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pag 22 Periodo Especial (1° capitolo) S ono lettere dai Caraibi due anni che scrivo di quest’isola che fa parlare di sé politologi, sociologi, storici, semplici osservatori, ma un po’ perché non volevo essere criticato dai comunisti pro-Castro e dai liberisti pro-resto del mondo, un po’ perché è difficilissimo trovare il bandolo di una matassa che probabilmente non ne ha, non mi sono mai addentrato in argomentazioni serie lasciando che articoli a volte ironici mi facessero da scudo ai non teneri giudizi delle fazioni sopra menzionate. Ho però sempre desiderato scrivere su un argomento che mi ha affascinato e che recentemente è ritornato in auge giacché la blogger cubana Yoani Sanchez ne parla spesso nel suo blog Generacion Y: il così chiamato “periodo especial”. Quest’argomento è per forza di cose molto esteso per cui lo svilupperò frazionandolo su più numeri di “Teramani” ma credo che ne valga la pena per capire qualcosa in più di questo paese troppo spesso giudicato da una comoda poltrona italiana. Nessuno, immagino, avrà la necessità della traduzione all’italiano dello spagnolo Periodo especial che fu decretato dall’allora presidente di Cuba Fidel Castro all’indomani della visita sull’isola di Mikail Gorbaciov. E’ stato un evento tragico della storia di questo paese. Un evento la cui fine ancora non è stata annunciata e anzi, proprio ora che Cuba sembrava avviata a una normalità economica, ecco la crisi mondiale che fa tornare di moda i fantasmi di quell’epoca che hanno segnato, sicuramente più dello stesso socialismo, l’attuale società cubana. luglio-agosto 2009 di Francesco Pellecchia agente.havana@yahoo.it Siamo nel 1989, venti anni fa’. L’economia cubana poggiava quasi interamente sulle importazioni dai paesi del patto di Varsavia che rifornivano Cuba di qualsiasi genere e servizio, scelta questa che si rivelerà deleteria. Cuba non aveva un’industria degna di questo nome, al massimo c’erano le assemblatrici di beni prodotti nei paesi del Comecon. L’embargo americano quindi non si faceva sentire più di tanto proprio perché i sovietici, presenti anche militarmente in numero massiccio sull’isola, mantenevano i cubani con un tenore di vita accettabile. Era senza dubbio un’economia dopata. Poi avvenne l’impensabile: “la caduta del muro di Berlino” che rimarrà un simbolo indelebile nella storia dell’Europa con ripercussioni di carattere mondiale. I presidenti USA e URSS Reagan e Gorbaciov giunsero a una serie di accordi di carattere politico, economico e militare fino allora nemmeno ipotizzabili e il dissolvimento del socialismo nei paesi dell’Europa dell’est fu repentino. Sappiamo tutti com’è finita in Romania, in Polonia e via via tutti gli altri paesi, con l’Unione Sovietica che si frazionò e un sistema che da socialista si trasformò in capitalista. Un solo paese di quel blocco rimase ancorato rigidamente al socialismo: Cuba. Un paese che aveva scelto questo sistema nel 1962 e che per non cedere ai rivali americani decise di andare avanti con il progetto della Rivoluzione. Nel 1989 dunque i sovietici salutarono i cubani lasciandoli soli al loro destino, privi di un’economia (producevano tabacco, zucchero e rum), e con una situazione politica gravissima: soli contro il gigante americano a poche miglia, cui non rimaneva altro da fare che aspettare e vedere il crollo economico cubano di lì a poco. Dicevo di un’economia che doveva far fronte a importazioni di ogni genere, dal petrolio, al cibo, ai vestiti, a tutto. Cuba doveva comprare tutto avendo da vendere solo zucchero. Chi resiste in quelle condizioni? Chi resiste se nessuno ti vuole o può aiutare e il morso americano alla tua giugulare si fa’ sempre più stretto con delle leggi che indurirono, e non di poco, il già pesantissimo embargo? Hasta la proxima u
coldiretti informa Salute ecco i cibi che aiutano 6 milioni di allergici al sole Consumare frutta e verdura non serve solo a recuperare la forma perduta per superare la prova bikini ma fare il pieno di carote, insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, albicocche aiuta anche la tintarella grazie alla presenza di vitamina A che difende l’organismo dai raggi solari e favorisce la produzione nell’epidermide del pigmento melanina che dona la classica tintarella alla pelle. Il riferimento è ai sei milioni di italiani che, secondo la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), soffrono di intolleranza al sole, o fotodermatosi, che si può prevenire consumando “ molta frutta e verdura durante tutto l’anno, ma soprattutto in questa stagione: gli antiossidanti proteg- luglio-agosto 2009 gono la pelle dagli effetti del sole”. Antiossidanti “naturali” sono infatti le vitamine A, C ed E che sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. Questi vegetali sono quindi alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile. La Coldiretti ha stilato una classifica top-ten della frutta e verdura che “abbronza” sulla base del contenuto in Vitamina A dei diversi alimenti. Il primo posto è conquistato indiscutibilmente dalle carote che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi . Al posto d’onore salgono gli spinaci che ne hanno circa la metà, a pari merito con il radicchio mentre al terzo si posizionano le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliege che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni. Il consumo di frutta di stagione non è in realtà importante solo per l’aspetto SERA EMOZIONI D’ARREDO Saldi di fine stagione di Nicola Lucci Coldiretti Teramo fisico poiché l’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro, nei confronti delle quali la dieta mediterranea ha dimostrato scientificamente di essere particolarmente efficace nella prevenzione La tintarella alla frutta Vitamina A (*) 1. Carote 1200 2. Spinaci e radicchi 500-600 3. Albicocche 350-500 4. Cicorie e lattughe 220-260 5. Meloni gialli 200 6. Sedano 200 7. Peperoni 100-150 8. Pomodori 50-100 9. Pesche 100 10. Cocomeri e ciliegie 20-40 (*) in microgrammi di Vitamina A o in quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile pag 23
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