a ngelo p agano - la scuola poetica siciliana
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Non ultimo a guardarsi nello specchio ci potrebbe essere proprio<br />
un poeta come Giacomo. Egli nel<strong>la</strong> sua difficoltà di esprimersi, di<br />
trovare le parole giuste (sempre in Uno disïo) – il tutto associato al<strong>la</strong> tirannia<br />
di Amore – dichiara l’urgenza dell’espressione sul contenuto, di<br />
una lirica d’arte capace di, come affermavamo in apertura, rompere i<br />
ponti con <strong>la</strong> lirica occitanica.<br />
I. Questioni sul<strong>la</strong> costituzione di un canone re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> <strong>siciliana</strong><br />
L’analisi condotta da qualsivoglia prospettiva teorica e di storia letteraria,<br />
sulle opere costituenti il corpus poetico del<strong>la</strong> cosiddetta Scuo<strong>la</strong><br />
<strong>poetica</strong> <strong>siciliana</strong>, ci costringe fin da subito a una presa di posizione netta<br />
nelle questioni che gravitano intorno all’essenza di questo fenomeno<br />
poetico: il tempo e il luogo di nascita del<strong>la</strong> ”Scuo<strong>la</strong>”; le caratteristiche<br />
ideologico-spirituali, nonché quelle poetologiche e re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> lingua<br />
<strong>poetica</strong>; il confronto con <strong>la</strong> lirica trobadorica provenzale e, per finire, lo<br />
stesso problema del<strong>la</strong> creazione di una lingua <strong>poetica</strong>. Tali questioni,<br />
del resto, se da un <strong>la</strong>to sono precedenti a quelle sull’inserimento nel<br />
canone letterario del<strong>la</strong> <strong>poetica</strong> del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> <strong>siciliana</strong>, in parte sono ad<br />
esse strettamente connesse. Per rendersi conto di quanto aperti siano<br />
questi problemi, basta menzionare l’importante simposio tenutosi a<br />
Lecce fra il 21 ed il 23 aprile del 1998, durante il quale è stato chiesto a<br />
storici del<strong>la</strong> lingua e a filologi di dichiarare il loro parere, e motivarlo,<br />
intorno al canone re<strong>la</strong>tivo ai ”poeti siciliani” e ai poeti ”siculo-toscani”.<br />
Ciò era strumentale al<strong>la</strong> nuova edizione critica dei poeti del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong><br />
<strong>siciliana</strong>, coordinata dai professori Costanzo Di Giro<strong>la</strong>mo e Rosario<br />
Coluccia per il Centro di studi filologici e linguistici siciliani, un’opera<br />
che purtroppo non ha ancora visto <strong>la</strong> luce.<br />
Gli studiosi coinvolti nel progetto intendono stabilire chi realmente<br />
appartenesse al gruppo dei poeti federiciani, considerando <strong>la</strong><br />
possibile inclusione dei ”non insu<strong>la</strong>ri”, partendo naturalmente dalle<br />
edizioni critiche delle liriche pubblicate nel corso degli anni, cercando<br />
infine di capire le ragioni per le quali gli editori hanno di volta in volta<br />
inserito o trascurato, nel<strong>la</strong> personale selezione di poesie attribuite al<strong>la</strong><br />
cosiddetta Scuo<strong>la</strong> <strong>siciliana</strong>, questo o quell’autore. Altri argomenti toccati<br />
hanno riguardato l’attività in genere dei poeti siciliani e siculotoscani,<br />
come pure l’accettazione del canone c<strong>la</strong>ssico dantesco. La criti-<br />
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