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l’intervista di donato ungaro Gabriele Folli, Assessore alla Mobilità del Comune di Parma. P arma è entrata ufficialmente nelle mire di Tper, con la presentazione della dichiarazione di interesse per la partecipazione alla gara relativa alla vendita di una quota societaria di minoranza della Tep – l'azienda che gestisce la mobilità a Parma a provincia – e per la gestione del Trasporto Pubblico Locale nella città Ducale. Al momento Tper è presente a Parma attraverso il settore ferroviario, con la gestione diretta di una linea ferroviaria, la Parma-Suzzara, che viene esercitata, dalla stazione parmigiana fino alle rive mantovane del Po, su una storica tratta di proprietà prima della Società Veneta e poi di Fer, oggi fusa insieme all'Atc in Tper. Recentemente la parmigiana Tep ha approvato il proprio bilancio (con un attivo di oltre 300mila euro) e, contestualmente, ha dovuto registrare le dimissioni del presidente Antonio Tirelli; nulla di clamoroso, ma un semplice "atto dovuto", in quanto il presidente è nominato dagli enti pubblici proprietari, ovvero Comune di Parma e Provincia di Parma. E l'avvento del Movimento 5 Stelle nel 2012, in piazza Garibaldi, ha determinato le dimissioni dell'ex presidente Tirelli, il quale era stato nominato dalla precedente giunta di Centro-destra e confermato dal Commissario straordinario. Il nuovo presidente Tep, Mirko Rubini, viene proprio da Bologna; e in molti, a Parma, sorridono dicendo: "Guarda caso...". Ma l'assessore alla Mobilità del Comune di Parma, Gabriele Folli "smorza" i facili entusiasmi. Assessore Gabriele Folli, gli enti proprietari hanno deciso, per la seconda volta, di mettere a gara una quota societaria di Tep e la gestione del servizio su Parma e provincia; da Bologna arriva un certo interessamento. Cosa ne pensa, a proposito? «Non è certamente un segreto; abbiamo a tu per tu con gabriele folli Tper alla conquista della città Ducale? dato il via a una gara cosidetta "a doppio oggetto", ovvero per la vendita di una quota di minoranza di Tep e per la gestione del servizio di Trasporto Pubblico Locale gestito dalla nostra azienda in città e nel territorio provinciale. L'intenzione di Comune e Provincia è di mantenere le quote di maggioranza all'interno della compagine societaria e, quindi, di esercitare il controllo sul servizio pubblico. Abbiamo saputo dai giornali dell'interessamento della bolognese Tper, e vogliamo dire subito che chiunque vincerà la gara, avrà la possibilità di dare il proprio contributo gestionale ad una della aziende di Tpl più in salute d'Italia. Abbiamo appena approvato un bilancio in utile per 330mila euro, uno dei pochi casi nel Bel Paese; e come Comune in accordo con la Provincia abbiamo deciso di non suddividere gli utili tra i soci, ma di destinare quei soldi all'azienda, ad iniziative che vadano a migliorare ulteriormente il servizio offerto ai cittadini, a realizzare iniziative che portino nuovo interesse verso la mobilità sostenibile» Molti sostengono che il nuovo presidente, il bolognese Rubini, sia in qualche modo un'apertura verso la città felsinea... «Sono illazioni, la nomina del presidente di Tep è di competenza del Comune ed è normale che vi sia un avvicendamento una volta entrata in carica una nuova amministrazione. Con Mirko Rubini i contatti sono stati avviati sin dal nostro insediamento a partire da luglio del 2012 e quindi quando ancora non era stata neppure avviata la procedura di gara ». Credo che oramai non si possa farne 4 n u o v oinformatore N. 7-8 I luglio / agosto I 2013
più un segreto; la Regione, attraverso Tper, ha intenzione di realizzare un'unica impresa di trasporto, da Piacenza a Rimini. L'amministrazione comunale di Parma, che finora è rimasta esclusa da questa logica aggregazionista, come la pensa in merito? «Io penso che l’integrazione tra province porti benefici in aree e contesti particolari, come ad esempio può avvenire in Romagna, e in zone limitate. Onestamente nella parte ovest dell’Emilia vedo la cosa meno efficace a livello di servizi inter-provinciali, in quanto sono limitate le contaminazioni tra province in termini di linee su gomma, anche per il servizio ferroviario che serve in maniera efficiente l’asse della via Emilia. Andrebbe invece potenziata l'interazione ferro/ gomma, con maggiori punti di contatto e relazione tra le ferrovie e il trasporto su gomma ». Il bilancio Tper si è chiuso con una "falla" di circa nove milioni di euro, pur nell'ottica di un rientro nel giro di alcuni anni, mentre il bilancio Tep è in attivo; non temete per questa situazione? «Vedremo come andrà a finire. I criteri di ammissione alla gara tengono conto anche di aspetti di solidità economica del proponente quindi credo che avremo le maggiori garanzie anche sotto questo aspetto». Non teme il rischio di una privatizzazione della Tep? «Non vedo questo rischio. In Tep, chiunque entri, avrà una minoranza. Non si potrà parlare di privatizzazione, in quanto il controllo della società rimarrà in mano alla maggioranza dei soci pubblici Comune e Provincia che deterranno nel futuro assetto il 51 per cento delle quote di poprietà di Tep.». Poche settimane fa l'assessore regionale alla Mobilità, il parmense Alfredo Peri, ha avanzato la proposta - poi bocciata - di dismettere le quote di maggioranza delle aziende di Tpl in capo alla Regione, coinvolgendo soggetti privati. Secondo il suo punto di vista e in linea generale, il Trasporto pubblico locale deve essere gestito dal pubblico o dal privato? «Sono convinto che la formula vincente sia quella mista, dove il privato porta la sue competenze e la sua potenzialità in una condizione dove il pubblico impartisce le direttive necessarie a gestire il servizio, in forza di una quota societaria di maggioranza che deve rimanere in capo al pubblico. Il privato può integrare, ma il controllo dei servizi deve tenere conto delle esigenze del territorio che non sempre si coniugano con logiche esclusivamente imprenditoriali. Il trasporto pubblico ha una forte valenza sociale e quindi unire l’efficienza che può portare un privato ad una visione pubblica può rappresentare il giusto mix per far funzionare il servizio». Il Movimento 5 Stelle, nel maggio del 2012, a Parma, ha vinto una sfida; Pizzarotti è stato il primo sindaco M5S eletto in un comune capoluogo di provincia. Come stanno le cose oggi, a un anno di distanza? «Direi che la situazione, pur nelle oggettive enormi difficoltà ereditate dal passato, sta dimostrando che il Movimento 5 Stelle è una forza di governo onesta e seria che amministra bene una città e non una forza di opposizione a prescindere come spesso ci viene attribuito dai media a livello nazionale. In un anno abbiamo ridotto il debito, mantenuto i servizi, ridotto le spese ed avviato un opera di moralizzazione della politica che credo sarà irreversibile». 2013 I luglio / agosto I N. 7-8 n u o v oinformatore 5
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