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se tu vieni quassu

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LA PICCOLA BANDA DI ARIANO<br />

Francesco Piredda, <strong>se</strong>rgente, Vittorio Vargiu, caporale maggiore ed il tenente di<br />

complemento di cavalleria dell'e<strong>se</strong>rcito, Gianluca Spinola, avevano abbandonato la divisa militare<br />

subito dopo la proclamazione dell'Armistizio, l'8 <strong>se</strong>ttembre 1943. Franco (o Francesco) S<strong>tu</strong>cchi<br />

Prinetti, di cinque anni più giovane, richiamato alle armi dalla RSI nell'au<strong>tu</strong>nno del 1943 non si era<br />

pre<strong>se</strong>ntato al Distretto militare risultando perciò renitente alla leva e passibile di arresto, di<br />

deportazione <strong>se</strong> non, addirit<strong>tu</strong>ra, di fucilazione. Per scongiurare tali pericoli si era rifugiato nella<br />

Fattoria di Selvapiana, nel Comune di Rufina, di proprietà della famiglia della moglie del cugino<br />

Gianluca Spinola. Mentre per lo Spinola era stato relativamente facile ricongiungersi con la<br />

famiglia materna, residente in Toscana, ciò risultò impossibile per Vargiu e Piredda, le cui famiglie<br />

si trovavano a Ulassai e Nuoro, in Sardegna e, pertanto, essi dovettero cercare momentanea<br />

protezione nell'area fiorentina, aiutati dal loro ex comandante. Gianluca Spinola, dopo aver e<strong>se</strong>guito<br />

alcune azioni antinaziste in Val di Sieve, for<strong>se</strong> insieme al cugino Franco S<strong>tu</strong>cchi Prinetti, ed es<strong>se</strong>rsi<br />

messo in contatto con le organizzazioni della Resistenza, si spostò infine (insieme allo S<strong>tu</strong>cchi<br />

Prinetti), ricongiungendosi più tardi con Piredda, Vargiu e Basilio Aruffo, uno s<strong>tu</strong>dente universitario<br />

italo-russo, già precettore in casa Giuntini, dal quale prendeva lezioni scolastiche private, ad Ariano,<br />

nei pressi di Volterra 8 .<br />

8 Ad Ariano, presso Spicchiaiola di Volterra la contessa Luisa Elia, divorziata dal marito Luigi Spinola, pos<strong>se</strong>deva una<br />

villa padronale con una vasta fattoria di diciotto poderi che conduceva con moderni metodi agrari. Ad uno dei poderi,<br />

prossimi alla villa, fu dato il nome della figlia, morta giovanissima, Franca Spinola. Dopo l'annullamento del<br />

matrimonio, dal quale era nato Gianluca Spinola, Luisa Elia aveva risposato, in <strong>se</strong>conde nozze, il colonnello romano<br />

Francesco Formigli. Basilio Aruffo (comunemente chiamato "il russo"), residente a Firenze, è registrato tra i<br />

collaboratori dei partigiani della XXIII bis Brigata Garibaldi (P.G. Mar<strong>tu</strong>fi, La tavola del pane, cit, p. 65), ma in realtà<br />

figura nell’Elenco dei partigiani combattenti in Toscana, per il periodo 1 marzo – 20 luglio 1944 (Elenco n. 43. p.1, cit.)<br />

e potrebbe es<strong>se</strong>re stato l'anello di congiunzione tra lo Spinola e la sua "piccola banda" e le formazioni della Brigata<br />

sopra citata. Che i contatti tra il fattore e i mezzadri e salariati di Ariano, lo Spinola e i partigiani della "Guido<br />

Boscaglia" fos<strong>se</strong>ro frequenti, lo conferma il partigiano Luigi Bu<strong>se</strong>lli ("Pentolo") facente parte della formazione "La<br />

Volante" di Velio Menchini e successivamente della XXIII bis Brigata. Ariano era un centro di rifornimento viveri,<br />

denaro e mezzi, ai partigiani ai quali lo Spinola fornì e installò una radio ricetrasmittente. In fattoria trovarono rifugio<br />

alcuni partigiani braccati dalla Milizia repubblicana. La fidanzata del Bu<strong>se</strong>lli abitava al podere Arianino poco discosto<br />

dalla Fattoria e ricorda vividamente, alcuni particolari di quei giorni: la ragazza Franca Spinola, il bellissimo "bambino"<br />

(Franco S<strong>tu</strong>cchi Prinetti), che durante una perquisizione dei carabinieri fu nascosto nella caldana del forno ove si<br />

cuoceva il pane e per poco non morì; l'attendente di Gianluca, un sardo (Vargiu), che aveva <strong>se</strong>mpre il nome della<br />

mamma sulle labbra. Ricorda anche che il giorno della cat<strong>tu</strong>ra gli operai andarono in fattoria dicendo: "...hanno<br />

cat<strong>tu</strong>rato Gianluca Spinola e i suoi amici!" e le donne cominciarono a piangere; ora son morte <strong>tu</strong>tte". In merito all'oblio<br />

che ha finora avvolto le azioni e l'epilogo della "piccola banda di Ariano" ci par doveroso riportare le riflessioni di un<br />

profondo conoscitore della storia della Resistenza nel Volterrano, il professore Paolo Farrini: "...è da notare che, nella<br />

storia della Resistenza nel Volterrano, la tragica vicenda di questo commando badogliano non ha mai avuto peso,<br />

nemmeno in qualche manifestazione ufficiale. Ritengo che ciò sia dovuto alla posizione dello Spinola il quale ignorò<br />

ogni rapporto con il CLN e con la XXIII bis Brigata Garibaldi". Come abbiamo po<strong>tu</strong>to appurare tali contatti vi furono,<br />

ma nella successiva imbalsamazione della Resistenza e nell'uso partitico che ne fu fatto, soprat<strong>tu</strong>tto dai comunisti,<br />

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