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IL LINGUAGGIO DELLA LIRICA D'AMORE - Liberta' Educazione ...

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Analizziamo “Tuttor ch’eo dirò” di Guittone D’Arezzo. E’ un sonetto in endecasillabi con<br />

rime ABBA nelle quartine e CDC, DCD nelle terzine.<br />

Notiamo l’affinità fra la prima rima delle quartine in osa e la seconda delle terzine in oso:<br />

vv.1-4 cosa / gioiosa; vv. 5-7 posa / amorosa; vv.10-12-14 gioiosa / disioso / riposo.<br />

Analizziamo “La splendiente luce” di Chiaro Davanzati. E’ un sonetto in endecasillabi, le<br />

cui rime seguono lo schema del precedente sonetto, e cioè ABBA nelle quartine e CDC, DCD<br />

nelle terzine.<br />

Analizziamo “Molto si fa brasmare” di Bonagiunta Orbicciani, un rimatore vicinissimo ai<br />

Siciliani, particolarmente al Notaio. Egli è molto incline alla canzonetta e alla ballata, non<br />

sprovvisto di iniziative metriche; è il miglior ponte tra i Siciliani e gli Stilnovisti fiorentini (<br />

Cavalcanti e Dante ). Questo componimento è una ballata mezzana ( cioè con ripresa di tre<br />

versi ), in tutti i settenari: due piedi ab, volta abx, ripresa mmx. E’ una ballata in nove stanze,<br />

la fronte divisa in due piedi ( con rima abab ) e la sirma composta da una sola volta abx.<br />

Analizziamo “Poi contra voglia” di Panuccio Dal Bagno. E’ una canzone di sei stanze,<br />

ognuna delle quali ha una fronte con due piedi uguali ( AbC ) e una sirma con due volte<br />

uguali, ma con un verso aggiunto ( DeF, DeF, F ); e il congedo differisce così dalla sirma<br />

come dalla stanza intera: sono innovazioni significative.<br />

Analizziamo “Ahi dolze e gaia” di Chiaro Davanzati. E’ una canzone di cinque stanze.<br />

Ognuna di esse ha una fronte con due piedi analoghi (AbbA, BaaB ) e una sirma CDdEeF,<br />

dunque con la prima e l’ultima rima irrelate ( ma nelle prime due stanze, la prima, e allora il<br />

verso è settenario, si identifica con b: tutto ciò è tipico della non imitata tecnica di Chiaro ).<br />

La rima irrelata è formata da due parole che non hanno connessione sintattica;<br />

proponiamo qualche esempio in questa canzone: vv.9-4 sequenza / maggiore; vv.23-28 paura<br />

/ cortesia; vv.37-42 savere / sia; vv.51-56 donata / dolorosa; vv.65-70 maggiori / via.<br />

Analizziamo “Donna di voi si rancura” di Monte Andrea. E’ una canzone di sette stanze<br />

più congedo, che si segnala per essere, al modo più frequente nella poesia provenzale, in<br />

strofe unissonans, cioè con rime costanti attraverso l’intero componimento. La fronte ha due<br />

piedi analoghi, aab, ccB ( le lettere minuscole designano ottonari), e sirma a rime baciate ( le<br />

lettere minuscole designano un ottonario la prima volta, altrimenti settenari ) ddeefF.<br />

La prima rima è siciliana ( -ora con -ura ); tutte le stanze presentano anafora; delle sirme,<br />

tolte quelle periferiche, cioè la prima e l’ultima ( congedo ), la rima in -one segnala il tema<br />

metaforico ( talora letterariamente abusato, talora non banale ): leone, paone, dragone, ecc.<br />

2.2 TIPO DI SINTASSI<br />

Facendo riferimento a Guittone D’Arezzo, esponiamo alcune notizie sulla sintassi dei<br />

componimenti dei Toscani. Guittone sembra trasferire alla sua regione e alla sua classe e parte<br />

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