“accattone”: un nucleo del tradurre pasoliniano - Pier Paolo Pasolini

Senza il Gadda romanesco non si concepirebbero i due
romanzi, Ragazzi di vita e Una vita violenta, che Pier Paolo
Pasolini, reduce da un felibrige friulano, dedicò al
linguaggio, di riduzione basica, degli adolescenti
sottoproletarî abitanti le borgate romane. 7
Contini inserisce questa considerazione all’interno
di un testo dedicato a valorizzare il dato
espressionistico della scrittura gaddiana e a percepirne
la presenza nei suoi più diretti continuatori. Ma, ciò
che diventa interessante notare, è come sul dato
espressionistico insisterà, dodici anni dopo Contini,
anche Walter Siti 8 che, in un articolo per la «Rivista di
Letteratura italiana», potrà finire per formulare
addirittura questo giudizio:
La pellicola cinematografica è una membrana: il fenomeno
stilistico che ho qualificato come espressionista celebra i
suoi massimi fasti tra le Ceneri e la Religione del mio tempo;
entra in crisi nel corso di Poesia in forma di rosa, scompare
del tutto con Trasumanar e organizzar. In termini cronologici,
la sua scomparsa dalla poesia pasoliniana avviene intorno al
1963; con l’approssimazione e il ritardo che è lecito
attendersi in fatti di questo genere, si può dire che
l’espressionismo finisce quando il cinema comincia. 9
La descrizione dei modi in cui opera l’elemento
chiamato in causa da Siti, cioè questo fenomeno
stilistico che egli ha qualificato come espressionista, è
inserita per gradi lungo il corso di questo mio lavoro.
Valga comunque da subito una considerazione generale, che
riprende in parte un accenno già fatto all’inizio di
questo capitolo, ma sulla quale è utile insistere:
7
Gianfranco Contini, Ultimi esercizi ed elzeviri, cit., p.100.
8
Ora principale curatore dell’edizione filologica dell’opera omnia
pasoliniana.
9
Walter Siti, Il sole vero e il sole sulla pellicola, o
sull’espressionismo di Pasolini, nella «Rivista di Letteratura
italiana», VII (1989), 1, pp. 97-131, [105].
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