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a ngelo p agano - la scuola poetica siciliana

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VIII. 305), scelto perché «tutti i rimatori d’Italia fin press’ a poco al<strong>la</strong><br />

caduta degli Svevi furono al<strong>la</strong> corte sveva» e che «tutti perciò devono<br />

aver poetato sforzandosi di adoperare <strong>la</strong> lingua letteraria accreditata, il<br />

siciliano» (Santa<strong>ngelo</strong> 1959:150; 238).<br />

Panvini dimostra di essere molto sicuro delle sue tesi quando<br />

dà per certe le affermazioni testé riportate del Santa<strong>ngelo</strong>, oppure<br />

quando conferma <strong>la</strong> presenza di Guittone al<strong>la</strong> corte di Manfredi, dimostrandosi<br />

fra l’altro alquanto coraggioso. Una specie di palinodia<br />

avviene in Poeti italiani al<strong>la</strong> corte di Federico II, pubblicato nel 1994 in cui<br />

il numero di poeti si ridimensiona a sedici effettivamente presenti a<br />

corte. Resta il fatto comunque che <strong>la</strong> prima raccolta, nonostante <strong>la</strong> generosità<br />

di inclusione testuale resta a tutt’oggi l’unica che offre, sia pure<br />

per eccesso, l’intero corpus poetico siciliano (Coluccia 1999:43), tanto<br />

da divenire un punto di riferimento a dispetto delle critiche mossegli<br />

nel corso degli anni.<br />

Riportiamo di seguito alcuni dati sintetici sui principali codici<br />

che ci hanno trasmesso le rime dei poeti siciliani.<br />

Il primo dei tre canzonieri (tutti derivanti probabilmente da<br />

quell’archetipo toscano che i filologi oggi negano) è il codice Vaticano<br />

Latino 3793 (usualmente sig<strong>la</strong>to V) dell’ultimo Duecento e poi appartenuto<br />

al filologo umanista A<strong>ngelo</strong> Colocci, bipartito per generi metrici<br />

(canzoni i componimenti 1-325, sonetti i 326-999). È questo il manoscritto<br />

più significativo contenente le liriche siciliane. Il compi<strong>la</strong>tore<br />

aveva originariamente voluto assegnare ad ogni singolo quaderno del<strong>la</strong><br />

sua raccolta poesie appartenenti ad un determinato gruppo di poeti,<br />

ordinati, nei primi quaderni - cioè nei quaderni II (il I quaderno contiene<br />

l’indice), III, IV e V - cronologicamente. Si tratta di una cronologia<br />

intesa in senso <strong>la</strong>to: infatti il secondo quaderno sembra che comprenda<br />

i poeti siciliani del<strong>la</strong> prima generazione, in quanto essi sono<br />

raccolti intorno a Messer lo Re Giovanni, indicato verosimilmente dal<br />

compi<strong>la</strong>tore con Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme, suocero di<br />

Federico II; il III quaderno comprende poeti siciliani e continentali<br />

raggruppati intorno a Federico II e, pertanto, appartenenti ad una seconda<br />

generazione; il IV quaderno, che inizia con il famoso Contrasto<br />

di Cielo d’Alcamo, contiene verosimilmente componimenti di giul<strong>la</strong>ri<br />

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