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GEOMETRA

geometra - COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA

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Indice4 EDITORIALEApprovata la nuova legge regionaledi Bruno Razza6 SICUREZZATesto unico 81/2008, modifiche introdotte al titoloIV dal d.lgs. 106/2009di Antonio Tieghi12 CATASTOAccatastamento fabbricati non dichiaratidi Pierdomenico Abrami20 La discrezionalità del Tecnico Catastaledi Elio Mianidimensione <strong>GEOMETRA</strong>24 PREVIDENZACommissione Legislativa e gruppi di lavorodi Tiziano Fior30 ATTIVITA’ DEL COLLEGIO DI GORIZIAGeometri alla prova del fuocodi Silvio Martinelli32 Geometri al SAIE 2009di Silvio Martinelli34 ATTIVITA’ DEL COLLEGIO DI UDINEProtocollo Regionale “VEA”e certificazione energetica degli edificidi Lucio Barbiero11/2009


EditorialeApprovata la nuova legge regionaleMolti spunti interessanti per la nostra edilizia, ma soprattutto si avvia il“piano casa”di Bruno Razza11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Il direttore di DGBruno Razza4Il Consiglio Regionale ha approvato nellaseduta pomeridiana del 29 ottobre2009, la Legge Regionale n° 80, cosiddetta“Codice regionale dell’edilizia”. Sitratta di una legge molto attesa da tutti glioperatori dell’edilizia perché, oltre a definiremeglio i criteri e le norme passate,che erano risultate spesso di complessaattuazione, ha recepito ed istituito lenorme particolari necessarie per attivareil tanto famoso ed atteso “piano casa”proposto dal Governo centrale. Abbiamovisto che questa nuova legge, haacceso un bel dibattito in Consiglio Regionale,come non si sentiva da tempo,a riprova di quanto il fatto di legiferare inquesta materia, sia sentito dalla nostragente e quindi anche dai nostri rappresentantial parlamento regionale. Credoche l’argomento più forte del dibattito,sia stato quello di capire in quale misurai Comuni e le loro norme edilizio/urbanistichelocali, potessero essere superati,dalla doverosa applicazione in questotesto normativo, della legge nazionale,la quale come tutti sanno, ha lo scopofondamentale di imporre e proporre, facilitazioniad intervenire agevolmente sulpatrimonio edilizio esistente. Penso chequesto scontro sia finito in parità ed il risultatopossa essere soddisfacente. Normevigenti, vincoli, prescrizioni obbligatorie,non sono state vanificate dalla liberalizzazionedegli interventi edilizi realizzabilicon il “piano casa” ed ora anchecon la legge regionale 80/2009, vistoche tra l’altro, potranno essere eseguitisoltanto entro cinque anni e non indiscriminatamentedappertutto. Questelimitazioni, hanno da un lato compromessoil risultato di attivare un efficace volanoeconomico, virtuoso e trainante pertutta la nostra economia, ma dall’altro,contribuiscono alla salvaguardia del territorio,impedendo di fatto un’edificazioneselvaggia e senza vincoli. Ciò nonostante,sono convinto che se anche questalegge non contiene tutto ciò di cui noiavremmo veramente avuto bisogno, sitratta sempre di un buon passo in avanti,che può aiutare noi ed i nostri committentiad affrontare meglio i problemiedilizi ed a migliorare la qualità della vitadi ognuno di noi. La legge, che nel prossimofuturo sarà certamente svisceratadai nostri redattori e dai nostri lettori intutti gli aspetti ed in tutti i dettagli operativi,è attesa ora alla prova della sua applicazione.Sicuramente dopo un congruolasso di tempo, potremo esprimeregiudizi più puntuali e significativi rispettoa quanto possiamo dire oggi. La legge


L’articolo 90, parte centrale del dispositivolegislativo viene quasi completamenteriformulato, per precisare meglioi compiti e i ruoli dei soggetti.Art. 90Obblighi del committente o del responsabiledei lavori1.Il committente o il responsabiledei lavori, nelle fasi di progettazionedell’opera, si attiene ai principi e allemisure generali di tutela di cui all’articolo15, in particolare:a) al momento delle scelte architettoniche,tecniche ed organizzative, ondepianificare i vari lavori o fasi di lavoroche si svolgeranno simultaneamenteo successivamente.b) all’atto della previsione della duratadi realizzazione di questi vari lavorio fasi di lavoro.1-bis. Per i lavori pubblici l’attuazionedi quanto previsto al comma 1 avvienenel rispetto dei compiti attribura,di seguito denominato coordinatoreper l’esecuzione dei lavori: soggetto incaricato,dal committente o dal responsabiledei lavori, dell’esecuzione dei compitidi cui all’articolo 92, che non può essereil datore di lavoro delle imprese affidatarieed esecutrici o un suo dipendenteo il responsabile del servizio diprevenzione e protezione (RSPP) da luidesignato. Le incompatibilità di cui alprecedente periodo non operano incaso di coincidenza fra committentee impresa esecutrice.Il legislatore ha considerato che, nel casodi coincidenza tra committente dei lavorie impresa esecutrice, non sussiste il problemadi incompatibilità, dal momentoche il committente (anche impresa esecutrice)ha tutto l’interesse affinché i lavorisi eseguano in sicurezza.cata nell’atto di assegnazione dei lavoricome affidataria, sempre che abbiaespressamente accettato tale individuazione.i-bis) impresa esecutrice: impresa cheesegue un’opera o parte di essa impegnandoproprie risorse umane emateriali;l) idoneità tecnico-professionale: possessodi capacità organizzative, nonchédisponibilità di forza lavoro, di macchinee di attrezzature, in riferimento ai lavorida realizzare.Il legislatore ha chiarito che l’idoneitàtecnico professionale deve essere riferitaai lavori che, nell’ambito della realizzazionedell’opera, effettivamente l’impresaesegue.Viene anche definito con la lettera i) unaspetto che in alcune situazioni ci hamesso in difficoltà, cioè il ruolo dei consorzie per similitudine quello delle ATI.i) impresa affidataria: impresa titolare delcontratto di appalto con il committenteche, nell’esecuzione dell’opera appaltata,può avvalersi di imprese subappaltatricio di lavoratori autonomi. Nel casoin cui titolare del contratto di appaltosia un consorzio tra imprese chesvolga la funzione di promuovere lapartecipazione delle imprese aderentiagli appalti pubblici o privati ancheprivo di personale deputato alla esecuzionedei lavori, l’impresa affidatariaè l’impresa consorziata assegnatariadei lavori oggetto del contrattodi appalto individuata dal consorzionell’atto di assegnazione dei lavoricomunicato al committente o, in casodi pluralità di imprese consorziateassegnatarie di lavori, quella indidimensione<strong>GEOMETRA</strong>10/2009 11/20098


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>co di progettazione, designa il coordinatoreper la progettazione.La modifica chiarisce, per esclusione,che il CSP deve essere nominato laddovesia prevista la presenza di più impreseesecutrici. Pertanto nel caso incui siano presenti un’impresa esecutriceed un’impresa affidataria che non impegnaproprio personale, macchine, attrezzature,l’obbligo di nomina del CSPnon sussiste.Infatti nel successivo comma 4, si riportala definizione di “più imprese” non abbinataall’aggettivo “esecutrici”.4. Nei cantieri in cui è prevista la presenzadi più imprese, anche non contemporaneail committente o il responsabiledei lavori, prima dell’affidamentodei lavori, designa il coordinatore perl’esecuzione dei lavori, in possesso deirequisiti di cui all’articolo 98.7. Il committente o il responsabile deilavori comunica alle imprese affidataitial responsabile del procedimentoe al progettista.2. Il committente o il responsabile deilavori, nella fase della progettazionedell’opera, prende in considerazione idocumenti di cui all’articolo 91, comma1, lettere a) e b).Con la modifica apportata il legislatoreha voluto precisare che il committente oil responsabile dei lavori non devono valutareil PSC ed il fascicolo tecnico, poichéil concetto di valutazione presupponeun giudizio di merito; è corretto tuttaviache il committente (o il RdL) tengaconto di tali documenti nella fase diprogettazione dell’opera.3. Nei cantieri in cui è prevista la presenzadi più imprese esecutrici, anche noncontemporanea, il committente, anchenei casi di coincidenza con l’impresa esecutrice,o il responsabile dei lavori, contestualmenteall’affidamento dell’incari-911/2009


ie, alle imprese esecutrici e ai lavoratoriautonomi il nominativo del coordinatoreper la progettazione e quello delcoordinatore per l’esecuzione dei lavori.Tali nominativi sono indicati nel cartellodi cantiere.In questo caso viene ribadito, in manieraimplicita, il ruolo di regia del committente,a prescindere dalla “vicinanza”con l’impresa affidataria.9. Il committente o il responsabile dei lavori,anche nel caso di affidamento deilavori ad un’unica impresa o ad un lavoratoreautonomo:a) verifica l’idoneità tecnico-professionaledelle imprese affidatarie, delleimprese esecutrici e dei lavoratori autonomiin relazione alle funzioni o ai lavorida affidare, con le modalità di cui all’ALLEGATO XVII. Nei cantieri la cui entitàpresunta è inferiore a 200 uomini/giornoe i cui lavori non comportanorischi particolari di cui all’allegatoXI, il requisito di cui al periodo che precedesi considera soddisfatto mediantepresentazione da parte delle imprese edei lavoratori autonomi del certificatodi iscrizione alla Camera di commercio,industria e artigianato e del documentounico di regolarità contributiva, corredatoda autocertificazione in ordine al possessodegli altri requisiti previsti dall’ AL-LEGATO XVII;In merito alla semplificazione delle procedureper effettuare la verifica dell’idoneitàtecnico professionale per i “piccoli”lavori, il legislatore ha correttamenteritenuto di correlarla non più al titolo abilitativo,così come previsto dal comma11 del medesimo articolo, ma all’entitàe contestualmente alla rischiosità dei lavori(di cui all’allegato XI).b) chiede alle imprese esecutrici unadichiarazione dell’organico medio annuo,distinto per qualifica, corredata da-dimensione <strong>GEOMETRA</strong>11/200910


gli estremi delle denunce dei lavoratorieffettuate all’Istituto nazionale dellaprevidenza sociale infortuni sul lavoro(INAIL) e alle casse edili, nonché unadichiarazione relativa al contratto collettivostipulato dalle organizzazioni sindacalicomparativamente più rappresentative,applicato ai lavoratori dipendenti.Nei cantieri la cui entità presuntaè inferiore a 200 uomini-giorno e i cuilavori non comportano rischi particolaridi cui all’allegato XI, il requisito dicui al periodo che precede si considerasoddisfatto mediante presentazione daparte delle imprese del documento unicodi regolarità contributiva, fatto salvoquanto previsto dall’articolo 16- bis,comma 10, del decreto-legge 29 novembre2008, n. 185, convertito, conmodificazioni, dalla legge 28 gennaio2009, n. 2, e dell’autocertificazione relativaal contratto collettivo applicato;c) trasmette all’amministrazione concedente,prima dell’inizio dei lavorioggetto del permesso di costruire odella denuncia di inizio attività, copiadella notifica preliminare di cuiall’articolo 99, il documento unico diregolarità contributiva delle impresee dei lavoratori autonomi, fatto salvoquanto previsto dall’articolo 16-bis,comma 10, del decreto-legge 29 novembre2008, n. 185, convertito, conmodificazioni, dalla legge 28 gennaio2009, n. 2, e una dichiarazione attestantel’avvenuta verifica della ulterioredocumentazione di cui alle letterea) e b).Con la nuova formulazione il committenteè tenuto a trasmettere all’amministrazioneconcedente copia della notificapreliminare, ove prevista, ma allostesso tempo non deve più trasmetterela documentazione prevista alla letterea) e b) di questo comma, ma inviareuna dichiarazione attestante l’avvenutaverifica di tale documentazione.Questo rappresenta indubbiamente unrisultato positivo in termini di semplificazionedi adempimenti formali.10. In assenza del piano di sicurezza edi coordinamento di cui all’articolo 100o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma1, lettera b), quando previsti, oppurein assenza di notifica di cui all’articolo99, quando prevista, oppure in assenzadel documento unico di regolaritàcontributiva delle imprese o dei lavoratoriautonomi, è sospesa l’efficaciadel titolo abilitativo. L’organo di vigilanzacomunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.La modifica non costituisce una novità,poiché già prevista nel d. lgs. 81, alcomma 9.11. La disposizione di cui al comma 3(cioè a quelli di nomina del coordinatorein progettazione) non si applica ai lavoriprivati non soggetti a permessodi costruire in base alla normativa vigentee comunque di importo inferioread euro 100.000. In tal caso, le funzionidel coordinatore per la progettazionesono svolte dal coordinatoreper la esecuzione dei lavori.Modifica al comma 11 dell`art. 90 deld. lgs. 81/08, apportata dalla legge 7luglio 2009, n. 88 ``Disposizioni perl`adempimento di obblighi derivantidall`appartenenza dell`Italia alle Comunitàeuropee - Legge Comunitaria 2008in esecuzione della sentenza della Cortedi giustizia resa in data 25 luglio 2008nella causa C-504/06, procedura di infrazionen. 2005/2200.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>1111/2009


CatastoAccatastamento fabbricati nondichiaratiAggiornamenti in surroga eseguiti dall’Ufficio: un danno per noi edisparità di trattamento per i fabbricati inacessibilidi Pierdomenico Abramidimensione <strong>GEOMETRA</strong>Pierdomenico AbramiIn adempimento agli ormai noti dispositividi Legge e da oltre due anni, l’Agenziadel Territorio continua con gli accertamentirivolti all’individuazione di fabbricatinon dichiarati in Catasto, tramitefoto aeree sovrapposte e georiferite rispettoalla mappa catastale, con le verifichedella sussistenza del possesso deirequisiti idonei dei soggetti intestatari difabbricati rurali e in generale, con le attivitàvolte a fare emergere le situazionicatastali non più coerenti con lo statodi fatto dell’edificato, anche nelle destinazionid’uso. La maggioranza dei soggettirisultanti non in regola, dopo esserestati invitati ad aggiornare la loro posizione,hanno provveduto ad incaricareun tecnico libero professionista abilitatoper gli adempimenti del caso.Ma esistono anche contribuenti che noncolgono gli inviti e di conseguenza perle loro casistiche, scatta l’accertamentod’ufficio cosiddetto “in surroga” con oneria carico degli interessati ed aggiunta dellesanzioni, per tardiva od omessa presentazionedella dichiarazione in catasto,dei tributi e degli interessi di mora dovuti.A distanza di oltre due anni di attività,oggi la “Determinazione 29 settembre2009 del Direttore dell’Agenzia”, pubblicatanella Gazzetta Ufficiale della Repub-blica Italiana del 06.10.2009 Serie generalen. 232, aggiorna (purtroppo per noi)al ribasso gli oneri degli accatastamentid’Ufficio a far data dal 7 ottobre e introducealcune modifiche normative.Questi oneri erano stati determinati perlo stesso motivo nel 2005, in ossequio alcomma 336 dell’art. 1 della legge n° 311del 30 dicembre 2004, ed erano stati definitiin una media tra le tariffe usualmenteapplicate tra nord e sud, dal mondoprofessionale esterno al Catasto.All’epoca, lo scopo principale di questetariffe, era quello di dissuadere il cittadinoad aspettare la surroga del Catasto edincentivare per contro, il loro ricorso immediatoal mondo professionale esterno,anche per una evidente difficoltà operativadegli Uffici Catastali, di certo non ingrado di ottemperare rapidamente ed inproprio, nell’eseguire un numero enormedi accatastamenti in tutt’Italia.Per questo motivo dette tariffe avrebberodovuto essere più alte di quelle applicatedai tecnici esterni ed in danno per icittadini inadempienti. In realtà è risultatoche mentre al sud, queste tariffe sonorisultate appetibili e molto alte, al nord,sono apparse molto basse ed assolutamentenon remunerative.Inoltre va detto che il nostro Consiglio Na-11/200912


zionale aveva predisposto d’accordo coni vertici Catastali, una bozza di convenzione,affinchè queste operazioni fosseroeseguite dai Geometri, per togliere daquesto impiccio gli Uffici Catastali. Dettabozza, non è mai stata definita e firmata,per problemi di carattere sindacaleinsorti all’interno dell’Agenzia.La nuova tabella, sostituisce quella adottatail 13 agosto 2007 e contiene moltevoci in diminuzione. Ma attenzione: la primavoce recita “spese generali e di notificadelle comunicazioni € 150”. Questosignifica che d’ora in poi la lettera di avvisoimplica per l’Ufficio il fatto di aver svoltoun’istruttoria, che comporta appuntol’onere di 150 euro. Quindi quando arriverannole notifiche, saranno già gravatedei primi 150 Euro.Le novità più significative sono chenell’ipotesi di riscontro tardivo e di inoltrodi atti di aggiornamento dopo l’avviodel procedimento d’ufficio, gli oneri dovutisono limitati alle sole attività svoltedall’Ufficio e che gli aggiornamenti d’Ufficiosono possibili anche nell’impedimentoall’accesso presso gli immobili,con applicazione scontata all’80% dellecompetenze.Però questa ipotesi dell’accatastamentoin presenza dell’impossibilità di accesso,mette noi in imbarazzo e dovrebbeimbarazzare anche l’AmministrazioneCatastale.Infatti, in questi casi di inaccessibilitàall’immobile da accatastare, i documentidell’accatastamento saranno redatti dalCatasto “sulla base dell’ubicazione topograficadesunta dalla foto aerea, conrappresentazione della planimetria delleunità immobiliari limitata al solo perimetropresunto”.Questo significa che l’introduzione delfabbricato in mappa, che noi facciamocon precisioni millimetriche, sarà ese-guita quasi “ad occhio” dal Catasto, cheinserirà in mappa un perimetro ricavatodalla foto aerea, quindi con la precisioneapprossimata, rispetto a quella normalmenteottenibile ed obbligatoria per tutti,con il rilievo di dettaglio a terra.Si creerà così un’enorme disparità trachi avrà accatastato con rilievo preciso echi l’avrà fatto (il Catasto) con rilievo approssimato,compromettendo la qualitàdella cartografia, contro ogni principio dibuon senso e di buona tecnica topografica,umiliando il nostro impegno e quellodell’Agenzia, che assieme rincorriamoda anni, attraverso l’applicazione e lo sviluppodella procedura Pregeo.Per non parlare poi, della possibilità diaccatastare le unità immobiliari in basealla conoscenza del solo perimetro edificatoe per di più presunto. Per noi sitratta certamente di un’umiliazione tecnica,per i Catastali dovrebbe trattarsi diuno scandalo.Pubblichiamo di seguito la determinazionedel Direttore dell’Agenzia del Terittoriodel 29 settembre 2009, oltre alla vecchiatabella della tariffa (del 13 agosto 2007)e quella nuova.13dimensione <strong>GEOMETRA</strong>11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>


AGENZIA DEL TERRITORIODETERMINAZIONE 29 settembre 2009Oneri dovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali, daporre a carico dei soggetti inadempienti all’obbligo di presentazione.IL DIRETTORE DELL'AGENZIAVisto l’articolo 1, comma 3, del decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701,recante norme per l'automazione delle procedure di aggiornamento degli archivi catastalie delle conservatorie dei registri immobiliari;Visto l'articolo 1, commi 336 e 339, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, in materia diaccatastamento d'ufficio di immobili di proprietà privata;Vista la determinazione del Direttore dell'Agenzia del Territorio 16 febbraio 2005,pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2005, come rettificata concomunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 28 giugno 2005, emanata aisensi dell’articolo 1, comma 339, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, in materia diclassamenti catastali di unità immobiliari di proprietà privata ed, in particolare, gli articoli5 e 8, riguardanti gli oneri posti a carico dei soggetti inadempienti;Vista la determinazione del Direttore dell’Agenzia del Territorio 30 giugno 2005,pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2005, in cui sono stabiliti gli oneridovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali, da porre a caricodei soggetti inadempienti, per le ipotesi di cui all’articolo 1, comma 336, della legge 30dicembre 2004, n. 311, ed in particolare l’articolo 4, riguardante le modalità diaggiornamento degli oneri;Visto l’articolo 2, commi 36, 41 e 42, del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262,convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286;Visto l’articolo 1, comma 277, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Visto il provvedimento del Direttore dell’Agenzia del Territorio 2 gennaio 2007, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 6 del 9 gennaio 2007, concernente la definizione delle modalitàtecniche ed operative per l’accertamento in catasto delle unità immobiliari urbane nellecategorie catastali E/1, E/2, E/3, E/4, E/5, E/6 ed E/9 e per l’autonomo censimento delleporzioni di tali unità immobiliari, destinate ad uso commerciale, industriale, ad ufficioprivato, ovvero ad usi diversi, già iscritte negli atti del catasto ed, in particolare, l’articolo5, riguardante gli oneri dovuti per l’aggiornamento d’ufficio;114


9/2009dimensione <strong>GEOMETRA</strong>


Visto il provvedimento del Direttore dell’Agenzia del Territorio 9 febbraio 2007,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2007, concernente la definizionedelle modalità tecniche e operative per l’accertamento in catasto dei fabbricati nondichiarati e di quelli che hanno perso i requisiti per il riconoscimento della ruralità ai finifiscali ed, in particolare, l’articolo 6, riguardante gli oneri dovuti per l’aggiornamentod’ufficio;Vista la determinazione del Direttore dell’Agenzia del Territorio 13 agosto 2007,pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 196 del 24 agosto 2007, con cui sono statiaggiornati gli oneri dovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastale;Considerata la necessità di determinare gli oneri, a carico del soggetto inadempiente,relativi alle attività istruttorie preliminari e di rideterminare quelli connessi a rilevazionitopografiche particolari;Rilevata l’esigenza di adeguare gli importi fissati con la determinazione del Direttoredell’Agenzia del Territorio 13 agosto 2007 per tener conto dei rinnovi del contrattocollettivo nazionale di lavoro sottoscritti, rispettivamente, in data 10 aprile 2008 e in data29 gennaio 2009;Considerata, altresì, l’opportunità di determinare gli oneri, posti a carico dei soggettiinadempienti, nel caso di presentazione degli atti di aggiornamento successivamenteall’avvio del procedimento d’ufficio;DETERMINA:Art. 1.(Redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali)1. In tutte le ipotesi in cui è prevista la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamentocatastali, per inadempienza dei soggetti obbligati, ferma restando la debenza di tributi esanzioni, sono dovuti gli oneri accessori previsti dall’allegata tabella, che sostituisce quellaadottata con la determinazione del Direttore dell’Agenzia del Territorio 13 agosto 2007.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>2. Gli oneri relativi alle attività di rilievo sopralluogo, di cui all’allegata tabella, si applicanoin misura dell’80%, quando non risulta possibile l’accesso all’immobile. In tal caso, idocumenti di aggiornamento catastali sono redatti sulla base dell’ubicazione topografica,desunta dalla foto aerea, e con rappresentazione della planimetria delle unità immobiliarilimitata al solo perimetro presunto.3. L’atto attributivo della rendita, notificato ai soggetti inadempienti, contiene anchel’indicazione degli oneri posti a loro carico, da corrispondere entro il termine previsto perla proposizione del ricorso dinanzi alla commissione tributaria, e delle relative modalità diversamento, nonché le indicazioni previste per gli atti impugnabili, richiamate all'art. 19,comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.211/200916


Art. 2.(Attività svolte dall’ufficio in caso di adempimento tardivo)1. Quando gli atti di aggiornamento catastali sono presentati successivamente all’avviodel procedimento d’ufficio dai soggetti obbligati, gli oneri di cui al presente provvedimentosono dovuti in relazione alle attività già svolte dall’Ufficio provinciale dell’Agenzia delTerritorio. In tal caso l’ufficio deve comunque notificare al contribuente, contestualmenteall’indicazione degli oneri dovuti, l’atto di determinazione della rendita catastale definitivadi cui all’art. 1, comma 3, del decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701.Art. 3.(Modalità di riscossione)1. In assenza del versamento degli oneri di cui al presente provvedimento, ovvero in casodi versamento insufficiente, si procede alla riscossione coattiva mediante iscrizione aruolo, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Art. 4.(Pubblicazione)1. La presente determinazione sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.Roma, 29 settembre 2009IL DIRETTORE DELL’AGENZIAFirmato: Gabriella Alemanno31711/2009


Tabella Previgente (Determinazione del 13 agosto 2007)Elementi per la contabilizzazione delle spese relative allaredazione d’ufficio delle dichiarazioni tecniche in catasto(da corrispondere oltre le sanzioni, i tributi e gli interessi moratori dovuti)Art. 1, comma 336, della legge 30.12.2004, n. 311, (Finanziaria 2005)Art. 2, commi 36 e 41, del decreto legge 03.10.2006, n. 262IMPORTIACATASTO TERRENIA.1.TIPO MAPPALE1. Lotto con superficie fino a m 2 2.000:a) edificato fino a m 2 100 copertib) edificato tra m 2 100 e m 2 200 copertic) edificato oltre m 2 200 coperti2. Lotto con superficie tra m 2 2.000 e 5.000:a) edificato fino a m 2 100 copertib) edificato tra m 2 100 e m 2 200 copertic) edificato oltre m 2 200 coperti3. Lotto con superficie oltre m 2 5.000 e fino a m 2 200 di edificato coperto:a) in aggiunta all'importo di cui al punto 3), per ogni m 2 100 di edificato coperto o frazione, oltre a m 2200€ 1.050,00€ 1.155,00€ 1.260,00€ 1.155,00€ 1.260,00€ 1.365,00€ 1.365,00€ 210,00A.2. TIPO MAPPALE PER VERIFICA RISPONDENZA TOPOGRAFICASi applicano gli importi di cui al punto A.1. ridotti del 50%BA.3. TIPO MAPPALE PER AMPLIAMENTO FABBRICATI ESISTENTISi applicano gli importi di cui al punto A.1. ridotti del 20%CATASTO FABBRICATIB.1.B.2.B.3.ELABORATO PLANIMETRICO1. Rilievo e rappresentazione grafica fino a cinque u.i.u. (o BCNC)a) ogni u.i.u. (inclusi BCNC e Gruppo F) oltre i primi cinque - cadaunoRILIEVO E RAPPRESENTAZIONE GRAFICA1. Attività istruttorie e complementari2. Predisposizione planimetria o abbozzo per singola u.i.u.:a) cat. A e B fino a m 2 100 di superficie catastale 1) per ogni m 2 100 (o frazione) di superficie catastale oltre i m 2 100b) cat. C fino a m 2 20 di superficie catastale 1) per ogni m 2 50 (o frazione) di superficie catastale oltre i m 2 20c) cat. D e E fino a m 2 20 di superficie lorda rilevata 1) per ogni m 2 200 (o frazione) di superficie lorda oltre i m 2 20 e fino a m 2 1.000 2) per ogni m 2 200 (o frazione) di superficie lorda oltre i m 2 1.000CLASSAMENTO ED ATTIVITA' ESTIMALI1. U.i.u. in categoria ordinaria - cadauna2. U.i.u. in categoria speciale o particolare di rendita catastale fno a 10.000 euro - cadaunaa) per ogni ulteriori 50.000 euro (o frazione) di rendita catastale oltre 10.000 euro -cadauna€ 210,00€ 31,00€ 52,00€ 315,00€ 52,00€ 105,00€ 73,00€ 315,00€ 105,00€ 52,00€ 105,00€ 210,00€ 262,00dimensione <strong>GEOMETRA</strong>CB.4.B.5.C.1.COMPILAZIONE DOCUMENTI TECNICI (DOCFA)1. Per la prima u.i.u. (o BCNC, ovvero unità del gruppo F)a) ogni u.i.u. (o BCNC, ovvero unità del gruppo F) fino alla quinta - cadaunab) ogni u.i.u. (o BCNC, ovvero unità del gruppo F) oltre la quinta - cadaunaDENUNCIA DI VARIAZIONE PER AMPLIAMENTO DI UNITA' IMMOBILIARI ESISTENTISi applicano gli importi di cui ai punti precedenti, riferiti all'intera consistenza, ridotti del 30%SPESE PER MISSIONE E SERVIZIO ESTERNOIn base alle disposizioni vigenti al momento dell'attività svolta fuori sede.All'attualità:1. Trattamento di missione (al di fuori del comune - in base al vigente CCNL)2. Trattamento di servizio esterno (o missione all'interno del comune entro 10 km)a) Sole spese vive eventualmente sostenute e documentate€ 105,00€ 52,00€ 26,00N. B. In occasione di futuri rinnovi contrattuali verranno diramate apposite comunicazioni per rendere note le nuove quantificaziondei costi suddetti.11/200918


A ATTIVITÀ ISTRUTTORIA PRELIMINAREA.1. Spese generali e di notifica delle comunicazioni € 150,00B CATASTO TERRENIB.1. TIPO MAPPALE1. Operazioni di rilievo sopralluogo:a) Lotto con superficie fino a m 2 2.000:1) edificato fino a m 2 100 coperti € 910,002) edificato tra m 2 100 e m 2 200 coperti € 1.030,003) edificato oltre m 2 200 coperti € 1.150,00b) Lotto con superficie tra m 2 2.000 e m 2 5.000:1) edificato fino a m 2 100 coperti € 1.030,002) edificato tra m 2 100 e m 2 200 coperti € 1.150,003) edificato oltre m 2 200 coperti € 1.270,00c) Lotto con superficie oltre m 2 5.000 € 1.270,001) in aggiunta all'importo di cui al punto c) qualora il rilievo necessiti di oltre 50 punti battuti € 400,002. Attività di verifica e compilazione documento PREGEO € 300,00B.2. TIPO MAPPALE PER VERIFICA RISPONDENZA TOPOGRAFICASi applicano gli importi di cui al punto B.1. ridotti del 50%B.3. TIPO MAPPALE PER AMPLIAMENTO FABBRICATI ESISTENTISi applicano gli importi di cui al punto B.1. ridotti del 20%Tabella nuovaDETERMINAZIONE 29 settembre 2009 - AllegatoOneri dovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali, da porre a carico dei soggetti inadempientiall’obbligo di presentazione.Elementi per la contabilizzazione degli oneri(da corrispondere oltre le sanzioni, i tributi e gli interessi moratori dovuti)dimensione <strong>GEOMETRA</strong>CCATASTO EDILIZIO URBANOC.1. ELABORATO PLANIMETRICO1. Rilievo sopralluogo fino a cinque u.i.u. (o BCNC * ) € 140,00a) ogni u.i.u. (inclusi BCNC e gruppo F) oltre le prime cinque - cadauna€ 16,002. Rappresentazione grafica fino a cinque u.i.u. (o BCNC * ) € 100,00a) ogni u.i.u. (inclusi BCNC e gruppo F) oltre le prime cinque - cadauna€ 10,00C.2. PLANIMETRIE UNITA' IMMOBILIARI1. Attività istruttorie e complementari € 52,002. Rilievo sopralluogo singola u.i.u.:a) categorie dei gruppi A e B fino a m 2 100 di superficie catastale€270,001) per ogni m 2 100 (o frazione) di superficie catastale oltre i m 2 100 € 30,00b) categorie del gruppo C fino a m 2 20 di superficie catastale€ 85,001) per ogni m 2 50 (o frazione) di superficie catastale oltre i m 2 20 € 44,00c) categorie dei gruppi D e E fino a m 2 20 di superficie lorda rilevata€ 265,001) per ogni m 2 200 (o frazione) di superficie lorda oltre i m 2 20 e fino a m 2 1.000 € 70,002) per ogni m 2 200 (o frazione) di superficie lorda oltre i m 2 1.000 € 30,003. Predisposizione planimetria per singola u.i.u.:a) categorie dei gruppi A e B fino a m 2 100 di superficie catastale€100,001) per ogni m 2 100 (o frazione) di superficie catastale oltre i m 2 100 € 30,00b) categorie del gruppo C fino a m 2 20 di superficie catastale1) per ogni m 2 50 (o frazione) di superficie catastale oltre i m 2 20 € 35,00c) categorie dei gruppi D e E fino a m 2 20 di superficie lorda rilevata€€40,00100,001) per ogni m 2 200 (o frazione) di superficie lorda oltre i m 2 20 e fino a m 2 1.000 € 50,002) per ogni m 2 200 (o frazione) di superficie lorda oltre i m 2 1.000 € 30,00C.3. CLASSAMENTO ED ATTIVITA' ESTIMALI1. U.i.u. dei gruppi di categorie A, B, C - cadauna € 120,002. U.i.u. dei gruppi di categorie D e E di rendita catastale fino a 10.000 euro - cadauna € 240,00a) per ogni 50.000 euro (o frazione) di rendita catastale oltre 10.000 euro - cadauna€ 300,00C.4. COMPILAZIONE DOCUMENTI TECNICI (DOCFA)1. Per la prima u.i.u. (o BCNC * ) € 120,00a) ogni u.i.u. (o BCNC * ) fino alla quinta - cadauna€ 60,00b) ogni u.i.u. (o BCNC * ) oltre la quinta - cadaunaC.5. DENUNCIA DI VARIAZIONE PER AMPLIAMENTO DI UNITA' IMMOBILIARI ESISTENTISi applicano gli importi di cui ai punti precedenti, riferiti all'intera consistenza, ridotti del 30%€30,00D SPESE PER MISSIONE E SERVIZIO ESTERNOD.1. In base alle disposizioni vigenti al momento dell'attività svolta fuori sede.1. Trattamento di missione2. Trattamento di servizio esternoa) Sole spese vive eventualmente sostenute e documentate(*) u.i.u. = unità immobiliare urbana BCNC = Bene comune non censibile1911/2009


CatastoLa discrezionalità del TecnicoCatastaleIl trattamento automatizzato degli invii telematici in una più univoca prassiinterpretativadi Elio Mianidimensione <strong>GEOMETRA</strong>Elio MianiLa recente attivazione delle nuove procedure(PREGEO 10 e DOCFA 4), cheinducono irreversibilmente all’invio telematicodegli atti di aggiornamento catastale,mi danno lo spunto per alcuneriflessioni in merito ai rapporti che noi,Tecnici Liberi Professionisti, da sempreabbiamo tenuto con i Tecnici Catastaliche operano all’interno dell’Agenzia delTerritorio.Ben sanno i colleghi con qualche decenniodi esperienza alle spalle che, primadella informatizzazione catastale econseguente invio telematico degli atti,quando ci si trovava a trattare casisticheparticolari o complesse, era prassiandare a discutere con il Tecnico Catastaleper trovare assieme e condividerela soluzione più consona e quindi consegnarematerialmente allo stesso Tecnicola documentazione, certi che l’evasionenon avrebbe avuto intoppi.L’invio telematico per la presentazionedelle pratiche catastali, certamente èstato un bel passo avanti, offrendo moltivantaggi specialmente nella notevoleottimizzazione dei tempi, specialmenteper coloro che non hanno lo studio nellacittà sede dell’Agenzia del Territorio.Il nostro Studio è abilitato all’invio telematicodelle pratiche di aggiornamen-to da circa un anno è ciò ha innegabilmenteportato ad una notevole agevolazioneper quanto riguarda la tempisticanecessaria per l’espletamento di unapratica, ma vorrei qui esporre una circostanzache mi ha portato a rimpiangereun po’ i “vecchi tempi”.Recentemente ci siamo trovanti ad affrontareuna pratica di aggiornamento, alCatasto Edilizio Urbano, con un immobilecostituito da quattro unita’ immobiliariabitative, quattro autorimesse e duebeni comuni non censibili.I condòmini (cinque proprietari, con dirittidiversi anche sui due beni comuninon censibili), dopo una lunga e difficiletrattativa portata avanti al fine di calibrare,con il bilancino del farmacista, leesigenze di ognuno, hanno finalmentedeciso di effettuare le necessarie cessioni,acquisizioni e permute delle porzionidi unità immobiliari del fabbricato,in ragione delle quote di proprietàdi ognuno.Quindi anche per questo, gli aventi diritto,hanno sottoscritto un accordo preliminareal fine di poter presentare la praticadi Denuncia di Attività in Comune.Le porzioni delle unità immobiliari urbane,oggetto in seguito di rogito notarile,derivano sia dai beni comuni non censi-11/200920


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>bili (porzioni del giardino e del corridoioal piano interrato), sia dalle abitazioni(depositi al piano interrato), che dalleautorimesse.Come si può ben comprendere, si trattadi una pratica complessa, per cui, ricalcandole buone vecchie abitudini accennatesopra, abbiamo ritenuto doverosoeffettuare preliminarmente alcunicolloqui con i tecnici dell’Agenzia delTerritorio.Per eccessivo scrupolo e per acquisiresignificative certezze, abbiamo chiestoa più tecnici catastali quale fosse la loroopinione in proposito, nella ricerca dellapiù adeguata procedura metodologicada applicare e già qui, per l’iniziale divisionedei beni comuni non censibili, cisono state fornite ben quattro differentisoluzioni, diverse per ognuno dei tecniciconsultati.Quindi si comprenderà con quali difficoltàabbiamo affrontato la stesura e la redazionedella pratica, per addivenire aduna sofferta scelta finale, che non potevache concludersi commentando con2111/2009


un sospirato: “Sperìn ben”.Per fortuna, la sintesi delle quattro soluzioniprospettate, ci ha consentito ilsuperamento dello scoglio del frazionamentodei beni comuni non censibilicredendo, con ciò, di aver risolto la partepiù difficile.Ovviamente, fedele al principio oramaiirrinunciabile dell’invio telematico, hospedito il primo ed ho predisposto i successivifrazionamenti delle singole unitàimmobiliari.In data 01/10/2009, è stato approvato(dal tecnico dell’Agenzia del Territoriocontraddistinto dalla sigla DLZRTI), ilDOCFA telematico col quale si scorporava,da un’unita’ abitativa, un depositosito al piano interrato, avente una superficieutile di 0,49 mq.Il DOCFA era stato inviato con la causale“Frazionamento per trasferimento di diritti”,sopprimendo il vecchio subalternodimensione <strong>GEOMETRA</strong>11/200922


e creandone due nuovi, uno con mantenimentodella stessa categoria del precedentesoppresso e l’altro, proposto inF/4 (il deposito) in quanto, con tale superficieinsignificante, non poteva certamentecostituire autonomia reddituale efunzionale (come chiaramente affermatonella circolare n. 9 del 26.11.2001 enella nota dell’Agenzia del Territorio prot.15232 del 21.02.2002).Visto che la pratica era andata a buon fine,ho ritenuto che le scelte effettuatefossero corrette, tanto che nell’inviareil successivo frazionamento di un’unitaabitativa di altra ditta, identico al precedente,ho seguito senza alcun dubbio lastessa procedura, sopprimendo il vecchiosubalterno e creandone due nuovi,indicando anche qui per il deposito alpiano interrato, il censimento nella categoriaF/4 (di 0,54 mq di superficie netta).Non avrei potuto essere più illusodi così. Il 02/10/2009, nel controllare lostato della pratica, (visionata dal tecnicodell’Agenzia del Territorio PLLGLN), congrande sorpresa me la sono trovata respinta,con la seguente motivazione:“L’U.I.U. DERIVATA SUB 25 E’ DEFINI-BILE COME CAT C/2.”Stupito e perplesso, sui motivi della sospensione,ho telefonato immediatamenteall’Agenzia del Territorio per averedelucidazioni in merito, evidenziandole argomentazioni che avevano portatoall’attribuzione della categoria F/4all’atto di aggiornamento precedente,piuttosto che alla C/2, ma soprattuttoper chiedere, una volta per tutte (vistala precedente pratica approvata) la lineada seguire.La risposta ottenuta è stata: “Per il momentola spedisca così. Per quanto riguardal’altra pratica dobbiamo un attimovedere.” Non nascondo la delusione,per il fatto di non essere riuscito aspiegare le motivazioni che mi hannoindotto ad adottare una linea, piuttostoche un’altra.Senza protestare e per non allungareinutilmente la procedura, nell’interessedel cliente, ho modificato la praticarinviandola (con le dita incrociate) sperandoa questo punto, che ad esaminarla,ci fosse perlomeno lo stesso tecnicoche l’ha respinta.Molto spesso, magari sbagliando, nelnostro Studio vi è la prassi di consultareil web, prima di consultare i tecnicidell’Agenzia del Territorio, al fine di sentirele soluzioni adottate dai colleghi sparsiin giro per l’Italia.Qui molto spesso, nelle risposte chevengono date ai vari quesiti, si denotauna linea di condotta che, pur seguendoprincipalmente la Normativa catastale,risente evidentemente dei condizionamenticonseguenti ai colloqui chei nostri colleghi intrattengono con i tecnicidelle sedi dell’Agenzia del Territorioin cui operano, determinando il più dellevolte, soluzioni contraddittorie e probabilmenteimprecise.In conclusione, tutte quelle porzioncinedi unità immobiliare di cui ho dettosopra, sono state censite in C/2 e nonnell’F/4 che pareva molto più coerentee che aveva riscosso molti pareri condivisi,nei forum e nell’Ufficio.L’ottimismo, messo così a dura prova,mi fa sperare che, con l’avvento definitivodell’invio delle pratiche per via telematica,unito all’auspicata approvazioneautomatica anche dei DOCFA, nonsi debbano più riscontrare tali problematiche,ma devo ammetterlo: qualchevolta rimpiango il vecchio e costruttivocontatto diretto e personale, con alcunivalidi Tecnici Catastali.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>2311/2009


PrevidenzaCommissione Legislativa e gruppidi lavoro“Elevazione dell’età pensionabile, linea contraria ed unitaria delTriveneto”di Tiziano Fiordimensione <strong>GEOMETRA</strong>Tiziano FiorIl PresidenteFausto AmadasiDopo una prima fase di approccio alleproblematiche previdenziali più urgenti,nella quale ci sono stati due incontridi carattere generale, un terzo incontrodella Commissione Legislativa della Cassa,ha visto l’istituzione di quattro gruppidi lavoro, composti da cinque delegati,cui fa capo (per ogni gruppo) un consiglieredel Consiglio d’Amministrazioneal quale è stato delegato lo studio di alcunespecifiche problematiche, già individuatein precedenza.Gli argomenti assegnati a questi gruppioperativi sono i seguenti:1) Pensione a 67 anni; 2) Fondo immobiliare,Mod. 17, Videoconferenza;3) Praticanti e Previdenza integrativa; 4)Modifica calcolo e Sanatoria.Questi gruppi hanno operato in una unicasessione sui temi assegnati, i giorni22 e 23 settembre scorso, producendoognuno singoli documenti di sintesi.Successivamente tutto è rimasto invariatofino al Comitato dei Delegati straordinarioche si è tenuto il 25 e 26 ottobre,durante il quale c’è stato un primoapproccio complessivo di tutti i Delegati,nei confronti delle proposte elaboratedai gruppi di lavoro.C’è da dire, che l’argomento principalee più sentito da tutti, è quello dell’elevazionedell’età pensionabile; infatti questotema, ha messo in secondo pianotutti gli altri, anche se alcuni di questi rivestonouna particolare importanza nelrapporto tra Cassa ed iscritti, come adesempio, il regime sanzionatorio.Il risultato del dibattito che è seguito,non è stato assolutamente in linea conquanto proposto dal Consiglio d’Amministrazionee la posizione espressa dalsottoscritto, per conto della nostra area,è stata condivisa da una ampio numero11/200924


Una fase dello scrutinoper l’elezione del CDA11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>26di delegati che si riconoscono nei principiche ispirano la nostra linea.Ci troviamo di fronte alla sensazione cheil provvedimento non sia propriamentetanto urgente e cogente con le utilità ele necessità della Cassa, ma sia inveceun provvedimento portatore di modestibenefici concreti e che il Consiglio, vogliaa dispetto delle opinioni contrarie,imporlo pesantemente dall’alto all’approvazionedell’Assemblea dei Delegati,pur trattandosi di un provvedimentonon condiviso unitariamente in CommissioneLegislativa (visto che ha lavoratoin gruppi di lavoro separati).Al convegno del 26 ottobre, che ha precedutola sessione straordinaria del Comitatodei Delegati, hanno partecipatoil presidente della Fondazione CENSISprof. Giuseppe De Rita, l’On.Le GiorgioJannone Presidente Commissione Parlamentareper il controllo sull’attività deglienti gestori di forme obbligatorie diprevidenza e assistenza sociale, l’On.le Alberto Brambilla, Presidente nucleodi valutazione della spesa previdenzialedel Ministero del lavoro, il Sen. AdrianoMusi Vice Presidente commissione finanzae tesoro del Senato della Repubblicaed il prof. Giovanni Geroldi Direttoregenerale delle politiche previdenzialidel Ministero del Lavoro, tutti illustri equalificati relatori che hanno evidenziato– per la nostra Cassa di Previdenza –l’inopportunità di procedere ad aumentidel periodo contributivo, ma piuttostodi verificare la possibilità, se del caso, diaumentare il contributo soggettivo.Quindi, secondo me oggi non vale lapena di assumere un simile provvedimento,che andrebbe significativamentea modificare alcune certezze dei nostricolleghi (principalmente coloro chesono in procinto di andare in pensione),proprio in un momento congiunturalecome quello che stiamo vivendo; con letrasformazioni in itinere, la riforma dellaScuola Media Secondaria, dell’Università,delle professioni e non ultime, anchele possibili fusioni con altre figure professionali(il già avanzato progetto checi vede assieme ai Periti Industriali edai Periti Agrari).Sicuramente più prudente ed opportuno,sarebbe per noi, attendere i primi sviluppidi tali e tanti interventi e trasformazio-


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>ni, per poter comprendere appieno qualesarà il nostro reale bacino d’utenza dinuovi iscritti, altrimenti tutti i bilanci attuarialisaranno perfettamente inutili.Da qui ha origine la proposta effettuata(sia in Commissione Legislativa prima,che nel Comitato Delegati poi) di rivederecon calma un pacchetto complessivodi provvedimenti, che siano in gradodi individuare una progettualità fattibilenella realtà, per la sostenibilità dellanostra previdenza.C’è bisogno infatti di una serie di provvedimenti,che contemplino sì l’innalzamentodell’età pensionabile da proporrein termini volontari, ma anche l’incrementodei contributi soggettivi, oltread una seria gestione immobiliare condismissioni e reinvestimenti, con investimentiimmobiliari alternativi su fontirinnovabili e con quant’altro necessarioper individuare tutte le possibili soluzioniutili e strategiche da adottare gradualmente,per rendere sostenibile il nostrosistema previdenziale.Il tutto, con un occhio di attenzione allefasce più giovani di professionisti, ancheper rendere più appetibile e competitivol’accesso alla nostra Cassa diPrevidenza.Merita sottolineare infine che nel frattempo,l’intera macro area del Trivenetoriunita il 4 novembre scorso a Verona, haindividuato una linea unitaria comune econtraria a questo provvedimento.Si è trattato di un risultato insperato personalmente,ma che premia e riconoscela bontà della linea tenuta sia in Commissioneche in occasione del ComitatoStraordinario.Ora staremo a vedere cosa succederànegli incontri del sud, centro e nordItalia ed al Comitato di fine mese, doveall’ordine del giorno, ci saranno da discuteree votare, le proposte del Consigliodi Amministrazione.Una fase delComitato Delegati2711/2009


Attività del Collegio di GoriziaGeometri alla prova del fuocoIl 7 ottobre si è tenuto a Strassoldo il corso antincediodi Silvio MartinelliSIlvio MartinelliIl decreto 81/08 stabilisce che il datoredi lavoro deve valutare i rischi presenti inazienda e nominare i lavoratori addetti allaprevenzione incendi e lotta antincendio. Ilnumero di questi addetti e la loro formazionedevono essere rapportati alle caratteristichespecifiche della azienda ed alsuo livello di rischio di incendio. Il D.M.10 marzo 1998 ha individuato tre livelli diattività e di rischio: basso – medio – alto.Con questa premessa, alcuni colleghi delCollegio di Gorizia, che hanno nell’ambitodel proprio studio dei dipendenti o prati-canti ed hanno valutato di assumersi inprima persona il ruolo di R.S.P.P., si sonoattivati, con la collaborazione dell’Associazionedei Geometri e Geometri Laureatidella Provincia di Gorizia, per conseguirela formazione necessaria e previstadalle norme vigenti.Dopo il corso di formazione “per datoredi lavoro” – RSPP ai sensi del D.M.16/01/1997 e art. 34 - comma 2 del D.Lgs81/08 della durata di 16 ore che è statocompletato nel periodo aprile –maggio2009, si è svolto il 7 ottobre scorso il cor-11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>30


fessionale assistenza del personale addetto,hanno costituito per tutti i partecipantiil “battesimo del Fuoco” .Dopo la fase di vestizione (ciascun candidatoha dovuto indossare i dispositivi diprotezione individuale previsti), accompagnatie istruiti dall’operatore addetto, iGeometri si sono impegnati prima nellospegnimento di un bacino di liquido infiammabileincendiato e successivamente,di una catasta di legname.L’apparente semplicità dell’operazionedi spegnimento da svolgere, si è rivelatatutt’altro che tale, sia per l’emozione, tipicadi ogni prima volta, che per le sensazioniche il nostro organismo percepiscea livello conscio ed inconscio, nell’approssimarsiad un potenziale pericolo.La prova comunque è stata superata conesito positivo da tutti i partecipanti, chehanno così ottenuto l’attestato previstoed ora si avviano a completare la fase dellaformazione in argomento, con il corsodi primo soccorso, che si terrà entrol’anno corrente.so antincendio, della durata di 4 ore, pressoil campo prove della ditta Friuli Estintori,sito posto in località San Gallo a Cervignano.Al corso hanno partecipato unaquindicina di colleghi, i quali dopo la parteteorica svolta in aula, sul tema del rischioderivante dall’incendio, si sono cimentatinella prova pratica di spegnimentodell’incendio, sia di combustibili solidi(legname) che di liquidi infiammabili, mediantel’uso di estintori portatili.Le prove, svolte sotto la continua e prodimensione<strong>GEOMETRA</strong>3111/2009


Attività del Collegio di GoriziaGeometri al SAIE 2009Bella esperienza di gruppo, in occasione della visita alla Fiera dell’ediliziaa Bolognadi Silvio Martinelli11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>32Come richiesto da diversi colleghi, l’Associazionedei Geometri e Geometri Laureatidella provincia di Gorizia, ha organizzatoquest’anno un viaggio al Saie 2009presso l’Ente Fiere di Bologna il giorno29 Ottobre 2009.L’iniziativa prevedeva il viaggio in pullmanpartendo da Gradisca d’Isonzo, localitàcentrale nell’ambito del territorio provinciale,dove si sono ritrovati di buon mattinoi numerosi colleghi che hanno presoparte alla visita al SAIE.L’occasione proposta, ha offerto ai numerosipartecipanti la possibilità di accessoindividuale ai padiglioni, ma è stata ancheuna valida opportunità per un incontrotra colleghi e per parlare di questionidi categoria.La giornata ha avuto inizio con il ritrovoalle ore 07.15 a Gradisca d’Isonzo; caricatele “vettovaglie” e verificata la presenzadei previsti partecipanti, siamo partitipuntuali alla volta di Bologna. Pausa caffènei dintorni di Mestre e viaggio tranquillo,avvolto nella foschia autunnale dellapianura Padana, sino alla periferia di Bologna,dove ci siamo fermati per sgranchirciun po’ nel tepore della giornata disole, che nel frattempo aveva fatto capolinoe per prepararci alla visita dei padiglionidella Fiera.Lo spuntino improvvisato, per il qualesi ringraziano sentitamente quanti hannocontribuito offrendo vino, salami equant’altro, ha costituito un simpaticomomento di aggregazione goliardica edha dimostrato una volta di più (se ce nefosse ancora bisogno), che in fatto di logisticaed organizzazione i Geometri nonsono secondi a nessuno. Quindi una voltaristorati tutti o meglio (come si usavadire una volta dalle nostre parti) “zàmangjàs”, siamo ripartiti per l’ormai vicinaBologna.Giunti all’ingresso della Fiera, ci siamoaccordati per l’ora ed il luogo del ritrovoed abbiamo iniziato la visita, utilizzando


il biglietto omaggio messo a disposizioneper tutti i partecipanti dall’Ente BolognaFiere.Trascorse parecchie ore tra gli stands, siaseguendo la dimostrazione di qualche softwareche ricercando delle novità sugliargomenti d’interesse, ci siamo ritrovatial punto convenuto, stanchi e carichi ditesti, depliant ed indirizzi, da riesaminarelungo il viaggio di rientro.In corriera durante il tragitto, abbiamocondiviso novità, situazioni, consigli; abbiamoappreso con soddisfazione che nellanostra piccola rappresentanza di categoria,c’è stato chi si è interessato di ambiente,chi di risparmio energetico, chi disicurezza nel cantiere, chi di prevenzioneincendi, ed ovviamente chi di materiali edattrezzature per l’edilizia, a conferma diquali e quante siano le tematiche nellequali opera la nostra categoria.A Portogruaro l’ultima sosta della giornata,per la cena in un locale caratteristicoe poi il rientro verso le 22.00 a Gradiscaa conclusione di una giornata sicuramenteimpegnativa per la stanchezzaaccumulata, ma utile per l’esperienza ela conoscenza acquisite, oltrechè gradevole,per la compagnia e simpatia dei colleghipresenti.Probabilmente, come già richiesto daipartecipanti e da quanti, costretti a lettoda un malanno o trattenuti da un impegnoimprovviso, hanno dovuto rinunciarein extremis all’iniziativa, l’esperienza verràripetuta anche il prossimo anno per ilSAIE 2010 e/o per altri appuntamenti dirilevante interesse per la Categoria. Percui un sentito ringraziamento quanti a variotitolo hanno collaborato con l’organizzazione,contribuendo alla positiva realizzazionedel viaggio ed un arrivederci allaprossima occasione, magari con colleghianche delle altre provincie.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>3311/2009


Attività del Collegio di UdineProtocollo Regionale “VEA” ecertificazione energetica degli edificiInteressante Convegno sulla Certificazione Energetica svoltosi ad Udinedi Lucio BarbieroLucio BarbieroAll’insegna del tutto esaurito nel pomeriggiodi giovedì 22 ottobre dalle ore 14,30alle 18,30, si è svolto al Centro CongressiUdine Fiere, il convegno operativo sullacertificazione energetica indetto dai Collegiprovinciali di Udine dei Geometri edei Periti Industriali.I lavori sono stati aperti con gli interventidi saluto dei presidenti dei Collegi organizzatori,Fioritti e Paravano nonchèdell’Assessore Provinciale all’Energia StefanoTeghil. Si è avviata poi la fase introduttivadel convegno con l’esposizione,da parte dello scrivente , delle normativeregionali in materia di risparmio energeticoe bioedilizia, dalla L.R. 23/2005 (cheper la prima volta ha dotato la nostra regionedi uno strumento normativo il qualeha iniziato a infondere elementi culturalied a disciplinare una materia organicae complessa rappresentata dal temadella sostenibilità nell’ambito dellecostruzioni degli edifici) all’art.39 dellaL.R.05/2007 (che disciplina le “ Misureper la promozione della bioedilizie,della bioarchitettura e del rendimentoenergetico degli edifici “) alla L.R.16 del05/12/2008 (che ha modificato ed integratola L.R.23/2005).Ho evidenziato alcuni elementi sostanzialidella recente L.R.16/2008 che dettaglial’ambito di applicazione nel settoreedilizio:a) edifici di nuova costruzione consuperficie netta totale superiore amq.50,00;b) edifici soggetti a ristrutturazione edilizia,demolizione con successiva rico-11/2009 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>L’Assessore Provincialeall’Energia StefanoTeghil, il Presidente delCollegio dei Geometri diUdine Renzo Fioritti, ilPresidente del Collegiodei Periti Industrialidi Udine Paolo Paravano34


struzione, restauro e risanamento conservativo;c) edifici esistenti oggetto di manutenzionistraordinarie, miglioramento efficienzaenergetica;d) ampliamento dell’edificio in cui ilvolume a temperatura controllata dellanuova porzione, risulti superiore al20 % rispetto a quello esistente e comunque,nei casi in cui la superficienetta dell’ampliamento, sia superiorea mq.50,00.Le norme regionali adottate, stabilisconoche la certificazione energetica e la qualificazioneenergetica degli edifici soggettialle disposizioni del D.Lgs.192/2005 sonoSOSTITUITE dalla certificazione di valutazioneenergetica e ambientale VEA.Le stesse norme definiscono gli interventidi edilizia pubblica o privata finalizzatial miglioramento delle prestazioni energetichee precisamente :- A) sfruttamento risorse climaticheed energetiche attive e passive delluogo ;- B) utilizzo di fonti energetiche rinnovabiliper soddisfare parte del fabbisognodi acqua calda uso igienico sanitario,per il raffrescamento dell’edificiononché per la produzione di energiaelettrica;- C) l’isolamento dell’involucro edilizio;- D) utilizzo di impianti ad alto rendimentoo impianti di recupero calore;- E) utilizzo di sistemi schermantiesterni per il controllo degli apportisolari , controllo dell’inerzia termicadegli elementi costruttivi, che contribuiscanoa migliorare il rendimentoenergetico dell’edificio nel periodoestivo .Con l’approvazione unanime da partedel Consiglio Regionale del 24 settembre2009 e la successiva pubblicazionedel dispositivo sul BUR del 12 ottobrescorso, la nostra Regione si è dotatadella certificazione”VEA” di sostenibilitàenergetico ambientale degli edIfici,la quale comprende :a) la certificazione energetica degliedifici di cui al D.Lgs.192/2005 ;b) la valutazione della sostenibilità ambientaledegli edifici .Gli edifici di nuova costruzione o soggettia ristrutturazione edilizia e quelli oggettodi recupero risanamento conservativosono dotati, a cura del costruttore, dicertificazione VEA di sostenibilità energeticoambientale .Dopo alcune considerazioni generali sullaprofessione e sul ruolo delle categorie,è intervenuto il per. ind. Sergio Comissodel Collegio dei Periti IndustrialiIl tavolo dei relatoridimensione <strong>GEOMETRA</strong>3511/2009


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>L’intervento di LucioBarbiero con accanto ildirettore della DirezioneRegionale Ambiente eLavori Pubblici di Triestearch. Luciano Pozzeccoed il Perito IndustrialeSergio Comisso delCollegio di UdineRappresentanti dell’”APE”,arch. Fabio Dandried ing. Matteo D’Antonidi Udine, il quale ha evidenziato l’importanzadel convegno, il quale, oltre a farconoscere le nuove disposizioni regionaliVEA, permetterà ai colleghi di chiarirealcuni aspetti procedimentali che inquesti ultimi tempi si sono rilevati contrastanti.Comisso ha ricordato inoltre,l’importanza della stretta collaborazionein atto tra le due categorie professionalinel programmare e definire incontridi approfondimenti professionali, comequello odierno . La parola è passata poiall’arch. Luciano Pozzecco direttore dellaDirezione Regionale dell’Ambiente eLavori Pubblici di Trieste, tecnico che hacollaborato alla compilazione del protocolloregionale VEA.Con l’aiuto del proiettore ha esposto lastruttura del documento energetico regionale.Il cosìddetto “Protocollo VEA“è strutturato in schede tecniche di valutazionedelle quali una riguarda la valenzaenergetica e ventuno riguardano la valenzaambientale, per complessive ventidueschede divise in sei aree tematiche,quali:1. valutazione energetica2. impianti per la produzione di energiada fonti rinnovabili3. materiali da costruzione4. risparmio idrico e permeabilità deisuoli5. qualità esterna ed interna6. qualità esterna ed interna (ed altreconsiderazioni).Le lettere dalla A alla G rappresentano laclasse energetica dell’edificio che vienedesunta dalla compilazione della schedarelativa all’area di valutazione 1, indicativadel fabbisogno di energia primaria peril riscaldamento dell’edificio.I numeri da –1 a +3 esprimono il punteggiodell’edificio, che viene desunto dallacompilazione delle schede relative allearee di valutazione 2,3,4,5 e 6 .Pozzecco ha poi proseguito ad illustrarealcuni dettagli del complesso documento.Il sistema di calcolo e flessibilità del protocolloVEA, si basa su più sistemi indipendentima correlati tra loro. La classeambientale, indice del grado di sostenibilitàe comfort ambientale, è ottenutain modo proporzionato alla classe energetica.Il calcolo dei punteggi è articolatoin due sistemi indipendenti, modificabiliin modo autonomo che consistononel computo delle schede e delle singolearee di valutazione e nel meccanismodi attribuzione della classe ambientalemediante le matrici.Il protocollo VEA si configura come unastruttura “multilivello“, caratteristica che11/200936


consente di apportare modifiche ed adeguamentiin modo incondizionato e semplificato.Il direttore Pozzecco ha informatopoi, che delle attestazioni di qualificazioneenergetica che attualmente pervengonoall’ufficio regionale preposto (attinotarili edifici esistenti), risulta mediamenteche diciotto certificazioni su venti,classificano gli immobili nella classeenergetica G.Il pomeriggio di approfondimento professionalesul tema energetico è proseguitocon gli interventi dell’arch. FabioDandri e dell’ing. Matteo D’Antonidell’APE, i quali hanno esposto il quadronormativo di riferimento, facendo alcuniesempi di classificazione energetica secondole linee guida, il VEA ed il sistemaCasaClima.L’esposizione ha messo in evidenza lediversità applicative e di elementi di valutazionedi base, che si riscontrano trail protocollo regionale VEA ed il sistemaCasa Clima.Si ricorda che il sistema di certificazioneCasa Clima è stato adottato e resoobbligatorio dal Comune di Udine dal1’ giugno del 2009 per gli interventi edilizidi nuova costruzione e di ristrutturazioneedilizia radicale e lo stesso èstato adottato anche dalla Provincia diUdine nell’iter tecnico per l’assegnazionedi contribuzioni volte alla costruzione/ristrutturazionedella prima casa. Conil 1° gennaio ed il 1° giugno 2010 il sistemadi certificazione energetica regionaleVEA dovrà essere applicato su tuttoil territorio regionale, in sostituzione delD.lgs.192/2005 s.m.i . .Il gran numero di partecipanti al convegno,circa 430 tecnici, evidenzia ancorauna volta il forte impegno delle categorieprofessionali dei Geometri e dei Periti,nell’aggiornamento professionale enell’assunzione immediata di quella cheè l’innovazione legislativa ed operativa diun settore, in continua evoluzione .I numerosi interventi degli iscritti hannodimostrato la grande attenzione ed interessesuscitate dal convegno. Ancorauna volta i Geometri ed i Periti accolgonoquesta nuova sfida con la convinzionedi poter dare il proprio fattivo contributoed offrire la propria esperienza maturatasul territorio a diretto contatto conla realtà di tutti i giorni .dimensione <strong>GEOMETRA</strong>3711/2009


IN COPERTINA“I poggioli del Friuli Venezia Giulia”Frisanco - Pordenonedimensione<strong>GEOMETRA</strong>ORGANO UFFICIALE DEL COMITATOREGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI EGEOMETRI LAUREATI DEL FRIULI VENEZIA GIULIADIRETTORE RESPONSABILEBRUNO RAZZACOMITATO DI REDAZIONEPIER GIUSEPPE SERA (Go)ANTONIO TIEGHI (Pn)LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts)ELIO MIANI (Ud)COORDINATORE DI REDAZIONEGLORIA GOBETTI (Ud)PROPRIETÀORGANO UFFICIALE DEL COMITATOREGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRI EGEOMETRI LAUREATI DEL FRIULI VENEZIA GIULIAEDITORE, DIREZIONE,REDAZIONE, AMMINISTRAZIONEASSOCIAZIONE DEI GEOMETRI E GEOMETRILAUREATI DELLA PROVINCIA DI UDINEper conto del Comitato Regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureatidel Friuli Venezia GiuliaVia Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: rivista@collegio.geometri.ud.itIl presente numero è stato chiuso per la stampail 11 novembre 2009. Tiratura 3000 copieSTAMPAVia Julia, 2733030 Basaldella di Campoformido (Ud)Tel 0432 561302Fax 0432 561750Per invio materiali: ale@tipografi ca.itPUBBLICITÀSCRIPTA MANENT srlViale della Vittoria, 1333100 UdineTel. 0432 505900e-mail: posta@scriptamanent.smAUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINEN. 42/92 DEL 21.11.92PREZZO DI COPERTINA € 2,00ARRETRATI € 3,00ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00ABBONAMENTO ESTERO (EUROPA) € 27,00Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

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