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se tu vieni quassu

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i poderi Il Sorbo - Le Pagliaole, insieme ad altri due compagni di lotta. Grazie alle ricerche di<br />

Giuliano Piredda, nipote del partigiano Francesco e di Salvatore Bardi, nuoresi, siamo venuti in<br />

pos<strong>se</strong>sso di una lettera non datata, ma sicuramente riferibile ai primi giorni di maggio 1947, che la<br />

sorella di Vittorio Vargiu, Laura, nata nel 1917, scrive probabilmente alla madre di Francesco<br />

Piredda:<br />

“...Cara amica Piredda. Con tanto dolore scrivo queste poche righe facendole sapere<br />

notizie di Vittorio. Questa mattina recatami per altro affare dal Sindaco, mi legge una lettera<br />

mandata da Roma dal patrigno di Spinola dicendo che hanno trovato i cadaveri del suo figliastro<br />

Spinola e del Vargiu, e chiedeva il nostro indirizzo affinché ce lo scrives<strong>se</strong> proprio lui. Scris<strong>se</strong> che<br />

si trovano nel cimitero di Volterra e andava lui per metterci un ricordo del suo figliastro e di<br />

Vittorio di precisarle l'indirizzo dei genitori. Però a Francesco non lo nomina; ad ogni modo, io le<br />

mando l'indirizzo e le scriverà e ne domanderà lei di suo figlio, che ormai erano assieme. Io<br />

attendo la risposta dal patrigno dello Spinola e poi non farò a meno di dirlo alla povera mamma<br />

che da tanto è in pena, e così saprà <strong>se</strong> non altro dove giace il suo caro figlio, che poveretta ha<br />

perduto <strong>tu</strong>tto ed è diventata anche cieca. Sarà gentile di ricopiarmi la lettera dell'autista che si<br />

trovava con essi durante l'attacco e si salvò per miracolo, dove li vide bastonarli e legarli su un<br />

palo poveretti, guerra, guerra ne ha fatto si piangere poveri genitori! Con gran dolore chiudo il<br />

mio scritto e con tante lacrime, che non posso neanche sfogare il mio dolore per non rinnovarlo<br />

una volta di più alla cara mamma. Laura Vargiu, maritata Cossu, Ulassai 29 .<br />

Alla fine del 1947, dopo il pronunciamento del Tribunale di Pisa, anche il suo corpo fu<br />

riesumato e, a quanto ci è dato conoscere, i resti mortali furono dignitosamente <strong>se</strong>polti al pari di<br />

quelli del suo compatriota Francesco Piredda, per es<strong>se</strong>re infine deposti, alcuni decenni più tardi,<br />

nell'Ossario comune del cimitero di Castelnuovo Val di Cecina. I numerosi e complessi problemi<br />

logistici e legali furono superati grazie all'autorevole intervento del colonnello Formigli che, in più<br />

occasioni, si premurò di informare le famiglie dei due partigiani sardi, Vargiu e Piredda. Infatti, il<br />

13 ottobre 1947 scrive a Narcisa Salis:<br />

“…sono stato molto as<strong>se</strong>nte da Roma. Pensai a recapitare la fotografia e a sollecitare la<br />

pratica. Ma la Magistra<strong>tu</strong>ra di Pisa è sovraccarica di lavoro. Centinaia e centinaia di persone<br />

sono state ucci<strong>se</strong> dai tedeschi in provincia di Pisa, dove la guerra sostò per molti mesi. Le nostre<br />

cau<strong>se</strong> sono più recenti perché solo in marzo venimmo a conoscenza della morte dei nostri cari. La<br />

causa del mio figliastro fu facile. Egli fu ucciso isolatamente. Tutti ne riconobbero la fotografia.<br />

Nella cassa, moltissimi riconobbero i suoi indumenti e fu ritrovata la fede matrimoniale, colla data<br />

delle sue nozze incisa. Ma per Franco S<strong>tu</strong>cchi Prinetti, cugino del mio figliastro, e per i due<br />

valorosi sardi la cosa è più lunga. Pochi i testimoni e <strong>tu</strong>tti lontanissimi da Pisa. Le fotografie si<br />

sono avute un paio di mesi fa. Pochi indizi per il riconoscimento. Tuttavia la loro identità è certa e<br />

sarà riconosciuta con <strong>se</strong>ntenza del Tribunale di Pisa. Ma ci vuol tempo e pazienza. Non perderete<br />

nulla dal punto di vista del sussidio, poiché avrete diritto agli arretrati. Sabato 18 mi recherò a<br />

Castelnuovo ed il 21 prossimo a Pisa. Il Presidente del Tribunale mi ha consigliato di farmi io<br />

promotore della causa di riconoscimento, dato che la Procura della Repubblica va per le lunghe a<br />

causa del suo enorme lavoro. E così farò. Pare che si ridurranno i tempi. Il mio figliastro riposa<br />

ancora a Castelnuovo. Speriamo di poter presto riportarlo presso di noi... 30 .<br />

Finalmente, poche <strong>se</strong>ttimane dopo, Formigli può comunicare alla signora Salis che<br />

“...il giorno 11 novembre le telefonai da Pisa per annunciarle che quel Tribunale aveva<br />

emesso la <strong>se</strong>ntenza di riconoscimento della morte di suo figlio, dando ordine al Sindaco di<br />

29 Lettera di Laura Vargiu, sorella di Vittorio Vargiu, a Maria Antonia Luigia Congiargiu, madre di Francesco Piredda,<br />

primi giorni di maggio, 1947.<br />

30 Lettera del colonnello Francesco Formigli a Narcisa Salis, madre di Vittorio Vargiu, Roma, 13 ottobre 1947.<br />

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