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GEOMETRA

GEOMETRA - COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA

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122008dimensione<strong>GEOMETRA</strong>Organo ufficiale delComitato Regionaledei collegi deigeometri delFriuli Venezia GiuliaMensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA


Indice4 EDITORIALELa professionalità è una grande qualità,si acquisisce con la conoscenza, non con l’improvvisazionedi Bruno Razza10 EDILIZIAL’impiego del vetro in ediliziadi Livio Lacosegliaz17 EDILIZIA ED URBANISTICALa Regione Friuli Venezia Giulia ha modificatola previgente legge edilizia ed urbanisticadi Lucio Barbiero21 PROFESSIONEDeposito tipi di frazionamento in Comunedi Bruno Razzadimensione <strong>GEOMETRA</strong>24 SETTORE IMMOBILIARECosti nascosti nelle vendite immobiliaridi Elio Miani26 FISCOFabbricati rurali, ICI ed impostedi Bruno Razza29 CULTURAUno sguardo ai commenti sugli “archistar”di Marilisa Bombi32 ATTIVITÀ DEL COMITATO REGIONALENovità per gli atti di aggiornamento del Catasto Terrenidi Tiziano Fior35 ATTIVITÀ DEL COLLEGIO DI UDINENuovo rappresentante del Collegio a Lignanodi Massimo De Lotto37 Passaggio di consegne nella squadra di calciodei Geometri di Udinedi Mario Armellini12/2008


EditorialeLa professionalità è una grandequalità, si acquisiscecon la conoscenza,non con l’improvvisazioneCon l’evoluzione delle tecnologie, troppo spesso nel nostro lavoroci accontentiamo del “fraca botòn, salta macàco”, correndo seriamenteil rischio di diventare tecnici superficialidi Bruno Razza12/2008 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Il direttore di DGBruno RazzaUn tempo, quando le feste patronali avevanoun grande seguito in ogni paesinodelle nostre realtà locali, arrivavano semprele bancarelle e fra i dolciumi, i torronie lo zucchero filato, si trovavano anchealcuni giocattoli.Si trattava di cose semplici, probabilmenteadeguate ai bambini poveri del tempo,ma che comunque attiravano ovunquel’attenzione di tutti.Tra questi, l’oggetto che mi affascinavadi più era quello del “fràca botòn, saltamacàco” . Si trattava di un pinocchio o diuna scimietta di legno, posti su di un piccolobasamento in legno, con tutti gli artidinoccolati ed era tenuto insieme ed intensione, da sottilissimi fili interni, i qualiandavano tutti a collegarsi in un pulsantea molla, sotto il basamento.I meno giovani se lo ricorderanno sicuramente:premendo il pulsante, la scimiettao il pinocchio, si muovevano in tuttele direzioni, senza controllo; si agitavano,ballavano e secondo la fantasia di ognuno,facevano ciò che volevano.In realtà era un semplice ammennicolo,che permetteva di veder muoversi senzasenso, un oggetto che all’apparenza sembravaun fantoccio fisso.Quindi non ci voleva nulla per far fare aquesto giocattolo movimenti inusitati ed4imprevedibili, la capacità di farlo muovereconsisteva soltanto nello schiacciarequel pulsante, da cui deriva il detto popolare“fràca botòn, salta macàco”, premiil bottone che salta la scimmietta.Vi chiederete cosa c’entra questo argomentocon quelli che di solito trattiamoqui. Leggete il seguito e lo capirete.Come molti sanno, il mio “pallino” nelmerito del tema catastale, è quello di convinceretutti gli operatori ad impegnarsial massimo, in questi tempi di trasformazionee di evoluzione, nella ricerca enella definizione di ogni possibile accorgimentotecnico che consenta di migliorarela professionalità di ognuno, affinchèsi possa raggiungere ovunque il risultatodell’eccellenza nella qualità del “prodotto”catastale.Già si sono fatti molti passi avanti, matutti sappiamo che ce ne sono ancoratantissimi da fare, sia all’interno degliUffici, che nella nostra maniera di lavorare.È ormai chiaro che il “Catasto” vienequotidianamente costruito, modificato,aggiornato ed implementato nei suoicontenuti, con i dati che risultano dalnostro lavoro.Tra gli obiettivi principali che si è postal’Agenzia del Territorio, naturalmentesegue a pag. 6


12/2008 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>con il nostro convinto avvallo, c’è quellodi spersonalizzare i controlli, eliminandola discrezionalità umana nell’accettazionedelle pratiche.Questo è un grande passo che l’Agenziacerca di fare nell’ottica di poter sfruttareal meglio le risorse a disposizione, ancheumane e tecniche, per migliorare laqualità del proprio servizio.Perciò si punta sempre con maggior impegno,ad usare il personale catastale nelleattività interne più qualificate, togliendoloro l’incombenza quotidiana di doververificare in un’estenuante problematica,la bontà degli elementi tecnici che vengonoinseriti nella loro banca dati.In poche parole si vuole eliminare dal vocabolariocatastale il termine “sospensione”,che tanto angustia i nostri colleghiliberi professionisti ed i colleghi catastali.Naturalmente per poter arrivare a questoobiettivo con serena certezza, bisognaeliminare completamente i comportamenti“furbi” interni ed esterni al siste-6ma, cioè quelli di quei soggetti che con iloro personalissimi atteggiamenti discrezionali,o trovano sempre il modo di risolvereil problema oppure non lo trovanomai, comunque cercando sempre diconservare qualche piccolo privilegio, anchein barba a qualunque novità proceduralee normativa, ignorando completamenteetica e professionalità.Noi possiamo e dobbiamo dare il nostroimportante contributo, affinando la qualitàdel nostro lavoro, attraverso la correttaapplicazione delle procedure, il rispettodelle buone modalità operative,la conoscenza della materia, in altri termini,migliorando le nostre capacità e lenostre competenze.La trasmissione telematica degli atti diaggiornamento catastali è il principale epiù grande spunto, che oggi dobbiamoprenderci sul mercato professionale catastale.Deve diventare una nostra specificacapacità, in modo da acquisire senzaproblemi una competenza che ci è giàpropria, ma per perpetuarla, abbiamo bisognodi conoscerla e praticarla in tuttele sue sfaccettature che la modernità e lenuove tecnologie ci impongono.L’Agenzia ci è venuta anche incontro,nella ricerca di qualificare la valenza delnostro operato e l’approvazione automaticadegli atti di aggiornamento ne è unaprova. Per noi è una grande occasione danon lasciarci sfuggire, che dobbiamo cavalcarecon grinta e determinazione perfar capire a tutti che non vogliamo ridurcia dei semplici operatori di “fraca botònsalta macàco”.Noi vogliamo, possiamo e dobbiamo esserequel Geometra che possa vantarsi diessere un esperto nella materia catastale,negli aggiornamenti necessari di cui la societàavrà sempre bisogno, nella capacitàdi relazionarsi con la banca dati Catastali


in maniera competente e trasparente, pervia manuale, digitale, tecnologica e storicaindifferentemente, con tutti i mezzia disposizione, senza nessuna titubanza.Quando i tecnici catastali, ormai sollevatidall’impegno di rincorrerci e controllareil nostro lavoro, non avranno piùalcun motivo di occuparsi dei nostri attidi aggiornamento, rimarremo gli unicitecnici esperti specialistici sulla piazza, acui tutti dovranno rivolgersi per definirele questioni immobiliari. Per cui dobbiamoprepararci a questo evento che, anchecon l’avvento del Pregeo 10, si vedeormai sempre più vicino.In questo passaggio, visto che le proceduresi presentano come facilissime, nondobbiamo adagiarci a seguire pedissequamentele “istruzioni per l’uso”, come se sitrattasse di far funzionare un telefoninonuovo o un elettrodomestico.Questo è il pericolo maggiore che corriamo:accontentarci di affidare il nostrolavoro alla sola procedura, senza mettercinulla del nostro. Già molti dicono (e libiasimo) che la rendita da accettare deveessere quella che il DOCFA fa uscireautomaticamente, senza ragionarci su,senza confrontare la coerenza dei datinella realtà dei luoghi, senza porsi alcundubbio. Oggi con la completa automatizzazionedi Pregeo nella versione 10 econ la trasmissione telematica, corriamoil rischio di non sapere nemmeno quelloche facciamo e, questo, potrebbe arrecarcimoltissimi danni in futuro. I nostriatti di aggiornamento catastale potrebberodiventare così semplici da eseguire,o anche così facili da imbrogliare(tra autocad, GPS, telematica, e diavolerieinformatiche di ogni genere), che potrebberoessere tranquillamente redattidai “ragazzi del bar”, per non parlare deisoliti “faccendieri”.Dobbiamo invece scongiurare questopericolo latente assumendoci, sempreresponsabilmente, l’onere delle verifiche,della estrema attenzione e puntualitàdei nostri elaborati e dei dati che inseriamoa qualunque titolo, nella bancadati catastale.Vogliamo praticamente, sapere sempreil perché si debba premere quel pulsanteo quell’altro, oppure il perché se scegliamoquell’opzione determiniamo untale sviluppo e se ne scegliamo un’altra,esso sarà completamente diverso.Ci deve essere assolutamente noto perchéil programma fornisce questo o quelrisultato e dobbiamo quindi essere in gradodi dialogare con il programma stesso,ma da tecnici competenti, non da tecnici“programma dipendenti”.Sono queste tutte le cose che dobbiamoimparare, senza dimenticare quelleche già conosciamo, a cominciare dallacapacità di misurare bene e seriamente,“fotografando” tecnicamente i luoghi delnostro lavoro con trasparenza ed onestà,dando l’imprimatur di qualità a tutto ciòche andiamo a rilevare ed a rappresentarenei documenti catastali.Ho sentito che prima dell’avvento dellaversione di Pregeo che ha finalmenteconsentito di introdurre in mappa lenuove dividenti, secondo il miglior adattamentopossibile, succedevano, un po’dappertutto in Italia, fatti a dir poco incresciosi.Se la figura rilevata indicava lapresenza di una nuova dividente lungatrenta metri ed in mappa se ne potevanoinserire soltanto venti, per un’evidentedifformità tra lo stato di fatto e quellodi mappa, si conveniva (nella discrezionalitàinterna ed esterna delle due parti),di modificare la figura rilevata (schemadel rilievo) negli angoli e nelle distanseguea pag. 87dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008ze rilevate, per far “tornare” la dividentecon una lunghezza compatibile conquella di mappa.Non è dato saper se all’epoca fosse statapiù determinante la richiesta del tecnicocatastale o più convincente la propostadel professionista esterno, ma comunquesia successo, si tratta sempre diuna grossa fesseria.Così facendo, il professionista non avrebbeapparentemente avuto problemi conle antipatiche sospensioni e con i ritardiinspiegabili per i clienti ed il suo atto sarebbestato subito approvato e contemporaneamente,il collega catastale, nonavrebbe dovutoaffrontarealcuna tematicafastidiosa ecomplessa, taleda complicarglila consuetaroutinein ufficio.Probabilmente,si sono risoltitanti problemidi mancatacorrispondenza,con reciprocasoddisfazionedelleparti, ma si è trattato soltanto di unasciocchezza, di un imbroglio, di un velenosoinquinamento della nostra Bancadati.Cosa succederà a quelle particelle neipassaggi successivi dei prossimi anni,cosa diranno coloro che vorranno averela loro superficie sul luogo e non sullacarta, cosa diranno i consulenti tecnicidei giudici quando si accorgerannodi questi raggiri, cosa diremo noi quandodovremo riferirci a quegli elabora-8ti per redigere i nostri ed infine, chi cicrederà più?La bontà di quei dati, così impunementeinseriti si rivolteranno contro di noi, control’Amministrazione, che andrà a certificarecose non vere, non esatte e possiamodirle, imbrogliate ed infine, controil proprietario interessato.Dunque non solo, ma anche per questo,non dobbiamo ridurci a dei meri “fracabotòn, salta macàco”, ma dobbiamo esserealtamente professionali, saper evidenziarele problematiche ed affrontarle a testaalta, trovando le soluzioni più opportune,legittime e reali, nel senso di garantirela realtà dellecose, abbinateai diritti realidi ognuno, senzascorciatoie ointrallazzi. Conil seminario diPordenone, abbiamopresentatoanche quiil nuovo Pregeo10. Ora vieneil momentodi impararead usarlo edi trasmetterloall’Agenzia pervia telematica, in via definitiva. I nostriCollegi attiveranno appositi corsi di approfondimentoin ambito locale assiemeai funzionari catastali.Partecipiamoci con convinzione ed attrezziamociper tempo, senza lasciarcisorpassare in questa competenza dai soliti“faccendieri”, interni od esterni chesiano, capaci soltanto di procurare dannia noi ed a chi ripone in noi la propriafiducia ed il proprio danaro, per pagarciun lavoro che deve essere “ben fatto”.


EdiliziaL’impiego del vetro in ediliziaElementi utili per la conoscenza e la progettazione del vetro nell’ediliziadi Livio Lacosegliaz12/2008 dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Livio LacosegliazCom’è noto, l’impiego del vetro in ediliziasi fa sempre più massiccio.Infatti, dopo essere stato impiegato percentinaia di anni per la costruzione dellefinestre, negli ultimi decenni ha assuntoun’importanza considerevole anche comemateriale da costruzione. Il motivo fondamentaledi tanta espansione, va attribuitosoprattutto ai progressi fatti nellosviluppo, nella produzione e nella lavorazionedello stesso. Oggi disponiamo divetri da costruzione che possono essereimpiegati in vario modo e che soddisfanoegregiamente le esigenze della sicurezza.Infortuni che si verificano con lalavorazione del vetro sono da attribuirsiprevalentemente all’utilizzazione di vetriinadatti e serramenti inadeguati. La varietàdi vetri disponibili sul mercato, ponel’utente nella condizione di poter sceglierecon facilità il vetro più idoneo alle10proprie esigenze di impiego; naturalmenteanche garantendo la massima sicurezzanella posa e nell’esercizio.L’Assovetro (Associazione Nazionale degliIndustriali del Vetro) ha redatto e diffusouno “Schema per la prescrizione deiprodotti vetrari per l’edilizia” dal qualesi possono ricavare tutte le indicazioni inmerito alle caratteristiche dei vetri, allanormativa di riferimento e nei confrontidei documenti tecnici necessari, peruna corretta progettazione degli stessi.Principalmente va detto che una correttaprogettazione dei vetri in edilizia, devetener conto prioritariamente delle seguenticaratteristiche dei prodotti:- Sicurezza, resistenza meccanica, trasmissioneluminosa, prestazioni termiche,assorbimento energetico, isolamentoacustico, resistenza al fuoco, montaggioe manutenzione.Per la comoda utilità dei lettori interessati,si riportano integralmente la caratteristichedei tioli A, D, E, F, G, H, I e parzialmente,quelle dei titoli B e C contenutinel documento sopra accennato.A) SicurezzaLa norma UNI 7697 del 2007 stabiliscei criteri di scelta dei vetri da impiegarsisegue a pag. 12


Il D. Lgs. n. 172 stabilisce altresì che inassenza delle suddette norme, la sicurezzadel prodotto è valutata in base alle normenazionali non cogenti che recepiscononorme europee, alle norme in vigorenello stato membro in cui il prodotto ècommercializzato, alle raccomandazionidella Commissione Europea relative adorientamenti sulla valutazione della sicurezzadei prodotti, ai codici di buonacondotta in materia di sicurezza vigentinel settore interessato, agli ultimi ritrovatidella tecnica, a livello di sicurezzache i consumatori possono ragionevolmenteattendersi.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008B) Resistenza meccanicaLa norma UNI 7143, fino a quando nonnei casi in cui si voglia garantire la sicurezzadegli utenti, indicando i vari tipi 13474, fornisce il metodo di calcolo del-verrà sostituita dalla norma europea ENdi vetro di cui si ammette l’utilizzo nellevarie applicazioni.lori di carico neve e vento indicati nellalo spessore delle lastre partendo dai va-In materia di sicurezza dei prodotti, è utilericordare che il D. Lgs. n. 172 del 21 attuativa del D.M. 16/01/96.circolare ministeriale del 4 luglio 1996,maggio 2004, che ha abrogato il D. Lgs.n. 115 del 17 marzo 1995, all’articolo 4 C) Prestazioni luminosestabilisce che, in mancanza di specifiche La trasmissione luminosa (TL) è una caratteristicaspecifica del materiale e de-disposizioni comunitarie, un prodotto sipresume sicuro quando è conforme allalegislazione vigente nello Stato memternodegli edifici.finisce il livello di comfort visivo all’inbroin cui il prodotto stesso è commercializzato,e con riferimento ai requisi-misurato in conformità alla norma UNIÈ un valore fornito dal produttore ed èti cui deve rispondere sul piano sanitarioe della sicurezza. Si presume che unEN 410.prodotto sia sicuro, per quanto concernei rischi e le categorie dei rischi, disci-Relativamente a questa importante ca-D) Prestazioni termicheplinati dalla normativa nazionale, quandoè conforme alle norme nazionali non siderare:ratteristica prestazionale occorre con-cogenti che recepiscono le norme europeei cui riferimenti sono stati pubbliversoil vetro.1. Il calore che entra dall’esterno attracatidalla Commissione Europea nella Il fattore solare “g”, specifico di ciascunGazzetta Ufficiale delle Comunità Europeea norma dell’art. 4 della Diretti-dai fabbricanti ed indica la percentualetipo di prodotto vetrario, viene fornitova 2001/95/CE. segue a pag. 1412


E) Assorbimento energeticoQuesta caratteristica è specifica per ognitipo di vetro e viene fornita dal produttore.È necessario considerarne gli effettiquando si utilizzano prodotti ad elevatoassorbimento energetico e, più in generale,quando le lastre non sono sottopostead irraggiamento solare persistentesu tutta la superficie (aggetti, spigolo,colonne, ecc.). In questi casi il vetro,pessimo conduttore di calore, è sotdienergia termica che entra attraverso ilvetro, rispetto all’energia solare incidentesulla superficie del vetro stesso.Il valore di questo parametro può variaremoltissimo, oscillando da un minimodi 10% ad un massimo di 90%.La gamma disponibile dei prodotti vetrariè molto ampia ed è stata sviluppataper soddisfare ogni esigenza climatica,dal momento che, scegliendo il prodottopiù idoneo, è possibile ridurre gliapporti nelle zone calde, a forte irraggiamentosolare, o aumentarli nelle zonefredde.Il controllo solare ha effetto solo se il vetroè sottoposto alla radiazione solare edè un parametro determinante per la cor-retta realizzazione di ambienti con ampiesuperfici vetrate.2. Il calore che esce all’esterno attraversoil vetro.Il valore di Trasmittanza termica U, propriodi ciascun tipo di prodotto vetrario, èil valore, fornito direttamente dal produttore,che definisce il livello di isolamentotermico del vetro e ne indica l’efficacia.Le prestazioni di termoisolamento sonodeterminate dalle caratteristiche dellevetrate isolanti e sono disciplinate dallenorme UNI EN 1279, 1-6, che hanno sostituitole norme UNI 10593, 1-4.La gamma prestazionale dei prodotti vetrariè molto ampia ed il valore di trasmittanzatermica è compreso tra U=5,8 W /m² °K per il vetro singolo e U=1 W / m²°K per vetrate isolanti ad alte prestazioniche impiegano vetri con deposito bassoemissivo.I vetri bassoemissivi possonofornire, di fatto, prestazioni di isolamentotermico 6 volte migliori di un vetrosingolo, con evidente abbattimento deicosti di riscaldamento e delle emissionidi fumi dalle centrali termiche.Gli effetti sono positivi su tutto il territorioitaliano, sebbene il parametro diventi,chiaramente, critico ed economicamentesempre più motivante passandodalla zona B (estremo sud) alle zonepiù fredde.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/200814


toposto a “contrasto di tensioni termiche”che possono determinarne la rottura.Per eliminare tale rischio, nei casisopra richiamati, viene fatto ricorsoall’impiego di vetri temperati o di vetriinduriti.Il contatto preventivo con il fornitore puòfornire evidentemente le necessarie indicazionisulle soluzioni da adottare.F) Isolamento acusticoLe caratteristiche di fonoisolamento deiprodotti vetrari sono normati dalla normaUNI EN 12758 e queste sono fornitedai produttori a seguito di test eseguitiin laboratori specializzati, su pannelli didimensioni 1230 x 1480 mmq.Non va dimenticato che le effettive prestazionidei vetri possono variare sensibilmentein considerazione delle loro diversedimensioni e soprattutto delle modalitàdi posa in opera. Per le applicazioniparticolarmente sensibili - cameredi albergo, ambienti siti in zone rumorose,scuole, ospedali, ecc. - sono disponibiliprodotti ad elevato potere fonoisolante.Il DPCM 5 dicembre 1997, attuativo dellaLegge quadro n. 447 del 26 novembre1995, fissa i requisiti acustici passividegli edifici (residenze, uffici, ospedali,scuole, alberghi, ecc.).G) Resistenza al fuocoI vetri resistenti al fuoco sono progettatiper rispondere a 3 differenti prestazioni:- (E): Resistenza al passaggio delle fiammee dei gas caldi;- (EW): E + mantenimento della radiazioneal di sotto di 15 W/mq (a 1 mtdi distanza);- (EI): E + isolamento termico del latosegue a pag. 16dimensione <strong>GEOMETRA</strong>


In linea di principio, durante le operazionidi montaggio occorrerà tener presenti,quanto meno, i seguenti elementi:a) il vetro non deve essere vincolato aimovimenti del serramento in cui èinserito; i due componenti debbonoavere un buon grado di libertà reciproca;b) devono essere sempre evitati contattidiretti tra il vetro ed il serramentoa mezzo di opportuni tasselli distanziatori;c) le schermature dei bordi devono copriresolo la necessaria superficie diinserimento (l’aspetto è critico per ivetri ad elevato assorbimento energetico).dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008protetto (< 140°C medio; < 180°C localmente),I prodotti sono inoltre classificati in base alladurata temporale delle prestazioni di resistenzarichieste (30’ - 60’ - 90’ - 120’).I produttori sono in condizione di fornirei vetri richiesti e le relative certificazioniprestazionali.H) MontaggioLa norma di riferimento per il montaggioe la posa dei prodotti vetrari è la UNI6534. Tale norma rimarrà in vigore sinoa quando una specifica norma, la prEN12488 attualmente in corso di elaborazione,non sarà approvata e pubblicata.16I) ManutenzioneIl vetro si lava con i normali saponi reperibilisul mercato, evitando di esercitareabrasioni meccaniche che lo potrebberograffiare.Nella progettazione e nella realizzazionedi edifici di elevata altezza, nonchédi quelli caratterizzati dalla presenza diestese superfici vetrarie, è opportuno prevederela possibilità di accesso alle superficida pulire, anche facendo ricorso allapredisposizione di punti di ancoraggio disistemi manutentivi esterni.VETRI AUTOPULENTI: È la generazionedi nuovi prodotti, realizzati dall’industriavetraria proprio per diminuire drasticamentele operazioni di pulizia, particolarmenteonerosa sulle facciate. Questivetri consentono una ridotta manutenzione,grazie all’azione del “depositosuperficiale”, di opportuna composizionechimica, ed alle spiccate capacità di fotocatalisiche ne conseguono. Il “deposito“determina il distacco dello sporco dallasuperficie vetrata e la semplice azionedell’acqua piovana lo asporta.


Edilizia ed UrbanisticaLa Regione Friuli Venezia Giuliaha modificato la previgente leggeedilizia ed urbanisticaDal 6 novembre scorso è in vigore la nuova legge regionale 12/2008,con molte novitàdi Lucio BarbieroLa nuova giuntaregionale haistituito a pochigiorni dal suo insediamento,testo unico delle disposizioni legislativee regolamentari statali in materia diedilizia DPR 380/2001 (ferme restandole leggi regionali di settore), nella par-un te edilizia sono state messe in evidenzatavolo di lavoroper un confronto con le categorie professionalied economiche sulla verificadell’efficienza di applicazione della leggeregionale n. 5 del 2007, entrata in vigoreil 27 agosto dello stesso anno.Nei vari incontri a cui siamo stati invitatia partecipare è stato messo sostanzialmentein evidenza, da parte di tuttele categorie professionali che la riformadella legge “urbanistica edilizia e del paesaggioL.R. 05/07”, viene condivisa edaccettata sotto il profilo dell’impiantolegislativo e degli obiettivi che la stessaintende raggiungere.Le categorie professionali hanno evidenziatoanche i buoni propositi chela legge aveva fatto sperare, in meritoalla semplificazione amministrativa, allariduzione del 30% dei tempi tecnici diapprovazione dei documenti e così via.Sono state evidenziate altresì le ulterioricomplicazioni che la legge ha creatonelle fasi di interrelazione tra i vari pianie si è anche però evidenziato che lalegge, non ha ancora avuto una sostanzialealcune problematiche legate all’applicazionedello stesso testo unico, per leparti ancora non raccordate perfettamentea quanto rimasto adattabile allaspecificità della nostra regione. Inoltrele categorie professionali tecniche hannoproposto molte altre osservazioni.Il collegio di Udine, dopo i confronticon le varie componenti regionali,sentiti i consigli dei collegi e le propriecommissioni interne, ha formulato undocumento congiunto con i collegi professionalidei periti industriali delle provinciedi Udine, Gorizia e Pordenone.Il documento è stato illustrato durantel’audizione delle categorie professionalinella sede del consiglio regionale. Inestrema sintesi lo stesso proponeva:- precisazioni e uniformità di applicazionerispetto alle disposizioni statalisull’applicazione dell’art. 39 promozionedella bioedilizia e rendimento energeticoriferito anche alla definizione dicriteri per il raccordo in automaticodelle detrazioni fiscali (36%, 55%);- precisazione dell’assenza dell’obbligoverifica sul “campo”.Seppur promuovendo l’adozione del segue a pag. 1817dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008di attendere 30 giorni prima della dichiarazionedi fine lavori nella consegnadella D.I.A. di variante;- proposta di ripristinare il silenzio assensoalla richiesta del permesso di costruire,ora invece vige il silenzio rifiuto;- precisazioni in materia di oneri di costruzioneed urbanizzazione in riferimentoagli art.li 3 e 4 del D.P.Reg.296/07 che prevedono la vigenza delletabelle DPGR 139/1997 - incertezzadi applicazione deroghe;- proposta di modifica delle disposizionialla trasmissione dei DURC, certificatidi regolarità contributiva delle imprese,con riferimento alla specifica leggedi settore D.Lgs. 09/04/2008 n. 81;- accelerazione delle opere pubblicheproposta di accertamento di conformitàurbanistica con articolo di leggeunico riproponendo l’art. 89 dellaL.R. 52/91 con definizione delle operepubbliche come disposizioni dell’exart.78 bis della L.R. 52/91;- il limite di mc.30 previsto nell’art.48soggetto a D.I.A. venga adeguato altesto unico che prevede il 20% delvolume dell’edificio principale (art. 3comma 1 e 6 DPR 380/2001);Infine nella parte urbanistica ci siamolimitati a fare delle considerazionidi carattere generale sull’applicazionedella pianificazione comunale e sullesue limitazioni. Le fasi istituzionali perl’approvazione della legge si sono concluseil 21/10/2008. Le modifiche allalegge regionale 5 sono state pubblicatesul BUR n. 43 del 22/10/2008 identificatedalla Legge Regionale n. 12/2008e sono entrate in vigore il 6 novembrescorso. Vediamo ora in sintesi cosa cambiadal 6 novembre 2008.Parte UrbanisticaArt. 63 Bis - Ter - QuaterIl termine per la presa visione dellostrumento generale adottato PRGC è di1830 giorni effettivi e quindi non vannocomputati i giorni festivi;fino all’entrata in vigore del PTR e comunquenon oltre 2 anni dal 06/11/08e cioè fino al 05/11/2010 la formazionedegli strumenti urbanistici generalicomunali e loro varianti possono essereredatti considerando la totalità del territoriocomunale, evitando così le disposizionidella L.R. 05/07 dell’area vasta(ultravigenza dei disposti della L.R.52/91 per i quali siano state deliberatele direttive alla data del 27/08/2007).È stato modificato l’istituto della flessibilità.Ora per i Comuni con popolazionefino a 15.000 abitanti la flessibilità passaal 20% mentre per i comuni con più di15.000 la flessibilità rimane al 10%.Tali procedimenti non sono applicabilialle varianti in corso in quanto per avvalersidi queste disposizioni occorreriadottare il piano.Per l’attuazione dei PAC o PRPC si tornaalle disposizioni della L.R. 52/91 ecioè i 2/3 del valore delle aree e degliedifici inclusi nell’ambito e non più i ¾dettati dal DPR 380/2001.Vi è poi la procedura abbreviata di approvazionedei PAC o PRPC nel casoaderiscano al piano la totalità del valoredelle aree.Infine i PAC o PRPC possono essereadottati/approvati dalla giunta comunalein seduta pubblica (secondo lemodalità del regolamento comunale)a meno che un quarto dei consiglierifaccia richiesta di approvare lo stesso inConsiglio Comunale (prima era 1/3 art.25 comma 1).Parte EdiliziaArt. 39 Rendimento EnergeticoSostanzialmente c’è il recepimento delD.lgs. 30/05/2008 n. 115;il comma 7 bis impartisce che qualoranegli interventi volti al miglioramentoenergetico degli edifici si dimostri una


iduzione minima del 10% dei coefficientidi trasmittanza termica previsti La normativa viene integralmente sosti-Art. 41 DURC Regolarità Contributivadal D.lgs. 192/2005 e successive modifiche,non siano computati nel calcolo in materia di tutela della salute e deltuitae riferita al D.Lgs. 81/2008 normedei volumi e delle superfici e gli stessi la sicurezza nei luoghi di lavoro. Orainterventi possono essere realizzati in prima dell’inizio lavori si presenta ilderoga alle distanze e alle altezze massimepreviste dagli strumenti urbani-mano che si identificano le altre impreseDURC dell’impresa principale, poi manstici e dai regolamenti edilizi e alle distanzeminime di protezione dei nastri dell’inizio degli stessi si devono trasmet-(impianti elettrici, termici, etc..) primastradali, fermo restando il rispetto delle tere le relative certificazioni DURC edistanze minime previste dal Codice documentazione di corredo in Comune.Civile.Le stesse deroghe sono previste anche Art. 48 Interventi D.I.A. - Attivitàai fini della determinazione del contributodi costruzione.Sono state tolte dalla denuncia di inizioEdilizia Libera comma 1 BISSu nuovi edifici si derogano oltre i 30 attività e posti in attività edilizia liberacm. fino ad ulteriori 30 cm. siano esse gli interventi relativi alla collocazionemurature portanti, tamponature, solai di lapidi, insegne, targhe, scavi per raccordodi sottoservizi etc..intermedi o di copertura; per gli edificiesistenti tali parametri vengono estesi a Tali interventi comunque sono soggetticm.35 oltre le murature, tamponature,solai interpiani e di copertura. segue a pag. 20dimensione <strong>GEOMETRA</strong>


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008al rispetto dei regolamenti edilizi vigentied alle eventuali leggi di settore.Il legislatore ha compreso in attivitàedilizia libera anche le pertinenze diedifici esistenti quali bussole, verandee depositi attrezzi nel limite di MC.20. Tali manufatti non concorrono alcalcolo della superficie e della volumetriaedificabile sull’area oggetto diintervento.Sono altresì comprese in attività edilizialibera i manufatti che non comportanovolumetria destinati ad arredo da giardinoe terrazzo, barbeque e tettoie neilimiti di MQ. 20.Gli stessi non concorrono al calcolo dellasuperficie edificabile sull’area oggettodi intervento.Si evidenzia che i limiti dimensionaliliberi devono intendersi/ammessi unatantum ancorchè suscettibili di essereutilizzati con più interventi.Si precisa però che per l’attuazione delle“semplificazioni procedurali volutedal legislatore” si dovranno comunquerispettare i regolamenti edilizi localied ottemperare alle leggi di settore,se dovute, quali norme antisismiche(deposito c.a.), progetti impianti, autorizzazionepaesaggistica, normativeantincendio etc..Vi è poi, come sappiamo, l’aspetto catastaleche prevede il censimento di ripostigli/tettoie/legnaiee altri accessorioltre i mq. 8,00.L’art. 48 comma 1 Ter ribadisce e precisache le Varianti al P.C. o alla D.I.A.presentate prima della fine lavori nonsono soggette al termine dei 30 giorniprevisto dall’art. 23 comma 1 del DPR380/2001.Art. 51 Ristrutturazione EdiliziaViene integrato con la puntualizzazionedi interventi “MISTI“ cioè vi è una precisazionerelativa agli interventi misti diristrutturazione ed ampliamento preci-20sando che il rispetto dei parametri previstidagli strumenti urbanistici vigentio adottati (all’atto dell’intervento) siapplicano esclusivamente all’effettivoincremento dimensionale dell’immobilerelativamente al sedime, alla sagoma,al volume e all’altezza.Art. 50 TolleranzeIl comma 1 viene modificato integrandole precedenti disposizioni, ove le variazioninon superiori al 3% rispetto allemisure del progetto approvato con riferimentoalla sagoma, alla superficie, allavolumetria e all’altezza non costituisconovariante al titolo abilitativo edilizio epertanto non sono sanzionabili anche sein deroga ai limiti previsti dagli strumentiurbanistici e dai regolamenti edilizi.Si ricorda che l’ex art. 116 della L.R.52/91 prevedeva uno scarto di tolleranzadel 2,50%.Sempre nello stesso articolo al comma3 bis viene prevista la possibilità nellezone E di realizzare, anche in derogaagli indici e ai parametri previsti daglistrumenti urbanistici, tettoie a coperturadi concimaie e vasche per la raccoltadi liquami annesse alle strutture produttiveaziendali.Tale deroga non è applicabile nei casiin cui tali coperture siano destinate aduso diverso.La definizione temporale di alcunedisposizioni legislative, le particolarimodifiche apportate al testo della L.R.05/2007 e gli annunci fatti dagli assessoricompetenti ci porta a definirela legge regionale 12/2008 una legge“ponte”, legge che ci porterà entro dueanni all’adozione di un testo unico dilegge regionale sull’edilizia, urbanistcae paesaggio, che pare sia già in studio.Nei prossimi numeri avremo la possibilitàdi entrare meglio nei dettagli dellenuove norme, approfondendo le tematichedi nostro interesse.


ProfessioneDeposito tipi di frazionamentoin ComuneLe incombenze dei Comuni ed il rispetto della nostra professionalitàdi Bruno RazzaHo avuto ed ho molto spesso, più occasionidi parlare e scrivere di Catasto, ma tano che nei loro comuni succede di tut-sione burocratica. Alcuni Collegi lamen-contemporaneamente, per il ruolo specificoche svolgo all’interno del nostro Contoin Comune del frazionamento o cotoe di più, per poter garantire il deposisiglioNazionale, ho anche l’occasione di munque dell’atto di aggiornamento, persentire ed ascoltare tante cose e molte, mi ottemperare al dettato di cui alla leggevengono riferite direttamente dai colleghi,dagli Uffici e dai dirigenti di catego-Da questa pagine avevamo già speso le47/85, articolo 18, comma 5.ria e dell’Agenzia del Territorio.nostre energie anni addietro, per cercaredi convincere i nostri funzionari co-Negli ultimi tempi, si è rinfocolata unapolemica che pareva sopita, ma che invececovava sotto le ceneri della perver- segue a pag.munali a mantenere un comportamen-22dimensione <strong>GEOMETRA</strong>2112/2008


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Consiglio Nazionale ha mandato a tuttii Collegi d’Italia e che questi ora cercanodi trasmettere a tutti i Comuni, persperare di poter mettere la parola fine aquesta stucchevole vicenda.Pubblichiamo quindi integralmente il testodella circolare.Da più parti viene segnalata l’applicazionedi disparate e pretenziose procedure, attivatea vari titoli dagli Uffici Tecnici Comunali,per ottemperare al dettato di leggeche impone il deposito preventivo in Comunedegli aggiornamenti catastali, comprendentiil frazionamento di terreni.È appena il caso di sottolineare quale sia la“ratio” della norma in parola, istituita perla prima volta nella legge 47/85 (CondonoEdilizio) e poi confermata, ripresa ed integrataanche da norme successive, ma maimodificata nei contenuti essenziali.Detti contenuti sono inequivocabili e nonsi prestano ad interpretazioni, come invecepare facciano inopinatamente, alcuniComuni.La norma è contenuta nell’articolo 18,comma 5 della legge 47/85, che recita testualmente:“I frazionamenti catastalidei terreni non possono essere approvatidall’Ufficio tecnico erariale se nonè allegata copia del tipo dal quale risulti,per attestazione degli uffici comunali,che il tipo medesimo è stato depositatopresso il comune”.Con detta norma, si intendeva scoraggiarela realizzazione di lottizzazioni abusive,che erano avvenute un po’ ovunque,prima dell’entrata in vigore della legge sulcondono edilizio, anche soltanto attraversoil semplice frazionamento del terreno ela vendita dei lotti, formati esclusivamentea livello catastale.Accadeva infatti che nella realtà, la formazionedi lotti di terreno, appariva comeuna sorta di assenso e di legittimaziotocorretto e soprattutto rispettoso dellalegge, nell’accogliere i nostri elaboratie rilasciare immediatamente la ricevutadimostrante l’avvenuto deposito.Ma evidentemente, le difficoltà sono talie tante, da indurre addirittura qualchenostro collega a tergiversare, dichiarandoal Catasto per via telematica, di averassolto all’obbligo del deposito, anche senon è vero, riservandosi (causa le lungaggini)di farlo in seguito.Questo fatto che per altro può avere anchedei risvolti penali, dove ognuno risponderàper se, certamente squalificaun’intera categoria, disposta a lavorarecome si deve, rispettando alla letteraogni prescrizione.Non si deve certo giustificare chi dichiarail falso, ma non si può non capire chetipo di angoscia possa colpire il collega,il quale per fare il semplice deposito diuna carta, si vede in Comune, la sua praticarivoltata come un calzino, costrettoa pagare diritti, a fare domande e adessoaddirittura a consegnare dischetti edati personali tutelati da privacy, spessoanche a soggetti per nulla competentidella materia.Allora ribadendo che il Comune ha tuttoil diritto, anzi il dovere di analizzare nelnostro atto di aggiornamento catastalese ci sono i presupposti per il verificarsidi una lottizzazione abusiva e se del caso,può certamente denunciarci all’autoritàcompetente, minacciarci, spararci, oaddirittura chiamare i nocs o i marines,non può certo rifiutarsi di restituirci subito,la nostra copia firmata e timbrataa dimostrazione dell’avvenuto depositoprevisto dalla legge.Per cui, all’ultima segnalazione, ho redattoun testo sorretto dai dovuti riferimentinormativi, diventato immediatamentecircolare sottoscritta dal Presidente, che il22


ne (seppur soltanto catastale) a proseguirecon le attività edilizie successive, anchein luoghi privi di specifiche e puntuali prescrizioniurbanistiche, che per altro, all’epocaspesso erano assenti o non erano puntualmentedefiniti.Quindi la norma, intendeva rendere edottianche i Comuni di un fatto che prima,appariva meramente di rilevanza catastale,fornendo così un’ulteriore opportunitàdi poter intervenire amministrativamente,contrastando sul nascere eventuali attivitàurbanistiche ed edilizie illecite ed abusive,prima del loro compimento.L’articolo 18, comma 5 della legge 47/85,impone che l’Amministrazione Catastalenon possa approvare un atto tecnico diaggiornamento del Catasto dei Terreni chepreveda il frazionamento di una o più particellecatastali, quindi ne modifichi la consistenza,in assenza della certezza che l’elaboratorelativo sia stato preventivamentedepositato presso il Comune.La dimostrazione che l’elaborato sia statodepositato in Comune, ha la funzione ditranquillizzare il Catasto (per nulla competentenel settore dell’urbanistica) facendogliacquisire la consapevolezza che, comunquee quantunque debba per altro,eseguire puntualmente gli aggiornamentidi mappa e dei dati amministrativo/censuari di cui all’atto di aggiornamentopresentato per l’approvazione, la vigilanzaed il controllo della legittimità urbanisticaed edilizia, deputate per leggeall’Amministrazione Comunale, sono comunquegarantite.Dunque il deposito in Comune, consenteche l’atto di aggiornamento sia approvatodal Catasto e contemporaneamente,mette il Comune nelle condizioni di esserea conoscenza dell’aggiornamento in corsoe se del caso, gli consente di poter intervenirecon i mezzi indicati dalla stessa legge,per scongiurare la costituzione di una lottizzazioneabusiva.Questo però non consente al Comune ditrattenere preventivamente l’elaborato diaggiornamento, né per verifiche preventive,né per autorizzazioni o pareri, in quanto lanorma in parola richiede soltanto il “deposito”e non anche altre incombenze, al finedell’approvazione catastale.Il Comune non può richiedere al depositante,la presentazione di ulteriori dati tecnicio metrici, il pagamento di diritti, la presentazionedi istanze, né tantomeno trattenereper un tempo indefinito o discrezionalmenteprefissato, la copia presentata per l’apposizionedella prova dell’avvenuto deposito(di solito data, timbro e firma del funzionariopreposto), con la pretesa di consentirela preventiva verifica dell’Ufficio Tecnico,o del Sindaco o del Funzionario.La possibilità consentita al Comune, di accertaree verificare la presenza nell’atto tecnicodi aggiornamento che viene presentatoper il deposito, di elementi che possanoconfigurarsi come illegittima attivazione diuna lottizzazione abusiva, è una procedurache deve essere del tutto interna all’UfficioComunale e non deve assolutamenteessere pregiudizievole del corretto deposito,previsto dalla legge.Quindi è evidente che il Comune, non devefrapporre alcun indugio od ostacolo alladinamica tempistica del deposito, il qualenon può essere condizionato da elementidiversi dal semplice “prendere in custodiaciò che per legge viene affidato”.Pertanto risulta senza dubbio indispensabile,che il Comune rilasci immediatamenteed in tempo reale al richiedente, l’attestazioneche l’atto tecnico di aggiornamentoè stato depositato, trattenendosi la copiadi pertinenza e riservandosi contemporaneamente,ogni facoltà di interventoin seguito.23dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


Settore immobiliareCosti nascosti nelle venditeimmobiliariAcquistando alloggi da edificare o in corso di costruzione, si possono scoprirecosti tacitamente aggiuntivi al prezzo concordato, talvolta privi della necessariatrasparenza, comportando ulteriori difficoltà per l’acquirentedi Elio Mianidimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Elio MianiUno dei settori che maggiormente interessanola nostra professione è sicuramentequello immobiliare. Il geometrainterviene, a diverso titolo, in tutte lefasi che interessano la progettazione, lacostruzione, l’acquisto e la vendita di unfabbricato, sia esso a destinazione d’usoresidenziale, commerciale o produttivo.In queste operazioni, come del resto inogni nostra attività, dobbiamo esseresempre professionali, competenti e trasparentisia nei confronti dell’immobiliarista,che del venditore o dell’acquirente.Noi conosciamo bene il contrastanterapporto che ispira i vari operatori delsettore, condizionati di fatto dall’evidenzadella legge di mercato, che imponea chi compera di voler strappareun prezzo basso per una alta qualità eper contro a chi vende, di puntare ad unelevato guadagno a fronte di rischi piùbassi possibili.Il nostro compito, anche se purtropponon è semplice, in quanto comunquedobbiamo tutelare l’interesse del committente,dovrebbe essere quello di evitareoperazioni che mascherino in qualchemodo dei valori e delle cifre, nonchiari e non palesi.Il prezzo di una costruzione sul mer-24cato, è sempre rapportato ad un valoreunitario, sia esso il metro quadrato oppureil metro cubo, elemento che consentea chiunque di raffrontare prodottidiversi, con un’uniforme e noto criteriodi valutazione.Fermi restando gli usi e le consuetudinilocali, che a volte considerano le superficiutili nette ed in altre, si riferisconoalle superfici lorde, comprendendo omeno anche gli spessori delle murature,oppure identificando a corpo o in frazionidell’unità i terrazzini, i portici, lesoffitte, gli annessi od altro, è auspicabileche il valore indicato alle parti, siacomprensivo di tutti gli oneri e le spese,o meglio come suol dirsi, sia un’indicazione“chiavi in mano”.Purtroppo di frequente, questo non accadee la valutazione, sia essa unitariao complessiva, ad una più approfonditarichiesta dell’acquirente, spesso riservaantipatiche e costose sorprese.Si sa che chi vende, ha interesse a farfigurare un prezzo basso al fine di attirarel’interesse del potenziale acquirenteed è per questo che si attiva l’interesseall’acquisto.L’interessato arriva, viene convinto,s’innamora del luogo, comincia ad apprezzareil rapporto costo bontà del


prodotto, si accosta al credito, si impegnasu quanto gli è stato indicato, maal momento di definire il prezzo finale,scopre che nella valutazione primitiva,non erano comprese alcune piccole particolarità.Così, quando ormai è convinto ed incastrato,il povero acquirente si accorgeche nella valutazione, sulla quale luiaveva rivolto le proprie aspettative ematurato la convinzione di star facendoun buon affare, mancavano (tra le piùconsuete) alcune cosette, quali:- l’allacciamento alle reti tecnologiche(acqua, gas, forza motrice, fognature,ecc.);- l’accatastamento ed eventuali frazionamenti;- i piani ed i regolamenti condominialicon le attribuzioni delle quote millesimali;- il rogito notarile per l’acquisto e per lapratica di mutuo;- le imposte e tasse;- le consulenze e le mediazioni.L’attuale difficile momento economico,i cui effetti si fanno già pesantementesentire sul mercato immobiliare, di fattoha modificato la tendenza ad acquistareunità immobiliari in corso di costruzione,indirizzando i pochi acquirenti a preferirealloggi già definitivamente ultimati.In una situazione poi di mercato quasifermo, i venditori non si sono ancoraconvinti che dovranno abbassare i prezzi,in quanto ritengono di poter ancoratrovare i cosiddetti “merli” disposti a pagarei prezzi attuali e guadagnare quantoprevisto, magari qualche anno fa.Quando con il perdurare della situazionedi crisi economica, i prezzi necessariamentedovranno scendere per evitarel’invenduto, ci sarà ancora più bisognodi trasparenza e chiarezza nelle cifre,nelle promesse, nelle indicazioni estimativee nelle trattative.È pertanto auspicabile che nel nuovomercato immobiliare che si va delineando,vengano normalmente indicatiprezzi già comprensivi degli oneriaggiuntivi menzionati e di questo, noitecnici, dovremmo sicuramente accertarcenepuntualmente, nel momento incui assistiamo i nostri clienti.dimensione <strong>GEOMETRA</strong>2512/2008


FiscoFabbricati rurali, ICI ed imposteAncora troppo spesso ed erroneamente, si confonde la doverosità di accatastarecon quella di pagare le impostedi Bruno Razzadimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008La recente sentenza della Cassazione (n°23596 del 15 settembre scorso) e l’AN-CI dell’Emilia Romagna con una propriacircolare ( del 24 settembre 2008) hannoespresso dei pareri discutibili in merito aifabbricati rurali ed alla loro assoggettabilitàalle imposte dovute per ICI.Naturalmente la stampa specializzata neha molto parlato, creando disorientamentotra gli operatori. Noi abbiamo partecipatoal dibattito, cercando di dare qualchespunto di chiarezza, così come cerchiamodi farlo anche qui.Riassumendo per semplicità i concetti,la Cassazione ha ritenuto che la condizioneprincipale affinchè un fabbricatorurale debba essere assoggettato all’ICI,26è quella che lo stesso fabbricato sia censitocon attribuzione di rendita al Catastodei Fabbricati.L’ANCI dell’Emilia Romagna invece èandata oltre, consigliando i propri Comuniaffiliati, di riscuotere l’ICI per tutti ifabbricati rurali, compresi quelli accatastatial solo Catasto dei Terreni e quelliancora da accatastare.Entrambe le risoluzioni, hanno dei fondamenticondivisibili, ma complessivamenteappaiono lacunose ed incerte e soprattutto,peccano riferendosi ad uno scorrettoe grave presupposto, che è quellodi abbinare - ormai fuori dal tempo - lafiscalità dovuta per l’ICI, con l’avvenutoo meno accatastamento dell’immobileal Catasto dei Fabbricati.Le associazioni di categoria del mondoagricolo sono insorte, ricordando che ilreddito dei fabbricati rurali strumentaliall’attività agricola, è già compreso etassato nel reddito dominicale del terrenoa cui è asservito.Quindi si tratterebbe di immobili sottopostiiniquamente a doppia tassazione eper questo hanno senz’altro ragione.Ma anche noi sappiamo (basti leggere lafamosa circolare 7/2007 dell’Agenzia delTerritorio) che la rendita catastale di unfabbricato rurale assume la rilevanza fiscaleche gli dovrebbe essere propria, nelmomento in cui vengono meno i famo-


si “requisiti” per la ruralità, ossia quandolo stesso fabbricato perde il carattenevolmentecompreso nel reddito pro-il reddito del fabbricato rurale, sia ragioredi ruralità.dotto dalle colture, ipotesi strenuamentedifesa dagli amici agricoltori.Molta confusione si fa anche identificandoi rurali con gli ex rurali, ma la più Ma proprio questa difesa a trecento sessantagradi di un principio incongruen-grande confusione è quella di abbinare ilCatasto dei Fabbricati alle tasse.te e superato, porta secondo chi scrive,È facile ritenere che l’ANCI si sia mossaper far reperire ulteriori risorse ai Co-questi giorni.alle determinazioni contraddittorie dimuni, dopo lo scippo patito dall’abolizionedell’ICI sulla prima casa, ma senza la tasto non è solo fiscale, ma che prima diInfatti se fosse chiaro per tutti che il Ca-chiarezza che ci sarebbe voluta.tutto è e deve essere “inventariale”, nessunoavrebbe dubbi e finirebbero subi-Per comprendere la polemica in corso, èbene ricordare la “ratio” originaria ispiratricedelle agevolazioni ai fabbricati ru-Oggi in realtà, tutto l’edificato va accatole polemiche.rali e della loro fiscalità, che nascono in tastato al Catasto dei Fabbricati, previaepoche antichissime, ormai lontane mille corretta introduzione geometrica in mappa,quindi al Catasto Terreni.miglia dalla attuale realtà, in un’Italia adeconomia prevalentemente agricola, ma Va aggiunto, anche se dovrebbe essere superfluo,che gli accatastamenti debbonocon un’agricoltura “povera” che consentivaa mala pena, il minimo sostentamento essere precisi e rispettare la realtà e quindinon debbono essere fatti ad arte, co-alimentare delle numerose famiglie agricole.Le norme storiche a cui si riferisconoancora oggi i richiami alla ruralità dei parte, con un occhio di riguardo soltanmepurtroppo si vede ancora da qualchefabbricati, risalgono ad un Regio decreto to alla classificazione ed alla conseguenterendita catastale che ne deriva.del 1933 e ad una legge del 1939.Dalla revisione degli estimi del 1979, le Il mondo agricolo è cambiato radicalmentee con ciò anche l’uso e la valenza deitariffe d’estimo che determinano il redditodominicale, si rifanno ancora al prodottolordo vendibile, detratte le spese spesso i nostri colleghi sono imbarazzatifabbricati rurali di un tempo, tant’è chedi amministrazione, le quote di ammortamentodei fabbricati, di manutenzio-A volte non riusciamo a classificare obiet-nell’eseguire gli accatastamenti.ne degli stessi, delle spese gestionali per tivamente sia un agriturismo che si avvicinaper caratteristiche ad un ristoran-le colture e così via.Quindi ancora oggi, la redditività dei fabbricatirurali è strettamente collegata a la o un casolare agricolo dismessi ed abteo ad un albergo, che una vecchia stal-quella dei fondi agricoli di pertinenza e bandonati.non potrebbe essere diversamente, perlomenofino a quando un’apposita leg-ad una villa padronale agricola che nonCi troviamo spesso in difficoltà, davantige non disporrà di modificare i principi ha nulla da invidiare alle ville di BeverlyHills ed allo stesso tempo non sappia-estimativi e tariffari che resistono imperterritidagli anni trenta fin qui e qualcuno,ne fa ancora una bandiera, anche se una vecchia cantina ammuffita ed abbanmocollocare opportunamente al Catasto,non sarebbe proprio il caso.donata ne tantomeno, una cantina modernae tecnologica, con impiantisticheIn realtà, tutti ci rendiamo conto dell’assolutaincongruenza di questo tipo di valutazione.È infatti ormai impensabile che segue a pag.e strutture d’avanguardia.2827dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Infine il principio da seguire oggi è unosolo ed è questo:il Catasto non può più fornire patenti diruralità e/o di esenzioni fiscali.Se i fabbricati rurali non debbono pagarele tasse come gli altri fabbricati, è unfatto che deve vederselo l’Agenzia delleEntrate, ma non ha nessun rilievo a questoscopo, che siano o meno accatastatial Catasto dei Fabbricati con attribuzionedi rendita.Dopo tutte le norme e le innovazioni chesi sono succedute nel tempo e che sarebbetroppo complesso riproporre senza dimenticarnequalcuna, basterà ricordareche c’è attualmente un solo caso in cui ifabbricati rurali (cioè quelli che possiedonoi requisiti di ruralità) non devonoessere puntualmente accatastati al Catastodei Fabbricati ed è il caso in cui ilfabbricato o i fabbricati, siano già correttamenteintrodotti in mappa.Tutti sappiamo che questa casistica è rarissima,poiché normalmente i fabbricatirurali sono stati nel tempo ristrutturati,ampliati, demoliti, riadattati ed alloraper questo, rientrano nei fabbricati comunqueda accatastare, alla stessa streguadei fabbricati mai dichiarati in catastoo di quelli che hanno perso i requisitiper l’esenzione o di quelli di nuovacostruzione.La cosa più semplice da immaginare, puòessere quella del celebre “caso d’uso”,cioè di rendersi conto che il fabbricatorurale non accatastato va accatastatocome minimo, quando lo tocchiamoper sistemarlo, per ampliarlo, per demolirlo,per fare la successione, per fare ladivisione, ecc.Dunque è inutile arrampicarsi sugli specchi,con i proprietari pensionati dell’agricoltura,con l’attività agricola dopolavoristica,con la casa per i figli dei coltivatoridiretti e con tutta la serie di requisiti edi amenità che si cerca di difendere perconservare il principio, ormai definitiva-28mente eliminato, della non accatastabilità.Ormai non regge più nemmeno lascusa della spesa tecnica necessaria, cheuna volta (a detta dei sindacati) spaventavail proprietario, in quanto in difettodi accatastamento, dovrebbe subentrarein surroga l’Agenzia con i suoi prezzi edaccatastando tutto l’edificato significativo,compresi gli abusi edilizi, dunque senzaalcun riguardo per la questione di legittimitàurbanistica, che noi invece guardiamoattentamente.La Cassazione, affermando che a non pagarel’ICI debbano essere soltanto i fabbricatirurali privi di rendita catastale, diceuna cosa giustissima, però condizionatada una norma che risale a prima chesi attivasse l’obbligatorietà di accatastaretutto l’edificato.Cioè i fabbricati rurali privi di renditaerano o avrebbero dovuto essere quellisoltanto introdotti in mappa, poichéerano quelli che mantenevano i requisitidi ruralità e non dovevano essere anchecensiti al Catasto dei Fabbricati.Ma la realtà dei luoghi, quella catastalee di legge, non è più quella di quando èentrata in vigore l’ICI, che a quel temposignificava: se hai i requisiti di ruralitànon paghi e la prova della ruralità erache il tuo fabbricato non era né accatastatoné da accatastare.In ogni caso però, il fabbricato avrebbedovuto essere introdotto in mappa ed ioaggiungo: correttamente.Per questo, non possiamo più difendereun’introduzione in mappa di un fabbricatorurale fatta con il mod. 26, checonsentiva la sua rappresentazione planimetricaanche con uno schizzo fatto amano. Da queste semplici considerazionideriva per noi, la necessità di accatastarecomunque tutto l’edificato e per ilresto, qualora l’ICI o altre imposte nonsiano dovute per i fabbricati rurali, nullarileva, se questi siano o meno accatastatial Catasto dei Fabbricati.


CulturaUno sguardo ai commentisugli “archistar”La mostra Internazionale dell’architettura di Venezia, ha provocato qualchepolemico commento, che anche noi raccogliamodi Marilisa BombiDa domenica 14settembre a domenica23 novembre2008, nellesedi espositivedell’Arsenale e deiGiardini si è svolta a Venezia, l’undicesimamostra internazionale di architetturadal titolo “Out There: Architecture BeyondBuilding” diretta da Aaron Betskyche è stato direttore, per sei anni, del NetherlandsArchitecture Institute (NAI)di Rotterdam. Al di là di quelle che sonostate le considerazioni, i commenti ei disappunti che hanno accompagnatoquesta biennale, qualche parola va spesaanche da noi che, nel bene e nel male(secondo Rutelli ed altri …attenti ?...osservatori della società) qualche segnol’abbiamo lasciato.Il tempo appena trascorso, ci ha dato l’opportunitàdi registrare due significativiinterventi, prima ancora che la biennaleterminasse.Il primo è del critico d’arte, filosofo e pittoreGillo Dorfles, triestino classe 1910che ha tra l’altro partecipato, come ospited’onore a Udine, ad un convegno sullasituazione dell’arte contemporanea.L’altro intervento è quello di Nikos A.Salingaros, teorico dell’urbanistica anti-modernista, che ha intentato la sua personalebattaglia contro gli “archistar” e illoro nichilismo.Salingaros, cinquantenne urbanista e teoricodell’architettura, con una formazionedi matematico e scienziato, insegnamatematica all’Università del Texasdal 1983, è laureato in fisica teorica e lasua opera più importante è “The natureof order”: quattro volumi su arte, scienza,natura e bellezza, scritti in collaborazionecon l’architetto e teorico CristopherAlexander.Nel suo ultimo libro pubblicato in Italia,che si intitola “Antiarchitettura e demolizione,la fine dell’architettura modernista”,Salingaros critica le ultime tendenzearchitettoniche, coerentementecon la battaglia già intentata 10 anni fa,segue a pag. 30La Défense, moderno quartiere di Parigi29dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


Insomma, secondo l’australiano anti “archistar”,è necessario mettere a tacere ilclamore incessante della propaganda percomprendere l’altro messaggio, più calmoe intimo, che viene dal cuore, dallaterra e dalla natura.Due modi di vedere e due modi di pen-dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Un paesaggio autunnaledel Carsoall’epoca della costruzione del museoGuggenheim di Bilbao, da lui considerata”icona” di questo modello di nuovaarchitettura, veicolato con grande risaltodai mass media.Insomma, mentre Salingaros afferma checi dobbiamo sforzare di proteggere la nostrasocietà e l’eredità della cultura umanadall’invasione del nichilismo architettonico,dall’altra, Dorfles afferma che«…..Per capire veramente un’opera si devenecessariamente ricorrere alla psicologiadella forma, perché soltanto considerandoanche l’elemento percettivo, riusciamo acomprendere la forma e l’arte».Secondo Dorfles, che è sempre attentoagli sviluppi dell’arte e delle estetichecontemporanee, oggi viviamo in un’epocadove la forma trionfa in nuove e semprepiù vive espressioni artistiche.In sostanza, ciò che conta è l’uomo comesoggetto di percezioni, posto di fronteall’opera, o l’artista di fronte alle sue idee.«Solo in questo modo - continua - l’uomo siavvicina meglio alla purezza dell’arte, oltrei fronzoli e gli orpelli, e si capisce il bisognofisiologico che l’essere umano ha sempreavuto, nei confronti di tutte le espressioniartistiche».Ma questi bisogni cambiano nel corso deglianni, secondo Dorfles, mutano a contattocon nuove sensibilità, nuove tecnologie,nuovi media. Quei nuovi mediache, tuttavia, per Salingaros danno voceai nemici dell’architettura, che ne fannoun uso cinico e disinvolto.sare quindi, rispetto ad uno stesso identicoproblema. Ma tutto il mondo è paese.Su questo tema, anche noi possiamo vederecon evidenza nelle nostre realtà, chenemmeno la ristrutturazione di una piazza(oggi di edifici pubblici se ne costruisconoben pochi) è esente da polemiche.C’è chi la preferisce tonda e chi la preferiscequadra, chi la vuole alta chi la vuolebassa, chi vuole gli alberi e chi invece,non li vuole. Ciascuno pensa, in cuor suodi aver ragione ed in parte è anche così.In fin dei conti, la vera architettura, comeanche Dorfles e Salingaros alla fin fineconvengono, è una espressione artisticaed in quanto tale, è assolutamentesoggettiva. Quale deve essere, in definitiva,il criterio guida che muove la manodel progettista? Neanch’io oggi, da appassionatadell’architettura e dei suoi riflessisull’umano essere, trovo una rispostaa questo quesito.Nel mio peregrinare per i luoghi più disparati,provo le medesime emozioni passeggiandolungo la Defense a Parigi (dovela mano dell’uomo si è divertita a disegnaresky-line mozzafiato) o camminandolungo un sentiero del Carso d’autunno(quando le foglie rosse del sommaccoincendiano l’orizzonte).Forse la verità e le certezze, stanno propriolì in mezzo, in quell’infamia e senzalode dell’ epopea pre “archistar”, quandoanche il Geometra era un riferimentocerto, rappresentava una sicurezza,garantiva il consiglio giusto al momentogiusto. E scusate, se è poco.12/200830


Attività del Comitato RegionaleNovità per gli atti di aggiornamentodel Catasto TerreniPresentata a Pordenone per il Triveneto, la nuova procedura Pregeo 10di Tiziano Fiordimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008Tiziano FiorSi è tenuto lo scorso venerdì 5 dicembre,nella sala riunioni della Fiera di Pordenone,il preannunciato Seminario di presentazionedella nuova procedura per gli attidi aggiornamento del Catasto dei Terreni,denominata Pregeo 10. Il Seminario,organizzato dal nostro Comitato Regionale,anche per conto dei Collegi dell’interoTriveneto e degli altri ordini professionalitecnici che hanno interesse perla materia catastale, sia locali che triveneti,è stato voluto dal nostro ConsiglioNazionale, in accordo con la DirezioneNazionale dell’Agenzia del Territorio esu proposta della apposita CommissioneInterprofessionale Catastale.Questa Commissione è in realtà un “TavoloTecnico”, composto dai funzionariDa sinistra l’ing. Franco Maggio (Direttore Centrale del Catasto), Bruno Razza,ing. Demetrio Poma e ing. Flavio Ferrante (Dirigenti Area Cartografica dell’Agenziadel Territorio)32della Direzione che si occupano dello sviluppodelle procedure catastali, dai tecnicidella SOGEI e dai rappresentanti ditutte le categorie tecniche professionali(Geometri, Periti Industriali, Periti Agrari,Ingegneri, Architetti, Dottori Agronomie Forestali, Agrotecnici).In questa sede, sono state presentate e discussele nuove procedure, anche moltocriticamente, con un occhio di riguardoalla sperimentazione ed alle prove tecnichedi verifica, per testare i meccanismidel programma ed ottenere un soddisfacentelivello di funzionalità, prima dell’attivazioneeffettiva e diffusa. I Seminari dipresentazione rivolti alle categorie tecnicheprofessionali esterne all’Ufficio, sistanno tenendo per grandi aree, a livellonazionale ed il nostro, è stato programmatoe realizzato per l’intero Triveneto.Degli oltre trecento partecipanti, una settantinasono stati i colleghi provenientidalle altre regioni del triveneto (apprezzabiletra gli altri, il Collegio di Veronache ha noleggiato appositamente un pullman,riempiendolo con trentanove Geometri),una ventina tra i presenti eranoPeriti Agrari e Periti Industriali, una quarantinaIngegneri ed Architetti, oltre aduna folta rappresentanza dei funzionaricatastali degli Uffici della nostra regione.Erano presenti inoltre i direttori regio-


l’accento sull’enorme mole di lavoro chel’Agenzia sta producendo, per migliorarela qualità dei servizi erogati ed erogabiliai cittadini ed ai professionisti in particolare.Ha preannunciato che, con l’impegnodi tutte le parti tecniche interessateed anche grazie all’interessamentodella regione e della magistratura, si stannodipanando le problematiche e le difficoltàche impedivano una corretta applicazionedelle procedure avanzate diPregeo, anche presso gli Uffici del CatastoFondiario.L’Ingegner Flavio Ferrante, Direttore delsettore cartografia dell’Agenzia del Territorio,ha illustrato la storia delle proceduredi aggiornamento del Catasto, chesi sono susseguite dagli anni ottanta finoad oggi, per poi presentare i principiispiratori del nuovo Pregeo 10.Tra questi, i più importanti sono la doverositàdi eseguire l’aggiornamento esclusivamentecon l’estratto di mappa rilasciatodall’Ufficio, l’eliminazione della“sospensione”, l’approvazione “automatica”,l’inserimento immediato degli ag-segue a pag. 34nali dell’Agenzia delle regioni Friuli VeneziaGiulia e Veneto, Dott. Torrone edIng. Giarratana.Il seminario è stato molto utile, soprattuttoper le qualificate presentazioni prodottedai relatori ed anche per gli interessantispunti critici, evidenziati in sede didibattito dai colleghi partecipanti.Inoltre è stato anche affrontato il temadel rapporto tra la modernizzazione delleprocedure di aggiornamento catastalee della sua compatibilità con il sistemadel Libro Fondiario, puntualmente sottolineatoanche da un apposito interventodel Presidente del Collegio dei Geometridi Trieste, Pasquale Bucci.Un breve intervento di saluto è stato portatodai Consiglieri Nazionali RobertoPierini (per i Periti Agrari) e Paolo Radi(per i Periti Industriali), mentre un interventoincisivamente critico è stato quellodel (Geometra) Architetto Zarè Ercolin(per il Consiglio Nazionale degli Architetti),uno dei pochi architetti che si occupaprofessionalmente a tempo pienodi Catasto, il quale ha tra l’altro, auspicatoun maggiore ascolto della Direzionedell’Agenzia nei confronti delle propostedei tecnici che partecipano ai lavoridell’apposito tavolo Tecnico. Eranopresenti, ma non sono intervenuti, anchel’Ing. Tesser ed i Perito Ind. Pasquini, chefanno parte del “tavolo tecnico”.Il nostro Consigliere Nazionale con delegaal Catasto Bruno Razza, ha posto l’attenzionesulla doverosa professionalitàche debbono avere i tecnici professionistinel predisporre e presentare gli atti diaggiornamento catastali e per questo, hainvitato tutti ad una continua e competenteformazione, per qualificare e migliorarele nostre capacità e competenzeprofessionali nel settore specifico.L’Ingegner Franco Maggio, nuovo DirettoreGenerale del Catasto, ha messodimensione <strong>GEOMETRA</strong>3312/2008


programma Pregeo 10, evidenziando levarie tipologie di aggiornamento che visono previste (18 nella versione attualmentedisponibile e 34 nella versione chesarà messa in rete a Gennaio).Con la nota precisione e competenza, haillustrato i passaggi più significativi dellaprocedura ed ha sottolineato gli aspettipiù critici riscontrabili fin’ora. Per questo,ha predisposto e mostrato una pre-dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Pino Mangionepresidente AGITgiornamenti nella banca dati catastale,la responsabilizzazione dei professionistie la possibilità di usare al meglio lerisorse umane dell’Agenzia, sollevandoledall’onere quotidiano delle verifiche edei controlli manuali degli atti di aggiornamentodel Catasto Terreni.L’Ingegner Demetrio Poma, dello staffdell’Ing. Ferrante, ha spiegato quali sonoi controlli che la procedura affida allamacchina e che rende l’aggiornamento,direttamente approvabile già nello Studiodel Geometra, al momento della suaredazione, sottolineando alcune delle innumerevolisfacettature o incongruenze,per le quali l’approvazione non potrà essere“automatica”, ma avrà bisogno ancoradell’approvazione “manuale”.Infine il Presidente di AGIT Pino Mangione(nella fattispecie delegato come portavoceanche dai rappresentanti delle altrecategorie professionali tecniche), ha presentatonel dettaglio operativo, il nuovosentazione interessantissima, che potràessere usata da chiunque, per comprendereappieno i significati e le particolaritàdel sistema. La sua presentazione èstata consegnata alla segreteria del Collegiodi Pordenone, che provvederà a veicolarela stessa negli altri Collegi, in modoche tutti i colleghi possano richiederlaper rivedersela e studiarsela con tuttacomodità.Concludendo, prendendo atto del successodella manifestazione, bisogna prendereatto che la nuova procedura partiràdal prossimo gennaio con un’attivazionesperimentale presso tutti gli UfficiCatastali, quindi saranno a ciò interessatianche i nostri, per cui si invitanoi Colleghi a provare il Pregeo 10 (la proceduraè scaricabile dal sito dell’Agenzia)nel periodo che fino a Giugno, consentiràdi presentare i nostri atti di aggiornamentosia con il Pregeo 9 che conil Pregeo 10.Anche gli autorevoli relatori presenti alSeminario, hanno confermato, che l’attivazionein maniera obbligatoria del Pregeo10, avverrà per tutta Italia nel prossimomese di Giugno.Per aiutare e sostenere una sperimentazionepiù diffusa possibile, ogni Collegionella propria autonomia, organizzeràappositi e brevi corsi di approfondimentoper gli iscritti interessati, con l’ausiliodei nostri colleghi più esperti e/o con icolleghi di Agit, in collaborazione con ifunzionari catastali locali.12/200834


Attività del Collegio di UdineNuovo rappresentantedel Collegio a LignanoIl Collegio dei Geometri di Udine, ha nominato il referente localedi Massimo De LottoIl 2 ottobre il Presidente del Collegio deiGeometri di Udine, geom. Renzo Fioritti,ha avuto l’occasione di comunicareai colleghi ed agli Amministratori delComune di Lignano la recente nominadi un referente locale, riconosciuto nelloscrivente geom. Massimo De Lotto diLignano Sabbiadoro.Il rappresentate del Collegio all’internodel Comune è diventata una figuramolto importante per poter instaurareuna stretta collaborazione tra i professionistilocali, esperti conoscitori delterritorio, ed i vari Enti, in primis gli Ufficidel Comune con riferimento direttoall’Ufficio Tecnico Edilizia Privata edUrbanistica.In quella giornata, Fioritti ha dapprimapartecipato alla riunione con tutti i Geometriche hanno studio in Lignano, appositamenteorganizzata nel Centro Civicoe poi assieme, siamo stati ricevutidal Sindaco dott. Delzotto.È stato un’incontro intenso e cordiale,durante il quale abbiamo potuto comu-segue a pag. 36dimensione <strong>GEOMETRA</strong>Il Presidente Fioritti con il Geometra De Lotto Massimo3512/2008


La delegazione dei Geometri ricevuta dal sindaco di Lignano dott. Delzottodimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008nicare la volontà dei professionisti di collaborarein forma concreta con l’Amministrazione,al fine di cercare e trovare lecorrette soluzioni ai piccoli e grandi problemilegati all’edilizia ed all’urbanisticadi Lignano.In particolar modo ci siamo propostidi mettere a disposizione dell’Amministrazionele nostre conoscenze e tuttele esperienze maturate sul territorio, inmodo che siano utili per ridurre al minimole difficoltà che incontra quotidianamenteil cittadino per concretizzare ipropri progetti.La disponibilità proposta da quest’Ordineprofessionale è stata annunciata inun periodo importante per l’Amministrazionelignanese e cioè in occasionedella predisposizione delle norme chemodificheranno, parzialmente, l’attualePiano Regolatore Comunale. Momentoimportante anche a causa della variazionedella nuova Legge Regionale Urbanistica,in vigore solo da un anno magià rettificata per le evidenti difficoltàche procurava.Abbiamo inoltre comunicato la volon-36tà di allargare i tavoli di studio a tutti gliordini professionali al fine di confrontarsianche con tutti i colleghi tecnici operantisul territorio lignanese.Il Sindaco, a conclusione dell’incontro,riconoscendo la valenza della categoriaprofessionale che tra i colleghi conta tecnicicon lunga memoria storica, ha ringraziatoper la disponibilità e si è reso disponibileper un prossimo incontro apertoanche agli altri ordini professionali, rendendosidisponibile anche alla collaborazioneper un eventuale convegno suitemi tecnici-urbanistici.Anche questo è il segno dei tempi a dimostrazioneche le Amministrazioni sonodisponibili a far tesoro delle esperienze edelle conoscenze dei tecnici locali.Oggi perciò possiamo affermare di ritenereopportuno che in ogni Comune, venganominato un “referente locale” per poteressere presenti in maniera costante nellavita dell’Amministrazione, apportandotutte le conoscenze professionali e soprattuttocercando di “limare” tutti queglievidenti spigoli che rendono impossibilela vita di molti nostri clienti.


Attività del Collegio di UdinePassaggio di consegnenella squadra di calciodei Geometri di UdineNel ruolo di responsabile della squadra, Pettenà sostituisce Armellinidi Mario ArmelliniCon grande piacereanche attraversoqueste pagine,ho l’occasione dicomunicare a tuttigli interessati, unevento significativodella nostra attività ricreativa e sportiva.Nell’ottica di un doveroso ricambio,dopo aver mantenuto per molto tempol’incarico di responsabile della squadradi calcio dell’Associazione dei Geometridella Provincia di Udine, ho ritenutodoveroso passare le consegne ad un collegaun po’ più giovane. Purtroppo, sonotrascorsi tanti anni anche per moltidi noi. Si potrebbe dire, con simpatiae non solo, che ne sono passati talmentetanti, da poterci anche ritenere delle“vecchie glorie”, per cui ritengo che nellanostra squadra, sia arrivato il momentodi un rinnovamento. Questo soprattuttopensando che l’attività calcistica dicategoria, rende le occasioni di incontrotra colleghi molto più utili per i “giovanissimi”,piuttosto che per noi che invecesiamo soltanto “giovani”.Per quel che mi riguarda infatti, posso testimoniarecon certezza, che le occasionie le opportunità derivate dall’appartenenzaalla squadra di calcio dei Geometri,sono state per me e per gli altri, veicolieccezionali d’incontro, sia dal puntodi vista professionale che umano.Hanno permesso di conoscerci e di legarecon buoni ed utili rapporti, instauratisispontaneamente, tra molti colleghicon i quali reciprocamente, ora ci con-sideriamo amici. È proprio in quest’ottica,ho pensato che la persona miglioreper raccogliere l’eredità di questo incarico,sia il geom. Fabio Pettenà da SantaMaria la Longa, il quale, oltre a essereda anni il nostro super portierone èuna persona giovane, molto seria e affidabileed è ben conosciuto e stimato datutti. Inoltre lui sarà sicuramente in gradomeglio di me, di riuscire a convincerei colleghi più giovani a venire a giocare,a fare gruppo e a rinverdire così lanostra squadra.Vorrei approfittare dell’occasione perringraziare i vari Presidenti e Consiglieridell’Associazione che si sono succedutinegli anni, per il supporto, il sostegnoe l’approvazione che abbiamo sempreavuto.Ringrazio inoltre tutti gli amici colleghiche fanno o che hanno fatto parte dellasquadra, in modo particolare Walter Fantinoche con merito, deve essere consideratoil padre fondatore di questo magnificogruppo di colleghi e dal quale ormaitanti anni fa, ho ricevuto a mia voltale consegne.Grazie a tutti37dimensione <strong>GEOMETRA</strong>12/2008


IN COPERTINATorretta da camino a Castions di Strada (UD)dimensione<strong>GEOMETRA</strong>ORGANO UFFICIALE DEL COMITATOREGIONALE DEI COLLEGI DEI GEOMETRIDEL FRIULI VENEZIA GIULIADIRETTORE RESPONSABILEBRUNO RAZZACOMITATO DI REDAZIONEPIER GIUSEPPE SERA (Go)ANTONIO TIEGHI (Pn)LIVIO LACOSEGLIAZ (Ts)ELIO MIANI (Ud)COORDINATORE DI REDAZIONEGLORIA GOBETTI (Ud)PROPRIETÀCOMITATO REGIONALEDEI COLLEGI DEI GEOMETRIDEL FRIULI VENEZIA GIULIAEDITORE, DIREZIONE,REDAZIONE, AMMINISTRAZIONEASSOCIAZIONE DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI UDINEper conto del Comitato Regionale dei Collegidei Geometri del Friuli Venezia GiuliaVia Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: rivista@collegio.geometri.ud.itIl presente numero è stato chiuso per la stampail 15 dicembre 2008. Tiratura 2939 copieSTAMPAGraphicLinea print factoryVia Cividina 5833010 Tavagnacco (Ud)Tel 0432 570182Fax 0432 309925Per invio materiali: aldina@graphiclinea.comPUBBLICITÀEURONEWS SRLPiazza 1° maggio 433100 UdineTel 0432 512270Fax 0432 512271e-mail: euronews@ilfriuli.itAUTORIZZ. DEL TRIBUNALE DI UDINEN. 42/92 DEL 21.11.92PREZZO DI COPERTINA € 2,00ARRETRATI € 3,00ABBONAMENTO 12 NUMERI € 20,00ABBONAMENTO ESTERO (EUROPA) € 27,00Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

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