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Intervista all'Assessore alla Mobilità di Parma Gabriele Folli

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far finta d'esser sani<br />

di Pier Roberto Dal Monte (Presidente Comitato Scientifico Unisalute)<br />

Alimentazione: dieta e digestione<br />

Le problematiche<br />

dietetico/alimentari<br />

degli autisti<br />

dei trasporti pubblici<br />

Numerosi studi hanno messo in evidenza<br />

come esista una marcata<br />

differenza di salute tra quella degli<br />

autisti dei trasporti urbani e quella di<br />

negli altri tipi di occupazione.<br />

Gli autisti di bus è una delle professioni<br />

con uno delle peggiori condizioni di<br />

salute se ci si basa su diversi indicatori di<br />

salute (livello del colesterolo, alta pressione<br />

sistolica, sovrappeso , dolori reumatici,<br />

etc).<br />

Più specificatamente i vari studi indicano<br />

tre tipologie di disturbi prevalenti in queste<br />

categorie lavorative che interessano<br />

apparati fondamentali dell'organismo: in<br />

particolare vengono colpiti il sistema cardiovascolari,<br />

il tubo digerente e l'apparato<br />

muscolo-articolare-scheletrico, che, come<br />

si vede nel grafico a fianco, hanno un<br />

considerevole rapporto con il lavoro che<br />

può essere nel complesso particolarmente<br />

stressante e logorante.<br />

Esaminiamo in particolare le affezioni<br />

gastroenterologiche che maggiormente si<br />

possono osservare negli autisti di bus di<br />

linea, le quali talvolta si trovano associate<br />

anche a malattie cardiovascolari dovute<br />

alla dieta ed al tipo di lavoro.<br />

Affezioni che peraltro si possono trovare<br />

spesso in altre attività similari.<br />

Le problematiche dietetiche che possono<br />

essere critiche per l’autista di linea devono<br />

essere peraltro valutate da due punti di<br />

vista: il primo per quel che riguarda l’apporto<br />

calorico o nutrizionista-metabolico<br />

con la dieta, il secondo dal punto di vista<br />

gastroenterico o digestivo vero e proprio<br />

ed è opportuno valutare per una buona alimentazione<br />

sia la qualità, sia la quantità<br />

dei cibi che infine le modalità con cui si<br />

soddisfano i bisogni alimentari.<br />

Per ciò che riguarda l'apporto calorico<br />

bisogna premettere che quando l’organismo<br />

assume un numero di calorie e quindi<br />

una quantità di cibo superiore alle proprie<br />

necessità fisiche o non riesce a bruciare<br />

con un'adeguata attività fisica le calorie in<br />

eccesso queste, specialmente i grassi e gli<br />

zuccheri si accumulano nell’organismo.<br />

I grassi non metabolizzati o “bruciati” si<br />

Fattori stressanti<br />

Ambiente di lavoro<br />

• Ergonomia della cabina<br />

• Aggressività degli utenti del<br />

mezzo e della strada<br />

• Congestione<br />

e perturbazioni del traffico<br />

Organizzazione del lavoro<br />

• Pressione del tempo/orari<br />

• Spostamenti<br />

• Intervalli di riposo<br />

(diurno/notturno)<br />

• Isolamento sociale<br />

Problemi organizzativi<br />

• Limitatezza<br />

nella presa di decisioni<br />

Variabili intermedianti<br />

(mediatori/moderatori)<br />

Demografiche<br />

• Genere<br />

• Età<br />

• Ereditarietà<br />

Personalità<br />

• Tipologia fisica e di carattere<br />

(durezza/dispo nibilità)<br />

• Empatia<br />

Altro<br />

• Supporto sociale<br />

• Controllo<br />

teriosclerosi, con sofferenza degli organi<br />

indispensabili per la vita, quale il sistema<br />

cardiocircolatorio ed il cervello o sistema<br />

nervoso centrale. Con la comparsa a carico<br />

del cuore di insufficienza coronarica<br />

avvertibile con angina ed ovviamente con<br />

il pericolo di sviluppare un infarto, spesso<br />

fatale o quantomeno fortemente invalidante,<br />

ed a carico del cervello, con fenomeni<br />

effetti<br />

Fisici<br />

• Malattie cardiovascolari<br />

• Gastrointestinali<br />

• Muscolo-scheletriche<br />

Psicologici<br />

• Ansietà/depressione<br />

• Disturbi psicologici<br />

postraumatici<br />

Stili di vita personali<br />

• Abusi di sostanze<br />

Organizzativi<br />

• Assenteismo<br />

• Turnover del lavoro<br />

• Incidenti<br />

distribuiscono in ugual maniera in tutti le<br />

varie parti dell’organismo con prevalenza<br />

visiva sulla componente cutanea, dando<br />

luogo appunto al quadro più eclatante<br />

dal punto di vista estetico che è l’obesità<br />

più o meno grave o più o meno armonicamente<br />

distribuita; ben più pericolosa è<br />

tuttavia l’accumulo di grasso negli organi<br />

interni, nelle arterie soprattutto le quali<br />

perdono l' integrità della loro superficie<br />

e gradualmente si restringono e si induriscono,<br />

dando a luogo al noto quadro di ardi<br />

ischemia da minore afflusso di sangue<br />

che possono sfociare in episodi transitori<br />

di paralisi, ma anche permanenti, come<br />

l’ictus o la lenta degenerazione cerebrale<br />

o demenza precoce, nota come malattia di<br />

Arzheimer.<br />

In quanto agli zuccheri, che vengono metabolizzati<br />

con l’intervento indispensabile<br />

dell’insulina, quando sono assunti in eccesso<br />

provocano innanzitutto un maggiore<br />

sforzo da parte del pancreas per produrre<br />

questo indispensabile ormone in quantità<br />

8<br />

n u o v oinformatore N. 7-8 I luglio / agosto I 2013

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