Rivista n°56 - giugno 2012 - Ordine degli Ingegneri della Provincia ...

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RIVISTA GIUGNO_rivista ing 06/07/12 10:25 Pagina 40 Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri L’apporto ingegneristico nella pianificazione degli interventi sul territorio. Nell’ambito della collaborazione che la Commissione Ambiente ha da tempo avviato a Milano con l’Ordine dei Geologi su alcuni argomenti di particolare rilievo quali la tutela, l’uso e la corretta gestione delle risorse idriche sotterranee, vorrei illustrare brevemente i contenuti e il senso dell’apporto ingegneristico nelle fasi di pianificazione e di programmazione degli interventi sul territorio siano essi di tipologia industriale, urbanistica od ambientale in quanto per un ingegnere la pianificazione è una particolare forma di progettazione. La complessità interdisciplinare di questi percorsi richiede comunque la contemporanea presenza di più competenze, tra cui le nostre, a livello tecnico, economico-finanziario, legislativo, ecc. Ciò premesso, vorrei sottolineare una effettiva analogia che esiste in termini di logiche operative tra i percorsi ingegneristici, soprattutto progettuali e quelli che caratterizzano le fasi di programmazione a livello di piano d’ambito delle risorse idriche disponibili. Ciò appare evidente da una lettura sintetica parallela di quali siano in entrambi i percorsi le reali fasi di lavoro. Per qualsivoglia opera, quello ingegneristico parte da: - definizione dei dati di progetto - calcoli e dimensionamento delle parti componenti con una prima stima dei costi - programmazione dei lavori e affinamento dei costi - realizzazione delle opere - collaudi e verifiche degli obiettivi finali Non diversamente si configurano i percorsi di pianificazione operativa inerenti la 40 - Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri gestione delle risorse idriche che si sviluppano anch’esse in più step quali: - acquisizione di un quadro conoscitivo delle risorse, sotterranee e non, in termini affidabili e completi - elaborazione dei piani d’ambito con la definizione degli obbiettivi tecnico-economici - congruenza dei costi e criteri di sostenibilità degli interventi - contestuale sviluppo delle fasi di programmazione - avvio e compimento degli interventi individuati - valutazione analitica globale dei rilevamenti e dei monitoraggi eseguiti in relazione agli standard di qualità attesi Nello sviluppo ingegneristico dei lavori, pianificazione e programmazione procedano a stretto contatto in quanto anelli della stessa logica operativa. Un altro aspetto importante del tema riguarda le varie problematiche che sussistono intorno alle diverse componenti gestionali delle acque sotterranee – qualità, disponibilità, prelievo, distribuzione, controllo, ecc.- in quanto detti aspetti che spesso si evolvono in criticità, nascono in realtà proprio sul territorio e si sviluppano in relazione a come l’uso dello stesso viene inteso e consentito. E’ evidente che la limitazione ed il superamento delle criticità funzionali man mano individuate, siano possibili solo disponendo da parte degli uffici preposti dei necessari strumenti operativi quali soprattutto norme specifiche, indirizzi di lavoro e linee DI FLAvIO TReSOLDI guida mirate, strutture adeguate degli organici tecnici, efficiente coordinazione tra i servizi coinvolti. In relazione a ciò e tenuto conto della natura interdisciplinare delle attività di pianificazione, già sottolineata all’inizio di queste note, potrebbe risultare utile considerare anche il coinvolgimento di professionalità esterne alle istituzioni, professionalità che nel corso del tempo hanno acquisito direttamente sul campo esperienze significative ed attendibili. In chiusura, vorrei sottolineare alcune criticità di cui si è fatto prima cenno perché la loro minimizzazione può essere, a mio avviso, determinante per lo sviluppo positivo dei temi ambientali. Mi riferisco in particolare: • ad una migliore utilizzazione a livello informatico e di comunicazione del pur notevolissimo bagaglio dei dati tecnicoscientifici che oggi possediamo ma che spesso risultano dispersi in filoni di indagine tra loro scollegati • alla sostanziale incompletezza degli organici presso gli uffici destinati alle attività di piano d’ambito • alla necessità di un rapporto di integrazione e di correlazione più stretto e continuo tra i settori che svolgono le attività di pianificazione e di programmazione degli interventi. l
RIVISTA GIUGNO_rivista ing 06/07/12 10:25 Pagina 41 Due seminari sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAee) oggi. Per iniziativa della Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, la Fondazione ha promosso due seminari tematici che si sono svolti a Milano presso la Sala Conferenze dell’Ordine in Corso Venezia n.16, il primo in data 6 marzo c. a. riguardante la “Filiera RAEE Parte prima: il Recupero” ed il secondo in data 28 marzo riguardante la “Filiera RAEE Parte seconda: la Logistica”. L’iniziativa ha avuto altresì il Patrocinio della Regione Lombardia ed è stata attuata in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e con l’Albo Gestori Ambientali della Lombardia, nonché ha visto la partecipazione del Consorzio CERTO, storica compagine nazionale di aziende specializzate nella filiera RAEE. I due seminari sono stati svolti con lo scopo di fornire un aggiornamento sulle esperienze operative finora maturate in relazione alla gestione dei RAEE nel relativo mercato di riferimento. E’ la prima volta che un Ordine professionale, ed in particolare quello degli Ingegneri, si rende disponibile e propositivo per una iniziativa del genere nel settore ambiente. Il reale fine dei suddetti seminari tematici è stato di fare chiarezza sui vari aspetti del mercato attuale dei RAEE e di dare merito all’attività di chi, per storica e specifica competenza, realizza in concreto e nella pratica quanto disposto dal cosiddetto decreto legislativo sui RAEE del 2005 e successive implementazioni e/o integrazioni. Per raggiungere tale obiettivo, si è pensato di “ascoltare la voce” degli Operatori della filiera RAEE strutturando i due seminari come sopra, il tutto secondo un preciso iter informativo finalizzato a fotografare la globalità della suddetta filiera; ciò perché si è ritenuto che i suddetti Operatori siano loro gli “uomini in trincea” e quindi per ciascuno di essi sono stati individuati i tre punti essenziali ovvero cosa fa, a chi serve quello che fa e con quali modalità interagisce nel mercato di pertinenza. Per ciascun seminario il relativo programma, impostato su concretezza e praticità, ha previsto, per la Parte prima - Recupero, una esposizione sui processi tecnologici di recupero materie prime seconde/sottoprodotti e aspetti connessi seguita da un dialogo aperto sulla tematica in questione, nonché specularmente, per la Parte seconda - Logistica, una esposizione sulle modalità di raccolta/stoccaggio ed aspetti connessi, seguita da un analogo dibattito aperto sulla tematica in questione. Dagli interventi è stato essenzialmente evidenziato che esistono impianti di pre-trattamento (smontaggio e cernita) ed impianti di trattamento (processi tecnologici di triturazione e separazione) per recupero materie prime seconde (materiali ferrosi, alluminio, rame, vetro, plastica, ecc.) da poter immettere vantaggiosamente in nuovi cicli produttivi; in particolar modo si è fatto cenno ad impianti per il trattamento di RAEE specifici (frigoriferi, lampade fluorescenti, ecc.) e sono stati descritti impianti di trattamento tubi catodici e schede elettroniche; che la raccolta differenziata dei RAEE è iniziata effettivamente solo nel 2009 e differisce da nord a sud d’Italia e che le modalità di ritiro, trasporto, conferimento e stoccaggio dipendono molto dai criteri logistici adottati che influenzano altresì le tariffe calcolate e che le varie tipologie di RAEE e la micro-raccolta, come la macro-raccolta, determinano la scelta dei contenitori e dei veicoli più idonei da adoperare di volta in volta per ogni singolo caso. Moderatore, nonché anch’egli relatore, è stato l’ing. Giuseppe Pirillo, Direttore Generale del Consorzio CERTO. E’ spettato invece al dr. Paolo Pipere, Responsabile Servizi Adempimenti Ambientali della CCIAA di Milano e Referente dell’Albo Gestori Ambientali della Lombardia, illustrare una sintesi ragionata degli aspetti discussi e delle problematiche rilevate, alcune ancora irrisolte, delineando così una possibile fotografia del settore RAEE, in merito prima al recupero e poi alla logistica, coerente col mercato reale e da analizzare per proporre miglioramenti e/o modifiche costruttive nonché per combattere abusi e per contrastare comportamenti sleali di alcuni “attori sulla scena”, non certamente definibili di… partnership. All’ing. Mario Amadasi, Presidente Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, è stata infine affidata poi in ogni seminario la gestione del dibattito e la esposizione delle conclusioni di fine giornata, tutte sintetizzabili in azioni propositive per il futuro. l Rivista* dell’Ordine degli Ingegneri - 41
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