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IL LINGUAGGIO DELLA LIRICA D'AMORE - Liberta' Educazione ...

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angelicata possono essere espresse con la tecnica della dolcezza, ma anche la malinconia, il<br />

dolore, il senso della morte, l’angoscia e la “paura” d’amore”>> 6<br />

La particolare sintassi di questa corrente può quindi comprendere le diverse maniere<br />

individuali e i diversi temi prediletti da ciascun componente del gruppo ( la malinconia di<br />

Cino, l’angoscia e lo sbigottimento di Guido Cavalcanti, ad esempio ).<br />

Per meglio renderci conto in che cosa consiste questo stile “dolce”, analizziamo il testo più<br />

celebre di Guinizzelli, già preso in esame nel precedente paragrafo, la canzone “Al cor gentil<br />

rempaira sempre amore”. Essa si può considerare il vero e proprio “manifesto” della nuova<br />

tendenza poetica. Seguiremo il seguente schema di analisi, che può essere utilizzato in tutti gli<br />

altri testi. Abbiamo vari livelli di analisi: livello fonico: se vi sono suoni aspri.<br />

livello metrico: come sono collegate le varie stanze; se ci sono rime ripetute nelle varie<br />

stanze.<br />

livello lessicale: se ci sono parole-chiave; quale posizione occupano all’interno del verso;<br />

se sono presenti latinismi e/o provenzalismi.<br />

livello retorico: se ci sono metafore, similitudini, analogie, allitterazioni, assonanze.<br />

livello sintattico: se la sintassi usata è semplice o complessa; se c’è una corrispondenza tra<br />

il tessuto sintattico e le argomentazioni adottate di carattere dottrinale e filosofico.<br />

livello ritmico: se vi sono enjambements.<br />

Nella canzone del Guinizzelli, per quanto concerne il livello fonico, possiamo affermare<br />

che sono praticamente assenti suoni aspri e , in particolare, scontri di consonanti. Per quanto<br />

riguarda il livello metrico non si trovano rime rare o difficili, cioè con combinazioni di suoni<br />

rari e poco comuni, quindi molto difficili da trovare; poco presenti sono anche rime che<br />

mostrino particolari artifici: vi sono solo due rime univoche, vv.5-7 sole / sole, vv.41-43 cielo<br />

/ cielo, ed una rima siciliana ai versi 18-20 natura / ‘nnamora. Compare solo episodicamente<br />

la tecnica delle “coblas capfinidas”: vv.10-11 foco / foco; vv.20-21 ‘nnamora / Amor; vv.40-<br />

41 splendore / splende.<br />

A livello lessicale non vi sono termini particolarmente rari e ricercati, ma il lessico è in<br />

genere piano e comune. Sono pochi i francesismi e i provenzalismi: rempaira, clar (che può<br />

essere anche un latinismo ), aigua, coraggio, semblo, semblanti, sembianza, amanza.<br />

Per ciò che concerne il livello sintattico, osserviamo un andamento fluido e piano, senza<br />

dure inversioni ( con qualche eccezione: la posposizione del soggetto natura al verso 4, del<br />

ferro in la minera al verso 30, ai versi 45-50 ).<br />

A livello ritmico notiamo l’assenza di spezzature violente; pause forti all’interno di un<br />

verso ( punti fermi, punti e virgole ); sono rari gli enjambements dalla forte inarcatura ( vv.26-<br />

27 foco / caldo, vv.48-49 splende / del suo gentil ).<br />

A livello retorico non vi è presenza di numerose figure retoriche; qui sono rare e la più<br />

frequente è il paragone.<br />

6 La citazione di Marti è tratta da “Il sistema letterario” Guglielmino/Grosser, Principato, p. 116<br />

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