio comunale. Infine si evidenziache il D.M. 14/01/2008 entrato in vigoreil 1 luglio scorso prevede valori disollecitazione sismica in tutta la regionecorrispondenti alle Zone sismiche 1,2e 3, così come classificate dall’OPCM3274/2003.9/200916


AmbientePrincipali inquinanti atmosfericie loro monitoraggio da partedell’ARPA FVGSintesi degli elementi caratteristicidi Livio Lacosegliazdimensione <strong>GEOMETRA</strong>Livio LacosegliazGli inquinanti dell’atmosfera (odell’aria) nel suo insieme costituisconoil PTS, cioè le polveri totalisospese o PM ovvero materiale particolato.Del PM 10 e del PM 2,5si è già detto; ora, prima di trattare erelazionare sulle norme di legge chestabiliscono i limiti volumetrici tolleratidi questi inquinanti si ritiene opportunodescriverne le loro più importanti caratteristichee le loro composizioni.In primo luogo va precisato che il PTSè costituito da una miscela di particelleliquide, solide e gassose che possonorimanere sospese nell’aria anche perlunghi periodi. Il periodo della loro permanenzanell’atmosfera varia naturalmentein funzione della loro dimensione,che generalmente oscilla da 0,005micron a 150 micron. E’ appena il casodi accennare che le particelle di dimensionimaggiori, possono provocare effettidi irritazione e infiammazione deltratto superiore delle vie respiratorie,mentre quelle di dimensioni minori,cioè inferiori a 5-6 micron, penetrandofino negli alveoli polmonari, posso provocareo aggravare malattie respiratoriee cardiovascolari, non escludendola possibilità di favorire formazioni neoplastiche.I principali inquinanti presenti nel PTSe rilevati dall’ARPA FVG, che vengonoqui trattati sono: il monossido di carbonio(CO), il biossido di zolfo (SO2),il biossido di azoto (NO2), il benzene,l’ozono, le polveri sottili (PM 10) e gliidrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.)Il monossido di carbonio (CO)Il monossido di carbonio, conosciutoanche più semplicemente come ossidodi carbonio è un gas incolore, inodoree insapore. E’ fortemente tossico,più leggero dell’aria e si diffonde rapidamentenegli ambienti. La sua produzioneè legata a processi di combustionedi combustibili organici. In ambitourbano la sorgente principale è rappresentatadal traffico veicolare, al qualeva attribuito il 90% della produzionecomplessiva. La restante produzionedel monossido di carbonio va attribuitaalle emissioni delle centrali termoelettriche,agli impianti di riscaldamento,agli inceneritori dei rifiuti, alle raffineriedi petrolio, agli impianti siderurgici, atutte le operazioni di saldatura ed agliincendi; concentrazioni significativederivano anche dal fumo di sigaretta.Per la sua caratteristica di rimaner sospesonell’aria per periodi prolungati,che possono raggiungere anche i sei9/200920


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>mesi, può essere utilizzato come tracciantedell’andamento temporale degliinquinanti primari al livello del suolo.Per quanto riguarda l’aspetto igienicosanitario, si riscontra un’elevataaffinità del monossido di carbonio dilegarsi con l’emoglobina, formandoil complesso estremamente stabilechiamato carbossiemoglobina, il quale,trasportato ai vari organi e tessuti,provoca, ad elevate concentrazioni,un’azione tossica sugli enzimi cellulari,inibendo, per questa via, la respirazione.I primi sintomi riconosciuti diavvelenamento da tale composto sonola cefalea e le vertigini; i successivi effettifisiopatologici sono le alterazionipsicomotorie con diminuzione dellavigilanza, dell’acuità visiva e delle capacitàdi apprendimento.Ai sensi della normativa vigente, i valorilimite per la protezione della saluteumana sono rispettivamente:- 40 mg / mc quale concentrazione oraria- 10 mg / mc quale media massima trascinatasulle 8 ore.Il biossido di zolfo (SO2)Il biossido di zolfo, conosciuto anchecon il nome di anidride solforosa è ungas incolore di odore pungente e irritante.Le principali fonti di produzione di questogas sono:- la combustione di gasolio, olio combustibile,cherosene e carbone utilizzatiin impianti fissi per il riscaldamento enei processi metallurgici;- la produzione dell’acido solforico;- la lavorazione di molte materie plastiche- la produzione della carta- la fusione della ghisa e dell’acciaio- la desolforazione di gas naturali- l’incenerimento dei rifiuti.Ritenuto fino a pochi anni fa uno deiprincipali inquinanti atmosferici, inquanto è stato uno dei primi compostia manifestare effetti sull’uomo esull’ambiente, oggi, il suo significato èsensibilmente ridotto, grazie agli interventidi metanizzazione che hanno interessatogli impianti di riscaldamentodomestico ed i processi di combustioneindustriale.Anche l’apporto del traffico veicolareè da ritenersi trascurabile, dal mo-219/2009


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>mento che i carburanti attualmentein uso, sono molto raffinati e a bassocontenuto di zolfo. Per quanto riguardai suoi effetti sull’uomo, il biossidodi zolfo risulta essere molto irritanteper la gola, gli occhi e le vie respiratoriein soggetti particolarmente sensibili,quali ad esempio gli anziani, gliasmatici e i bambini. Nell’ambiente,svolge un’azione indiretta nei confrontidella fascia di ozono stratosferico,combinandosi con il vapore acqueo eformando acido solforico; questo fenomenocontribuisce anche all’acidificazionedelle precipitazioni atmosferiche(“piogge acide”) con effetti fitotossicie compromissione della vita acquatica,inoltre risulta corrosivo anche dei materialidi costruzione, manufatti lapidei,vernici e metalli. La vigente normativaper la protezione della salute dell’uomoprescrive un’emissione limite orariadi 350 mg / mc da non superarsi piùdi ventiquattro volte nell’anno civile edun valore limite sulle ventiquattrore di125 mg / mc da non superarsi più di trevolte per anno civile.Il biossido di azoto (NO2)Il monossido ed il biossido di azotosono presenti in natura anche in areedisabitate. Le emissioni naturali sonoprodotte dai fulmini, dagli incendi, dalleeruzioni vulcaniche e dal suolo. Quelleantropogeniche sono invece principalmentederivate da processi di combustione(veicoli, centrali termiche,riscaldamento domestico), in quantole elevate temperature e le notevolipressioni, favoriscono la reazione tral’ossigeno e l’azoto. Infatti questa reazione,avviene nei motori degli autoveicoli,perché l’elevata temperaturache si origina durante lo scoppio provocala reazione tra l’azoto e l’ossigeno,formando il monossido di azoto. Inambiente urbano, in condizioni di trafficosostenuto e temperature elevate, siassiste alla formazione di una miscelaNO-NO2 che raggiunge il massimo diconcentrazione nelle zone e nelle oredi traffico più intenso.Il biossido d’azoto è un gas fortementereattivo, ritenuto tra gli inquinanti atmosfericipiù pericolosi in quanto irritanteper propria natura. Dal punto di vistadella salute dell’uomo esplica un’azioneirritante a livello delle mucose dellevie respiratorie sia a livello nasale chebronchiale. Relativamente agli aspettiambientali gli ossidi di azoto intervengononella formazione delle pioggeacide con conseguenti danni alla vegetazione,a seguito di un impoverimentodei terreni di ioni calcio, magnesio,sodio e potassio e contemporanea liberazionedi ioni metallici tossici per lepiante. La vigente legislazione prevedeper la presenza di questo inquinanterelativamente all’anno 2005, un valorelimite orario pari a 250 micron / mc danon superare più di diciotto volte peranno civile ed un valore limite annualeche, sempre per il 2005, è stato fissato9/200922


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>L’effetto dell’inquinamentoatmosferico nelle nostre cittàin 50 micron / mc.Il benzeneIl benzene è un idrocarburo che sipresenta come un liquido capace dievaporare rapidamente a temperaturaambiente, incolore con un odore caratteristicoche lo eleva a capostipite dellafamiglia dei composti organici definiti,aromatici. E’ un componente naturaledel petrolio (1-5% in volume) e dei suoiderivati di raffinazione. E’ facilmente infiammabile.Nell’atmosfera la sorgentepiù rilevante di benzene (80%) è rappresentatadal traffico veicolare, conparticolare riferimento ai gas di scaricodei veicoli alimentati a benzina, nellaquale il benzene viene utilizzato comeantidetonatore. Un’altra parte vieneemessa durante i cicli di raffinazione,stoccaggio e distribuzione di benzine.Infatti non è trascurabile la quantità dibenzene che si libera nell’aria durante ilrifornimento di carburante, attività questache espone a significativo rischio ilpersonale addetto ai distributori.Il prodotto è presente nelle benzinenazionali fino all’1% in volume però,va considerato che si forma anche durantela combustione di altri idrocarburiaromatici. Tra i vari elementi presentinell’atmosfera, questo idrocarburo èprobabilmente uno di quelli a più elevatorischio sanitario. Esso viene infatticlassificato come cancerogeno di categoria1, R45 dalla C.E. nel gruppo 1(sostanze per le quali esiste una accertataevidenza in relazione all’induzionedi tumori nell’uomo) dalla InternationalAgency for Research on Cancer(I.A.R.C.) che lo definisce probabile edimportante causa nell’uomo di leucemiamielogena acuta e forse o anchedi leucemia di altro tipo.La vigente normativa prevede che il valorelimite per la protezione della saluteumana è fissato, fino al 31/12/2005 in10 micron /mc (valore medio annuo) ea partire da quella data, sono previstesuccessive e progressive riduzioni annualiper raggiungere, dal 1° gennaio8/200924


2010 il valore limite di 5 micron / mc.L’ozono (tratto dal testo ”I principaliinquinanti atmosferici rilevati dall’AR-PA FVG”) L’ozono è un gas altamentetossico dotato di odore pungente caratteristico.Esso è naturalmente presentein una fascia della stratosferacompresa tra i 20 e i 30 km di altezzadenominata appunto ozonosfera e lasua concentrazione viene mantenutasostanzialmente costante mediante unequilibrio chimico tra le reazioni di formazionee quelle di fotolisi che avvieneper assorbimento della radiazione solare.Grazie a questo fenomeno l’ozonoprotegge la terra da più del 90% delleradiazioni UV dannose per la vita sulnostro pianeta. A prescindere da questieffetti protettivi, a livello del suoloviene definito come un inquinante gassososecondario che si forma nell’atmosferadi aree antropizzate attraversoreazioni fotochimiche a partire daprecursori come ossido di azoto, piccolemolecole organiche (idrocarburi,composti organici volatili) in presenzadi radiazione solare. L’ozono, energicoossidante, reagisce chimicamente conun gran quantità di sostanze presentinell’aria e nel suolo e probabilmenterappresenta, assieme al materiale particolato,uno dei più importanti inquinanticon una tossicità valutata dalle10 alle 15 volte superiore a quella delbiossido di azoto.Assorbito per via inalatoria, penetranell’apparato respiratorio dove è in gradodi danneggiare le proteine strutturalie di causare danno e morte delle cellule.A seguito di ciò si determina unatransizione della funzione polmonareed infiammazione delle vie aeree profonde:numerosi studi epidemiologiciassociano l’esposizione ad ozono adun incremento del numero di ricoveriospedalieri per disturbi respiratori,asma inclusa.La vigente normativa in materia (D.Lgs.21 maggio 2004, n. 183) fissa i seguentilimiti:- 180 micron / mc (concentrazione oraria):soglia di informazione;- 240 micron / mc (concentrazione oraria):soglia di allarme;- 120 micron / mc (concentrazionemassima su 9 ore): valore per la protezionedella salute umana.Le polveri sottiliDelle polveri sottili ci siamo già occupatinel n. 8 di Dimensione Geometra.Gli idrocarburi Policiclici Aromatici(benzo(a)pirene)(tratto dal testo “I principali inquinantiatmosferici rilevati dall’ARPA FVG”)Con il termine Idrocarburi PolicicliciAromatici viene definito un complessodi composti chimici di cui il benzo(a)pireneè uno dei più conosciuti: questesostanze si trovano in atmosfera comeprodotto di processi pirolitici e di combustioniincomplete, con formazione diparticelle carboniose che li adsorbonoe li veicolano, da impianti industriali, diriscaldamento e delle emissioni di autoveicoli.Gli I.P.A. sono generalmentedimensione <strong>GEOMETRA</strong>259/2009


Inquinamento atmosfericosulla pianura padana.Foto da satellite.Fonte: NASAdimensione <strong>GEOMETRA</strong>composti persistenti, caratterizzati daun basso grado di idrosolubilità e dauna elevata capacità di aderire al materialeorganico. Alcune di queste sostanze(benzo(a)antracene, dibenzo(a,h)antracene, benzo(b,j,k)fluorantene)vengono classificate, analogamente albenzene, come cancerogene di categoria1, R 45 dalla C.E., nel Gruppo 1(sostanze per le quali esiste una accertataevidenza in relazione all’induzionedi tumori nell’uomo) dalla InternationalAgency for Research on Cancer.In particolare una esposizione direttae prolungata agli Idrocarburi PolicicliciAromatici può indurre la formazionedi neoplasie a livello polmonare, dellacute, laringe, esofago e stomaco.Il benzo(a)pirene, oltre ad essere unodi quelli dotati di maggiore potenzacancerogena, risulta anche presentein concentrazioni significative nelparticolato emesso dagli scarichi autoveicolari,secondo un rapporto piuttostocostante rispetto alla sommadegli altri I.P.A.. Per questo motivo lasua concentrazione in atmosfera vieneconsiderata un indicatore attendibiledel rischio cancerogeno complessivoassociato alla presenza in atmosferadi I.P.A. in aree ad elevata intensità ditraffico autoveicolare.Per questa categoria di inquinanti,la normativa di riferimento, in attesadell’emanazione di una specifica Direttiva,è il DM 25/11/1994, che prevede,a partire dal 1/1/1999, come obiettivodi qualità, il valore di 1 ng/m3.9/200926


FormazioneVENEZIA. Il sistema “MOSE”,un’opera a difesa dalle acque alteI Geometri di Pordenone in visita ai cantieridi Michele MarangoniMichele MarangoniIl 18 giugno scorso, una trentina diGeometri del Collegio di Pordenonee con la partecipazione anche di alcunicolleghi di Gorizia, hanno effettuatouna visita ai cantieri per la realizzazionedel “MOSE”, il sistema per la difesadalle acque alte di Venezia e della sualaguna.Già nel corso del meeting della CommissioneSettima della FIG (FederazioneInternazionale dei Geometri) tenutosia Verona nello scorso mese di settembre,era stata organizzata una visitaal Mose, per far vedere ai colleghi stranierila straordinarietà dell’opera.Ora i lavori proseguono con speditezzae le visite diventano sempre più significative.La nostra è stata certamente anchepiacevole ed abbiamo potuto impararedelle cose davvero interessanti.Il problema dell’acqua alta si presentacon maggiore incidenza dagli inizi del‘900 fino ai giorni nostri, quando l’uomoha dovuto prendere in seria considerazioneil fenomeno.Di fatto l’immagine comune di Veneziache “affonda” richiama un problemareale; il territorio lagunare infatti,è sempre soggetto ad allagamenti inquanto il rapporto tra acqua e suolosi è profondamente modificato e ladimensione <strong>GEOMETRA</strong>Il famoso pontedi Calatrava: tuttele opere pubbliche aVenezia fanno discutere.9/200928


Laguna di VeneziaSchema che mostra il funzionamento del “MOSE”:A: LagunaB: Mare Aperto1: basamento2: paratoia3: aria compressa4: acqua espulsacausa è riconducibile all’effetto congiunto“dell’eustatismo” (ovvero l’innalzamentodel livello del mare) e della“subsidenza” (abbassamento dellivello del suolo) per cui le città lagunarisono oggi mediamente più bassedell’acqua rispetto ai primi anni del XXsecolo, di 23 centimetri.Gli allagamenti, oltre che a comportaredisagi per gli abitanti, provocano dannialle strutture architettoniche ed edilizieche interessano aree sempre più vastee diventano sempre più gravi con l’aumentodella marea.Fortissimo è stato il rischio di un eventocatastrofico nel 1966, quando interecittà lagunari vennero completamentesommerse dall’acqua.In questi ultimi anni, sempre più spessosi sono succeduti eventi di marea aquote rilevanti e molto ravvicinati, conmaree comprese tra i 100 e 147 centimetri.In futuro il fenomeno delle acque alte,potrebbe aggravarsi anche con il cosiddetto“effetto serra” ed è per questoche il MOSE è stato progettato, invia precauzionale, per fronteggiare un“eustatismo” temuto fino a 60 centimetri,quindi superiore alle stime cheprevedono un innalzamento del mare,nei prossimi 100 anni, compreso tra i18 e i 59 centimetri.Gli interventi del “Mose” interessanotre punti chiave della laguna veneziana:Bocca di Porto di Chioggia, Boccadi porto di Malamocco, Bocca di portodi Lido.La soluzione tecnica scelta per arginareil problema, consiste in un sistemadi tipologie di opere tecnologiche efisiche che prevedono l’integrazionetra dighe mobili (schiere di paratoie) eopere fisse, congiuntamente a interventilocali di rialzo delle rive, compatibilmentecon le strutture architettonichee con l’ambiente.L’autorizzazione del sistema MOSErisale al 3 aprile 2003 ed è il fruttodella collaborazione tra Stato-RegioneVeneto e Enti Locali; nel maggio dellostesso anno venivano avviati i lavoricontemporaneamente sulle tre bocchedi porto.Qualche dato tecnico: dighe mobilicon paratoia a spinta di galleggiamentooscillante e a scomparsa, larghezza variabiletra 3,6 e 5m; lunghezza variabiletra 18,5 e 29,6m; larghezza per tutte leschiere 20m; tempo medio di chiusuradelle bocche di porto tra 4 e 5 ore; dislivellomassimo tra mare e laguna 2 m.segue a pag. 30dimensione <strong>GEOMETRA</strong>299/2009


9/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Opere complementari: sono state realizzatescogliere all’esterno delle boccheper complessivi 2800 m; è previstoun rialzo del fondale di Malamoccoda quota –16 a quota –14, per diminuireil livello d’acqua scambiato tra maree laguna.Come funziona il sistema: le dighemobili rappresentano il cuore del sistemae consistono in schiere di paratoiecollocate nei canali di bocca. Quandosono inattive, le paratoie sono piened’acqua e rimangono nel fondale completamenteinvisibili; in caso di pericolo(quando le maree superano i 110 cm),nelle paratoie viene immessa aria compressache le svuota dell’acqua; manmano che l’acqua esce, le paratoieruotano attorno all’asse delle cernierefino ad emergere e a bloccare il flussodella marea in entrata in laguna; quandola marea cala, le paratoie vengononuovamente riempite d’acqua rientrandocosì nella loro posizione iniziale sulfondale marino.A oggi è stata completata quasi la30metà dell’opera e per quanto riguardala parte strutturale emersa visibile, percirca il 90%.Tali opere, attualmente in corso di realizzazione,sono state messe a puntodal Ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti – Magistrato alle Acque di Veneziaattraverso il Consorzio VeneziaNuova.La visita guidata, per soli tecnici, prevedeval’imbarco su una imbarcazionemessa a disposizione dal Consorziocon partenza dalle Zattere fino all’Arsenaledove è stato illustrato l’interoprogetto.Successivamente si è ripartiti con l’imbarcazionefino a raggiungere i siti deicantieri marini, dove si è potuto verificarel’effettiva grandezza dell’opera.Per il suo impiego di mezzi, tecnologiee personale, l’intervento mostra il suoalto grado di tecnica costruttiva, dovela scienza e l’alta professionalità stannodando il massimo della loro espressione,portando l’immagine dell’impresaItalia in luce in tutto il mondo.Punto d’orgoglio per noi, è stato quellodi scoprire piacevolmente che diversiGeometri pordenonesi stanno lavorandoa Venezia presso i cantieri delMOSE, a prova dell’alta preparazioneprofessionale che oggi hanno i colleghidella nostra provincia.Questa visita, ci ha dato l’opportunitàdi toccare con mano una delle operepiù colossali in fase di realizzazioneal mondo, un’opera che andrà a salvaguardareuna città che è unica……Venezia.


DirittoTerrazza per usucapione?No se il terreno è demanialeMolti esercizi vicini alla coste in località turistiche, sono edificati anchesulla proprietà del demanio marittimo, dove il privato non può far valerel’usucapionedi Marilisa Bombidimensione <strong>GEOMETRA</strong>Marilisa BombiIl diritto di usucapione non è previstoper i beni demaniali marittimi e, di conseguenza,giardino e terrazza del bar ristoranterimangono pubblici. Ministerodelle finanze, dei trasporti ed Agenziadel demanio si schierano compatti davantial Giudice per far valere il principiodi diritto secondo il quale le aree anchese abusivamente occupate dal privatonon potranno mai diventare di proprietàprivata se appartengono al demaniomarittimo, contrariamente a quanto puòavvenire per gli altri beni.La Cassazione, sez. II, con sentenza10817 dell’11/5/09, affronta alcune questionirilevanti connesse al valore probantedei dati catastali, al valore costitutivoo meno del verbale di delimitazioneprevisto dal codice della navigazioneche perviene a conclusioni diverserispetto alla perizia del geometra incaricato,all’efficacia del giudicato di unasentenza penale con la quale era stataaccertata la natura privata del suolo incontestazione, ma al cui procedimentonon avevano partecipato gli enti pubbliciinteressati.Ma alla fin fine, nonostante i rilievi mossinel giudizio di appello, l’area è rimastanella disponibilità del demanio in quanto,ha affermato la Corte, la giurispruden-za ha ormai chiarito che la sdemanializzazionedi un bene con la configurabilitàdi un possesso del privato per usucapione,può verificarsi anche tacitamente,in carenza di un formale atto di declassificazione,se è palese la volontà dellaPubblica Amministrazione di sottrarreil bene alla sua naturale destinazionee quindi definivamente al suo ripristino.Il provvedimento sul passaggio dei benidal demanio pubblico al patrimonio, infatti,precisa la Corte, ha semplicementecarattere dichiarativo, in base all’art.829 cc, ed avviene quando già sussistonole condizioni di fatto che denotanol’inesistenza della volontà di conservarela destinazione ad uso pubblico. Tuttavia,diversa è la questione per i benidel demanio marittimo.Infatti, afferma la sentenza, la sdemanializzazionenon può verificarsi tacitamente,perchè il codice della navigazione richiedeun formale ed espresso provvedimentoa carattere costitutivo.Il presupposto, in sostanza, è semprequello della mancata attitudine a servireagli usi pubblici del mare, ma il relativogiudizio è espresso da speciali organidella Pubblica Amministrazione chevi provvedono in base ad una valutazionetecnica discrezionale.9/200932


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>339/2009


FiscoLa Crisi ha colpito anche gli studi disettoreNotizie sui correttivi congiunturali e sulle revisioni in corsodi Angelo Bortolusdimensione <strong>GEOMETRA</strong>Angelo BortolusNella riunione della Commissione fiscotenutasi a Roma l’8 luglio scorso, sonostati illustrati dal collega Giuseppe Forestoi correttivi congiunturali adottati inseguito alla ormai conclamata crisi economica,nonché gli elementi per la revisionein atto agli studi di settore, che dovrebbeportare modifiche allo strumentovigente, a partire dal prossimo anno(2010 riferito ai redditi 2009).Correttivi congiunturali per crisi economicaTutti i dati raccolti dalla SOSE, compresele cosiddette “sintetiche IVA” inviatenel febbraio 2009, hanno sorprendentementeattestato l’assenza di una consistentecrisi economica per le categorieprofessionali, ad eccezione della categoriadei notai.L’inattendibile risultato è giustificato dalfatto che mentre i notai incassano immediatamentele prestazioni erogate, gli altriprofessionisti molto spesso incassanoparcelle per lavori iniziati anche anni primae pertanto, nel 2008 si sono incassateparcelle per lavori degli anni precedentie gli effetti del pesante calo di lavoronel 2008, si ripercuoteranno nei redditi,appena nelle annate successive.Tal evidenza è stata riportata in un documentounitario proposto dai rappresen-tanti delle attività professionali ed è statoaccolto dalla Commissione Esperti,dall’Agenzia delle Entrate e dalla Sose.La Sose ha richiamato l’attenzione suitempi di ricaduta degli effetti della crisieconomica sull’attività delle professioni,facendo notare che nella generalità deicasi, gli effetti della crisi si evidenzierannocon un ritardo non facilmente determinabile,rispetto agli effetti causati sullepiccole e medie imprese.Per questo motivo i nostri rappresentantihanno chiesto una prosecuzione dellaraccolta dei dati sensibili ed un’attentavalutazione per gli effetti riguardanti glianni 2009 e 2010.Nonostante i risultati globali non abbianoindicato uno stato considerevole di crisiper l’anno 2008, è possibile che all’internodella categoria sia stato presentequello che la Sose definisce un effettodi “turbolenza” che determina una riduzionedei ricavi a carico del singolo pro-9/200934


fessionista.In pratica è stata estesa l’applicazionedi un correttivo, determinato dalla Sose,anche ai professionisti, Geometri compresi.Detto correttivo opera automaticamente,in presenza di un compenso dichiaratoper l’anno 2008 inferiore a quello dell’anno2007 ed è così definito dalla Sose:Nel programma Ge.Ri.Co. si trova unquadro intitolato “Altre informazioni”all’interno del quale, in corrispondenzadel rigo “X01” si richiede di indicare ilcompenso dell’anno 2007.Nella videata finale, dove avviene la verificadella congruità o meno del compensodichiarato per il 2008, sarà evidenziatoil correttivo calcolato in automatico dalprogramma.Revisione triennale dello studio di settoreUK03U – Attività tecniche svolte daGeometriSono in corso gli incontri con i Rappresentatidell’Agenzia delle Entrate e dellaSose per valutare la revisione o l’evoluzionetriennale del nostro studio di settore.Essendo ancora in corso gli incontri e ilavori di verifica delle modifiche che sarannoapportate allo studio UK03U (che sichiamerà presumibilmente VK03U) non visono ancora elementi certi e non è possibiledivulgare dati che potranno subiremolto presto, cambiamenti o cancellazioni.Si può però dare una prima informativasullo stato dell’opera relativamente ad alcuniaspetti di notevole importanza.Le novità riguardano tutte le analisi, giàconosciute, che sono alla base delle elaborazionipreviste da Ge.Ri.Co.CONGRUITA’Come è ormai noto la determinazione delcompenso è strettamente legata al numerodegli “incarichi” ed al compensomedio dichiarato per ciascuna tipologia diattività, che non deve essere inferiore alminimo provinciale corrispondente.È proposto un ritocco dei valori minimiprovinciali (alcuni in modesto aumento,altri in riduzione).E’ importante segnalare che le tipologiedi attività che ora sono inserite nel quadro“Z”, complementare e facoltativo,saranno, con molta probabilità, riportatenel quadro “D”, obbligatorio, con notevolegiovamento per i contribuenti interessatidalle medesime.Comprendono infatti, prestazioni che sonocompensate con onorari modestissimi, per la loro oggettiva modestia o perl’applicazione di tariffe stabilite unilateralmenteda Committenze con elevato poterecontrattuale (stime per Istituti Bancari,perizie per Imprese Assicuratrici, pianidi sicurezza per le imprese ecc.).Sovente hanno causato e continuano acausare la non congruità del soggetto anchealla presenza di comportamenti assolutamentecorretti.Ora compilando il quadro “Z” si invia unmessaggio d’attenzione agli Uffici, spessoignorato, mentre con il nuovo studio,se le previsioni saranno confermate, detteprestazioni minori concorreranno , neldimensione <strong>GEOMETRA</strong>359/2009


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>quadro “D” e con valori minimi adeguati,alla elaborazione automatica dei compensi.COERENZA.Nello studio di settore in vigore i parametridella coerenza sono tre:la resa oraria, il rapporto costi/compensie la “resa del capitale” (rapporto valorebeni strumentali/compensi).Nello studio in revisione, si ritiene che rimarrannola sola resa oraria e il rapportocosti/compensi.Il valore dei beni strumentali non dovrebbeavere più alcun peso come indicatoredi parametri. Verrebbe così eliminato ilprincipio per il quale la dotazione tecnicadi uno studio professionale determinavadi fatto la capacità reddituale dello stesso.Si potrà quindi conservare il vecchiocomputer o lo strumento topografico discorta senza per questo dover “pagaredazio” con un presunto maggior ricavo.La resa oraria inoltre sarà differenziata infunzione della zona territoriale in cui operail soggetto, secondo le definizioni dellaterritorialità generale. (le cinque conosciutezone, determinate secondo il gradodi benessere).LA NORMALITA’ ECONOMICASono presenti nel nostro studio due indicatoridi normalità economica: il rendimentoorario e il rendimento giornaliero.Le reiterate e argomentate segnalazioni,che dimostravano l’assoluta irrilevanzadi detti indicatori, pare siano state finalmenteaccolte.Gli indicatori di normalità economica, conla revisione in corso, scompariranno moltoprobabilmente dagli studi di settoredei professionisti. Verrebbe riconosciutoquindi che il professionista non necessariamentelavora le “otto” ore che dedicaall’ufficio, ma che queste ore possonoessere impiegate in maniera diversa,per aggiornamenti professionali, disquisizionidi carattere diverso, spesso intavolatedai clienti ed alle quali non possiamosottrarci o semplicemente, attendendoi clienti.Necessariamente le informazioni nonpossono essere oggi più precise e det-9/200936


tagliate, essendo ancora in corso diversiincontri ed essendo probabile che alcunielementi possano subire ulteriori modifichee/o cancellazioni.In autunno sarà possibile fornire dati piùcerti e, speriamo, rassicuranti.Infine è utile evidenziare che la circolaren. 29/E del 18 giugno 2009, tratta anchedella formazione degli studi di settore regionalio locali e del periodo previsto perl’entrata in vigore (2009-2013).Ciò comporta, se si vuole essere presentie propositivi, la necessità di formareall’uopo un rappresentante di categoriapreparato e competente, almeno in ogniregione, o ancor meglio sarebbe per noi,in ogni Collegio.Questa figura di riferimento, dovrà conoscerein modo approfondito le procedureadottate per la costruzione degli studied avere una sufficiente preparazionein campo statistico.A questo proposito la Regione Friuli VeneziaGiulia non è impreparata, in quantogià da tempo opera con una commissionefisco composta da quattro componentiche sono il Geom. Bucci Pasqualeper il Collegio di Trieste, il Geom. BredeonFabio per il Collegio di Gorizia, la Geom.Manetti Nicla per il Collegio di Udineoltre al sottoscritto, commissione che siè riunita il 16 luglio scorso nella sede delCollegio di Pordenone per esaminare leproblematiche legate alla possibile evoluzionedegli Studi di Settore. Infine voglioringraziare tutti i colleghi che hannofatto pervenire copia degli studi di settore2008 riferiti al reddito 2007, che hoportato all’attenzione del Geom. Forestoil quale, ancora una volta, ha apprezzatoil lavoro svolto dal Friuli Venezia Giulianel fornire dati preziosissimi per lo svolgimentodel suo preciso, attento e qualificatolavoro.


ProfessioneUna dinastia di GeometriCinque generazioni per un’unica professionedi Pierdomenico AbramiPierdomenico AbramiIl Geometra Antonino Beltrame, classe1946, oggi pensionato in “attività ridotta”,iscritto all’Albo dei Geometri di Pordenone,mi accoglie nel suo studio di Maniago.Nell’ampia stanza d’ingresso adibitaa sala di attesa e segreteria, spicca ungrande mobile in ciliegio con ripiani colmidi faldoni numerati e ben ordinati.Mi sono permesso di andare a trovarlo elui gentilmente mi ha ricevuto, per raccoglierela testimonianza di una storia cheritengo meriti di essere raccontata. Diceinfatti il collega: “Avevo tredici anni quandomio padre iniziò a portarmi in studio.Mi sono diplomato nel 1965 e l’anno dopomi sono iscritto all’Albo dei Geometri diPordenone; ho esercitato la professionea tempo pieno sino due anni fa”. Mentreparla, il mio sguardo si posa sul mobile.Immaginavo ospitasse il prezioso archivio.“In quei contenitori sono conservatigli atti d’archivio del bisnonno, del nonnoe di mio padre. Ci sono documenti risalentialla metà del XIX secolo.”Da una cartella presa da un ripiano esconoschizzi, mappe, disegni, stime, progettidivisionali di tempi remoti. Lavoriprofessionali le cui motivazioni traggonoorigine dai bisogni di committenti ormaiscomparsi ma che ancora oggi nonsi discostano dai quesiti che vengono rivoltia noi ed ai quali rispondiamo: quan-dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Miniatura in scala 1:10dello studio ottocentescodel geom. Romano Beltramevisibile presso l’esposizione“da li mans di Carlin”a Frisanco locali ex latteria.Pietro Beltrame,geometra pratico9/200938


Il peritoParticolari costruttiviallegati al progettodi una scuolaelementare in comunedi Frisancodatato 1895 delgeom. BeltrameRomano.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>to vale la mia casa, quanto vale il mio terreno?Quali sono i confini del mio lottoe quanto misura? Abbiamo ereditato degliimmobili e vogliamo procedere a divisione,dobbiamo fare qualcosa per i figli,…ecc. ecc.Antonino continua a raccontare che il bisnonnoPietro Beltrame, nato e vissuto aFrisanco tra il 1825 e il 1915 era un fabbro,mestiere tecnico e creativo oltrechéimportantissimo per quel tempo. Ma ilbello è che lo stesso personaggio, svolgevaoccasionalmente anche incarichi distime, misurazioni, riconfinazioni, successionie divisioni nel suo bellissimo paesedi montagna. Era un Geometra pratico,ante litteram, di quelli fai da te. Oggisi direbbe “un abusivo”. Non aveva iltitolo ma di sicuro aveva le capacità e cisapeva fare.Il nonno di Antonino, Romano (Frisanco1871 - 1953) si era diplomato Geometraa Udine all’Istituto Zanon. Il suo nome sitrova nell’elenco del 1921 dei Geometriiscritti al Collegio dei Periti Agrimensoridel Friuli con sede a Udine e del qualefu uno dei 67 fondatori nel 1913. Durantela sua attività professionale, ha evasocirca settecento pratiche, tra le qualiuna trentina riguardano opere pubbliche,quali ponti, strade, scuole.Il padre di Antonino, Argo (Frisanco 1905– 1993), anch’egli diplomatosi Geometraa Udine, si iscrisse prima al Collegio diUdine e poi a quello di Pordenone conil numero 33 di posizione. Fu tra i colleghicostituenti del Collegio di Pordenonenel 1947. Iniziò l’attività collaborandoIl geometraRomano Beltrame,399/2009


Dal progetto di pontesul torrente Mujè didata 1905 delgeom. Beltrame Romanodimensione <strong>GEOMETRA</strong>nello studio del padre dall’età di quattordicianni. Evase oltre quattromila pratiche,delle quali oltre cento furono le operepubbliche.Scelgo alcuni grafici tratti dai progetti delnonno Romano da inserire nell’articolo eprontamente il figlio di Antonino, Gianluca,classe 1968, provvede a fotocopiaree consegnarmi.Anche lui è iscritto all’Albo dei Geometrie sta dando continuità alla ultrasecolaretradizione di famiglia. Recentemente, conaltri due giovani colleghi, ha fondato loStudio Beltrame & Associati.Al termine del piacevole colloquio, dopoaver visto una preziosa mappa di autoreignoto del 1795 raffigurante una consistenteporzione del territorio di Frisancoe averne commentato la sorprendenteprecisione metrica tramite un precisoraffronto con un moderno rilievo eseguitodegli stessi luoghi, ci trasferiamo nelfresco del gazebo posto nel giardino alriparo dal sole estivo.Non poteva mancare la bottiglia di buonvino, consumata assieme a tutti i Geometridello Studio. Tra una considerazionee l’altra su disparati argomenti, Antoninomi confida che un altro dei suoi cinquefigli, Mattia, ha terminato le medie9/200940


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Carte intestateinferiori e dovrà iscriversi alle superiori.A tal proposito il ragazzo ha le idee chiarissime:vuole frequentare l’Istituto Tecnicoper Geometri…ma guarda un po’,da dove arriverà questo spunto?Argo Bertrame, Antonino Beltrame e Gianluca Beltrame419/2009


IN COPERTINA“I poggioli del Friuli Venezia Giulia”Corso Italia - Goriziadimensione<strong>GEOMETRA</strong>ORGANO UFFICIALE DEL COMITATOREGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI EGEOMETRI LAUREATI DEL FRIULI VENEZIA GIULIADIRETTORE RESPONSABILEBRUNO RAZZACOMITATO DI REDAZIONEPIER GIUSEPPE SERA (Go)ANTONIO TIEGHI (Pn)LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts)ELIO MIANI (Ud)COORDINATORE DI REDAZIONEGLORIA GOBETTI (Ud)PROPRIETÀORGANO UFFICIALE DEL COMITATOREGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI EGEOMETRI LAUREATI DEL FRIULI VENEZIA GIULIAEDITORE, DIREZIONE,REDAZIONE, AMMINISTRAZIONEASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI E GEOMETRILAUREATI DELLA PROVINCIA DI UDINEper conto del Comitato Regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureatidel Friuli Venezia GiuliaVia Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: rivista@collegio.geometri.ud.itIl presente numero è stato chiuso per la stampail 4 settembre 2009. Tiratura 3000 copieSTAMPAVia Julia, 2733030 Basaldella di Campoformido (Ud)Tel 0432 561302Fax 0432 561750Per invio materiali: ale@tipografi ca.itPUBBLICITÀSCRIPTA MANENT srlViale della Vittoria, 1333100 UdineTel. 0432 505900e-mail: posta@scriptamanent.smAUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINEN. 42/92 DEL 21.11.92PREZZO DI COPERTINA € 2,00ARRETRATI € 3,00ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00ABBONAMENTO ESTERO (EUROPA) € 27,00Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

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