Principali malattie infettive del cane trasmesse da vettore
Principali malattie infettive del cane trasmesse da ... - Pet Club Bayer
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modo significativo i rischi di trasmissione <strong>del</strong>la leishmaniosi<br />
canina.<br />
Poiché nessuna formulazione può garantire una protezione<br />
completa, è consigliabile adottare ulteriori precauzioni:<br />
ó trattare regolarmente il <strong>cane</strong> con un prodotto ad attività<br />
repellente nei confronti dei flebotomi;<br />
ó ridurre l’esposizione notturna <strong>del</strong> <strong>cane</strong> al parassita, evitando<br />
lunghe passeggiate serali e provvedendo a ricoverarlo<br />
al chiuso durante la notte;<br />
ó applicare alle finestre zanzariere <strong>da</strong>lle maglie fitte<br />
(0,4-2 mm);<br />
ó trattare l’ambiente impiegando insetticidi ambientali<br />
per uso domestico;<br />
ó in caso di soggetti clinicamente sani che vivano o che<br />
abbiano soggiornato in aree a rischio è consigliabile<br />
sottoporre il <strong>cane</strong> a un controllo veterinario per l’accertamento<br />
diagnostico dopo 4-5 mesi <strong>da</strong>lla possibile<br />
esposizione. I controlli dovrebbero essere effettuati nel<br />
periodo Febbraio-Aprile.<br />
Vaccini<br />
Pur essendo gli studi sui vaccini in una fase relativamente<br />
avanzata, non esistono allo stato attuale formulazioni vaccinali<br />
autorizzate in Europa.<br />
Terapia<br />
Nessun farmaco è in grado di eliminare completamente<br />
e definitivamente il parassita <strong>da</strong>ll’organismo di un soggetto<br />
infetto.<br />
I protocolli terapeutici più frequentemente impiegati sono:<br />
Antimoniato di N-metilglucamina: 50 mg/kg BID, s.c.,<br />
per circa 4-6 settimane, di solito associato ad allopurinolo.<br />
Allopurinolo: 10 mg/kg BID, per os, per periodi lunghi,<br />
non inferiori a 6 mesi.<br />
Nei cani che recidivano più volte è importante utilizzare<br />
protocoli diversi <strong>da</strong> quelli utilizzati in precedenza per evitare<br />
fenomeni di chemio-resistenza.<br />
Protocollo di riferimento è considerato quello che prevede<br />
l’associazione tra antimoniato di N-metilglucamina e<br />
l’allopurinolo.<br />
Suggerimenti pratici<br />
Avere la certezza <strong>del</strong>la diagnosi ed escludere/identificare<br />
altre patologie concomitanti.<br />
Il monitoraggio sierologico (IFAT) e clinico dei soggetti<br />
che vivono o hanno soggiornato in aree endemiche è indispensabile<br />
per diagnosticare precocemente la patologia<br />
ed ottenere buoni risultati terapeutici.<br />
Eseguire sempre l’esame <strong>del</strong>le urine negli animali<br />
sospetti. La proteinuria è uno dei segni più frequenti<br />
(a volte unico segno!) di Leishmaniosi.<br />
Associare sempre terapie collaterali ai farmaci anti-Leishmania,<br />
in particolare nelle forme caratterizzate <strong>da</strong> coinvolgimento<br />
renale, oculare, articolare).<br />
Gli ACE-inibitori costituiscono il trattamento di elezione<br />
per la gestione <strong>del</strong>la proteinuria.<br />
Zoonosi<br />
La trasmissione <strong>del</strong>l’infezione <strong>da</strong>ll’animale all’uomo si<br />
realizza esclusivamente attraverso punture di flebotomi<br />
infetti. L’età infantile, la malnutrizione, l’HIV ed altre<br />
gravi immunodepressioni rappresentano fattori predisponenti.<br />
Nell’uomo l’infezione si manifesta in forma viscerale<br />
o cutanea. La forma viscerale è caratterizzata <strong>da</strong>:<br />
febbre irregolare, astenia, anoressia, pallore, splenomegalia,<br />
epatomegalia, adenomegalia. La forma cutanea si<br />
manifesta con lesioni singole, ulcerate o non, localizzate<br />
di solito nella sede di puntura <strong>del</strong> flebotomo. Il farmaco<br />
di elezione è l’Amfotericina B liposomica. Generalmente<br />
si ottiene la guarigione clinica e parassitologica.<br />
Miltefosina: 2 mg/kg, SID, con il cibo per 28 giorni, associata<br />
ad allopurinolo.