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se tu vieni quassu

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Allora io debbo pensare che il tenente di fanteria Alfredo Gallistru si ribella da monarchico<br />

all’idea di andare a fare il reggicoda degli occupanti tedeschi, scelga inizialmente la di<strong>se</strong>rzione dal<br />

campo fascista tedesco, prima scelta la di<strong>se</strong>rzione, e una volta riparato qui, arrivato qui, ospitato<br />

in una casa mi<strong>se</strong>ra di mi<strong>se</strong>ri minatori, nella famiglia di Bruno Banchi…è stata ricordata la<br />

vicenda intera della precoce nascita del movimento resistenziale nelle Colline Metallifere<br />

Toscane 38 , si arriva al 10 giugno 1944, alla battaglia di Monterotondo, una battaglia campale vera<br />

e propria che è stata raccontata da diversi testimoni, dove morirono si 5 partigiani ma anche 10<br />

tedeschi e cinque furono feriti ed un camion fu cat<strong>tu</strong>rato, c’è questo piccolo reparto partigiano<br />

comandato da un tecnico da un ex militare di carriera, certo ci sono i nostri morti sul campo ma ci<br />

sono dieci tedeschi uccisi sul campo…non è la prima volta che i toscani rendono onore a un<br />

partigiano sardo in quanto in Lucchesia, a Borgo a Mozzano, per un altro partigiano sardo caduto<br />

eroicamente, Pietro Pistis di Lanu<strong>se</strong>i, della formazione “Baroni”, hanno eretto un monumento con<br />

la scritta ‘Qui cadde in combattimento nel giugno 1944 un partigiano della formazione Baroni’. Il<br />

<strong>se</strong>rgente Pietro Pistis, nato a Lanu<strong>se</strong>i il 18 aprile 1916, un giovane sardo che muore in terra di<br />

Lucchesia a testimonianza ideale dell’unità nazionale animata dalla Resistenza! La Sardegna<br />

direttamente poco ha vissuto di quei giorni pieni di lotta e di morte. Ma decine e centinaia di figli<br />

della nostra terra hanno preso parte contro il nemico invasore incorporati nelle formazioni<br />

partigiane, sia in Italia che all’estero. Come potevamo, vedendo la nostra Patria calpestata, derisa,<br />

prostrata, rimanere fuori della lotta? Non saremmo stati degni figli dei nostri padri della Brigata<br />

“Sassari” che nel Carso e sul Piave, sull’Isonzo e nel Cadore, <strong>se</strong>ppero es<strong>se</strong>re protagonisti del<br />

primo Risorgimento. Certo, questa non è l’Italia che volevamo, per cui abbiamo combat<strong>tu</strong>to e tanti<br />

sono morti, sognavamo una Italia migliore, più giusta, una Italia di uguali, con pari diritti, più<br />

rispettosa e civile, da lasciare in eredità ai nostri figli, for<strong>se</strong> ci siamo sbagliati, ci <strong>se</strong>ntiamo traditi,<br />

come traditi sono i nostri meravigliosi caduti, tradito il sangue sparso per risollevare la Patria…mi<br />

viene in mente di concludere con quello che io ritengo fos<strong>se</strong> diventato l’ideale di Alfredo. L’ideale<br />

che proprio Emilio Lussu in un discorso parlamentare del 1924, deputato alla Camera per il<br />

Partito Sardo d’Azione, lui eroe della leggendaria brigata Sassari, due medaglie d’argento, due di<br />

bronzo, quattro anni di guerra dal primo all’ultimo giorno di quella guerra, ferito, ricoverato<br />

all’ospedale a Milano e tornato a combattere immediatamente, Emilio Lusso ai banchi del governo<br />

fascista che nel <strong>se</strong>ttimo anniversario dell’entrata in guerra, il 24 maggio, aveva tentato di<br />

speculare sull’arrivo al Verano della salma di Enrico Toti, l’eroico bersagliere romano , invalido<br />

da ragazzo, morto in guerra nel ’16, dopo aver gettato contro il nemico la gruccia, gridò:<br />

‘ma non tanto per un palmo di più lontana frontiera gettammo al vento le nostre giovinezze,<br />

ma per uno sconfinato <strong>se</strong>nso e desiderio di libertà e di giustizia’, io penso che l’ideale di Alfredo<br />

fos<strong>se</strong> diventato questo sogno infinito di giustizia e libertà…” 39<br />

38 In una riunione del 15 dicembre 1943 a Poggio all’Ulivo, nelle Colline Metallifere toscane, fu preso atto della<br />

pre<strong>se</strong>nza nella formazione partigiana comandata da Mario Chirici del sottotenente Alfredo Gallistru inviato<br />

dall’avvocato Ferrini Tommaso, e a lui indirizzato dal presidente l’Azione Cattolica.<br />

39 Registrazione di Nemo Chiti, Carlo Groppi, Orano Pippucci della commemorazione di G. Fiori tenuta a<br />

Monterotondo Marittimo il 18 giugno 1995.<br />

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