Rivista n°56 - giugno 2012 - Ordine degli Ingegneri della Provincia ...
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RIVISTA GIUGNO_rivista ing 06/07/12 10:24 Pagina 12<br />
<strong>Rivista</strong>*<br />
dell’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Ingegneri</strong><br />
Indispensabile arricchire la formazione di base.<br />
Formazione continua<br />
per gestire la complessità.<br />
La rapida crescita e complessità del<br />
sapere che nasce dal continuo progresso<br />
scientifico e tecnico genera<br />
la necessità di sempre nuove specializzazioni<br />
e di un continuo aggiornamento delle<br />
professioni. Le Università si sono adeguate<br />
a questa necessità e l’elenco dei titoli di<br />
studio cresce continuamente. Anche la formazione<br />
continua tende soprattutto ad assecondare<br />
la logica delle specializzazioni. Il<br />
frazionamento del sapere comporta tuttavia<br />
rischi di obsolescenza delle professionisti<br />
di fronte a improvvisi cambiamenti<br />
tecnologici e di mercato.<br />
Non sempre i cambiamenti sono prevedibili<br />
tanto da permettere una graduale conversione<br />
verso nuove professioni, spesso<br />
sono imprevisti, di vasta portata, rapidi e<br />
sconvolgenti. Il frazionamento sempre più<br />
spinto del sapere tende a rendere ciechi a<br />
ciò che è globale, fa perdere o indebolisce<br />
i legami tra quanto è oggetto di ciascuna<br />
professione e quanto attiene ad altri ambiti<br />
correlati o dipendenti da esso. Prevale<br />
quindi la tendenza ad ottimizzare i risultati<br />
di singoli segmenti dei processi, invece che<br />
quelli dei processi, diminuisce il senso di<br />
responsabilità dell’individuo sui risultati globali<br />
e collettivi. Da questo punto di vista,<br />
la specializzazione è una risposta inadeguata<br />
alla complessità, in quanto slega ciò<br />
che è legato e sottovaluta le interdipendenze.<br />
La risposta corretta è sviluppare<br />
una “intelligenza generale capace di riferirsi<br />
al contesto in modo multidimensionale e<br />
12 - <strong>Rivista</strong>* dell’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Ingegneri</strong><br />
FORUM<br />
PRESIDENTI<br />
Riforma <strong>degli</strong> Ordini Professionali.<br />
al globale” (da Edgar Morin: “I sette saperi<br />
necessari all’educazione del futuro (UNE-<br />
SCO.1999): edizione Italiana Raffaello<br />
Cortina Editore 2001) .<br />
La vulnerabilità delle professioni di fronte<br />
al rapido progresso e la necessità di sviluppare<br />
competenze per affrontare la complessità<br />
rendono indispensabile arricchire<br />
la formazione di base e quella continua<br />
<strong>degli</strong> adulti con conoscenze trasversali che<br />
amplino la visione oltre lo stretto ambito<br />
delle singole professioni. In particolare è<br />
necessario diffondere le scienze ambientali<br />
al fine di affrontare efficacemente la sfida<br />
<strong>della</strong> sostenibilità. Tali conoscenze non devono<br />
essere riservate per alcune specializzazioni<br />
ma essere inserite in tutti i<br />
programmi di studio e nella formazione<br />
continua.<br />
La Strategia UNCE per l’educazione per<br />
lo Sviluppo Sostenibile (doc. CEP/AC.<br />
13/2005/3/Rev.1) propone un “processo<br />
che dura tutta la vita, dall’educazione dell’infanzia<br />
a quella superiore fino a quella<br />
<strong>degli</strong> adulti e via oltre l’educazione formale”<br />
. “Particolare attenzione dovrebbe<br />
essere rivolta ai soggetti che hanno un<br />
ruolo di responsabilità primaria in una professione<br />
e alle sue ricadute economiche,<br />
sociali e ambientali”. Su questa linea, in Italia<br />
il Ministero dell’Istruzione dell’Università<br />
e <strong>della</strong> Ricerca e il Ministero dell’Ambiente<br />
e <strong>della</strong> tutela del Territorio e del Mare<br />
DI PIeR ANTONIO M. CASeLLATO<br />
hanno emesso (dicembre 2009) le “Linee<br />
guida per l’Educazione Ambientale e allo<br />
Sviluppo Sostenibile”. Ciò nonostante<br />
l’educazione alla sostenibilità è ancora<br />
molto carente, sia nelle scuole che e nei<br />
programmi dedicati a coloro che sono già<br />
inserti nel mondo del lavoro. La Formazione<br />
continua dovrebbe quindi essere sviluppata<br />
per rimediare urgentemente a<br />
queste carenze, eventualmente utilizzando<br />
anche metodi di formazione a distanza (elearning)<br />
già sperimentati con successo.<br />
La Commissione Ambiente sarà inoltre<br />
impegnata nel prossimo futuro a sviluppare<br />
rapporti di collaborazione sia con il<br />
Comune di Milano, per quanto riguarda le<br />
strategie di uso del suolo, sia con la Regione<br />
Lombardia per quanto riguarda i<br />
programmi che questa sta attivando in relazione<br />
al rischio idrogeologico e agli interventi<br />
di difesa del suolo. l