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IL LINGUAGGIO DELLA LIRICA D'AMORE - Liberta' Educazione ...

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specialmente nelle terminazioni vocaliche collegate con la rima. Così nella canzone<br />

“Madonna dir vi voglio” di Iacopo Da Lentini, il verso 2 come l’amor m’ha priso e il<br />

corrispondente verso 6 che’n tante pene è miso hanno subito un intervento toscaneggiante che<br />

ha sostituito priso all’originale prisu e miso all’originale misu.<br />

Nei versi 29-30 della stessa canzone co si fo per long’uso / vivo’n foc’amoroso , la rima<br />

che nell’originale c’era ( usu con amorusu ) risultava persa nella trascrizione toscana. O<br />

meglio, si era di fronte alla cosiddetta rima imperfetta, tuttavia accettata dalla cultura<br />

duecentesca e ancora trecentesca, e adoperata anche da autori sommi. Questa particolare rima<br />

imperfetta si suol chiamare “rima siciliana”.<br />

Dopo aver sintetizzato i tratti principali della metrica nella poesia siciliana, proviamo ad<br />

analizzare alcuni dei più famosi componimenti dei siciliani.<br />

“Meravigliosamente” di Iacopo Da Lentini è una canzonetta di settenari, in sette stanze;<br />

ogni stanza è costituita da due piedi abc e una sirma ddc; c’è quindi una rima chiave ( la c )<br />

che fa da collegamento.<br />

Troviamo le rime siciliane ai vv. 3-6 … e mi tiene ad ogn’ora /… la simile pintura, ai vv.<br />

33-36 …e non po’ stare incluso / …a voi, vis’amoroso; ai vv.51-54 …che voi pur v’ascondete<br />

/ quando voi mi vedrite.<br />

“Morte perché m’hai fatta” di Giacomino Pugliese è una canzone di sei stanze, ognuna<br />

delle quali è così strutturata: una fronte ( vv. 1-4 ) di due piedi uguali (endecasillabi con rima<br />

ABAB ), e una sirma ( vv. 5-10 ) di due volte pure identiche (due endecasillabi e un quinario<br />

con rima CCb, CCb ).<br />

A parte l’ultima stanza, che resta a sè con congedo, le altre cinque hanno un collegamento<br />

fra di loro così strutturato: le prime quattro sono collegate a coppia (la prima con la seconda:<br />

vv. 10-11 soglio / solea; la terza con la quarta: vv.30-31 donna / madonna); inoltre fra la<br />

quarta e la quinta, come nota A. E. Quaglio,

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