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Intervista all'Assessore alla Mobilità di Parma Gabriele Folli

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mobilità<br />

di Maurizio Dall’Ara<br />

rapporto annuale sulla sicurezza stradale<br />

L’alto prezzo<br />

della mobilità dolce<br />

Nel corso della riunione annuale dell'International<br />

Transport Forum, che si è tenuta a Lipsia, è stato presentato,<br />

fra le altre cose, il Rapporto annuale sulla<br />

sicurezza stradale 2013, frutto del lavoro di analisi condotto<br />

dall'Irtad, un gruppo di indagine composto dall'Ocse, che<br />

vede assieme esperti e statistici dei principali istituti di ricerca<br />

e degli organismi ministeriali di 34 Paesi.<br />

Il 2012 è stato un anno complessivamente positivo per la sicurezza<br />

stradale: in molti Paesi si è registrato il più basso<br />

numero di incidenti della serie storica che comincia dagli<br />

anni Settanta del secolo passato. Eccezioni al trend positivo<br />

di riduzione della incidentalità stradale sono la Colombia, la<br />

Nuova Zelanda, la Svizzera e gli Stati Uniti.<br />

Certo, la crisi economica ha contributo a ridurre la congestione<br />

stradale, e quindi il rischio di incidenti. Siamo comunque<br />

ancora molto lontani dagli obiettivi definiti dalle Nazioni<br />

Unite (dimezzamento degli incidenti stradali su scala mondiale<br />

entro il 2020).<br />

Nell'arco del periodo 2000-2011, gli unici Paesi che hanno<br />

registrato un incremento assoluto degli incidenti stradali<br />

sono la Malaysia (+14%) ed il Sud Africa (+64,3%). I Paesi<br />

che hanno registrato la maggiore contrazione sono la Spagna<br />

(-64,3%), l'Islanda (-62,5%), il Portogallo ed il Lussemburgo<br />

(-56,6% in entrambi i casi).<br />

Molti dei risultati raggiunti nel corso dell'ultimo decennio<br />

sono da mettere in connessione con la sicurezza degli autoveicoli,<br />

migliorata in termini di design di equipaggiamento,<br />

ma anche con risultati positivi per quanto riguarda i controlli<br />

alcolici sugli automobilisti.<br />

Inoltre, l'introduzione progressiva delle cinture di sicurezza<br />

in dotazione agli autoveicoli ha certamente ridotto le conseguenze<br />

di dannosità (feriti, morti) per gli utenti delle macchine<br />

private. In Italia, come in Malaysia ed in Serbia, resta<br />

basso il tasso di utilizzo delle cinture di sicurezza nei sedili<br />

posteriori. Resta da disciplinare con maggiore efficacia l'uso<br />

del telefonino alla guida: si stima che in Italia il 9% dei guidatori<br />

ne facciano uso durante il viaggio.<br />

La vulnerabilità degli utenti “deboli” della strada (pedoni, ciclisti,<br />

motociclisti) resta invece una questione molto critica,<br />

in particolare per i motociclisti. Ridurre gli incidenti gravi<br />

che coinvolgono gli attori della mobilità dolce resta la priorità,<br />

anche perché non si è ancora diffusa una piena consapevolezza<br />

sulle conseguenze economiche di questi eventi, in<br />

termini di costo sociale per la collettività.<br />

Ogni anno perdono la vita sulle strade di tutto il mondo<br />

270.000 pedoni, il 22% di tutti gli incidenti stradali, ma in<br />

alcuni paesi il dato raggiunge addirittura i due terzi. Sono<br />

invece milioni i pedoni che hanno come conseguenze di incidenti<br />

disabilità permanenti.<br />

Ma com’è l’andamento nella nostra regione?<br />

Dalla tabella successiva si evidenzia che in Emilia-Romagna<br />

si è potuto raggiungere nel 2010 l’obiettivo europeo di riduzione<br />

del 50% delle vittime rispetto al 2001 (passando da 813<br />

vittime a 401).<br />

Incidenti, morti e feriti in Italia<br />

e in Emilia-Romagna (valori assoluti)<br />

(Anni 2001-2011 - Fonte ISTAT)<br />

ANNO<br />

INCIDENTI MORTI FERITI<br />

EMILIA<br />

EMILIA<br />

EMILIA<br />

ITALIA ROMAGNA ITALIA ROMAGNA ITALIA ROMAGNA<br />

2001 263.100 27.457 7.096 813 373.286 38.255<br />

2002 265.402 27.272 6.980 789 378.492 37.960<br />

2003 252.271 26.454 6.563 756 356.475 36.552<br />

2004 243.490 25.894 6.122 681 343.179 35.773<br />

2005 240.011 24.250 5.818 635 334.858 33.322<br />

2006 238.124 23.950 5.669 539 332.955 33.235<br />

2007 230.871 23.074 5.131 531 325.850 31.815<br />

2008 218.963 21.744 4.731 523 310.739 29.752<br />

2009 215.405 20.411 4.237 422 307.258 28.035<br />

2010 211.404 20.152 4.090 401 302.735 27.999<br />

2011 205.638 20.415 3.860 400 292.019 27.989<br />

Per quanto riguarda i principali utenti della strada, negli ultimi<br />

dieci anni i conducenti di autovetture, di ciclomotori e pedoni<br />

deceduti per incidenti stradali sono molto diminuiti, soprattutto<br />

i primi.<br />

Al contrario il discorso che riguarda motociclisti e ciclisti, per<br />

i quali il calo è molto poco consistente, quando non si tratta<br />

addirittura di una crescita. Anche nella nostra regione il tema<br />

della prevenzione degli incidenti che coinvolgono gli utenti cosiddetti<br />

“deboli” rimane dunque una priorità.<br />

10 n u o v oinformatore N. 7-8 I luglio / agosto I 2013

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