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“accattone”: un nucleo del tradurre pasoliniano - Pier Paolo Pasolini

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UNA DIZIONE TOTALE DELLA REALTÀ<br />

A conforto di questa tesi voglio ora portare alc<strong>un</strong>i<br />

esempi, rappresentativi dei p<strong>un</strong>ti più alti <strong>del</strong> <strong>Pasolini</strong><br />

poeta e romanziere. Partendo dall’esame dei testi<br />

poetici, coadiuverò la mia analisi sulla scorta di quella<br />

condotta da Stefano Agosti, nella raccolta di saggi Il<br />

testo <strong>del</strong>la poesia 1 . Cercando di inquadrare il progetto<br />

poetico <strong>pasoliniano</strong> dentro <strong>un</strong> preciso filone, Agosti<br />

attua <strong>del</strong>le verifiche che, se a prima vista sembrerebbero<br />

farlo risalire dentro la corrente tradizionalista<br />

d’eccellenza <strong>del</strong>la poesia italiana, possono allo stesso<br />

tempo chiamare in causa il nome di Jacques Derrida e<br />

prestare lo stesso progetto in f<strong>un</strong>zione <strong>del</strong> radicale<br />

processo di decostruzione <strong>del</strong> discorso occidentale<br />

portato avanti dalla corrente post-strutturalista. Finché<br />

si gi<strong>un</strong>ge a <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di fronte al quale diventa<br />

impossibile l’assimilazione a entrambe le posizioni<br />

proposte. Operata questa prima, parziale messa a fuoco,<br />

Agosti può com<strong>un</strong>que affermare che «l’uso che <strong>Pasolini</strong> fa<br />

<strong>del</strong> discorso è <strong>un</strong> uso “a oltranza”, nel senso che il<br />

discorso sembra qui adibito, per così dire, allo stato<br />

puro» 2 . Agosti si appella all’”impoetico”, <strong>un</strong>’istanza<br />

programmatica che era stata formulata a più riprese non<br />

solo dallo stesso <strong>Pasolini</strong> ma da tutto il gruppo <strong>del</strong>la<br />

rivista «Officina», <strong>del</strong>la quale il poeta fu <strong>un</strong>o dei<br />

principali animatori. Nel 1977, cinque anni prima <strong>del</strong><br />

saggio di Agosti, Mannino si era riferito al procedimento<br />

di aggettivazione <strong>pasoliniano</strong> come a <strong>un</strong> atto costante di<br />

degradazione linguistica teso però a instaurare «<strong>un</strong> nuovo<br />

sublime» 3 . Agosti, per il momento, si preoccupa di<br />

1 Stefano Agosti, La parola fuori di sé, in Id., Il testo <strong>del</strong>la<br />

poesia; cinque analisi, Milano, Feltrinelli, 1982, pp. 127-154.<br />

2 Ivi, p. 135.<br />

3 Vincenzo Mannino, Invito alla lettura di <strong>Pier</strong> <strong>Paolo</strong> <strong>Pasolini</strong>,<br />

Milano, Mursia, 1977, p. 125.<br />

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